Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Walt96    28/05/2017    7 recensioni
Seguito della storia "Kingdom Hearts W".
Dopo una serie di peripezie nella regione di Sinnoh, fortunatamente i Referenti risultarono vincitori: Malefica era scomparsa, Voldemort aveva abbandonato tutti ancor prima di venire sconfitto, Doflamingo volò in un'altra dimensione ancora in groppa al Pokemon leggendario e Magneto intraprese una fuga che durò quelle due settimane; furono Walt e Sora la più grande perdita, scomparsi in un tunnel oscuro.
Troppe persone in differenti mondi erano venute a conoscenza delle molteplici realtà e la lotta per il potere sembrava imminente.
I Referenti non sapevano dove si trovava Doflamingo, cosa stesse tramando ora l’Oscuro Signore, quale fosse la prossima mossa di Malefica, se stesse succedendo qualcosa di oscuro negli altri mondi e nemmeno a chi appartenesse la voce che aveva attratto in trappola il giovane Referente e il prescelto del Keyblade.
La partenza alla ricerca di Walt era imminente.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Re Topolino, Sora
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Kingdom Hearts W'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2
 
 
The Old Wise
 
 
 
 
Topolino aveva concluso il viaggio nella regione di Sinnoh da poco tempo, era tornato lì per ncontrare la campionessa della Lega Pokemon, Camilla, e assicurarsi che le cose nel suo mondo andassero per il verso giusto, nonostante ciò che era successo al Monte Corona con Dialga.
Fortunatamente poté constatare che la vita, nel mondo dei Pokemon, scorreva tranquilla e gli abitanti sembravano aver preso quelle forti scosse provenienti dal luogo sacro come un piccolo terremoto.
Ovviamente Camilla sapeva che non era andata così, ma fortunatamente si rifiutò di lasciare dichiarazioni ufficiali alla Giubilo TV, la rete televisiva locale, in attesa del ritorno dei suoi nuovi amici.
Topolino arrivò proprio due giorni dopo l’avvenimento, la rintracciò grazie al Professor Rowan, che acconsentì gentilmente di aiutare il Referente in missione.
Il Re gli restituì l’Adamasfera e raccontò loro tutto ciò che era accaduto dopo la loro separazione al Monte Corona, fortunatamente gli eventi erano andati per il meglio, però il rischio era stato particolarmente alto.
Camilla rimase di stucco dal potere dimostrato da Walt e gli altri Referenti e si intristì particolarmente alla notizia che il giovane risultava attualmente disperso.
Topolino, che confidava nella genuinità della ragazza, le offrì di entrare a far parte ufficialmente dei Referenti in modo da poter lottare per il bene quando se ne sarebbe presentata l’occasione, sia per la salvezza del suo mondo, sia per quella di tutti gli altri.
La campionessa titubò un po’, lei non possedeva poteri straordinari o capacità fuori dal comune come gli altri, era una semplice allenatrice, seppur brava.
Si sentiva però troppo compromessa, non lei personalmente, ma i Pokemon, il suo mondo e ciò che lei rappresentava, perciò accettò comunque.
Camilla accompagnò Topolino all’ospedale di Cuoripoli, dove erano ancora ricoverati Blaze, Travers e Convoy, i tre ragazzi che stavano esplorando la caverna nel Monte Corona quando furono attaccati da Malefica e i suoi alleati; nel reparto al piano di sotto, invece, erano sotto osservazione anche i loro fidati Pokemon, tutti erano salvi ma non nelle migliori condizioni, la loro riabilitazione sarebbe stata lunga.
Anche il Garchomp di Camilla aveva subito notevoli danni, ma si dimostrò già grintoso nel ripartire quando riconobbe Topolino. Il re cercò di fargli capire che la cosa più saggia era rimettersi in sesto prima di affrontare un’avventura tra i mondi.
La campionessa discusse con Topolino sul da farsi e convennero entrambi che la cosa migliore sarebbe stata lasciare lei a Sinnoh in modo da poter avvisare immediatamente i restanti Referenti nel caso in cui succedesse qualcosa, o qualcuno facesse ritorno.
Il Re perciò recuperò la sua gummyship ancora al sicuro nascosta nel bosco sulle rive del lago Verità, spiegò a Camilla come contattarlo e la salutò, facendo rotta verso il Castello Disney.
Arrivò a destinazione tre giorni dopo (il suo castello era molto distante dal mondo dei Pokemon) e trovò la Regina Minnie ad accoglierlo a braccia aperte con un misto di affetto, orgoglio e timore.
Ne approfittò per passare del tempo con lei e raccontò a tutti gli abitanti ciò che era successo durante la sua assenza.
Fu due giorni dopo che tornarono a casa anche Paperino e Pippo, erano stati inviati in missione nel mondo della Rotta Maggiore alla ricerca dell’ex grand’ammiraglio Sengoku, per informarlo che il suo ricercato, Doflamingo, aveva viaggiato tra i mondi e rimaneva attualmente errante tra di essi.
