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Autore: floricienta    02/04/2017    0 recensioni
In una società governata dalla tecnologia più avanzata combinata alla forza del Mana, la divinità dell'oceano, Tangaroa, minaccia la sopravvivenza del genere umano, costringendolo a ritirarsi a vivere sulle aeronavi e obbligandolo a compiere sacrifici per beneficiare la propria benevolenza.
È in questo contesto che si intrecciano i destini e i sentimenti di due persone. Ari, un ragazzo timido e pauroso, che si è visto portar via tutto ciò che di più caro gli era al mondo, e con un potere dentro di lui che non può neanche immaginare; e Nael, un ladruncolo di strada che, per diverse vicissitudini, si è ritrovato a convivere proprio con Ari, aiutandolo giorno per giorno a diventare sempre più forte con la sua presenza.
Un insieme di turbamento, tristezza, felicità, disperazione, amore.
Sarà proprio la catena che li lega indissolubilmente a determinare la salvezza o la distruzione dell'umanità.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
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CAPITOLO 30
UN LEGAME CHE TRASCENDE LA VITA


Dicembre, anno 439 del XII periodo

Ari si trovava in un'aula dell'aeronave insieme a Keyondre, Inaya e Nael, che aveva capito non l'abbandonava mai neanche per un istante, se non quando andava in bagno – o almeno era quello che credeva.
Keyondre aveva accondisceso alle sue richieste di farlo diventare un mago potente e di aiutarlo a percepire la presenza di Nael sempre di più e la pratica aveva dato molti risultati, sebbene non fosse nemmeno passato un mese. Adesso la voce di Natanael gli giungeva alle orecchie molte più volte e capitava che alcune frasi, che a un primo ascolto parevano prive di senso, nella sua testa si mettevano in ordine per trovarlo.
Questo non voleva dire che fosse comunque facile comunicare con lui e tanto meno che fosse piacevole poterlo fare solo in quella maniera, tuttavia quello era l'unico modo per rimanere in contatto con Nael e se lo sarebbe fatto andare bene fino a quando non avrebbe ritrovato il suo corpo.
Anche il contatto fisico era più vivido, ma questo poteva essere controllato unicamente dal moro che seguiva con Ari alcune lezioni e gli insegnamenti di Keyondre, che Nael aveva riscoperto molto più capace di quanto potesse pensare.
Conosceva delle magie che solo un mago del buio poteva apprendere, la sua bravura andava ben oltre quella che Ari aveva mai pensato di raggiungere e il giovano mago fu lieto che fosse proprio lui il suo maestro.
Con lui aveva solo da imparare e gli sarebbe tornato tutto utile per la sua missione contro Tinirau.
Quello era stato un punto difficile da accettare per Keyondre, perché non voleva affatto che fosse un semplice ragazzino ad andare nelle profondità dell'oceano, per quell'incarico che gli sembrava subdolo nei confronti di Ari, se si rifletteva che fosse stato mandato da Tangaroa in persona.
Ari, invece, aveva ben compreso il volere di Tangaroa e da una parte aveva ragione e ne era sempre più convinto.
In ogni caso, nulla poté fermarlo dopo che aveva scelto di intraprendere quel compito.
Era per Nael.
Solamente per Nael.
Non c'era motivazione più grande per lui se non quel ragazzo che tanto amava per riaverlo al suo fianco, nessun desiderio maggiore che potesse surclassarlo a dispetto di altro e che l'avrebbe fatto rinunciare.

Ti salverò a costo di dover morire.

Ari si mordicchiò il labbro inferiore mentre ascoltava le parole di Keyondre, seduto composto.
Non era un pensiero che avrebbe dovuto fare. Se fosse morto non avrebbe risolto la questione, perché sarebbero di nuovo stati divisi, eppure riteneva che, se fosse riuscito a fare qualcosa di così importante nella sua vita, allora sarebbe stato comunque soddisfatto qualunque cosa fosse successa dopo.

Dare la mia vita per Nael.

L'avrebbe fatto sempre e comunque e solo adesso aveva il coraggio di dirlo apertamente.
“Che noia.”
La voce di Natanael arrivò dritta dritta nel suo orecchio destro e incurvò appena le labbra all'insù, zittendolo subito dopo con un sibilo.
“Ari, dura ancora tanto questa cosa?” lo afferrò per le spalle per riuscire ad avere un contatto più presente.
Era uno dei tanti insegnamenti di Keyondre: se Nael fosse riuscito a toccarlo in qualche modo, avrebbe avuto più probabilità di far sentire anche la propria voce, nonostante questo non fosse che una sensazione fredda sulla pelle di Ari che lo schiacciava appena nella zona afferrata.
Però aveva ragione, quello era un buon metodo.
“Mi sto davvero rompendo e non dico cosa.” continuò Nael.

