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Autore: MaryFangirl    28/05/2017    1 recensioni
Al liceale Light Yagami viene dato il compito di fare da cicerone a Ryuzaki, nuovo ed eccentrico studente, e i due non vanno esattamente d'accordo...all'inizio. (AU ambientata al liceo).
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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L
 
'Ciao Light, sono il tuo nuovo amico, Ryuzaki'
-...no-
'Light, sono io'
-...ancora peggio-
'Ciao Light, sono Ryuzaki. Riguardo al caso di cui abbiamo parlato-'
-...no-
'Light, suppongo? Sono Ryuzaki. Volevo discutere ulteriormente del caso che hai menzionato dopo le lezioni, ti prego di rispondermi se ti risulta opportuno. -R'
L meditò su quanto strano fosse mandare messaggi a qualcuno che non fosse Watari o i ragazzi. Non aveva mai avuto davvero un amico o un compagno di classe a cui mandare messaggi.
Bzz Bzzt
L lanciò un'occhiata allo schermo, mentre il nome 'Light Yagami' lampeggiava.
Era stato piuttosto rapido.
'Ciao Ryuzaki, sono Light. Mi piacerebbe molto parlare del caso, cosa vorresti sapere? -Y'
-Tutto- pensò L sconcertato, sollevando un sopracciglio leggendo la 'Y' alla fine del messaggio di Light. Doveva stare per 'Yagami', pensò.
'Beh, tu quanto ne sai? -R'
'Un po' -Y'
'Ti ascolto -R'
'D'accordo, ecco quello che so: finora ci sono state tre vittime, tutte ragazze. Ognuno dei cadaveri è stato trovato dentro la scuola, in aule che non erano di loro interesse. Non le conoscevo bene ma erano piuttosto apprezzate da tutti, ed erano tutte bionde, con lo stesso gusto nel vestire di Misa. Questo mi porta a pensare che sia un insegnante, un uomo, a uccidere. Non sei d'accordo? -Y'
'E' esattamente quello che ho pensato quando ho saputo che le vittime erano tutte ragazze. -R'
Persino il poliziotto con la mente più sempliciotta l'avrebbe capito.
'Dovremmo controllare quali classi avevano in comune. So che vuoi diventare uno scrittore, ma sembri avere una buona mente per il lavoro di detective, se volessi aiutare. -Y'
L considerò le opzioni; da una parte l'opportunità di studiare Light e valutare le sue capacità deduttive era intrigante, ma dall'altra probabilmente avrebbe chiuso il caso più rapidamente da solo, e portare Light nelle indagini avrebbe potuto essere considerato come mettere a rischio un civile. Senza menzionare che aveva promesso a Mello che avrebbe portato a termine il caso il più velocemente possibile...
'Certo, Light-kun, farò quello che posso per aiutarti a risolvere il caso. -R'
'Sarebbe fantastico, anzi, più che fantastico...possiamo incominciare domani. Ho aiutato mio padre un paio di volte in alcuni dei suoi casi, ma se risolviamo questo da soli...probabilmente verrei assunto come detective subito dopo la fine del liceo. -Y'
L sorrise divertito al suo apparente entusiasmo.
'Sì, è molto probabile...allora, Light, cos'è esattamente che ti spinge così tanto a voler diventare un detective? -R'
Era piuttosto curioso di sentire la risposta di Light, specialmente visto che sembrava ostinato sulla sua scelta nella professione, più della maggior parte degli altri studenti della sua età.
'Come sai, mio padre è a capo della polizia e ho sempre voluto seguire i suoi passi...ma è anche perché sono bravo. Cioè, sono bravo anche a giocare a tennis e nelle altre materie, ma il lavoro del detective è più eccitante. Senza contare che sarei in grado di portare alla giustizia coloro che approfittano degli innocenti. -Y'
'Beh, sembra una causa piuttosto nobile. -R'
'Penso di aver sempre voluto essere così, molti bambini vogliono diventare principesse o astronauti, stravedono per le star del pop e per i personaggi delle fiabe; io volevo risolvere i crimini. Il mio esempio è stato L. -Y'
Ryuzaki avvertì una scossa di stima mentre il suo stesso appellativo lo fissava dallo schermo del cellulare, quasi in tono di accusa.
'Chi dice che L non sia, in effetti, un personaggio delle fiabe? Una semplice storia inventata per inspirare i giovani detective? -R'
La replica giunse un minuto dopo.
'Sai di L? Pensavo che la maggior parte delle persone non lo conoscessero, ma suppongo che tu non sia come la maggior parte. Non posso spiegarlo, ma so che L è lì fuori a risolvere casi in nome della giustizia. Come detective principiante tento di non giudicare basandomi solo sull'istinto, ma riesco a sentirlo, L è reale, Ryuzaki. E intendo incontrarlo, un giorno. -Y'
L'agitazione crebbe nel suo stomaco, accompagnata ora da una costrizione al petto. Si domandò vagamente se non stesse diventando asmatico. Sarebbe stato un problema. Avrebbe dovuto chiedere a Watari, più tardi.
'Hai un eccellente senso dell'intuito, Light Yagami. -R'
'? -Y'
L decise di non rispondere al punto interrogativo. Se si fosse messo a lavorare al fianco di Light Yagami, avrebbe dovuto essere estremamente cauto...affinché il suo più profondo segreto non venisse rivelato. Non gli vennero in mente che due parole. Sfida accettata.
 