Fortunatamente Sengoku era riuscito a farsi dare un periodo di ferie dalle sue mansioni di ispettore generale della Marina ed era pronto ad entrare in azione alla ricerca di Doflamingo, e ovviamente di Walt e Sora, che rappresentavano la priorità assoluta.
Topolino decise che dopo qualche giorno di riposo sarebbe partito proprio per il mondo della Rotta Maggiore, per prendere Sengoku e incominciare le ricerche, fu interrotto però dalla buona notizia che Silente aveva appena catturato Magneto, perciò decise di recarsi prima a Hogwarts.
Il viaggio trascorse senza intoppi, il re partì da solo, in modo da far riposare ulteriormente Paperino e Pippo per un eventuale bisogno di rinforzi.
Quando sbucò nel cielo nero della notte intravide la sagoma del castello di Hogwarts poco distante, si avvicinò ma ad un certo punto l’intera navicella subì uno scrollone e rallentò a tal punto da quasi fermarsi «Whoaaa!» urlò il re sbalzando giù dal posto di guida, sembrava fosse affondato in un muro di miele denso, la navicella venne investita da un aria calda e poi, istantaneamente, recuperò la sua velocità iniziale.
Ancora un po’sbigottito, atterrò con la gummyship nel parco della scuola, senza preoccuparsi di nasconderla nel folto della foresta proibita, in quanto Silente gli aveva permesso di farlo durante tutto il periodo estivo in cui erano assenti gli studenti.
Scese dal boccaporto della gummyship e poggiò i piedi sull’erba fresca del perfetto prato all’inglese nel parco del castello.
Per un momento si fermò a guardare oltre il lago nero, nel punto in cui si era consumata la battaglia contro Dialga, e gli venne in mente che quello fu il luogo dove aveva visto per l’ultima volta il suo amico Walt…
I suoi pensieri furono interrotti dal rumore di una cigolante porta di legno che si apriva, e da Hagrid che si sbrigò a salutarlo.
«Ben tornato, Vostra Maestà» disse lui formalmente.
«Ciao Hagrid! Ti prego chiamami Topolino» rispose gentilmente il re ricordandogli di trattarlo come un suo pari.
«Ma certo scusami Topolino, vieni, ci conviene sbrigarci» disse lui facendo strada verso il castello con passo molto svelto, tant’è che Topolino dovette mettersi a correre per tenere il suo andamento.
«È successo qualcosa?» chiese non spiegandosi la fretta del guardiacaccia.
«Niente di particolare, no, ma il professor Silente ha urgenza di parlarti e vuole partire al più presto» tentò di spiegare Hagrid, «sai, è preoccupato per Walt e… beh lo sono anche io».
«Tranquillo Hagrid lo ritroveremo! A proposito, la mia gummyship ha subito una forte resistenza per arrivare qui sai per caso se è normale?».
«Ti conviene chiederlo alla professoressa McGranitt, l’ho vista trafficare ai confini della scuola oggi, probabilmente è opera sua».
Sempre a passo molto spedito entrarono nel castello attraversando il grosso portone di legno della Sala d’Ingresso, oltrepassarono alcuni corridoi e raggiunsero il gargoyle del grifone balzante.
«Brioche alla crema» disse Hagrid e, come l’ultima volta, la strada si liberò e arrivarono davanti all’Ufficio di Silente.
 
 
 
 
Hagrid bussò e annunciò Topolino a Silente e alla professoressa McGranitt, che lo attendevano alla scrivania, per poi ritirarsi.
«Bentornato Topolino» lo accolse Silente alzandosi dalla poltrona.
«Buonasera Albus, Minerva» salutò il re educatamente avanzando verso la scrivania. Due particolari saltarono all’occhio del re: l’enciclopedia dei Pokemon aperta sulla scrivania davanti a Silente e Magneto addormentato su una poltrona in disparte.
«Come è andato il viaggio Topolino? Hai avuto modo di riposare?» chiese Minerva amichevolmente.
«Sì Minerva, sono rimasto qualche giorno al mio castello prima di ricevere la vostra lettera. Ah a proposito! La mia gummyship ha fatto fatica ad arrivare nell’area del castello, mi chiedevo se fosse successo qualcosa…» chiese il re con fare vago.
«È opera di Minerva, si è destreggiata bene questa mattina rinforzando gli incantesimi di difesa della scuola: ora opporranno resistenza anche ai personaggi provenienti dagli altri mondi, per evitare incidenti come quello avvenuto nella biblioteca con Doflamingo; solo personaggi oscuri ovviamente, per questo tu sei riuscito a entrare» spiegò il preside mentre la McGranitt sorrideva compiaciuta del funzionamento delle sue nuove difese.
«Capisco! Ottimo, è stata un’idea geniale!» si complimentò Topolino, poi si immerse nel lungo racconto degli avvenimenti dopo la sua partenza dal castello, informando i due maghi della loro nuova collega Referente nel mondo dei Pokemon e del ritorno di Paperino e Pippo con la notizie riferite da Sengoku.
