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Autore: mikamey    06/06/2009    12 recensioni
Rin, una ragazza insicura, soggetta ad attacchi di panico e con manie morbose per la pulizia. Sesshomaru un demone orgolgioso e testardo infortunato ad una gamba ma bramoso di indipendenza. impareanno a conoscersi e a curarsi a vicenda affrontando le ferite della psiche e del corpo. AGGIORNATI DUE CAP FINALI 23 e 24
Genere: Generale, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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17 reazioni inaspettate


Lo guardo leggermente sorpresa e intimorita, mentre, incerta, pronuncio il suo nome.

-S-Sesshoumaru…
-Si pentirà di ciò che ti ha fatto. Giuro, si pentirà anche di essere nato.
La sua voce è arrochita e carica di odio al punto da spaventarmi seriamente. Sembra fuori di sé e io non so come riportarlo alla realtà.
-Sesshoumaru, che hai intenzione di fare? Mi stai spaventando! Ritorna in te!
-Ha cercato di abusare di te! Maledizione, per tutto questo tempo non ho capito niente! E quelle telefonate… non gli davo peso e invece erano loro che ti dilaniavano ogni giorno!

Per la prima volta lo sento urlare di rabbia, di frustrazione, di dolore. E’ seduto sul letto con le mani chiuse in un pugno, le vene in evidenza e i muscoli in tensione. Non sembra lui. Perfino gli occhi hanno abbandonato quello splendido color miele per tingersi di un gelido azzurro screziato di sangue. Avverto il suo corpo pulsare, mentre i suoi canini iniziano a fuoriuscire minacciosi dalle sue labbra in un rivolo di sangue scarlatto, lo stesso che gocciola silenzioso dalle sue mani trafitte dai suoi stessi artigli.

In uno scatto improvviso abbandona il letto, mentre il suo corpo continua a pulsare sempre più frenetico e la ragione abbandona il suo corpo. Avverto il suo respiro irregolare e il battito del suo cuore pulsare anormalmente nel petto. Sembra stia lottando contro se stesso, contro la sua irruenza,  ma il suo istinto sembra avere la meglio sulla ragione.

Le lacrime iniziano a offuscare la mia vista, mentre il terrore inizia ad impossessarsi di me. Ho paura che mi possa abbandonare, che faccia qualche pazzia. Rivoglio Sesshoumaru, il mio Sesshoumaru.
 Abbandono anche io il letto con gesti frenetici e scoordinati, fino ad arrivare al suo fianco. Tento disperatamente di richiamare la sua attenzione su di me, afferrandolo per un braccio. Il ringhio aumenta di intensità, ma quelle due fessure cariche di odio continuano a ignorarmi, fissando minacciose in punto imprecisato dinnanzi a loro.

-Sesshoumaru, torna in te ti prego. Sesshoumaru, guardami. Mi stai spaventando… non puoi abbandonarmi pure tu, non puoi farmi questo. Ho bisogno di te… ti prego… -
Inizio un pianto disperato, silenzioso, di preghiera; mi aggrappo sempre più possessiva al suo braccio, decisa più che mai a non allontanarmi da lui.
 Finalmente riesco a indirizzare la sua concentrazione su di me, ma i suoi occhi sembrano non vedermi davvero.

-Ho fallito. Lei mi aveva chiesto solo una cosa e io non sono riuscito a compierla. -
Atona e allo stesso tempo carica d’ira, la sua voce avvolge la stanza per poi riportarla ad un silenzio cupo e opprimente. Presto poca attenzione alle sue parole, a mio avviso prive di significato. Chi era “lei”? Si riferiva forse a me?

-No, non mi hai delusa, Sesshoumaru… non è colpa tua, io… io voglio solo che tu mi stia accanto… voglio solo te..

Lo abbraccio, lo stringo a me con tutta la forza che ho in corpo, in una presa goffa e non proprio salda, ma avverto i suoi muscoli distendersi e le sue pulsazioni diminuire. Rincuorata da ciò, mi stacco delicatamente da lui, prendendogli la mano destra per aprirla da quel doloroso pugno. Le unghie si erano conficcate nel palmo e il sangue ora macchia anche le mie mani, le mie vesti, il pavimento, ma non me ne curo. Mi dedico invece all’altro arto, liberandolo dalla stessa tortura del compagno.

