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Autore: Astral Della Rovere    22/04/2017    1 recensioni
"Sam non ha dimenticato ciò che Lucifero gli ha detto nella gabbia: “Cosa farai una volta che ci avrai aiutato con Amara?”, “Magari mi trasferisco a Los Angeles, risolvo crimini…”. Non può davvero fare questo, non Lucifero!"
E se davvero Lucifero avesse deciso di abbandonare la sua vecchia vita dopo lo scontro con Amara? E se Lucifer Morningstar, affascinante proprietario del Lux e capace consulente civile dell'LAPD fosse lo stesso Lucifero che conoscono i Winchester?
Prima parte della Serie "Evolution".
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'EVOLUTION'
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CAPITOLO 6


- Tu credi… sì, insomma, credi che Cass abbia quelle sulla schiena? - chiede Dean fissando le ali. Sono le prime parole seguite ad un lungo silenzio dopo che l’angelo e il demone se ne sono andati. Sam fa ancora fatica a staccare lo sguardo da quelle reliquie angeliche: sono così bianche, così perfette, così pure che gli pare incredibile fossero sulla schiena di Lucifero.


- Immagino di si, Dean, anche se non capisco come queste possano essere concrete. Voglio dire, ci è già capitato di vedere ali di angelo anche se solo sotto forma di ombra, o di resti bruciati dopo la morte del proprietario. Ma queste sono vere, le possiamo toccare...io non capisco.


Dean sembra riflettere un momento sulle parole del fratello. Nemmeno lui riesce a staccare gli occhi dal bagliore candido delle ali. Non riesce a trattenere la voglia di toccarle, fa un passo avanti, prima che Sammy possa fermarlo, ma in quel momento le luci del box sfarfallano come per un calo di tensione. Solo che non è mai un calo di tensione.


- Dean…- Sam avverte dei brividi familiari lungo la schiena. Improvvisamente i suoi sensi sono all’erta, riflesso incondizionato da cacciatore. Guarda teso il fratello che nel frattempo si è voltato recuperando la pistola e gli lancia un cenno d’intesa. Anche Sam ha già l’arma in mano. Le ali sono passate in secondo piano, c’è una minaccia a cui far fronte. Le sue lunghe gambe gli permettono di spostarsi velocemente pur con cautela, e in un attimo è acquattato a destra di fianco all’ingresso del box. Qualunque cosa sia non è umano. “Dannazione, non abbiamo abbastanza armi dietro!” si trova a pensare.

Dean lo raggiunge dall’altro lato dell’ingresso. Sta calcolando quanto dista il bagagliaio dell’Impala e se può esserci una remota possibilità di raggiungerlo. Sa benissimo che la pistola che ha in mano serve a poco, l’aria gelida che ha invaso il box non lascia dubbi al riguardo.  Anche Sam si è accorto del freddo alito che invade i loro polmoni. Questo proprio non potevano prevederlo. Rapidamente si guarda intorno e individua degli oggetti rugginosi, chiaramente ferro, e fà un cenno al fratello. Dean coglie l’occhiata e annuisce rimettendo a posto la pistola e afferrando un vecchio attizzatoio che passa al fratello recuperando un martello per sé. Sam fa appena in tempo ad armarsi che una forza soprannaturale lo solleva e lo sbatte contro gli scaffali alla sua destra. Un dolore sordo lo colpisce al fianco e alla testa lasciandolo per un attimo senza fiato. Fa fatica a rialzarsi, il box gira intorno a lui pieno di scintille, è sicuro di aver preso un bel colpo in testa. Mette a fuoco ma non vede nulla.


- Dean, alla tua sinistra! - improvvisamente si accorge di un tremolio nell’aria vicino al fratello.

Dean si gira di scatto colpendo la zona col martello, solo una leggera perturbazione percepita ma abbastanza da avvertirlo che il colpo è andato a segno.


