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Autore: Sweetcurry    09/06/2009    2 recensioni
«Ehi, Bert!» lo salutò Quinn appena lo vide, l’altro fece un cenno con la testa.
«Buongiorno McCracken, dormito bene?» chiese Jepha una volta finito il the. Bert lo fulminò con lo sguardo.
«Ehi, calmino…» rispose il più grande dei tre una volta ricambiata l’occhiataccia. Bert manco gli diede importanza, li superò con le mani nelle tasche, mentre nelle orecchie le cuffie sparavano musica a livello tale da non sentire nemmeno un tir andare a sbattere contro un muro ad un metro di distanza.
Quinn una volta preso qualcosa da bere grazie all’ennesimo prestito di Jephree, salutò il tatuato e raggiunse Bert che appena vide il contenuto del bicchierino bianco che Quinn cercava di non far rovesciare, glielo sfilò allegramente dalle mani per farne fuori metà. «Grazie, Quinny!» sfarfallò dopo.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Altri, Bert McCracken, Jeph Howard, Quinn Allman
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Avviso: nessuno scopo di lucro, non conosco i personaggi e i fatti scritti sono totalmente inventati.


Puzzle Life

Chapter Eight -

- Ottavo: Viaggio

 













Prese i propri boxer, sperando che fossero davvero i suoi, ma avevano l’elastico alto sì, erano i suoi, e se l’infilò curando di non far rumore. C’era una striscia di luce che riusciva a passare attraverso le tapparelle ed era l’unico modo che aveva per riuscire a vedere all’interno di quella stanza. Sentì un mugolio stranamente prolungato venire dal letto e si voltò a guardare Jepha che dormiva. Anzi che avrebbe dovuto dormire.
“Vederti girare nudo per la mia stanza mi eccita da morire” disse alzandosi sui gomiti e guardandolo fisso.
Quinn avvampò e velocemente risalì sul letto “Shhh! Zitto!” gli fece mettendosi l’indice di fronte alla labbra. Jepha lo sorprese baciandogliele e togliendole dalla bocca del biondo per poi approfondire il bacio. Quinn si beò della tranquillità di quella scena: gli unici rumori erano lo schioccare dei loro baci quando si dividevano, i loro respiri e lo scostare di lenzuola.
Avrebbe voluto stare per sempre lì in quel letto a baciare e a farsi baciare da Jephree. Ridacchiò nella sua mente, erano proprio due ragazzini nel pieno di una crisi ormonale, perennemente arrapati.
Morse il labbro Jepha addentandogli un piercing.
Lo spinse in basso gli si spalmò addosso, poggiando la testa sul suo petto.
“I tuoi cosa diranno delle lenzuola domani quando tornano?” chiese con una voce tranquilla mentre con una mano gli carezzava la schiena.
“Le laverò io, cioè le metto in lavatrice fra poco…”
“Uhm… Quinn…”
Quinn intrecciò una gamba con quelle del ragazzo sotto di se. “Hm?”
L’altro sorrise lievemente, arrotolando una ciocca di fili color del sole attorno alle sue dita. Prese un attimo di pausa per gustarne la consistenza morbida, e poi si sporse, verso il viso curioso del più piccolo, per baciarlo.

**

Lesse più volte il suo biglietto del treno. Non aveva altro da fare. Lo leggeva una volta, gli orari, i codici, e persino il regolamento scritto in piccolo dietro. E lo leggeva ancora.
Annoiato sbuffò e alzando il capo vide un gruppo di ragazzi fissarlo. Aggrottò lo sguardo e rispose all’occhiata. Si passò una mano fra i capelli e portò una ciocca dietro l’orecchio, guardando i profili marroni del suo borsone. Poggiato appena un po’ avanti a lui a terra.
Binario 9.
Dinnanzi a lui. Arrivò la sua corsa e trascinando il bagaglio per la tracolla entrò mostrando il biglietto e facendo un cenno al controllore. Prese posto in fondo e accostò la fronte contro il finestrino. Non l’avrebbe più staccata da lì, ne era sicuro al 100%.
Guardò il suo riflesso nel vetro sporco, la frangia sempre spettinata, le iridi blu…
Sospirò chiudendo gli occhi e stringendo i pugni tremanti. Il braccio gli faceva male e gli prudeva nel punto in cui aveva rincominciato a bucarsi. Maledì quel giorno in cui aveva deciso di prendere in mano una siringa.
Brrr…
Estrasse il cellulare quasi distrutto dalla tasca dei pantaloni e lesse il messaggio.

