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Autore: Lady_Michi1    03/05/2017    6 recensioni
..".cadde sulle ginocchia e portandosi la mano di Oscar alle labbra, scoppió in pianto ..."
Un finale alternativo per l indimenticabile manga
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Bernard Chatelet, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 Un violento temporale si abbatté sulla cittá di Parigi, una pioggia torrenziale sembrava voler purificare e spazzare via le tracce delle collutazioni di qualche ora prima. Alain tolse la giubba beandosi del refrigerio che il cielo gli offriva. Si chinó a ridosso del muro di un' abitazione, in un vicolo deserto, gli girava la testa ma non era il momento per lasciarsi andare, non ancora. Giunto ai gradini della chiesetta dov' erano conservati i resti di Andre, Alain si fermó brevemente ricordando la sera precedente, quando aveva riposto il mantello sulle spalle di Oscar, prostrata dal dolore, seduta proprio su quei gradini e l' aveva lasciata a se stessa nell' intimitá della sua muta disperazione. Non aveva osato rompere quel muro di silenzio e quel mantello rappresentava l' abbraccio che avrebbe voluto poterle offrire ma non ne ebbe il coraggio. Era la donna del suo amico e lui non era...nessuno, tantomeno per lei. - " Stupido uomo! " - si ripeteva. Quanto rimpiangeva ora quell' abbraccio che non le aveva donato, poter stringerla almeno una volta ed affondare il viso tra i suoi capelli setosi. - " Bastardo ! Il corpo di Andre non é ancora sepolto e tu pensi a godere del contatto con la sua donna ! " - un pensiero che si faceva largo nella sua mente insinuandosi sottopelle, come un marchio stampato a fuoco nel suo cuore. Entró nella chiesetta, dove fu investito da un odore di morte che lentamente scivolava in putrefazione, procedimento accellerato dal caldo torrido di quei giorni di Luglio. Ai fianchi della navata, erano disposte le casse aperte ed i corpi erano ricoperti da fiori di campo, omaggio dei famigliari ed amici delle vittime. Il povero Andre era in mezzo a loro, in attesa di una degna sepoltura.Anche nella morte, era bello Andre , emanava un' aria serena, tranquilla di chi, come lui, aveva da poco raggiunto la felicitá completa con la donna che amava da tutta la vita. Ma quanto impietoso era stato il destino con lui? Con loro? Unicamente rei di essere appartenuti a ceti sociali diversi, in un periodo sbagliato dove l' apparenza contava molto piú della sostanza. Si fece strada tra le casse ma non riuscía vedere il Comandante Oscar ed Alain fu colto da una morsa al petto: possibile che il corpo fosse stato straziato dalla folla inferocita? Perché quello accadeva ai nobili in quei giorni in cui la follia pura, aveva accecato anche gli animi più placidi. Si sentí soffocare corse fuori da quel luogo di morte. Si sedette sugli stessi gradini dove aveva preso posto lei la sera precedente. Una tregua era giunta dal cielo e si respirava un' aria decisamente più fresca . Con le prime ombre della sera, Alain si alzó barcollando, stanco nel fisico e nella mente. Senza neppure accorgersene, giunse a Le Petit Fleur una locanda poco frequentata e decise di ristorarsi per evitare di perdere quel barlume di luciditá che gli era rimasto. Dopo il lungo bagno e l' appetito quasi assente, non riuscí a chiudere occhio cosí preferì uscire, camminare per le vie piú tranquille di periferia e struggersi al suo ricordo sentendosi impotente come mai prima d' ora. Oscar, la prima donna a fargli battere forte il cuore, quella che non avrebbe mai avuto e forse per questo la piú ambita ma, sicuramente la piú amata. Stremato si abbandonó al sonno, rannicchiato in un vicolo cieco. ***** Un nuovo giorno, forse il piú pietoso, risvegliava la Parigi del 15 Luglio 1789, dopo una notte di festeggiamenti si dovevano fare i conti con le vittime dei cruenti scontri del giorno precedente. Alain non sapeva che fare, non aveva piú una casa perché l' aveva venduta quando erano morte sua madre e la giovane Diane. La caserma della Guardia Metropolitana era la sua ubicazione ma ben presto l' edificio sarebbe stato posto sotto sequestro dalle Guardie Reali di Sua Maestá . Avrebbe anche dovuto andare a palazzo Jarjayes per comunicare la dipartita di Oscar ed Andre ma, come avrebbe reagito il Generale alla morte della figlia traditrice? Giá una volta aveva tentato lui stesso di giustiziarla . assorto com' era nei suoi pensieri innavvertitamente, si scontró con una giovane donna che rovinó a terra. la donna si scusó e senza neppure guardarlo negli occhi, raccolse le lenzuola cadute , - " Perdonate madame, posso aiutarvi? " - - " No grazie monsieur, scusate vado di fretta! " - rispose la donna e mentre svoltava l' angolo Alain fu travolto da un fugace ricordo, - " Aspettate vi devo parlare, fermatevi! " - Le gridó e raggiungendola la bloccó , - " Mi ricordo di voi eravate tra le persone che hanno soccorso il Comandante De Jarjayes, le avete asciugato il sangue dalla fronte! " - - " Vi sbagliate monsieur non conosco né voi né il Comandante De Jarjayes! " - rispose una Rosalie terrorizzata mentre cercava di liberarsi dell' uomo, - " Vi prego sono un ex soldato, ho combattutto sotto la Bastiglia , ero amico di Andre. Ditemi solo dove posso trovarla, voglio poter dirle addio " - chiese accorato Alain, - " Vi sbagliate io....- " cercó di farfugliare Rosalie ma cogliendo la sincera disperazione negli occhi scuri di Alain, fece cenno col capo di seguirla. - " Perdonate monsieur ma non é semplice capire di chi ci si puó fidare. Madamigella Oscar ha fatto molto per me e soccorrerla é stato il minimo. Saró sempre in debito con lei, mi aveva accolta quando non avevo piú nessuno e non lo potró mai dimenticare. Farei qualunque cosa per lei " - si scusó con enfasi Rosalie. - " É a casa nostra adesso , abbiamo poco da offrirle mio marito ed io ma glielo doniamo col cuore. Il dottore é con lei " - e detto questo, entrarono in una piccola casupola, dove gli presentó Bernard - " Abbiamo questa cucina ed una camera ma l' abbiamo messa a disposizione di madamigella Oscar, venite " - La stanza da letto era piccola ma piacevolmente in ordine ed un leggero venticello faceva ondeggiare le tendine candide delle finestre. La luce fioca rendeva appena visibili due figure, il dottore salutó con un lieve cenno del capo ma Alain non rispose, attorno a lui non esisteva piú nulla e nessuno, i suoi occhi erano posati su quel corpo di donna abbandonato in quel letto troppo grande per lei. Ad ogni passo i particolari gli divennero piú nitidi, il viso pallido, le profonde occhiaie scure, le labbra ceree, le braccia sottili adagiate lungo il corpo esile, coperto solo a metá da un lenzuolo leggero. La camicia in cotone attiró lo sguardo di Alain, gli era parso di scorgere un' impercettibile movimento della stessa. - " É molto forte e fortunatamente le ferite non erano molto profonde come si sospettava all' inizio" - Viva! Era viva ,il dottore ebbe timore che l' uomo potesse svenire per quanto pallido era divenuto Alain. Cadde sulle ginocchia e portandosi la mano di Oscar alle labbra, scoppió in pianto. SCUSATE NON SO USARE L' HTML
   
 
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