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“Ahah!Davvero ti ha dato un mese di vacanza, quel vecchio?”
La voce del mio insignificante fratello, Sebastian, mi svegliò dal mio torpore. Seduta sulla poltrona stavo guardando la tv. No, no. Stavo fissando il nulla. Mente vuota e libera dai pensieri. Sebastian. Devo cucinare… Al suono di quel nome, la mente riprese a camminare. Maledetto fratello.
“Si, mi ha dato un mese di vacanza Seb. Devo aver lavorato troppo..”
Mi alzai e andai in cucina, qualcuno doveva pur occuparsi di questo genere di cose. In effetti, io ho sempre badato a mio fratello. Sin da quando è nato.. ed io avevo solo 5 anni. Anche allora badavo a quel ragazzo, nonostante lui avesse ben 20 anni. Ed io, 25enne, non avevo neanche un ragazzo. Colpa del lavoro.
”Hey, Cath!Perchè non esci un po’, invece di cucinare?”
Non ci avevo pensato. Ecco cos’avevo voglia di fare: uscire con gli amici e divertirmi un po’. Andai in soggiorno e presi il cellulare, con il quale chiamai un po’ di amici. Con grande stupore accettarono e ci demmo appuntamento in Piazza. Sospirai e sorrisi.
”Seb, esci anche tu?Altrimenti ti preparo qualcosa…”
Mi uscii spontaneo… in fondo, nonostante i 20 anni, era ancora un bambino. Sorrisi a questo pensiero. Se non ci fosse stato lui, mi sarei sentita troppo sola. Lo ringraziai mentalmente.
”Non ti preoccupare… so badare a me stesso… hey, non fare quella faccia!”
Ero un po’ scettica riguardo al sapersi badare da solo e, alla sua ultima frase, scoppiai a ridere. Andai a prepararmi con il sorriso sulle labbra e, non appena finii, presi la macchina e andai in piazza. Mi sembrarono tutti diversi, probabilmente perché era da tempo che non li vedevo. Fui felice di ritrovarli amichevoli nei miei confronti.
”Miss Knight ci concede un po’ del suo tempo, visto?”
Scherzò Maxwell. Poi mi salutò con un sorriso.
”Il Capo mi ha concesso un po’ di riposo…”
”Cath, dove andiamo?”
Chiese Helen. La mia migliore amica da sempre. Mi sento in dovere di presentarvi le persone che più mi vogliono bene. Lei è una delle prime. Helen Holy, 25 anni.. chiamata Hell, perché è un diavolo di ragazza. Poi c’è Maxwell Lion, 27 anni, chiamato Max. Claudie Rook, 24 anni, chiamata Laud.. la parte centrale del suo nome. Georgia Stonehorse, 23 anni.. la svampita del gruppo. Ed infine c’è Henry Swarthy, 28 anni, il sapientone.
Decidemmo di andare a mangiare e subito dopo di recarci al Luna Park appena aperto. Mi dimenticai di tutto: dei problemi, del lavoro.. perfino di Jack lo Squartatore.. ma di lui mi dimenticai per poco. A tavola, si prese questo argomento.
”Cath, hanno scoperto qualcosa sul killer?”
Chiese Henry e contemporaneamente un brivido mi salì per la schiena, fino al collo. Scossi la testa e deglutii.
”Nessun altro omicidio, per il momento. L’abbiamo chiamato il nuovo Jack lo Squartatore… sebbene le sue vittime non sono prostitute. Non abbiamo idea del perché si sia fermato… ma ne siamo sollevati. Ed anche la città.”
Risposi, giocando con il bicchiere. Non ripresero più l’argomento e dopo aver cenato, ci dirigemmo al Luna Park. Ci divertimmo ed io smisi, ancora una volta, di pensare. C’erano un sacco di persone: adulti, bambini e adolescenti. All’improvviso… vidi un ragazzo che mi colpì. Non uno qualsiasi.. ma un ragazzo con un volto bellissimo, angelico… oserei dire. Mi fissò per qualche secondo, poi proseguì. Lo incontrai su tutte le attrazioni del Luna Park. Mi venne un dubbio… Che stia seguendo me?Ma in fondo tutte le persone che erano lì, stavano divertendosi… doveva essere una coincidenza, quella. Misi da parte il mio pessimismo e mi lasciai trasportare dalle risate degli amici. Bevemmo, chissà quale schifezza, e stemmo fuori fino a notte fonda. Subito dopo esser usciti dal Luna Park, andammo nella più vicina discoteca. Per una volta, potevo fare tardi per un motivo diverso dal finire un articolo. Ballammo in preda ai furori dionisiaci e io fui quella che si scatenò di più. Avevo bisogno di una serata così. Ne avevo assolutamente bisogno. Quando decidemmo di tornare a casa, erano le 4 di notte passate.
”Ci vediamo domani, Cath?”
Mi chiese Hell. Ci misi un po’ per rispondere, valutando la cosa. Ma si.. chi se ne frega!Annuii e mi avviai alla macchina. Max mi seguì.
”Vuoi un passaggio, Max?”
Chiesi, aprendo la portiera. Max abitava vicino casa mia e, ovviamente, si fece dare un passaggio da me. Lo lasciai sotto casa tua e misi in moto, diretta verso il mio palazzo. Scesi dalla macchina e la chiusi. Fu un lampo… alzai gli occhi e lo vidi attraversare la strada. Quel ragazzo… era lì. Non ci feci molto caso, era sicuramente una coincidenza… ma nei meandri più bui della mia mente si fece strada una consapevolezza. Avevo una strana sensazione, si. Ma attribuii la colpa alle schifezze bevute. Salii in casa e trova Sebastian steso sul divano, la tv accesa e un piatto sul tavolino. Sorrisi, presi la coperta e lo coprii. Poi spensi la tv, portai il piatto in cucina e solo dopo mi avviai in camera. Mi addormentai subito, senza pensare al giorno dopo.