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Autore: Fujiko91    29/04/2017    4 recensioni
Sono tornata con una raccolta di One Shot!
Presentazione:
*1° Aneddoti della vita.(Thorin/Bilbo)
*2° L'amore, c'è non c'è e poi torna.(Thorin/Nuovo personaggio/Bilbo)
*3° Bilbo Mìriel e Thorin. (Thorin/Nuovo personaggio/Bilbo)
*4° Un messaggio in Bottiglia. (Thorin/Bilbo - Fili/Kili)
*5° Il mio affetto fraterno si tramutò in amore (Fili/Kili)
*6° C'era una volta ... (Thorin/Bilbo)
*7° Il mondo oltre la finestra (Thorin/Bilba) (Bilba è la versione femminile di Bilbo!)
*8° Incondizionatamente ( Thorin/Bilba - Nuovo personaggio - Fili/Kili) (Bilba è la versione Femminile di Bilbo)
*9° La parola chiave è: amore (Thorin/Bilbo -Bard/Bilbo - Fili/Kili)
*10°Bag End.(Thorin/Bilbo - Merry/Pipino - Sam/Frodo)
*11°Una storia no sense. (Thorin/Bilbo)
*12° Gli occhi sono lo specchio dell'anima. (Thorin/Bilbo)
*13°Gli Eroi della Terra di Mezzo. (Frodo/Sam - Thorin/Bilbo - e tutti)
Auguro una buona lettura a tutti!
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bilbo, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
Capitoli:
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Note: in questa One shot sono presenti...
Personaggi: Thorin, Nuovo personaggio,Bilbo e altri 
Genere:Sentimentale 
Avvertenze:AU (i nuovi personaggi inseriti fanno parte della cultura irlandese). "Lo riletta e corretta" ù.ù



 

Ci trovavamo a Esgaroth da diversi giorni, la città degli uomini non mi piaceva e non mi sarebbe mai piaciuta

Non di certo come al signor Baggins, lui in fondo è uno Hobbit e come tale ama la compagnia degli uomini. Invece io sono un nano anzi io sono Thorin Scudo di Quercia e come tale non posso rimanere qui a guardare la mia montagna, così vicina eppure così lontana …

Alla fine decisi di uscire dalla casa di Bard e andai a farmi un bel giro per le vie di quella lurida città. Era da un quarto d’ora che camminavo e non potevo assolutamente ammettere a me stesso di essermi perso.

Alla fine mi decisi a chiedere informazioni a una fanciulla. “Mi scus-” il respiro mi si bloccò non di certo perché fosse bella, la sua bellezza era piuttosto nella media, piuttosto perché mi sembrò un elfo date le sue orecchie a punta, così pensai di andarmene, non avrei mai chiesto aiuto a uno di quei maledettissimi orecchie a punta…ma a un certo punto ella disse: “Ehi piccoletto ti togli dai piedi! Così m’intralci il passo”

“Come osi rivolgerti a me con questo tono? Io sono Thorin Scudodiquercia!”

“E allora? Io non ti conosco ma visto che mi dici il tuo nome allora ti faccio sapere che io mi chiamo Rowan e provengo dall’Irlanda, ora con permesso.”

“No aspetta! Tu allora non sei un elfo?”

La ragazza mi guardò e poi mi sorrise e infine si mise a ridermi in faccia. “Come ti vengono certe idee, nano... ahaha.”

“Ma le tue orecchie... non prendermi in giro o assaggerai la mia spada e allora cosa saresti, eh?”

Lei iniziò a giocherellare con una delle ciocche dei suoi capelli, solo allora notai che aveva lunghi capelli rossi raccolti in due code di cavallo ai lati fatti su a mo’ di fusi con delle ciocche ribelli che ne fuoriuscivano. La seconda cosa che notai fu l’armatura marrone ed i pantaloni del medesimo colore che indossava, il tutto accompagnato da una lunga giacca di pelle. Le sue dite erano guarnite con degli anelli e le sue calzature erano degli scarponi.A quel punto il mio sguardò tornò sul suo viso, aveva gli occhi color argento e solo ora notavo che portava anche una sciabola con se, sembrava una pirata in tutto e per tutto una piratessa.