«Molto bene, molto bene davvero» sospirò Silente «ora che il Maestro Yoda non è più disponibile era poco cauto intraprendere questo viaggio solamente noi due, con Sengoku avremo un ottimo elemento in più a darci man forte» disse Silente rallegrato dalla notizia che il grand’ammiraglio si sarebbe unito alle ricerche con loro.
«Mario e la signorina Tsunade non sono ancora disponibili purtroppo, ma non si sa mai che magari troviamo qualche degno alleato per la strada» ipotizzò ottimisticamente Topolino.
«A tal proposito…» iniziò a dire Silente alzandosi dalla poltrona e sfilando la bacchetta, «Expecto Patronum» sussurrò appena, Topolino e Minerva si erano girati incuriositi di vedere le intenzioni del preside.
Dalla sua bacchetta prese vita una magnifica figura argentea, chiaramente una fenice, candida e opalescente, quasi mistica.
Silente si schiarì la voce e disse davanti all’incantesimo che stava fluttuando davanti a lui: «Rapporto Severus, hai qualche notizia riguardante le ultime mosse di Voldemort?» poi annuì gentilmente alla fenice fumosa, lei intuì qualcosa di sottointeso e con un battito d’ali svanì attraverso il muro.
«Dove sta andando?» chiese incuriosito Topolino con la bocca aperta dalla scena appena avvenuta.
«Ho inviato il messaggio al professor Piton, riceveremo subito una risposta, statene certo, i patroni viaggiano molto rapidamente, ed è un sistema non tracciabile neanche dal Ministero, in questo modo scopriremo la posizione di Voldemort, e spero anche le sue prossime intenzioni» spiegò Silente.
Dopo pochi minuti in cui la professoressa McGranitt spiegò esaustivamente a Topolino cosa fossero i patroni, una luce bluastra riempì improvvisamente la stanza, era fatta della stessa sostanza della fenice di Silente ma aveva la forma di un cervo, anzi una cerva facendoci attenzione.
La cerva si avvicinò delicatamente alla scrivania, poi la voce melliflua e monotona di Severus  Piton echeggiò nello studio: «L’Oscuro Signore si è presentato a villa Malfoy tre giorni fa, non ha fatto accenno a nulla di accaduto, i suoi piani proseguono senza particolari intoppi e nessuna figura nuova è stata avvistata nei pressi della villa.Lle sue intenzioni sono poco chiare, tuttavia ritengo che non abbia abbandonato la ricerca di un metodo per andarsene da questo mondo» disse, poi sia la cerva che la voce del professore svanirono dalla stanza.
«Sembra essere una buona notizia» commentò per prima Minerva attendendo la conferma della sua intuizione da Silente.
«Sì, almeno per ora, se nell’immediato non sa come uscire da questo mondo noi siamo in vantaggio e posso concedermi di partire».
«Sono contento Albus, ora che l’oscurità di Voldemort è cresciuta a dismisura, dobbiamo solo sperare che non venga percepita da nessuno in grado di viaggiare tra i mondi come è successo con Malefica» disse Topolino avvertendolo su un possibile futuro prossimo «Raccontami di Magneto, è stato difficile catturarlo?» chiese dopo che si era posto quella domanda da quando lo aveva notato addormentato nell’angolo della stanza.
«Un attimo solo vostra maestà» interruppe Silente, «se me lo concede vorrei prima riferirvi delle informazioni che ho ricavato studiando l’enciclopedia del professor Rowan».
«Ma certo! Sono molto curioso, pur essendo stato da Camilla poco fa loro parlano dei Pokemon come se fossero un cosa ovvia e non posso biasimarli, ma per noi forse è più difficile apprendere questo concetto».
Minerva annuì vigorosamente facendo intuire che lei ci aveva capito ancora meno ed era curiosa di sapere dei Pokemon tanto quanto loro.
Silente si schiarì nuovamente la voce prima di iniziare a spiegare: «Questa enciclopedia non è una completa trascrizione della mitologia del mondo Pokemon, riporta con esattezza le leggende di sole sette regioni del loro mondo, le successive sono descritte e spiegate nel secondo volume, ancora inedito» disse aprendo il libro sulle prima pagine, dove erano raffigurate sette cartine geografiche a piena pagina tutte ben colorate e disegnate con cura e poi le elencò sfogliandole davanti agli altri due Referenti «la prima è Kanto, affianco c’è Johto, poi c’è l’isola di Hoenn, Sinnoh dove siamo stati, Unima, Kalos e infine l’arcipelago di Alola». Il re e la McGranitt osservarono con avida attenzione le sette cartine che scorsero sotto il loro naso, apparentemente non avevano nulla di speciale, sembravano normali isole e regioni.
