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Autore: Buvetr    29/03/2017    1 recensioni
In questa storia racconterò l'amore di un Sayan e di una terrestre.
La storia l'ho scritta io e non si ruba. Sarò felice di leggere i vostri commenti anche per perfezionarmi.😊
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina Vegeta si svegliò pieno di energie. Bulma quel giorno avrebbero dovuto iniziare a costruire la sua camera gravitazionale. Ma quando andò a dare un'occhiata dopo colazione, notò che tutto era rimasto intatto. Più tempo passava e più si sentiva impaziente. Stava per avere la stanza dei suoi sogni, con tutti i comfort e una gravità 600. Non ne poteva più della navicella in giardino. 
Si chiese perchè Bulma non iniziava a costruirla.
"Questa dannata terrestre! Ma cosa aspetta?!" pensò il sayan con rabbia.
 Decise di andare a cercare Bulma. La trovò nel laboratorio, addormentata sopra la tastiera del pc. 

“Donna! Donna svegliati!” le disse Vegeta bruscamente. 
“Che c'è? Che succede?”chiese Bulma mezza addormentata.
"Succede che non ti sei messa ancora al lavoro! E per giunta sei qui a poltrire!” disse Vegeta scontroso.
“Scusa Vegeta... vedi, dovevo rivedere alcune cose e mi sono addomentata" rispose Bulma.
“Senti, è una settimana che guardi e riguardi quelle stupide carte! Cosa pensi che faranno? Che si alzeranno e inizieranno a parlarti? Cosa c'è ancora da decidere?” urlò Vegeta.
“I calcoli sulla gravità non tornano... sono sicura che c'è un errore, forse anche stupido, ma non riesco a trovarlo! E finché non sarò certa della sicurezza della stanza non posso iniziare a costruirla!” rispose Bulma.
Era stata tutta la notte sveglia per cercare quell' insignificante errore che non trovava, e lui aveva pure il coraggio di farle la predica!
“Bah...sei proprio un'incapace! Avrei dovuto aspettare il vecchio...almeno lui le cose che mi propone poi le realizza...” disse Vegeta.
Bulma non ebbe il tempo di controbattere, lui era già uscito dal laboratorio.

Vegeta andò a sfogarsi nella navicella in giardino. 
Quando Vegeta uscì dalla navicella era gia calata la sera.
Dopo la doccia passò per il soggiorno per dirigersi nella sua stanza. Vide Bulma, china sul pavimento in preda ad una crisi isterica. Era circondata da una marea di fogli accartocciati e stracciati. Bulma non lo vide. Sembrava esausta. 
Ad un tratto gettò la testa sul divano e si coprì con le braccia stringendosi i capelli. 

"Da quanto tempo sarà li a impazzire su quei dannati fogli?" si chiese Vegeta. 
D'istinto si avvicinò e si sedette per terra, accanto a lei. Bulma non alzò la testa.
"Vegeta.. sei tu?" chiese Bulma con un filo di voce.
“E chi altri dovrebbe essere? Siamo soli in questa dannata casa!” mentre lo diceva, Vegeta si sentì improvvisamente a disagio... erano soli....
“Avevi ragione tu! Sono solo un'incapace!” disse lei frignando. 
“Maledizione, non mi sembra il caso di piangere adesso!! Possibile che voi terrestri siate tanto fragili da disperarvi per ogni sciocchezza?” disse Vegeta.

“Come??? Guarda che non è per niente una sciocchezza!!” disse Bulma tirandosi su.
“Non capisci? La mia vita è finita! Non ho più un ragazzo...” disse Bulma singhiozzando “e lo vuoi sapere perché? Ascolta bene perché ti farà ridere...”
Vegeta avrebbe voluto dire che non gli interessava, ma l'enorme curiosità gli impedì di rispondere. Così non disse nulla e si limitò ad annuire.
“L'ho lasciato perché mi faceva schifo quando mi toccava! Ma ora, con questo orrendo carattere che mi ritrovo, nessuno mi vorrà più e finirò vecchia, zitella...e per giunta vergine, in un'enorme casa piena di gatti!!!" disse Bulma tutto d'un fiato, prima che un violento singhiozzo la scosse.
Vegeta era scioccato. Bulma aveva appena detto di essere vergine? Quella creatura dannatamente attraente non era mai stata con un uomo? Vegeta non riusciva a credere alle sue orecchie.

