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Autore: ScoSt1124    13/06/2017    5 recensioni
[Sterek!AU][Migliori amici][Text!fic][Discorso diretto]
Dal testo:
"Possiamo starci tutti e due."
"Devi chiedere se Derek vuole."
"Deek, vuoi?"
"Ok. Come ti chiami?"
"Mici-Miz-Mice-sław"
"Micio va bene uguale?"
"Sì."
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Claudia Stilinski, Derek Hale, Famiglia Hale, Sceriffo Stilinski, Stiles Stilinski
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note: Buonsalve! Non so esattamente perché sono qui, ma ho preso il coraggio e quindi lo faccio. Non ho mai scritto text, quindi non posso garantire che non sia una ciofeca. In realtà, questa storia, è nata su una richiesta di Blu992. Qualche mese fa (ieri erano esattamente tre) aveva chiesto una AU migliori amici ed è nataQuindi, questa è per lei. Doveva essere una cosa abbastanza piccola e contenuta, per il suo compleanno, invece si è allungata giusto un attimino. Forse è per quello che ci ho messo così tanto. Dovrebbero essere quattro/cinque capitoli in tutto e tre e mezzo sono già scritti. I primi anni andranno veloci e verranno riportati solo i fatti principali, poi rallenteranno. 
Devo ringraziare Pampu perché mi ha sopportato, per avermi aiutata nella pubblicazione e per il titolo. È partita da una frase e poi abbiamo capito che era una canzone di J-Ax e che era terribilmente fatta per loro. Se siete curiosi, cercate "Caramelle". 
Ho messo l'avvertimento OOC perché sono tutti vivi, quindi alcuni caratteri dei personaggi sono diversi. Scott non esiste e ci saranno alcune tematiche delicate, non ho messo l'avvertimento in quanto sono solo accennate. 
Spero di aver detto tutto. Buona lettura. 


 

Caramelle

Non sarebbe male per sempre

 

 

5 Giugno 2005 

 

"Mamma, altalena?" 

"No, tesoro. Ora c'è un altro bimbo. Aspetta che scenda e poi ci andiamo." 

"Perché non ora?" 

"Perché non puoi obbligarlo a scendere." 

"Perché?" 

"Non è educato." 

"Cosa lo è?" 

"Aspettare qualche minuto." 

"Ok." 

 

 

"Posso andare sull'altalena?" 

"No, ci sono io." 

"Mieczy, cosa ti avevo detto?" 

"Non scende." 

 

 

"Derek, che ne dici di fare un po' per uno." 

"Ma c'ero io." 

"Lo so. Ma ci sei da un po', non trovi?" 

"Ok." 

 

 

"Possiamo starci tutti e due." 

"Devi chiedere se Derek vuole." 

"Deek, vuoi?" 

"Ok. Come ti chiami?" 

"Mici-Miz-Mice-sław" 

"Micio va bene uguale?" 

"Sì" 

 

"Tu quanti anni hai?" 

"Cinque." 

"Ooh sei grande, Deek. Io solo quattro." 

 
 

"Ci sei anche domani?" 

"Sì, tu?" 

"Ci giochi con la palla, Micio?" 

"Sì." 

"Domani la porto." 

 

 

 

15 Ottobre 2007 

 

"Micio, ti va di venire a casa mia domani?" 

"Sì, ci vengo." 

"Perfetto, devi farti vedere un sacco di cose." 

"Cosa? Cosa?" 

"Vedrai, Micio." 

"Uffa. Der?" 

"Sì?" 

"Chiamami Stiles." 

"A me piaceva Micio." 

"Anche a me. Però oggi abbiamo fatto gli animali e i miei compagni mi prendevano in giro." 

"Perché non capiscono nulla. Però mi piace anche Stiles. Ti chiamo Micio solo quando siamo io e te." 

"Grazie Der. Ti voglio bene." 

"Anche io, Micio." 

 

 

 

9 Maggio 2008 ~ Riserva 

 

“Der… manina?” 

“No, Stiles. Ora no.” 

“Dai!” 

“Dopo.” 

“No, ora.” 

“Stiles!” 

“Uffa, Der.” 

“Non mettermi il broncio.” 

"Invece sì." 

"No." 

"Ho dett-AAH!" 

"STILES!" 

 

 

 

Ore 17:20 ~ Ospedale 

 

“Claudia… io… non volevo.” 

“Derek, caro, non è colpa tua. Non dire più una cosa del genere. C'eravamo anche noi, lì.” 

“Ma tu piangi. È colpa mia. Non gli ho dato la mano.” 

“Non piango perché è colpa tua. Sono solo preoccupata. Come lo sei tu; ma nulla di tutto questo è colpa tua.” 

 

 

 

11 Maggio 2008  

 

"Mamma, sbrigati. Stiles ci aspetta. Oggi può vedermi. Gli porto le sue caramelle preferite, posso?" 

