Anime & Manga > Yuri on Ice
Segui la storia  |       
Autore: LaVampy    24/05/2017    2 recensioni
storia di Yuri, la piccola tigre russa, dei suoi ideali, dei suoi obiettivi, della suo modo di vivere solitario. Ma si può vivere per sempre da soli??
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Otabek Altin, Un po' tutti, Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 -Sei sempre così stronzo?- aveva chiesto Yuri, guardando Okabek Altin. Non aveva trovato una frase migliore, per uscire da quell'imbarazzante attimo, in cui il suo cuore, aveva deciso di iniziare una corsa furiosa. Mentre prendeva consapevolezza di quello che gli stava dicendo il suo corpo. Era eccitato, era bastato incontrare per pochi secondi quello sguardo. Come un cavallo libero, sulla riva del mare. Cosa aveva di così particolare quel ragazzo, da aver smosso dentro di lui, qualcosa che credeva assopito, o meglio che credeva non esistesse più. Lui non era Viktor, o quel becero porchetto, lui era Yuri, la fata della Russia, la Tigre pronta a sbranare chiunque, tranne quel kazako. L'irritazione crebbe dentro di lui, quando vide le porte dell'ascensore chiudersi, ed incontrò lo sguardo degli altri, si sentiva osservato, come se fosse trasparente. Odiava quella sensazione di impotenza, e maledicendo se stesso, si voltò. C'era qualcosa di sbagliato in tutto quello, mise la mano nella sacca toccando le gelide lame, calmandosi immediatamente. Forse era perché non aveva più contatti con gli altri? O forse, semplicemente era lui sbagliato? Aveva quindici anni, gli ormoni a mille, bastava vedere una pubblicità per sentire lo stomaco formicolare. Era così in imbarazzo per il suo corpo, che chiedeva sempre una stanza singola, per evitare che la gente vedesse cosa gli succedeva ogni mattina, quando andando in bagno , afferrava la prima rivista e cercava di darsi piacere, devastato da quelle sensazioni che il corpo gli dava. Aveva fatto delle ricerche era una cosa normale soprattutto per un ragazzo come lui, in piena tempesta ormonale, ma allora come mai lui si sentiva sbagliato? 
 
Aveva avuto delle fidanzatine, o meglio ci aveva provato. La prima  era una biondina di nome Eva, bella come il sole, la più bella della classe. Ci aveva impiegato un paio di giorni e tanto coraggio per chiederle di uscire insieme. Per poi ritrovarsi in un parco su una panchina, imbarazzato. I minuti scorrevano lenti, mentre entrambi osservavano la natura, era un pomeriggio soleggiato, non faceva freddo. 
 
Era fermo che spiava la sua compagna sulla panchina, in silenzio. -Tu hai mai baciato qualcuno?- le aveva chiesto ed Eva era arrossita, scuotendo la testa. 
-Nemmeno io- aveva risposto, -Non so nemmeno come si faccia, l'ho visto solo nei film-.  
 
-Puoi baciare me, possiamo provare- aveva risposto la ragazzina, timidamente, alzando però il viso e avvicinandosi appena. E Yuri preso coraggio e un profondo respiro, aveva appoggiato la sua bocca su quella dell'altra.

Era stato strano, forse sbagliato, perché non aveva sentito nulla. E quando Eva aveva cercato di prendergli la mano, lui l'aveva allontanata, per poi vederla scappare piangendo. Aveva ripensato più volte a quello che era successo, cercando di capire dove avesse sbagliato. Nei film tutto era semplice, ma la verità era che era tutto dannatamente complicato. Un paio di anni dopo, era toccato a Melinda. Una ragazza mora, con gli occhi azzurri come il ghiaccio, si era innamorato, spiandola giorno dopo giorno, non aveva permesso più a nessuno di avvicinarsi a lui, ma lei era diversa dalle altre. Erano andati al cinema, avevano riso, scherzato e stranamente si era rilassato. Una volta fuori dal cinema, aveva passato la sua sciarpa alla ragazzina, per poi accompagnarla a casa. Prima di dargli la buonanotte, Melinda gli aveva appoggiato le labbra fredde sulla guancia, ringraziandolo e lui ne aveva approfittato per baciarla sulla bocca. Era stato un bacio bagnato, diverso da quello precedente, che lo aveva emozionato, si era rivisti altre volte, nonostante gli impegni di entrambi con lo sport. Ma poi Melinda era tornata in America e lui si era ritrovato  solo e con il cuore spezzato. Pattinare era diventato la sua unica e sola salvezza. Deciso più che mai ad allontanare ogni pensiero che non fosse ghiaccio e medaglie. E fanculo a tutti quelli che lo ritenevano un asociale, e un burbero, le emozioni era per i deboli e lui non aveva tempo per le debolezze, lui doveva solo vincere. E così aveva fatto per anni e anni, insieme a Viktor, Mila e Georgi.  