Lui mi lascia svolgere tutto senza emettere un suono, senza compiere alcun movimento. Sembra quasi un fantoccio privo di volontà e vita, ma i suoi occhi lentamente stanno riacquistando il loro colore naturale, mentre i miei si offuscano nuovamente di lacrime, questa volta di felicità.

Avverto le mie mani tremanti per l’emozione e come lui sono incapace di muovermi, assorbita come sono dal rivedere la sua abituale figura. Senza nemmeno rendermene conto mi sento stretta tra le sue braccia e mi ritrovo a ricambiare il gesto con tutto il trasporto di cui sono capace.

-Mi dispiace. Perdonami.
È solo un sussurro, roco e impacciato, pronunciato con le labbra premute sul mio capo, ma comunque decifrabile al mio udito. Sorrido impercettibilmente a quelle parole, ma so che adesso è realmente tornato in sé.

- Una volta una persona mi ha detto che non bisogna mai scusarsi, perché è un segno di debolezza.

-Strano, ultimamente a me hanno insegnato che è un segno di forza.

Rafforza la presa su di me per poi scioglierla e guardarmi finalmente negli occhi. Avverto i miei un po’ gonfi e appiccicosi, ma li asciugo frettolosa col dorso della mano, per poi sorridergli e riprendere le sue mai tra le mie. Le ferite sembrano già rimarginarsi e il contatto con loro mi provoca la stessa sensazione di protezione di sempre.

-Guarda qua cosa hai combinato… vieni, dobbiamo darci una bella ripulita…-
Senza abbandonare la presa, lo conduco fino in bagno per immergere le nostre mani sotto il getto di acqua corrente.

-Mi hai fatta spaventare prima… non farlo mai più…
Pronuncio queste parole in modo inaspettato perfino per me stessa, con lo sguardo concentrato sul lavandino e su quell’acqua rosata che lo percorre.

-Non ti avrei mai fatto del male Rin. Mai.
Lo dice con la sua solita espressione seria e sincera, tipica di lui, che provoca in me un tenero sorriso.
-Non ero preoccupata per me Sesshomaru. Non avevo paura di te, ma per te.-

Alla vista della sua espressione sorpresa scoppio nuovamente in lacrime, mentre singhiozzi sempre più rumorosi si diffondono nell’aria. Mi sento cosi sciocca in questo momento, eppure non riesco a frenare il mio sfogo. Ho avuto paura, davvero paura, ma lui ora è qui con me e mi accoglie nuovamente fra le sue braccia, portandomi a letto.

Ci sdraiamo entrambi su un lato, facendo in modo che i nostri corpi combacino perfettamente. Il suo ampio busto sembra fatto apposta per accogliere la mia schiena e le sue lunghe braccia perfette per cingermi. Avrei tanto voluto poter affondare ancora il viso sul suo petto, come prima, ma anche così si sta molto bene.

Credo abbia scelto questa posizione per celarmi il suo viso, il suo stato d’animo. Dopotutto ha mostrato un lato di se molto profondo, quasi… “vulnerabile” o almeno secondo i suoi standard. A mio avviso ha semplicemente dato sfogo a ciò che provava. Ammetto che per qualche istante io stessa mi sono sentita persa vedendolo in quelle condizioni. Lui, che sempre era stato un punto fermo, una roccia, la sicurezza fatta persona, era diventato il suo opposto: una persona in balia dell’ira, instabile.

Ma la sua “debolezza” ha richiamato in me la forza, il coraggio. Si dice che una persona, anche se debole, sia in grado di dimostrare una potenza immensa per proteggere le persone a cui vuole bene e oggi ne ho avuto la conferma. La paura di perderlo mi ha spinta a ricercare in me le capacità per aiutarlo e, ringraziando i kami, ci sono riuscita.

Ora mi sento più forte, come se la determinazione e l’energia di un tempo fossero tornati a scorrere in me. Mi sento più forte, più felice.