Forse era importante seguire quelle lezioni e tutto l'addestramento di Ari, eppure Natanael non ce la faceva a mantenere l'attenzione. Per non parlare del fatto che Keyondre non gli era ancora andato a genio del tutto e faticava a rimanere lì per ore ad ascoltarlo.
Tuttavia, era rimasto sorpreso quando aveva visto per la prima volta Ari maneggiare il Mana come non aveva ancora avuto modo di fare.
Era bravo, molto bravo. Anzi, in realtà non ne aveva minimamente idea, ma il solo osservarlo gli procurava una sensazione piacevole a dispetto di quella di gelosia e amarezza di qualche mese prima, quando il biondo gli aveva mostrato un piccolo trucchetto con il suo potere.
Sembrava così sicuro di sé come non gli era mai apparso, aveva il pieno controllo della situazione e non c'era più alcun dubbio che quel potere gli appartenesse. Era così sciolto e sapeva gestire totalmente il flusso di mana a suo piacimento.
Nael non aveva potuto che rimanere imbambolato ad osservarlo, con una piccola scintilla negli occhi e il petto pieno di orgoglio per quel ragazzo.
Aveva notato che gli si illuminavano le iridi quando sprigionava il mana e queste si coloravano come l'acqua del fiume limpido che scorreva di fianco alla loro cascina. Solo in quel momento, Nael capì quanti segnali ci fossero nella vita dell'altro per quanto riguardasse il suo collegamento con l'acqua, a cominciare proprio da quel fiume.
Un ragazzo esile e minuto come lui, che si muoveva sempre con estrema grazia e cura e che rifletteva ciò che più aveva nel profondo solamente guardandolo negli occhi. Era destinato unicamente all'acqua. Non esistevano contestazioni.
Cristallino, puro, armonioso.
Questo era il ritratto perfetto di Ari nella sua mente.

Ari alzò una mano e fece un gesto come per cacciarlo via e farlo stare zitto.
Immaginava quanto fosse difficile per lui seguire una lezione, dato che non era mai andato a scuola, non che lui l'avesse mai fatto, ma studiare con i suoi genitori era stato comunque diverso dallo studiare insieme a Kaleo.
Inoltre, Nael non sembrava affatto l'alunno diligente che tutti gli insegnanti adoravano.
Nael sbuffò e si abbassò sul suo orecchio come se questo cambiasse qualcosa.
“Mi dà ai nervi la sua voce.” continuò il moro.
Ari aspettò che Keyondre posasse lo sguardo da un'altra parte per roteare gli occhi e sospirare esageratamente ai commenti dell'altro.
Natanael avvicinò ancora di più le labbra al suo padiglione e modulò la voce in modo da renderla simile a quella del mago del buio, facendo uscire un tono grave, ma altamente stupido.
“Guardatemi sono il Sommo Keyondre!” esclamò.
Ari non poteva credere alle proprie orecchie. Davvero si stava annoiando così tanto da fare il teatrino? In ogni caso dovette cercare di rimanere impassibile, anche se già sentiva la risata sovrastarlo. Per quanto fossero terribili le battute di Nael, dentro di sé non poteva che ridere forse proprio per quel motivo.
“E mi faccio fare le acconciature da mia figlia!” continuò il maggiore, trovando il minimo piacere in quella sciocchezza che stava dicendo. “Adoro quando mi cosparge il capo di brillantini!” allungò le vocali di adoro e si mise a ridere.
Come al solito, la battuta non era delle migliori, ma Ari non riuscì a contenersi con l'immagine di Keyondre e Inaya che gli aveva messo in testa.
Se prima gli fremevano leggermente le spalle, successivamente scoppiò a ridere di gusto tenendosi addirittura la pancia.
Questo causò l'arresto di Keyondre e anche uno sguardo confuso di Inaya su di lui.
“Cosa succede?” domandò il mago, quasi furioso per essere stato interrotto a quel modo.
“Si è arrabbiato.” sentenziò Nael. “Adesso userà i suoi lunghi capelli per frustarti.” continuò a prenderlo in giro causando solamente una risata ancora più alta.
Quanto gli era mancata quella sinfonia.
“Stai zitto, Nael!” la frase non era per niente minatoria, sconnessa dai frequenti singulti.

