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Autore: SwanShine    20/04/2017    1 recensioni
SwanQueen AU.
Nella tranquilla città di Storybrooke vi è un Liceo Artistico molto prestigioso, frequentato da un gran numero di ragazze e ragazzi.
In questo Liceo lavorano molti insegnanti, ma noi ci concentreremo maggiormente su due di loro.
Regina Mills, insegnante di Discipline Plastiche, molto attenta sul lavoro suo e dei suoi alunni.
Emma Swan, insegnante di Matematica, una donna che sa come farsi ascoltare e molto brava nel suo lavoro.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Regina's pov

 

Regina Mills arrivò davanti alla struttura scolastica con la sua amata Mercedes nera, quello sarebbe stato il suo primo giorno di lavoro al Liceo Artistico della piccola città di Storybrooke.

Era arrivata con venti minuti d'anticipo ma già dei ragazzi e delle ragazze giravano per il cortile anteriore della scuola con i loro zaini colorati sulle spalle, chiaccherando di chissà che cosa. 

 

La donna era stata trasferita da un Liceo Artistico dell'Alabama (dove aveva insegnato per quattro anni), insegnava Discipline Plastiche e Scultoree, era brava in materia fin dai primi anni di scuola e si era distinta dai suoi compagni di classe da subito. 

 

Era sempre stata la più brava della classe, era stata quel tipo di ragazza con l'apparecchio ai denti e gli occhiali dalle lenti spesse e gli abiti un po' troppo larghi che veniva presa in giro venendo chiamata "secchiona" e usata come poggia braccio poichè più bassa di tutti i suoi coetanei. 

Ma Regina era cambiata col passare del tempo. Già dal terzo anno di scuola superiore aveva dato i primi segni di cambiamento e la cosa aveva stupito molti, a metà anno aveva un paio di ragazzi che le andavano dietro e che lei, prontamente, rifiutava. 

 

Non era stata lei a cambiarsi, semplicemente il tempo l'aveva aiutata. Certo, era ancora più bassa di qualche centimetro rispetto agli altri ma sapeva che c'erano i tacchi per rimediare a questo. 

 

Ritornando al presente: quello era il suo primo giorno di lavoro in una scuola lontana miglia da quella in cui insegnava prima. 

 

Uscì dalla sua auto mettendosi la borsa in spalla, aveva già portato del materiale il giorno prima, quando aveva lasciato una conferma alla preside, per cui doveva solo recarsi nella sua aula e mettersi dietro la cattedra. 

 

Attraversò il cortile con la sua andatura elegante, un ciuffo corvino, spostato dal leggero vento, le andò davanti agli occhi e prontamente lei lo spostò con un movimento della mano portandolo dietro l'orecchio. 

 

CASPITA

shhh! Zitto!

 

Una ragazzina teneva la mano premuta sulla bocca del suo amico che aveva adocchiato la nuova insegnante. 

Molti altri studenti posarono lo sguardo sulla donna che avanzava silenziosa guardando avanti, senza incontrare lo sguardo di nessuno di loro. 

 

Va avanti e non guardarli.

 

Era la frase che si ripeteva da anni, non voleva sapere cosa  dicessero, non voleva vedere sguardi meravigliati o scettici. Semplicemente non voleva sapere cosa pensassero di lei.

 

Salì i tre scalini che precedevano il grande ingresso della scuola. L'atrio era enorme, di lato vi era un box bianco dove dei bidelli prendevano il caffè, Regina intuì che era a loro che doveva chiedere informazioni. 

 

Si schiarì la voce

 

Salve, dove devo recarmi per raggiungere l'aula insegnanti?

 

Una donna anziana dai riccioli bianchi e gli occhiali si alzò dalla sua sedia ed indicò 

 

Da quella parte, nel corridoio C, la seconda porta a destra

 

Grazie mille

 

Regina sorrise cordialmente e andò dove le era stato indicato, sulle porte in legno erano appese delle targhette come "Ufficio Informazioni" o "Biblioteca". Ed ecco lì la targhetta con inciso "Aula Insegnanti"; la porta era aperta e dentro c'erano due professoresse e un professore intenti a posare le loro cose dento gli armadietti. 

Si voltarono a guardarla, l'uomo fece un sorriso alzandosi dalla sua sedia. 

