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Autore: RedFoxx    07/06/2017    2 recensioni
Il mondo di Naruto viene mescolato con elementi appartenenti a Blue exorcist, sullo sfondo di una moderna Tokyo. Naruto, mezzo demone e mezzo umano, dovrà prendere una decisione e Sasuke lo aiuterà. Forse.
Grazie a chiunque si fermerà a leggere questa ff, in caso contrario sciagura a voi! (cit.)
Pairing: NaruSasu.
RedFoxx
Genere: Avventura, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ciao a tutti 😀 Finalmente pubblico il nuovo capitolo! L'ho scritto in due mesi praticamente! Ogni volta che avevo una mezzora libera, aggiungevo qualche paragrafo. é un capitolo un po' vomimentato, quindi basta discussioni inutili e buona lettura✌🏼

RedFoxx





 

Sorpresa





Il 31 Ottobre, la notte di Halloween, la classe del corso di esorcismo avrebbe dovuto affrontare il primo esame della loro carriera scolastica. Per accedere al livello Exwire infatti, avrebbero dovuto superare una prova scritta.

Nelle tre settimane che li separavano dal test, si erano riuniti spesso dopo cena nel dormitorio di Sasuke e Naruto per studiare e ripassare insieme. Il più delle volte Sasuke era assente per via delle riunioni, ma i ragazzi si trovavano lo stesso. Questa piccola collaborazione li stava rendendo molto più affiatati, o almeno, il livello di tolleranza era aumentato notevolmente. Addirittura Neji rise per una battuta fatta da Naruto su Sakura, il che era tutto dire. Lui e il biondo si allenavano spesso durante questi incontri, tant’è che il professor Zabuza dovette congratularsi con entrambi per il netto miglioramento. Quando nella mensa, a gruppi si allenavano nei rispettivi meister, i due spostavano un paio di tavolo da un angolo e si scontravano, usando le spade di legno. Zabuza li autorizzava ad usare quelle in ferro solo sotto la sua supervisione al momento.

Nell’ultima settimana si era unita a loro Tenten. La ragazza aveva inizialmente scelto come meister Dragoon, ma i professori, notando la sua propensione verso le armi, la convinsero a provare una doppia specializzazione e aggiungere Knight. Ovviamente non era ancora al livello dei due ragazzi, avendo loro cominciato prima, ma migliorava a vista d’occhio.

Una sera i tre erano seduti su una panca in un angolo della mensa a riprendere fiato. Si erano allenati sfidandosi 1 vs 1. Naruto, curioso come un bambino di cinque anni, chiese a Neji come mai fosse così bravo nella scherma.

Neji finì in un sorso la sua bottiglietta d’acqua e gli rispose.

«Fin da piccolo mi sono sempre allenato per raggiungere alti livelli nel meister Knight.»

Il biondo si grattò il mento, capendo che qualcosa non quadrava, infatti TenTen lo anticipò chiedendo:

«Aspetta, ma tu non avevi il mashou. Come facevi a sapere dei meister?»

«é vero! La prima lezione eri tra quelli che non lo avevano.»

«Questo perché la mia famiglia fa così. Hinata ed io siamo cugini, le nostre sono antiche famiglie di esorcisti. È tradizione però che non si debbano vedere i demoni finché non si inizia il corso di esorcisti. Non so perché, non chiedermi il motivo»

Naruto annuì col capo, chiudendo la bocca che aveva prontamente aperto per chiedergliene la ragione. Si voltò per vedere la ragazza. Hinata era china sui libri insieme a Shikamaru, intenta ad imparare a memoria i versi sacri.

«Dai ragazzi!» Tenten balzò in piedi, afferrando la sua spada.

«Ora tocca a me contro Neji! Naruto, tieni i punti. Giusti questa volta, possibilmente.»

Il biondo gonfiò le guance offeso.

 

 

 

Il pomeriggio del 30 Ottobre, in classe, Sasuke spiegò loro le modalità d’esame.

«Da stasera, alloggerete tutti nel nostro dormitorio. Io e gli altri professori abbiamo sistemato l’ultimo piano della ala sud apposta per l’occasione. Domani mattina e nel pomeriggio dovrete affrontare due esami scritti. Le prove verranno corrette subito e a tarda serata saprete se avete superato il test o no. Finita la lezione, andrete a prepararvi il necessario. Vi aspetto alle 19.00.»

Detto ciò, aprì il libro e si girò verso la lavagna per scrivere uno schema. A metà, Sakura lo interruppe.

«Questo argomento non ci sarà domani, vero?»