«Le prime due regioni: Kanto e Johto sono molto antiche e popolose e hanno leggende riguardanti Pokemon legati agli elementi naturali, la terza: Hoenn tratta Pokemon leggendari legati all’oceano, ai continenti e all’atmosfera, elementi difficili da poter controllare… o contrastare; la quarta: Sinnoh, è quella che conosciamo meglio, riconosci al centro il Monte Corona, dove siamo stati, lì venerano due Pokemon leggendari come delle divinità: Dialga e Palkia che ormai conosciamo entrambi, poi ce n’è un terzo che invece rimane all’oscuro di molti: Giratina, e infine, Arceus. Il libro lo descrive chiaramente come il dio dei Pokemon, il creatore, colui che ha iniziato l’esistenza. Mi auguro che questa informazione non sia trapelata a nessuno dei nostri nemici».
Il re cercò di immagazzinare la maggior quantità di informazioni nel più breve tempo possibile, poi iniziò a elaborare una risposta: «Poteri divini tali da essere definiti tali sarebbero un vero vantaggio per chiunque. Credo che se Malefica ne fosse stata a conoscenza li avrebbe già sfruttati, ma così non è stato» concluse Topolino aggrottandosi il mento con aria pensierosa.
«Immaginavo…» disse Silente e poi proseguì «la quinta regione è Unima, anch’essa molto popolosa in cui i Pokemon leggendari incarnano ideali e verità, poi c’è Kalos, in cui i miti narrano di due Pokemon padroni della creazione e della distruzione ormai assopiti da migliaia di anni, e l’ultima, la settima: Alola, è questa che ha suscitato particolarmente la mia preoccupazione».
«Come mai Albus? L’aveva nominata il professor Rowan se non sbaglio» disse Topolino andando a scavare nei ricordi.
«Vero, ma credo che, essendo scosso dagli eventi, non ci abbia dato troppo peso: nell’arcipelago di Alola e anche in tempi molto recenti sono stati avvistati, registrati e studiati dei fenomeni riguardanti un particolare tipologia di Pokemon, le Ultracreature; le Ultracreature sono Pokemon a tutti gli effetti e sono molto potenti, ma hanno una speciale abilità che li contraddistingue: possono aprire e viaggiare attraverso degli “Ultravarchi”» e così dicendo il preside aprì una pagina dell’enciclopedia in cui era stampata una fotografia.
La didascalia era chiara “Un Ultravarco avvistato nel cielo dell’isola di Mele Mele” e infatti rappresentava uno scorcio di cielo in cui si vedeva un portale dimensionale, veramente molto simile a quello utilizzato dal Maestro Yoda per attraversare i mondi. «Sono particolari tipi di Pokemon che possono viaggiare tra i mondi?» chiese il preside dopo qualche secondo di silenzio.
Topolino tornò a sedersi quando Silente chiuse l’enciclopedia, aveva capito cosa lo preoccupava, e naturalmente doveva prenderne atto anche lui «È possibile… i metodi per viaggiare tra i mondi sono rari e difficili da eseguire, ma esistono. Non mi è mai capitato di trovare un Pokemon lontano dal suo mondo prima di Dialga, però non si può escludere questa possibilità. Bisognerà indagare una volta sistemata questa faccenda» disse Topolino seriamente incuriosito da questa novità.
«Sì concordo» disse Silente riponendo il libro sullo scaffale più vicino «Minerva saresti così gentile di trasfigurare tutto il metallo della stanza in legno?» chiese mettendo fine all’argomento Pokemon.
 
 
  
 
La McGranitt si alzò ed estrasse la sua elegante bacchetta dalla veste e iniziò ad avvicinarsi alle credenze dov’era concentrata la maggior parte di oggetti metallici esposti sugli scaffali.
Con un movimento calmo della bacchetta tutti gli oggetti iniziarono a tramutarsi in legno uno dopo l’altro, anche la parte più sfuggente e miserabile.
La teiera tonda e sbuffante perse la sua lucentezza divenendo opaca e dal centro si snervarono le varie trame del legno mutandola in un’antica teiera di mogano, il telescopio divenne di pioppo e perfino tutto le viti delle ante divennero piccoli intarsi di legno, così dopo un paio di minuti non vi era presenza di metallo nella stanza neanche lo si cercasse con la calamita.
Silente intanto aveva avvicinato la poltrona in cui dormiva Magneto alla scrivania, attese che Minerva avesse finito e che si fosse nuovamente accomodata, poi con la mano annerita (e senza bacchetta) puntò le candele dello studio che quasi si spensero facendo una luce soffusa e rendendo l’atmosfera molto più intensa.
Si avvicinò al loro prigioniero e sussurrò un incantesimo: «Reinnerva» e lui subito prese coscienza e aprì gli occhi mettendo a fuoco la stanza e i suoi interlocutori, riconobbe immediatamente Silente e poi anche Topolino associandolo alla creatura che combatteva contro Doflamingo, mentre invece non sapeva attribuire nessun ruolo alla professoressa McGranitt che ovviamente non aveva mai visto. Fu lui il primo a parlare: «È chiaro che ormai nessuno mi verrà a prendere, tanto vale collaborare… cosa volete sapere?» disse, aveva un aria rassegnata ma dalla sua frase si intuiva che ormai aveva capito che l’unico modo per tornare a casa era che ce lo portassero i Referenti.
