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Autore: effie_    26/02/2017    2 recensioni
(Cap.13) Nel mentre lo guardava, la giovane Evans capì che Potter era esattamente come tutti gli altri, se non peggio. Senza uno stuolo di oche adoranti non si sentiva completo ed era certa che una volta alla settimana ne scegliesse una a cui far provare il paradiso, per poi mollarla dopo tre giorni con la stessa noncuranza di un vaso rotto. Era davvero un essere abominevole.
(Cap.26) - Ce la caveremo, Potter?
- Certo che sì. Alla fine, Evans, siamo una bella coppia. Tu sei tante cose belle messe assieme e io tanti disastri collegati. Direi che così ci completiamo. Anche perché voglio incasinarti la vita nel modo più dolce possibile.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Mancavano solamente due giorni al fatidico evento e l’intera scuola era in subbuglio per quella festa. Le lezioni erano finite con un giorno di anticipo, in modo che il venerdì fosse possibile organizzare in tutta fretta una veloce gita a Hogsmeade per permettere agli studenti di procurarsi alcuni abiti da sera. Si diceva che Lumacorno, per festeggiare il suo ultimo anno da insegnante prima di lasciare la scuola, avesse voluto esagerare: pareva che avesse applicato un Incantesimo Estensivo Irriconoscibile al suo studio, in modo che potessero entrarci comodamente circa duecento persone, che avesse ordinato ben cinquanta casse di Idromele, vino elfico, Burrobirra e Whisky Incendiario e che avesse ingaggiato un gruppo esordiente di sue ex alunne, le Sorelle Stravagarie, affinché si occupassero della musica.
Lily era innocentemente convinta che il giorno in più di vacanza le sarebbe servito per studiare. Dopo la festa di Lumacorno sarebbe partita subito verso casa, in modo da festeggiare il Natale con la sua famiglia, e non voleva passare tutto il tempo chiusa in camera a fare i compiti. Ma aveva sottovalutato la capacità di persuasione di Alice Prewett ed Emmeline Vance, le quali, non si sa come, riuscirono a trascinarla con loro nel gelido inverno per cercare un vestito adatto alla festa.
Barcollarono nella neve fino a Hogsmeade, seguite da tutte le ragazze che erano state invitate da Lumacorno, e si fiondarono nell’unico negozio di abiti disponibile, che fu ben presto preso d’assalto. Fortunatamente le due amiche sapevano già che modelli avrebbero preferito, mentre Lily non ne aveva la minima idea. Fino a quel momento il suo shopping a Hogsmeade si era limitato ai libri e ai dolcetti di Mielandia. Non le era mai passato per la testa che un giorno si sarebbe dovuta occupare anche di un abito elegante. Tuttavia le bastava qualcosa che non la fecesse sentire né una vecchia né una bambola stupida.
Dopo diverse ore e un violento litigio con una ragazza del quinto anno, Alice conquistò per lei un bellissimo abito color verde chiaro, probabilmente di seta, che, con i suoi giochi di colore, ricordava vagamente l’acqua limpida di un fiume.
<< Così risalteranno i tuoi occhi >> le sussurrò eccitata.
Non appena anche Emmeline trovò un vestito che la soddisfaceva, color notte, iniziò la lotta per i camerini. Dopo un tempo che parve un’eternità, finalmente se ne liberò uno e le tre amiche vi si chiusero dentro, cercando di non urtarsi troppo in quello spazio così ristretto.
<< Cosa non darei per avere un fisico così >> borbottò Alice, mentre fissava imbronciata Emmeline che si rimirava allo specchio.
<< Che ne pensate? >> domandò la Vance, raccogliendosi i capelli sulla nuca << Troppo scollato? >>.
<< No, ti sta benissimo >> la rassicurò Lily. Effettivamente Emmeline aveva davvero una forma fisica invidiabile.
<< Non esiste qualcosa che ti doni di più >> approvò anche Alice << Mio cugino ti mangerà con gli occhi >>.
Poi fu il turno di Alice, che aveva scelto per sé un vivace abito rosso, abbinato a delle scarpe color tramonto decisamente stravaganti. Ma Frank Paciock amava la sua ragazza così com’era, anche per il suo strambo modo di abbinare i colori. Lily sperò che un giorno le potesse capitare di incontrare un ragazzo che l’avrebbe amata esattamente per quella che era, come Frank amava Alice.
<< Dai, Lily, tocca a te >>.