Sasuke la fissò come se avesse detto un’eresia. Alzò lentamente un sopracciglio e le rispose con voce sarcastica.

«Ovvio che c’è. È l’ultimo argomento. Ma tranquilli, avrete tutta la notte per impararlo. Ora, tornando a noi...»

Sconsolati copiarono tutti lo schema, sapendo già che ci avrebbero pensato più tardi.

 

 

 

 

 

Alle 19 arrivarono tutti puntuali. Naruto dovette preparasi uno zaino con il pigiama e un cambio perché avrebbe dormito anche lui con gli altri. Attraverso un labirinto di scale, giunsero all’ala sud, da tutt’altra parte dell’edificio rispetto a dove dormiva al momento. Si riunirono poi per mangiare tutti insieme in mensa e infine a dormire. Vennero divisi in due stanza, maschi e femmine e i rispettivi gruppi ripassarono sottovoce e al buio gli ultimi argomenti, finché Asuma, stufo di rimproverarli, fece fare un giro di corsa a tutti intorno all’edificio per far passare loro la voglia di parlare. La cosa funzionò alla grande, infatti dopo la breve attività sportiva, si addormentarono subito.

La mattina successiva, dopo un’abbondante colazione, cominciarono con il primo esame scritto. In un lungo corridoio vennero posizionati, a ridosso di una delle due pareti, i banchi, uno dietro l’altro. Naruto finì tra Sakura e Gaara, ma anche volendo, non sarebbe mai riuscito a copiare. C’erano tutti i loro professori a sorvegliarli.

«Tenete i fogli capovolti. Comincerete quando vi diamo in via. Avrete due ore e mezza di tempo a partire da...»

Asuma teneva il polso alzato per vedere l’orologio. Quando la lancetta segnò le 9.30 esatte urlò

«Via!»

Si sentì il fruscio che venivano girati e i primi gemiti di sconsolazione si levarono. Le domande erano difficilissime, soprattutto quelle di farmacologia anti-demone.

Mentre si grattava la cute con la penna, Naruto maledì Sasuke in cinquanta modi diversi, usando epiteti che è meglio non riportare.

Al termine delle due ore, i fogli furono ritirati e i ragazzi si avviarono sconsolati verso la mensa. Durante il pranzo tutti gli allievi concordavano che il test era molto difficile. Persino Shikamaru, il più intelligente del gruppo, ammise di aver trovato alcune domande davvero ostiche.

«Non ho risposto a tutte le domande.»

Ino si lisciò i lunghi capelli.

«Neanche io, fronte spaziosa. Rallegrati.»

Neji intervenne.

«Se anche l’altra metà del test è così difficile, non passerà nessuno del nostro corso. Forse solo Shikamaru, ma il resto di noi è spacciato.»

Le sue parole pesarono a tutti rendendoli ancora di più di pessimo umore. Attesero le 16. L’ansia cresceva e l’agitazione tra loro era palpabile. Quando furono le 15.50 tornarono al corridoio dove avrebbero dovuto fare l’altra metà dell’esame.

Sasuke, i plichi in mano, attese che si fossero seduti tutti, per poi distribuire i fogli ad ognuno di loro.

«Ci siamo dimenticati stamattina di dirvi che, chiunque non supererà l’esame, dovrà aspettare un anno per rifarlo, senza poter nel frattempo avanzare con i corsi. In altre parole, potrete studiare solo quello che abbiamo fatto in questi due mesi per un anno e poi ritentare il test. Inoltre, piccolo bonus, a chi non lo passa, stasera non sarà servita la cena.»

Un coro di protesta si levò dai ragazzi.

«Questo non è mai stato detto! Perché non ci avete avvisati?»

«Perchè? Avreste studiato di più se lo aveste saputo? Ora, basta chiacchiere inutili e cominciate.»

Dopo due ore e mezza vennero nuovamente raccolti i fogli e finché i professori correggevano l’esame, i ragazzi si riunirono in mensa. Alleggiava un clima pesante, nessuno aveva voglia di chiacchierare. Ogni tanto sakura e Ino mormoravano, confrontadosi le risposte. Ogni volta che le sentiva parlare del test, Neji si tappava le orecchie infastidito. Disse che odiava quando dopo un esame o una verifica, se ne parlava. Ad un tratto vennero spalancate le porte ed entrarono tutti i professori. Yamato aveva un foglio in mano e si misero di fronte ai ragazzi.

«Allora, ragazzi. I risultati sono meglio di quanto pensassimo, ma vi avviso già che alcuni di voi non hanno superato i test.»

Gli alunni si guardarono, cercando di indovinare chi sarebbe stato escluso.

