Lonely
Day
“Such a lonely
day should be banned.
It’s
the
day that I can’t stand”
Affondo la
testa nel cuscino.
Fuori
piove, le gocce di pioggia scendono dal cielo ad una
velocità che non avrei mai
potuto immaginare.
Non gli
importa più nulla di me. Non ha mai del tempo. Dopo, dopo.
Sempre dopo. Io
vengo dopo tutti.
Chiudo gli
occhi, mentre mi sfugge un singhiozzo. Non posso ancora credere a
quello che è
successo. Non posso e non voglio.
Eravamo in
giro, come ogni venerdì. Il venerdì era il nostro
giorno, era tradizione andare
a fare un giro solo io e lui per raccontarci tutte le
novità. Eravamo usciti
dalle prove con la band e miravamo a prenderci un gelato; tutto mi
sembrava
perfetto. Inoltre Luca da quella sera in discoteca aveva cominciato ad
uscire
con Alessia, e fra i due sembrava andare tutto a gonfie vele.
«Luca!»
esclamò ad un tratto una voce femminile che ci fece girare
entrambi. In un
nanosecondo Alessia aveva baciato Luca sulle labbra e lo aveva
abbracciato,
senza degnarmi di un’occhiata.
«Amore,
dove vai di bello?» domandò lei con voce flautata.
Lui le sorrise e fece un cenno
verso di me.
«Sto
andando a prendere un gelato con Claudia, come ogni
venerdì» rispose,
lanciandomi un’occhiata affettuosa. Alessia mi
squadrò qualche secondo e poi
sfoderò un sorriso famelico. Cominciava davvero a starmi
antipatica. Molto.
«Potrei
venire
con voi!» esclamò, saltellando sul posto.
*Nella mia
testa.
«NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO»
Posa da Urlo
di Munch.*
«Perché
no?» sentii rispondere Luca. Oh no. Inorridii, mentre mi
voltavo a guardarlo.
Alessia mi lanciò un’occhiata soddisfatta e si
attaccò a lui peggio che un
polipo. Serrai la mascella.
«Andiamo?»
borbottai, irritata. Sapevo già come sarebbe andata a
finire, io sarei stata il
terzo incomodo mentre loro facevano pucci
pucci.
Decisi che
avrei camminato davanti a loro. Mi sentivo molto, molto irritata.
Primo, perché
mi stava antipatica da morire lei. Secondo, perché mi stava
rubando il mio
migliore amico. Quel giorno sarebbe dovuto essere il nostro giorno, non
il
loro. Dio, che nervi.
«…e
poi Cloud è riuscita a sfuggire alle grinfie del
bidello…se la avesse
beccata la avrebbe uccisa come minimo» Luca stava raccontando
di me. Alessia mi
lanciò un’occhiata poco amichevole.
«Che
storia…senti amore, quand’è che usciamo
noi due? Da soli?» domandò
lei, calcando per bene le ultime due parole.
Calma. Dovevo
stare calma.
«Non lo so, amore…Ci potremmo mettere d’accordo per il prossimo finesettimana, che dici? Durante questa settimana ho gli ultimi compiti in classe e
devo
studiare, sennò mio padre mi
ammazza» le rispose Luca,
stringendola a sé. Lei fece le fusa e chiuse qualche secondo
gli occhi,
accarezzandogli la guancia.
Mi voltai di
scatto.
«Scusatemi,
mia madre mi ha appena mandato un messaggio. O torno a casa
subito o non esco fino all’anno prossimo» dissi
meccanicamente. Grande bugia,
ma in quel momento avrei fatto di tutto pur di andarmene. Luca mi
sorrise.
«Va
bene. Ciao, Cloud» mi salutò.
«Ciao,
Claudia» gli fece eco Alessia. Strinsi i denti e mi costrinsi
a sorriderle,
perché altrimenti avrei eliminato lei ed il suo tono odioso.
