Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Astral Della Rovere    10/06/2017    2 recensioni
"Sam non ha dimenticato ciò che Lucifero gli ha detto nella gabbia: “Cosa farai una volta che ci avrai aiutato con Amara?”, “Magari mi trasferisco a Los Angeles, risolvo crimini…”. Non può davvero fare questo, non Lucifero!"
E se davvero Lucifero avesse deciso di abbandonare la sua vecchia vita dopo lo scontro con Amara? E se Lucifer Morningstar, affascinante proprietario del Lux e capace consulente civile dell'LAPD fosse lo stesso Lucifero che conoscono i Winchester?
Prima parte della Serie "Evolution".
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'EVOLUTION'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

CAPITOLO 11

 

Ogni volta che si ripromette di andare per la sua strada quel Diavolo riesce ad incastrarla con qualche stupida frase sul suo motivo di esistere per guardargli le spalle. È così che Mazikeen si ritrova intrappolata in un lavoro che non le farà guadagnare nulla se non frustrazione.

Sono ore che continua a passeggiare avanti e indietro lungo quella strada, ogni tanto entra in un locale orribilmente sdolcinato, pieno di piante, soprammobili, e stupide umane che assomigliano a bambole solo per tenere d’occhio l’appartamento che Samael ha preso in affitto. Non s’è visto nessun tipo di movimento al di là delle finestre, nessun soggetto corrispondente all’identikit si è anche solo avvicinato all’edificio, una notte noiosa e senza un briciolo di divertimento.

Questa cosa è ridicola” pensa mentre prende in mano il telefono e pensa se chiamare oppure no qualche scimmia per passare il tempo: deve tenere d’occhio l’appartamento no? Per cui...perché non farlo da dentro mentre si diverte facendo sesso selvaggio con un paio di aitanti umani?

 

-0-

 

Non è per nulla convinto che sia una buona idea, anzi, sembra una pessima idea, il genere di cazzate di cui ci si pente la mattina dopo. D’altra parte Lucifer sembra davvero più felice. E poi non lo ucciderà, è solo una donna e cosa può fregargliene di quello che pensa o dice un’umana.

Bussa alla porta dello studio e aspetta. Magari non c’è.

 

- Avanti.

 

“Merda”.

 

Entra cercando di darsi un tono nella stanza illuminata e profumata di thè verde.

 

- Oh! - Linda è sorpresa - è lei, Crowley giusto? - chiede alzandosi nervosa. Un demone è un demone, ha il vago sospetto che non tutti siano cordiali come Maze, sempre che Maze possa definirsi cordiale, in effetti.

 

- Vorrei fare una seduta, se fosse possibile.- risponde con tono sbrigativo il Re, ma non si muove fino a che Linda non gli fa cenno di sedersi sul divano a righe.

 

La dottoressa riprende il suo posto sulla sedia dimenticandosi del pranzo che l’aspetta nella borsa. Deve ammettere che quell’uomo ha un certo fascino, niente a che vedere con quello degli angeli ma c’è qualcosa che la attrae nell’espressione malinconica degli occhi chiari.

- Allora, signor Crowley, perché pensa di aver bisogno di parlare con me?

 

Crowley ci pensa un momento fissando il tavolino di vetro.

- Ci sono… - spiegare certe cose è più difficile del previsto - beh, diciamo che da un po’ mi sento… emotivo.

La dottoressa continua a guardarlo, non sembra tesa. In fondo dev’essere normale, quando sei la terapista di Satana ti abitui a certi tipi di frequentazioni. Però a lui fa un certo effetto, non è qualcosa che sia capitato spesso avere qualcuno che lo ascolta senza paura e senza odio. Si ritrova a raccontarle tutta la storia: inizia dalla lancia di Michele, da quando si era accorto di non volere il pennuto morto e poi una cosa tira l’altra e per spiegare una faccenda deve raccontarne un’altra, esce fuori la questione del sangue e di sua madre e così il periodo di quando era ancora umano e la Scozia. La dottoressa ascolta senza interrompere, ha degli occhi espressivi dietro gli occhiali, fino a quando non gli sembra di aver detto tutto e si ritrova a fissarsi le mani in silenzio.

 

La verità è che Linda non sa cosa dire. Assurde famiglie incasinate più o meno soprannaturali sono una cosa, la solitudine totale è un’altra. Non c’è da stupirsi che si sia affezionato ai suoi persecutori, sono il rapporto più lungo che abbia mai avuto, madre compresa. Fa uno sforzo feroce con se stessa per rimanere professionale, per avere una visione distaccata e trovare le parole giuste, il percorso su cui guidarlo.

