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Autore: Queen FalseHearth    28/04/2017    2 recensioni
Questa storia inizia nel percorso 14 di Unima. La protagonista è la campionessa di due leghe diverse ma che ogni tanto adora fare viaggi con diversi Pokemon (e quindi non forti) per divertimento.
Ma un giorno le si presentò Lulu, sua amica d’infanzia ora recluta del Team Plasma, e Lily si rese conto che Virizion e gli altri Solenni Spadaccini erano in pericolo. Il piano D.U. stava per iniziare e lei era costretta a fermarlo.
Ritrovandosi con una squadra provvisoria e scoordinata, Lily non ha scelta che affrontare un lungo viaggio per proteggere Virizion dalle grinfie del Team Plasma e distruggere una volta per tutte i loro piani, ma non tutto va come previsto.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ash, N, Nuovo personaggio, Tracey
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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Come Virizion si è fidato di me (seconda parte)
 

In modo simile agli allenatori con cui si è costretti a lottare se incroci il loro sguardo, i Pokemon selvatici non potevano fare niente senza il fatale movimento della loro vittima umana; quindi l’allenatrice di Soffiovele rimase immobile nel bel mezzo dell’erba verde scuro. Non poteva rimanere ferma per sempre, essere osservata da Pokemon esperti nella lotta in doppio iniziava a farle paura. Anche il fatto di essere osservata le faceva venire i brividi. Cominciò ad avere fame e la sola fonte di cibo era il miele del suo Combee, e lei detestava il miele: lo vendeva sempre ai supermercati. Era nel bel mezzo delle sue giornate avvolte dalla sfortuna, mai una volta che viveva il lieto fine. L’unica opzione per sopravvivere era di mandare in campo due Pokemon e dare inizio alle danze.
Far imparare la mossa Volo a Tropius o cercare di catturare i Pokemon avversari erano idee troppo lontane e improvabili per il cervello della protagonista.
 Teneva in mano due mega ball, pronta ad andare all’attacco. Non poteva rischiare di mandare in campo subito Velenino, era certa che avrebbe perso con i primi due; meglio indebolire gli avversari. Se il suo unico Pokemon leggendario del suo team provvisorio la ascoltasse, non temerebbe niente. Fece un gran respiro. Poi un altro. E si calmò.
Si mosse e come previsto…non successe niente?
Le sue scarpe toccarono la terra sicura. Era salva. Tutto sto’ casino e tutti quei drammi mentali per nulla? Pare che i Pokemon selvatici volevano lasciarla andare. La piccola sewaddle che era appoggiata alla spalla dell’allenatrice la guadava in attesa della sua prossima mossa, non poteva comprendere quello che c’era nella testa della ragazza. L’allenatrice si è risparmiata una lotta dalla quale avrebbe perso e decise correre al centro Pokemon per rifare la sua scorta di repellenti. Vedeva pericolo e Kangaskhan  ovunque.
Per la prima volta nella sua vita era allegra, finalmente qualcosa era andato bene. Il destino era dalla sua parte. Fece uscire tutti i suoi Pokemon per assaporare l’aria fresca con loro. Dimostrare la sua gioia. Il suo Zebstrika, soprannominato Scintillio ricevuto da uno scambio con la sorella (si quest’ultima dava i peggiori nomignoli perché sapeva che non li potevo cambiare) corse sereno nei prati lontano dai suoi compagni, gli piaceva stare da solo; per questo la protagonista sapeva che non avrebbe mai contribuito a vincere una lotta in doppio. Conosceva i suoi Pokemon come le sue tasche e sapeva che avrebbe perso. Combee troppo debole nonostante il suo livello, 57; Tropius era identico al suo piccolo compagno coleottero e volante ma più debole, l’allenatrice lo teneva in squadra perché c’era molto affezionata, anche se avevano trascorso insieme cinque minuti prima di essere gettato nel PC... Continuiamo a parlare dei motivi perché la tredicenne ha paura delle lotte in doppio con il suo attuale team: Velenino era un’arma velenosa troppo dolce per ricevere un’umiliazione orribile dopo le sue vittorie singole; Virizion lasciamo perdere e la sua sewaddle, munita di pietrastante, era ancora al livello 20, ma era uno dei Pokemon che si portava sempre appresso.

