Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Tati Saetre    05/06/2017    8 recensioni
Bella ha diciassette anni, vive a Forks e conserva un segreto di cui nessuno dovrà venire a conoscenza.
Edward ha - apparentemente - diciassette anni, una bellezza eterea e si è appena trasferito nella città più piovosa di Washington.
Cosa li accomunerà?
I segreti di Bella verranno a galla, prima o poi?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono in una casa non mia, in una camera non mia, seduta su un letto non mio

Quarto capitolo - Bella

 

 

Sono in una casa non mia, in una camera non mia, seduta su una poltrona non mia.

Da sola.

Edward è il nipote di Charlie. E’ il figlio di sua sorella.

Charlie non mi aveva mai raccontato questa… storia. Mi aveva detto che aveva chiesto al vampiro che lo salvò a cercare sua moglie, ma non mi aveva mai detto di avere qualcun altro.

Qualcun altro come quattro fratelli e una sorella. Susan per l’appunto, la mamma di Edward.

Charlie era stato trasformato nel 1914, mentre Edward quattro anni dopo. La stessa persona salvò entrambi, senza sapere che prima o poi gli avrebbe fatti riunire.

Dopo l’esordio così avvincente di Edward, abbiamo deciso tutti quanti di lasciare un po’ di spazio sia a lui che a Charlie, e quindi di dileguarci. Sono rimasta per un po’ con Alice, ma la vicinanza con Jasper iniziava ad inquietarmi sempre di più, quindi le ho chiesto sfacciatamente se potevo fare un giro per la casa. Lei ha annuito felice, e mi ha detto che avrebbe portato Jazz a fare una passeggiata.

Le passeggiate per i vampiri equivalgono alla caccia, questo l’ho imparato anni fa.

Ora sono in una camera illuminata di bianco, piena zeppa di libri e CD. La grande vetrata che c’è davanti a me affaccia sulla foresta, e mi trasporta quasi in un mondo magico.

Charlie e Edward stanno chiacchierando da un po’, così decido di alzarmi ed inizio a guardare qualche testo sulla libreria.

Amleto.

Romeo e Giulietta.

Enrico V.

Non so di chi sia questa camera, ma deve di certo piacergli Shakespeare.

Guardo invece la lista infinita di CD impilati su una mensola, e vedo perlopiù musica classica. Accendo lo stereo, e una melodia invade lo spazio.

So di conoscerla, ma non riesco a ricordami cosa sia.

“E’ Debussy.” Il CD che ho in mano cade a terra, rompendo la plastica.

Cazzo! Scusa, scusa! Te lo ricompro!” Lo prendo e lo rigiro tra le mie mani, e sì, l’ho proprio rotto.

“Non fa niente.” Si avvicina a me, togliendomelo dalle mani. “QuindiBella.” Dice, allungandomi la mano. E per la prima volta, stringo la mano di un Cullen che non è coperta da un guanto.

“Edward.” Si presenta.

E’… strano, perché è come se lo conoscessi da sempre.

L’ho guardato a lungo, durante l’ora di Biologia. L’ho cercato nei giorni successivi, senza trovarlo. Ed ora è qui, proprio davanti a me. La sua mano ancora stretta nella mia.

“Quindi… saresti mio cugino?”

Brava, Bella. Bravissima.

Ma la risata che scoppia dalle labbra di Edward mi ripaga dall’enorme figura di merda fatta. Continua a ridere, e se potesse si terrebbe lo stomaco con le mani per i crampi.

“Diciamo.” Sorrido anche io, stavolta.

“Claire de Lune.” Dico, dopo qualche istante di silenzio. Dopo che ha nominato Debussy, mi è venuto in mente il nome della melodia.

“La conosci?” E’ incuriosito.

“Sì. Charlie… la suona spesso. In effetti, quando ero piccola me la suonava sempre, per farmi addormentare.” Edward annuisce, assorto nei suoi pensieri.

“Era la preferita di mia madre. La suonava sempre.”

Ed ora capisco. Capisco perché è la melodia preferita di Charlie, e perché era già dentro lo stereo di Edward.

“E’… bella.”

Tu sei bella.” Sgarro gli occhi.

“Come?”