«Mi fa piacere la tua collaborazione, credo che ormai avrai capito che non puoi fidarti né di Voldemort né di Malefica» disse Silente.
«Sì ho notato, anche se su Voldemort non avevo dubbi fin da subito».
«Sai qual è il suo piano? Cosa ha intenzione di fare adesso?».
«No. Ci ha abbandonati nel momento del bisogno e non ci ha mai considerato suoi alleati, eravamo solo pedine che partecipavano ad un'occasione per portarlo alla vittoria, sfortunatamente l’occasione è sfumata».
«Come avete fatto a raggiungere il mondo dei Pokemon? Non potete attraversare i corridoi oscuri come Malefica» osservò Topolin.
«Sono stati lei e Voldemort insieme, hanno aperto un portale grazie alle istruzioni di un vecchio libro, non ne so molto».
«Il libro rubato dalla biblioteca» osservò Minerva «hanno utilizzato l’Incantus Moundi».
«Questo ci pone davanti ad una problematica: il portale aperto utilizzando quell’incantesimo può essere attraversato da più persone, Voldemort potrebbe utilizzarlo con tutto il suo esercito» ragionò il preside facendo preoccupare gli altri Referenti.
«C’è una condizione per l’esecuzione dell’incantesimo» interruppe Magneto, «dev’essere eseguito da due persone dall’egual potere ma provenienti da mondi diversi».
Topolino si mise a pensare «Non sono in tanti ad essere alla pari di Voldemort, per fortuna».
«Ciò ci pone in vantaggio» aggiunse Minerva «Un’eccentrica come Malefica tornerebbe da un alleato che l’ha abbandonata con disprezzo?».
«Dobbiamo presumere che non lo faccia, né lei né nessun altro, altrimenti sarebbero guai nei mondi» convenne Silente «E sai dove può essere scomparso Doflamingo?».
«Quel pirata è un pazzo, forte, ma pazzo. Ossessionato dal potere, e se devo essere sincero mi è sembrato infatuato da quello dei Pokemon in particolare. Non so cosa avesse intenzione di fare ma posso assicurarvi che l’idea di scappare da solo con Dialga l’aveva da tempo».
«E Malefica? Sai dove è andata?» chiese Topolino preoccupato da tutti i precedenti trascorsi della strega.
«No, era convinta che il suo piano sarebbe riuscito non ci ha mai riferito un’opzione di riserva o qualcosa del genere».
«Uhm…» si mise a pensare il re.
Le ipotesi erano tante, Malefica ha sempre avuto mille risorse, per non parlare che Pietro Gambadilegno, il suo scagnozzo personale, non si era ancora fatto vedere e sicuramente era pronto ad accoglierla a casa nel caso di un fallimento.
A sentire Magneto l’ossessione di Doflamingo lo avrebbe dovuto riportare nel modo dei Pokemon ma quando Topolino aveva fatto visita a Camilla non c’era nulla di strano lì...
Ci fu un momento di silenzio pensieroso prima che qualcuno ricominciasse a parlare e fu proprio Magneto.
«Non mi avete chiesto, però, la cosa più importante» disse e tutti si girarono verso di lui con facce sbigottite, a cosa alludeva?
«Non vi siete domandati perché, una strega così potente e con così tanta conoscenza dell’Oscurità, sapesse dell’esistenza e delle abilità di Dialga, ma avesse bisogno di rapire un professore per farsi spiegare cosa fossero i Pokemon?» disse e tutti rimasero sbalorditi dalla logicità di quella domanda, come faceva Malefica a sapere le caratteristiche di Dialga senza essere mai stata nel mondo dei Pokemon?
«Ha ragione!» disse Topolino «da quanto mi risulta Malefica non era mai stata prima nel mondo dei Pokemon».
«È l’impressione che ho avuto anche io».
«Suggerisci che dietro ci sia qualcuno?» chiese Minerva.
«Questo non ve lo so dire. Malefica sapeva che Dialga era un Pokemon tra i più potenti, che controllava il Tempo e che aveva qualcosa a che fare con l’acciaio, per questo ha stretto alleanza con me. Voldemort poteva trarne vantaggio e casualmente Doflamingo spunta fuori proprio qui nelle sue braccia. Possono essere tutte coincidenze ma converrete con me che c’è qualcosa di strano».
«Effettivamente ha una logica ferrea, potrebbe essere un caso ma è più probabile che non lo sia» disse Silente, gli altri annuirono ancora pensierosi.
«Se davvero le cose dovessero stare così, la ricerca di Sora e Walt ha la massima priorità, potrebbero essere in guai più grandi di quello che pensavamo» ipotizzò il re, forse poteva essere tutta un’enorme trappola.
