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Autore: Violetta_    02/06/2017    4 recensioni
Un percorso dal nero al bianco.
(Dal capitolo 1)
- A quanto pare i test e le analisi che le hanno somministrato hanno dato risultati straordinari. Sarà allevata per essere un tassello fondamentale del nostro progetto -
- Mi stai dicendo che questo scricciolo diventerà un'agente? -
L'uomo fece spallucce.
- In teoria lo è già. Le è stato assegnato un nome in codice -
- Davvero? E quale? -
***
(Dal capitolo 6)
Gelò per un istante presa alla sprovvista, poi digrignò i denti ed assottigliò lo sguardo.
Alzò lentamente la testa e i suoi occhioni pervinca si incastonarono a quelli azzurro cielo del ragazzo che aveva parlato.
Eccolo la.
L'altro bugiardo.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le fanfiction alcoliche'
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Palo Cortado








Residenza Agasa ore 11.30 di sera.

<< Cosa ci fate qui a quest'ora? >>
<< E' un'emergenza >>
<< Dov'è lei? >>
<< Tranquillo Subaru. Ai dorme da un pezzo, è al piano di sotto in camera sua >>






Dopo l'incidente sulla ruota panoramica il modulatore di voce di Shiuichi Akai aveva iniziato a mostrare qualche difetto e si era definitivamente rotto proprio quella sera mentre parlava con Conan.
Essendo uno strumento fondamentale per interpretare Subaru Okya non videro altra soluzione se non quella di recarsi a casa del professore per farlo riparare al più presto.

Mentre il professore era intento a lavorare i tre si erano messi a parlare degli ultimi eventi riguardanti l'organizzazione, ed erano venuti fuori parecchi particolari.

<< … e così alla fine non mi ha scoperto. Merito tuo ragazzino >>

Agasa annuì mentre era intento a svitare uno dei piccoli pezzi del modulatore.

<< Quindi Tooru Amuro è Rei Furuya, un agente della polizia segreta. Bourbon è solo una copertura >>
<< Hai >>
<< Ma Akai-san, se è così perché non collaborate per sventare i piani dell'organizzazione? >>
<< E' piuttosto complicato. Non penso che accetterebbe mai di collaborare con me >>

Conan si portò due dita sul mento guardando un punto indefinito nello spazio.

<< Sarebbe fantastico se riuscissimo a mettere a punto un piano per... >>
<< Cazzo... >>
<< Akai non mi sembra il caso di... >>

Il bambino aggrottò le sopracciglia vedendo lo sguardo corrucciato dell'agente dell'FBI.
Si girò seguendo il suo sguardo e sgranò gli occhi.

Ai era davanti la porta e li fissava con un'espressione allarmante: era un misto di stupore, rabbia e delusione.

Agasa fu l'ultimo ad accorgersi della sua presenza ma il primo ad intuire la gravità di quello sguardo.


Aveva sentito tutto.


<< Ai-kun...>> disse mettendosi in piedi ed alzando le mani.

<< Bugiardi... >> sibilò lei con astio.

<< Ai... ascolta >> tentennò Conan iniziando ad avvicinarsi a lei e fu allora che la bambina indietreggiò.

<< Maledetti bugiardi... >> sibilò nuovamente continuando ad indietreggiare.

<< Ai per favore calmati! >>

Ai gettò una brevissima occhiata a Subaru, l'uomo aveva involontariamente spalancato gli occhi e questo, sommato alla sua vera voce e ai discorsi di poco prima, avevano dato modo alla scienziata di riconoscere Dai Moroboshi, il fidanzato della sorella.

Sbatté la porta con violenza iniziando a correre.
Sapeva che se fosse andata verso la porta principale Morobishi o Akai o come diamine si chiamava, l'avrebbe raggiunta con estrema facilità quindi scese le scale andando al piano di sotto.
Il piano sembrò funzionare poiché udì la porta principale aprirsi e poi richiudersi velocemente.

<< Ragazzina torna immediatamente qui! >>

Uscì dalla finestrella del laboratorio e una volta fuori dalla villetta si diresse verso le vie secondarie della città continuando a correre.




*




Come avevano potuto?

Prenderla in giro così spudoratamente come se fosse una povera idiota.



Bugiardi



Che quello strano ragazzo fosse Dai Moroboshi lo aveva sospettato. Ma sapere che Conan e soprattutto il dottor Agasa erano a conoscenza di tutto e le avevano celato la verità era una cosa che la mandava in bestia.




Bugiardi Bugiardi Bugiardi Bugiardi...




Poi come si era permesso di spiarla?

Sopraffatta dagli eventi e dalla lunga corsa si fermò poggiando le mani sopra una colonna respirando affannosamente.

Una volta che il suo respiro si fu regolarizzato si guardò intorno: era in una stradina piuttosto stretta e poco illuminata vicino al parco.

Non pensava di aver corso tanto.

Poggiò la schiena contro il muro e mise una mano tra i capelli indecisa sul da farsi.