"Der, tranquillo. Ora andiamo. Certo che puoi."  

 

"Siamo arrivati?" 

"Sì, due minuti e siamo all'ospedale."  

 

"Tesoro, aspetta. Ti ricordi cosa ti ho detto?" 

"Sì mamma. Di non assalirlo e di dargli il tempo di parlare senza fare troppe domande. Sono grande, io. Cosa credi?!" 

 

 

"Permesso?" 

"Derek, Talia, venite. Stiles vi stava aspettando, vero cucciolo?" 

"Sì" 

"Micio! Finalmente, come stai?" 

"Bene, Der, tu?" 

"Bene." 

"Ho avuto paura." 

"Anche io. Mi dispiace, prometto che da oggi ti do sempre la mano e non te la lascio più." 

"Anche ora?" 

"Vuoi?" 

"Per sempre?" 

"Per sempre. Ti ho portato le tue caramelle preferite." 

"Le mangiamo insieme?" 

"Sì, sarà una cosa nostra." 

 

 

 

 

10 Gennaio 2010 ~ Scuola Elementare 

 

“Der, perché ci guardano tutti in modo strano quando ci teniamo la mano?” 

“Perché sono invidiosi.” 

“Però non c’è nulla di male nel tenersi la mano, no?” 

“Certo che no.” 

“A me piace tenerti la mano.” 

“Anche a me, Micio.” 

“Andiamo a giocare?” 

“Sì, a cosa giochiamo?” 

“I due principi?” 

“Ma ci abbiamo giocato ieri!” 

“Uffa. Allora scegli tu.” 

“E va bene, ma solo per oggi. Domani cambiamo.” 

“Grazie, mio principe.” 

 

 

 

 

18 Novembre 2013 ~ Cortile della Scuola 

 

“Secondo te sono tanto brutto, Der?” 

“Che stai dicendo?” 

“Lydia ha detto che sono troppo brutto per rivolgerle la parola.” 

“Non starla a sentire. È lei che ci perde qualcosa a non parlarti.” 

“Pensavo fosse diversa.” 

“Lasciala stare. Sai chi ha preso nove in matematica grazie al tuo aiuto?” 

“Wooo, grande! Bisogna festeggiare, serata videogiochi?” 

“Andata, ancora mi devi spiegare come fai ad aiutarmi sempre nonostante sei più piccolo di un anno.” 

“Ho i miei segreti, caro.” 

“Se… Immagino. Ci vediamo stasera!” 

 

  

 

2 Marzo 2015 

 

(14:12) Ho un problema. DH 

(14:15) Della serie? SS 

(14:16) Credo di piacere a qualcuno. DH 

(14:16) Oh, la cosa si fa interessante. Un lui o una lei? SS 

(14:17) Una lei. DH 

(14:17) E? SS 

(14:18) E cosa? DH 

(14:19) Der, sei davvero troppo costipato. E… lei ti piace o no? SS 

(14:22) … DH 

(14:22) Credo di sì. Non lo so. Non ho mai provato queste cose. DH 

(14:23) Con me sei proprio in una botte di ferro ahaha xD SS 

(14:24) Grazie, eh… DH 

(14:24) Scherzo dai! SS 

(14:25) Chiedile di uscire, così capisci qualcosa in più. SS 

(14:25) Dici? DH 

(14:27) Dico. Vai, su. SS 

(14:28) Ok. DH 

(14:28) Bravo. SS 

(14:30) E se mi dice no? DH 

(14:31) Se mai ci provi, mai lo saprai. SS 

(14:35) E se mi rendo ridicolo? DH 

(14:35) Derek… SS 

(14:36) Ok, vado. DH 

 

 

 

(15:25) HA DETTO SI. DH 

(15:28) Visto?! Prego, non c’è di che. SS 

(15:32) Oddio, e ora cosa mi metto? DH  

(15:35) Qualsiasi cosa, basta che ti vesti. Magari dopo le andrai bene anche nudo, ma il primo appuntamento magari è meglio evitare. SS 

(15:36) Idiota. DH 

(15:37) Non mi hai nemmeno detto come si chiama. SS 

(15:38) Paige. Le ho chiesto se le andava di prendere un gelato. Un gelato va bene, vero? DH 

(15:39) Mi piace il nome Paige. E sì, il gelato va bene. Sei troppo tenero da innamorato. SS 

(15:41) Daiii. Dici che sto sbagliando? DH  

(15:46) No, vai e colpisci. Sei adorabile, ci sentiamo quando torni. SS 

(15:48) Ok, vado. A dopo. DH 

(15:48) Ah, e non chiamarmi più adorabile. DH 

(15:49) Quando vuoi, Der. SS 

 

 

 

 