From: Quinn
Text: Dove sei?

Leggere quelle due parole gli fece venire quasi il magone, il naso gli pizzicò leggermente e strizzò gli occhi in un tentativo di non indebolirsi per un semplice messaggio. Cosa aveva fatto?
Quando Quinn sarebbe passato a casa sua per venirlo a prendere o l’avrebbe aspettato l’indomani mattina sul ciglio del marciapiede di fronte al vialetto in ghiaia, non l’avrebbe trovato.
“Robert è partito”, già se la immaginava la voce di sua madre e gli occhi del biondo spalancarsi.
Lo immaginò correre da Jepha probabilmente piagnucolante, e farsi consolare dalle sue braccia. Avrebbe voluto avere più tempo, avrebbe voluto riuscire a lasciar un segno o un saluto, al suo Quinn e al suo Jepha. Avrebbe voluto esserci lui a consolarli tutte le volte che si sarebbero sentiti male, avrebbe voluto esserci lui ad ubriacarsi con loro i sabato sera nei pub.
E invece cosa aveva combinato?
Aveva iniziato a drogarsi, a ridursi peggio di uno straccio, e a rifiutare l’aiuto di ognuno di loro, dandosi alla scelleratezza, dandosi al rischio di morire per overdose da un momento all’altro. Per cosa?
Per fuggire dalla realtà, per finire in un mondo ricco di colori anormali, psichedelici che lo rilassavano e non gli facevano pensare all’impotenza che gli veniva ogni volta che girava per quel piccolo paesino, per il dolore che provava mentre guardava i suoi genitori litigare, o ancora peggio per non vederli star muti a guardarlo e disprezzarlo.
Aveva sempre odiato il silenzio.
Quel vuoto di suoni che lo irritava a tal punto da farlo soffrire.
Cercò nel borsone quel che ora lo avrebbe aiutato, ma che fino ad adesso gli aveva solamente rovinato la vita. Ebbene tanto valeva farla finita, e mandare giù due pastiglie. Aprì il piccolo contenitore arancione e ne tirò fuori una manciata di piccole pillole dalla forma ovale.

**

Salirono sul bus che era piuttosto presto rispetto al solito orario, non c’era nessuno a bordo, completamente vuoto. Si misero in fondo, da poter rannicchiarsi l’uno sull’altro e tenersi al caldo. La leggera frescura dell’alba, li aveva infreddoliti, e più sarebbero stati vicini, più avrebbero risolto il problema dei brividi che li scuotevano.
Quinn si sistemò appoggiandosi al petto di Jepha, in modo da accostare la guancia al suo cuore, l’altro lo strinse a sé, impacciato dal giubbotto.
Era una mattina fredda, e buia, e loro poco prima stavano solamente a guardarsi attraverso lo specchio mentre si lavavano i denti nel bagno di Jepha.  Poi erano corsi fuori dalla casa, inseguendosi, per non perdere il mezzo, ridendo. E poi, ancora una volta, a toccarsi lievemente, intrecciando le dita alla fermata dell’autobus, sfiorandosi i jeans spostando la gamba, solo per potergli stare più vicino.
Forse una cotta adolescenziale, forse più avanti si sarebbe tramuto in qualcosa di più importante, ma lo stavano vivendo, e non ne avevano mai abbastanza uno dell’altro. Sentivano il bisogno di scambiarsi uno sguardo, imbarazzato, dolce, d’intesa.