<< Ehi bambina non dovresti andare in giro da sola >>

Gelò per un istante presa alla sprovvista, poi digrignò i denti ed assottigliò lo sguardo.
Alzò lentamente la testa e i suoi occhioni pervinca si incastonarono a quelli azzurro cielo del ragazzo che aveva parlato.

Eccolo la.


L'altro bugiardo.


Forse quello che le aveva mentito più di tutti.

<< So cavarmela da sola Rei... >> disse utilizzando il tono di voce più odioso che riuscisse ad emettere.

Vedere Bourbon impietrire davanti a lei... doveva ammettere che era piuttosto divertente.

Il ragazzo aggrottò le sopracciglia dimostrando tutto il suo disappunto.

<< Come mi hai chiamato? >>
<< Rei... Furuya Rei. È il tuo nome no? >> continuò lei sempre con quell'antipatico tono di scherno.

Il ragazzo rimase in completo silenzio qualche istante facendo mente locale: Conan era riuscito a scoprire il suo soprannome, ma non era certo fosse a conoscenza del suo nome completo inoltre si era dimostrato fin troppo furbo per farsi sfuggire un'informazione simile.
L'unica altra persona che fino a quel momento era a conoscenza della verità era... no... maledizione...

Alzò gli occhi al cielo irritato.

<< Quell'idiota si è fatto scoprire... >>
<< Suppongo che tra tutti gli idioti di cui sono circondata tu ti riferisca a Moroboshi... o Akai... o come cavolo si chiama... >> disse piuttosto irritata.

Rei non si fece alcuno scrupolo ad annuire convinto.

<< Si quell'idiota la >> fissò la bambina notando che era in pigiama ed in ciabatte << E' per questo che sei qui? Sei scappata? >>

Ai incrociò le braccia al petto distogliendo lo sguardo.

<< Sul Bell Tree Express mi dicesti che hai incontrato i miei genitori... >> disse infine ignorando le sue domande.

Rei inclinò la testa su un lato guardandosi intorno e poi la prese per mano.

<< Ehi ma che fai? >> disse la ragazzina allarmata.

Lui continuò a camminare trascinandola in un angolo più riparato e sicuro.

<< Lasciami! >>
<< Qui diamo troppo nell'occhio >> rispose severo fermando le sue proteste.

La bambina si guardò intorno, non avvertiva nessuna presenza sospetta e da quel punto avrebbe potuto scorgere sguardi estranei senza farsi notare.
I suoi occhi poi si concentrarono sul ragazzo che continuava a fissarla con una strana espressione: sembrava arrabbiato ma anche preoccupato.



Perché? Che aveva da temere?



<< Come ti è venuto in mente di scappare di casa? Non lo sai che corri dei pericoli stando qui fuori? A quest'ora poi... >>
<< Non hai risposto alla mia domanda... >>

Il ragazzo assottigliò gli occhi senza risponderle.

<< Scommetto che non si trattava di un singolo incontro... >> azzardò lei.

Rei abbassò lo sguardo poggiando la schiena contro il muro.

<< È vero >> disse infine.

Quel comportamento non era normale.
Nessun agente, né del mib né della polizia, si sarebbe comportato in quel modo.
Invece di portarla via, di portarla da Agasa o dai suoi colleghi, l'aveva trascinata in un posto sicuro e continuava a fissava con un'aria impenetrabile.

<< Perché ho la sensazione che quello che mi tieni nascosto tu mi farà incazzare più delle bugie dei tuoi compari? >> domandò Ai avvertendo uno strano nodo allo stomaco.

Sul viso del ragazzo comparì un mezzo sorriso spontaneo.

<< Una signorina non dovrebbe utilizzare certi termini >> disse canzonatorio.


La trattava come una bambina piccola.
In quel momento era anche giustificato dal suo aspetto ma ricordava che anche sul treno aveva avuto quell'impressione.

Le aveva spiegato il suo piano nei minimi particolari, in modo fin troppo dettagliato.





<< I miei compagni ti porteranno via da qui in elicottero >>

...

<< Tranquilla. Ti farò sdraiare in un punto lontano dalla porta. Non correrai pericoli >>





Si era sentita trattare come una cretina in quel frangente. Per fortuna non era lei che doveva sostenere il suo sguardo perché era molto irritata dal suo comportamento e non era certa che sarebbe riuscita a celare il suo fastidio.

Però ora che ci rifletteva il ragazzo aveva continuato a ripeterle che non doveva preoccuparsi. Che non aveva nulla da temere.
Decisamente un comportamento anomalo per uno di quegli uomini

Inspirò a lungo, dovette sforzarsi parecchio per dire quelle parole.

<< Ti prego... >> disse infine con un filo di voce.

Rei la fissò con un'espressione molto seria.
Lo stava mettendo veramente in difficoltà.