Non appena si guardò allo specchio, Lily dovette ricredersi sulle capacità di Alice Prewett. Non si poteva negare che ci avesse visto giusto, poiché quell’abito sembrava essere stato creato per venire indossato da lei. Il corpetto si adattava perfettamente alla sua vita sottile, mentre poi la gonna ricadeva morbida lungo le gambe; le maniche erano trasparenti e lo scollo sulla schiena le stava d’incanto.
<< Mio dio, sei bellissima >> Alice la fissò con aria compiaciuta << Sembri una dea delle acque. E poi così i tuoi occhi sono ancora più brillanti >>.
<< Però dovresti tirarti su i capelli >> aggiunse Emmeline, mettendosi accanto a lei e studiandola intensamente. Con abili gesti delle mani in un attimo glieli acconciò a regola d’arte << Hai un collo così bello e slanciato, lascia che si veda. Se vuoi, domani sera penso io ai capelli e al trucco >>.
Lily annuì << Te ne sarei grata, perché io non saprei proprio da dove cominciare. Non…non pensavo che un vestito potesse starmi così bene >>.
Emmeline sbuffò, lasciando ricadere la sua chioma << Qualunque cosa qui dentro ti starebbe bene, Lils. Non sottovalutarti >>.
Ciascuna di loro pagò il vestito con i risparmi che avevano accumulato dalla gita precedente, dopodiché si avviarono di nuovo nella tormenta per tornare dritte filate al caldo del castello.
Ad un certo punto, Alice lasciò che Emmeline andasse avanti e si avvicinò a Lily con aria da cospiratrice e un sorrisetto sulle labbra << Sai, prima non ti ho detto una cosa, perché altrimenti ero sicura che avresti cambiato idea sull’abito >>.
<< Che cosa? >> le chiese l’amica, allarmata << In realtà mi sta male? >>.
Alice scoppiò a ridere << Macché, ti sta meravigliosamente >>.
<< E allora cosa? >>.
Il sorrisetto sul suo viso divenne diabolico << Beh, vedi…il verde è il colore preferito di James Potter >>.



<< Come le è saltato in mente? >> James fissò gli amici, seduti di fronte a lui a fare colazione in Sala Grande << Come le è saltato in mente di uscire con Fawcett? >>.
I Malandrini si lanciarono alcune occhiate esasperate. Era da una settimana, ossia da quando aveva litigato con Lily, che ogni pochi secondi James rivolgeva loro quella domanda. In realtà non si aspettava nessuna risposta, voleva soltanto che gli amici condividessero il suo sdegno. Ma ora persino loro si erano stufati del suo atteggiamento.
<< Beh, è un tipo affascinante…>> tentò Peter, prima che Remus gli rifilasse un calcio sotto il tavolo. Ma ormai il danno era fatto.
<< Affascinante?! >> esplose James, facendo voltare nella sua direzione metà tavolata di Grifondoro << Ma andiamo, ha la stessa serietà di Sirius con le ragazze! >>.
<< Ma molto meno charme >> ridacchiò Felpato, tuttavia l’amico non lo ascoltò neppure.
<< Ha un’espressione ebete, lo tengono in squadra solo perché non hanno trovato un altro Cercatore che possa sostituirlo e poi…insomma, come si può rifiutare uno come me per quell’idiota? >>.
<< Adesso basta, James, dacci un taglio >> sbottò Lupin, stizzito << Non è che tu ti sia comportato molto bene in questi giorni. Ti sei fatto più ragazze in questa settimana che Peter in tutta la sua vita! >>.
<< Ehi! >> borbottò Codaliscia, indignato. << Ma che cosa c’entra! Quelle ragazze sapevano a che cosa stavano andando incontro, sapevano che le avrei mollate nel giro di un giorno…>>.
<< E ti sembra una cosa normale? Ragiona un attimo: come può Lily pensare che tu sia cambiato se ad ogni ora ti vede con una ragazza diversa? >>.
<< Ma con lei sarei diverso…>>.
<< Adesso basta, Ram, davvero >> intervenne Sirius, dandogli una pacca su una spalla << Lei andrà alla festa con Fawcett, fattene una ragione. Tu la lascerai stare, poi il giorno dopo partiremo per le vacanze e per gennaio vedrai che te l’avrò fatta passare >>.
<< Ma io non voglio farmela passare >> borbottò James << Io voglio lei >>.
<< Sì, ma lei non vuole te! Ficcatelo in quella tua testaccia dura per una buona volta >>.
<< Staremo a vedere >>.
<< Perché continui a tormentarla? >> lo aggredì ancora Lupin << Se lei ha deciso così, tu non puoi…>>.