E fu in quel momento che dissi: “Lei è un pirata, non è vero? Lo si capisce dagli abiti! Non mentire non a me”

Si, sono molto fiera di esserlo! Ma non sono un'elfa, sono una folletta, solo che sono alta, infatti i folletti sono più o meno alti come voi nani … ed è per questo motivo che preferisco navigare che stare in Irlanda! Oh! Ma ora che ci penso lei, signor Thorin, mi doveva chiedere qualcosa ebbene ora l’ascolto parli pure.”

“Sì ecco ... io … ehm … come dire … mi sarei perso …”

 Ah! Capisco, si vergogna a chiedere aiuto, le dico una cosa che mi disse mio padre solo i deboli non chiedono mai aiuto e lei di certo non mi sembra un debole! E, visto che la trovo simpatico, se mi dice dove deve andare la accompagno perfino”

“Io devo andare a casa di un certo Bard... comunque mi chiami solo Thorin se no mi fa sentire un vecchio nano …”

“Ok! Allora Thorin, per tua fortuna io so dov’è la casa di Bard quindi ti ci accompagno subito”.

E così andai con lei e arrivati davanti alla casa come temevo, fummo subito visti da Fili per mia fortuna Kili non stava molto bene… “Zio! Ma che fine avevi fatto eravamo tutti preoccupati … ehi! Chi è lei?”

“Ecco … lei …”

Rowan mi spostò come se non pesassi nulla. “ Sono colei che vi ha riportato vostro zio sano e salvo! Il mio nome è Rowan, ora dove sono i miei denari?”

Io sgranai gli occhi: “Come sarebbe a dire? Io non avevo mai detto che saresti stata pagata... Fili non darle nul-”

“Tranquillo, per ora non voglio nulla da te, ma un giorno tornerò per il mio pagamento Re di Erebor... sì lo sapevo fin dall’inizio chi eri ma mi sono divertita a prenderti un po’ in giro ahah! Mio scorbutico nano alla prossima!”

Appena se ne andò e scomparve dalla nostra vista, fui riportato al presente da Fili: “Non so chi fosse ma quella Rowan è molto carina e simpatica, non trovi zio?”

“Non penserai che io la trovi simpatica … o peggio carina ... ora non c’è tempo per queste cose! Torna da Kili, ha bisogno di te.”

Appena mio nipote tornò all’interno, venni raggiunto da mastro Bilbo: “Thorin dove sei stato oggi? E chi era quella ragazza?”

“Bilbo! Si chiama Rowan ed è una folletta d’Irlanda. Comunque perché sei qui... prenderai freddo …”

“Sono solo venuto a vedere se stavi bene Thorin ... e … sono belle le stelle questa sera non trovi anche tu?”

“Sì molto belle… grazie per esserti preoccupato di me…”

Dopo quella sera non ebbi più tempo per quel tipo di cose nella mia mente annebbiata dalla Malattia del Drago, esisteva solo l’oro…

Poi dopo la malattia arrivò la guerra, nella quale persi molte persone a me care, tra cui i miei nipoti. Per me fu un dolore così enorme da volermi rinchiudere in una delle stanze e non uscirne più.

Poi un giorno qualcuno venne a bussare a quella porta dalla voce capii di chi si trattasse. “Thorin sono io... Rowan! Apri subito questa porta o giuro che la butto giù!”

“Non farmi ridere non puoi farlo, lasciami solo... non voglio nessuno... Kili è morto ed è morto anche il mio erede Fili... questo regno è destinato dopo la mia morte a trovare la sua fine... quindi vattene.”

“Come puoi voler stare lì, quando Bilbo sta mandando avanti il tuo regno?”

“Verrà ricompensato per essermi stato fedele come amico e a te verranno dati i tuoi denari e se sei venuta per trovare altro... non posso esserti d’aiuto... ora lasciami solo.”