“Io… niente.” Dice Edward. “Fra tutte le stanze, hai trovato proprio la mia.” Cambia discorso, e riesce a farmi dimenticare per un po’ quello che ha appena detto.

O che ho sognato di sentire.

“Oh, scusa! Non lo sapevo. Me ne vado subito.” Mi avvio verso la porta, ma la sua mano fredda si posa sul mio braccio.

“Non devi.” La sua voce è calma e dolce. “Puoi restare. Sempre se vuoi.”

Lo voglio?

Lo voglio.

“E quindi… sei il nipote di Charlie.”

“Come fai?” Parliamo insieme, e ci interrompiamo nello stesso istante.

“Prima tu.” Dice Edward, indicandomi.

“No, no, scusa. Dì pure.”

“Bella, sono un uomo vecchio stampo. Le signore prima.” E non ha tutti i torti.

“Dicevo… quindi sei il nipote di Charlie.” Deglutisco, senza chiedere altro. E non ce ne è bisogno, perché è Edward che parla.

“Sì. Ho dei ricordi vaghi, ma quando Alice ha avuto la visione di un vampiro che viveva insieme ad un’umana… ecco io…”

“Tu?”

“Sono dovuto andare a controllare. Anche se già avevo visto.”

“Io… non ti seguo.”

Edward sorride, un sorriso amaro però.

“Lo sai che Alice vede il futuro, vero?” Annuisco, e lui continua. “In questa casa io, Alice e Jasper abbiamo dei… poteri, se così vogliamo chiamarli. Jazz può controllare le emozioni delle persone. Alice, vede il futuro. E io… leggo nel pensiero.” Sento il sangue affluirmi nelle guance in un modo scandaloso.

“Cosa?”

“Stai tranquilla, Bella. La tua mente, è l’unica che non posso leggere. Sospiro, e Edward arcua le sopracciglia.

Cosa mi nascondi, Bella Swan? So che è quello che sta pensando lui in questo momento.

“Dopo il primo giorno di scuola, Alice ti ha vista. Ti ha vista insieme ad un vampiro. Vivevi con lui, mangiavi con lui… lo chiamavi papà. L’espressione di Edward è quasi disgustata. “Pensavo… pensavamo… che ti tenesse prigioniera.” Rido, e di gusto. Perché pensare che Charlie – mio padre – mi tiene prigioniera, è un’assurdità. “Ma non riuscivo a vedere lui. Il vampiro. Le visioni di Alice erano sfocate, e non sempre sono esatte” Continua Edward. “Quindi, quella stessa sera sono venuto a casa vostra.”

“Come?” Chiedo, quasi indignata.

“Ed ho visto Charlie. E i ricordi sono riaffiorati nella mia testa. Sai… quando ti trasformi non porti tutto dietro. Alcune cose le dimentichi, altre no. Il dolore è lancinante, e la sete ancora di più. Quella diventa la tua nuova vita, e la vecchia non esiste più. So che quello che dice è vero. Charlie mi ha parlato molte volte del dolore e della sete. Non so se lo abbia fatto per mettermi paura e non farmi mai venire in mente l’idea di essere trasformata, o per raccontarmi soltanto quello che ha provato.

“Charlie era… come lo ricordavo. Mio zio. Lo vedevo sempre, all’epoca. Vivevamo tutti insieme, in una residenza in campagna. La mia famiglia, quella di Charlie, i nonni. Non potevo credere che lui fosse qui, e che fosse un vampiro. Proprio come me.”

“Il destino.”

“Il destino a volte riserva degli scherzi incredibili.” Dice Edward, sedendosi accanto a me.

Cosa volevi chiedermi?” Domando stavolta io.

“Come fai a… nascondere i tuoi pensieri?”

Non lo so.

Non lo so perché non è una domanda che ti fanno in molti, oggigiorno.

“Forse c’entra… questa?” Tiro su la manica della maglia, e vedo Edward spostarsi di qualche centimetro.

Devi ricordarti che sono dei vampiri assetati di sangue, stupida Bella!

Ma Edward si alza di scatto, per poi stringere tra la sua mano il mio polso.

Un semplice gesto, e potrebbe spezzarlo.

“Come…?”

