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Autore: Lovy91    26/06/2017    1 recensioni
Kaito è alla ricerca di Pandora, la pietra preziosa che è costata la vita a suo padre Toichi. Dopo l'ultimo furto cambia tutto: Saguru sospetta di Kaito e l'organizzazione ha deciso di scoprire se il ladro è veramente Toichi Kuroba. In particolare il rapporto con Aoko comincia a cambiare e il ragazzo si rende conto della delusione enorme che proverebbe se scoprisse che lui è Ladro Kid.
Il più grande ladro del mondo si rende conto di essere in mezzo a un triangolo pericoloso da cui dipende la sua libertà, la vita e l'amore...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Ginzo Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14° Capitolo

Happy Birthday!


Kaito era disteso sul dondolo, leggendo un libro sulla magia. Ancora una settimana e l'estate sarebbe ufficialmente iniziata: le temperature si aggiravano intorno ai venticinque gradi e c'era un venticello fresco. Era il secondo giorno di riposo assoluto, non aveva toccato libri scolastici, aperto articoli su Ladro Kid e non era ancora sceso nel nascondiglio. Jii era andato a farsi una riposante vacanza alle terme con alcuni pensionati.
Sul tavolino di paglia c'era una bibita con cubetti di ghiaccio che sorseggiava per rinfrescarsi. Si dondolava piano e sfogliava il libro pagina dopo pagina.
<< Kaito! >>.
Si aggrappò allo schienale per non cadere dallo spavento. Il visetto di Aoko spuntava dalla siepe.
<< Mi hai fatto venire un infarto! >>, disse, mettendosi seduto. << Non potevi bussare come le persone normali alla porta d'ingresso?! >>.
<< Sei un brontolone noioso >>, si lamentò lei. << Sono venuta per dirti che domani è il tuo compleanno! >>.
Domani?
Era molto stanco, l'ultimo anno era stato stressante e il suo compleanno era l'ultima cosa a cui pensava. L'amica adorava festeggiare e non poteva toglierle quella gioia.
<< Sono nato a giugno, Aoko. Ciò significa che nessuno è mai venuto alle mie feste perché in vacanza >>, disse ritornando al suo libro.
<< Lo so. Lo festeggeremo insieme! >>.
<< Eh? >>, il libro cadde sul prato.
<< Stavolta sarò io a stupirti >>, rise lei.
Kaito non sapeva cosa avesse in mente, sperava solo che non fosse una situazione ambigua. Parigi era stata una dura prova e non ne aveva bisogno di altre. << Ci sto. Stupiscimi! >>.


Saguru era nel giardino della villa, seduto sotto il porticato. Leggeva le pagine di cronaca, era stato informato dell'ultimo furto di Ladro Kid. Strinse il tablet tra le dita, consapevole che Kaito Kuroba l'aveva avuta vinta ancora. Lui era stato a Parigi come Ladro Kid e per Saguru era una prova inconfondibile della sua colpevolezza.
Il cellulare iniziò a trillare e il nome di Aoko apparve sullo schermo.
Perfetto.
<< Pronto? >>.
<< Ciao Saguru! >>, la voce della ragazza era allegra. << Come stanno andando le vacanze? >>.
<< Splendidamente. Le tue vacanze francesi sono state piacevoli? >>, domandò con fare innocente.
<< Sono stata molto bene >>, rispose Aoko. Ovviamente tralasciando la parentesi Kid. << Anche Kaito si è divertito molto! >>.
<< Immagino >>.
<< Volevi chiederti se hai impegni per domani sera >>.
<< Sono libero, perché? >>.
<< Sarà il compleanno di Kaito e gli sto organizzando una festa a sorpresa. Sai, essere nato in un mese estivo rende sempre difficile pianificare qualcosa >>.
<< Non mancherò >>. Saguru non avrebbe potuto sperare di meglio per indagare un po'.
<< Sono molto felice! Ti aspetto a casa mia per le venti! >>.
