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Autore: sangueoro    26/05/2017    4 recensioni
Le vicende si svolgono dopo il finale di The Vampire Diaries.
Nella scuola che Caroline decide di aprire, arriva una bambina speciale… che ha bisogno di “protezione e preparazione“…
Ma chi proteggerà e preparerà Caroline al ritorno di Klaus nella sua vita?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Rebekah Mikaelson | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sera che Stefan giunse alla scuola, le Salvatore’s Angels lo videro arrivare dalle telecamere, era apparso dal nulla, non entrò dal cancello principale… ma dal vialetto che conduceva alle scuderie, doveva essere passato per il bosco.

Le quattro sorelle piansero commosse nel vedere il momento dell’abbraccio con Elena e Damon, avrebbero tanto voluto essere li con loro, stringerlo forte e dargli il loro bentornato.
La mattina dopo, quando lo videro scendere dalle scale ed uscire, Cristina, Emma e Donna presero la strada che da casa loro conduceva al bosco per incontrarlo, Lucy con grande rammarico era dovuta rimanere di guardia.

Ma il momento che avevano immaginato per tutta la notte, non arrivò… il ragazzo non le riconobbe, tornarono a casa deluse e frastornate.

Non volendo disturbare Caroline, chiamarono subito Alaric e Jeremy e gli raccontarono quello che era accaduto, di rimando Ric e il loro nipotino gli rivelarono la storia che Stefan aveva narrato a loro la sera prima.

«Ha perso la memoria…» ripeté Donna come se cercasse di convincersi «visto?» disse rivolta a Cristina «ci doveva essere per forza una spiegazione» sospirò rincuorata allungando un vassoio pieno di muffin ai mirtilli che avevano preparato il giorno prima.

Quella mattina ne avevano lasciato un cesto pieno nelle segrete della scuola, avevano avvertito Bonnie affinché li andasse a prendere, quando la strega aveva visto il contenuto gli aveva mandato un bacio dalle telecamere con un radioso sorriso, ora dalle telecamere videro Damon che se ne stava gustando uno.

«Poverino…» disse Lucy «le ragazze lo hanno cacciato dalla cucina!… Chiamatelo dobbiamo parlare anche con lui».

Nonostante il racconto di Ric e Jeremy, le quattro donne volevano suggerire una cosa, ma prima di farlo, volevano parlarne anche con Damon, che arrivò un attimo dopo la loro chiamata.

«Tesoro… come stai?» lo accolse Cristina abbracciandolo.

«Alla grande, Angelo!… Come uno che ha appena ritrovato suo fratello» rispose il ragazzo con un sorriso.

Le donne spiegarono anche a Damon cosa era accaduto nel bosco.

«Non la prendere male, gioia… ma crediamo sia meglio non dire a Stefan chi siamo e cosa facciamo, capisco che la cosa ti può risultare strana e mentire a tuo fratello non è il modo migliore per riallacciare i rapporti… ma siamo convinte che per il momento è meglio essere prudenti» spiegò Emma.

«Damon… » iniziò a parlare Ric, ma il ragazzo lo bloccò subito.

«Sono d’accordo» proclamò «ha dei vuoti di memoria e non sappiamo se ricorda tutto quello che ha fatto e chi ha incontrato in questi anni… tra qualche giorno torneranno tutti gli studenti, dobbiamo pensare alla loro sicurezza, mio fratello capirà… sono sicuro che lui avrebbe fatto la stessa cosa… quindi non ci sono problemi, per quanto mi riguarda, ma dobbiamo parlarne con le ragazze».

Visto che Caroline era occupata con Stefan, dopo pranzo Bonnie, Elena e Rebekah andarono da sole al cottage per parlare con le Salvatore’s Angels.

Era deciso, Stefan non sarebbe stato messo a conoscenza della squadra di vigilanza, Caroline dovette adeguarsi, la decisione era stata presa a maggioranza, ed anche se non era d'accordo, cedette.

«Quel ragazzo ha dei comportamenti che non mi piacciono» stava dicendo Cristina alle sorelle un paio di sere dopo, mentre guardava dal monitor Stefan che si dirigeva verso il bosco.

«Sei sempre la solita» l’apostrofò Lucy «dagli tempo, è arrivato solo da pochi giorni, deve abituarsi, povero ragazzo! Chissà cosa ha passato… e poi tra un po’, ripartiranno anche Damon ed Elena! Hanno avuto troppo poco tempo!»