«Allora ci conviene partire subito» disse Silente alzandosi dalla poltrona, Magneto rimase stupito di quella notizia: andando per esclusione Walt doveva essere il ragazzo giovane che combatteva con Voldemort, a quanto pare era sparito dopo la battaglia.
Il preside si diresse verso di lui e gli puntò la bacchetta contro «Sei stato molto utile, ti riporteremo a casa, ma fino ad allora…» disse e poi la punta della bacchetta si illuminò debolmente e Magneto (che era evidentemente agitato ad avere quell’arma brandita a pochi centimetri dal viso) si addormentò subito.
«Secondo me avrebbe collaborato» disse Minerva con fare fiducioso mentre si alzava a ritrasfigurare il legno in metallo.
«Anche secondo me» rispose Albus «ma è meglio non risparmiarsi con le precauzioni».
Silente recuperò le poche cose che aveva intenzione di portarsi dietro e diede chiare istruzioni a Minerva, Hagrid e anche al professor Piton con un altro messaggio via patrono esortandolo a mantenere la copertura e seguire l’Oscuro Signore anche se fosse partito per un nuovo mondo.
Consultò Topolino sul da farsi e insieme decisero che la prima tappa sarebbe stato il mondo di Magneto, il più vicino a qualche ora di distanza, poi si sarebbero recati dal maestro di Topolino, Yen Sid, che probabilmente avrebbe potuto dare loro informazioni utili su come trovare Walt e Sora, successivamente avrebbero recuperato Sengoku e sarebbero partiti per la ricerca vera e propria.
 
 
 
 
La mattina seguente Magneto venne fatto levitare fino alla gummyship dalla professoressa McGranitt che, insieme ad Hagrid, salutarono con cura i due avventurieri prima della partenza.
Dopo aver superato la resistenza delle nuove difese della scuola, Silente salutò la sua amata Hogwarts per la seconda volta diretto verso un mondo nuovo ed ignoto, anzi per più mondi nuovi ed ignoti, in cui avrebbero dovuto affrontare chissà quali pericoli ed ostilità.
Non era ancora abituato ai viaggi tra i mondi e gli faceva sempre un certo effetto rendersi conto di quanto vasta era la realtà che lo circondava; durante il viaggio si fece raccontare da Topolino tutte le avventure che aveva vissuto nel suo addestramento per diventare un Maestro del Keyblade e di come aveva debellato insieme a Sora la minaccia oscura di Xheanort, tant’è che il re si chiese nuovamente se potesse esserci ancora lui dietro tutto questo, ma sembrava una possibilità assurda.
La mancanza di Walt si fece sentire durante il viaggio, visto che la volta scorsa era lui a mantenere sempre viva la conversazione con il suo fare dinamico e scherzoso, adesso invece il silenzio era pesante.
Le ipotesi si susseguirono nella mente dei due Referenti, quello che aveva detto Magneto aveva senso, ma non riuscivano a trovare una risposta al quesito di Malefica, probabilmente gli mancavano ancora le informazioni per giungere ad una conclusione.
Avvistarono il mondo di Magneto dopo circa quattro ore di viaggio, era relativamente vicino a Hogwarts prendendo in considerazione invece la distanza col Castello Disney.
Scesero con la gummyship nel primo bosco che incontrarono, si assicurarono di non lasciare Magneto troppo distante dalla civiltà, lo adagiarono sul terreno e Silente procedette a obliviarlo, ovvero a cancellargli la memoria su tutto ciò che riguardasse più mondi. Quando la navicella riprese quota videro che si stava svegliando dal sonno; lui li vide solo svanire in lontananza.
Nuovamente nello spazio Topolino fece rapporto a Cip e Ciop, i suoi assistenti navigatori e presentò Silente alla regina Minnie con cui fecero un po’di chiacchiere riportando le recenti novità.
All’alba della mattina dopo avvistarono finalmente il piccolo mondo in cui viveva il Maestro Yen Sid.
Era particolarmente minuscolo, c’era qualche albero e dei cespugli che crescevano spontaneamente sul suolo giallognolo, formavano un unico viale che portava ad un'alta torre misteriosa: era di pietra e aveva un bel portone di legno con due colonne ai lati, alcuni piani dell’edificio salivano in diagonale invece che in verticale e ciò contribuiva ancor di più a renderla molto particolare.
Un altro dettaglio che si poteva notare era che le finestre erano grandi e a forma di stelle, sparse un po’ ovunque, infine aveva alcune torri secondarie che sporgevano dappertutto, tutte con i tetti a guglia fatti con tegole verdi.
Topolino parcheggiò la gummyship davanti all’entrata e insieme si diressero verso il portone di ingresso.
Entrarono e salirono le innumerevoli scale che portavano in cima alla torre, alcune erano a chiocciola, altre seguivano una linea retta, altre ancora procedevano a zig zag o facendo linee curve attraverso i piani.