«Ora dirò i nomi di chi ha superato l’esame. Su 9 che siete, solo 5 l’hanno superato, poco più della metà. Coloro che non sentiranno il loro nome, dovranno aspettare un anno per ritentare e non potranno studiare altro, nel frattempo. Cominciamo.»

La tensione salì alle stelle, tutti in trepida attesa di sentire il proprio nome ed essere nei fortunati 5.

«Ino.»

La ragazza bionda tirò un rumoroso sospiro di sollievo e si sfregò la faccia con le mani.

«TenTen.»

«Hinata.»

«Shikamaru.»

I restanti si guardarono, ognuno sperando in cuor suo di sentire il proprio nome. Naruto sentiva nella sua testa la promessa che aveva fatto a Sasuke, che sarebbe diventato un paladino.

Devo averlo passato per forza. Non ho più di un anno di tempo per migliorarmi.

La scadenza impostagli da Kurama gli pesò come un macigno sullo stomaco.

«E ora l’ultimo. Neji.»

Il ragazzo esultò, emettendo un breve sospiro di sollievo.

Naruto, attonito, voltò il suo sguardo verso Sasuke e vide che lo stava guardando. L’esorcista scosse la testa, con un’espressione di forte delusione sul volto. Il biondo rimase più male per l’amarezza trasmessagli da Sasuke che per l’esame in sé.

«Quindi» continuò Yamato «Naruto, Sakura, Kiba e Gaara non avete superato l’esame. Ritenterete l’anno prossimo. Inoltre...»

Porse un bento ai cinque ragazzi che avevano superato la prova.

«...stasera voi quattro non cenerete. Se becchiamo uno di voi dar loro qualcosa da mangiare, vi eliminiamo il risultato e farete compagnia a loro l’anno prossimo. A letto per le 22. Torneremo a controllare. Buona cena.»

I professori uscirono dalla mensa, lasciandoli soli. I ragazzi, seduti ad un tavolo rimasero in silenzio, finché Ino non aprì il suo bento, guardando il riso, il pesce e le verdure contenute. Anche gli altri quattro li aprirono.

«Mi dispiace, ragazzi.» disse Ino, spezzando le bacchette e prendendo un pezzetto di pesce. Anche Tenten e Neji cominciarono a mangiare. Hinata li seguì dopo aver visto il cugino mangiare. L’unico che rimase fermo fu Shikamaru.

Il brontolio di uno stomaco ruppe il silenzio e Naruto, ridendo imbarazzato, chiese scusa. Sakura si strinse lo stomaco, per evitare che gli altri sentissero eventuali rumori imbarazzanti. Shikamaru aprì finalmente il suo bento, ma lo mise tra sé e Gaara, in modo che anche l’altro potesse mangiare.

Ino, di fronte a lui, lo guardò strabuzzando gli occhi.

«Sei matto?» guardò velocemente l’entrata della mensa «Se entrano ora i professori e ti vedono, dovrai rifare l’esame tra un anno.»

Shikamaru sbuffò sonoramente, mormorando qualcosa di simile ad un “che seccatura”. Neji smise di mangiare, fissando il suo bento, per poi spingerlo di lato e metterlo in mezzo, vicino a Naruto.

«Shikamaru ha ragione.»

Tutti si girarono a fissarlo, in attesa di delucidazioni.

«Dai ragazzi, cosa ci dicono dal primo giorno?»

«Che siamo capre?»

«No, quello lo sei solo tu, Kiba. Vi rigiro la domanda. Perché di solito abbinano esorcisti con meister diversi? Ad esempio un Aria e un Dragoon?»

Naruto pensò di capire dove il discorso andava a parare.

«Collaborazione.»

«Esatto, Naruto. Ti meriti un premio, prendi un broccolo.» Indicando la verdurina con le bacchette.

Il biondo gli fece il verso, ma lo prese davvero. Shikamaru, contento che qualcun’altro fosse arrivato alla soluzione, decise di completare il discorso.

«Se avete notato, l’esame era troppo difficile. Non per sminuirli, ma credo che neanche i promessori sarebbero stati in grado di rispondere a tutte le domande.»

«Esatto. Se addirittura Shikamaru ha trovato le domande difficili, non c’era scampo per nessuno di noi. Quindi...» Neji si alzò e prese altri 4 paia di bacchette e le lanciò in mezzo al tavolo. «...condividete il bento. Gioverà a tutti noi. Buon appetito.»

I cinque bento vennero messi al centro del tavolo, in modo tale che tutti potessero mangiare. L’aria del gruppo si alleggerì percettibilmente, tanto che a fine pasto, con la pancia piena, si trovarono a ridere e scherzare. Quando giunsero nelle loro stanze, Kiba se ne uscì con un’idea.