- Fantasma! Dannazione… - urla rivolto al fratello un attimo prima che una figura, appena distinguibile nella penombra, si lanci verso Sam. Il minore fa appena in tempo a sollevare il braccio armato che si sente di nuovo sollevare e buttare al di là della porta, sbattendo contro il muro del corridoio. “Figlio di puttana”. Tutta l’aria è letteralmente fuori dai suoi polmoni; faticando a riempirli di nuovo Sam cerca di strisciare lontano dalla porta: se riesce a farsi seguire dal fantasma il fratello potrebbe colpirlo alle spalle. Dean non si fa sfuggire l’occasione e appena riesce a intravedere la figura la colpisce con un’altra martellata, ma qualcosa lo afferra alle spalle e lo scaglia nel corridoio buio. L’impatto con il cemento lo stordisce ma riesce a parare abbastanza la caduta da non rompersi nulla. D’istinto alza il martello sferrando un colpo davanti a sé prima ancora di rimettersi in piedi, e fa bene perché se avesse esitato un secondo il fantasma gli sarebbe stato addosso. Nel frattempo Sam lotta contro una stretta infernale al petto: l’altro fantasma lo sta sopraffacendo. “Merda, merda!” . Con l’ultimo briciolo di forze che riesce a recuperare cerca di colpire la presenza immateriale con l’attizzatoio e pare funzionare. Artigliandosi il petto, si alza in piedi. Questo è davvero un problema, non sono attrezzati per affrontare dei fantasmi. Un rapido sguardo intorno e la fulminea decisione: prende a correre verso il fratello e, senza fermarsi, lo afferra per un braccio tirandolo letteralmente in piedi.


- Corri!


Dean lancia un grido quando la stretta del fratello gli fa rivalutare l’ipotesi di essere tutto intero. Ma obbedisce per quanto gli sia possibile. Le gambe rispondono abbastanza da consentirgli di tener dietro a Sam, il quale cerca di raggiungere la porta di servizio da dove sono entrati. Dean avverte alle spalle un’ondata di gelo e si gira, dietro di loro i fantasmi sembrano quasi presenze concrete mentre li rincorrono: riesce a distinguere un uomo in tenuta da muratore, con tanto di caschetto, e una ragazza dai vestiti laceri.


- Sammy! - avverte il fratello con un grido mentre sono già alla porta.


- Non fermarti! - risponde il minore gettandosi letteralmente contro la porta aprendola. La spinta lo fa cadere a terra oltre l’uscio rotolando lontano. Quando riesce a fermarsi è già in ginocchio, teso, pronto alla lotta rivolto verso la porta. Dean riesce miracolosamente a non inciampare sul fratello a terra e si volta appena in tempo per vedere i fantasmi presi dalle fiamme, contorcersi tra le urla e svanire nell’aria. Si volta ancora in affanno per la corsa, cercando la ragione della loro fortuna, ma non c’è nessuno dietro le loro spalle. Cerca lo sguardo del fratello incredulo. - Che diavolo…? - Torna a fissare il punto in cui i fantasmi sono bruciati ma non c’è nulla che giustifichi l’accaduto.

Sam è sorpreso quanto il fratello, ma in un attimo il suo cervello torna al motivo per cui sono in quello storage. - Dean! Le ali!


Dean afferra al volo il pensiero del fratello e si ributta di corsa nel corridoio seguito dal più giovane. Quando si affaccia sull’entrata del box non riesce a credere a quello che vede: un uomo in jeans e camicia nera tiene i palmi delle mani poggiati sulle ali. Cerca di entrare per fermarlo ma non riesce a muoversi, qualcosa lo blocca e gli impedisce i movimenti. È la sensazione di un secondo, poi sente l’uomo mormorare qualcosa in latino e un istante dopo è  scomparso con le ali. Sam, alle spalle di Dean, fa appena in tempo a vedere una fugace immagine delle ali che scompaiono dalla loro vista.


- Diamine! Dean, ma cosa…? Cosa è successo?


- Non ne ho idea…


Dean continua a fissare il punto dove fino a poco prima c’erano le ali. Un moto di sconforto gli riempie il petto e si trasforma in rabbia l’attimo successivo. Com’è potuto succedere?

Poi pian piano tutta la situazione diventa più chiara nella sua mente e realizza in quale casino si sono infilati, ma soprattutto in quale casino hanno infilato Cass. - Avverto Cass. - informa secco il fratello prendendo il telefono.


