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Autore: Blunder    05/03/2017    3 recensioni
Ciao a tutti, questa è la mia prima ff, dopo aver letto tanto, sto cercando di cimentarmi in questa nuova esperienza.
Usagi è una neodiplomata che si trova ad affrontare le incertezze del suo futuro immediato, potrà contare sulle sue inseparabili amiche. Ma cosa le riserverà il futuro? Riuscirà a trovare l'amore?
Tratto dal primo capitolo "....chiuso il telefono Usagi si mise distesa sulla schiena e incominciò a ripensare alle parole di Mina, i ragazzi, già, chissà se prima o poi qualcuno avrebbe fatto breccia nel cuore spento e triste di Usagi, anche se all'esterno era sempre vivace e allegra, da sola era sempre malinconica,come se non si sentisse completa, con questi ultimi pensieri si addormentò." Spero che la mia prima ff possa piacervi.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Usagi era a letto, sdraiata a pancia in giù, con una mano a sorregerle la testa, e distratta sfogliava il libro d’arte, leggeva di Picasso e del cubismo, senza attenzione, i suoi pensieri erano rivolti a Mamoru, a quella decisione presa per puro egoismo, cosa ne sarebbe stato di loro a fine estate? Cosa ne sarebbe stato dei loro sentimenti? Era giusto illudersi? Era giusto vivere solo il principio di questa storia? E dopo? Come avrebbe fatto a ritornare alla quotidianità? A quel vuoto interiore che solo la presenza di Mamoru era in grado di colmare? Ne sarebbe uscita a pezzi ne era certa, ma non riusciva a rinunciare ad un pezzetto di felicità, avrebbe pensato successivamente alle conseguenze delle sue scelte.

Il rumore fastidioso della vibrazione del cellulare sulla scrivania catapultò Usagi nuovamente nella realtà, che allungandosi il più possibile verso la scrivania, riuscì a prendere il cellulare, alla vista del nome sullo schermo sorrise.

« Salve signor Chiba, chi desidera? » disse Usagi in tono scherzoso

« oh cercavo solo la ragazza più bella di Tokyo » rispose Mamoru reggendo il gioco

« e quindi sarei solo la più bella di Tokyo eh? » disse Usagi fingendosi offesa

« ho detto Tokyo? Mi scusi, volevo dire dell’universo ovviamente! » disse Mamoru divertito

« così va meglio Mamo...cosa volevi dirmi? » chiese Usagi curiosa

« che più tardi vorrei portarti a fare un giro...per le 20 sei libera? »

« assolutamente si! », l’entusiasmo di Usagi si avvertiva anche tramite il telefono,

« perfetto! A più tardi Usa, un bacio » concluse Mamoru

« a dopo Mamo ».

Usagi cercò di ritornare sui libri, ma già pensava alla serata con Mamoru, e pensava alle sue amiche,erano passati solo 2 giorni dall’episodio a casa di Mamoru,ma Usagi non aveva ancora informato le amiche della decisione che avevano preso, in fondo erano state loro a spingerla a chiarire, doveva informarle. Anche se aveva paura del loro giudizio, in fondo il suo era stato un vero e proprio colpo di testa, che senso aveva iniziare una relazione che aveva già impressa la data di scadenza a caratteri cubitali? Ma non riusciva a rinunciare a queste briciole, era una cosa più forte di lei, della sua parte razionale, come si poteva rinunciare ad una persona che finalmente ti faceva sentire completa? Come poteva rinunciare a colui che aveva cancellato la malinconia dalla sua anima? Come poteva rinunciare a colui che le scaldava il cuore? Aveva deciso, si sarebbe accontentata di attimi, di giorni, di poco, si sarebbe accontentata di una breve felicità, solo in futuro avrebbe sostenuto il peso delle sue scelte.

 

Giunta sera Usagi si preparò per l’appuntamento, un vestitino azzurro a fascia con gonna ampia, allo scollo e sul fondo vi era del merletto bianco, che arrivava appena al ginocchio, decise di lasciare i capelli sciolti, si guardò allo specchio abbastanza soddisfatta.