“Thorin Re di Erebor, tu sei un Re cieco e stupido... come fai a non capire che qui non sono l’unica ad amarti anche … Bilbo ti ama … io me ne vado ci si vede in giro Thorin.”

Mi dovetti sedere sul letto Bilbo mi ama… ma come può essere capitato ... sì lui dà l’idea di uno un po’ femmineo per alcuni lati ... ma no Rowan si è sbagliata ... però è meglio mettere fine a tutto ciò.

Uscii dalla stanza e a gran passi veloci raggiunsi la sala del trono e seduto su di esso stava Bilbo il quale appena mi vide esclamò: “Thorin! Non sai quanto io sia felice di …”

“Zitto! Tu non puoi amarmi, tu essere inferiore, io sono un Re e come tale sposerò una regina, e questa ragazza sarà Rowan.”

Bilbo scese dal trono e in quel momento nei suoi occhi lessi disperazione allora lui mi amava veramente ... ed io … mi odierò per sempre ma ora sono un Re e come tale ho dei doveri verso il mio popolo …

Mi voltai convinto di vedere Rowan felice di tale decisione invece urlò: “Thorin! Ma come puoi trattarlo così? Non se lo merita …”

A intervenire fu Bilbo: “Tranquilla in fondo ha ragione Thorin è un amore impossibile il mio... invece il tuo no quindi prenditi cura di Thorin promettimelo!”

“ Te lo prometto Bilbo sul mio onore di pirata!”

Non dissi più nulla, tornai nella mia stanza ma questa volta portandomi dietro Rowan.

La mattina dopo fui raggiunto da Balin: “Thorin, Bilbo se n’è andato... ma forse, ragazzo mio, è meglio così... in fondo entrambi sappiamo bene che la tua scelta è stata giusta e per una volta ponderata… sono fiero di te ragazzo.”

“Grazie Balin, spero che un giorno anche Bilbo mi perdoni... ora andiamo c’è un regno da mandare avanti!”

Con mia grande sorpresa capii che Bilbo aveva fatto in quei undici anni dei magnifici lavori, aveva anche mantenuto dei rapporti meravigliosi con gli elfi e non solo anche con gli uomini di Dale la quale era stata ricostruita alla perfezione.

Dopo soli tre mesi mi sposai con Rowan, alle nozze vennero invitati i suoi genitori, suo padre era il tipico Folletto Irlandese piuttosto elegante nel suo vestito verde, con un cappotto sempreverde con un taglio squadrato, un cappello a tricorno in testa e un panciotto bianco, il tutto riccamente decorato d’oro e scarpe con fibbia anch'esse d’oro. Infine con fare saltellante venne verso di me e solo quando fu molto vicino notai quanto somigliasse a un elfo solo più barbuto, un po’ più basso e rugoso e parecchio raggrinzito con occhiali tondi inforcati sul naso appunta. E con fare altezzoso e la sua pipa in bocca disse: “Guai a te, nano, se cerchi di rubare il nostro oro, quindi prenditi solo Rowan anche se avrai da bisticciare parecchio” poi concluse con una lunga risata per tornarsene al suo tavolo.

E solo allora il mio sguardo si posò sulla madre di Rowan e nella mia mente pensai solo ma come fa una rara bellezza come quella a stare con quello…

Infatti la madre era più alta, indossava un lungo vestito verde di seta tutto decorato di fine oro, portava un corpetto anch'esso verde con delle foglie argentee, il suo viso era privo di rughe o sul suo viso non vi era alcuna ruga e i suoi capelli di un rosso più tendente al castano, con sé portava un coltellino e un arpa.

E così mi avvicinai per dirle: “Perché non ci suona o canta qualcosa signora?”

“Oh, non so... e va bene... cosa ne pensi caro?”

“Ottima idea, meglio una canzone Irlandese che queste di ‘sta terra cara!”

La donna prese l’arpa iniziando a suonare, dallo strumento uscirono dei suoni melodiosi ma mai quanto la sua voce delicata ed agile, dal binomio venne fuori una canzone molto orecchiabile.