Inaya stava osservando tutto qualche banco distante da quello di Ari ed era rimasta più sorpresa che altro.
Non aveva mai visto Ari in quella maniera da quando l'aveva conosciuto. Si era limitato sempre a qualche sorriso e a risate di poco conto, tuttavia adesso stava osservando come fosse cambiato il suo amico da quando era tornato nella sua vita Nael.
Di certo la loro amicizia non aveva nulla a che vedere con il sentimento che c'era tra i due ragazzi e Inaya fu quasi gelosa, e non di Natanael, ma del fatto che anche lei avrebbe voluto qualcuno che la facesse sentire così felice come quei due che non si potevano neanche vedere o sentire per bene. Eppure era come se quello fosse un ostacolo invisibile, una barriera che era ormai stata superata senza problemi, poiché il loro legame era molto più forte di quella separazione e Inaya era stata partecipe diretta di quanto fosse stata tragica, almeno dalla parte di Ari.
“È davvero la persona più importante per lui...” sussurrò appena, tanto che nessuno udì le sue parole.

In quel preciso istante, Ari scattò in piedi.
“No! Fermo!”
La noia aveva preso ancora la meglio e Nael non si poteva lasciar scappare un Ari che ormai era partito in quarta, quindi aveva deciso di stuzzicarlo pizzicandogli lievemente la pancia per fargli il solletico. Di risposta, il biondo era balzato giù dalla sedia e aveva messo le mani davanti a sé per impedire all'altro di persistere, se solo avesse potuto capire da dove venisse attaccato.
Quasi si era dimenticato che fosse in aula con Keyondre e Inaya, totalmente succube dello scherzo dell'altro che continuava a prenderlo alla sprovvista.
“Fermo!”
“Non ci penso neanche.” Nael lo guardò sornione e s'impegnò con tutto se stesso per solleticarlo, riuscendoci molto bene e più di quanto avesse sperato.
Ari proseguiva a ridere come un matto e nulla contavano i pochi passi in cui era riuscito a indietreggiare per allontanarsi, non aveva la forza di contrastarlo oltre, troppo preso dal far uscire quel suono melodioso dalle proprie labbra.

Keyondre si portò una mano sulla fronte, esasperato.
“A cosa devo assistere alla mia età...”
“Non li trovi bellissimi, padre?”
Il mago del buio si voltò verso la figlia che li guardava assorta nei suoi pensieri.
“Tecnicamente, uno dei due non si vede.” affermò.
“Non importa.” la ragazza appoggiò la guancia al palmo della mano e continuò a guardare gli altri due, quasi sognante di quel bellissimo rapporto che riusciva a scorgere anche in quello stato.

Ari stava correndo di qua e di là cercando di sfuggire al moro, purtroppo il non poterlo vedere e il fatto che Nael fosse molto più veloce di lui, non gli permise di scappare a lungo.
Venne agguantato per la vita e il solletico era diventato così intenso che le gambe gli cedettero e scivolò a terra in preda alle risate con entrambe le braccia sulla pancia come a proteggersi.
“B-Basta!”
Solo dopo qualche altra manciata di minuti, Natanael decise che fosse meglio finirla prima che all'altro mancasse il fiato totalmente, ma si appagò della sua espressione così rilassata.
Ari respirò profondamente e tornò l'ossigeno nel suo corpo. Poggiò le mani dietro di sé e si mise a sedere con lo sguardo rivolto verso l'alto.

Da quanto non ridevo così?

Era strano, ma in quel momento si sentiva davvero bene nonostante tutto.
Ogni giorno che passava era una conferma del fatto che fosse Nael lì al suo fianco e tutto il suo corpo si era sentito rinvigorito così come il suo spirito e non poteva che bearsi di come l'altro si premurasse ancora per lui in una situazione del genere.
“Ari?” la voce del mago lo colse all'improvviso e sobbalzò diventando rosso fino alla punta delle orecchie. “Possiamo riprendere la lezione?”
“I maghi non sanno cosa sia il divertimento.” commentò Nael, inginocchiandosi davanti al ragazzo per lasciargli un bacio sulla fronte.
“O forse sei tu che esageri come al solito.” ribatté Ari rimettendosi in piedi e pensando che si sarebbe voluto aggrappare alla mano di Nael per farlo. “Scusa Keyondre, continuiamo pure.”
Ari si diede di nuovo un contegno, risedendosi al banco e sbirciando con la coda dell'occhio Inaya, che continuava a fissarlo con un'espressione molto dolce, e le rivolse un sorriso imbarazzato prima di tornare a seguire la lezione.