-Takara-kun. Ti dice niente questo nome?
 Improvvisa e ferma la voce di Sesshomaru interrompe i miei pensieri. Takara… sì, ho già sentito questo nome. Cerco di riportare alla memoria chi sia la persona in questione, ma non ho il tempo di riflettere sufficientemente a quel monito che Sesshomaru parla nuovamente, ponendomi altri quesiti.

-Rin, ti sei mai chiesta come mai questa casa è stata divisa perfettamente a metà e come mai fino ad ora non è mai stata abitata da nessuno fino al mio arrivo, pur essendo perfettamente arredata?

Ascolto incuriosita quelle parole, che interpreto come domande le quali, più che richiedere una risposta, aspettano di darla. Cerco di trovare il nesso logico delle parole di Sesshomaru, una qualunque associazione tra quel nome e la casa, ma ancora una volta le mie congetture vengono interrotte.

-Ti sei mai domandata come mai il mio arrivo è stato così ”improvviso” e diretto? Rin, tu conosci la storia di questa casa?-
Sgrano leggermente gli occhi, sorpresa da questa sua ultima domanda, e ,come in un Puzzle nella mia mente, tutti i tasselli iniziano a prendere posto nei loro perfetti incastri per dar vita alla “soluzione” di quell’enigma, apparentemente insolvibile all’inizio.

Ancora non riesco a realizzare razionalmente ciò che invece il mio intuito ha già capito. Rimango interdetta qualche istante e Sesshomaru, questa volta, sembra disposto a concedermi il tempo per assorbire ed elaborare tutte le informazioni elargite fino a quel momento, improvvise e implacabili.
Finalmente le mie labbra, involontarie, partecipano a quel gioco d’intrighi e misteri cui Sesshomaru ha dato inizio, tentando di codificare ciò che il mio subconscio non riesce ad ammettere.

-Tu, sai la storia di questa casa? Della sua costruzione? Tu conoscevi la nonna!-
Mi volto di scatto verso di lui, sorpresa, attonita, sconcertata da quella verità inimmaginabile piombatami addosso come un acquazzone improvviso in piena estate.

Mi specchio in quegli occhi ambra così serafici e pazienti. Sembra che la mia reazione fosse già stata calcolata nella sua mente fin dall’inizio e che, ovviamente, abbia già pronta la risposta da darmi.

Non nego che la cosa mi provoca un leggero fastidio, eppure so che ora è il momento di lasciar parlare lui. Ho la certezza che risponderà a tutta la marea di domande che mi ronzano in testa, senza nemmeno il bisogno che io gliele ponga e infatti riprende quel suo discorso, pronunciando ogni parola con meticolosa cura e attenzione, con una calma esasperante, ma tipica delle situazioni importanti.

-Si Rin conoscevo tua nonna. Forse non ti ha mai parlato di me. Io sono il ragazzo che lei amava chiamare Takeru, “Tesoro”. Ho avuto modo di conoscerla poco dopo la tua partenza; grazie a lei ho scoperto cose che altrimenti sarebbero state celate alla mia anima irrequieta. Ho tentato di sdebitarmi, di contraccambiare le sue gentilezze, ma io non sono capace di proteggere nulla.

Esclama quelle ultime frasi con la stessa voce atona con cui ha iniziato il discorso, eppure leggo distintamente la frustrazione e la delusione nei suoi occhi.
Mi sento divorare dall’interno per quel suo sguardo cosi amareggiato e, impaziente, interrompo il suo flusso di parole e dolore con la mia voce calda e delicata.

-Non dire cosi. Sai, la nonna mi ha parlato di te, Takara… avevo dimenticato il nome, anche perché spesso usava un altro nomignolo per definirt, Ganko-chan. Diceva che eri un “piccolo tesoro testardo”. So che le sei stato accanto durante la mia assenza e ora so che hai continuato la tua opera di cura anche nei miei confronti, senza neanche conoscermi. Sei tu che mandi tutti quei pacchi giusto? E l’ultimo deve averlo preparato tuo fratello, visto che tu non potevi. Sai, avete due stili completamente differenti per quanto riguarda “l’organizzazione”.