 

“Nel chiarore di una notte di luna vidi un folletto, aveva un cappellino scarlatto e una giacchetta verde, una fiaschetta a tracolla, “tap-tap, tap-tap” picchiettava il suo martelletto su di una singola scarpa ed io risi al pensiero della sua pentola dell’oro. Ma anche il folletto se la rideva…

Con passo rapido e trattenendo il respiro mi avvicinai silenziosa, c’era malizia nel suo sguardo allegro, uno strano scintillio nei suoi occhi. Picchiettava e cantava con la sua vocetta stridula sorseggiando ogni tanto un po’ del suo liquore ed io risi al pensiero che finalmente era nelle mie mani. Ma anche il folletto se la rideva…

Veloce come il pensiero lo afferrai, “dammi la tua borsa(1)” gli gridai. “La mia borsa?” Disse. “È nella mano di quella signora lì, proprio quella che è dietro a te” …mi girai…il folletto era sparito E allora che cosa mi rimaneva da fare? Risi pensando a che ingenua ero stata. Ma anche il folletto se la rideva…”

 

E così ebbero inizio le danze. Ballammo tutta la notte e alla fine il mattino seguente alle prime luci dell'alba, i genitori della mia sposa partirono per tornarsene in Irlanda.

A Rowan piaceva molto andare in giro per Dale portandosi dietro le sue nane di compagnia. Poi tornava da me: “Thorin, stai sempre qui in questo studio a mandare avanti il tuo regno... perché invece domani non vieni con me a Dale... mio padre va sempre in mezzo alla nostra gente per vedere come sta dovresti farlo anche tu!”

“Ma cara … quella non è la mia gente, i nani lo sono. Io devo mandare avanti le miniere, mi dispiace così tanto costringerti a stare e a vivere qui sotto terra... tu che sei una folletta anzi una pirata abituata a mille avventure... scusa …”

“Ma cosa dici Thorin, a me basta stare al tuo fianco… parlando d’altro dopo il matrimonio mi volevi chiedere una cosa... ti ascolto.”

“Oh quella, certo che hai memoria, sì volevo sapere cos’è tua madre, non mi è sembrata una folletta, ma forse mi sono sbagliato io.”

“Ahah no non lo è lei è una Banshee, lei e mio padre si sono conosciuti ai piedi la palude è in pianura non puoi dire ai piedi ... mio padre stava nascondendo uno dei suoi pentoloni d’oro e mia madre è comparsa nel nulla ed è stato amore a prima vista. Sì lo so, mio padre non è bello e invece mia madre lo è però si amano, sai l’amore va oltre ogni difficoltà!”

“Capisco, mi fa piacere che tu me lo abbia raccontato, è un passo in avanti nelle nostre nozze, cara Rowan”

“Sì lo è, caro Thorin”.

Passarono velocemente tre anni da quella conversazione non che non ce ne furono altre, anzi ce ne furono molte altre e tutte diverse.

Quando un giorno “Thorin! Ho una notizia favolosa!”

“Parla, su forza Bifur, cosa c’è Rowan sta male?”

“Uffa Thorin sei sempre pessimista... comunque è incinta, sarai padre, non è meraviglioso?”

“Certo che lo è, fammi andare da lei.”

Arrivai davanti alla nostra stanza e bussai a rispondermi fu Rowan: “Ma cosa fai ora ti metti pure a bussare... sei proprio un nano strano, ci scommetto che Bifur mi ha tolto la soddisfazione della sorpresa non è così?”

“Purtroppo sì, ma non essere arrabbiata con lui, non lo fa apposta è solo che è fatto così … non sa resistere! Quale pensi sarà il sesso?”

“Forse un maschietto… o magari una femminuccia... e chi lo sa! Tu cosa vorresti Thorin?”

“Fa lo stesso... anche se magari fosse un maschio sarebbe meglio, gli lascerei il mio regno ... e così io e te potremmo andare ad abitare in Irlanda … se tu vuoi.”

“Sarebbe magnifico!”.

Dopo sette mesi finalmente l’ottavo mese nacque ed io che mi trovavo nella sala del trono venni raggiunto da Oin: “È nato! È un bellissimo maschio!”

