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Autore: TheWhiteMoonBlue    17/04/2017    2 recensioni
-Avanti- Disse la voce da dietro la porta.
- Julia - Disse Mary entrando e trovando la sorella annoiata, distesa sul letto a fissare il soffito.
- Mary –Continuò Julia –Hai sentito la novità? Altre richieste di matrimonio per te-Concluse con aria entusiasta.
- Julia,ti prego-Replico la bionda- Sai che non mi sposerò mai,con un uomo che non amo-
.......
Ho fatto una scelta.La prima da quando mi sono trasformata; no mi sto sbagliando di nuovo.Da sempre ho avuto qualcuno che prendeva decisioni al mio posto: prima mia madre, poi mia sorella e infine Klaus. Ora sono io che decido della mia vita. Avrei tanto voluto morire quella maledetta notte,ma invece eccomi qui seduta su questo divano con questo vestito ancora addosso.Rosso,come l'ultimo colore che ricordo da viva e che non vorrei ricordare.Provo a chiudere gli occhi,ma niente, quelle terrificanti immagini si ripetono costantemente.Non l’ho detto a nessuno per dare altre preoccupazioni,ma io mi sento veramente male.Non ce l’ha faccio, sono stanca.Stanca di tutti.Stanca di tutto. Tutto è amplificato e io ho passato ’'i miei primi giorni di libertà’’, dopo quell’inferno,a disperarmi.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katherine Pierce, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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                             Secondo Capitolo

             
-Tua sorella?- Replicò Damon accigliato-Quante sorelle hai?-Continuò. Nella stanza ormai tutti guardavano Katherine,incuriositi da quella insolita affermazione.
-Una sola … Mary – Rispose lei continuando a fissare Julia, sempre in modo altezzoso. Julia d’altro canto non abbassò lo sguardo,anzi le teneva testa : aveva passato l’esistenza a subire le angherie di Katherine: quel tempo era giunto al capolinea.
-Come avrete capito,io e Katherine non andiamo molto d’accordo –Si intromise Julia rivolgendosi a tutti i presenti e appoggiandosi leggermente al tavolo.
-Grazie,non si era capito- Disse Katherine sarcastica e poi continuò – Ci sono molte cose su di me,che non sapete,a  cominciare dalla mia storia,quella vera intendo, in modo che possiate comprendere perché non sopporto Julia,ma che invece farei qualsiasi cosa per Mary -Concluse lei guardando tutti che sembravano colpiti,interessati o forse anche annoiati (Damon).
-Una cosa di giorno Katherine!-S’intromise Damon,prima che la vampira potesse aprir bocca-Non che la cosa ci interessi particolarmente-Concluse infastidito,portandosi il bicchiere alle labbra.
-Mmm  … - Sogghignò lei-Allora cercherò di essere breve-Disse e iniziò a parlare.
 

BULGARIA 1490
Nella Tenuta di casa Petrov sta per venire al mondo una nuova vita; infatti nelle stanze della primogenita Katerina appena diciassettenne,figlia dei coniugi Nikolaj e Alexandra  Petrova, sta per venire al mondo una nuova  vita ,frutto di un amore travolgente,passionale e soprattutto clandestino,di conseguenza imperdonabile.
-Coraggio spingi bambina mia - Le ripeteva più dolcemente possibile la madre,tentando di darle forza asciugandole la fronte. Intanto mentre lei urlava di dolore, accanto alla porta della stanza vi erano due figure immobili che restavano in silenzio ad osservare la sua sofferenza.
-Non ce la faccio!-Urlava disperata Katerina.
-Presto portate dell’acqua-Ordinò sua madre e subito una delle due figure si mosse velocemente verso di lei,lasciando immobile l’altra.
-Coraggio manca poco,riesco a vedere il bambino- La incoraggiava la madre. Intanto la figura,che si era avvicinata,aveva appena immerso un panno nell’acqua e si apprestava a passarlo sulla fronte di Katerina.
-Mary,ti posso stringere la mano?- Chiese una  Katerina dolorante, alla giovane ragazza che le se era avvicinata.
-Sì,Katerina,qualsiasi cosa pur di darti sollievo-Disse la ragazza stringendole la mano.