Aveva i capelli biondi scuri e gli occhi azzurri, porse una mano a Regina e gliela strinse

 

Salve, lei deve essere la nuova insegnante di Discipline Plastiche

 

Si, sono io 

 

Lei sorrise cordialmente e lasciò la presa della mano dell'uomo che si presentò 

 

Io sono David Nolan, insegno scienze nelle sezioni H e D

 

Una delle donne si avvicinò, aveva i capelli castani legati in una coda alta dalla quale si intravedevano un paio di ciocche rosse

 

Piacere, Ruby Lucas, insegno Grafica e Fotografia.

 

L'altra donna si presentò per ultima, i capelli biondi chiari raccolti in una treccia che le ricadeva lungo la spalla

 

Io sono l'insegnante di Storia dell'arte delle sezioni A e C, Elsa Arendelle, piacere.

 

Regina si ritrovò a stringere anche la sua mano e e a fare l'ennesimo sorriso 

 

Piacere mio, io sono Regina Mills

 

Che altro poteva dire? Già sapevano tutti che era la nuova insegnante di Discipline Plastiche e ancora non sapeva a che sezioni dovesse insegnare. 

 

I tre insegnanti la salutarono ancora con i loro sorrisi, che Regina trovò leggermente smielati, e la lasciarono lì nell'aula insegnanti. 

 

In ogni armadietto c'era il nome di un insegnante attaccato con un biglietto ed erano disposti tutti in ordine alfabetico. 

 

Regina tirò fuori la piccola chiave che le avevano dato il giorno prima e aprì il suo armadietto ancora vuoto; tolse il cappottino riponendolo al suo interno rimanendo così in giacca elegante rossa e camicia bianca. Sentì dei passi avvicinarsi all'aula, la donna prese la borsa e chiuse l'armadietto, quando si voltò una donna più alta di lei (indossava i tacchi quindi appariva più alta di quanto già fosse) dai capelli biondi e gli occhi verdi-azzurri stava attraversando la stanza. 

Quando notò Regina inarcò un sopracciglio, mentre prendeva la chiave del suo armadietto fra le mani

 

Lei è la nuova insegnante di Discipline Plastiche?

 

Regina annuì. 

 

Oh, Salve.

 

L'altra donna strinse la mano della bruna e fece un mezzo sorriso

 

Mi chiamo Emma Swan, insegno matematica nelle sezioni A,D e G. Lei è..?

 

Regina Mills.

 

La professoressa Swan assottigliò lo sguardo e aprì il suo armadietto riponendovi la giacca 

 

Piacere di conoscerla professoressa Mills. Mi dica, da quanto tempo insegna?

 

Ho insegnato quattro anni al Liceo di Arte e Scienze in Alabama, discipline Plastiche ovviamente.

 

La professoressa Swan annuì e prese un paio di occhiali indossandoli, sembrava poco interessata

 

Quindi ha dell'esperienza, ottimo.

 

Chiuse il suo armadietto e sfilò la chiave dalla piccola serratura. 

Regina accennò un sorriso e si mise la borsa in spalla, quella donna sembrava un po' una con la puzza sotto il naso e un po' una priva di senso dell'umorismo. 

 

Già. Beh, arrivederci Professoressa Swan, vado nella mia classe che...

 

Regina sollevò un foglio dal tavolo dell'aula e lesse una riga su cui era scritto il suo nome e la classe che avrebbe dovuto avere a prima ora

 

...Che fra esattamente cinque minuti ospiterà la 1a G.

 

E fece per andarsene, ma la voce della professoressa Swan la fermò. 

 

Si sta dimenticando questi.

 

La bionda tolse le chiavi dalla toppa dell'armadietto di Regina e gliele porse 

 

Grazie.

 

La bruna si limitò a dire questo prendendo le chiavi e riponendole nella tasca dei pantaloni, andando via nella sua classe, la B12. 

 

Mentre si dirigeva nella sua classe, un bidello la fermò lasciandole un foglio fra le mani 

 

Le sue sezioni

 

Disse prima di andarsene. 

 

Regina camminò lentamente scorrendo fra le righe con lo sguardo. 

Tre minuti e sarebbe suonata la campana, il cortile era pieno. 

Si fermò vicino alla finestra notando di avere ben quattro sezioni. A, C, D e G. 

Tre in comune con la professoressa Swan. 

Sollevò lo sguardo e notò un'auto gialla accanto alla sua. 

Un maggiolino. 

 

Chi diamine è che userebbe quello strambo maggiolino lì fuori?

 

Io.

 

Regina spalancò appena gli occhi e notò la professoressa Swan alla sua destra, che si era fermata vicino alle scale guardandola male. 

 

Diamine Regina.

 

La bruna deglutì, la bionda girò i tacchi e salì le scale.

 

Ti sei appena fatta una nemica, forse.

   
 
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