Ari stava leggendo un libro, che gli aveva prestato Keyondre, seduto sul letto con la schiena poggiata alla parete e le gambe allungate con i piedi a penzoloni.
Ormai era quasi finito Dicembre e ancora non aveva completato il suo addestramento. Se fosse stato per lui sarebbe partito all'istante, ma il mago del buio era stato chiaro riguardo al suo livello di apprendimento.
Nonostante gli avesse fatto un sacco di complimenti e fosse rimasto sbalordito da quanto assimilasse velocemente e riuscisse anche a controllare nuovi incantesimi in poco tempo, non era ancora all'altezza di potersi misurare contro una divinità.
Ad Ari tutta quella situazione pesava particolarmente. Non ce la faceva più ad aspettare, voleva gettarsi in mare e andare a salvare Nael, anche lui gli aveva confessato che era stanco di quella sua forma incorporea e di tutto quello che ne comportava.
Per quanto averlo intorno come spirito gli alleviasse anche il proprio, perché nel suo cuore sapeva che non l'avrebbe mai abbandonato e che lo amava davvero, non vedeva l'ora di riabbracciarlo e sentire le sue braccia possenti che gli cingevano la schiena, così come avevano fatto moltissime volte da nove anni a quella parte.

È passato così un altro anno insieme.

I pensieri di Ari divagarono dalle pagine del libro.

Anche se insieme non lo siamo stati quasi per niente.

Sorrise amaramente per non cedere all'impulso delle lacrime.

Nonostante ci siamo dichiarati, abbiamo scoperto l'amore in tutti i sensi e siamo stati felici per un po', alla fine sono successe più disgrazie che altro.

Passarono nella sua mente le immagini di Nael che urlava contro una guardia di lasciarlo andare, quando aveva manifestato per la prima volta i suoi poteri; che piangeva con un braccio allungato verso di lui poco prima di venir portato via da Wayra per cominciare il proprio addestramento; sempre Nael a cui era stato tolto il sacco dalla testa scoprendolo come Sacrificio del mese e la successiva disperazione.
Scosse la testa cercando di cacciar via tutti quei brutti ricordi che si erano andati a sommare a quelli che già possedeva.

Non devo pensare in negativo.

Il sorriso di Natanael era senz'altro un appiglio più bello a cui credere a dispetto di tutto il resto.

Nael mi ha insegnato a sorridere, me l'ha restituito quando pensavo che non sarebbe più successo e adesso io lo restituirò a lui riportando indietro il suo corpo.

Doveva solo pazientare ancora per un po'.
Avvertì un'ondata fredda su tutto il petto e le gambe e non capì immediatamente cosa stesse succedendo.
“Ti sei seduto su di me?” disse con un piccolo sorriso.
“Ho pensato di approfittarne dato che non senti il mio peso.”
Nael, difatti, si era proprio accomodato sulle gambe dell'altro e aveva poggiato la propria schiena sul suo petto, lasciando che il libro gli attraversasse il torace.
Ari divaricò gli arti inferiori e poggiò il volume da parte.

Se solo ti riuscissi a vedere...

Sapeva a memoria il corpo dell'altro ed era sicuro che i suoi occhi erano posati sull'attaccatura dei capelli al collo e portò le mani sulle sue spalle.
Quanto gli mancava potersi aggrappare per davvero a quel modo e tenerlo contro di sé.
“Nael...” sospirò il suo nome quasi come un'evocazione, e prese a far scivolare le mani guidato dal freddo sulle dita.
Accarezzò lievemente il braccio e socchiuse gli occhi, cercando di seguire la linea immaginaria solo grazie alla memoria di quel corpo così bello e scolpito, che gli parve di sentire appena i bicipiti tesi.
Nael sorrise, perdendosi anche lui nei ricordi del calore delle mani dell'altro sulla propria pelle, sapendo che prima o poi avrebbe potuto di nuovo cogliere quella sensazione.

...e a toccarti.