«Vanno solo a New York! Può andarli a trovare quando vuole, senza contare che quei due passano più tempo qui che li!» sbuffò Emma.

«Andiamo…» decise Cristina, rivolta alla sorella « una bella passeggiata serale è quello che ci vuole».

«Non fatevi vedere…» si raccomandò Donna «e lasciate perdere quel cesto! Chi è che va a cercare frutti di bosco di notte?… senza contare che potremmo farci un commercio… non so più come utilizzarli!» spiegò guardando la fila di vasetti che stava riempendo.

«Con tutti quei bambini, la marmellata non è mai troppa» le disse con un sorriso Lucy che stava scrivendo le etichette da metterci sopra.
 

«E’ sparito!» annunciò una ventina di minuti dopo Emma rientrando.

«E’ veloce il ragazzo!» spiegò Cristina infastidita «La colpa è vostra che ci avete fatto perdere tempo!» si sfogò con le sorelle ancora alle prese con la confettura.

«Avrà avuto fame!… » gli rispose Lucy «E poi un conto è non dirgli di noi, un altro è spiarlo! Dategli tregua!»

 

---

Hope e Felicity camminavano fianco a fianco, si erano attardate e guardavano il gruppo che camminava davanti a loro, sembravano proprio un allegra comitiva che stava facendo una scampagnata.

Stefan per celebrare degnamente il suo ritorno, aveva proposto una gita alla cascata “deve essere proprio un posto speciale per loro“ aveva pensato Hope ricordando gli occhi lucidi di Elena, quando aveva accettato commossa.

«Felicity… mi vuoi dire cosa hai?» chiese all’amica.

«Non so come spiegartelo Hope, ma… Stefan mi fa paura» rispose la ragazza angosciata.

«Ora non esagerare» la rimproverò l’amica «non piace neanche a me, ma non mi sembra pericoloso, ride sempre… cosa avrà poi da ridere! Guardalo come abbraccia Caroline!» sbottò infastidita.

«E’ sua moglie… » commentò Felicity.

Hope alzò gli occhi al cielo con un sospiro «Lo so…» 

«I suoi occhi» continuò Felicity «quando incrocio il suo sguardo, mi vengono i brividi».

 

---

«Finalmente!» li accolse Matt «me ne stavo andando…»

«Abbiamo avuto difficoltà a strappare mio fratello dalle braccia di Caroline» rispose Damon mettendosi a sedere.

Anche Oliver, Jeremy, Alaric e Stefan lo imitarono, quest’ultimo con un sorriso replicò «Dovete avere pazienza, abbiamo molto tempo da recuperare!»

Era una serata per soli uomini al Mystic Grill, due giorni dopo Damon sarebbe dovuto tornare al suo bar, ed avevano pensato che quello fosse un bel modo per salutarsi.

«Beh, non metto in dubbio che ti sia mancata molto… ma ci vorresti far credere, che in questi anni… non c’è stata nessuna?» chiese divertito Jeremy.

Stefan fece una smorfia fintamente dispiaciuta «L’Italia è famosa per le sue belle donne… ma a mia parziale discolpa, non sapevo di essere sposato! … almeno all’inizio» rise malizioso «… e visto che siamo tra di noi, ditemi… come si è comportata la mia mogliettina?»

«Una Santa!» dichiarò Damon.

«Confermo… » rise Matt.

«Mi volete far credere che il nostro Ric, non ha approfittato della mia dipartita?» chiese Stefan scettico, guardando Alaric.

«Che vuoi insinuare?» rispose il diretto interessato un po' stizzito «Sai perfettamente come stanno le cose tra Caroline e me».

«Beh stavate per sposarvi… » lo stuzzicò il vampiro.

«E tu, più di chiunque altro, sai cosa ci avesse spinto a farlo!» ora Alaric era davvero innervosito.

«Beh, qualcosa almeno in passato c’è stata, tra voi due… avete delle figlie!» constatò Oliver che voleva capirci qualcosa.

«Diciamo che Caroline ha fatto l’inseminazione artificiale» scoppiò a ridere Damon, mentre si prendeva un bel pugno sul fianco da Alaric, che gli sedeva accanto, scatenando l’ilarità generale.

«E tu sceriffo?» chiese Stefan.