Ma James non rimase nemmeno ad ascoltare il resto della frase. Senza volerlo, i suoi occhi avevano individuato David Fawcett che stava facendo il suo ingresso nella Sala Grande proprio in quel momento. Senza dire una sola parola, si sollevò in piedi mentre Remus stava ancora parlando e camminò il più velocemente possibile, bloccandolo prima che potesse entrare.
<< Che vuoi, Potter? >> gli domandò David, perplesso.
<< Tu e io dobbiamo parlare >>.
Prima che David potesse trovare una scusa decente per evitare quello spiacevole inconveniente, James lo afferrò per il colletto della divisa e lo trascinò in malo modo a poca distanza dalla Sala Grande.
<< Ho sentito dire che porterai Lily Evans alla festa di Lumacorno >>.
<< Già, Potter. La tua sceneggiata dell’altro giorno è stata davvero patetica, so che ti sei inventato tutto >>.
James diventò viola dalla rabbia << Non mi sono inventato nulla >>.
<< Se, come no. Lily mi ha spiegato ogni cosa. Comunque, il nostro rapporto non ti riguarda >>.
<< Mi riguarda eccome, invece! Non lascerò che te la porti a letto come hai fatto con tutte le altre…>>.
<< Ma guarda da che pulpito viene la predica! Non mi sembra che tu sia molto più casto di me >>.
<< Lily non è così…>>.
<< Forse non è così con te >> David si esibì in un sorriso arrogante, che mandò James in bestia ancora di più << Ma da me si lascia toccare benissimo. Forse alla festa riuscirò a farla sciogliere un po’ >>.
<< Fawcett, non ti conviene provocarmi >>.
<< Anzi, sono certo che mi bacerà >>.
<< Non ti permettere…>>.
<< Cosa, Potter? Temi che io possa riuscire dove tu hai fallito per ben sette anni? >>.
Furioso, James lo prese per il collo e lo spinse contro il muro << Non osare parlare di Lily in questo modo, o giuro che ti ammazzo >>.
David si divincolò nella sua presa di ferro << Lasciami, Potter. Io non sono Piton…non mi fai paura. Lasciami, o dirò tutto a Lily >>.
James lo lasciò andare con una risata fredda << Sei solo un povero sciocco. Vai vai, torna pure in Sala Grande >>.
David si avviò barcollando in quella direzione, massaggiandosi il collo, ma all’ultimo secondo si voltò ancora verso di lui e il suo viso si trasfigurò in una maschera diabolica << Non preoccuparti, Potter, non te la ruberò in eterno. Ci tengo solo a dimostrarle che sei un perdente…dopodiché sarà tutta tua >>.
James avvertì una violenta vampata di calore e per un attimo tutto il mondo attorno a lui si colorò di rosso. Era troppo. Afferrò la bacchetta e, con la rabbia che gli scorreva ardente nelle vene al posto del sangue, si preparò a lanciare la sua prima Maledizione Senza Perdono, sperando di fargli il più male possibile…
Le sue labbra erano già pronte a formulare la parola magica “Crucio”, la parola che gli avrebbe concesso di sentire le urla di dolore di Fawcett senza impedimenti, quando una voce intervenne sulla scena ed esclamò << Che sta succedendo qui? >>.
James si sentì di colpo svuotato e abbassò immediatamente la bacchetta. Era Lily.
<< Va tutto bene? >> continuò lei, con un’espressione preoccupata sul viso. Si voltò a guardarlo, ma James non riuscì a sostenere la potenza indagatrice di quegli occhi così verdi e abbassò la testa.
<< Certamente >> rispose David.
<< Sì >> sussurrò flebilmente Ramoso.
<< Io e Potter stavamo parlando di Quidditch, nulla d’importante >> David rivolse un’occhiata melliflua a James, poi si avvicinò a Lily e le porse il braccio << Vieni, ti accompagno >>.
James si accorse con sorpresa che Lily lo stava ancora guardando, ma, non appena David la richiamò, tutta la sua attenzione si spostò su di lui e lo seguì all’interno della Sala. Ramoso li osservò entrare insieme con il cuore a pezzi, mentre, tenendosi a braccetto, ridevano e chiacchieravano amabilmente. A quel punto, qualunque altro ragazzo avrebbe finalmente gettato la spugna. Ma non lui. James Potter non era nato per arrendersi. Anzi, più una cosa era difficile, più si sentiva esaltato. Doveva assolutamente fare qualcosa. Aveva ormai perso ogni speranza di poter invitare Lily alla festa, ma…forse poteva ancora avere l’occasione di farla ingelosire.