Ari continuò il suo percorso fino ai polsi e poco dopo avvertì sempre quel freddo tra le fessura delle dita, segno che le aveva intrecciate con quelle dell'altro, o almeno così sperava.
Nonostante la tristezza che non fosse effettivamente reale quello che stavano facendo e che, se fossero stati visti da un esterno, avrebbe pensato di lui che era un malato mentale con le visioni e che stava giocando con un amico invisibile, si sentiva in pace.
La sola consapevolezza che Nael lo stesse tenendo per mano, che fosse appoggiato contro di lui rilassato e che, probabilmente, stava invocando il suo nome così come aveva fatto pochi secondi prima anch'egli, faceva palpitare forte l'animo di Ari. Aveva disteso completamente i muscoli, quasi catturato da un torpore che lo cullava dolcemente; un'onda che lo spingeva sulla riva per poi riportarlo in mare aperto con molta calma e Ari si perse in quella sensazione.
Anche senza Natanael in carne e ossa al suo fianco, non c'erano altri stimoli che lo facevano stare in quel modo.
Ari chiuse totalmente gli occhi e strinse forte la presa sulle mani dell'altro.

In quel preciso istante, il mana dentro di sé prese a gorgogliare e fece un respiro profondo per ottenere il controllo su di esso. Lo incanalò totalmente nelle sue dita e le sentì pulsare, successivamente lo riversò dentro Nael.
“Cosa..?”
Il moro avvertì qualcosa di strano. Le sue mani stavano formicolando e questo gli diede un po' di fastidio, successivamente diventò una forza piacevole che si stava sprigionando in lui e che aveva cominciato a illuminarlo fino al polso.
Ari non sapeva cosa stava facendo, gli era uscito d'istinto. Una voce dentro di lui gli aveva detto di provare in qualche modo a stabilire un contatto ancora più profondo con Nael e così aveva fatto.
Il biondo rimase a bocca spalancata quando le mani di Natanael presero forma umana e si poteva distinguere perfettamente il loro contorno azzurro e il mana che circolava nelle vene.

Questo è...

“Meraviglioso!” concluse Nael il suo pensiero e si osservò con gli occhi luccicosi, riuscendo a stento a crederci.
Ari annuì contento e cercò di non perdere la concentrazione, continuando a far fluire il mana nel corpo dell'altro ragazzo con un flusso continuo: entrava dalla mano destra di Nael, circolava fino a quella sinistra e veniva ricatturata da quella di Ari, che lo riportava alla destra e così via. Le loro mani unite facevano il resto.
Nael aveva cominciato a illuminarsi di un tiepido celeste fino ad appena sopra il polso.
Era davvero meraviglioso, la loro stretta era così vivida che sembrava fossero entrambi due corpi vivi e non uno spirito con una persona. Era straordinario.
“Ari sei bravissimo.” era un complimento abbastanza banale, ma lo pensava realmente.
Ari arrossì facendo un piccolo mugugno e lo strinse ancora più forte.
Piccoli flussi di mana presero a volteggiare intorno alle loro mani, scontrandosi con esse ed entrando all'interno del corpo per poi fuoriuscire da un'altra parte.
“Perché non provi a creare qualcosa?” chiese il minore, sussurrandolo nell'orecchio dell'altro, che si ritrovò in imbarazzo da quella richiesta.
“Tipo?”
“Tutto quello che vuoi.”
Ari non era sicuro che avrebbe funzionato, tuttavia anche questa volta seguì il proprio impulso, forse comandato più dalla percezione che il potere gli aveva insinuato nella testa, tanto da fargli ritrovare un po' di coraggio.

Nael non dovette rifletterci due volte che socchiuse le palpebre e cominciò a creare una forma nella sua mente.
I palmi erano più luminosi che mai e, questa volta, per un qualcosa di positivo e non come quel verdino pallido che l'aveva riconosciuto come Sacrificio.
Avvertiva perfettamente quel fluido che stava scorrendo in lui e che gli stava trasmettendo una qualche energia che non aveva mai provato prima d'ora. In realtà non sapeva come maneggiarla, tuttavia, ci provò comunque.
Di sua iniziativa riuscì a far uscire del mana dalle proprie mani e questo prese a vorticare fin sopra le loro teste come un piccolo mulinello.
Ari sorrise a quella visione, consapevole che non fosse lui a farlo.

Anche se lui non è un mago riesce comunque a usare il mio potere.