 
 
Light
 
 
Cosa voleva dire con quello? Light se lo domandò, mettendo via il cellulare. Sembrava che Ryuzaki non gli avrebbe risposto. Si girò sulla schiena e cominciò a contemplare sulla sua nuova amicizia con Ryuzaki. Inclinando il collo, Light riusciva a cogliere le parole dell'ultimo messaggio di Ryuzaki, 'Hai un eccellente senso dell'intuito, Light Yagami. -R'.
Il comportamento di Ryuzaki era parso strano – più del solito – dopo aver menzionato L.
-Potrebbe essere...-, no, era impossibile. Punto primo, L non usciva mai da dietro lo schermo del suo computer. Secondo, quel ragazzo era davvero troppo strambo per essere il più grande detective del mondo. Tutti gli altri detective del gruppo di suo padre erano ben preparati e quasi ossessivo-compulsivi nelle loro abitudini...Ryuzaki era tutt'altro. Light quasi rise ad alta voce alla propria supposizione. Ryuzaki come L, hahaha...
Quel ragazzo probabilmente sarebbe comunque diventato un grande scrittore, certamente era sufficientemente drammatico.
 
 
 
L
 
 
La prima settimana della sua esperienza al liceo trascorse a un ritmo tremendamente veloce, e senza molta libertà d'azione per il caso. Per venerdì era riuscito a procurarsi una copia dei programmi delle tre vittime e scoprì che avevano quattro lezioni in comune: chimica, matematica, inglese e l'ora di studio individuale.
Light era elettrizzato. Quando domandò a Ryuzaki come avesse ottenuto quelle informazioni, L gli disse di essersi intrufolato nell'ufficio del preside.
"Ryuzaki, probabilmente non avresti dovuto farlo...la preside Ackerman è piuttosto rigida quando si tratta di disciplina" evidenziò Light, anche se la sua espressione mostrava apprezzamento.
"Eh" Ryuzaki fece un cenno disinvolto. Erano isolati nella biblioteca, avendo requisito un tavolo nell'angolo sul retro nella speranza di avere un po' di privacy mentre discutevano del caso. In più avrebbero potuto conversare senza ricevere severe occhiatacce dalla bibliotecaria della scuola, che sembrava aver reso propria la missione di intimorire Ryuzaki per non farlo tornare in biblioteca. Missione inutile, non era così facile allontanarlo. Specialmente dopo aver sostenuto una faida di oltre dieci anni con la bibliotecaria della Wammy House.
"No, non puoi fare 'eeh'" Light mimò il gesto leggero che Ryuzaki aveva fatto con la mano. "Non dovresti rischiare così visto che sei nuovo"
"Come pensi che sarà fare il detective?" ribatté Ryuzaki, "inoltre, Misa mi ha raccontato alcune storie interessanti sui tuoi primi anni qui...hackerare il sito della scuola a dieci anni? A quanto pare il comportamento criminale inizia presto"
"Non vedo alcuna prova a sostegno di queste affermazioni" Light sollevò imperiosamente un sopracciglio, "e poi, da quando parli con Misa fuori da scuola?"
"Da quando qualcuno le ha dato il mio numero di telefono" L rivolse a Light uno sguardo eloquente.
Quel bastardo non batté neanche le palpebre. "E chi l'avrebbe fatto?"
L stava per replicare – era più fasullo di quanto ci si sarebbe aspettato – quando due ragazzi della loro classe si avvicinarono al tavolo. Avevano entrambi un'espressione che fece irrigidire Light, come se si aspettasse una rissa.
"Ehi, Yagami" uno ghignò verso Light nello stesso modo in cui i bulli alla Wammy House a volte guardavano i bambini più piccoli.