«È la notte di Halloween. Perché non usciamo? Possiamo fare dolcetto o scherzetto.»

Neji lo guardò con sufficienza.

«Dolcetto o scherzetto? Quanti anni hai, cinque?»

Kiba gli rispose facendo il verso. «Quanti anni hai, cinque? Gne gne.»

«In realtà non è una brutta idea. Yamato ha detto che passavano a controllare per le 22, no? Manca mezzora. Dopo che son venuti, possiamo sgattaiolare fuori e andare in città.»

Chiesero alle ragazze, che accettarono di buon grado, e decisero di far tutti finta di dormire e di aspettare il giro di ronda.

Nelle camere, a luci spente, bisbigliavano tra loro e si interruppero quando sentirono dei passi in avvicinamento. Naruto si girò di lato, dando le spalle alla porta e rallentò il respiro, dando la parvenza di dormire. Kiba fece addirittura finta di russare leggermente.

Sentirono la porta aprirsi e la luce fioca del corridoio riversarsi nella stanza. Dopo 30 secondi di silenzio, la porta si richiuse. Sentirono i passi procedere lungo il corridoio per poi fermarsi. La porta delle ragazze venne aperta e poco dopo chiusa. I passi tornarono indietro e proseguirono da dove erano venuti. Non osarono muoversi per altri cinque minuti, finché non sentirono più rumori strani. Usarono i cellulari per farsi luce e uscirono dalla stanza in punta di piedi. Batterono un colpo alla porta della stanza delle ragazze e aspettarono che uscissero. Quando furono pronti fecero tutta la strada a ritroso, in silenzio. Non poche maledizioni piovvero sulla povera Ino quando per sbaglio fece scricchiolare un’asse del pavimento. Il rumore, nel silenzio della notte, sembrò quasi assordante e si fermarono, in attesa si sentire i professori avanzare e scoprirli con le mani nel sacco. Fortunatamente non venne nessuno, quindi proseguirono indisturbati fino all’entrata. Sakura stava per appoggiare la mano sulla maniglia, quando Naruto la interruppe toccandole il braccio. Fece cenno a tutti di stare fermi e si mise in ascolto. Si sentivano chiaramente dei passi fuori dalla porta. Il biondo fece di no con un dito e indico il corridoio a destra. Lo seguirono finche non giunsero ad una finestra.

Si raggrupparono tutti intorno, per sentire cos’aveva da bisbigliare.

«Questa finestra dà sul bosco. Possiamo costeggiare la strada principale restando nascosti tra gli alberi. Non so se avete sentito, ma c’era qualcuno che faceva la guardia fuori dalla porta.»

Dagli sguardi sorpresi, capì che nessun altro oltre lui li aveva uditi. Rimase piacevolmente sorpreso dal fatto che l’avessero seguito senza fiatare.

«Siamo al piano terra, non dovrebbe esser difficile uscire da qui.»

Essendo arrugginita, si fece aiutare da Kiba per aprire la finestra. Un centimetro alla volta, fermandosi ogni qual volta che faceva un rumore più forte, in attesa. Quando fu totalmente aperta, uno alla volta la scavalcarono, atterrando sull’erba. Decisero di lasciarla aperta, per poter rientrare dopo.

Camminavano in fila indiana tra gli alberi, dando sempre un’occhiata alla strada alla loro sinistra, così da non perdersi. Più di una volta si arrestarono, vedendo qualche professore percorrere la via a piedi. Quando giunsero alla fine della strada, corsero verso l’Accademia. Si fermarono al parco dove di solito gli studenti mangiavano il loro pranzo o studiavano.

«Okay, e ora?»

«Non so. Shika? Qualche idea?»

«O restiamo qua in zona o andiamo in città.»

I ragazzi discussero tra loro, decidendo quindi di camminare fino alla stazione più vicina e prendere il treno fino al centro città. Non essendoci pullman a quell’ora, avrebbero dovuto camminare una buona mezzora.

Erano più o meno a metà strada, quando sentirono un odore pungente nell’aria. Il primo a sentirlo fu Naruto, non riuscendo subito a riconoscerlo. Poi cominciarono a lamentarsene tutti.

«Che schifo! Ma che roba è?»

Shikamaru si guardò intorno.

«Non vedo cassonetti o simili.»

«Sembra quasi… zolfo. E qualcosa di marcio.»

Marcio. L’aveva già sentita la puzza di marcio.

