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Autore: SMes    20/06/2017    0 recensioni
Leggete "Novelle" e sarete subito coinvolti in un turbine di storie dalla trama affascinante e variegata.
Verrete trasportati dall'Antica Grecia alla leggendaria Atlantide per poi tornare al mondo terreno e ripartire per chissà dove. Leggete, cari lettori, e navigherete in un tempestoso mare di fantasia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In un paesino di pescatori, situato nel sud Italia, più precisamente laddove la sirena Partenope si arenò per dare vita ad una terra splendida, il più giovane di una famiglia di pescatori, chiamato Mimmo, decise di dare una svolta alla sua vita.
In una calda mattina d’estate, mentre Mimmo, della notte appena trascorsa, raccoglieva il prodotto della pesca, senza ausilio alcuno, dacché l’equipaggio non aveva lasciato il porto, nel silenzio quasi assordante del focoso e azzurro mare, che cullava la Serena, un pensiero tartassava di Mimmo l’animo.
Erano già cinque mesi che il pensiero si era tramutato in desiderio e il desiderio ,quel giorno, divenne inevitabilmente ossessione. In quel periodo né il lavoro, né le amicizie, né la famiglia, riuscivano a distrarre il giovane pescatore dalla sua ossessione.
 Mimmo, infatti, non era soddisfatto della sua vita monotona e priva di stimoli, sicché decise di partire per una impresa straordinaria che nessun uomo aveva mai pensato di compiere; salpò in quell’istante stesso, senza neanche issare a bordo le reti di una notte insonne passata a gettarle in mare .
 Il ragazzo aveva preso una decisione drastica e sapeva benissimo che sarebbe tornato in patria solo dopo aver pescato il più grande mostro marino che riposava nelle profondità delle grotte di Palinuro, oppure, né il giovane, né la Serena sarebbero tornati in quel porto che fu l’arrivo e la partenza di numerosi viaggi.
Tra gli uomini di mare è noto che compiere un viaggio da soli in mare è complicato indipendentemente dal tragitto da percorrere, ma questo non fermò il ragazzo, che decise di continuare il suo viaggio anche quando di fronte a lui si manifestò una burrasca, il ragazzo per evitare la tempesta offrì come tributo una ciocca di capelli nella speranza di calmare gli spiriti del mare; quest’antico rimedio tramandato da marinaio in marinaio funzionò e Mimmo interpretò questo segno come un invito a continuare la sua impresa che avrebbe portato il giovane pescatore in cima alla lista dei marinai più famosi al mondo in grado di pescare dei mostri marini.
 Il resto del viaggio fu tranquillo ma faticoso tanto che Mimmo più volte fu assalito dal desiderio di mollare tutto e tornare indietro, ma il suo orgoglio e il suo desiderio di gloria gli impedivano di compiere un gesto così meschino e scellerato. Arrivato alla grotta tanto bramata, rimase stupito e incantato dallo spettacolo che offriva la natura con l’alternarsi di stalagmiti e stalattiti. La conformazione naturale delle rocce calcaree faceva presagire che quella parte di grotta era inutilizzata da molto tempo, quindi il nostro pescatore ipotizzò che ci dovesse essere per forza un’altra cavità utilizzata come uscita ed entrata. Mimmo decise di addentrarsi nella grotta solo quando il sole si sarebbe tuffato nel mare azzurro e cristallino di Palinuro. La grotta, illuminata di sera dai raggi lunari che si rifrangevano sull’acqua per poi stagliarsi sulle formazioni calcaree, sembrava prendere vita ed ipnotizzare l’equipaggio ridotto della Sirena. Il capitano quasi ammaliato da questo spettacolo decise di entrare, spegnendo le luci per non interferire nel magico e surreale spettacolo offerto dalla natura. Il marinaio era guidato, all’interno della gotta, dalle stesse luci che l’avevano spronato ad entrare, il giovane coraggioso ed ignaro si addentrò  sempre di più nella grotta fino a quando i raggi lunari evidenziarono una zona della grotta circolare che non presentava alcuna uscita. Mimmo rimase alcuni istanti ad osservare la parete che segnava la sconfitta del giovane, ma allo stesso tempo la vittoria dell’uomo che era riuscito a compiere un viaggio immane, da solo, alla scoperta di queste grotte magiche ed inesplorate. Improvvisamente le acque iniziarono ad agitarsi un suono assordante paralizzò il pescatore che fu assalito da qualcosa che fece rollare la nave dopodiché tutto tacque. L’uomo si preparò ad un altro imminente attacco, chiedendosi da dove fosse sbucata una cosa così potente ed enorme da riuscire quasi a ribaltare un peschereccio di medie dimensioni. Il mostro riapparve dal basso, solo allora il nostro eroe intuì l’esistenza di grotte sotterranee, che conducevano all’esterno, probabilmente scavate dal mostro per uscire e cibarsi di navi di pescatori o di banchi di pesce che popolavano quelle acque. L’unica cosa ad entrare ed uscire da quella grotta, oltre al mostro, fu una bottiglia nella quale il pescatore scriveva :”un piccolo pescatore, che appartiene ad un villaggio di piccoli pescatori, ha trovato la morte seguendo un sogno irraggiungibile, ma se dei pescatori come l’uomo morto, raccontassero cos’è accaduto nelle grotte di Palinuro, allora l’uomo non sarò morto invano, poiché avrò raggiunto il mio obiettivo”.
 
   
 
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