Il suono della campanella li fece staccare, e guardare negli occhi, ancora affannati dalle effusioni appena scambiate al freddo, nascosti nel retro della scuola.
Jepha sfregò le braccia contro quelle di Quinn, fasciate dal giubbotto blu leggero, per fargli un po’ di calore, necessario a farlo stare meglio.
Sorridendo, facendo muovere i due piercing, gli mise i palmi sulle gote rosse dal vento freddo, e le carezzò.
Ancora un attimo, silenziosamente si dissero.

Dopo qualche altro bacio Quinn si staccò quasi malamente, Jepha ne rimase sorpreso. Lo osservò, e dentro di sé ridacchiò per il colore insolito delle sue guance. Quinn era una di quelle persone, con la pelle chiara, che diventavano subito rosse, al mare, sicuramente lui non si abbronzava, si scottava solamente.
“Jepha?” la voce del biondo lo ridestò dai suoi piacevoli pensieri. “Non credi sarebbe meglio andare, ora?” sussurrò.
Annuì, di buon umore e s’incamminò verso l’ingresso, dalla parte opposta dell’edificio.
Quinn era ancora lì, quando si volse a guardarlo, lo vide indugiare.
“Quinn… Ehi, cosa c’è?” mormorò cauto, con quel tono che infondeva fiducia.
L’altro alzò gli occhi e li puntò nei suoi scuri, “E’… è giusto… è giusto quel che stiamo facendo, Jepha?”
O sguardo che aveva presentava delle incertezze, non sapeva se esserne sicuro, esser certo di spogliarsi davanti a lui, di baciarlo, esser certo di fare simili cose.
“Vuoi farlo, tu?” chiese il moro avvicinandosi e prendendogli le mani. “Con me?”
Sorrise felice e innamorato quando il biondo con un cenno del capo annuì, convinto, con gli occhi sgranati. Lo abbracciò di slancio, stringendolo nel kway e inspirando il suo profumo, dolce e leggero.
“Non vedo quindi che problema ci sia.”


**

Arrivò alla stazione dopo che ebbe avuto la possibilità di addormentarsi, dormire, e anche risvegliarsi. Si annoiava a casa, figuriamoci seduto su di un sedile scomodo in un treno lentissimo.
Scese dal treno e si guardò intorno, cercando il tizio che sua zia gli aveva descritto e che lo sarebbe venuto a prendere. Volse lo sguardo verso la poca gente che c’era e ripensò alle descrizioni.
“Alto, capelli mediamente lunghi, castani, sui venticinque anni, vestito con una camicia beige e un paio di jeans”
Vide l’uomo che cercava poggiato ad una colonna in cemento, l’aria annoiata, e una sigaretta scadente in bocca. Bert lo guardò accigliato. Si cominciava bene.
.





°°°
Sweetcurry's Time!!
Genteeee, scoop! Bertie parte davvero! Non è uno scherzo! E chi cacchio è quel tipo lì che lo viene a prendere?
Come reagiranno gli altri alla notizia della sua partenza? Faranno qualcosa? Ma soprattutto vi è piaciuto? xD (non c'entra nulla XDXD)....
Questa fictuon, a rilento, continua, credo sia una delle mie preferite, nonostante tutto mi viene sempre la voglia di scriverla, anche se lentamente, perchè ho davvero poco tempo per dedicarmici. E poi qui, ci vuole roba sugli Usati. Per la Patria!!
Lasciandomi perdere xD...
Allora qui su  EFP da ieri si è scatenato il pandemonio (senza citare la Vale xP), e non so se voi, lettrici spaventate da tutto questo trambusto leggerete ancora la mia inutile ficcy.
Eppoi, Deo! Dove siete tutte! Qui si ha bisogno di aggiornamenti! Di recensioni! Di roba, insomma!!
Spero davvero che con l'arrivo delle vacanze, e con quindi la fine di questa settimana  troverete più tempo per tutto. E che la Sory riesca a finire una long xP.
Ringrazio chi ha recensito, e spero ci sia più gente questa volta ç_ç (Xx_ImJustAKid grazie mille! Non credevo ti piacesse così tanto! Addirittura! Mi fai arrossire... baci)...
Un abbraccio a tutti quelli che leggono, mettono fra i preferiti e le ff seguite.

Vi adoro,


Curry
 


   
 
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