«Ragazzi abbiamo un problema. Credo che ci convenga tornare indietro. Penso di sapere da dove provenga questa puzza.»

I ragazzi lo guardarono cercando di capire.

«Si più preciso, di grazia. Non sappiamo ancora leggerti nel pensiero.»

«Credo sia un Naberius. Ci conviene tornare indietro.»

Il biondo si tolse la tracolla della spada dalla spalla e la strinse in mano.

«Che cos’è quello?»

Hinata stava indicando una sagoma scura in fondo alla strada. Stava entrando nel cerchio di luce di uno dei lampioni e quando videro di cosa si trattava, rimasero senza parole.

L’essere era più alto di una persona normale. La figura, dall’aspetto umanoide, vantava due teste da cui si distinguevano chiaramente gli occhi rossi, e quattro braccia. Alla luce del lampione di poteva notare il tipico colore grigiastro e le cuciture, come se fosse stato ricostruito dal mostro di Frankestein.

Dietro all’essere, ne comparve un altro, ma in forma canina, come quello che aveva attaccato Naruto quasi un mese prima. Quando li videro avanzare, cominciarono ad arretrare di riflesso. Gli esseri accelerarono impercettibilmente il passo, ma bastò loro a farli partire come razzi. Corsero la strada a ritroso, verso il dormitorio.

La paura mise loro le ali ai piedi. Naruto poteva sentire l’adrenalina circolare prepotente nelle vene, la paura che lo spingeva a correre più forte che poteva. Vide che Hinata stava rallentando in fondo al gruppo e senza pensarci, la prese per una mano, trascinandola quasi a raggiungere il suo stesso ritmo.

Shikamaru ebbe un’idea e la urlò perché lo sentissero tutti, nell’affanno della corsa.

«Entriamo nel bosco, forse riusciamo a seminarli.»

S’interrupe per riprendere un po’ di fiato.

«Quando saremo vicino al dormitorio, torneremo in strada.»

«Così ci vedranno i professori! Geniale!»

Ino e Kiba, nel frattempo che correvano, tirarono fuori dalle loro tasche il foglietto con il cerchio disegnato. Si morsero un dito ed entrambi passarono il sangue sul disegno. Il Gramo e i due Byakko comparvero. I demoni si misero prontamente a correre di fianco ai loro Tamer, in attesa di istruzioni.

«Rallentateli! Attaccateli come potete!»

iI tre demoni annuirono col capo, si girarono e corsero incontro ai Naberius, che rallentarono, non aspettandosi un attacco. I ragazzi sentirono vari ruggiti quando i demoni si scontrarono, ma non ebbero la volontà di fermarsi e guardare lo scontro. Finalmente entrarono nel bosco. Dovettero per forza rallentare il passo, saltando ostacoli e proteggendosi il viso con le braccia dai rami bassi degli alberi. Naruto ne approfittò per togliere la custodia in stoffa da Brisingr, rivelando il fodero lucido della katana.

Hinata e Sakura, esauste e con fiatone, chiesero di fermarsi 30 secondi. Acconsentirono tutti, troppo stanchi per ribattere. Mentre cercavano di riempirsi i polmoni il più possibile di ossigeno, sentirono Ino imprecare.

«Che succede?»

La ragazza mostrò il foglietto per le evocazioni ai compagni.

«Il sangue… non c’è più! Quei demoni devono aver sconfitto i miei.»

Kiba guardò il suo e vide che anche da lui la macchia rossa era sparita.

«Ormai dovremmo essere abbastanza vicini al dormitorio.»

Tenten indicò la strada.

«Ci conviene tornare sulla via principale e il primo professore che becchiamo, lo avvisiamo.»

La seguirono e camminarono sul selciato, i muscoli delle gambe che dolevano per l’improvviso sforzo. Videro l’edificio tanto agognato in lontanza, quando il vento portò loro uno strano odore. Capirono subito da dove provvenisse e ricominciarono a correre.

«Ci hanno seguiti!»

«Correte!!»

Ripresero a correre, il poco fiato recuperato già perso.

«Shika! Hinata! Li sapete i versi fatali dei Naberius?»

«Non li so con certezza, Naruto!»

«Hinata, credo sia il vangelo...» riprese fiato prima di continuare «...di Giovanni.»

«Okay! Io dal primo, tu dal decimo!»

«In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio...»

«In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta...»

Finalmente giunsero in vista del dormitorio, ma ciò che li sconvolse fu la totale mancanza di professori. Quelli che prima erano fuori falla porta a controllare, erano spariti.

«Correte dentro!!»

