Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Ricorda la storia  |       
Autore: jmc    12/05/2017    3 recensioni
Questa storia si svolge durante la permanenza di eren e dei suoi compagni nella vecchia sede della legione esplorativa. sarà una LevixEren incentrata sulla gelosia del Caporale che crescerà a causa dell'arrivo di Jean.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ormai erano passati tre giorni da quando si erano spostati nel vecchio castello che una volta fungeva da base per la legione esplorativa. Eren ce la stava mettendo tutta per dimostrare alla squadra e al suo Caporale che lui non era un mostro e che credeva fortemente nella salvezza dell’umanità. Levi era rimasto assai sorpreso dalla scintilla che aveva visto negli occhi del ragazzo; una scintilla che ormai era assai difficile rivedere in tutto quel branco di soldati che aveva perso ogni speranza e che partiva per le spedizioni aspettando solo la propria morte.
Per Eren non era facile la permanenza al campo perché era costantemente sorvegliato e la cosa lo metteva assai a disagio; inoltre non aiutava il fatto che i suoi allenamenti spesso o non riuscivano o si trasformavano in situazioni di pericolo. Nella sua memoria era impresso il ricordo di quando non era riuscito a trasformarsi in gigante subito ma solo dopo, quando nessuno se lo aspettava; Levi aveva dovuto utilizzare tutto ciò che era in suo possesso per calmare gli animi dei suoi sottoposti e questo eren lo sapeva. Gliene era grato, ovviamente, ma un velo di delusione si era disteso sui suoi occhi nel constatare la reazione dei compagni, se di compagni si può parlare dato che si sentiva una mina vagante che tutti avrebbero fatto saltare da un momento all’altro.
Quella stessa sera Levi si recò personalmente alla prigione dove il ragazzo riposava e decise di fare il turno di guardia completo nonostante la preoccupazione dei suoi ragazzi. Lo trovò seduto a gambe incrociate sul letto che dava le spalle alle inferriate. Quando aprì la porta con la chiave, il suono metallico fece sussultare la schiena e Levi potè facilmente notare l’imbarazzo e la velocità con cui le due braccia si strusciavano contro ogni centimetro del volto: Eren stava piangendo e il Caporale, che aveva previsto la scena, si avvicinò delicatamente, sperando di dargli abbastanza tempo per asciugarsi gli occhi. Non gli piaceva fare da balia ai mocciosi.

Moccioso mi spieghi che sta succedendo?          

Il ragazzo si mosse giusto quel poco che bastava per riuscire a fissare le gambe del Caporale.

Nulla signore. Non riesco a dormire bene in questo posto quindi gli occhi mi lacrimano spesso.
Trova una scusa migliore. Magari qui non siamo tutti padri di famiglia ma sappiamo forse meglio di tutti loro cosa sono le lacrime, il dolore e la disperazione. Non intendo chiedertelo ancora, cos’hai?

La rabbia crebbe in Eren:                            
Si è risposto da solo. Sto provando dolore e disperazione. Solo che quello che provo io non deriva dalla perdita di persone, né da giganti impazziti; quello che provo io nasce dal non avere un posto dove stare. Sono stato obbligato a venire qui, a prescindere dalla mia volontà, e non riesco a smettere di pensare che finalmente avevo trovato qualcuno che credeva in me.

Levi odiava le persone che non lo guardavano in faccia, soprattutto quando gli rispondevano con tanta sfrontatezza. Vide gli occhi brillanti e verdi del ragazzo inumidirsi di nuovo e cercare un appiglio nel vuoto; allo stesso tempo capì la situazione:

Ragazzo, non stiamo giocando. Qui le persone muoiono. Cosa pensavi? Pensavi che ti avremmo portato qui a mangiare salame e pesce? Combattiamo i titani da un secolo ormai; sono il nostro peggiore nemico. E tu diventi un titano dal nulla. La tua presenza cambia tutte le carte in tavola. Allo stesso tempo non possiamo fidarci. Tu devi solo accettare la situazione.

Niente. Nessuna reazione. Eren aveva continuato a fissare il vuoto, con aria di sfida e questo non era contemplabile. Levi non poteva vederlo così, dopotutto era il suo tutore ed era suo compito impartirgli la disciplina: lo girò verso di lui e lo costrinse a sedersi con le gambe in giu leggermente divaricate; allo stesso tempo gli bloccò i polsi con una mano e con l’altra gli prese il mento, avvicinandolo a sé. Notò un leggero rossore sulle guance del ragazzo e scoprì che questa cosa gli piaceva; era come poter tenere in pugno quel ragazzino viziato. Le iridi dei due si incontrarono e entrambi non poterono fare a meno del notare quanto fossero belli gli occhi dell’altro. Il problema era che eren sembrava essere in preda a una tempesta ormonale; cominciava a girargli la testa e levi doveva averlo capito dato che aveva aumentato la presa su di lui.

Vedi di farti valere nei prossimi allenamenti, invece di lamentarti come una nullità, altrimenti le conseguenze potrebbero essere letali. Ora vai a dormire.

Inutile dire che eren era quasi curioso di sapere quali potessero essere quelle conseguenze.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: jmc