"Avevo capito che quel... come diavolo si chiama... era un idiota, ma non credevo fino a questo punto!" pensò Vegeta.
“Scusa tanto donna, ma questo cosa c'entra con la mia stanza gravitazionale?” chiese Vegeta, dopo essersi lievemente ripreso dallo shock. Bulma lo fissò con gli occhi lucidi,
“C'entra eccome scimmione! Dato che la mia vita amorosa è andata a rotoli, mi sono concentrata su ciò che so fare meglio! Sono sempre stata brava con le invenzioni! Un sacco di prodotti della Capsule Corporation sono MIEI brevetti! Sono sempre stata sicura delle mie capacità ma ora...ora io...non capisco perché...perché non riesco a concentrarmi come dovrei?! Perché mi sento così indecisa su tutto?? Non mi era mai successo...comunque sia, non credere che mi diverta a rimandare l'inizio dei lavori, sono ansiosa di vedere la Gravity Room realizzata almeno quanto te!!” disse Bulma singhiozzando. Vegeta rimase in silenzio. 
Vegeta ad un tratto si alzò e si diresse verso la cucina. 
"Cosa c'è che non va in me?" si chiese Bulma. La verità era che con Yamcha non aveva fatto che mentire a se stessa per anni interi, e ora non si sentiva più sicura di niente, neanche del suo cervello geniale. Sapeva che mancava davvero poco per concludere il progetto e sapeva di potercela fare, ma si sentiva come svuotata e senza energie.

"Forse il mio fallimento come fidanzata di Yamcha mi ha segnato più di quanto pensassi..." si disse Bulma, mentre con un fazzoletto si asciugava le lacrime.
All'improvviso una tazza di caffè scuro e fumante apparve sul tavolino accanto al divano. 

Bulma alzò lo sguardo e vide Vegeta intento a sorseggiare la bevanda. Vegeta si accomodò sul divano e subito Bulma si sedette accanto a lui, afferrando la sua tazza. 
Era la prima volta che Vegeta le offriva un gesto così gentile. Bulma era davvero sorpresa.

“Un grazie non sarebbe male...” disse Vegeta ironico, parafrasando ciò che Bulma gli aveva detto qualche giorno prima. Bulma non riuscì a trattenere un sorriso.
“Grazie Vostra Maestà!” disse guardandolo divertita. Vegeta rispose al sorriso. 

In quel momento aveva una sguardo davvero dolce.
“Ma dai! Una risata e un sorriso a così poco tempo di distanza? Dai scimmione, ammettilo che ti sono simpatica!” disse Bulma sarcastica.
"...adesso non montarti la testa donna, altrimenti non ti rivolgerò più la parola hai capito?” rispose Vegeta, visibilmente imbarazzato.
“Dai non c'è bisogno di arrabbiarsi... Bleah!! Ma che schifo!” disse Bulma, ingoiando un sorso di caffè. “Scusa ma lo zucchero l'hai messo?” chiese.
“Io non lo metto... ma nella tua tazza ne ho versato un cucchiaino!” disse Vegeta.
"Dannazione, non farò mai più qualcosa per questa ingrata! Ma che mi è saltato in testa poi di essere così gentile?" pensò il sayan.
“Beh...io di solito ne metto 3 o 4... certe volte anche 5..” disse Bulma.
“E ti sembra normale? Cos'è, vuoi forse diventare una lottatrice di sumo? Già non sei particolarmente magra....” le rispose Vegeta.
“COSA??? come ti permetti? Lo zucchero mi da energia e poi...soffro di pressione bassa e... NON SONO GRASSA, MA MOLTO FORMOSA, CAPITOOOO?!!?” sbraitò Bulma
“Come ti permetti TU di alzare la voce con me! Non lo sai che posso spedirti all'altro mondo in un secondo??” disse Vegeta con un sorriso ironico. 
Bulma si avviò in cucina a prendere altro zucchero... ormai era abituata alle minacce di morte di Vegeta e non ci faceva quasi più caso.

“Se tu avessi voluto farmi fuori, l'avresti già fatto, ti pare? Forse sarò un'incosciente, ma non mi fai paura proprio per nulla...” disse Bulma, riapparendo in salotto.
“Sei davvero impertinente, oltre che incosciente, lo sai?” le rispose Vegeta, guardandola in cagnesco. Lei gli sorrise.
“E' vero... credo sia uno dei motivi per cui rimarrò zitella a vita!” disse la ragazza ridendo. 
Si risedette accanto a lui sul divano. Sembrava che la crisi fosse passata. 
Era merito di Vegeta.. Bulma cominciava a rendersi conto di stare davvero bene quando era in sua compagnia. Ed era talmente bello... Bulma sentì un brivido percorrerle tutto il corpo. Erano così vicini.. se si fosse avvicinta un pò di più..
"Ma che mi prende ora? La stanchezza mi fa dare i numeri..." pensò Bulma imbarazzata.

