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Autore: Astral Della Rovere    08/04/2017    2 recensioni
"Sam non ha dimenticato ciò che Lucifero gli ha detto nella gabbia: “Cosa farai una volta che ci avrai aiutato con Amara?”, “Magari mi trasferisco a Los Angeles, risolvo crimini…”. Non può davvero fare questo, non Lucifero!"
E se davvero Lucifero avesse deciso di abbandonare la sua vecchia vita dopo lo scontro con Amara? E se Lucifer Morningstar, affascinante proprietario del Lux e capace consulente civile dell'LAPD fosse lo stesso Lucifero che conoscono i Winchester?
Prima parte della Serie "Evolution".
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'EVOLUTION'
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CAPITOLO 4


- Lucifer! -  Chloe alza gli occhi al cielo e si precipita nella stanza esasperata. Ecco un altro dettaglio che deve trovare il modo di giustificare nel rapporto. Nell'appartamento una ragazzina terrorizzata fissa il suo partner mentre lui la torchia.


- Detective! Sta per parlare! Andiamo, è evidente che centra qualcosa! - l’alto consulente civile guarda la donna che, a passo di marcia, lo raggiunge alle spalle. Davvero non capisce perchè non gli fa mai fare il suo lavoro, sarebbe tutto più veloce. D'altra parte Chloe ha rinunciato da parecchio tempo a cercare di spiegargli come seguire il protocollo.


- Dov'eri lì tra le 11:00 e le 12:00 di ieri mattina? - si limita a chiedere la donna alla ragazza senza degnarlo di uno sguardo.


- Io… io ero in palestra, chiedete a John, l’istruttore!


Lucifer è annoiato. Un altro caso insignificante dove non sarebbe toccato a lui punire i colpevoli, i casi che più detestava. È quasi tentato di andarsene e telefonare alle Britthany per un menagè a troi, la detective può benissimo cavarsela anche senza il suo aiuto, non capisce perché ha richiesto la sua presenza. Tira fuori il cellulare e comincia a guardare qualche stupido video per passare il tempo.


- Dovrai venire con noi al dipartimento per rilasciare una dichiarazione ufficiale. - dice intanto la detective alla sospettata - come si chiama la palestra? - aggiunge tirando fuori il taccuino, e nel farlo si accorge dei risolini di Lucifer e della sua distrazione. - Lucifer! - lo richiama tra i denti.


Può tollerare che abbia deciso di comportarsi da stronzo con lei ed è anche disposta a passare sopra al fatto che sia sparito lasciandola ad affrontare tutto da sola per mesi, ma non può accettare in nessun modo la sua totale mancanza di rispetto per il loro lavoro.

- Detective, devi assolutamente vedere questo video! C’è uno che, provando a saltare da un palazzo, finisce in un tombino dritto nella fogna! - dice l’uomo ridendo come un bambino. Quella donna deve assolutamente imparare a divertirsi, Maze non ha fatto proprio un bel lavoro, deve impegnarsi di più. Alzando gli occhi dallo schermo del cellulare vede però lo sguardo che la detective gli lancia e il suo sorriso va a scemare. Che noia!


- E va bene, qual è la palestra? - chiede rivolto alla giovane.


-o-


Scartoffie. La sua scrivania ne è invasa, montagne di cartelle di casi che ancora aspettano di essere archiviati. Nelle ultime settimane la gente pare impazzita, erano anni che non c’era una tale escalation di reati. Dan sbuffa mentre prende l’ennesimo foglio con testimonianza da controllare, così vede entrare Chloe e scendere le scale trascinando una ragazzina seguita dall’inseparabile stronzo in completo. Si alza e si affretta a raggiungere la donna.


- Chloe, sala interrogatori 3.


- Detective Stronzo! Sempre pronto ad aiutare. Tutto bene al cabaret? - Lucifer adora prendere in giro Dan per il suo passatempo. In fondo quell’umano gli piace, ha solo un enorme palo su per il culo. Il detective Espinoza lo ignora anche se, mentalmente, prende nota che deve controllare che dal frigo non venga a mancare il suo budino un’altra volta. Quando Lucifer passa al distretto lui rimane sempre senza spuntino.

Chloe nel frattempo affida la sospettata ad un agente perché raccolga la deposizione e la porti in sala interrogatori.


- Dan, possiamo parlare?


- Certo - quello sguardo non promette nulla di buono, troppe volte l’ha visto sul volto di sua moglie. “È senz’altro colpa di Lucifer! È sempre colpa sua”.