“Come ti senti?” gli chiese con tono dolce.
“Wow.” rispose semplicemente Nael.
Non sapeva come definire quello che provava, se fino a poco prima odiava tutto di quel mondo, adesso aveva capito l'indecisione iniziale di Ari di cominciare l'addestramento o rimanere insieme a lui con il timore della morte.
Era una forza che prendeva possesso del tuo corpo e che ti trasportava in un mondo completamente nuovo, dove tu eri colui che governava su tutto. Era molto invitante.
Ari poggiò – o almeno pensò di farlo – il mento sulla sua spalla e sfregò la guancia contro la sua.
La stanza si era del tutto illuminata di quel celeste meraviglioso e si rifletteva nelle loro iridi rendendole di un colore diverso dall'originale, così come tutto il mobilio e le pareti.
La nuvola di mana continuava a rimanere sopra di loro, che tennero lo sguardo alzato per poterla osservare. Adesso era diventata un'enorme goccia al cui interno vagavano altre scie più chiare e più scure come se lottassero tra loro.
Ari dovette ammettere che si era appena intromesso in quell'incantesimo.
Tante piccole sfere d'acqua si staccarono da quella centrale e cominciarono a cadere lentamente fino al pavimento, scontrandosi con esso ed esplodendo con un suono leggiadro; altre rimasero a mezz'aria e si trasformarono in lunghi filamenti che andarono a circondare i loro corpi senza mai sfiorarli.
“Non stai trasgredendo le regole?” chiese a un certo punto Nael.
“Non importa. Non sto facendo nulla di male, mi esercito.”
Da quando aveva preso a rispondere in quella maniera non lo sapeva neanche lui, ma davvero poco importava.
Tuttavia, dopo qualche minuto, sentì le energie mancargli, perché il contatto con un'anima richiedeva fin troppa forza che lui non possedeva e aveva sprecato molto mana per l'incantesimo che aveva appena eseguito. Non era da tutti palesare il corpo di un'anima tanto da renderlo visibile all'occhio umano e percepire perfettamente la sua voce come se fosse ancora vivo.
Però si sentì orgoglioso di se stesso nell'apprendere che fosse arrivato già a un punto tale senza neanche accorgersene.
Ari staccò all'improvviso le mani e si lasciò andare con il capo sulla parete, boccheggiando lievemente per riprendere fiato.
“Perdonami, non ce la facevo più.” sussurrò con il fiatone.
“Tranquillo, hai fatto qualcosa di spettacolare.” lo rassicurò Nael, posandogli un bacio sulla guancia. “Forse dovresti riposare.”
“Rimani con me?”
“Certo, che domanda stupida. Non me ne vado da nessuna parte.”
Ari arrossì e si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sdraiandosi poi per bene sul materasso lasciando lo spazio anche per Nael, che si accomodò al suo fianco.

Voglio assolutamente salvarti.





“Sei sicuro di quello che stai facendo?”
Keneke teneva le braccia conserte e guardava il suo interlocutore con sguardo accigliato.
“Glielo devo.” rispose Keyondre, convinto.
“E se lo venisse a scoprire il resto del Consiglio?”
“Ti stai forse preoccupando per me?” le sorrise affabile, posandole una mano sulla spalla. “Il Consiglio potrà scoprirlo solo se tu aprirai bocca e non credo proprio che tu sia così avventata da permetterlo.”
“Infatti le mie labbra sono sigillate.” Keneke scostò la sua mano e prese a camminare per la propria stanza fino a giungere al tavolino e fissarlo pensierosa. “Non possiamo lasciare che un ragazzino compia un'avventatezza di così grandi dimensioni.” disse dopo qualche minuto.
“Credi che non l'abbia cercato di convincere? Ti ho già spiegato tutto quanto.”
“Lo so, lo so.” fece la maga con tono infastidito. “Ma cosa ci inventeremo se dovesse succedere qualcosa di grave? Anzi, cosa inventerò io per la scomparsa di Ari dall'aeronave? E se non dovesse più tornare?” si voltò di scatto così che la chioma rossa, lasciata libera di cadere sulle spalle, le coprisse parte del viso e dovette aggiustarsi la capigliatura con un gesto veloce della mano.
“Ti stai preoccupando per lui o per quello che potrebbe capitare a te come Capo del Consiglio?”
“Entrambi.”
Erano rare le volte in cui Keyondre aveva visto così agitata quella donna. Sicuramente aveva un buon motivo per esserlo.
“È una missione suicida.” continuò a dire Keneke.
“Ari non vuole comunque essere un mago. Se il suo desiderio è quello di provare a salvare il ragazzo sacrificato, allora dovremmo lasciarglielo fare.” il mago del buio allargò le braccia per poi abbandonarle lungo i fianchi. “Potrebbe salvare l'intera umanità.”
“Ne sei convinto?” fece un sorrisetto sarcastico che lasciò trapelare una piccola punta di sconsolazione nelle sue iridi blu.
“Tangaroa in persona, tra tutti, ha contattato proprio lui che neanche era a conoscenza del suo essere mago. Tutto quello che gli è capitato è stato un'enorme espediente del destino che lo stava richiamando per questa missione.”