(20:01) L’ho baciata. DH 

(20:01) Oddio, si bacia al primo appuntamento? DH 

(20:01) Cioè era un bacio casto. Poi lei ha ricambiato. DH 

(20:03) Diventi più logorroico di me, sei fantastico. Credo vada bene, specialmente se lei ha ricambiato. SS 

(20:04) Dici? DH 

(20:05) Dio, non vedo l’ora di vederti con la faccia da cucciolo innamorato. SS 

(20:06) Micio… DH 

(20:07) Ok, va bene. Dammi tutti i dettagli. SS 

 

 

(21:20) Sono stato bene. Devo fartela conoscere. Sono sicuro che ti piacerà. DH 

(21:23) Va bene, prima vedi come vanno le cose. Ma sono contento per te. SS 

(21:24) Grazie. DH 

(21:24) Devo finire i compiti, ci sentiamo domani! DH 

(21:25) Vai Romeo. A domani ;) SS 

(21:26) :D DH 

 

  

 

 

 

7 Settembre 2015  

 

(15:08) Der? SS 

(15:09) Stiles? DH 

(15:11) Non puoi rispondere ad una domanda con un'altra domanda. SS 

(15:12) Non era una domanda, hai solo scritto il mio nome. DH 

(15:14) Già, come vuoi tu. SS 

(15:15) Che c'è? Sembri Laura quando ha il ciclo. DH 

(15:17) Grazie del paragone... SS 

(15:18) Si può sapere che ti prende? DH  

(15:22) Ok, domani inizio il liceo e sono un attimo preoccupato. SS 

(15:23) Perché? Insomma è un cambiamento, ma andrà alla grande. DH 

(15:25) Non lo so. Posso farti una domanda? SS 

(15:26) Da quando me lo chiedi? DH 

(15:28) Posso, sì o no? SS 

(15:28) Sì. DH 

(15:32) Ti hanno fatto problemi perché sei bisessuale? Cioè hanno mai... hai capito, no? A scuola intendo. SS 

(15:34) No, non credo nemmeno che qualcuno a scuola lo sappia, visto che sto con Paige. Perché me lo chiedi? Non credo che avrai problemi essendo etero. DH 

(15:39) Io... mi spiace di non avertelo detto prima, stavo solamente cercando di capire e comunque non saprei come comportarmi ora. Sei il primo a cui lo dico e con cui lo ammetto. Non l'ho nemmeno detto a mamma. Sono gay. So che, magari, non vorrai più essere il mio migliore amico, ma dovevo dirtelo. Non riesco più a tenermelo dentro. SS 

(15:47) Der? SS 

(15:49) Sapevo che non dovevo dirtelo. SS 

 

 

"Non pensarci nemmeno." 

"Der..." 

"Ti pare che mi cambi qualcosa se ti piacciono i maschi o le femmine?" 

"I-io..." 

"Non cambierà mai nulla, sei sempre Stiles. Non vedo cosa dovrebbe cambiare." 

"Credevo non mi parlassi più." 

"Mai." 

"Sei sudato." 

"Sai com'è, sono venuto a piedi e si moriva di caldo." 

"Mi spiace." 

"Sei uno scemo se pensavi che potesse cambiare qualcosa." 

"Avevo semplicemente paura, così come ce l'ho di dirlo a mamma." 

"Non cambierà nulla, vedrai. Tua madre ti amerà allo stesso modo. Così come tuo padre." 

"Grazie." 

"Su, in piedi che andiamo a sfondarci di patatine." 

"Questa idea mi piace parecchio."  

"Immaginavo." 

 

 

 

 

8 Settembre ~ Ingresso scuola 

 
"Ehi, pronto per il grande giorno?" 

"Non so. Fa abbastanza paura." 

"Entriamo, dai." 

"Quindi riusciamo a vederci solo a pranzo?" 

"Praticamente sì. Poi sei una matricola, oggi vi faranno vedere tutto e non hai tempo. Da domani forse riusciamo a vederci di più." 

"Vedremo. C'è Paige che ti aspetta." 

"Già, vieni a salutarla?" 

"Primo giorno e già me la faccio con due più grandi. Inizio alla grande." 

"Esattamente." 

 

"Ciao, Der! Stiles, pronto?" 

"Ciao, piccola" 

"Pronto è una parola grossa, ma di sicuro di più di ieri." 

"Il primo giorno è una passeggiata." 

"Mi metti paura per gli altri, Paige." 

"No, stai tranquillo. Io mi sono scontrata con Der il secondo giorno." 

"Un ottimo scontro direi." 

"Scusate, sono anche io qui. Non potete parlare di me come se nulla fosse." 

"Capita... io vado a cercare la classe, se non mi perdo." 

"Bravo, ce la farai." 

"A dopo Mic-Stiles." 

 

 

 

 

 

12 Ottobre ~ Corridoio della scuola 

 

“Oh… scusa, sono tuoi?” 

“Sì…” 

“Dovresti stare più attento e non girare dalle mie parti.” 