- Aspetta! Prima cerchiamo di riordinare le idee: che cazzo è successo?


- Cosa vuoi che ne sappia Sam! - sbotta contro il fratello - Siamo stati attaccati dai Diabolik e Eva Kant dei non morti, che vuoi che m’importi?


- Cos’hai visto Dean? Perché non l’hai fermato? - Sam, arrabbiato a sua volta, vuole capire. Perchè dei fantasmi li hanno attaccati? Chi li ha scacciati, e chi o cosa ha preso le ali?


- Perché non riuscivo a muovermi! Quel bastardo deve aver fatto qualcosa…  - risponde distrattamente Dean mentre scrive sul telefono - Il problema è un’altro adesso! Cass sta bluffando col Diavolo senza nemmeno una coppia di fanti e non lo sa.  


- Cazzo cazzo!- dice esasperato Sam con le mani nei capelli. - Hai detto bastardo, allora c’era qualcuno? Siamo nella merda amico!


Dean mette via il telefono. - Sì, un tizio, biondo, capelli corti, un metro e ottanta circa, camicia nera, jeans, scarpe da tennis… magro. Ha biascicato qualcosa in Latino e poi è sparito con le ali - dice cercando di ricordare i dettagli. Poi sente vibrare il telefono nella tasca e lo riprende.


da Cass a Dean:

“Venite qui”


- Cass dice di raggiungerlo. - avverte avviandosi verso il corridoio.


Sam rimane per un attimo indietro con lo sguardo fisso all’interno del box: come hanno potuto farsi fregare così? Chi è il ladro? Chiaramente uno stregone. Quando si gira per seguire il fratello poco manca che ci va a sbattere contro.


- Contro ordine, dice di aspettare qui.


- Cosa? Aspettare qui? Ma che…- Sam non ha nemmeno la forza di provare a capire la situazione. Sfinito si appoggia al muro e chiude gli occhi. Venire a Los Angeles si sta dimostrando una pessima idea. Mentalmente prende nota di ignorare ogni futura lucina dorata che sarebbe comparsa sul tavolo psichico.


-o-


Sam ha appena finito di cancellare ogni traccia di file video delle ultime due ore dal database della sorveglianza quando la luce di due paia di fari si avvicinano. Le due guardie stanno ancora dormendo in seguito al tocco soporifero di Castiel, per fortuna. Alza gli occhi e si affretta ad uscire dal piccolo blocco di metallo e vetro, pistola alla mano.

Dean chiude di scatto il bagagliaio dell’Impala non appena sente le auto avvicinarsi e porta la mano alla pistola tenendola dietro la schiena. Il braccio sinistro gli fà male, dev’essersi lussato la spalla nella caduta e ogni volta che respira il movimento della cassa toracica gli procura delle fitte nella schiena, non ha nessuna voglia di un nuovo scontro.

Una Volvo di grossa cilindrata grigio metallizzata e una sportiva decappottabile, una Corvette nera, si arrestano davanti all’entrata dello storage, a pochi metri da Sam. Dalla prima scendono Castiel, il demone e un alto uomo nero, dall’altra un tipo in completo elegante.


- Ma bene, ecco i Winchester!


Castiel cerca subito lo sguardo di Dean che si rilassa appena vedendo l’angelo. Lo sguardo di Sam invece corre immediatamente all’uomo in completo: anche con un aspetto diverso lo riconoscerebbe in mezzo a mille altri. La sua pistola si alza immediatamente, puntata contro Lucifero. Sa che non serve a nulla, ma tutta la rabbia, il dolore, la sofferenza che quell’essere ha causato a lui e a suo fratello fa improvvisamente capolino nella sua mente, sommandosi al dolore attuale dello scontro con i due fantasmi. Si sente tremare da cima a fondo, non riesce ad essere lucido, sa solo che vuole distruggere quel tramite e tutti gli altri tramiti fino ad arrivare all’essenza del Diavolo.


- Tu! - la voce gli esce in un roco sussurro mentre le gambe si muovono da sole avvicinandosi alla sua nemesi.