Con passo baldanzoso e una sorta di strana frenesia negli occhi, James rientrò velocemente nella Sala Grande, sorpassò al volo gli amici, che lo guardarono con aria perplessa, e si avviò come un razzo verso il tavolo di Tassorosso.
<< Secondo voi, cosa ha intenzione di fare? >> domandò Sirius, ridendo.
<< Quello sguardo non mi piace, è lo sguardo dei guai >> commentò Remus << L’aver visto Lily e David insieme deve avergli fatto perdere la testa. Ecco, appunto >>.
Sebbene sapesse che i Malandrini avevano già intuito il suo piano, James non si diede per vinto e cercò il punto in cui Rose King era seduta con alcuni amici per la colazione. Per tutti i gargoyle, aveva il piatto stracolmo di pancake, come faceva lui ogni mattina…sarebbero stati davvero una coppia perfetta.
<< Ehi, Rose >> la salutò << Posso parlarti un attimo? >>.
Se Rose rimase sconvolta da quella sua richiesta così improvvisa, fu molto brava a dissimularlo. Le sue amiche iniziarono a fissare James come se fosse un dolcetto squisito, ma lei le ignorò e si alzò in piedi, mulinando la sua splendente chioma nera.
<< Dimmi tutto >>.
<< Tu vai alla festa di Lumacorno? >>.
<< Non sono stata invitata >> Rose ridacchiò e si avvicinò a lui per sussurrargli << Sai, non sono abbastanza vip >>.
<< Allora ti ci porto io >>.
Lei lo fissò, puntando i suoi occhi da cerbiatta su di lui << Sei serio? >>.
<< Certo. Non hai impegni stasera, vero? >>.
<< No, però…>>.
<< Allora è andata. Passo a prenderti alle otto >>.
<< Aspetta, James! Non ho nulla da mettere…>>.
In quel preciso istante James avvertì uno strano formicolio alla nuca, così si voltò e vide che Lily Evans lo stava fissando. Decidendo di approfittare subito della situazione, si accostò a Rose e le accarezzò teneramente una guancia.
<< Non importa. So che sarai perfetta con qualunque cosa >>.
Le amiche di Rose per poco non svennero, ma la King riuscì a mantere lo stesso il suo sangue freddo << Ok…allora ci si vede stasera >>.
James si voltò ancora, ma Lily ormai non lo stava più guardando. Frustrato, si accordò con Rose per gli ultimi dettagli, dopodiché ritornò di corsa al suo tavolo e tragugiò in fretta tre pancake, ignorando le occhiate divertite degli amici.
<< Devo ammettere, Ram, che sei un vero genio >> ridacchiò Felpato << Io stesso non avrei saputo organizzare un teatrino migliore. Stasera ci sarà da divertirsi >>.
<< Tu pensa a goderti la tua serata con Marlene, e lascia il teatrino a me. Giuro che se nemmeno stasera riuscirò a far ricredere Lily Evans su di me, la dimenticherò per sempre e mi sposerò con Rose King >>.



Quella sera, Lily era un fascio di nervi. Erano solo le sette, dunque aveva ancora un’ora di tempo per prepararsi, ma si sentiva decisamente nervosa. Mary ed Hestia erano sedute sui rispettivi letti e osservavano con invidia le amiche che si preparavano per la festa da ballo. Alice era già scesa a cercare Frank, che, a quanto pareva, non trovava più il suo smoking, mentre Emmeline era ancora in bagno a finire di truccarsi.
<< Rilassati, Lily >> la rassicurò Mary, andandole vicino << Sono certa che sarà una bella festa e ti divertirai molto >>.
<< Già, poi sei con David Fawcett >> sospirò Hestia << Quel ragazzo è un sogno >>.
<< Sto bene, ragazze >>.
<< Poi adesso che James ha smesso di tormentarti…>>.
<< Che vuoi dire, Mary? >>.
<< Massì, sarà un po’ che non vi parlate! Com’è stata la tua prima settimana senza James Potter? >>.
<< Ah, forse vorrai dire Potter che lunedì stava con Anne, martedì con Victoria, mercoledì con Sylvia, giovedì con Lisa, venerdì con Kat…>> ribatté sarcastica Lily.
<< Te le sei ricordate tutte? >> le domandò sorpresa Hestia.
<< Sì, perché? Non credo esista una persona che cambi ragazza come se fossero un paio di calzini quanto lui >>.
<< Già, ma è la prima volta che tu ci fai caso >>.