“Perché dovrei?” 

“Primo: sei abbastanza sfigato, non posso davvero averti vicino. Secondo: ti vedo sempre con il tuo amichetto Hale, è mio compagno di squadra… non vorrei diventasse checca come te, potrebbe essere un problema per lui.” 

“Quello sfigato sei tu, Raeken.” 

“Ripeti ciò che hai detto se ne hai il coraggio.” 

“Sei t- aah” 

“Che sta succedendo qui? Filate entrambi in classe! Stilinski stai bene?” 

“Sì, Coach.” 

 

 

 

 

 

18 Ottobre 

 

(20:17) Der, devo chiederti una cosa. SS 

(20:19) Dimmi. DH 

(20:20) Mi prometti una cosa? SS 

(20:21) Cosa? DH 

(20:21) Prima prometti. SS 

(20:22) Non posso promettere prima di sapere di cosa si tratta. DH 

(20:24) Ti prego! SS 

(20:25) E va bene, prometto. Ora vuoi dirmi cosa? DH  

(20:28) Devi promettermi che, d’ora in poi, farai finta di non conoscermi a scuola. SS 

(20:28) Ma sei scemo? DH 

(20:29) No, sto dicendo sul serio. Io non sono tutta questa popolarità e tu non puoi rovinarti la reputazione solo perché parli con me. SS 

(20:30) Cosa diavolo stai dicendo? DH  

(20:30) Quello che ho detto, per favore! Hai promesso. SS  

(20:31) Per forza! Non sapevo che enorme cagata stavi pensando. DH 

(20:33) Per favore. Non ti ho mai chiesto nulla in questi anni. Ti chiedo solo questo. Ci tengo troppo a te, non voglio che ti trattino male. SS 

(20:35) Anche io ci tengo ed è per questo che non lo voglio fare! DH 

(20:36) Ormai hai promesso. SS 

(20:38) Con te non si può mai ragionare… DH 

(20:41) Der… solo per un po’. E poi non cambierà nulla tra di noi. Sei sempre il mio migliore amico. SS 

(20:41) Anche tu, idiota. Anche quando fai queste richieste assurde. DH  

(20:42) Grazie! SS 

(20:42) Mh. DH 

 

 

 

 

10 Marzo 2016 ~ Scuola  

 

“Ehi” 

“Lo so. Scusami, Paige” 

“Credevo ti fossi perso in quel bagno.” 

“Io…” 

“Sono sicura che apprezzerà.” 

“Dici che le ha viste?” 

“Spero di no… ma nel caso fosse così, apprezzerà che qualcuno le abbia cancellate.” 

“È che non vuole nemmeno parlarmi a scuola. Magari potrei mangiare lì con lui oggi. Ti va di venire?” 

“No, Tranquillo. Vai, io mi invento qualcosa con i tuoi compagni.” 

“Non so che ho fatto per meritarti.” 

 

 

 

 

(Ore 12:40) ~ Mensa 

 

“Derek…” 

“Stiles!” 

“Che ci fai qui?” 

“Sto pranzando, non vedi?!” 

“Derek...” 

“Stiles?” 

“Ne avevamo già parlato.” 

“E quindi? Non posso mangiare?” 

“Dai, Der! È ovvio che lo puoi fare; ma non qui. Ti ricordi? Io sfigato, quello che non fa parte di nessuna squadra e nessun club esclusivo, quello che zoppica. Tu, figo della scuola e sportivo, quello che dovrebbe andare a mangiare con i suoi compagni di squadra. Avevi promesso.” 

“Io non ho promesso nulla, voglio mangiare con il mio migliore amico. E nonostante, suddetto migliore amico, cerca di mandarmi da quei deficiente dei miei compagni di squadra, io ho deciso di mangiare con lui… visto che lui è qui da solo.” 

“Ti odio quando fai così, devi pensare anche a te e a non farti passare per quello che sta con lo sfigato.” 

“Perché tu, infatti, non stai pensando a me… no.” 

“Io posso farlo.” 

“Mh, sentiamo… e su quale base?” 

“Tu hai qualcosa da perdere, io no.” 

“Sai quanto mi interessa ciò che pensano?” 

“Ok, va bene. Hai vinto tu, ma solo per oggi.” 

“Contaci che sia solo per oggi.” 

“Che devo fare con te?” 

“Quello che vuoi. Sono tutto tuo.” 

“Idiota.” 

“Ehi, non rubarmi gli insulti di bocca.” 

“Per carità, non sia mai. Comunque prima o poi dovrai davvero staccarti dallo sfigato. Devi avere una vita normale, tu che puoi.” 

“Più poi, magari mai. Insomma, che palle! Non voglio una vita perfetta se tu non ci sei.” 

“Ma io ci sono, razza di orso. Solo non a scuola. Sono il tuo migliore amico, che credi che ti lasci andare così?” 