Arrivarono alla fine ad una porta di legno tondeggiante «Questo è lo studio del Maestro Yen Sid» si limitò a dire Topolino e poi aprì la porta.
La stanza non era enorme ma enormi erano le due meravigliose vetrate sul retro della scrivania, una a forma di stella e l’altra a forma di falce lunare, da cui si poteva ammirare uno spettacolare cielo stellato.
Al centro della stanza c’era una scrivania con una sedia dal lunghissimo schienale su cui era seduto Yen Sid: era un uomo anziano molto alto, con una lunghissima barba grigia, un naso adunco e due intensi occhi neri.
Indossava un lungo abito blu con grandi maniche e sulla testa portava un cappello a punta con disegnate stelle gialle e una luna, aveva un aspetto molto saggio e potente.
Silente notò la somiglianza con il suo aspetto.
«Re Topolino, immaginavo saresti venuto» disse, aveva una voce molto lenta e profonda «sono successe cose molto importanti».
«Salve Maestro Yen Sid, vi presento il Referente di Hogwarts, Albus Silente» disse, così Silente fece un cenno di saluto educato al maestro del re.
Yen Sid ricambiò sorridendo «È un onore conoscervi professor Silente, le vostre abilità sono leggendarie».
«Lei mi lusinga Maestro Yen Sid, devo ammettere che anche Topolino parla molto bene di voi».
I due Referenti si accomodarono e Silente si prese un momento per ammirare di nuovo il cielo da quella stanza: una meravigliosa ed infinita distesa di stelle, anzi mondi.
«Maestro Yen Sid…» iniziò Topolino con voce mogia, «Walt è scomparso con Sora attraverso un portale, dove sono finiti? Di chi era quella voce? E come facciamo a trovarli?» chiese quasi disperatamente; Silente si stupì che il re non riferì a Yen Sid nulla del resto dell’avventura, in fondo c’erano dettagli importanti, ma a quanto pareva il Maestro ne era già a conoscenza.
«Percepisco la grande Luce che contraddistingue i cuori di Walt e Sora nel Regno dell’Oscurità, ma non so dirti chi li abbia trascinati al suo interno. Il mistero aleggia intorno agli eventi che sono accaduti e che stanno per accadere, ma conosci i pericoli che incombono laggiù, è fondamentale andare a recuperarli».
«Ma, Maestro Yen Sid, non esistono più porte che conducono nel Regno dell’Oscurità! Dopo che Xehanort è stato sconfitto finalmente i mondi hanno conosciuto la pace e l’Oscurità è stata confinata laggiù, come faremo a raggiungerlo?».
Silente non disse niente, gli sfuggivano troppe nozioni, comprendeva che Yen Sid, Topolino e Sora erano molto più esperti di Luce e Oscurità rispetto a lui, che aveva solo sentito raccontarne gli eventi, perciò decise di prestare più attenzione possibile alla spiegazione di Yen Sid.
«Questo non è del tutto vero, un recente evento corre in nostro aiuto, un evento in cui siete stati coinvolti» disse e con la mano fece comparire sulla scrivania un ologramma: si trattava di uno sfondo rosa e una linea blu che lo percorreva orizzontalmente, poi continuò a spiegare «Tutti gli eventi si susseguono nei mondi, in un determinato spazio e in una linea temporale a senso unico. Dialga e Palkia hanno il pieno controllo di questi due fondamentali fattori e, recentemente, Dialga ha perso il controllo del suo elemento a causa di agenti esterni».
In quel momento nel grafico illustrato nella scrivania la linea blu zigzagò un po’ e alcuni puntini neri comparvero accanto all’area in cui la linea aveva traballato.
«Malefica!» rispose il re «insieme a Magneto, Voldemort e Doflamingo ha preso il controllo sulla mente e sul corpo di Dialga! Ma il tempo ha continuato a scorrere normalmente…»
«Questo è vero, perché Dialga è stato salvato prima che le distorsioni intaccassero il presente. Ma nel passato qualcosa è accaduto. Senza la copresenza di Tempo e Spazio, le sorti della storia non possono essere modificate e infatti non è successo, ma alcuni mondi nel passato sono stati aggrediti nuovamente dall’Oscurità. Fortunatamente non è un problema esteso ma dovrete viaggiare attraverso i mondi passati e salvarli dall’Oscurità, in uno di questi spero troviate la porta per il Regno dell’Oscurità, dove potrete trovare Walt e Sora».
Fu in quel momento che Silente decise di porre una domanda, secondo lui fondamentale, a cui proprio non riusciva a darsi una risposta «Mi scusi se mi intrometto Maestro Yen Sid, ma come faremo a viaggiare nel tempo alla ricerca di un luogo e di un momento che non conosciamo?».
Il Maestro Yen Sid non mutò espressione e proseguì: «Il Keyblade è la chiave che può aprire qualunque serratura, anche quelle per i mondi passati. Sarà lui a guidarvi, lasciatevi trasportare dal vostro cuore e la via per Walt e Sora si illuminerà davanti a voi».