 
-Dove diavolo è quel vecchio?- chiese Yuri a Mila, nella reception dell'albergo, erano andati in trasferta un paio di giorni, prima di partecipare alla gare vere e proprie, per rilassarsi lontano da tutto e da tutti, ma ovviamente Viktor, con grande disprezzo del biondo, era conosciuto ovunque e la pace era sempre distante. 
 
-Sta rilasciando autografi e fotografie- rispose la rossa, indicando davanti alla porta. 
 
-Ma non si stanca mai di essere toccato da quelle ninfomani?-. 
 
-E tu? Posso toccarti un po' io, visto che sei sempre così solo?-aveva chiesto Mila, sorridendo. 
 
-Brutta vecchia, sono un bambino io, cercatene uno vecchio come te, e non rompere a me- aveva urlato, ringhiando Yuri, per poi avvicinarsi all'allenatore.
 
-Yakov, chiama quel vecchio, voglio andare in aereoporto, c'è il nonno che mi aspetta- aveva urlato abbastanza forte perché Viktor lo potesse sentire, infatti l'albino strizzandogli un occhio gli aveva sorriso. E il cuore di Yuri aveva fatto una capriola. Maledetto russo bastardo. 
 
-Muovi il culo, vecchio pervertito- aveva urlato nuovamente sedendosi sulla sua valigia. 
 
-Yuri, dovresti essere più gentile con le tue fans, potresti incontrare la ragazza della tua vita, la fuori. O il ragazzo- aveva detto Viktor rientrando. 
 
-Io non sono come te, e mi piacciono le ragazze- ringhiò l'altro. 
 
-E come mai non ne abbiamo mai conosciuta una?-chiese Mila. 
 
-E tu perché non ti fai i cazzi tuoi?- aveva risposto il biondo, alzandosi. 
 
-Siamo suscettibili, per quanto riguarda argomento fidanzate- aveva riso la rossa, tenendosi la pancia. 
 
-No, semplicemente vi dovete fare i cazzi vostri-. -E poi io ho una fidanzata-aveva risposto, arrossendo. 
 
-Oh e da quando?-aveva risposto Viktor, guardandolo. 
 
-Da un po'-aveva risposto evasivo. Perché non lo lasciavano perdere? Perché doveva essere tutti così tremendamente imbarazzante e sbagliato? 
 
-E quando la vedi?-. 
 
-Abita vicino al nonno la vedo la sera- aveva risposto sperando che questo avrebbe fatto desistere i due, ma non era servito a nulla, anzi. Avevano continuato a riempirlo di domande e richieste, fino a quando, finalmente sull'aereo, potè isolarsi con la sua adorata musica, chiudendosi in quel mondo giusto. Il suo mondo. Avrebbe dovuto scaricare della musica nuova, qualche pezzo diverso. Ora intanto non gli restava che sognare un mondo alla sua altezza. Ad altezza podio. 

L'Angoletto della pazza
si lo so la tiro per le lunghie ma giuro, dal prosismo capitolo interagirà meglio con il Beka, promesso. intanto che ne dite di dirmi cosa ne pensate?
Grazie a tutti di cuore, la storia, vedo con piacere, è già seguita, recensita e preferita... abbraccione (*.*)/
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yuri on Ice / Vai alla pagina dell'autore: LaVampy