Un piccola risata fuoriesce della mie labbra, ancora timide, al ricordo di quel pacco dalla “preparazione” anomala, mentre osservo sempre più rapita lo sguardo serio di Sesshomaru. Non mi occorre molto tempo per collegare il suo passato con quello della casa di cui mi aveva parlato Kaede. Una domanda sorge spontanea e naturale nella mia mente, ma ho quasi paura di porla, data la mia consapevolezza circa la storia dell’infanzia di Sesshomaru. Eppure la mia curiosità sfacciata ha il sopravvento sulla discrezione.

-Tu sei… il figlio di Inumaru, vero? Tuo padre era…
-Il promesso sposo di tua nonna, sì.

Benché fossi già consapevole della cosa, sentir pronunciare quelle parole mi sconvolge fin nel profondo senza un motivo, senza una ragione precisa o giustificata. Inizio ad avvertire uno strano turbamento, un nervosismo dettato non dalla paura, ma da una strana forza esterna che, prepotente, aggredisce la mia mente e il mio stesso corpo, provocandomi i brividi.

L’uomo che fu il migliore amico della nonna, colui che la amò come una sorella, colui che divise questa casa per permettere ad entrambi una vita felice con i rispettivi amanti, è la stessa persona che ha subito il lutto per la perdita della moglie, della donna per la quale aveva rinunciato a tutto. Lo stesso uomo che aveva abbandonato il figlio, ultimo regalo di Tsubaki, e procreato un hanyou stuprando una giovane donna.

È così assurda la vita. La nonna, che ha sposato un semplice umano, un essere opposto a lei, la cui stessa vita terrena era segnata da tempi differenti, è stata più felice di colui che, a rigor di logica, avrebbe goduto delle agevolazioni date dalla stessa “etnia”.

-Come forse saprai questa casa fu costruita affinché tua nonna e mio padre vivessero in una coabitazione forzata al fine di convincerli ad accettarsi reciprocamente come coppia. Tuttavia l’amore fra i due era fraterno e, a dispetto di ciò che pensavano i loro genitori, quel sentimento non cambiò. So che in queste mura riecheggiarono le loro risate, che queste pareti furono le mute spettatrici delle loro vite felici per molto tempo, finché la necessità non li spinse ad aguzzare l’ingegno.

Il loro affiatamento era perfetto e le loro anime in simbiosi. Trovarono quindi il modo di crearsi la libertà nella loro prigionia. Decisero di dividere la casa e di condurre nelle rispettive abitazioni i propri compagni. Ovviamente erano consapevoli che la situazione non sarebbe potuta reggere a lungo, che i loro genitori avrebbero presto scoperto il loro espediente. Confidavano, tuttavia, che quell’estremo gesto li avrebbe finalmente resi consapevoli delle volontà dei propri eredi.

I due casati sarebbero comunque rimasti uniti, ma non con vincoli di parentela. E’ superfluo dire che i loro progetti non andarono a buon fine. Entrambe le famiglie si rifiutarono di accettare le loro “condizioni”, minacciandoli di diseredarli nel caso in cui non avessero onorato la promessa di matrimonio da loro stipulata.

Come saprai, tua nonna ha sposato Miyoga e mio padre Tsubaki…

Da allora le loro vite cambiarono radicalmente. Nessuno dei due possedeva niente, ma non si diedero per vinti. Mio padre andò a vivere nel terreno che mia madre aveva portato in dote, mentre tua nonna continuò a vivere qui, mantenendo la divisione della casa nel caso in cui mio padre ne avesse bisogno, benché lui le avesse ceduto l’intera struttura.

Dalla morte di Tsubaki, come sai, mio padre si chiuse in un mondo di solitudine e perse i contatti con tua nonna. Io scoprii la sua esistenza per caso. Trovai della corrispondenza tra lei e i miei genitori, quindi decisi di conoscerla.
Senza troppe aspettative arrivai qui, davanti a questa casa, e vi trovai una donna intenta a spazzare il vialetto. Era indubbiamente una yasha.  Mi bastava scoprire il suo nome per sapere se avevo trovato ciò che cercavo.