“No, anche perché ti verrei a cercare, stronzo.” 

“Vorrei anche vedere, deficiente.” 

“Idiota.” 

“Der bear” 

“Mic- Questo è un colpo basso.” 

“Lo so, mio caro.” “È bello mangiare con qualcuno.” 

“Io te l’avevo detto.” 

“Ovviamente. Che materie hai dopo?” 

“Ginnastica.” 

“Wow, vuoi dire che posso venire a vederti mentre sudi.” 

“No, vuol dire che fai bene a restare in classe, altrimenti Harris ti mette in punizione e addio serata.” 

“Cazz- è vero. Alle otto da me? Mamma ha comprato i marshmallow.” 

“Grazie, Claudia. La amo quando ci vizia.” 

“Come se tua madre non lo facesse. Ogni volta che fa torte mi vedo ingrassare anche solo a guardarle.” 

“Almeno non cadresti appena soffia il vento. E poi mi andresti bene uguale.”  

“Ma che gentile, che ti è successo oggi?”  

“Ogni tanto capita.” 

 

 

 

 

 

(Ore 20:05) ~ Casa Stilinski 

 

“Ciao, Derek!” 

“Buonasera, Claudia.” 

“Immagino che quelle siano calde, non ti trattengo. Stiles è già di sopra.” 

“Perché quella faccia?” 

“Mi odierà. Non stava molto bene.” 

“Forse è meglio che vada, allora.” 

“Per carità, sali che altrimenti chi lo sente.” 

“Ok, ci vediamo dopo.” 

 

 

 

 

“Ehi, sfaticato! Che hai fatto?” 

“Te l’ha detto, vero?” 

“Cosa?” 

“Derek...” 

“Ok, mi ha detto solo che non stavi bene. Quindi, che succede?” 

“Nulla, mi dà solo noia la gamba. Quello è ciò che penso?” 

“Se stai pensando a una pizza con tripla porzione di patatine, sì, è ciò che pensi.” 

“Dio, Der, ti amo. Se tu non fossi fidanzato, mi dichiarerei.” 

“Ma smettila. Dici sempre che non riusciresti a sopportarmi oltre e ora vuoi dichiararti?” 

“Infatti ti sopporto già come migliore amico. Credo che la mia dose di occhiatacce e alzate di sopracciglia, basti così.” 

“Ma se sono migliorato!” 

“Vero, te ne devo dare atto.” 

“Ecco.” 

“Forse, Paige, ti sta facendo bene.” 

“Chissà.” 

“Non mi dici più niente di lei. Come sta?” 

“Solite cose.” 

“Solite cose tipo… sto per passare alla fase successiva o… sono sempre a punto morto?” 

“Non parlerò di queste cose con te.” 

“Dai, ci diciamo sempre tutto, puoi dirmi anche questo o solo qualche indizio. Poi con tutta probabilità morirò single e vergine, almeno devo farmi un film sulla vita di qualcun altro.” 

“Non morirai né single, né vergine. Troverai qualcuno che ti apprezzi.” 

“Sì, certo. Che mi apprezzi storpio, iperattivo e logorroico. Credi nelle favole, Der.” 

“Io ti apprezzo per come sei.” 

“Tu sei il mio migliore amico, vorrei anche vedere. E non sviare il discorso. Stavamo parlando di te e Paige.” 

“Va, tutto liscio e no, non sono ancora passato di base. Anche se qualcosa in più c’è stato.” 

“Qualcosa tipo preliminari?” 

“Stiles, piantala.” 

“Va bene, va bene, ma bada a te di non fartela sfuggire. Credo sia davvero una ragazza dolce e te lo meriti.” 

“Agli ordini, capo. Metto sul il film?” 

“Vada.” 

 

 

 

“Lei ha le scimmie urlatrici nel cervello.” 

“Ho capito, Stiles. Ma lui è psicopatico.” 

“Ok, va bene. Dalla prossima torniamo alla fantascienza o ai supereroi, i thriller non fanno per me.” 

“Sospettavo, mi sei stato attaccato alla maglia per metà film. Non oso immaginare con un horror.” 

“Spiritoso. Resti qui a dormire?” 

“No, ho detto a mamma che tornavo, visto che devo accompagnare Cora a scuola.” 

“Che bravo fratellone.” 

“Sfotti, sfotti. Altro che passaggio a casa domani pomeriggio.” 

“Ti voglio bene, sai?!” 

“Lecca culo.” 

“Però tu me le tiri fuori le battute porno, dai.” 

“Se, se... notte Stiles.” 

“Notte, Der.” 

 

 

 

 

 

23 Marzo 

(Ore 08:25) ~ Scuola  

 

“Buongiorno!” 

“Der, che fai?” 

“Che c’è? Non ti posso nemmeno salutare?” 

“Certo, infatti mi incazzo per il resto.” 