<< Sarò puntualissimo >>.
<< A domani allora! >>.
Il detective la salutò e chiuse la chiamata. Un sorriso si allargò sul suo bel volto, un altro passo verso la verità si sarebbe compiuto a breve.


Kaito ronfava sotto le coperte, le tapparelle abbassate per non far filtrare neanche il più piccolo raggio di luce. Il cellulare sotto carica iniziò a vibrare e Kaito aprì un occhio per controllare chi fosse.
Premette il tasto per accettare la chiamata. << Mamma? >>.
<< Tanti auguri tesoro! >>.
<< Sono le sette e mezza. Sarebbe stato il mio compleanno anche tra tre ore >>.
<< Qui è ora di pranzo, Kaito >>. Chikage sedeva in un bistrò, una rivista aperta e del buon caffè freddo.
<< Grazie per gli auguri >>, si appoggiò al cuscino, sbadigliando e portando la mano alla bocca.
<< Cosa ti sta organizzando Aoko? >>.
<< Non ho idea. Le ho detto di stupirmi >>.
<< Sono certa che lo farà! Ora ti saluto, devo tornare alle mie faccende >>.
<< Sempre di fretta >>, disse il figlio, un po' seccato.
Chikage ridacchiò. << A presto tesoro. Fa il bravo, mi raccomando, e non far esasperare Aoko! >>.
Semmai è il contrario.
<< Come no... Ciao mamma >>.
Kaito spense il cellulare e si ributtò sotto le coperte. Poi ci ripensò e chiuse anche la porta a chiave, l'entusiasmo di Aoko non l'avrebbe fermata a svegliarlo presto anche la mattina del suo compleanno.
La ragazza lo lasciò dormire fino alle dieci, nel frattempo aveva iniziato a preparare le pietanze per la festa. Era riuscita a contattare quasi tutti i loro compagni di classe e aveva letteralmente cacciato suo padre fuori di casa, chiedendogli di tornare il più tardi possibile. Seppur infastidito aveva acconsentito.
Aoko bussò insistentemente alla porta finché l'amico non le aprì.
<< Devo toglierti quella dannata chiave d'emergenza >>, mugugnò.
<< Sono le dieci! >>. Si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla guancia. << Tantissimi auguri Kaito! >>.
Quel bacio ebbe lo stesso effetto di un marchio rovente sulla pelle. Quella vicinanza improvvisa lo stordì e il profumo dei capelli di Aoko gli fece perdere la ragione per un attimo. Riuscì a mantenere l'autocontrollo ma ci era mancato veramente poco che crollasse.
<< Oggi alle venti ti aspetto nel mio salotto >>. Sprizzava entusiasmo da tutte le parti.
<< Devo preoccuparmi? Finirò avvelenato dal cibo? >>, scherzò, rovistando nell'armadio in cerca di abiti sportivi.
<< Simpatico >>, mise su un finto muso che durò poco. << Vai a correre? >>.
<< Sì, tornerò per l'ora di pranzo >>.
<< Mi dispiace ma oggi dovrai arrangiarti. Non puoi mettere piede a casa fino all'orario concordato >>.
Kaito pensò, vista la poca bravura in cucina di Aoko, non era poi così male. Evitò di dirlo o si sarebbe beccato un livido. << Me la caverò! >>.
Aoko aveva chiesto a Keiko di darle una mano. L'amica era molto brava nel preparare i dolci, era famosa per i biscotti alle mandorle e la torta doppio strato al cioccolato. Le aveva chiesto proprio questa, Kaito adorava qualsiasi cosa avesse doppio cioccolato.
<< La pasta di zucchero va lavorata molto >>, Keiko le mostrò come fare. << In questo modo sarà possibile modellarla e non si rovinerà >>.
<< Come sei brava >>, l'ammirò l'amica. << Io sono un disastro >>. La sua pasta di zucchero era tutti a buchi.
<< Ci vuole solo un po' di pratica >>, la incoraggiò. << Fai questi movimenti e vedrai che uscirà perfetta! >>.