“E’ successo due anni fa.” Spiego. “Ero con Charlie, nella radura. E d’improvviso, sono arrivati tre vampiri. James, Victoria e Laurent. Non abbiamo mai più visto gli ultimi due, ma James…

“James?” Incalza Edward, e noto che i suoi occhi non sono più dorati, ma neri.

“James voleva andare a caccia. Diciamo che voleva fare di me… il suo spuntino. Mi ha cercata a lungo e largo, finché è riuscito a far dividere me e Charlie. E mi ha morsa.” Dico, mentre nella mia mente riaffiorano quei ricordi. “Charlie è arrivato in tempo, ed è stato abbastanza bravo da togliermi il veleno dal corpo, senza uccidermi.” Edward sembra sbalordito.

“E…?”

“Sai che anche Charlie ha dei… superpoteri?” Lui annuisce.

“Ecco, da quando James mi ha morsa… non riesce più ad usarli su di me. Ci ha provato, ma non c’è più riuscito. Non so cosa sia successo, dopo il morso di James.

“Dov’è James?” Quasi sento un ringhio provenire dal petto di Edward.

“E’ morto. Charlie l’ha ucciso.”

“Davanti a te?”

“Edward, siete dei vampiri. Vivo con un vampiro da diciassette anni. Se quella è la tua domanda, no: non mi ha fatto senso vedere mio padre smembrare un vampiro e lanciarlo nel fuoco. Si passa una mano tra i capelli, quasi esasperato.

“Sembra tutto così normale.”

“E’ normale.”

“No, Bella. Non è assolutamente normale. Se tu raccontassi queste cose in giro… ti rinchiuderebbero.

“Sai quante volte ho pensato di farlo?” Domando, con gli occhi sottili come lame. “Mai.” Dico infine. “Charlie mi ha salvato la vita, e non solo una volta. Non andrò mai da nessuno, nessuno!”

“Lo avresti già fatto, sennò.” Annuisco, e vedo Edward fare lentamente avanti e indietro per la sua camera.

“Posso chiederti un’altra cosa?” Non risponde, e allora lo faccio. “Perché sei scappato?”

“Come?”

“Il primo giorno di scuola. Ho capito che eravate vegetariani, ma tu… tu sei scappato. Non mi hai rivolto la parola, e te ne sei andato alla velocità della luce. E alla stessa velocità della luce, ora il suo viso è a qualche centimetro dal mio.

“Vuoi davvero saperlo?” Annuisco impercettibilmente, ma so che lui l’ha notato. Non riesco a staccare gli occhi dai suoi, e il suo profumo arriva dritto alle mie narici.

“Perché…” Si avvicina ancora di più, posando delicatamente il naso sul mio collo. Proprio lì, dove batte prepotentemente la vena. “Sei così dolce, Bella.” Sento che digrigna i denti in modo feroce, e lo fa per non stringerli da un’altra parte.

“Ti avrei uccisa.” Sussurra. “Lì, davanti a trenta persone. Non ho pensato a nient’altro, per tutta l’ora. Volevo soltanto far fuori tutti gli studenti, senza nemmeno dissetarmi con il loro sangue. Volevo lasciarti per ultima, e berne ogni goccia. Volevo te.”

“Cos’è successo?” Dico, a fior di labbra.

“E’ successo” posa un bacio sul mio collo, e poi si stacca e torna a guardarmi. I suoi occhi sono interamente neri. “Ho pensato alla mia famiglia, questo è successo. Non potevo dare un dispiacere così grande a Carlisle e Esme. Non mi nutro… di sangue umano da decenni, ormai. Non potevo deluderli, e deludere me stesso dopo tutti questi anni.

“Ma volevi. Ora sei qui, solo. Potresti farlo.”

“Dopo ne morirei.” Sorrido, mentre il mio naso sfiora il suo.

“Charlie ti ucciderà?”

“No. Solo…” sembra cercare le parole giuste. “Non riuscirei più a vivere. Io…”

“Cosa?” Allungo il collo. Basterebbe un centimetro in più e toccherei le mie labbra con le sue.

“Sei la mia Cantante, Bella.”

“Che significa?” Mi stringe una mano sulla nuca, appoggiando la sua fronte contro la mai.

“Significa che non ti libererai facilmente di me.”

E in un secondo, è lontano da me.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Tati Saetre