Fanfic su attori
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Autore: bella94    10/06/2009    3 recensioni
Ogniuno di noi fa delle scelte, durante quell'arco di tempo chiamato vita. E io avevo fatto le mie. Non avevo mai avuto rimpianti. I rimpianti, per me, non esistevano. Quel che è fatto è fatto. Semplice. Eppure, non è sempre così. Tutt'altro. Avevo abbandonato chi mi era sempre stato vicino. Chi mi amava. Avevo perso tutto. ...e avevo capito che i rimpianti esistono, anche per me. Quel che è fatto è fatto, ma nulla è detto...non ancora.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: diciamo che sono un po' tanto in crisi: odio questo capitolo, e rileggendo l'altro non c'ho capito un'acca. quindi, da questo posso dedurre che la carriera di scrittrice non è fatta per me, e che se non voglio diventare la Moccia al femminile non ci devo neanche provare. mi dispiace di avervi deluse con questa nuova piega schifosa della fic. è come se ogni cosa che scrivo non sia più decente. mi dispiace davvero tanto, pardon me.
xoxo, N-

PS: forse non aggiornerò per un po'...

-

The other side of my life

-something bad is goin' on-
11

Mentre torno a casa una strana sensazione di disagio o tristezza si fa spazio in me.
Ho litigato con Robert. Magari non in modo esplicito, eppure io sono arrabbiata con lui.
Per qualcosa di assurdo. Dannazione, anche io sono andata a letto con Jesse Eisenberg per Adventureland, vabbè era stato semplicemente uno schifo, lo ammetto, un totale schifo, ma prima di tutto era stato lavoro. Punto.
Robert non mi aveva fatto scenate di gelosia o roba simile.
Come sempre tra i due sono io quella che si deve far distinguere per la stupidità.
Mentre apro la porta di casa prendo dalla tasca dei jeans il telefonino e chiamo Robert.
Al secondo squillo risponde.
“Kristen!”, quasi grida.
“Mi dispiace,” sussurro, buttandomi sul letto.
“Amore, tranquilla” mi dice, e mi sento subito meglio.
“Non sei arrabbiato con me?” gli domando, confusa.
“No, amore, tranquilla, era più che prevedibile la tua reazione”, mi rassicura.
“Sì, prevedibile. Proprio. Io oserei stupida, più che altro”, borbotto.
Lui ride piano. “Dai, non è vero.”
“Ma tu non mi hai fatto scenate quando l’ho dovuto fare con Jesse”, sbiascico, di nuovo demoralizzata.
“Perché ho piene fiducia in te” risponde.
“E quindi io di conseguenza non ne ho in te per quello che ho fatto?”, strillo.
“Kristen, non gridare che mi rompi il timpano. E comunque, tu hai fiducia in me, non ne hai in Emily!”, esclama, esasperato.
“Mah! Ci mancherebbe altro! Sta divorziando dal marito perché molto probabilmente l’ha tradito!”, ribatto, sdegnata.
“A dir la verità è stato lui…ma vabbè”.
“Wow, questo sì che mi fa sentir meglio”, borbotto.
“Ehi, giuro che mollo tutto e vengo da te”, minaccia.
“No, non ce n’è bisogno. Va tutto bene. Ah, lo sai che ho tagliato e tinto i capelli? Sono bellissimi!”, lo informo, cambiando di proposito argomento.
Lui sospira, ha capito dove voglio andare a parare. “Ah, davvero?” mi domanda.
“Mmh mmh,” confermo, levandomi con i piedi le scarpe.
“Kristen?”, mi chiama.
“Sì?” rispondo.
“Non mi vuoi mollare vero?”, mi domanda, così, su due piedi.
“Eh?”, domando inorridita.
“No, niente, lascia stare.”
“Robert, che cavolo stai pensando?”, gli domando, agitata.
“Kristen, mi vuoi lasciare, vero?”, ripete.
La testa comincia a girarmi. “No! Robert, no, per l’amor del cielo! E’ assurdo quello che pensi!” esclamo.
Lo sento ridere. “Okay, okay. Volevo soltanto sentirmelo dire”, si giustifica.
“Be’ la prossima volta dimmelo senza troppi preamboli e mi risparmi un colpo”, lo informo, ancora scossa. Perché me l’ha chiesto? Cosa diavolo gli sta succedendo?
“Senti, ci sentiamo dopo. Un bacio”, gli dico.
“Okay, a dopo, ti amo”, mi saluta.
“Sì”, dico e riattacco.
Sì? Ma che razza di risposta è mai? Oddio, non sta succedendo niente. Assolutamente niente. Siamo solo entrambi un po’ stanchi, va tutto a gonfie vele.
Perché cazzo mi ha chiesto se lo sto per mollare? Dannazione, non lo so. E’ assurdo e…non lo so.
Mi rigiro sul letto cercando una posizione comoda. Perché me l’ha chiesto? Sto facendo qualcosa che glielo faccia, anche solo lontanamente, pensare? Oppure è lui che mi vuole mollare?
Sta succedendo qualcosa. Ci metterei una mano sul fuoco, ci giurerei, che sta succedendo qualcosa. Me lo sento.
Kris, smettila, adesso stai davvero esagerando., sembri una stupida adolescente alle prese con il primo ragazzino che la vuole scaricare. Dio, ma io sono un’adolescente!
Mi strofino il volto con le mani, schiaccio per bene il cuscino sotto la testa, e mi addormento, dimenticandomi per un po’ di tutto quello che mi spaventa.

-

Mi sveglio di soprassalto. Ho appena avuto un incubo. E non mi ricordo assolutamente niente.
La radiosveglia segna le tre di notte. Ho l’affanno.
Mi alzo a sedere e mi accorgo di essere ancora vestita. La mia mente torno indietro nel tempo e ricorda cosa è successo poche ore prima. Ho chiamato Robert, lui era strano, mi sono addormentata.
Sospiro alzandomi dal letto e spogliandomi.
Mentre mi avvicino all’armadio per prendere il pigiama urto, con il piede, qualcosa.
Al buio mi chino e prendendola in mano riconosco il mio cellulare.
La scritta sullo schermo mi avverte che c’è un nuovo messaggio.
Strofinandomi gli occhi, spingo il tasto destro e leggo:
Torno a L.A.
Parto il prima possibile. Tranquilla, non è successo niente, non ti far prendere dal panico, è solo che mi sei sembrata strana oggi, al telefono, e penso che ci sia di sicuro qualcosa sotto. Dobbiamo parlarne, subito. A presto, Robert.
PS: non venirmi a prendere dall’aeroporto, ci saranno di sicuro i paparazzi, prendo un taxi e sono da te.

Lasciando cadere il telefono di nuovo a terra, mi passo una mano tra i corti capelli, e, più scoraggiata che mai, mi ricordo di quello che avevo pensato prima di addormentarmi: sta succedendo qualcosa.
Con il cuore a mille, torno a letto dove mi giro e rigiro per non so quanto tempo.
Sino a che, improvvisamente, nella mia mente sbarca un ricordo: l’incubo che mi ha fatta svegliare.
Lo rivivo tutto, di nuovo, nei minimi dettagli, e adesso più che mai mi sembra reale.
E poi cercando con tutta me stessa di restare calma, mi addormento, ritrovando per non so quanto quella spensieratezza che non è più mia.
  
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