<< Da quando sono nata mi sono state dette solo bugie... quindi, ti prego, dimmi la verità >>

Il biondo deglutì perdendosi in quegli occhioni.

<< Credo che tu ti stia facendo un'idea sbagliata... >>
<< Smettila di fare così >> continuò sentendo il suo respiro farsi pesante.

Non sapeva per quale arcano motivo gli stava facendo quella richiesta, dopotutto era un estraneo, un uomo dell'organizzazione, anche se sotto copertura.
Eppure qualcosa le suggeriva di insistere.

Rei sospirò capendo che non l'avrebbe raggirata tanto facilmente.



Diamine era tutta sua madre.



<< Si. Conoscevo bene i tuoi genitori, soprattutto l'angelo nero... >> fece una pausa scegliendo attentamente le parole da dire << lei... avrebbe voluto una vita migliore per voi due. Lavorava per rendere migliore la vita di molte persone... >> gli scappò un sorriso perdendosi nei ricordi << Era una donna davvero eccezionale. Lo erano entrambi i tuoi genitori >>

Ai fissava quel ragazzo pendendo letteralmente dalle sue labbra.

<< Tua sorella era iperattiva, molto iperattiva >> gli scappò una risata << Una volta sentii mormorare tuo padre che se tu fossi venuta fuori logorroica come lei, sarebbe diventato davvero matto >>

La bambina abbassò lo sguardo immaginandosi quella scena, anche se il volto di suo padre appariva come una figura molto sfocata nella sua mente.

Rei approfittò di quel momento, si piegò sulle ginocchia e la abbracciò affondando il naso tra i suoi capelli.

In quel momento Ai si sentì protetta come mai fino a quel momento.
Era una sensazione nuova eppure tremendamente familiare.

<< Quando sarà il momento opportuno ti racconterò tutto. Ma fino allora devi rimanere al sicuro... >> Le prese il viso tra le mani guardandola fissa negli occhi << Promettimi che non avrai mai più colpi di testa come questi. Non scappare più. Promettimelo Shiho >>

Ebbe un sussulto nel sentire il suo vero nome pronunciato da lui.
Istintivamente poggiò una mano sopra la sua avvicinandola ulteriormente al viso.

<< Te lo prometto... Rei...kun >> disse in un sospiro quasi senza pensare perdendosi in quegli occhi color oceano.

Lo sguardo del ragazzo si rilassò per poi tornare immediatamente sull'attenti.

<< Ora devi tornare a casa. Sarebbe troppo rischioso se ti accompagnassi >> prese il cellulare controllando attentamente sul display << Prendi la via per la scuola, prosegui verso la chiesa e corri senza dare nell'occhio. Sta lontana dal parco mi raccomando >>

Ai assottigliò gli occhi. Probabilmente conosceva la posizione attuale di quella gente.

<< Wakatta >>



*




<< Ai-kun dove diamine ti eri cacciata? Hai idea di quanto ci siamo preoccupati? >>

La bambina annuì sentendosi a disagio di fronte le ramanzine del professore.

<< Avevo bisogno di prendere un po' d'aria... >>

Conan strinse i pugni iniziando a gridarle contro.

<< Un po' d'aria? In piena notte? Questa è la scusa più penosa che tu... >>

Ai lo fulminò con uno sguardo talmente assassino da farlo raggelare.

<< Io adesso vado a farmi un bagno, poi vado in camera mia e se per caso trovo una qualsiasi cosa che possa vagamente ricordare una microspia tutti voi passerete un brutto, bruttissimo, quarto d'ora >>

Fino a quel momento Akai, sotto le sembianze si Subaru, era rimasto in completo silenzio, ma vedendo che Ai non sembrava aver minimamente compreso la gravità del suo gesto decise di intervenire.

<< Ascoltami bene ragazzina... >>
<< Dai Moroboshi >> esordì secca, ma con una cadenza vagamente sarcastica << ... è un piacere scoprire che quell'orripilante cappellino di lana si può togliere dalla tua testa. Lo trovavo parecchio inquietante oltre che antigienico >>

Il ragazzo ammutolì scoprendosi disagio e la bambina ne approfittò per recarsi al piano di sotto e sbattergli la porta in faccia.























Palo Cortado è una varietà di Sherry dal colore ambrato scuro che viene inizialmente invecchiato come un Amontillado, in genere per tre o quattro anni, ma che in seguito sviluppa caratteristiche più vicine a un Oloroso.



***
Angolo dell'autrice.

Ai ha avuto una reazione un po' stupida paragonabile a quella del film 5 quando telefonava all'appartamento di Akemi per sentire la sua voce sulla segreteria telefonica, ho immaginato che scoprendo la verità non sarebbe riuscita a reagire razionalmente come al suo solito. Spero di non averla resa troppo ooc.
Riguardo Rei, questo capitolo si ricollega ad un'altra mia raccolta “Secret file Zero”.
Spero di aver fatto un bel lavoro.
Ci si vede al prossimo capitolo.

Violetta_
   
 
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