"Non sapevo avessi un debole per gli strambi" sogghignò verso Ryuzaki, "o è solo una strana perversione? Non riesco ad immaginare questo stramboide essere bravo a letto, voglio dire, guarda come si siede!"
L lo ignorò, era più che abituato ad essere preso in giro per come si sedeva, vestiva, mangiava, camminava, e praticamente per ogni altro aspetto del suo personaggi. Era piuttosto disinvolto, comunque, aveva da tempo fatto pace con l'idea di essere diverso; senza menzionare i ragazzini alla Wammy's che, durante i suoi primi anni lì, erano stati molto più creativi con gli insulti rispetto a quei due idioti.
Light sospirò irritato ma fu interrotto dal secondo ragazzo prima di poter ribattere, che si abbassò e scrisse qualcosa con la penna sul quaderno di Light.
"Non mi sorprende, cioè, guarda lo spelling del suo nome al contrario. Yagami significa-"
Fu bruscamente interrotto dal piede di L che andò a schiantarsi sulla sua mascella, e cadde a terra frignando. -Fuori uno, ne rimane un altro- pensò L dirigendosi verso l'altro. Ryuzaki sentì una mano sulla spalla e si voltò verso Light, che si era alzato dalla sedia.
"Ryuzaki, non ne vale la pena. Lascia perdere"
"Finocchi!" il ragazzo ancora in piedi gridò mentre tirava su l'amico, e velocemente corsero verso la bibliotecaria, che non si era distratta dalla sua lettura. Doveva trattarsi di un bel libro.
Ryuzaki si riaccomodò con difficoltà e portò le ginocchia al petto. Lanciando rapidamente un'occhiata al foglio di Light, lesse la brutta scritta che il ragazzo aveva scarabocchiato.
'Yagami – I'm a gay'
Ryuzaki si sentì male. Non era affatto un omofobo, anzi alla Wammy House incoraggiavano gli studenti a essere loro stessi il più possibile. Certo c'erano bulli, come in ogni scuola, ma l'omofobia era praticamente inesistente.
Lui non era gay per quanto ne sapeva, perché onestamente, non si era mai preso del tempo per perseguire intrecci romantici. La maggior parte delle persone erano troppo ignoranti o noiose. Considerato questo, L non riusciva a capire un problema di insicurezza tale da avvertire il bisogno di ridicolizzare qualcuno per il genere che preferiva. Vedere Light abbattuto dai suoi compagni di classe lo rendeva incredibilmente...beh, incazzato.
"Ryuzaki, calmati" Light sembrava sconvolto, "perché reagisci con tanta foga all'improvviso?" si accigliò, e Ryuzaki vide la preoccupazione nei suoi occhi.
"Perché, Light, se non fossi venuto in questa scuola e non avessi socializzato con te, non saresti mai stato preso di mira così" Ryuzaki abbassò lo sguardo sui propri fogli, sorpreso dal proprio stesso repentino senso di colpa, "E' colpa mia".
"No" disse Light cancellando le parole con la penna, "Ryuzaki, che tu ci creda o no, sono stato bullizzato un sacco da bambino"
Ryuzaki lo fissò incredulo. "Tu? Mister Perfezione?"
Light aggrottò la fronte, "Vorrei che la smettessi di chiamarmi così, ma sì. Gli altri bambini mi prendevano in giro perché ero più intelligente di loro, e perché volevo diventare un detective invece che un pirata o un astronauta come tutti gli altri" si riaccomodò e incrociò le gambe, con aria disinvolta.
Ryuzaki avvertì un altro lampo di irrazionale rabbia scorrergli dentro, e servì solo a confonderlo ulteriormente.