- Sammy! - Dean lo fissa preoccupato e cerca di riportarlo alla ragione ma quando Sam ha quella faccia non c’è molto da fare. Gli si piazza davanti afferrandolo per le spalle quando sono ormai a un paio di passi da Lucifero; lo fissa negli occhi cercando di costringerlo a guardarlo - Non ora Sammy, ok?


Non sa chi sia quell’altro gigante nero sceso dalla macchina ma non gli piace per nulla, e qualcosa gli dice che la superiorità numerica potrebbe non bastare questa volta. Castiel, a sua volta, si piazza sulla traiettoria di tiro tra i Winchester e il fratello.


- Sam, no! - dice l’angelo.


Lucifer lancia uno sguardo interdetto al suo vecchio compagno di chiacchierate notturne, quasi offeso da tanta acredine. - Oh andiamo Sammy! È così che si saluta un vecchio compagno di giochi?


- Stai zitto! - Sam respira a fatica ormai. La lotta e la rabbia lo stanno mettendo alla prova. Sono anni che aspetta di ritrovarselo davanti, anni in cui non ha fatto altro che pensare a come si sarebbe potuto vendicare, pur sapendo che la vendetta è un atto inutile e disastroso.


- Ascoltami, Sammy! Non ora, ok? Dobbiamo recuperare le ali, non sappiamo chi le ha prese e perché, mi stai ascoltando?


Amenadiel assiste alla scena con apprensione. Evidentemente ci sono delle questioni da risolvere, e suo fratello avrebbe fatto meglio a farlo al più presto se davvero voleva continuare a vivere la sua vita umana a LA.

Sam prova a calmarsi controllando il respiro. Lucifero lo sta guardando con la sua solita arroganza, quel mezzo sorriso odioso. Poi la ragione ha il sopravvento e nel suo campo visivo compaiono anche lo sguardo allarmato del fratello e quello serio e deciso di Cass.


- Ok...ok. - abbassa la pistola ma senza ancora riuscire a rilassare i muscoli. Il cuore gli batte a mille. - È tutto ok.


Dean gli dà una pacca sulla spalla con aria decisa e si volta verso i nuovi arrivati.


- Dean, cos’è successo?- Castiel lo guarda con severità. Come hanno potuto farsi sottrarre quelle cose? Proprio loro?


- Si, di grazia, stupide forme di vita primitive, come diamine avete fatto a farvi fregare le MIE ali da sotto il naso? Dovevate custodirle! - Lucifer usa un tono pericolosamente basso e rilassato mentre un diabolico sorriso accende i suoi occhi di terribile pericolo.

Dean se ne preoccuperebbe se non fosse troppo impegnato a sentirsi una merda per il modo in cui lo fissa Cass.


- Fantasmi - risponde alzando il mento e cercando di dare un tono autorevole a quello che dice, - ci hanno attaccato in due e sbattuti fuori dal box e poi, puff, presi dalle fiamme come se qualcuno gli avesse bruciato il culo.


- Fantasmi? - ripete Lucifer con sconcerto. - I Winchester...bloccati da due Casper? Andiamo! Siete vecchi, miei cari.


Crowley che era rimasto a dovuta distanza godendosi lo scambio di battute non riesce a trattenere una risatina, peccato essersi perso lo spettacolo.

Dean spera di non essere diventato bordeaux ma sente le guance in fiamme, in ogni caso si rifiuta di abbassare lo sguardo anche se per sicurezza sposta gli occhi da quelli blu di Cass a  quelli scuri di Lucifero e lo fissa con tutta l’arroganza che riesce a tirare fuori.


- C’èra uno stregone, un tizio biondo, ha preso lui le ali. Ha detto qualcosa in Latino, un incantesimo, qualcosa come “avloc cumprvunt dous”  o qualcosa del genere.