«Tra me e Caroline è finita secoli fa…» rispose Matt.

«E poi ha il suo bel daffare a smarcarsi dalle attenzioni di April» raccontò Jeremy.

Oliver ora seguiva lo scambio di battute interessato.

«Quella ragazza mi mette i brividi» proclamò il vampiro «mi guarda con quegli occhioni inquietanti, sembra che mi voglia uccidere, sicuri che non è una strega?»

«E’ solo una ragazza che ha perso il padre, per colpa dei vampiri…» la difese Matt.

«Tecnicamente, noi non c’entriamo nulla, si è dato fuoco insieme a tutto il consiglio…» chiarì Damon. 

«Chiedilo al doppelganger di tuo fratello, se c’entrate qualcosa» ribatté acido lo sceriffo.

La situazione si era fatta un po' tesa, quindi Alaric tentò di cambiare discorso.

«Altro che Caroline ed April, qui la domanda che mi assilla è solo una…» fece una pausa ad effetto Ric, con un sorriso malizioso «…perché dopo tutti questi mesi, Matt non si è ancora dato alla pazza gioia con Rebekah!»

«Non sei ancora andato a letto con Rebekah? Neanche una volta dal suo ritorno? Che mi combini sceriffo!» lo prese in giro Stefan.

«Anche quella è una storia morta e sepolta» rise più rilassato Matt.

«Ma come fai a guardare quella bella vichinga e non avere voglia di saltarle addosso» stava dicendo il vampiro «specialmente dopo che già ci sei stato…è impossibile da dimenticare! Io non l’ho fatto… ed ho perso la memoria» scoppiò a ridere.

«Non ditelo ad Elena, ma confermo…» rispose il fratello.

«Ma siete andati tutti a letto con Becca?» chiese a quel punto Oliver irritato.

«Proprio tutti no» rispose Jeremy «e se la cosa non disturba nessuno, vorrei porci rimedio»

«Cognatino… fai attenzione, quella ti smonta come una radiolina» lo mise in guardia Damon divertito.

«Sempre che non lo faccia prima suo fratello! E’ il motivo per il quale non mi faccio avanti io!» dichiarò Alaric.

«Beh sarebbe la donna giusta per te invece» fece Damon ridendo «l’unica donna al mondo che possiamo essere sicuri non passi a miglior vita dopo averti frequentato» finì nel mentre gli arrivò un altro pugno sul fianco.

«Non sono più un vampiro! Mi fai male!» disse il ragazzo senza fiato.

«Ha ragione… neanche tu riusciresti a far morire una Mikaelson» gli dette manforte il fratello.

«Stefan!…» borbottò Matt sottovoce.

«Abbassa la voce fratello…» lo riproverò Damon «qui anche le mura hanno orecchie e quel nome se lo ricordano tutti, purtroppo…»

La serata proseguì con risate, birre e chiacchiere da spogliatoio. Ad un certo punto Oliver si alzò per andare in bagno, non si stava divertendo molto, quelle battute spinte su Rebekah l’avevano infastidito.

Si stava lavando le mani, quando entrò Stefan, che chiuse a chiave la porta del bagno, si piazzò davanti ad Oliver e lo fissò negli occhi.

«Perché Rebekah non vuole far sapere che è una Mikaelson?» chiese.

Oliver restò in silenzio.

«C’è un motivo particolare?»

Oliver non rispose di nuovo.

«Klaus è mai venuto qui? o sai se è atteso?»

Oliver continuò la sua scena muta.

«Perché non mi rispondi!»

«Rebekah mi ha soggiogato, non posso parlare della sua famiglia con nessuno» disse Oliver con una voce monocorde.

Stefan lo riguardò fisso negli occhi «puoi andare, non ricorderai niente di quello che ci siamo detti» disse stizzito, poi lo guardò uscire dal bagno.

«Maledetta!» sibilò prendendo il cellulare.

«Non sono riuscito ad avere informazioni degne di nota» disse dopo qualche attimo al suo interlocutore «a quanto pare l’ Originale si è tutelata soggiogando Oliver… no sembra che l’unica cosa che gli abbia impedito di fare, è parlare della sua famiglia, ci può ancora essere utile! Anzi dopo gli chiedo di prendermi un altro diario, c’è un periodo che devo approfondire… dobbiamo avere pazienza… i Mikaelson nel piano non erano previsti! Non possiamo correre il rischio di scontrarci con loro, dobbiamo trovare il modo di mandare via Rebekah e la principessa… non devi preoccuparti, procede tutto bene… si ti amo anch’io» terminò riattaccando.