Il suo Tropius, noto come Frutto, l’allenatrice gli voleva molto bene da rovinargli la vita, le fece notare che era ancora all’inizio del percorso, la loro meta, Spiraria, era ancora lontana. Scivolò dalla lunga rampa di scale, la malasorte non l’aveva ancora lasciata in pace. Fu raggiunta nello stesso modo dal Pokemon Grancucito, pare che sia l’unica che le è veramente affezionata. Gli altri la seguirono camminando come farebbe qualsiasi persona normale. La ragazza si rialzò in fretta e continuò il suo cammino. La natura era così calma, decise di frenare le lotte e non interrompere l’equilibro della natura, solo per quel giorno. La tredicenne si bloccò da suono delle cascate, la loro melodia natura l’affascinava. Sapeva che aldilà di quel salto d’acqua c’era il suo posto preferito, ma non avendo Pokemon in grado di imparare Surf non poteva andarci.   
Vide il suo Combee salutare uno sciame dei suoi simili. Un’appetta femmina si avvicinò con un gran sorriso a uno dei pochi Pokemon dell’allenatrice a non avere soprannomi. La tredicenne non si preoccupò minimamente dell’attrazione (nonostante fosse molto gelosa e aveva paura di essere costretta a liberare i suoi pokemon perché volevano seguire il loro amore) perché sapeva che il suo Combee aveva una cotta per Gothobella, la Gothita di Mariana, che partecipava ai Musical. Una coppia impossibile, quindi stava tranquilla.

Corse per resto del percorso ma quando vide un albero si fermò. Il suo traguardo. Si appoggiò alla dura corteccia, aveva bisogno di prendere fiato. Possibile che fosse così debole? Era stanca, non c’è la faceva più. Era come se fosse ricoperta dal cemento.
-Virizion- provò a dire con un filo di voce, il Pokemon Prateria non si era manco voltato.
-Virizion, posso galopparti?- le sembrò di urlare, invece aveva quasi sussurrato, ma Virizion se ne accorse perché faceva molta attenzioni ai suoni. La protagonista non aveva mai chiesto a nessun Pokemon questo “onore”; cavalcava solo la sua Rapidash (soprannominata Martana , la sorella dell’allenatrice l’odiava molto) perché era l’unico Pokemon che la faceva sentire al sicuro sulla sua schiena e lo capì perché l’unicorno di fuoco spegneva le fiamme solo per lei. Per tutta risposta proseguì lasciando l’allenatrice alla sua stanchezza perché la richiesta della sua padrona non le sembrava proprio indispensabile per la sua vita. Già assai che la sopportava!
-Grazie tante. Scintillio ti faccio cambiare il nome da mia sorella se mi porti- il Pokemon Saetta accontentò subito la sua allenatrice, avrebbe fatto qualsiasi cosa per un nome normale. Purtroppo la ragazza non gli aveva detto che la sorella aveva cancellato i suoi dati da allenatrice e non poteva più fare niente.
In groppa al suo Zebstrika vide la spiaggia: un’immensa distesa di sabbia gli diede ancora una volta il benvenuto. Intravide anche il tramonto, i suoi colori la rilassarono. Sperava che lo stesso effetto accadesse anche ai suoi amici. Quanti ricordi, quanti tramonti ha visto con il suo Team di Unima, quello che l’ha accompagnata per il primo viaggio e vinto la lega, ora staranno vendendo anche loro questo tramonto? Gli mancavano ma sapeva che si staranno godendo il loro riposo.

-Lily!-
Non occorreva che l’allenatrice si girasse per sapere chi era: aveva riconosciuto la voce.
“Oh m***a” voleva esclamare ma si trattenne. Si suo cuore iniziò a battere fortissimo, si setniva di nuovo pensante. Fece rientrare Virizion nella Pokeball ed entrò in una casa seguita ai suoi Pokemon, come se la voce avesse urlato un altro nome. Per la fretta aveva dimenticato Frutto fuori dalla porta perché era troppo grande per entrarvi, era alto solo 2 metri.

 

Angolo autrice.
Lo so avevo detto che la storia era formata solo da due capitoli, infatti ho modificato l’introduzione: ho deciso di continuare, mantenendo sempre come base il mio ricordo aggiungendo qualche particolare e approfondendo anche gli altri disgraziati che stavano nel mio team, ma la protagonista Pokemon sarà sempre Virizion. Ho molte idee! Però la storia finirà al percorso 14.. Si quindi ho deciso di darmi un nome…wow che frase senza senso. Ringrazio chi ha preso il disturbo di leggere questa storia e chi ha addirittura recensito. Spero che la grammatica sia ok e la storia vi stia un po’…come dire…emozionando. No: che vi stia coinvolgendo. No aspetta….oh spero solo che la leggiate e basta!

P.S.: se non ve ne foste accorti…in realtà…ecco…questa storia si ambienta nei giochi Bianco e Nero, non ho mai giocato ai sequel perché dovevo ancora completare il primo gioco, avevo perso mille volte contro Camelia.

 

   
 
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