Ecco il nuovo capitolooooo. Tante notizie vero? E si, ci volevano perché ora toccava a Sesshomaru parlare un po’ di se! Avevo disseminato indizi qua e la tra i capitoli ma in pochi li hanno colti :P ad ogni modo la storia della casa, di papà gamba lunga e compagnia bella stanno per essere svelati, anzi già gran parte è stato detto! :P

Per quanto riguarda la parte iniziale del capitolo spero di non aver deluso le aspettative di chi si aspettava un Sesshomaru furioso! Ho cercato di fare del mio meglio per rendere adeguatamente i sentimenti di frustrazione e rabbia del demone. Rileggendo il mio operato ho scoperto una Rin un po’ troppo “ciangiulina” ma non ho voluto mutare questo aspetto, in quanto la fonte di tutto non è data dai suoi soliti problemi, ma dai sentimenti di affetto verso Sesshomaru.

Piccola nota i nomi con cui con cui Kaede soprannominava il nostro bel demone non sono stati scelti a caso! Takara significa “tesoro” mentre “Ganko” significa letteralmente testardo, testa dura. Da qui la sua definizione “piccolo tesoro testardo” :P ringrazio roseinblack,per l’aiuto nella ricerca della traduzione giapponese ti testardo perché  quella proprio non la trovavo :P

Detto questo, che mi sembra tanto una giustificazione anche se non so perché, passiamo alle anticipazioni!!!

Il prossimo capitolo sarà incentrato per buona parte sull’incontro tra  Sesshomaru e kaede, Sarà lui in prima persona a narrare del loro primo incontro e di quelli avvenire che lo hanno legato alla figura della yasha, spero di non scadere troppo nell’OOC e che l’argomento vi interessi : )

Come sempre eccovi lo spoiler

“Percorsi quel breve tragitto invaso da una strana sensazione: un sentimento umano, un sentimento che non accettavo di provare e a cui non sapevo dare un nome. Ansia? Tensione? Nervosismo?
Mi convinsi che quelle “parole” erano solo delle sciocchezze, che ciò che provavo era semplice curiosità.

Eppure, ad ogni passo, quella sensazione aumentava, innervosendomi. Io non ero più un bambino. Io dovevo essere padrone di me stesso; ma non appena vidi tua nonna in quel vialetto, intenta a ramazzare quella stretta entrata, mi resi conto di non poter più negare a me stesso la verità.
Ero teso. Per la prima volta da quando ero stato mandato al collegio, il mio animo era diventato inquieto.”




Ed ora il mio angolino dei ringraziamenti!! : )

KaDe, si in effetti non è stata un conversazione normale! Ma non sarebbe stata “nostra” se lo fosse stato! E poi è stata troppo bella!!! XD ad ogni modo sai che mi fido ciecamente di te e del tuo giudizio e sono stra felice che il capitolo non sia stato disastroso come temevo! Come dico sempre non sono brava a mantenere i personaggi IC ma quantomeno vorrei non stravolgere completamente il loro carattere. Spero con tutto il cuore che questo capitolo ti sia piaciuto e che la mia descrizione di Sesshomaru arrabbiato sia accettabile anche se mi sono un po’ ispirata a Inuyasha :P
Come sempre un ringraziamento speciale per il tempo e l’aiuto che mi dedichi! Spero di riuscire a migliorare sempre di più per renderti fiera del mio lavoro un bacioneeeeee

lua82, x gli svenimenti è tutta causa della mia pressione bassa :P mi capita spesso di svenire quindi la descrizione dello stato semi-incosciente non è stata particolarmente difficile :P sono come sempre onorata di sapere che il capitolo e la caratterizzazione che ho dato ai personaggi ti piacciano! però che anche in questo capitolo Sesshomaru sia stato di tuo gradimento e come sempre aspetto ansiosa  i tuoi commenti che come ben sai mi danno una carica incredibile :D un immenso bacione alla mia dosa di autostima e al prox capitolo : )

babydgv, ciao! Ti ringrazio infinitamente per i complimenti! Sono onorata che la mia ff ti piaccia e sono felicissima di aver ricevuto un tuo commento. Spero che anche questo aggiornamento sia stato di tuo gradimento e mi auguro di poter leggere le tue impressioni anche si di esso un bacio e a presto : )

sara_sessho grazie dei complimenti ed eccoti accontentata col nuovo aggiornamento! Spero ti sia piaciuto anche questo : ) baci a presto : )