"Ho imparato semplicemente ad ignorarli, e presto la cosa si è sistemata. Cioè, guardami adesso, sono..." sospirò con aria sconfitta e gesticolò come a banalizzare il concetto, "Mister Perfezione, come sembra che ti diverti a chiamarmi"
L annuì, la sua mente correva, "Interessante".
Light gli lanciò un sorriso sconcertato mentre l'ultima campana della giornata suonava ed entrambi si alzarono per recuperare le loro cose. L notò vagamente che il suo sorriso era genuino.
"Quindi non ti preoccupare, okay?" Light fece strada verso la porta e L si limitò ad annuire. "Misa e Kiyomi volevano andare a vedere un film questo fine settimana. C'è speranza che tu possa venire?"
L annuì per la terza volta, ancora perso nei suoi pensieri, anche se Light sembrava fare del suo meglio perché entrambi dimenticassero l'incidente, "Sembra divertente"
Light sorrise di nuovo lievemente, "Allora ci vediamo"
"Ci vediamo..." mormorò L quasi a se stesso mentre si dividevano, Light diretto al suo armadietto, e L al parcheggio dove Watari lo stava aspettando in macchina. Era così sprofondato nei propri pensieri mentre si inoltrava nella massa di gente che quasi andò a urtare contro tre persone, guadagnandosi più di un'occhiataccia. Non che lui ci fece caso.
"Giornata dura, mi sembra di capire?" ridacchiò Watari dal posto di guida mentre L si posizionava dietro con le ginocchia strette al petto nel suo solito modo.
"Sì" replicò L con aria assente.
Gli occhi di Wammy gli forarono la fronte attraverso lo specchietto retrovisore.
"Oh?" il suo tono era cambiato e da vagamente divertito era diventato quello di un genitore preoccupato, sapendo bene che L tendeva a non parlare mai dei suoi problemi, preferendo occuparsene da solo. Quel giorno però era diverso, L non era interamente sicuro di quale fosse il problema in primo luogo.
"Wammy-san...?"
"Sì, L?" fece senza esitazione.
"Mi sento piuttosto...spento, ultimamente"
"L'ho notato" replicò l'altro. "Ieri non hai mangiato minimamente i dolci come al solito, e sembri triste...di nuovo la depressione?"
"No" replicò L, insicuro, un concetto estraneo a lui e verso se stesso, "è diverso". Si fissò le mani che erano avvolte intorno alle ginocchia. "Ho tirato un calcio alla mascella di un ragazzo oggi"
Wammy sollevò lo sguardo sorpreso, tornando a guardare gli occhi di L dallo specchietto. "Non pensi che fosse ingiusto, L? Che ragione avresti avuto di picchiare un civile?"
"Lui e il suo amico mi hanno cercato col proposito di ridicolizzarmi per riparare alle loro insicurezze, e alla fine hanno insultato Light. Non volevo colpirlo, è semplicemente...successo" L lasciò la frase in sospeso debolmente, e non era un termine che normalmente avrebbe usato per descrivere se stesso.
"E non è mai successo niente del genere prima? Nemmeno con lo stupratore di Manchester quando hai fisicamente preso il colpevole?"
"Nemmeno allora"
"Mmh" fu tutto quello che disse. L ebbe la distinta sensazione che si stava tenendo qualcosa per sé ma scoprì di essere in difficoltà nel capire cosa.
Non si meravigliava che Mello si scagliasse sempre contro chi gli teneva nascosto qualcosa. L lo trovò estremamente frustrante. Qualunque cosa fosse, Watari sicuramente aveva le proprie ragioni per tenerlo segreto. L sperò semplicemente di capirlo prima che diventasse evidente. In particolare per qualcuno con un buon intuito. Come Light.

 

  
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