“Oin, è una meravigliosa notizia va ad avvertire il nostro popolo che per tre giorni si festeggerà la nascita del mio erede!”

Io invece corsi dalla mia consorte e appena aprii la porta la trovai coricata sul grande letto con in braccio il mio erede la prima domanda di Rowan fu: “Allora come lo chiamiamo?”

“Se tu sei d’accordo, lo vorrei chiamare Frein Fili Kili II che ne pensi?”

“Mh ... non lo so ... secondo me visto che significa nuovo inizio direi di lasciarci alle spalle i vecchi nomi ... nella mia terra d'Irlanda porta male dare i nomi dei morti ai nuovi nati … quindi se non ti dà fastidio io lo chiamerò Fallon che significa leader o capo cosa ne pensi?”

“Che è un'ottima idea, non posso ribattere, a una così bella donna!”

“Grazie Thorin! Ora se mi scusi, devo allattarlo, lavarlo e poi vestirlo”.

Avere un figlio fu per entrambi una cosa stupenda almeno fin quando il giovane Fallon non compii l’età di quattro anni  e  iniziarono le liti.

Trovai Rowan in camera appena tornai dalla sala del trono. “Thorin, dobbiamo parlare, oggi Dwalin voleva prendersi Fallon ... voleva insegnargli l’arte dell’ascia e della spada ... ma ti rendi conto?”

“Ma io all’età di 4 anni sapevo già combattere! Nostro figlio sarà il futuro Re deve saper maneggiare un’arma e lo sai anche tu! Ti prego di non farmelo pesare così …”

Lei non ribatté ma quel silenzio durò poco infatti proseguì: “C’è una cosa che non ti ho detto… Fallon non ha preso nulla da te …”

“Come sarebbe a dire? Ma se è piccolo e non mi sembra che cresca di molto ... è un nano!”

“No lui è un folletto ieri l’ho trovato a nascondere un pentolone d’oro nel terreno ... sai come scorta ... infatti ha le stesse orecchie di mio padre, Thorin, non mettermi quella faccia, lui è pur sempre tuo figlio solo che è un folletto più che un nano …”

“Io gli vorrò lo stesso bene, anche se come erede non penso che sarà adatto…” in quel momento mi arrivò uno schiaffo in pieno volto.

“Sentimi bene, Thorin di Erebor, tu non puoi assolutamente dire una cosa simile, ti faccio notare che io come regina sono molto meglio di te come Re quindi se non vuoi perdere il tuo unico erede ti consiglio di non dire mai più una cosa simile e di far cambiare le leggi di ‘sto paese di nani trogloditi! Siamo intesi?”

Mi rialzai da terra “Sì Rowan, sarà fatto, e perdonami … per ciò che ho detto …”

Tornai nella sala del trono furente, mi sentivo arrabbiato con me stesso e arrabbiato con le leggi del mio popolo, ma alla fine in quei giorni convocai mio cugino Dain e con lui stipulai delle nuove leggi.

Gli anni passarono così velocemente che nemmeno me ne accorsi ma alla fine Fallon compii la bellezza di 30 anni.

Io ero troppo occupato nelle mie faccende ma un giorno fui raggiunto da mio figlio che almeno con me non aveva mai parlato. “Padre, sono io Fallon, vorrei parlarti.”

“Oh entra pure, cosa vorresti dirmi?”

“Si tratta del mio futuro, io mi sento anzi sono certo di essere un folletto, e vorrei come tale andare in Irlanda... non voglio rimanere qui sotto a ‘sta montagna con un popolo che non sento mio…”

Non mi girai a guardarlo non distolsi il mio sguardo dalle mie carte: “Oramai è deciso, tu sarai il mio erede al trono! Fattene una ragione e qui si chiude il nostro discorso!”

“No! Ho già scritto una lettera... a mio nonno in Irlanda e lui mi ha detto che lì c’è il mio vero popolo che mi attende, sarò un bravo leader per loro, ma non voglio esserlo per dei nani!”