piccola tammy, sisi continuerò e tu hai l’obbligo i seguirmi e stressarmi x tutti i restanti capitoli :P sono felicissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto e mi auguro che anche questo non sia stato da meno! Abbiamo potuto vedere con occhi diversi e con maggior attenzione il passato di Kaede   dei genitori di Sesshomaru cosa ne pensi? Ti è piaciuta la loro storia? È stato un passaggio interessante o solo di riempimento? Io sinceramente ho trovato piacevole parlare un po’ di loro che sono alla base della ff in un certo senso :P cmq… grazie ancora dei complimenti e a presto baciiiii

roseinblack, grazieeeeeeeee x il commento x i complimenti x le chiacchierate su msn x tutto e soprattutto x l’aiuto in questo capitolo! Grazie a te ho trovato il nome da attribuire a Sesshomaru :P per quanto riguarda la storia perche io sono particolarmente attaccata a  questa ff presa dagli esami avevo pensato di chiuderla li x non rovinarla ma adesso mi sono decisa a renderle onore quindi mi sopporterete ancora un po’ :P spero di poter leggere le tue impressioni anche su questo cap e x Kohaku.. non so se ne prenderà qualcuna… ancora non ho deciso bene cosa farne di lui :P cmq…  un bacioneee a presto

LilyProngs, ciau!!! Come sempre i tuo commenti sono carichi di complimenti e sono onorata di riceverli!!!  Inutile dire che il fatto che ti sia affezionata alla mia storia sia per me un grande onore!! Per quanto riguarda Rin mi fa piacere che tu abbia notato questo lui nuovo aspetto xkè è molto importante!! Purtroppo anche la sua dipendenza da Sesshomaru dovrò avere fine ma non ti preoccupare non lo abbandona mica!! Capirà solamente che può fare qualsiasi cosa anche sola, con le proprie forze.. un bacione immenso e al prox capitolooooo

achaori ecco sedata la tua curiosità! Come ti è sembrato questo Sesshomaru?? Ti è piaciuta la sua ira? Spero di averlo reso il piu possibile “vero” per quanto riguarda il resto del capitolo che ne pensi?? Piaciuto il suo racconto? Come ho accennato sopra continuerà nel prossimo capitolo, spero che l’argomento ti appassioni. Un bacione immenso e alla prossimaaaa

Isy_264, come sempre tu cogli i piccoli aspetti che si celano tra le righe : ) ma questo te l’ho già detto altre volte! In effetti è uno dei motivi x cui Sesshomaru ha saputo cosi la storia di Rin,e non magari con l’arrivo di kohaku.. poi x quanto riguarda le posizioni.. anche quelle hanno una motivazione precisa.. a quanto ne so io spesso mettersi dietro la persona o cmq in posizione non frontale aiuta a esprimere con maggiore facilità i problemi e/o sentimenti delle persone “chiuse” o con problemi. Infatti spesso capita di essere piu a proprio agio con persone sconosciute o con le quali non si ha un rapporto diretto, faccia a faccia. Ho sentito dire che anche gli psicologi usano questo “metodo” ma ad essere sincera non so se è vero o meno quindi non fare troppo affidamento alle mie parole :P ad ogni modo spero che il cap ti sia piaciuto! E tranquilla la shot sull’amore era davvero stupenda  è stato un piacere commentarla : )

callistas ciauuuuu eccoti accontentata col nuovo capitolo! La tua curiosità questa volta ha avuto vita breve :P Come sempre un grazie infinite x i complimenti!!!  E si.. Sesshomaru si sta sciogliendo.. e nel prox capitolo si scioglierà ancora di più! Praticamente parlerà lui per  ¾ di capitolo quindi.. :P
x quel che riguarda kohaku.. non so ancora cosa ne sarà di lui.. però.. di sicuro non sarà ridotto in poltiglia.. la max qualche pugno.. ma ripeto ancora non ho deciso.. voglio che sia Rin a chiudere con lui.. ma magari anche Sesshomaru se deve togliere qualche sfizio.. boh vedremo :P un bacione enormeee tvb


ovviamente grazie anche a tutti coloro che leggono solamente, siete tantissimi, e a coloro che hanno messo la ff tra le preferite e/o seguite!
Un bacioneeee
Mikamey
  
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