Lily fece un gesto noncurante con la mano << Oh, sarà stata solo una coincidenza >>.
<< Sei nervosa per James? >>.
<< Ma per favore! No…io ho solo…insomma, paura di Sev >>.
<< Oh, Lils, ancora? >> sospirò Mary << Devi liberartene! >>.
<< Lo so, ma è complicato >>.
<< Certo che lo è, ma ascolta: se tu lo affronti una volta per tutte…>>.
Nel mentre Mary si lanciava in una stupefacente tirata sui suoi studi da psicologa, Lily finse di ascoltarla, anche se la sua mente era altrove. Non l’avrebbe mai ammesso con le amiche…ma sì, si sentiva nervosa all’idea di vedere James. Quando, quella mattina, lui aveva invitato Rose King proprio sotto i suoi occhi, si era sentita strana. Naturalmente aveva distolto subito lo sguardo, non volendo concedergli il trionfo di vedere quanto la cosa l’avesse infastidita, ma da allora aveva continuato a scrutare la ragazza in malo modo. Non poteva essere gelosa. Si rifiutava di esserlo. Eppure, le sarebbe proprio piaciuto che quella sera alla povera King capitasse un’improvvisa eruzione cutanea di brufoli….
<< Dai, vieni, Lils, che ti sistemo i capelli >> la chiamò Emmeline dal bagno.
Quando fu poi ora del trucco, Lily, cercando di non farsi sentire dalle altre, si inclinò verso l’amica e le sussurrò << Potter ha invitato la King alla festa >>.
<< Lo so, e allora? >>.
<< Voglio che muoia stasera >>.
Emmeline sollevò un sopracciglio << Cioè vorresti farlo ingelosire? >>.
Lily sorrise << Qualcosa del genere. Vance, devi farmi più bella che mai >>.
<< Sarà un’impresa ardua, signorina Evans, ma farò del mio meglio. Al lavoro! >>.
Non appena scattarono le otto, Lily si avviò verso la Sala d’Ingresso, sforzandosi di non incespicare nei tacchi vertiginosi che Alice le aveva passato prima di uscire. Parecchi ragazzi più giovani si voltarono a fissarla con la bocca spalancata e lei arrossì, ma cercò di ignorarli e continuò dritta per la sua strada. David era già arrivato e la stava aspettando, impeccabile nel suo smoking. Quando lo raggiunse, i suoi occhi le scivolarono languidi lungo il corpo, facendola diventare più rossa di un peperone.
<< Wow >> commentò, senza riuscire a smettere di fissarla << Sei uno schianto, Lily >>.
<< Grazie >> rispose lei, impacciata << Anche tu stai bene >>.
<< Il nero mi dona, vero? Lo dicono tutti >>.
Lily cercò qualcosa di intelligente da ribattere, ma ad un tratto David estrasse una fiaschetta argentata dalla tasca interna della giacca, ne bevve un sorso e poi gliela passò. Il solo odore bastò a farle venire la nausea, dunque la ragazza rifiutò e lo esortò ad avviarsi. Era assurdo, persino con i tacchi gli arrivava a malapena alla spalla.
<< Sono davvero felice che tu abbia deciso di venire alla festa con me >> continuò David, con lo sguardo già un po’ annebbiato.
<< Anch’io >> rispose in fretta Lily. Finalmente intravide l’ufficio di Lumacorno << Dai, entriamo >>.
L’intera stanza era meravigliosamente calda e affollata. Soffitto e pareti erano stati ricoperti da numerosi arazzi color smeraldo, cremisi e oro; un enorme lampadario d’oro troneggiava in mezzo al soffitto, al cui interno svolazzavano delle vere fate, che emettevano una luca vagamente rossastra, mentre alcuni elfi domestici portavano pesanti vassoi carichi di cibo e bevande. Il complesso delle Sorelle Stravagarie stava attaccando a suonare proprio in quel momento.
<< Signorina Evans, mia cara! >> Lumacorno si fece strada fra gli invitati e venne ad accoglierli all’ingresso << Sono così felice che sia venuta! >>.
<< Ogni suo invito è sempre un piacere, professore >> sorrise Lily. A dispetto di molti che lo adulavano soltanto per essere invitati alle sue cene o alle sue feste, Lily voleva davvero bene a quell’uomo. Era stato lui, insieme all’influenza di Severus, a farle amare Pozioni.
<< La mia preziosa perla…oh, ma vedo che è accompagnata da un bel giovanotto! Credo sia il Capitano della squadra di Corvonero, se non erro…>>.
<< Esatto, signore >> rispose David.