- Io intanto torchio la ragazza - informa il diavolo in completo di Prada.


- Tu non fai proprio niente! - lo blocca Chloe minacciandolo con un dito - Stai qui buono e fermo cinque minuti. - poi rivolta all’ex marito - Andiamo Dan! - lo afferra per un braccio e lo trascina nella sala caffè.


- Sei arrivato in ritardo a prendere Trixie ieri, di nuovo! Credevo ci stessimo provando, Dan…  


- Lo so...dovevo finire un rapporto! Non ho tardato poi così tanto...e poi Trixie non se l’è presa, le ho portato la torta.


- Non è un fatto di torta Dan! È un fatto di fiducia: avevi detto che non sarebbe più successo!


Dalla vetrata della saletta Chloe tiene d’occhio Lucifer che nel frattempo si è seduto sulla scrivania di una giovane agente e sta flirtando con lei. Dan sta bofonchiando qualche scusa in risposta ma lei nemmeno lo sente: teme di essere diventata bordeaux e abbassa lo sguardo d’istinto. Poi senza nessun valido motivo afferra Dan per le spalle e lo bacia.


- Ma che...Chloe! - Dan è confuso ma gli basta seguire lo sguardo della sua ex per capire: ancora lui!


- No! No mi dispiace Chloe, ma questo è troppo! Ma cosa credi di fare? - guarda Lucifer che nemmeno si è accorto del patetico tentativo della donna di farlo ingelosire: è rilassato, stronzo e brillante come sempre con qualsiasi donna che gli capiti a tiro. - Rassegnati Chloe, a lui non interessa nulla di serio, e tu non sei donna da una botta e via. E io non sono un tuo pupazzetto! - rosso di rabbia, Dan attende un qualche segno di rimorso da parte della ex moglie che per tutta risposta si volta e se ne va.


- Andiamo Lucifer! La ricreazione è finita.


Il detective Espinoza guarda la donna allontanarsi con lo spilungone che la segue come un cagnolino. “Sono un idiota, un idiota fatto e finito!”.



-0-



Dalla strada isolata non si sente nessun rumore, il centro vivo della città è lontano e nella zona industriale, a quell’ora, si incontrano solo sbandati e prostitute. E i fratelli Winchester, ovviamente.

Nascosti nell’oscurità scrutano l’ingresso dello storage da dietro un angolo. La sorveglianza non è nulla di eccessivo: un paio di agenti nel gabbiotto, qualche telecamera ma niente di più. Dean guarda ancora una volta il foglietto coperto di simboli che gli ha dato Cass; ne hanno già eliminati parecchi battendo da cima a fondo le strade intorno per essere sicuri di avere il perimetro esterno libero, qualunque cosa ci sia lì dentro Lucifero ha voluto costruirci intorno un muro bello spesso.


- Vedi altro, Dean? - Sam scruta nell’oscurità non solo il tozzo parallelepipedo di cemento, ma anche le vie laterali e i tetti degli altri edifici. Un conto è entrare in un covo di vampiri, ma quella...è effrazione bella e buona! Nessun demone in vista e telecamere in funzione. Per fortuna avevano tenuto il disturbatore di frequenze di un loro vecchio caso: sapeva che sarebbe tornato utile in qualche altra circostanza. Non è particolarmente potente, devono avvicinarsi molto alle telecamere ma farà il suo dovere. Due paia di guanti per non lasciare impronte completano l’assetto da scassinatori provetti.


- No, può iniziare lo spettacolo.


Sam prende il telefono e digita velocemente un messaggio.


Da Sam a Castiel:

“Via libera”


Dopo aver inviato l’sms si avvicina al fratello e osserva il gabbiotto dei sorveglianti. Lavoro di squadra: prima Crowley a distrarre le guardie, poi Cass per addormentarle e cancellare loro la memoria. Passano pochi secondi e la nube rossa si avvicina al piccolo cubo penetrandovi. Il demone ha fatto la sua parte, l’uomo vede uno dei due sorveglianti irrigidirsi e, può scommetterci, i suoi occhi sono senz’altro orrendi. Attendono ancora un po’ poi Sam tocca la spalla di Dean.


- Possiamo andare.


I cacciatori si muovono veloci nel buio e man mano che proseguono rompono i sigilli tracciati sui muri e mimetizzati da graffiti, fino a trovare la porta d’accesso laterale sorvegliata da una telecamera. Sam si avvicina cauto assicurandosi che il disturbatore sia in funzione. Qualche secondo per dare tempo all’aggeggio di operare ed eccolo avvicinarsi alla porta. Ha poco tempo per aprirla, dalla tasca dei jeans tira fuori i grimaldelli e con pochi gesti sicuri sente la serratura scattare. Per fortuna, il proprietario, non ha ritenuto necessario installare allarmi aggiuntivi oltre alla sorveglianza armata.