All'ora di pranzo l'ispettore rientrò nell'abitazione. Nell'aria c'era un dolce profumo e la cucina era appiccicosa di zucchero. Aoko aveva i capelli disordinati e una macchia di farina sulla guancia destra.
<< Spero che domani sarà tutto in ordine >>.
Aoko gli servì in fretta il pasto e ritornò a decorare la torta con Keiko. Le fece vedere come usare la sac a poche per fare le decorazioni e Aoko ci mise tutta se stessa per riuscirci. Si ripromise di offrire all'amica una grande coppa di gelato per ringraziarla.
La ragazza non sapeva perché ci tenesse così tanto: voleva che fosse felice, ogni compleanno era lo stesso ma quell'anno sentiva che c'era altro. La risposta era sempre lì, nell'angolo della sua mente, e lei non era ancora pronto per interrogarla.
<< Cosa ti metterai? >>. Keiko stava infornando alcuni salatini.
Non rispose, continuò ad impastare della pasta sfoglia.
<< Aoko? >>.
<< Ecco... Ho comprato un vestito ieri >>.
<< Posso vederlo? Anzi, devo vederlo >>, si corresse in fretta.
Salirono nella camera da letto e Aoko aprì la sacca con il vestito.
Keiko rimase a bocca aperta. << È meraviglioso >>.
<< Forse è troppo... >>.
<< Stai scherzando? Lo lascerai a bocca aperta! >>.
Non lo disse a Keiko ma era proprio quello che voleva, anche se era difficile ammetterlo. Lo ripose nell'armadio, timidamente, e cercando un briciolo di autostima da qualche parte per sentirsi, almeno una volta, bellissima.


Akako suonò al campanello dei Nakamori. Indossava un corto abito nero scollato sulla schiena e tacchi dalla suola rossa, i capelli sciolti che scendevano sulle spalle e il petto.
Aoko le aprì e la guidò fino alla cucina. Le grandi ante della portafinestra erano coperte dalle tende per evitare che Kaito notasse la gente che si accumulava in salotto. Poco dopo arrivò anche Saguru e Aoko provò una sensazione strana, come di avvertimento.
Il ragazzo si stava vestendo per andare all'appuntamento, totalmente ignaro. Finì di abbottonare la camicia, prese le chiavi e un minuto dopo era a casa sua. Aoko gli aprì la porta e Kaito non riuscì a muoversi.
Il vestito di Aoko era sopra il ginocchio, di un bianco candido. Il corpetto era rigido, con la scollatura non eccessiva come quella di Akako, dei cristalli blu impreziosivano lo scollo. Aveva osato tacchi più alti del consueto, blu come la decorazione. La gonna in tulle ricordava il tutù di una ballerina. Le spalle coperte solo dai capelli lasciati sciolti, qualche boccolo ai lati. Il bracciale era bianco come il vestito, con le iniziali della ragazza incise sopra. Gliel'aveva regalato il papà per Natale e lo indossava solo nelle occasioni speciali.
Aoko era sempre stata bella, anche se inconsapevole: quella sera era splendida. Lo sguardo timido e le guance rosse per l'imbarazzo completavano la perfezione.
<< Sei... bellissima stasera >>, osò un complimento.
L'apprezzamento la inchiodò sul posto, non riusciva a guardarlo. << Grazie... Vieni >>.
Il corridoio era buio e lo guidò fino al salotto. Accese la luce.
<< Sorpresa! >>.
Le stelle filanti esplosero e Kaito non riuscì a crederci, aveva organizzato una festa con i suoi compagni solo per lui. Ci era cascato in pieno.
<< Auguri amico! >>, disse Yosai, un compagno di classe.
<< Tantissimi auguri Kaito! >>, continuò Keiko.
<< I miei migliori auguri >>. Akako si avvicinò al ragazzo con un gran sorriso. I suoi poteri l'avvertirono che il ragazzo aveva solo occhi per Aoko, digrignò i denti, scontenta.