Silente rimase confuso da questa risposta ma con la coda dell’occhio vide il re annuire come se fosse una cosa logica, perciò decise di fidarsi della sua intuizione.
«Grazie Maestro Yen Sid! Partiremo subito!» disse Topolino scendendo dalla poltrona, Silente salutò e fece lo stesso.
«Ancora un’ultima cosa…» li fermò il maestro «…se nel vostro viaggio nel tempo dovreste imbattervi in persone, luoghi o situazioni che avete già vissuto non dovete influenzare l’andamento del tempo in alcun modo, anche se fosse per salvare delle vite, altrimenti gli eventi potrebbero distorcersi e modifichereste la realtà per cui stiamo combattendo» disse con tono di avvertimento, poi Yen Sid sorrise «Possa il vostro cuore essere la vostra chiave guida» e loro lasciarono lo studio.
Raggiunsero la gummyship e decollarono subito dalla torre di Yen Sid per andare a prendere Sengoku.
Topolino era alla guida e aveva un sorriso stampato in volto, Silente dubitava che fosse unicamente per mantenere al massimo i motori della navicella perciò pose una domanda: «Vostra Maestà, non vorrei mancare di rispetto, ma non ho compreso appieno il metodo spiegato da Yen Sid per raggiungere i mondi del passato, potreste chiarirmelo?».
«Ma certo Albus, dovrà essere tutto nuovo per te» disse in tono comprensivo «vedi, Yen Sid è stato il mio maestro, è lui che mi ha insegnato a usare il Keyblade e tutto quello che c’è da sapere su Luce e Oscurità. Quello che ha detto Yen Sid è che il Keyblade può aprire qualsiasi porta, anche quelle per andare nel passato. Ci sono molte nozioni che nessuno può spiegarsi, il funzionamento del cuore delle persone è una di quelle. Il Keyblade è fortemente connesso al cuore del suo possessore. Premettendo che i mondi del passato non sono geograficamente situati da nessuna parte, visto che ormai sono trascorsi, e visto che viaggiare attraverso essi è l’unica speranza che abbiamo per ritrovare Walt e Sora, sarà il nostro cuore a guidare il Keyblade ad aprire la porta giusta. È il nostro legame con Walt la luce che ci condurrà da lui» spiegò Topolino in maniera un po’ più pratica di quello che aveva fatto Yen Sid.
«Credo di aver capito…» rispose Silente a bassa voce, in realtà a lui sembrava impossibile, ma forse per un possessore del Keyblade la questione era diversa; solo loro avevano un legame così profondo con la Luce e l’Oscurità.
Dopo qualche ora di viaggio passata a cercare di capire quanto i cuori hanno influenzato l’equilibrio dei mondi, il re fece una telefonata al Castello Disney.
«Cip e Ciop a rapporto!» dissero in coro i due scoiattolini mettendosi sull’attenti.
«Avrei bisogno di parlare con Paperino e Pippo».
«Glieli passiamo subito».
Lo schermo divenne nero in attesa che la chiamata fosse traferita, dopo pochi secondi comparvero Paperino e Pippo.
«Gorsh, salve Vostra Maestà» salutò Pippo
«Ciao ragazzi, sono in viaggio verso la Rotta Maggiore, manca poco ormai, dovreste dirmi dove si farà trovare il grand’ammiraglio Sengoku»
«A noi ha riferito che si sarebbe imbarcato da solo su una nave da guerra della Marina e che si sarebbe diretto all’arcipelago Sabaody, al grove quarantasei nella zona turistica» spiegò Paperino recitando l’informazione memorizzata.
«Molto bene, la Rotta Maggiore è un mondo pieno di isole ma sono già stato all’arcipelago Sabaody in passato, saprò riconoscerlo!» disse Topolino «Bel lavoro ragazzi, vi aggiorno il prima possibile, se ci fosse qualche problema andate da Yen Sid».
«Sì, Vostra Maestà» dissero in coro prima che la comunicazione si interrompesse.
«È forse quel mondo laggiù?» chiese Silente che notò in lontananza un mondo tutto ricoperto d’acqua eccetto una sottile linea rossa che lo percorreva lungo un meridiano.
«Sì è proprio quello, benvenuto nella Rotta Maggiore, Albus!»
 






 
Angolo dell'autore: 
In questo capitolo ci sono state molte rivelazioni! Credete che la preoccupazione di Silente riguardo alle Ultracreature sia giustificata e che viaggeranno tra i mondi ?
Magneto ha avuto un' intuizione giusta su Malefica? 
Il viaggio alla ricerca di Walt e Sora sembra lungo e impervio, avreste immaginato delle conseguenze del genere? Secondo voi, in che mondo capiteranno i Referenti? 
Fatemelo sapere in un commento!
Critiche, idee e recensioni sono sempre ben accetti!
Il prossimo capitolo verrà pubblicato tra due/tre settimane.
See you nex time!
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Walt96