Trovare il box di Lucifero non è difficile: la saracinesca è come tutte le altre invasa da tags e scarabocchi di ogni forma e colore, ma in mezzo a quei pastrocchi senza senso risalta un sottobosco di glifi e simboli di protezione. Per un momento a Dean sorge il sospetto che la bomboletta nera non basterà per riuscire a disattivarli tutti ma per fortuna la sottovaluta. Rompere il lucchetto è un gioco da ragazzi con le mega tenaglie e le mega braccia del fratellino.

All’interno, il box è invaso da ciarpame di ogni forma e dimensione: i fasci di luce delle torce indugiano su ogni genere di antichità e cianfrusaglie e a Dean sorge il dubbio di essere nel posto sbagliato. Sam si guarda intorno e per un attimo ha come un senso di nausea. Attira subito l’attenzione del fratello e, sussurrando, lo ammonisce.


- Dean! Non toccare niente! Non sfiorare nemmeno un oggetto, ti prego.


Dean gli rivolge una smorfia contrariata come un bimbo a cui venga detto di non toccare le prese elettriche.


- Ti ricordo l’ultima volta che siamo entrati in un negozio di antichità: avrai anche ucciso Hitler ma hai fatto un gran macello. - continua il minore.


- Appunto - risponde puntandogli contro la torcia - Io, ho ucciso Hitler, ricordatelo. E comunque non mi sembra che qui ci sia nulla a parte robaccia.


Sam fa roteare gli occhi esasperato e sorpassa l’altro cercando meglio in ogni angolo con la  torcia. A volte suo fratello è davvero infantile. Ad un certo punto, verso il fondo del box, l’uomo nota qualcosa. Degli scatoloni sono ammucchiati l’uno sopra l’altro ma sono stonati: ci sono scaffali pieni di oggetti, mobili, armadietti e solo quegli scatoloni.


- Dean...forse qui c’è qualcosa. Aiutami.


Afferra gli scatoloni e, nello spingerli, si accorge che sono vuoti. Guarda il fratello con intesa. Ci sono! Lì dietro gli pare di aver visto una specie di porta.


- Credo ci sia una sorta di parete finta. C’è una porta qui.


Dean lo aiuta a liberare del tutto la parete e sì, quella è decisamente una porta. Un quadro luminoso regola l’apertura, una serratura numerica, dannazione!


- Merda!- Sam non se lo aspettava.


- Allora signorine, devo portarvi un the?


Per un momento la voce sconosciuta alle spalle fa trasalire Dean che d’istinto si volta stringendo in mano il manico bianco della Colt MK. Anche Sam, spaventato e teso, si acquatta contro il muro con la pistola in mano


- Dannazione, Crowley! - esala in un sospiro il minore dei fratelli.


- Pensavo avessimo superato questa fase -  sghignazza divertito il demone prima di farsi strada nel box - Uhm, cosa abbiamo qui? - chiede sovrappensiero scrutando il quadro da sopra la spalla di Dean.


- Combinazione numerica, qualche idea? - chiede il maggiore dei Winchester rivolto al quadro comandi. La vicinanza repellente del demone dietro la schiena e già abbastanza fastidiosa senza doverlo per forza guardare mentre se ne va in giro nel corpo di quel povero disgraziato innocente.


- Uhm - Crowley resta un momento in silenzio - prova 90666.


Dean si volta accigliato ma poi digita. Lo schermo diventa rosso ed emette un suono poco promettente. L’uomo si volta di nuovo per tirare un’occhiataccia al demone che si stringe nelle spalle.


- Hei, non sono un veggente!


- Ragioniamo un attimo. Dobbiamo pensare come Lucifero. Lui è arrogante, vanaglorioso, iracondo…- Sam prova a ricordare com’era quando Lucifero soggiornava nella sua mente. Oltre a farlo impazzire, aveva avuto il modo di conoscerne le inclinazioni, gli atteggiamenti. - Ha una mente semplice in fin dei conti, ed è egocentrico. Probabilmente 666 è corretto…


Crowley storce la bocca in una smorfia.


- Prova 69666.


- Ma che diavolo… - protesta Dean.


Crowley sbuffa e si sporge a digitare la combinazione. Lo schermo diventa verde e la serratura si apre.