“Ti ho solo tirato su lo zaino.” 

“Ascolta, lo apprezzo. Davvero. Se fossimo stati in un’altra situazione  te l’avrei lasciato fare… ma sto cercando di aiutarti.” 

“Stiles, davvero, non è un problema.” 

“Invece sì, non voglio che ti facciano scherzi negli spogliatoi solo perché sei il mio migliore amico. Quindi, se te lo chiedono, io sono solo uno sfigato.” 

“E va bene, ma ciò non cambia che sono fiero di essere il tuo migliore amico e che prima o poi cambierai idea pure tu.” 

“Dai, vai! Me la caverò anche oggi.” 

“Sarà meglio per te, altrimenti mi senti.” 

“Dove dovrei sentirti?” 

“Idiota.” 

 

 

 

 

(Ore 12:34) ~ Mensa 

 

“Un po’ mi fa pena.” 

“Lydia, ma ti sei rincretinita?” 

“No, Jackson. Però è sempre lì da solo. Qualcuno dovrebbe provare a parlarci.” 

“È solo uno sfigato. Vero, Hale? Qualche giorno fa non ci hai mangiato assieme?” 

“Io… Sì, è uno sfigato.” 

“Vedi, Lyds?! Lui ci ha parlato, il pensiero è lo stesso. Hai avuto le tue risposte.” 

“Sì, però…” 

“Cos’è? Ci vuoi provare anche con lui?” 

“Sei un idiota, Whittemore.” 

 

 

 

 

Cortile della scuola 

 

(15:14) Che fine hai fatto? DH 

(15:16) Der, scusa. Sto arrivando, avevo dimenticato una cosa in classe. SS 

(15:16) Ti raggiungo? DH 

(15:19) No. Arrivo. SS 

 

 

“In che aula eri? In Lapponia?” 

“Quasi, visto quanto ci ho messo.” 

“Che hai? Tutto bene?” 

“Sì, perché?” 

“Mi sembri… nulla.” 

“Sono solo stanco.” 

“Niente scappatella, allora?” 

“Sembra che mi stai proponendo qualcosa di sconcio.” 

“Scemo. In effetti, chissà cosa potremmo fare nella riserva.” 

“Parti, va… che è meglio!” 

 

 

 

 

 

“Sai che questa cosa che mi tieni sempre la mano quando siamo in giro per la riserva, fa molto da fidanzati?!” 

“Vero.” 

“L’unica cosa è che tu una fidanzata ce l’hai.” 

“Vero anche questo.” 

“Forse, allora, dovremmo smettere.” 

“Prova a staccare quella mano e ti picchio.” 

“Quanta gentilezza.” 

“Non sia mai che ti perdo o inciampi.” 

“Noooo, ti prego, non mi abbandonare” 

“Quanto sei teatrale.” 

"Tutte qualità, mi piaceva troppo quando stavamo pomeriggi interi sdraiati qui, da piccoli." 

"Potremmo farlo anche ora." 

"Oddio, ti ricordi quella volta imbarazzante in cui hai provato a insegnarmi ad allacciare le scarpe? E io, come al solito, non ho capito nulla e mi sono allacciato una stringa di una e una dell'altra e... sbam, faccia a terra." 

"Ci ho messo mezzo pomeriggio a insegnarti, ma non è servito a nulla." 

 

 

 

 

27 Marzo 

 

(12:54) Chi è stato messo in punizione da Harris? SS 

(12:57) Tu, ovviamente. Che hai combinato? DH 

(12:59) Ti giuro che stavolta non è colpa mia. SS 

(13:01) Non è mai colpa tua. DH 

(13:02) Vedi, lo sai anche tu. SS  

(13:04) Quanto ti ha dato? Ti aspetto. DH 

(13:06) Solo un’ora, oggi era particolarmente magnanimo. No, torno da solo. Lascia stare. SS 

(13:07) Ma va, sto qui con Paige, che ha le prove e ti aspetto. DH 

(13:10) In realtà viene a prendermi papà, perché devo andare a una visita. SS 

(13:11) Una visita? Non mi hai detto nulla. DH  

(13:14) Sì, beh, mi sarà passato di mente. Nulla di che, comunque. SS  

(13:15) Oh, ok. Fammi sapere, lo stesso, come va. DH  

(13:18) Yep. SS 

 

 

 

(21:19) Allora? DH 

(21:21) ? SS 

(21:22) Non ti sei fatto più sentire. DH 

(21:24) Sì, scusa. Nulla, tutto ok. Te l’avevo detto. SS  

(21:27) Sicuro? DH 

(21:28) Che fai, non ti fidi? SS  

(21:32) Sì, se mi dici che è tutto qui, mi fido. DH 

(21:33) Tutto qui. Ci vediamo domani? SS 

(21:35) Mh, ok. DH  

 

 

 

 

(Ore 22:10) ~ Portico villa Hale 

 

“Ehi, Der, che ci fai qui?” 