Con una spallata, Naruto e Kiba senza rallentare, spalancarono la porta d’ingresso e quando entrarono tutti, la richiusero, appostandosi con tutto il peso del loro corpo.

Gli altri, lesti, recuperarono sedie e i due divanetti dell’atrio per appoggiarli alle porte.

«Alla mensa!»

Corsero verso la mensa, accesero le luci e dopo aver richiuso le porte, vi accostarono i tavoli e le panche, non con poca fatica. Shikamaru e Hinata smisero di recitare il vangelo, consci che anche se avessero trovato i versi fatali, i Naberius non li avrebbero sentiti.

«Dove sono i professori?»

«Non ne ho idea!»

«Be dovrebbero aver sentito il trambusto no?»

«Già… be aspettiamo.»

Calò il silenzio. Alcuni seduti per terra e altri che camminavano in circolo, restavano in ascolto, in attesa di sentire rumori sospetti.

Naruto, appoggiato con la schiena alla parete, teneva una mano sull’elsa di Brisingr, anch’essa appoggiata al muro. Mise la mano in tasca e si accorse di avere il cellualre. Pensò così di chiamare Sasuke, ma quando lo tirò fuori, si accorse che non c’era campo.

«Ragazzi, anche i vostri cellulari non prendono?»

Tutti tirarono fuori il loro dispositivo, ma la situazione non cambiava. Nessuno prendeva.

Sentirono un boato alle porte e seppero che i due demoni li avevano raggiunti. Si alzarono tutti in piedi e si strinsero. Naruto teneva una mano sull’elsa. Sapeva che non avrebbe potuto estrarre Brisingr, altrimenti i suoi compagni avrebbero scoperto la sua vera natura. Decise che l’avrebbe usata solo in estremo pericolo.

Le luci si spensero. A rischiarare l’ambiente, c’erano solo le luci di sicurezza, che davano un’aria spettrale alla mensa con la loro luce verde.

«Okay, state calmi!»

«Speriamo che le porte tengano!»

Come a voler sfirdare quest’ultima affermazione, sentirono un colpo. Seguì il silenzio e poi un altro colpo. I demoni stavano cercando di sfondare la porta.

La luce d’emmergenza posta proprio sopra la porta, fece vedere come i tavoli e le sedie accatastate si muovessero ogni volta che veniva dato un colpo.

«Non reggeranno!»

Ino mise una mano sulla spalla di Shikamaru.

«Shika, qualche idea geniale?»

Il ragazzo sbuffò leggermente e parlò piano a Sakura. La ragazza, con le mani che tremavano leggermente, si tastò tutte le tasche e sconsolata, disse di aver dimenticato il suo foglietto in camera.

«Ci penso io.»

Ino prese una matita per gli occhi dalla tasca e disegnò per terra un cerchio per evocare. Sakura bagnò il disegno con un po’ di sangue e subito comparve il suo greenman. Ordinò al demone di creare una barriera di rovi e dalla pancia del piccolo demone, uscì un tronco che poi si diramò, fino a creare una barriera che arrivava fino al soffito di legno e spine. Nell’intreccio si faticava a vedere le porte, ma sentivano comunque i tentativi dei nemici di entrare.

Un ultimo boato e sentirono i tavoli e le panche cadere. I due demoni erano entrati. Il silenzio più totale scese nella mensa. Poi, a rompere la quiete apparente, i rantoli dei Naberius.

Li sentirono cominciare a grattare i rovi, piano, come a saggiarne la robustezza.

«Sakura resisti. Hinata, riprendiamo da dove ci eravamo fermati.»

Si sedette e la ragazza a fianco a lui, e ricominciarono a recitare i versi del vangelo. Come i due demoni sentirono le prime parole, presero con foga a strappare gli strati di rovi, chiaramente infastiditi dai versi sacri.

«...Se rimanete con me e le mie parole rimangono...»

Ino e Kiba cercarono di evocare i loro demoni, ma apparve solamente una delle due volpi della ragazza, Miketsu.

«Ukemochi è troppo ferito, dovrai accontentarti.»

Il debole bagliore del demone portò un filo di luminosità tra i ragazzi.

«Mike, proteggi Shikamaru e Hinata.»

Il demone volpe annuì leggermente e si mise in posizione davanti ai due ragazzi. I due Naberius, nel frattempo, avevano cominciato a grattare e togliere i rami di rovi, aprendosi una via verso i giovani esorcisti. I versi gutturali riempivano l’aria.

«...Ma andati i suoi fratelli alla festa...»

Naruto strinse forte Brisingr, tanto che gli si sbiancarono le nocche. Era combattuto, non sapeva se estrarre la spada e rivelarsi, o mantenere il segreto come gli era stato detto di fare. Avrebbe dato tempo ai professori di raggiungerli ancora per un po’.