Vegeta intanto stava guardando alcuni degli appunti di Bulma.
“Ma queste sono equazioni algebriche?” chiese Vegeta d'un tratto.
“Si! Conosci l'algebra?” chiese Bulma stupita.
“Certo! Non sono mica uno zotico ignorante come Kaarot!” rispose Vegeta.
“Wow! Questa si che è una sorpresa! E che altro hai studiato?” Bulma era sempre più curiosa. Finalmente aveva la possibilità di conoscere qualcosa di più sulla vita del misterioso sayan.

“Un po' di tutto, a dire il vero... Conosco la matematica, la geometria, le strategie di guerra, l'astronomia e qualche lingua di alcuni pianeti sottomessi al mio pianeta."  disse Vegeta con calma insolita. 
Era davvero strano che confidasse a qualcuno informazioni sul suo passato.
“Cavolo! Ora mi sento quasi ignorante! Non conosco nessuna lingua e tanto meno l'astronomia, oltre al sistema solare...” disse Bulma.
“Molte cose mi sono state utili in effetti... però tutti questi calcoli io non riesco a seguirli... questa non è algebra pura...non so come fai a capirci qualcosa...” aggiunse il sayan, continuando a studiare gli strani scarabocchi di Bulma.
"Non posso crederci...mi ha raccontato qualcosa di sè! E spontaneamente!" Bulma si sentiva davvero onorata. Sapeva per certo che Vegeta non era il tipo da fare confidenze a chiunque. 

Un guizzo di felicità e commozione la colpì. Chi avrebbe mai pensato che Vegeta sapeva tutte queste cose..
Vegeta la fissava con sguardo interrogativo. Evidentemente stava aspettando una risposta.

“No infatti, hai ragione!” gli rispose Bulma, indicando sui fogli una serie di numeri e segni 
“questa è una combinazione tra algebra, matematica quantistica e fisica... ma...ASPETTA!” si interruppe d'un tratto.
“Eccolo! Ohh Finalmente l'ho trovato! Non ci posso credere!” disse Bulma entusiasta cominciando a scribacchiare qualcosa di indecifrabile.
“Di che parli?” chiese Vegeta incuriosito.

“Del calcolo che non mi convinceva! Non avevo inserito una variante della teoria di copernico! Ecco perché tutte le operazioni sulla portata gravitazionale non tornavano!” rispose lei con entusiasmo. La soluzione era sempre stata li, sotto i suoi occhi, ma lei non se n'era resa conto.
“Non ho capito una mazza di quello che hai detto ma ... questo significa che puoi iniziare i lavori, vero?”chiese Vegeta.
"Si Vegeta! E non è l'unica buona notizia! Avrai una gravità massima fino a 800 volte superiore a quella terrestre se vorrai più tosto che 600!” disse Bulma con soddisfazione. 
"Ero sicura, ero certa che ce l'avrei fatta! Che idiota! Tutto questo tempo a impazzire per una operazione matematica tanto semplice!" pensò la Bulma. 
“Ne sei sicura Bulma? Non promettermi cose che poi non puoi mantenere! Non mi piace essere preso in giro...!” disse Vegeta serio.

“Si si sono stra- super- sicura!!! Insomma fidati di me! Ho avuto un attimo di smarrimento, ma ora sono tornata in me! Ed è tutto merito tuo Vegeta! E... mi hai chiamata Bulma?!? E' la prima volta che mi chiami per nome!” disse Bulma che istintivamente, senza pensare, abbracciò il Sayan.
Il contatto fu sconvolgente per entrambi. Vegeta si sentì come divorato dalle fiamme. La pelle di Bulma era morbida e profumava di fragola. Rimase immobile, non sapendo cosa fare. 

Anche Bulma si sentì divampare. Il cuore prese a batterle all'impazzata. 
Le spalle di Vegeta erano immobili. Erano davvero possenti, ma la sua pelle era estremamente liscia. Aveva persino un buon profumo. 
In tutta la sua vita, Bulma non si era mai sentita così. I battiti del cuore non diminuivano, la testa le girava e la sua schiena era percorsa da brividi bollenti.

"Cos'è questa sensazione? Che mi succede? Sto per svenire forse?" pensò Bulma. 

Fu Vegeta a rompere quella strana atmosfera, staccandosi da lei. Si alzò subito dal divano e si diresse verso la sua stanza.
Bulma rimase li, seduta sul divano del soggiorno, impietrita e confusa.

 
   
 
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