Mentre tutto questo accadeva sulla portacomparve il padre di Katerina, Nikolaj,probabilmente infastidito da tutte quelle urla e invece di provare ad alleviare la sofferenza della figlia ,la guardava con profonda aria di disprezzo . Aveva infatti picchiato più volte la figlia per quello che aveva fatto,disonorando la famiglia e non avrebbe certo permesso,che il nome di essa venisse macchiato dal disonore ; l’aveva rinchiusa nelle sue stanze durante tutto il periodo della gravidanza,dandole solo un tozzo di pane e poca acqua al giorno;era capitato però,che la lasciasse senza niente anche per tre giorni consecutivi. Nessuno poteva opporsi al suo volere né la moglie né le figlie: aveva potere su tutto e tutti e questo rendeva Nikolaj un uomo ancora più spietato e crudele. Più in là vi era una giovane ragazza: Julia.Aveva 16 anni,lunghi capelli corvini,pelle olivastra e grandi occhi color nocciola. Era coraggiosa,tenace,riservata e anche un’avida lettrice: le piacevano molto trattati i trattati filosofici e scientifici,ma anche le opere di carattere letterario e trascorreva gran parte del suo tempo chiusa nelle sue stanze a leggere. Non andava molto d’accordo con Katerina,anzi, spesso e volentieri litigavano probabilmente per via delle divergenze legate alla loro differenza di carattere. Entrambe però avevano una cosa in comune: un innato senso di libertà. Katerina lo esternava con il suo animo ribelle,mentre Julia con il suo comportamento saccente e arrogante con chiunque le imponesse delle regole. Mary,intanto cercava di aiutare il più possibile la sorella maggiore bagnandole più volte la fronte e continuando a stringerle la mano. Lei era una ragazza bellissima di  15 anni. Aveva tratti nordici,differenti dalle altre due sorelle : lunghi e lisci capelli biondi,occhi azzurri e pelle diafana ed era esattamente come una ragazza di nobile famiglia doveva essere:educata,bella,gentile e soprattutto accondiscendente. Per questi motivi  Alexandra e Nikolaj la preferivano alle altre due. Non era una coincidenza che la madre la adorasse,non perché fosse  la più piccola o la più obbediente, ma perché era  figlia del suo unico vero amore. Nikolaj infatti dopo essere partito per una spedizione,anni prima, fu  dato per disperso e la moglie,colta l’occasione di avere una vita più felice, si risposò con un altro uomo. Questa volta non più impostole dal padre,come era accaduto per Nikolaj,ma potette finalmente scegliere e sposò un modesto nobile francese di nome Simon Lenoire,suo amante di gioventù. Dopo sposati si trasferirono in un piccolo villaggio della Provenza e poco tempo dopo nacque Mary; la gioia di entrambi non durò a lungo ,infatti Nikolaj sopravvissuto ritornò e uccise per orgoglio quello era il legittimo marito di sua moglie. Alexandra pianse a lungo,ma l’unica cosa che poteva fare per il bene di tutte le sue figlie, era sottomettersi ancora una volta al marito. Le tre sorelle conoscevano bene questa storia,ma questo non le divideva  affatto tra di loro,anzi aveva contribuito in qualche modo ad unirle , in particolare sia Katerina che Julia erano molto legate a Mary mentre tra di loro c’era sempre stato un clima di competizione. Katerina ,infatti non avendo mai avuto un buon rapporto col padre, vedeva Julia come un’avversaria da superare e la riteneva causa della sua infelicità. Mary durante i loro  battibecchi cercava sempre di dividerle e farle riconciliare tra loro.
Quasi sempre ci riusciva.

-Un ultima spinta- Disse la madre prima che l’intera stanza fosse ricoperta da vagiti.
-E’ una bambina-Disse sorridendo Alexandra.
-Posso tenerla?-Chiese  Katerina esausta, ma prima che potesse finire la frase, Nikolaj strappò dalle mani della moglie la bambina appena nata e si diresse verso la porta.
-No fatemela tenere una volta, soltanto una , vi prego padre!-Urlava disperata Katerina.
-Tu, quest’oggi hai macchiato di disonore questa  famiglia. Io ti ripudio come figlia, non farti mai più vedere, hai capito?!- Disse guardandola con rabbia e si fermò per un istante sull’uscio della porta,come per ammirare il dolore che stava causando e poi se ne andò. Katerina piangeva disperata. Tutta la tenuta era invasa dalle sue grida angoscianti. Dopo tutto ciò che le avevano fatto passare ,non aveva nemmeno potuto tenere in braccio sua figlia … Nemmeno per un istante.
Alexandra abbracciò sua figlia e Mary corse ad unirsi all’abbraccio e mentre tutto  questo accadeva,Julia rimase immobile a godersi quella scena,totalmente indifferente. Non era cattiva,ma dopo tutto ciò che Katerina le aveva fatto passare, trattandola come se non valesse niente per 16 anni,aveva ciò che meritava.
 