«...Quand’ero con loro, io conservavo...»

Si spostò di lato lungo la parete di spine e vide che i rami non erano molto folti e che avrebbe potuto facilmente passare. Tornò dai compagni. Aveva paura che se l’avesse detto ad alta voce, i demoni avrebbero potuto sentirlo.

«Raggazzi, spostiamoci a sinistra. Ho notato che nella parte destra i rovi non sono folti e se se ne accorgenssero, potrebbero passare facilmente.»

A gesti, spiegarono a Shikamaru e Hinata di alzarsi e sedersi più a sinistra e i due, senza interrompersi, si sedetterò più in là. Sakura si spostò, tenendo sempre tra le mani il suo Greenman, che si stava rivelando la loro salvezza.

I naberius avavnzavano sempre più velocemente e la tensione saliva. Naruto continuava a tendere le orecchie in cerca di suoni diversi, sperando nell’arrivo dei professori.

Sakura in quel momento cadde sulle ginocchia, la fronte imperlata di sudore. Ino le si accostò subito.

«Sta esaurendo le forze. Non è abituata ad evocare un demone per così tanto tempo.»

Neji le scostò i capelli dalla viso.

«Dobbiamo resistere. Nel momento in cui non ce la farà più, i rovi cadranno e saremo alla mercè dei demoni.»

Lanciarono un’occhiata veloce ai due ragazzi seduti, intenti a recitare i versi a memoria.

«Quando manca?»

«Se non sbaglio, dovrebbero mancarne . I versi fatali devono essere per forza qua.»

Quando Naruto sentì i demone estremamente vicini, decise di agire. La situazione stava degenerando.

«Sakura, cerca di resistere. Difendete Shika e Hinata finché non hanno finito. Cercherò di distrarli.»

«Naruto!!»

Sordo ai richiami degli amici, si lanciò nella zona destra dei rovi e vi si infilò. Sentiva le spine ferirgli le braccia e il viso, ma fortunatamente guariva velocemente. Quando giunse dall’altra parte, vide il percorso che si erano scavati i Naberius e cominciò ad urlare, per attirare la loro attenzione. I due si girarono e quando lo videro gli si lanciarono contro. Vedendo che lo inseguivano, corse fuori dalla mensa. Doveva uscire da lì, per poter combattere senza preoccupazioni. Decise di uscire dalla finestra da cui erano usciti qualche ora prima.

Dietro di lui sentiva i tonfi dei demoni, che correvano. Azzardò un’occhiata e, con un colpo al cuore, vide che solo quello dalla forma umanoide lo stava inseguendo. Realizzò che l’altro stava ancora importunando i suoi compagni, ma non poteva più tornare indietro.

Giunse nel corridoio giusto e quando vide la finestra, si lanciò letteralmente fuori. Il demone ebbe un po’ di difficoltà, essendo molto più grosso, ma rompendo il muro, riuscì ad uscire. In una frazione di secondo, Naruto decise di correre verso il prato dove i due spiriti, sotto le sembianze dei suoi genitori, l’avevano attaccato qualche mese prima. Corse a perdifiato tra gli alberi, la katana sempre stretta nella mano. Quando vide lo spiazzo erboso, corse fino al centro per poi girarsi e affrotnare il demone. Il Naberius si era fermato al limitare degli alberi e dopo qualche istante, si rivelò sotto la luce della luna piena. Si guardavano, uno di fronte all’altro.

«Chi ti ha evocato?»

Il demone non rispose, ma avanzò di qualche passo.

«Rispondimi! Sei qui per uccidermi?»

Il mutismo del demone continuava. Adesso era ad una decina di metri dal ragazzo.

«Chi ti ha evocato??»

Sentiva il cuore battere furiosamente nel petto. La paura e la rabbia stavano aumentando, i palmi delle mani gli formicolavano.

«Non….p...posso...»

«Cosa non puoi? Rispondimi.»

«...uccidereee….ee..»