- Parlami di Dean- riesce a dire alla fine. Bisognerebbe parlare della madre ad essere onesta, ma non pensa di reggere ora.

 

Crowley alza gli occhi fissandola un momento come se stesse valutando l’opportunità di dire qualcosa o meno. Alla fine sbotta.

- È uno stronzo.

 

Linda sembra sorpresa.

- Perché dici questo? Mi sembra tu tenga molto alla sua opinione.

 

Crowley alza gli occhi al cielo.

- Le dico una cosa, dottoressa, se non fosse per me sarebbe morto, o peggio! E sa cosa mi sono guadagnato per questo? Nulla, come se non avessi fatto nulla. - dice infervorandosi nel discorso -  Perché sono un demone, ecco perché. Se il suo angioletto avesse fatto quello che ho fatto io, oh, allora sarebbe sua santità! Ma ha visto come lo guarda? È ridicolo… ah, ma quando era un demone anche lui allora io andavo bene!

 

Linda non riesce ad evitare di sgranare gli occhi, anche quello “era” un demone? Ma quindi si può smettere di essere demoni? Oh cielo!

Si ingoia le domande e cerca di rimanere concentrata sul punto.

- Ha provato a parlare con lui di questo?

 

- Sta scherzando, vero?

 

- Comunicare con le persone è importante, non possiamo pretendere che capiscano cosa ci ferisce se non lo diciamo.

 

Crowley ride di gusto.

- Stiamo parlando di Dean Winchester, il cacciatore Dean Winchester e io sono Crowley, Re dell’Inferno, noi non parliamo dei nostri sentimenti. Anzi, il punto è proprio che io non dovrei avere sentimenti di cui parlare! Lei non si rende conto di cosa vuol dire. - aggiunge tornando serio - io non posso… provare cose. Non si può gestire l’Inferno e “sentire”, non è possibile.

 

C’è in quello sguardo una sconfitta e un dolore che si provano solo quando si sa di essere a un bivio ma nessuna strada promette nulla di buono. Linda è una terapista, lo è da un po’ e sa benissimo quali sono i suoi limiti. Quella situazione va oltre quello che può gestire. Non perché sia peggiore di altre, non perché non sia rimediabile e nemmeno perché un demone con postumi da dipendenza da sangue umano possa più spaventarla ma perché si sente stringere il cuore ogni volta che parla. Ha sempre avuto un gusto pessimo in fatto di uomini. Non potrà mai essere la sua terapista ma questo non vuol dire che non possa prendersene cura.

Chiude il block notes e si sfila gli occhiali prima di alzarsi dalla sedia.

- Mi dispiace, Crowley, in tutta onestà non credo di poterla aiutare.

 

Il demone si alza a sua volta perplesso mentre la donna si avvicina.  

 

- Ma avrei davvero piacere a conoscerti meglio.

 

-O-

 

Il Corey’s è un locale decisamente malfamato, proprio il tipo di locale che ai Winchester piace frequentare, o almeno al maggiore dei fratelli. Sam si è sempre adeguato, a lui basta avere il suo computer o un fascicolo da leggere e studiare mentre il fratello, di solito, finisce per sfidare qualche avventore a biliardo, cosa che non tarda a fare anche questa volta. Seduto ad un tavolo, il più giovane dei Winchester finisce di bersi la birra piluccando le patatine fritte ormai fredde concentrato a fissare ogni nuovo entrato; ogni tanto getta l’occhio sui fogli sparsi sul tavolo di fronte a lui pieni di possibili incantesimi e di ipotesi sull’utilizzo delle ali. Cass, naturalmente, tiene d’occhio l’umano che è già alla terza birra. È passato parecchio tempo da quando sono lì dentro e Dean conosce già il nome di tutte le cameriere mentre Sam cerca semplicemente di diventare parte dell’arredamento.

Dean finisce anche l’ultima partita portandosi a casa un centone pulito. Con gli anni ha imparato a non eccedere mai per evitare le risse e di non bruciarsi il terreno. E poi ha un discorso in sospeso.

- Allora, Cass - dice ritornando al tavolo - ci vuoi dire che hai fatto con Lucifer tutta la mattina?

 

Sono ore che tenta di estorcere qualche informazione all’angelo che continua a fare il vago.