« Mamoru non mi ha detto nulla riguardo a stasera, chissà dove andremo.. »

 

 

Qualche ora prima appartamento Chiba

‘Ho fatto bene ad accettare la proposta di Usagi? È giusto frequentarci fino alla mia partenza? E dopo? Cosa ci succederà? Sono stato un egoista a dirle di si, solo perché non riesco a rinunciare a del tempo con lei, ormai sono dipendente da lei, dal suo sorriso, dal suo profumo, dal suo sapore, oh Usagi in così poco tempo mi hai rivoluzionato la vita, è questo il famoso colpo di fulmine? O semplicemente ci stiamo illudendo? Perché le scelte devono sempre condizionare le vite altrui? Non è giusto... ‘ - ’Eppure quando penso a lei ho una sensazione di calore al cuore, nonostante tutto, voglio provare a stare con lei, quasi quasi la chiamo e le chiedo di vederci stasera, chissà se le piacerà la mia idea...’

Chiuso il telefono Mamoru iniziò ad organizzare il tutto per la serata.

 

Poco prima delle 20 Mamoru si trovò già sotto casa di Usagi, uscì dalla macchina e si appoggiò su di essa mettendo le mani nel jeans scuro aspettando la ragazza.

Usagi sentendo il rumore della macchina si affacciò alla finestra e lo salutò facendo cenno che stava scendendo, Mamoru rispose in modo automatico con cenno della mano, era troppo preso nel guardarla, la cascata bionda libera sulle spalle la faceva sembrare un angelo, come avrebbe reagito ad averla tutta la sera accanto? Usagi scese di casa mentre Mamoru era ancora perso nei suoi pensieri.

« Ciao Mamo » Usagi si avvicinò pericolosamente a lui appoggiandosi al petto guardandolo negli occhi

« Ciao Usa » Mamoru la prese per i fianchi facendo aderire il corpo di lei al suo e la baciò delicatamente, entrambi si staccarono sorridenti, ormai tra loro era un contatto naturale.

Entrati in macchina Mamoru tirò fuori dalla tasca un foulard rosso.

«e quello a che ti serve? » chiese curiosa Usagi

« a questo » così dicendo Mamoru legò il foulard intorno alla testa di Usagi coprendole la visuale e accarezzandole i lunghi e soffici capelli,

« aaaaahhh cosa stai facendo aiuto aiuto » Usagi iniziò a dimenarsi

« Usa calmati, non rovinarmi la sorpresa » disse Mamoru divertito

« sorpresa? Io adoro le sorprese! » disse Usagi battendo le mani

Mamoru rise a quella visione e involontariamente abbassò lo sguardo, Usagi agitandosi aveva alzato di parecchio il vestito lasciando le gambe scoperte e Mamoru si ritrovò a fissarle con la tentazione di sfiorarle appena, avvicinò la mano ma si bloccò, non doveva approfittarsi di lei e così si mise alla guida.

Usagi con gli occhi bendati faceva tesoro degli altri sensi e dalle sensazioni che stava avvertendo in quel momento, si sentiva al sicuro, complice il profumo speziato di Mamoru, il profumo della sua pelle.

Una volta arrivati Mamoru aiutò Usagi ad uscire dalla macchina.

« posso toglierla ora? Tanto siamo arrivati no? » chiese Usagi impaziente

« eh no, sul più bello? Qualche minuto di pazienza » - « anzi aspettami qui » rispose Mamoru abbandonando Usagi in un punto indefinito per lei ma sicuro per lui.

‘Dove cavolo siamo? Sento l’aria frizzante e il rumore delle onde...siamo in spiaggia??? impossibile...’ i pensieri di Usagi furono interrotti da due braccia che la sollevavano da terra

« Mamoru! Questa è la seconda volta che mi fai prendere un colpo in poco tempo! Me la paghi!» Usagi urlava ma Mamoru ridendo di quella reazione si avvicinò all’orecchio di lei « oh io invece credo che mi ringrazierai..» Usagi si bloccò a quelle parole, il calore del respiro di Mamoru era estremamente rilassante per lei, Mamoru la poggiò su un telo e in quel momento Usagi non ebbe più dubbi, si trovavano in spiaggia, Mamoru prese posto accanto a lei e la bacio delicatamente, Usagi si abbandonò a quel bacio, che con gli occhi bendati risultò più intenso, Mamoru si stacco delicatamente e iniziò a sfiorare le labbra di Usagi con qualcosa di delicato e soffice, Usagi si lasciò trasportare dalle sensazioni che le stava regalando quel tocco leggero sulle sue labbra, Mamoru fece scivolare lentamente il foulard via dagli occhi di Usagi e la ragazza aprendo gli occhi si ritrovò davanti qualcosa che mai si sarebbe immaginata, Mamoru le sorrideva porgendole una rosa rossa, e a terra su un telo vi era un vero e proprio pic nic a lume di candela in spiaggia vi erano 3 piccole lanterne con le candele all’interno, stuzzichini vari, sandwich, dolciumi e bibite , Usagi fissava incredula lo spettacolo davanti a sé.