Keyondre non parlava per dare fiato alla bocca, lui ne era certo. Il suo essere mago del buio, e non solo dato che dominava anche gli altri elementi, gli aveva dato un potere capace di percepire certe cose e questa era una di quelle. Aveva sentito fin dal primo giorno che c'era qualcosa di speciale in Ari, qualcosa celato nella profondità del suo spirito che neanche lui conosceva e che, prima o poi, sarebbe esploso rischiando di essere troppo grande da gestire per quel ragazzo da solo.
Il suo compito era quello di allenarlo e di impartirgli tutte le conoscenze di cui disponeva per far sì che, quando sarebbe successo, Ari sarebbe stato in grado di sfruttare a pieno tutto il proprio potere.
Era ancora più grande di quello dei suoi genitori, più grande del proprio e persino di quello di Keneke, che teneva il titolo di capo assoluto sopra a tutti gli altri maghi.
Il proprio appellativo di mago non era stato dato a caso. Colui che condanna le anime nell'oblio.
Con Ari non sarebbe stato possibile.
Da una parte ne era spaventato, perché tutto il genere umano dipendeva unicamente da quel ragazzo. Come poteva lasciare che fosse solo lui a prendersi questa responsabilità? Chi gli assicurava che avrebbe davvero funzionato? Se fosse morto?
Keyondre scosse la testa.

“Non stai parlando in questo modo solo perché voi due siete legati da fantasmi del passato?”
La frase era stata pronunciata in modo duro, eppure nascondeva un altro sentimento al suo interno ed era ancora quella preoccupazione che non abbandonava la Somma Keneke.
“Non è solo questo.”
“Maledizione!” esclamò schioccando la lingua. “Come posso lasciare che avvenga tutto sotto il mio naso e non posso neanche muovere un muscolo?”
Keyondre le mise questa volta entrambe le mani sulle spalle e premette appena con il pollice su di esse.
“Non puoi farti vedere in questo stato dagli altri o capiranno che c'è qualcosa che gli sta sfuggendo, non trovi?” le sorrise ironico.
La donna schioccò di nuovo la lingua.
“Non venire a fare la predica a me, quando saresti l'unico a doverne ricevere una.”
“Siamo qua da due ore, credo che l'abbia già ricevuta.”
Keneke alzò il mento, ritrovando la propria autorità e sfoggiando uno dei suoi sguardi più tirannici.
“E ne ho ancora per te.”
Il mago del buio sospirò esageratamente e prese posto su una sedia per poter ascoltare il continuo di quello sproloquio, senza battere ciglio.
“Prego, Somma Keneke, vada avanti.”



 

NOTA DELL'AUTRICE:
Capitolo inutile ma non così inutile u.u (e poi sono belli i capitoli inutili).
Guardate Ari che ride, signori e signore, un rarissimo esemplare di Ari che ride come un bambino bellissimo! A parte questo, si sta rafforzando parecchio, ormai Nael riesce a sentirlo molte più volte di quante non riesca e è un dolore dolce vederli interagire senza che possano davvero interagire.
Oh my looovee...
°^° no, ok non siamo in Ghost ahaha *si ricompone*
E di Keneke e Keyondre cosa mi dite? Lei non lo drà al Consiglio e Keyondre sente che Ari possa essere davvero una salvezza per tutti. Un po' disperato come pensiero, non trovate?
Vi lascio ai vostri ragionamenti e grazie per seguirmi ancora, sarei felice di ricevere commenti se avete qualcosa da dire eeeee... ci vediamo domenica prossima!
Un abbraccio a tutti.
Flor :3

  
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