 

-Te l’ho già detto, Dean - ripete esasperato per l’ennesima volta l’angelo, - sono...affari di famiglia!

 

- Pensavo fossimo noi la tua famiglia. - sa che è un colpo basso però è vero e vorrebbe che entrasse in testa a quel maledetto angelo.

 

-Si che lo siete, solo che…- Castiel è decisamente sfinito dall’insistenza del cacciatore, ma ha ragione, e il senso di colpa ha la meglio. -Ok! Siamo stati in terapia...noi tre.

 

Sam spalanca gli occhi senza parole fissando l’amico. Questa poi…

-Sul serio? - sbotta senza riuscire a contenersi.

 

A Dean per poco non va di traverso l’ultimo sorso di birra.

- Avete fatto cosa?!

 

Castiel è decisamente in imbarazzo. Sa quanto suona ridicolo, ma deve ammettere che è servita quella seduta con la Dottoressa Martin: ha capito l’astio di Amenadiel nei suoi confronti e il percorso di Lucifer nel cambiare il suo essere.

-Mi ha portato dalla sua terapista e abbiamo parlato. È stato...istruttivo.

 

Dean lo fissa cercando di capire se l’angelo sia serio ma l’espressione di Castiel resta un mistero nonostante gli anni passati insieme.

- Tu, Lucifer e quell’altro avete parlato con uno strizzacervelli? - Dean non riesce a evitare di mettersi a ridere, poi fa segno a una cameriera che passa - Stacey, un whisky doppio, ti prego.  

 

Castiel distoglie lo sguardo dall’amico, a volte è davvero uno stronzo.

 

- Eddai Cass - dice Dean posandogli una mano sul braccio, sa di doversi far perdonare - devi ammettere che è piuttosto divertente. - poi ripensa a quella donnetta bionda vista la sera prima - povera dottoressa! - gli sfugge.

 

L’angelo lo guarda con cipiglio.

-Sai, dovreste provarci anche voi a parlare con la Dottoressa Martin! Quell’umana è davvero eccezionale nel modo in cui ha accettato di avere a che fare con...noi. Potrebbe aiutare anche voi due magari per superare qualche...preconcetto.- dice gettando uno sguardo veloce a Sam. Lui è decisamente quello che in questo momento ne ha più bisogno.

 

- Non credo di essere la persona adatta per uno strizzacervelli, Cass - risponde l’umano mentre Stacey poggia il bicchiere pieno davanti a lui con un gran sorriso che Dean ricambia volentieri.

 

-In effetti - interviene Sam, - la terapia a volte è utile, per me lo è stato quando ero a Stanford.

 

Dean guarda il fratello incredulo.

- Sei stato in terapia?

 

-Si, per quasi un anno. Poi sei venuto a prendermi per cercare papà…

 

- E cosa diavolo gli hai detto? Che avevi smesso di tagliare la testa ai vampiri per “riprendere le redini della tua vita”? - Dean non riesce a immaginare cosa dovrebbe dire lui a un terapista.  

 

-Beh, mi è stato utile nel cercare di non far ricadere su nostro padre tutte le colpe per la vita raminga che ho fatto…

 

Dean sta per controbattere qualcosa quando la sua attenzione viene attratta dall’uomo appena entrato nel locale. Non può esserne certo perché la penombra nasconde i lineamenti ma la corporatura e i capelli biondi lo mettono in allarme. Fa un cenno al fratello. Sam segue lo sguardo di Dean e fa un cenno d’assenso: è decisamente il loro ladro. Mentre sta per muoversi nota però l’atteggiamento dell’angelo: si è irrigidito e pare sconvolto.

-Hey Cas…

 

Castiel non lo ascolta. Si gira lentamente e cerca l’origine della strana ma familiare sensazione che prova e non ha più dubbi.

-Quello...è un nephilim!






Angolino delle autrici
 
Devo  chiedervi scusa, ho saltato una settimana!  Vorrei avere una scusa valida ma... non ce l'ho!  Rimedio però  pubblicando il capitolo 12 a brevissimo, ed è una promessa!
Ci stiamo avviando alla fine di questa avventura californiana per i Winchester, abbiamo scoperto cos'è il ladro e... beh, non vi anticipo nulla dei capitoli finali, ma vi ricordo che questa non è la fine, ma solo l'inizio di una lunga avventura del nostro "what if" e i feelings devono ancora arrivare!
Buona lettura e... recensite, recensite, recensite!
OcaPenna e Astral
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Astral Della Rovere