La sigaretta
era stata la sua prima compagna di vita, una compagna che lo aveva accompagnato
nei momenti belli e brutti, una compagna fidata che gli procurava un senso di
benessere con la nicotina e un senso di pace quando buttava fuori il fumo dalla
bocca.
Anche i
suoi amici se lo ricordavano sempre con una sigaretta in bocca o una sigaretta
sopra l’orecchio, sempre con un pacchetto di sigarette in tasca insieme all’immancabile
accendino.
Ma da
quando lei era entrata nella sua vita, la sua relazione con la sigaretta aveva
avuto una frattura profonda. Temari odiava il fumo, le sigarette e tutto quello
che conteneva nicotina, tanto da ingaggiare delle vere e proprie lotte con lui
ogni santa volta che uscivano insieme. Temari gliele nascondeva, buttava,
rompeva. Non gliene fregava assolutamente nulla delle sue facce, delle sue
proteste. Per lei il fumo andava abolito.
Ecco perché
lui era costretto a fumare di nascosto, lontano da occhi indiscreti e labbra
seccanti.
Lui aveva bisogno
della sua sigaretta, e avrebbe continuato a fumare.
“Finalmente
siamo soli, sigaretta.”
"Raccolta di flashfic partecipante alla Challenge "La sfida dei duecento prompt" indetto da msp17 sul forum di EFP"