Il demone scattò nella sua direzione e Naruto sguainò la katana. Brisingr s’avvolse di fiamme rosse, così come il ciuffo della sua coda. Fiammelle sparse gli illuminarono il corpo e le orecchie s’allungarono. Da tempo ormai non sprigionava i suoi poteri e sentì un’ondata di sollievo, che per un istante lo preoccupò. Il Naberius, alla vista delle fiamme si bloccò, studiando nuovamente l’avversario, per poi tornare all’attacco. Parò l’assalto con Brisingr per poi ricambiare, cercando di colpirlo con un affondo, mancandolo. Si sentì euforico, il fuoco scorrere nelle vene. Gli allenamenti con Neji davano i suoi frutti e li vide nel confronto con il demone. Dopo una serie di stoccate, riuscì a colpire il nemico al braccio, il quale prese a fuoco. Le cuciture che tenevano l’arto legato al corpo si staccarono e le fiamme consumarono la carne putrefatta. Con un ringhio basso, tornò all’assalto, ma ormai aveva perso il ritmo. Il biondo riuscì a trafiggerlo al petto. Nel momento in cui estrasse Brisingr, il Naberius venne avvolto dal fuoco, illuminando il prato. Naruto arretrò, la katana bassa, e guardò il nemico dimenarsi per poi diventare cenere. Alzò Brisingr e la fissò. Gli sembrava nuova, tanto era il tempo che non l’estraeva. La lama era affilatissima, come il primo giorno e le fiamme la lambivano con vivacità, come se fossero felici di essere adoperate nuovamente. Fece un paio di mosse, saggiandola e riconoscendo di sentirla estremamente maneggevole, addatta a lui. A malincuore la rinfoderò, facendo ripiombare la radura nel buio. Lesto, si riavvolse la coda intorno al busto, nascondendola sotto la camicia. Guardò le luci provenienti dal dormitorio e si battè con una mano la fronte.

«Cazzo, che scemo!»

Si era completamente dimenticato dei suoi compagni di corso. Corse attraversando il bosco e rientrando dalla finestra. Raggiunse la mensa e la presenza della luce e l’assenza di rumore gli parvero assolutamente strani. Entrò spalancando la porta e per poco non inciampò su Sasuke.

«Eccoti! Stavo venendo a cercarti.»

L’esorcista gli aveva appoggiato le mani sulle spalle e lo esaminava.

«Vedo che stai bene, raggiungi gli altri.»

Solo allora si accorse che i rovi erano spariti e vide i suoi compagni seduti attorno ad un tavolo insieme ai professori. Si sedette vicino a Sakura e sottovoce le chiese se stesse bene. Troppo spossatata per parlare, annuì debolmente e regalandogli un sorriso. Yamato prese la parola.

«Naruto, i tuoi compagni ci stavano raccontando di ciò che è successo. Siete stati tutti bravi. Avete passato l’esame, siete tutti Exwire.»

I ragazzi si guardarono interdetti, non capendo. Pensavano che l’attacco fosse un po’ più importante dell’esame. Dopo che Gaara lo fece notare, Sasuke rirpose.

«Era tutto programmato. I demoni li abbiamo evocati noi. Il vero obiettivo di tutta questa farsa era vedere come lavoravate come squadra. E bisogna ammettere che avete fatto tutti un buon lavoro. A partire dalla condivisione della cena, si vi abbiamo visti, a quando avete deciso di uscire tutti insieme, per finire conl’attacco. Congratulazioni.»

Sorrisi di sollievo comparver sui volti dei ragazzi.

«Ora andate a dormire.»

Si alzarono, avviandosi alla porta, ma furono bloccati dalla voce del professor Asuma.

«Ah e non sperate, siete in punizione per essere usciti, ma ne riparleremo domani.»

Erano appena entrati in corridoio quando Naruto venne bloccato.

«Naruto!»

Il ragazzo venne preso per un braccio da Sasuke, affinché si fermasse. Si bloccarono anche gli altri, ma vennero intimati ad allontarsi dall’esorcista.

«Questa la prendo io.»

Gli prese Brisingr dalle mani e allo sguardo confuso del biondo, si affrettò a dargli spiegazioni.

«Ne parliamo domani, ti spiegherò tutto con calma.»

«Aspetta!»

il biondo cercò nelle tasche, finchè non estrasse la tracolla di stoffa, che correndo nel bosco, aveva malamente messo nella tasca dei pantaloni. passandola all'esorcista, per un secondo le loro mani si toccarono e sentì una scossa lungo tutto il braccio. Mise le mani nelle tasche, ormai vuote.

«Grazie. 'Notte.»

Naruto gli sussurrò un «’Notte» per poi voltarsi e raggiungere i suoi amici, fermi sulle scale poco distanti ad aspettarlo.





Eccomi qua, alla fine del capitolo! é un po' più lungo del solito e ho dovuto tagliare, infatti alcune cose verranno riprese e spiegate nel prossimo. Spero vivamente che vi sia piaciuto! Fatemi sapere☺️

Lasciate una recensione e sarò ben felice di rispondervi 👏🏼✌🏼😀

 

 


 

  
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