Crowley alza le sopracciglia scocciato dall’ignoranza di quei due inetti. Possibile che dopo una vita a fare i cacciatori avendo a che fare con streghe e stregoni non sappiano le formule più elementari in Latino? - “Ad locum peribunt domus” - recita facendosi avanti - “svanisci verso casa”, traduzione libera - dice sogghignando verso Dean che sente l’impulso di rompergli il muso, ma decide di soprassedere, per il momento. - Evocare fantasmi - aggiunge il demone sovrappensiero - bella mossa, rischiosa e  dispendiosa.


Castiel guarda il demone incuriosito. -Tu non ne sai nulla, vero?


Lucifer porta la sua attenzione al piccolo demone puzzolente sollevando un sopracciglio.

Sotto quello sguardo il cuore salta nel petto di Crowley che cerca di non scappare a nascondersi dietro la prima cosa utile.


- Non so fratellino, non mi pare che il cagnolino sia così coraggioso. Inoltre, ti ricordo, ho spento i suoi poteri.- torna a osservare i due trogloditi campagnoli. - Velocemente. Situazione attuale. Voi eravate nei paraggi, ci conosciamo. Vi ho mandato io a controllare il mio box per prelevare degli oggetti di vostro interesse. Cassy mi ha detto dei due sorveglianti, non sarà un problema spiegarli. Avete scoperto il ladro, avete lottato, vi siete fatti rompere il culo, siamo arrivati noi. Chiaro?  


Dean lo guarda sorpreso. - In che senso?


- Oh andiamo Dean! Hai sbattuto la testa? È la vostra versione per la polizia! - e mentre lo dice una volante del LAPD svolta l’angolo con i lampeggianti accesi e si ferma poco dietro la Corvette di Lucifer. Dean ha appena il tempo di chiedersi cosa c’entri la polizia in tutta quella situazione quando dall’auto scendono una donna bionda e un uomo ispanico.


- Detective! Finalmente! - Lucifer si avvicina alla donna con fare sbrigativo. - È successo di nuovo: hanno di nuovo rubato in una mia proprietà! Dobbiamo indagare.


Chloe guarda Lucifer e poi l’intera scena cercando di inquadrare cosa ci faccia tutta quella gente lì. - Okay, Lucifer, tu non indaghi proprio un bel niente. Dan - e si volta per chiamare l’ex marito.


- Ma detective! Si tratta di cose mie, sai...di nuovo “quelle”! - guarda la donna con complicità cercando di ignorare la disapprovazione mista a rabbia repressa che proviene da Amenadiel. Avrebbe dovuto trovare un momento per spiegare al fratello quello che era successo alle sue vere ali. - Quei due - dice indicando i Winchester, - hanno assistito al furto, sono stati loro ad avvisarmi. Sono amici naturalmente, - prosegue lanciando un sorriso con occhiolino a Sam, - per cui collaboreranno senza nessun problema ma, detective, dobbiamo trovarle!


Dan ha ascoltato lo sproloquio di Lucifer. Da quando in qua è così agitato per un caso, anche se è personale? Ad ogni modo se c’è da indagare quello è il suo lavoro.

Si avvicina al gabbiotto della sorveglianza e nota i due uomini accasciati a terra. - Chloe, chiama la centrale, fa mandare un’ambulanza!


Chloe fissa Lucifer con disappunto mentre chiama la centrale per due ambulanze: anche quei due boscaioli laggiù non sembrano messi bene.  - Sul serio Lucifer, hanno di nuovo rubato le tue ali? - gli chiede esasperata tra i denti prima di andare verso quell’assurdo assembramento umano con passo deciso.




Angolino delle autrici

Hello Darling!
Avevamo lasciato l'angelo e il demone alle prese con Lucifer e con una scottante rivelazione: le ali rubate! In questo capitolo scopriamo come i Winchester si sono fatti fregare le appendici piumate da un misterioso stregone: chi sarà mai questo stregone? Cosa se ne vorrà fare delle ali di un arcangelo, di Lucifer? Come reagirà Lucifer e, soprattutto, questo furto porterà conseguenze sulla sua ritrovata vita indipendente? Beh, per scoprirlo non vi resta che continuare a seguirci e a leggere la nostra storia. Io e OcaPenna attendiamo le vostre recensioni, mi raccomando non dimenticate di lasciarcele!
See ya!
   
 
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