Più tardi Katerina decise di andarsene,non sapeva dove,ma d’altro canto non aveva altra scelta e fece preparare la carrozza che l’avrebbe portata il più lontano possibile da lì. Appena uscì di casa notò che né suo padre né sua madre erano lì a salutarla; per suo padre non si meravigliò, dopo ciò che le aveva detto,ma rimase profondamente ferita da sua madre e capì che per lei era solo il frutto di un matrimonio combinato senza amore e che sicuramente non l’avrebbe più voluta vedere. Si sbagliava,il solo motivo per cui non era presente era perché glielo aveva ordinato il marito e come al solito non aveva osato opporsi al suo volere,perché ci sarebbero state terribili conseguenze. C’erano invece le sue due sorelle,che avevano ricevuto lo stesso ordine dal padre,ma non vi avevano obbedito,forse per la prima volta in vita loro. Ci fu un istante in cui i loro sguardi si intrecciarono,prima di scoppiare a piangere.
- Julia ,non fingere che ti dispiaccia non mi hai mai sopportato-Disse Katerina,trattenendo a stento le lacrime , mentre Julia faceva la stessa cosa.
-No,non mi dispiace sorella, finalmente hai ciò che ti meriti-Disse Julia,fingendo di non sentirsi in colpa per ciò che diceva. Poi Katerina rivolse le sue attenzioni a Mary che aveva il viso colmo di lacrime.
-Katerina- Disse Mary abbracciando forte sua sorella-Mi dispiace -le sussurrò e iniziarono a piangere tutte e due.
-Dove andrai?-Chiese Mary,stringendola più forte che poteva.
-Ancora non lo so e, non so nemmeno se mai ci rivedremo-Concluse col cuore in gola e le lacrime che continuavano a scendere.
-Ehi,noi ci rivedremo un giorno, No?- Disse Mary abbozzando un leggero e dolce sorriso,che faceva risaltare le sue rosse labbra.
-Sì,un giorno ci rivedremo-E poi aggiunse-Sai,avrei dovuto ascoltarti e non fare ciò che ho fatto- Disse piangendo. -Infondo avevi ragione- Continuò.
-Non dire così- Le ripeteva la bionda-Io ti vorrò sempre bene Katerina - Disse e per un attimo si lasciarono,ma poi ripresero ad abbracciarsi. Mary trascinò anche una restia Julia e tutte e tre si strinsero in un tenero abbraccio. Era un modo per riappacificarsi,da bambine lo facevano sempre e adesso era come se fossero tornate indietro nel tempo a quei momenti spensierati.

Iniziò a piovere e mentre Katerina stava per salire sulla carrozza, si volse ancora verso le due e guardando Mary sorrise,forse quello era il suo ultimo sorriso sincero,e salì. Non appena la carrozza partì, Mary si divincolò da Julia,che la stava trattenendo e iniziò a correre piangendo e implorando al cocchiere di fermarsi ; questo sarebbe sembrato infantile,ma infondo Mary era solo una ragazzina che voleva molto bene alla sua famiglia. Amava specialmente sua sorella maggiore,che ammirava e stimava profondamente:lei era il suo punto di riferimento,l’esempio da seguire il fascio di luce in tutta quella oscurità.


Katerina sentendo Mary chiamarla, si voltò e, vedendola piangere iniziò a sua volta a rendersi veramente conto di ciò che stava succedendo: Non sarebbe mai più potuta tornare in Bulgaria e di conseguenza non avrebbe mai più rivisto né le sue sorelle né sua madre,alla quale malgrado tutto, teneva ancora e le lacrime scendevano,sempre più in fretta. Mary vedendo Katerina sporgersi si affrettò ancora di più, ma Julia da dietro le afferrò il braccio e la fermò. In quel preciso istante Mary crollò in ginocchio e  le sue lacrime si mischiarono alle gocce  di pioggia. Intanto la carrozza proseguiva il suo viaggio,senza fermarsi. Quando scomparve all’orizzonte Julia disse:
-Cosa credevi di fare,Mary?  Ti prego smetti di piangere-Le disse severa,ma allo stesso tempo quasi compassionevole. Anche se non l’avrebbe mai ammesso Katerina, le sarebbe mancata. Il sangue infondo non è acqua.
-Perché mi hai fermata? Nostra sorella non tornerà mai più,lo capisci?-Disse Mary sempre più disperata.
- Mary, è colpa sua! Non ha mai voluto ascoltare nessuno, nemmeno te, che hai sempre ‘’coperto’’ le sue scappatelle-Disse Julia.
- Ricordati che ognuno è artefice del proprio destino-Continuò infine e l’abbracciò più forte che poteva,anche se in cuor suo sapeva che la sua sorellina voleva essere abbracciata da Katerina.
Rientrarono nella villa e nessuno da quella sera in poi nominò mai più Katerina. Mai più ,come se non fosse mai esistita, come se fosse morta; nessuno tranne Mary che non riusciva proprio a far finta di niente,non ci riusciva.


Angola dell’autrice:
Salve a tutti =) cari lettori.
Innanzitutto ringrazio tutti coloro che hanno letto,recensito,messo tra preferite,seguite,ricordate, la mia storia. Sono contenta che vi stia conquistando e inoltre cercherò di aggiornare al più presto. Ora tornando a questo capitolo che ne pensate? Quale delle sorelle “Petrova” vi incuriosisce di più?
Alla prossima XXX Moon

 

   
 
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