Mi voltai e mi
incamminai lungo la strada, chiedendomi perché mi sentissi
così triste. Ero così occupata a pensare ai fatti
miei che nemmeno mi accorgevo
di dove mettevo i piedi. Sbumm, ed eccomi seduta per terra.
«Claudia?»
Oh no. Dio, che cosa ho fatto di male per meritarmi questo?
Davanti a me c’era Marco, splendido come sempre. Io invece
avevo gli occhi
rossi, i capelli scompigliati e sembravo appena uscita da una lavatrice.
«Oh,
scusa Marco!» esclamai io, tentando di salvarmi con un
sorriso. Lui
ricambiò e mi aiutò a rimettermi in piedi. Mi
osservò per qualche secondo,
prima di chiedermi:
«Ma
che cosa succede? Perché piangi?»
domandò, con voce affettuosa. Io
scossi piano la testa, mentre cercavo di asciugarmi le lacrime.
«Avanti,
dimmi chi ti ha fatta piangere che vado lì e lo/la/li
ammazzo di
botte finchè non rimpiangerà/anno di averti fatta
piangere» disse lui,
strappandomi un sorriso.
«Grazie
Marco, ora va meglio…Scusami, però davvero devo
andare…scusa…ci sentiamo» mormorai,
salutandolo e procedendo per la strada.
La sera
non era andata meglio. Il cellulare aveva squillato alle dieci meno
cinque.
«Pronto?»
«Cloud!
Ehi, come stai?»
«Ciao
Luca. Alla grande, tu?»
«Da
Dio…Ma
sei sicura di stare bene?»
«Sì.
…Davvero,
non ho niente»
«Okay»
«…Cosa
hai
fatto oggi pomeriggio, dopo che me ne sono andata?»
«Mah
niente, ho girato per il centro con Alessia, poi siamo stati al
parco»
«Oh.
Fantastico.»
«E’
davvero fantastica, Cloud. Tu non puoi nemmeno immaginare quanto sia
dolce e
affettuosa…»
«Certo,
dolce come una vipera e affettuosa come un cobra»
«Che
hai
borbottato?»
«Oh,
nulla. Sono inciampata nei giochi dei gemelli.»
«Okay.
Ah,
a proposito! Notizia bomba: io e Alessia sabato prossimo usciamo
insieme! Io e
lei da soli, per festeggiare il nostro mesiversario!
…Cloud,
ci sei?»
«…Sabato?»
«Sì,
perché?»
«Ho
lo
spettacolo di recitazione. Ricordi? Avevi promesso che saresti
venuto.»
«…Oddio
Clo mi dispiace così tanto, me ne ero completamente
scordato!»
«Già…vabbeh,
può capitare…Solo, come farai a dire ad Alessia
che non uscirete insieme?»
«…Emh,
io
veramente non avrei intenzione di dirglielo…»
«Ma
come?
La farai andare all’appuntamento per poi darle buca? Sei
matto?»
«…No,
Cloud. Io all’appuntamento ci sarò, non le
darò buca.»
«…Ah»
«Senti…»
«Scusa,
mia madre mi chiama. Dice che devo mettere giù
perché le serve il telefono»
«Okay.
Buonanotte stellina»
«Buonanotte.
Ah, Luca?»
«Sì?»
«Ma vaffanculo.»
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Okay, avete tutto il diritto di uccidermi. Mi dispiace, dannazione, mi
dispiace un sacco. Ho passato davvero un brutto periodo.
E scrivere era davvero l'ultima cosa che volevo fare. Oggi ho ritrovato
il file e ho ricominciato a scrivere.
Non saprei descrivere la sensazione che ho provato. Mi sentivo bene.
Sono felice di aver finito il capitolo.
Forse è un po' diverso dagli altri perchè sono
stati scritti a distanza tra loro, penso che questo capitolo sia
più che altro dettato dalle mie emozioni che dalla
preoccupazione di avere un testo perfetto. Spero lo accettiate comunque.
Grazie per seguire questa fic, grazie a chi l'ha messa fra i preferiti e un GRAZIE in stampatello a chi la recensisce.
Grazie, davvero.