<< Eccellente, mia cara Lily, eccellente! Prego, entrate pure, ci vediamo più tardi! >>.
Lily lasciò che si occupasse anche degli altri ospiti e seguì David all’interno della stanza. Lui chiuse la porta alle sue spalle e la prese per mano, conducendola in mezzo agli invitati. Improvvisamente Lily cominciò a sentirsi a suo agio e si sentì quasi felice di essere con David Fawcett. Qualunque fosse la cosa di lei che l’aveva conquistato così in fretta, non aveva alcuna intenzione di rovinarla. Alla fine, David era popolare, inaspettatamente premuroso e pieno di attenzioni. Perché rinunciare a tutto questo?
Ma non passò molto tempo che fu costretta a ricredersi. David insistette per farle conoscere i suoi amici; alcuni di loro la squadrarono da capo a piedi senza ritegno, mentre altri gli diedero una pacca su una spalla, continuando a sghignazzare. Nel mentre si passavano la fiaschetta, Lily, vincendo la timidezza, si presentò anche alle loro ragazze, che tuttavia la fissarono come se fosse un insetto. Fra di loro c’erano anche alcune che una settimana prima avevano fatto parte del corteo per Sirius Black. Meraviglioso.
Fortunatamente in quel momento Lily scorse Alice e Frank fra la folla, così si congedò un attimo da David e si fiondò da loro. Ben presto Alice la trascinò a ballare anche assieme ad Emmeline e finalmente Lily, grazie alle amiche, riuscì a sentirsi un po’ più a suo agio. Ballarono per un po’ senza i rispetti accompagnatori, ridendo ed esibendosi in alcune mosse stravaganti. Fra gli invitati c’erano anche numerosi Serpeverde e Lily individuò persino Rodolphus Lestrange con le due sorelle Black, ma decise di non farci troppo caso.
Improvvisamente qualcuno la tirò forte per un braccio, tanto che Lily barcollò sui tacchi di Alice e rischiò di inciampare. Si voltò con aria irritata, certa che fosse David, ma invece si ritrovò di fronte il naso adunco di Severus.
<< Lily >> aveva uno sguardo implorante e le stringeva il braccio con così tanta urgenza che le faceva persino male << Devo parlarti…>>.
<< Lasciami subito >> gli sibilò. Si guardò alle spalle e vide che Alice ed Emmeline la stavano fissando, curiose di vedere come si sarebbe comportata in presenza del suo ex migliore amico.
Severus mollò la presa, ma i suoi occhi rimasero fissi su di lei, supplichevoli << Lils, ti prego...non sopporto più questa situazione…>>.
<< Bada che i tuoi amichetti non ti vedano mentre stai parlando con una sporca Mezzosangue, potrebbero punirti >>.
<< Lily…per favore. Voglio stare con te e non me ne importa più niente del fatto che tu sia una Mezzosangue, mi manchi a tal punto che non mi interessa più nulla, se non la tua felicità… >>.
La fanciulla lo raggelò con lo sguardo << Sono solo parole al vento >>.
<< No…>>.
<< Mi sembrava di essere stata chiara in biblioteca. Non ti voglio più nella mia vita, Severus Piton. Abbiamo chiuso. Ora lasciami in pace >>.
Era consapevole di averlo ferito, ma ormai non le importava più. Sev non l’aveva forse ferita, chiamandola Mezzosangue? Non aveva più alcun diritto su di lei.
<< Dimmi, chi ti amerà come ti amavo io e come ti amo ora? Nessuno è degno di te, Lily! >> le urlò dietro.
Con aria decisa, Lily gli diede le spalle e tornò a ballare con le amiche come se non fosse successo nulla.
<< Che cosa voleva? >> le domandò Emmeline, quasi urlando per farsi sentire sopra la musica.
<< Nulla. L’ho cacciato via >>.
<< Oh, brava Lils! Era ora che ne liberassi. E adesso pensiamo solo a divertirci! >>.
Ballarono ancora diverse canzoni, ridendo come pazze, e Lily salutò calorosamente tutti i coetanei che conosceva, dimenticandosi ben presto della presenza di Severus. Poi intravide anche Marlene fra la folla in compagnia di Black e le fece un cenno d’intesa. L’amica le rispose con un occhiolino fugace.
Il cuore di Lily perse un battito. Dunque, se Black era arrivato alla festa, allora anche Potter doveva essere nei paraggi…ma prima che potesse allungare il collo per cercarlo, David venne a reclamare la sua attenzione e la portò ad assaggiare un bicchiere di vino elfico. Persino Severus era in zona e le lanciò un’occhiata ferita, ma Lily lo ignorò di proposito.