Mi avvicinai a passo veloce e stavo per sferrargli uno schiaffo, ma fui bloccato da una mano ma non era quella di Rowan. “Dis cosa ci fai tu qui? È dal funerale di …”

“Sì lo so, ma ho ricevuto una lettera da Rowan, Fallon ti prego lasciaci soli io e tuo padre dobbiamo parlare di alcune cose.”

“Sì, zia”.

Dis mi guardò con quel suo sguardo furbo e severo allo stesso tempo. “Thorin sono venuta a dirti di lasciarlo andare per la sua strada …”

“Non posso e tu lo sai bene!”

“Sì che puoi, non te l’ho detto perché non volevo litigare con te, ma dopo la morte di Fili e Kili mi sentivo morta dentro, ma poi ai Colli Ferrosi ho incontrato un nano con cui ho riscoperto l’amore. Da quell’unione  è nato un bellissimo e forte nano, senti, facciamo un patto, mio figlio diventerà il nuovo erede al trono e Fallon andrà dalla sua gente che ne dici?”

“Ci devo riflettere ... c’è altro che mi devi dire?”

“Sì, si tratta di Bilbo ... tu stai sempre rinchiuso qui quando nella terra di mezzo è iniziata una guerra sanguinosa e il tuo Bilbo è solo a combatterla... alcune volte penso che se ci fossero stai al tuo fianco Fili e Kili ti saresti messo con Bilbo, in fondo lui ti amava e anche tu... alcune volte, Thorin, non ti capisco proprio, tu anteponi sempre questa montagna alla tua felicità, appena mio figlio sarà Re e so che lo diventerà... voglio che tu sistemi la tua vita e sii sincero con Rowan! Ora posso andare.”

“Grazie Dis.”

Lei non mi rispose se non con un cenno della mano.

Alla fine Frerin II divenne re sotto la montagna. Ed io mi decisi a parlare con  con Rowan e Fallon: “Padre cosa c’è che non va? Non vieni con noi in Irlanda?

“No figliolo, io devo seguire... scusami Rowan ... io … avrei dovuto capirlo prima”

“Fallon, tuo padre deve seguire per la prima volta nella sua vita ciò che gli dice il suo cuore, anche se mi fa male ammetterlo, in fondo siamo stati entrambi degli stupidi ... a non capire che quel sentimento era solo un’attrazione passeggera ... e che la magia si era spenta ormai da tempo... vai da lui, torna da Bilbo, sono sicura che lui ti ama ancora!”

“Grazie Rowan e perdonami se puoi Fallon …”

“Padre ... io ti voglio bene... ma lasciami un po’ di tempo per capire ... allora questo è un addio?”

“No è solo un arrivederci”

Li salutai e li vidi partire, poi io stesso partii alla volta della Contea, partii che era inverno e ci arrivai che là era già estate.

Seguii il mio cuore ed esso non fallì seduto su di una panchina ai piedi di una maestosa quercia, stava un anziano Bilbo, che vedendomi mi sorrise ed io chiesi: “C’è posto per un vecchio nano stupido e innamorato?”

“Certo! Per te ci sarà sempre Thorin, sapevo che saresti tornato da me, anche se non sapevo quando …”

Entrai poggiai la mia roba sul verde prato e appena mi fui seduto sulla panchina presi tra le mani la testolina di Bilbo e dopo aver capito che fosse reale lo baciai sulle labbra e  sussurrai: “Sono tornato per restare per sempre al tuo fianco, mastro Bilbo.” e lui in risposta “Sì per sempre insieme, mastro Thorin”.


 

Angolo dell'autrice:

1° questa doveva essere una one shot interamente Het e invece andando avanti...è diventata metà e metà non ci posso fare nulla se la mia testa è fatta così xD La prossima sarà interamnte Het lo prometto! ù.ù


2° visto che amo così tanto la coppia Thorin/Bilbo e visto che piace così tanto...allora ho pensato che magari la inserirò in altre one shot della raccolta...forse la maggior parte saranno su di loro u.u

3° ringrazio voi che recensite! E la mia beta e anche chi legge solo! Grazie :*

Al prossimo capitolo Fuji.

 

 
  
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