---

 

Stefan salutò allegro Ryan ed Esposito che stavano ripulendo il recinto di Niklaus «Oliver è nelle scuderie?» chiese continuando a camminare entrando.

«Buongiorno Stefan» lo accolse Oliver mentre stava sistemando la paglia nei box.

Il Vampiro gli si mise davanti, lo guardò fisso «devi rapire la piccola Martha LaRue, la porterai nelle celle sotterranee della famiglia Lockwood, poi ci penserò io…»

«Cosa?» chiese sbigottito Oliver.

Stefan lo guardò scioccato, gli scansò il colletto, come se cercasse qualcosa… poi gli prese entrambi i polsi, non trovando niente si avvicinò e lo morse… quasi si soffocò… 

Oliver cercò di scappare, il vampiro lo fermò prima che riuscisse ad uscire dalle stalle, lo prese con una mano e lo sbatté contro lo stipite della porta, il ragazzo cercò di divincolarsi e cominciò a sferrare pugni alla cieca, Stefan con la mano libera prese una delle spazzole per i cavalli e lo colpì sulla tempia, facendogli perdere i sensi, lo buttò in un box e lo coprì sommariamente con la paglia, poi prese il telefono.

«Oliver ha preso la verbena!» cominciò a dire infuriato «il problema è che me ne sono accorto solo dopo, che ho gli ho ordinato di rapire quella ragazzina! L’ho dovuto mettere KO ed ora devo portarlo via da qui!… Lo porto da te, così quando smaltisce la verbena, possiamo soggiogarlo di nuovo… fammi riflettere! STAI CALMA! … ok…. lo carico sul pick up, dirò che devo andare a cambiare la legna che abbiamo preso per il pollaio, dirò che è sbagliata… arrivo tra un po’… preparati per un incantesimo di oscuramento, Bonnie non deve poterlo localizzare»

 

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«E’ stato Stefan… Mi ha rapito Stefan… » disse Oliver aprendo gli occhi.

Rebekah sospirò cercando di calmarsi e ragionare.

«Cosa ti ricordi» chiese al ragazzo.

«Ero nelle scuderie e stavo sistemando la paglia nei box» iniziò a raccontare Oliver «Stefan è entrato e ha cominciato a fissarmi, chiedendomi di rapire Martha… voleva che rapissi la piccola e che la portassi nelle celle di una famiglia… gli L qualcosa… finiva in wood».

«Lockwood…»

«Esatto!… Quando ha visto la mia reazione sconvolta, ha cominciato a toccarmi, come a perquisirmi, poi mi ha morso… e deve aver sentito la verbena, ho provato a scappare ma lui mi ha preso, ho cercato di colpirlo… ma mi ha tramortito con qualcosa ed ho perso i sensi.
Mi sono risvegliato in una cantina, c’erano delle candele intorno ed una ragazza con dei capelli rossi era inginocchiata davanti a me. Eravamo tutte e due in una specie di cerchio disegnato a terra, sembrava in trance, ho cercato di alzarmi ma non ci sono riuscito … non potevo neanche parlare, non so quanto ci sono rimasto così, ma devono essere passate delle ore. Ad un certo punto le candele si sono spente e la ragazza si è come risvegliata, mi sono alzato ma la ragazza ha fatto uno strano gesto …mi stava strozzando senza neanche toccarmi! Sono ricaduto a terra, non riuscivo a respirare mentre lei rimaneva ferma a guardarmi senza parlare… le è squillato cellulare, ha risposto e si è subito allarmata chiedendo che cosa dovesse fare con me… qualcuno le deve aver detto di farmi un’iniezione, perché si è avvicinata e mi ha iniettato qualcosa… è l’ultima cosa che ricordo. »

Rebekah aveva un’espressione indecifrabile mentre stava ascoltando la storia.