<< Eri sparita >> le sussurrò all’orecchio David, attirandola vicino a sé << Credevo che volessi piantarmi in asso >>.
<< Ma no, figurati >> replicò Lily, imbarazzata.
David si protese ancora di più verso di lei << Questa sera sei così bella che ti mangerei tutta >>.
Lily arrossì, nel più completo imbarazzo. Sapeva che se avesse provato a rispondere a quelle parole si sarebbe certamente impappinata, così non poté fare altro che scoppiare a ridere, come se lui avesse fatto una battuta esilarante. Inaspettatamente, anche David si mise a ridere, poi le afferrò entrambe le braccia e se le passò intorno al collo. Prima che Lily potesse capire quel che voleva fare, lui la strinse in quello strano abbraccio, sollevandola appena da terra. Lily ridacchiò di nuovo e, non appena David la rimise a terra, si voltò verso la folla, sperando di intravedere Alice o Emmeline.
Poi il suo cuore si fermò. Su uno dei tavolini vide una candela ricoperta da una cupola di vetro e il bagliore della fiamma stava danzando sugli zigomi di…Potter. Accanto a lui, Rose King stava parlando con un’amica, ma James non sembrava interessato alla conversazione, anzi. La stava fissando in un modo talmente intenso che Lily quasi arretrò, ma nessuno dei due si decise a distogliere lo sguardo. Un improvviso fuoco le divampò dentro e provò una sensazione strana, una consapevolezza che la fece sentire incredibilmente potente…James Potter era geloso.
Da quel momento, le divenne estremamente difficile guardare da qualsiasi altra parte. La cosa non aveva nessun senso, visto che accanto a lei c’era un ragazzo magnifico e gentile, che le stava giusto chiedendo cosa volesse da bere. Ma era inutile, Lily non riusciva proprio a smettere di guardare l’altro ragazzo, altrettanto bello ma infinitamente meno gentile, che stava seduto a fissarla con le labbra serrate. Avrebbe continuato a guardarlo per tutta la sera se non fosse stato per David, il quale aveva alzato il bicchiere e la stava chiamando a gran voce.
<< Brindo a te, Lily >>.
Lily si girò a fissarlo con la stessa espressione che avrebbe avuto un bambino colto in flagrante con le mani nella marmellata << Oh, scusami, David, mi sono distratta…stavo cercando una mia amica…comunque brindo anche io a te >>.
Dopo l’ennesima Burrobirra, David la afferrò per un braccio e la trascinò verso la pista da ballo. In quel momento non c’era nessun lento, tuttavia le posizionò lo stesso le braccia muscolose sulla vita e la trascinò contro di sé. La fiaschetta che aveva in tasca le premette fastidiosamente contro le costole. Lily cercò di scostarsi un pochino, giusto per riuscire a respirare senza il suo profumo di colonia nauseante, ma lui non glielo permise. Si sentiva premere addosso ogni singolo centimetro del suo corpo, anche se a lui la cosa non sembrava dispiacere affatto. Avvertì un brivido di sudore freddo quando una delle sue grosse mani scivolò giù oltre la vita.
Si ritrasse di scatto e lo fulminò con lo sguardo << David! >>.
<< Che c’è? >> le domandò lui, con l’aria più innocente del mondo << Rilassati, Lily >>.
Ma lei non voleva affatto rilassarsi. Con aria disperata, iniziò a guardarsi intorno, sperando che una delle amiche fosse sola, in modo da potersi precipitare da lei, ma la salvezza le giunse all’improvviso in un modo del tutto inaspettato.
<< Permetti, Fawcett? >> ringhiò una voce profonda alle sue spalle.
David sgranò gli occhi e, non appena anche Lily si girò, capì il perché. James Potter lo stava fissando con aria minacciosa; nessuno si sarebbe mai azzardato a rifiutare sotto uno sguardo così pericoloso.
Finalmente, dopo un attimo che parve un’eternità, David la lasciò andare << Tempismo perfetto, Potter. Volevo giusto andarmi a prendere da bere, ma non volevo lasciare Lily qui da sola. Però sappi che ritornerò molto presto per riconquistare la mia preda >>.
James inarcò un sopracciglio con aria truce e David scappò via a gambe levate verso il bancone dei rinfreschi.
Poi Potter voltò finalmente lo sguardo verso di lei. << Balli, Evans? >>.
Per quanto non riuscisse a capire che cosa avesse in mente, Lily accettò << Perché, tu sai ballare, Potter? >>.