« è tutto bellissimo...io...oddio grazie...sei fantastico Mamo...» così dicendo si lanciò letteralmente tra le braccia del ragazzo che l’accolse stringendola a sé « che ti avevo detto che mi avresti ringraziato? » Usagi si staccò velocemente « ma sentilo! Ok stavolta hai vinto tu » rispose Usagi con una smorfia divertita e i due iniziarono a mangiare tra risate e sguardi complici.

Terminata la cena i due presero posto accanto stendendosi su un telo, sempre illuminati dalla flebile luce delle lanterne, Usagi si appoggiò sul petto del ragazzo che l’abbracciò mettendole un braccio intorno alle spalle e iniziò ad accarezzare delicatamente i capelli e successivamente il braccio di lei.

« Mamoru? »

« dimmi Usa »

« perché lo hai fatto? »

« ehm cosa? »

« tutto questo, la sorpresa, la cena, la rosa, tutto insomma...»

Mamoru avvertì un tono triste nella voce di Usagi e alzò il viso di lei prendendole delicatamente il mento e la fissò negli occhi.

« l’ho fatto perché voglio vivere questi momenti con te Usa, solo con te, tu sei speciale, tu mi sei entrata nel cuore e per me questi gesti nei tuoi confronti sono naturali »

« oh Mamo...»

Mamoru si avvicinò alle labbra di lei e iniziò a baciarla, piccoli baci delicati, poi baci più intensi, pieni di passione, le loro lingue danzavano, si muovevano sinuosamente, Mamoru con un gesto delicato si mise su di lei, facendo leva sui gomiti per non schiacciarla, Usagi lo accolse divaricando leggermente le gambe e abbracciandolo accarezzando la nuca di lui, giocando con i capelli, per entrambi furono gesti naturali, Mamoru con imbarazzo fece scivolare la mano sulla gamba di lei, sollevando ancora di più quel vestito leggero,che le dava un aria innocente ma sensuale. Si staccò leggermente da lei per ricevere una specie di consenso, lei gli sorrise e riprese a baciarlo, Mamoru fece salire la mano sempre più su, la pelle di lei era calda, morbida, come seta, arrivo al bordo degli slip di lei un calore lo invase al basso ventre, era visibilmente eccitato, e il contatto con quella pelle di seta non lo aiutava, Usagi nel frattempo stava andando a fuoco, sentire il corpo di lui, il calore attraverso i vestiti e le mani, era puro piacere, si sentiva bella e desiderata, sentire l’eccitazione di lui che premeva era una bella sensazione, niente di volgare, e lo baciò con più passione, Mamoru si staccò da quel bacio solo per scendere sul collo di lei, per assaggiare la sua pelle, era buona, dolce, Usagi nel frattempo si lasciava viziare da quei baci, da quei tocchi e si concentrava su quelle sensazioni così nuove e così piacevoli, Mamoru scendeva sempre di più, con la bocca e con la mano continuava a toccarle le gambe, arrivò al seno e respirò il profumo della pelle di lei attraverso quel tessuto leggero, appoggiò con delicatezza la testa sul petto di lei e la guardò negli occhi,

Usagi si riprese da quella dolce tortura e abbassò lo sguardo su di lui.

« Usa… »

« dimmi Mamo…»

« ecco...io non voglio che pensi che io ho organizzato tutto per giungere a questo…»

« Mamo, io non l’ho mai pensato, e per tua informazione se non avessi voluto, ti avrei bloccato immediatamente » Usagi gli sorrise e gli accarezzò i capelli con fare materno rassicurandolo,