“Rieccolo lì“ pensò il ragazzo “di nuovo quello sguardo, di nuovo quell’atteggiamento…“ 

Oliver aveva pensato molto a Becca in quelle ore che era stato immobile, sdraiato sul pavimento… ripensava a quando l’aveva catturato per gioco immobilizzandolo sotto il suo corpo sinuoso, a quando aveva sfoderato i canini a pochi centimetri dal suo viso per morderlo, a quel volto bellissimo ed angelico che si trasformava e diventava Rebekah Mikaelson… al suo sguardo feroce… alla sua forza quando lo aveva sbattuto contro l’albero… ancora più bella, se fosse possibile… “la mia Guerriera Vampira, bella come una Principessa… che è venuta a salvarmi…“

«Come ti senti?» la domanda di Rebekah ridestò Oliver dai suoi pensieri.

«Un po' dolorante, ma sto bene…» rispose.

«Non mentirmi… ho bisogno di certezze…» 

Il tono determinato di Rebekah lasciò basito il ragazzo che non sapeva cosa rispondere.

«Oliver!» tuonò Rebekah «devo affrontare la situazione che si è venuta a creare! Devo essere concentrata! Non posso pensare a te che potresti avere una lesione interna o una commozione cerebrale! Non posso stare qui a controllarti… anche se è l’unica cosa che vorrei fare« la voce di Becca si era leggermente incrinata, Oliver se ne accorse e le sorrise.

La ragazza riacquistò la sua fermezza «potrei darti il mio sangue, per essere sicura… ma non posso prevedere cosa succederà nelle prossime 24 ore e non posso proteggerti… potrei farti guarire da Hope, ma non sappiamo esattamente quali siano i suoi poteri e le possibili controindicazioni, non posso rischiare… devo fidarmi di te! Devi promettermi che al minimo sintomo, mi avverti…»

«Giuro che ti dirò di ogni singolo colpo di tosse… » scherzò il ragazzo.

«OLIVER!… non è un gioco!» urlò la vampira

«Ora sto bene, non avverto niente di strano, ma se dovesse cambiare qualcosa te lo dirò…» rispose serio.

«Bene… chiamami sul cellulare… » fece Rebekah avvicinandosi a sua nipote.

«Perché dove vai?» le domandò Oliver alzandosi dal letto.

«Tesoro…» Rebekah stava cercando di svegliare la nipote, ignorando la domanda del ragazzo «Svegliati Hope… devi fare una cosa per me… »

La ragazzina assonnata annuì… 

«Ti serve una bella lavata al viso!» scherzò la zia con dolcezza portandola in bagno.

«Allora, Hope… ascolta Zia» spiegò Rebekah prendendo la nipote per mano, dirigendosi verso la porta d’ingresso della dependance, la vampira uscì e trattenne la nipote all’interno, al dì là della soglia.

«Ora tu sigilli questo posto… nessuno deve poter entrare o uscire di qui… Ti affido Oliver… controllalo… proteggi lui e sua sorella, è importante… torno presto»

Hope annuì, fece un passo indietro, si concentrò e allargò le braccia, alle sue spalle Oliver guardava la scena stupito, un’improvvisa folata di vento li colpì in pieno…

Rebekah allungò la mano all’interno della casa «Perfetto tesoro…» disse rivolta alla nipote «ora tornate nella camera da letto, restate lontani dalla finestre e dalle porte… chiamami» disse rivolta ad Oliver che aveva messo le sue mani sulle spalle di Hope «Va bene… stai attenta» rispose il ragazzo.

 

Quando Rebekah arrivò dalle Salvatore’s Angels, Jeremy era sveglio e stava raccontando cosa fosse accaduto.

«Ci stavamo avvicinando al luogo che ci avevi segnalato» stava dicendo rivolto a Bonnie «quando siamo stati aggrediti da una strega, mi ha spezzato il collo… con un gesto delle mani… e poi deve aver preso Stefan come ostaggio»

«No, non l’ha fatto, sono complici…» disse Rebekah entrando «è stato lui a rapire Oliver… avvertite Caroline e Ric, devono rientrare per organizzarci… Bonnie, vai immediatamente a sigillare con un incantesimo il convitto, Stefan ha in mente di rapire Martha LaRue e dobbiamo capire il perché… dove è il suo fascicolo?» chiese alle due donne della vigilanza.

Lucy corse a prendere quello che le era stato richiesto da uno schedario che era accanto ai monitor e lo tese all’Originale.

Bonnie era corsa nei sotterranei per raggiungere Casa Salvatore mentre Jeremy stava cercando di mettersi in contatto con Caroline ed Alaric, ma non rispondevano alle ricetrasmittenti «Non rispondono!» esclamò allarmato.