“Niente, stavo pensando.” 

“A cosa?” 

“Laura, hai mai l’impressione che Oliver ti nasconda qualcosa?” 

“Sì, a volte capita. Ma, di solito, sono solo io che mi faccio paranoie.” 

“Io non credo che siano mie paranoie. Credo che Stiles mi nasconda qualcosa. Ed è strano, perché ci siamo sempre detti tutto.” 

“Hai provato a chiederglielo?” 

“Sì, cioè, ho provato a chiedere se era sicuro che andasse tutto bene, ma fa sempre il vago.” 

“Prova a parlargliene davvero. Insomma ci sarà un momento della giornata in cui potete parlarne faccia a faccia. Andate a scuola insieme.” 

“Ci andiamo solo. Non ci parliamo mai a scuola.” 

“Perché?” 

“Lui crede che non può starmi vicino perché altrimenti mi fanno passare per quello che sta con lo “sfigato”, anche se gli ho detto mille volte che non mi interessa. Dice che è più importante che mi faccia una buona vita all’interno della scuola e che siamo comunque migliori amici.” 

“Che lo siete comunque, non c’è dubbio. Fagli capire che non ti interessa.” 

“L’altro giorno ho cancellato delle scritte in bagno. Mi fa così tanta rabbia il fatto che non mi voglia con lui.” 

“Perché non vai da lui?” 

“È tardi.” 

“Hai provato ad andare a dormire da lui senza minimo preavviso, non credere che non lo sappiamo, e ora dici che è tardi?” 

“Sì, ma…” 

“Prendi il gelato e vai. Avviso io mamma.” 

 

 

 

 

 

(Ore 23:02) Casa Stilinski 

 

"Sei pazzo? Mi è preso un colpo." 

"Forse dovevo entrare dalla porta." 

"Eh, forse. Uccidimi sul colpo, non aspettare di entrare in casa." 

"Idiota. Ho portato il gelato." 

"Panna e amarena?" 

"Panna e amarena." 

"Grande, allora puoi entrare." 

"Ah, gentile." 

"Ho dimenticato qualche cosa?" 

"Tipo?"  

"Non lo so, non ti aspettavo." 

"Così." 

"Oh, allora grazie."  

"Vado a prendere i cucchiaini." 

"Avvisa papà, prima che gli fai venire un infarto." 

 
 
 

"Non lo so, forse dovremmo pensarci bene." 

"John, secondo me deve essere Stiles a decid- Derek, che ci fai qui? Da dove sei entrato?" 

"Io... Dalla finestra. Scusa John, scusa Claudia. Volevo fare una sorpresa a Stiles. Cercavo i cucchiaini per il gelato." 

"Tranquillo caro, te li prendo io." 

"Ok, grazie." 

 
 
 
 

"Pensavo ti fossi perso." 

"Dopo dieci anni passati in questa casa, credo proprio di riuscire a non perdermi." 

"Proverò a spostare i mobili. Poi voglio vedere." 

"Mi prenderò una bussola." 

"Intanto prenditi il cucchiaino, va." 

 
 

"Senti, Stiles, io..." 

"Che c'è che non va? Hai problemi con Paige o a casa? Ti han fatto problemi a scuola?" 

"No, no, frena. Io sono qui per te. Ho capito che c'è qualcosa che non va, ma se non me lo dici, non posso aiutarti." 

"Non ho nulla." 

"Stiles..." 

"Derek..." 

"Stiles..." 

"Sei esasperante, tu e le tue sopracciglia." 

"Sì, beh, anche le tue bugie." 

"Non sono bugie. Ti ho solo omesso alcune cose." 

"Alcune cose, cosa?" 

"La settimana scorsa, sai quando mi hai aspettato fuori da scuola?! Non avevo dimenticato nulla in classe. Mi hanno accidentalmente preso dentro mentre uscivano e ho picchiato la gamba." 

"Accidentalmente?" 

"Sì." 

"Mh, per questo la visita?" 

"Sì, sai, mamma e papà hanno l'ansia che mi frantumi, quindi sono stato costretto." 

"Potevi dirmelo prima." 

"Era una cosa irrilevante." 

"Irrilevante... certo." 

"Irrilevante, sì. Visto che non è cambiato nulla dall’ultima volta.” 

“Scusa, mi spiace.” 

“No, scusa tu. Non volevo urlare. Ora puoi lasciarmi solo?” 

“Come vuoi.” 

 

 

“Che…” 

“Non mi andava di lasciarti solo.” 

“Per quello ti sei infilato nel mio letto e mi stai… abbracciando, davvero?” 

“Shh, zitto e dormi.” 

“Sai che, in tutte le volte che abbiamo dormito assieme, non mi hai mai abbracciato, vero?” 