James non disse nulla, ma con un braccio le cinse delicatamente la vita e con la mano libera afferrò una delle sue. Il ritmo della musica rallentò e le Sorelle Stravagarie scelsero un pezzo più lento, come a volerlo fare apposta. Lily avvertì il sangue pulsarle nelle vene, ma cercò di darsi un contegno; non aveva alcun motivo per essere nervosa. Anche se bisognava ammettere che Potter era un vero spettacolo con lo smoking. Gli calzava a pennello e lo rendeva così tremendamente sensuale che ogni ragazza avrebbe voluto saltargli addosso. Lei compresa. Per tutti i gargoyle, ma che diavolo stava pensando?
<< Allora, ti stai divertendo con Rose King? >>.
<< Sai con chi sono, Evans? >>.
Lily corse subito ai ripari << Vi ho visti prima, di sfuggita >>.
James preferì non ricordarle che la sua occhiata “di sfuggita” era durata più di cinque minuti << Mmm. E tu con David “Manolesta” Fawcett? >>.
<< Moltissimo >>.
Lui colse la nota ironica nella sua voce e ridacchiò vicino al suo orecchio. Lily cercò di ignorare i brividi che la scossero fin nelle ossa. La mano di James indugiò su un suo fianco, facendole un effetto completamente diverso da quello di David. Sotto l’abito di seta, avvertì la pelle d’oca.
Poi James si schiarì nervosamente la voce << Sei…sei bellissima stasera, Evans. Troppo bella per essere guardata da occhi sbagliati >>.
Lly sentì che stava diventando rossa e abbassò lo sguardo << Sei ubriaco, per caso, Potter? >>.
<< Sfortunatamente no, ma sono curioso di sapere perché me lo chiedi >>.
<< Perché credo sia la prima cosa carina che tu mi abbia mai detto in sette anni >>.
Lui sospirò, poi si avvicinò e chinò leggermente la testa. Le loro guance si sfiorarono e Lily sussultò involontariamente.
<< Tranquilla, Lily. Non ho intenzione né di morderti, né di baciarti >>.
La rispostaccia che aveva già pronta sulla ligua le morì in gola al solo sentire il suo nome. Forse baciarlo sarebbe stata una buona idea, anzi decisamente un’ottima idea…la mano di James lasciò il suo fianco e dolcemente le avvicinò la testa alla sua spalla. Nel preciso istante in cui toccò con la guancia il tessuto liscio del suo smoking, Lily si sentì travolgere da un’ondata di sensazioni sconosciute, che la lasciarono senza fiato. Non si era mai sentuta così protetta, così meravigliosamente a suo agio come in quel momento. Com’era possibile che fra le braccia del suo peggior tormento potesse trovare tanto conforto?
La mano di James tornò a premerle piano contro la schiena nuda e il tocco sulla sua pelle le provocò alcuni brividi ancora più deliziosi. Iniziarono a muoversi lentamente sulle note della canzone, lasciandosi trasportare dalla musica; dopo qualche istante, James iniziò a canticchiare sottovoce e Lily chiuse gli occhi, prima che le si riempissero di lacrime. Si sentiva così bene, così meravigliosamente bene…avrebbe voluto che quell’attimo durasse per sempre.
<< Ho visto che parlavi con Piton, prima…>>.
<< Non era niente d’importante. Mi preoccuperei di più di David >>.
<< Sul serio, Evans >> James accostò la bocca al suo orecchio << Come sta andando con con lui? Si comporta bene con te? >>.
Lily sorrise, deliziata dalla sua preoccupazione << Diciamo che si prende un po’ troppe libertà >>.
<< Lo immaginavo. Ti avevo avvertita >>.
<< So tenerlo a bada >>.
Lui sbuffò << Come no, ho visto >>.
<< Smettila >> Lily si scostò da lui con aria seccata, ignorando le occhiate che stavano attirando << Vuoi davvero farmi una scenata davanti a tutti? >>.
Prima che James potesse rispondere, David, silenzioso come un gatto, riapparve all’improvviso senza concedere a Lily il tempo di esultare per quella incredibile vittoria.
<< Vieni, Lily, andiamo a fare una passeggiata. Inizia a fare troppo caldo qui dentro >>.
James la minacciò con lo sguardo e la intimò di non ascoltarlo, ma forse fu proprio per questo che Lily alla fine decise di accettare. James Potter si sbagliava se ormai credeva di averla in suo potere. Non sarebbe mai accaduto. Mai.
   
 
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