- Che c’è? Abbiamo un passato, in fondo. - dice rivolto alla faccia allibita del cacciatore che lo fissa tra il sorpreso e lo schifato, stessa espressione che compare sul volto di Sam. Potrebbe specificare che mesi di osservazione della vita nell’attico del Lux gli hanno dato un quadro dettagliato delle attuali attività del Diavolo, ma così è molto più divertente.

Con un brivido di disgusto, Sam si gira verso la porta e la apre con cautela puntando il fascio di luce oltre l’uscio. All’improvviso vede quello che c’è oltre ed è uno shock quando realizza cosa sta osservando.


- Oh porca puttana!


-o-



Quattro uomini sono in piedi, spalla a spalla, con le bocche aperte. Non riescono a crederci, specie l’angelo. Castiel continua a ripetere sottovoce la stessa frase: - Non è possibile...non è possibile… - da quando è entrato nel box dopo che Crowley ha eliminato le protezioni anti angelo; la sua voce è diventata una monotona litania.


Gli occhi di Castiel non sono mai stati più spalancati di così. Sam, al suo fianco, può sentirlo tremare.


- Te l’ho detto che c’entrava Lucifero. - mormora Dean al fratello sbattendo le lunghe ciglia scure per proteggersi dal bagliore.


- Non è possibile…- continua a mormorare l’angelo.


- Che cosa facciamo adesso? - chiede il maggiore rivolto al fratello.


- Io...cioè...porca puttata! - Sam si passa le mani tra i capelli sconvolto. - Che facciamo adesso?


- Una foto. - la voce di Crowley sembra rompere quel momento di contemplazione.


- Una foto? Sul serio Crowley? Ti pare il momento?


Crowley guarda il cacciatore come si potrebbe osservare una scimmia alle prese con un’equazione complessa.


- Una foto, Dean. Una foto per dimostrare che sappiamo cosa nasconde! Si chiama “avere una leva”!


Sam si gira di scatto a guardare il demone.


- Intendi...vuoi ricattare Lucifero? Ma sei impazzito?


- Io non voglio ricattare nessuno! - risponde il Crowley schifato - Voglio proporre un patto. Hai un’idea migliore, alce?


Sam torna a guardare l’oggetto del loro sgomento. Non gli sembra vero, stanno sul serio pensando di fare un patto con Lucifero...per cosa, poi?


- Cosa vogliamo noi? Perché ha fatto una cosa simile, e poi, come? Non ci posso credere…- l’uomo si gira a guardare l’angelo al suo fianco. - Cass…


L’angelo non sa cosa pensare, dire che è sconvolto è poco. Questa cosa è fisicamente e materialmente inconcepibile!


- Non è possibile...sul serio, non ho mai sentito nulla di simile e non riesco a capire perchè…


Dean porta una mano sulla spalla dell’amico per di calmarlo, di rado l’ha visto così sconvolto.


- Puoi sempre chiederlo a lui, ti pare? - la voce di Crowley arriva tagliente da dietro le loro spalle - Oh, per l’Inferno, la volete piantare di starvene lì imbambolati? Non me ne importa un accidente del perché l’ha fatto, diamoci una mossa a uscire da questo posto, ormai ce lo abbiamo in pugno!


Dean deglutisce amaro, l’idea di un patto col Diavolo non gli piace per nulla, preferisce la versione in cui lo prende a calci. D’altra parte, quella è la migliore carta che hanno in mano da sempre.


- Va bene. Facciamolo.   


- Cosa?- Sam e Castiel, in coro, si girano a guardare Dean.


Dean si stringe nelle spalle.


- Se avete un piano migliore è il momento di tirarlo fuori.- ma nessuno ce l’ha.


Forse siamo impazziti tutti ma...che altro possiamo fare ormai?” si trova a pensare Sam. - Questa volta non finirà bene. - sussurra.





Angolino delle autrici

Cosa avrà sconvolto così tanto i cacciatori e l'angelo? Cosa nasconde, Lucifer, in quel box? Ma soprattutto, davvero i Winchester faranno un patto con il Diavolo...un altro?
Restate con noi e presto lo scoprirete! Leggete, commentate e diteci la vostra sulla storia, sappiate che il meglio deve ancora avvenire, abbiamo davanti mostri, indagini, rivelazioni e tente decisioni da prendere, decisioni che non sempre saranno piacevoli per i fratelli, e non solo per loro.
Io e OcaPenna attendiamo i vostri feedback!
   
 
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