Mamoru si spostò nuovamente di lato, riprendendola tra le braccia « Usagi, lo so che il tempo a nostra disposizione è poco, ma questo non significa che voglio bruciare le tappe...» Usagi si irrigidì a quelle parole e si alzò di colpo, Mamoru si alzò subito dopo di lei temendo una reazione negativa da parte della ragazza, « Usa tutto bene? Ho detto qualcosa di sbagliato? » Usagi scosse il capo in senso di negazione, prese coraggio e si voltò verso il ragazzo « no Mamo, hai perfettamente ragione, però ti prego, io non voglio vivere questa cosa con un countdown sempre presente sulle nostre teste, voglio vivere questa cosa con te giorno per giorno... » Usagi parlava con voce triste, spezzata, Mamoru se ne rese conto e l’abbraccio stretta, « perdonami Usa, non avrei mai dovuto dire una cosa del genere, hai ragione, viviamo questa cosa giorno per giorno, è così bello stare con te qui, abbracciarti, stringerti a me...», Usagi si rilassò a quel gesto e a quelle parole, avrebbe voluto fermare il tempo, a lei bastava stringerlo, sentire il suo calore e il suo profumo, rimasero così per una quantità indefinita di tempo, ma controvoglia sciolsero quel contatto e ritornarono alla macchina. Durante il viaggio rimasero in silenzio, ma non staccarono mai le mani, una volta a casa Usagi si cambiò e poggiata sul letto ripensava alle mani di Mamoru su di lei, si sentiva accaldata ed eccitata a ripensare a quel contatto ‘ chissà se per Mamoru è stata la stessa cosa’ , la luce del cellulare nel buio della stanza interruppe i pensieri, prese il cellulare, era un messaggio di Mamoru ‘ passerei una notte intera ad abbracciarti, vorrei stringerti anche adesso mia dolce Usagi...sogni d’oro...’ Usagi sorrise e rispose ‘ tornerei ogni giorno in spiaggia per poterti stingere sempre in quel modo...buonanotte Mamo...’.

 

Bip bip bip bip

Il suono della sveglia significava affrontare un nuovo giorno e di conseguenza un giorno in meno insieme a Mamoru, Usagi si voltò verso la finestra, i raggi del sole accarezzavano il suo corpo, si alzò pigramente e si preparò per raggiungere le sue amiche al tempio, oggi si sarebbero esercitate per il test ma prima di tutto doveva loro delle spiegazioni.

Raggiunse il tempio più lentamente del solito, voleva rallentare il tempo a tutti i costi, voleva vivere tutto di questo periodo.

Una volta arrivata le trovò già lì, era tutto pronto per la loro simulazione.

« Ciao Usagi, ben arrivata » le sorrise Ami

« finalmente direi, stavamo iniziando senza di te » disse Rei

« dai Usa siediti, che dopo il test ci mangiamo una bella fetta di torta » disse Makoto entusiasta

« e dopo il test ci racconterai che fine hai fatto e sopratutto cosa hai risolto con Mamoru » concluse Minako

« Mina! » Rei, Ami e Makoto urlarono alla bionda

« so benissimo che volete sapere tutto da Usagi ma solo io ho avuto il coraggio di chiedere » disse soddisfatta la bionda

« io direi la faccia tosta » rispose acidamente Rei, Minako stava per risponderle quando Usagi le fermò, « avete tutto il diritto di sapere,anzi, ne vorrei parlare subito...» , le altre annuirono e Usagi iniziò a raccontare dell’incontro nell’appartamento di Mamoru, del suo trasferimento per lavoro e della decisione di frequentarsi fino alla partenza.

Dopo qualche attimo di silenzio Rei prese la parola «Usa, hai pensato alle conseguenze? » Usagi la guardò con espressione confusa « quali conseguenze? », « il dolore del distacco che avrete entrambi alla sua partenza… » le disse Minako dolcemente prendendole la mano, Usagi la guardò e fece un sorriso triste, l’abbracciò e tutte si unirono in quell’abbraccio, Makoto scostandosi leggermente le disse « Usa, fai quello che senti sia giusto per te, lo sai che noi ci saremo sempre » e riprese ad abbracciarla strofinando una mano sulla schiena, « infatti Usa, segui solo il tuo cuore.. » concluse Ami sciogliendo l’abbraccio.

Già, il suo cuore, pensò Usagi, parlare con le altre aveva messo luce ai suoi dubbi e li aveva tramutati in certezze, doveva affrontare le conseguenze, certo, ne avrebbe sofferto e le sue amiche le sarebbero state accanto, ma sarebbe riuscita a sopportare il peso delle scelte?

   
 
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