«Chi non risponde?» domandò Cristina entrando, seguita dalla sorella, tutte e due avevano in mano dei scatoloni. 

«Caroline e Ric» rispose Rebekah sollevando appena lo sguardo dai fogli che stava leggendo, poi guardò Lucy che capendo il messaggio, informò le sorelle degli ultimi sviluppi.

«Lo avevo detto che aveva strani comportamenti!» esclamò Cristina.

«Abbiamo preso alcune cose che abbiamo trovato nel casolare…» spiegò Emma mettendo il suo scatolone sul tavolo, imitata dalla sorella.

«Io vado a cercarli» disse Jeremy «Caroline è un vampiro… potrò seguire le sue tracce»

«Sicuro che te la senti, Bello di nonna?» chiese Lucy «comunque io e Donna veniamo con te»

«Ma prima diamo un’occhiata alle cose che hanno trovato» rispose la sorella annuendo.

Jeremy si avvicinò, la sua attenzione fu subito attratta da quattro volumi con la copertina nera.

«Sono diari» spiegò Emma.

«Sono i diari di Stefan» chiarì il ragazzo.

«Che ci deve fare Stefan con i suoi diari?» chiese Donna.

«Forse gli servivano per ricordare qualcosa che si era dimenticato…» cercò una giustificazione Jeremy.

«O forse quello non è Stefan…» disse Rebekah chiudendo il fascicolo «Martha, è imparentata alla lontana con Josephine LaRue, una strega anziana delle congreghe del quartiere Tremé a New Orleans, suonava il violino… ma aveva le mani malate…» stava cercando di fare uno sforzo di memoria Rebekah «mia zia prima l’ha guarita, dopo l’ha uccisa con le corde del violino… poi controllando il suo cadavere l’ha mandato da noi per riferirci un messaggio… Nik le ha staccato la testa…»

«Storia affascinate…» disse Bonnie che stava ritornando «il dormitorio è protetto, a parte me, nessuno può uscire od entrare»

«Ma Martha non è mai stata a New Orleans!» spiegò Rebekah indicando il fascicolo «non ci sono nati neanche i genitori! I suoi nonni si sono trasferiti molti anni fa… non hanno mai praticato la magia, nessuno della sua famiglia frequenta quel mondo… la ragazzina è qui perché hanno trovato giusto darle un’educazione adatta considerati i suoi antenati e poi perché c’è stato qualche episodio dove la bambina non è riuscita a controllarsi… ma cose stupide, insignificanti… non capisco a cosa serva a Stefan… Nik direbbe che è un attacco a noi, ma non voglio ragionare come una Mikaelson!»

«E quelli cosa ci fanno qui?» chiese ad un tratto Bonnie avvicinandosi a Emma che teneva tra le mani due fermagli identici, ma di due colori diversi.

«Li abbiamo trovati nel casolare» rispose la vampira.

«Sono di Josie e Lizzie… e visto che la strega è della congrega dei Gemini… forse il rapimento di Martha, era solo un depistaggio… è a loro due che puntavano…»

«Ha più senso…» ammise Rebekah.

«Dobbiamo trovare Caroline e Ric…» disse Jeremy uscendo, seguito da Lucy e Donna.

«Vengo con voi…» annunciò Rebekah.

«No tu resti…» ordinò Bonnie «Caroline ti vorrebbe qui a proteggere le figlie»

«Allora andiamo a prenderle…» disse Rebekah.

«E dove le vuoi portare?» chiese la strega.

«Dove sto proteggendo anche mia nipote… nella dependance di Oliver».

 

«Hope…. » chiamò a gran voce Rebekah.

Oliver scostò le tendine, poi qualche attimo dopo Hope aprì la porta.

«Facci entrare» chiese la zia.

Rebekah con Bonnie e le gemelle superarono l’uscio.

«Rifai l’incantesimo tesoro…» chiese a quel punto Rebekah «anzi… fallo insieme a Bonnie» poi con un sorriso aggiunse «un incantesimo lanciato insieme da una Bennet ed una Mikaelson… sfido chiunque a spezzarlo»

L’Originale guardò le due streghe all’opera, poi chiamò la nipote «Togliti il ciondolo…» le chiese mentre si toglieva il suo anello di lapislazzuli.

«Che fate?» domandò Oliver

«Chiamiamo i rinforzi…» rispose Rebekah.

   
 
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