“Mh, taci.” 

“E va bene. Buonanotte.” 

“Notte, Micio.” 

“Der… Hai detto che non lo usavi più questo soprannome imbarazzante. Insomma, se mi faccio chiamare Stiles, un motivo c’è.” 

“Sì, sì.” 

“Grazie.” 

 

 

 

 

 

 

2 Aprile ~ Scuola 

 

“Stilinski…” 

“Che vuoi, Raeken?” 

“Nulla, fare due chiacchiere.” 

“Lasciami, mi stai facendo male.” 

“No, ora mi segui.” 

“Ti ho detto di lasciarmi.” 

“Non sei nella posizione di decidere.” 

“Lasc-” 

“Ti ha detto di lasciarlo. Cos’è, non ci senti bene?” 

“Non sono cazzi tuoi, Hale” 

“È qui che ti sbagli, lo sono eccome.” 

“Der, ti prego, lascia perdere. Non ne vale la pena.” 

“Andiamo.” 

“Non finisce qui, Stilinski.” 

 

 

 

“Der puoi lasciarmi la mano ora. Sto bene.” 

“Lo decido io.” 

“Va bene. Ma tra un po’ c’è il cambio dell’ora e ci vedranno tutti. A proposito, che ci fai in corridoio a quest’ora?” 

“Che si fottano.” 

“Der, che ti prende?” 

“Da quand’è che sono peggiorate le cose?” 

“Derek, non f-fa niente. Va bene così.” 

“No che non va bene. E non è vero che non fa niente, altrimenti non avresti gli occhi lucidi.” 

“An-andiamo in cortile?” 

 

 

 

“Shh, va tutto bene.” 

“Scusa, non volevo.” 

“Che stai dicendo?” 

“Ho rovinato tutto. Ora non puoi far finta di non conoscermi, quel deficiente lo dirà a tutti.” 

“Non credo sia questo il problema, ora.” 

“Non ne vedo altri.” 

“Io li vedo eccome, Stiles. Non credo che sarebbe finita tanto bene se non fossi arrivato.” 

“Sarebbe finita come sempre.” 

“Cosa?” 

“Non è la prima volta che succede.” 

“Dio, Stiles! Perché non me l’hai mai detto?” 

“Non lo so, io… credevo la smettesse dopo un po’.” 

“Da quanto?” 

“Non lo so. Qualche mese, credo.” 

“Qualche mese? Sei impazzito? Cosa ti dice il cervello?” 

“Nulla, ecco cosa mi dice. I miei mi hanno anche proposto di cambiare scuola ma non ho voluto.” 

“Non mi interessa ciò che pensi, d’ora in poi farò il migliore amico anche a scuola.” 

“Der, non-” 

“Non accetto obiezioni. È ciò che voglio. E ti voglio bene, non permetterò che ti succeda qualcosa.” 

“Va b-bene. Der, co-così non respiro.” 

“Pazienza.” 

“Pazienza, cosa? Mi hai sicuramente rotto qualche costola con quell’abbraccio.” 

“Esagerato.” 

“Grazie.” 

“Sappi che mi devi una serata cinema per non avermi detto nulla.” 

“Meno di quanto mi aspettas- Der, Der, no il-il sol-letico no.” 

“Così impari.” 

“Stilinski, Hale! In aula.” 

“Sì, coach. Scusi.” 

“Venti flessioni in più, questo pomeriggio, Hale.” 

“Sì, signore.” 

 

 

“Ci vediamo a pranzo?” 

“Se ne sei ancora sicuro, va bene.” 

“Sempre.” 

 

 

 

 

(Ore 12:20) ~ Mensa  

 

“Stiles, se non entri non mangeremo più, lo sai vero?” 

“Mh.” 

“Sembri me.” 

“Ascolta, ne sei proprio sicuro? Ti stanno fissando tutti. Guarda che me la posso davvero cavare da solo.” 

“Cammina.” 

“Lo prendo per un sì.” 

“Sei perspicace quando vuoi. Dopo ci raggiunge Paige, va bene?” 

“Certo.” 

 

 

“E così è vero ciò che si dice, Hale. Te la fai con lo sfigato.” 

“Sì, sai, mi piace farmela con gente che ha il cervello, Whittemore.” 

“Non la pensavi così, fino a ieri. Lo sai cosa andava in giro a dire, Stilinski?” 

“Sì… si dà il caso che lo sappia.” 

“Oh, non credo.” 

“Sarebbe gradito se te ne andassi, Stiles e io stavamo mangiando.” 

 

 

“Non farlo.” 

“Non ho detto nulla.” 

“Ma so a cosa stai pensando, Stiles.” 

“Che casino.” 

“Va bene così.”











Se siete arrivati fino a qui, grazie. Alla prossima :)
p.s: ogni titolo dei capitoli, riprenderà una frase della canzone. 

   
 
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