<< Buon compleanno >>.
Saguru si avvicinò al compagno di scuola e gli strinse la mano.
<< Grazie Saguru >>, rispose lui. Si guardarono per qualche secondo e poi gli lasciare andare la mano.
La festa iniziò a scorrere tra cibo, musica e bevande. Kaito fece un paio di giochi di prestigio elementari per intrattenere gli ospiti e aprì qualche regalo. Pensò che era una persona strana: essere un mago significava stare al centro dell'attenzione, aveva milioni di fan nel mondo come Ladro Kid ma, accidenti, quanto detestava gli occhi puntati mentre scartava i regali o spegneva le candeline. Aoko aveva disposto il buffet all'interno però il giardino era disposizione di tutti, aveva acceso anche le luci una volta che il buio era calato. Insieme a Keiko aveva messo alcune decorazioni nella siepe e nelle aiuole.
Saguru si intratteneva con Akako a parlare, la ragazza aveva un fascino disarmante. Con la scusa di prendere da bere rientrò dentro e beccò finalmente Kaito da solo.
<< Aoko mi ha detto che vi siete divertiti a Parigi >>.
Kaito intuì subito le intenzioni del detective. << Moltissimo >>.
<< Tu hai un'immensa fortuna >>.
<< Che vuoi dire? >>.
<< Vai a trascorrere una settimana in Francia e chi decide di fare uno dei suoi magnifici show di magia? Ladro Kid >>.
Il ragazzo gli restituì un'occhiata tra l'amichevole e il provocatorio. << Hai ragione: sono molto fortunato >>.
<< Non conto molto sulla fortuna >>, lo fissò. << Può esaurirsi in fretta >>.
Per un secondo furono il detective e il ladro a scontrarsi con gli sguardi. Kaito sapeva che i sospetti di Saguru erano fondati e non lo poteva arrestare solo perché non aveva le prove. E Saguru era conoscenza, ormai, di ogni dettaglio della vita di Kaito Kuroba e voleva che si sentisse sotto pressione.
<< Ehi voi due! >>, Akako li interruppe. << Festeggiato, è l'ora della torta! >>.
Quell'intermezzo si spaccò e i due ritornarono alla festa. Aoko tirò fuori la torta dal frigo e Kaito capì subito che non c'era solo il suo zampino: la pasta di zucchero era stesa troppo bene e le decorazioni con la panna non erano tutta farina del suo sacco. Le fu grato dell'impegno, quella torta bianca con le decorazioni di carte colorate, cilindri e colombe dovevano esserle costate ore di lavoro. Guardò Keiko, era ovvio che l'aveva aiutata lei.
Aoko accese le diciassette candeline e cantarono tanti auguri, i trenta secondi più imbarazzanti della festa. Le spense tutte e gli invitati applaudirono. Keiko tirò fuori la macchina fotografica.
Akane, la fotografa più brava della classe, disse ad Aoko di mettersi vicino a Kaito per una foto
<< Un po' più vicino... >>, facendole segno di spostarsi verso destra. In verità voleva farli avvicinare per rendere la foto più romantica.
Aoko, totalmente in imbarazzo, si avvicinò a Kaito e le passò un braccio intorno la vita per stringersi nell'inquadratura. Quella posizione ebbe uno strano effetto su Aoko, un altro déjà-vu. Akane programmò l'autoscatto e fecero una foto tutti insieme.
A torta finita, Kaito si complimentò con l'amica
<< Non ci credi se ti dico che l'ho fatta da sola >>.
Kaito scosse la testa e scoppiò a ridere.
<< Lo immaginavo >>, si unì alla risata. << L'importante è che ti sia piaciuta >>.
<< Mi hai stupito. Se non fosse stato per te, avrei passato questa giornata con una Mr. Pepper e uno spettacolo di magia in TV >>.
Keiko, Akane e un'altra compagna, Sumi, cambiarono la traccia audio pop per mettere un lento. Aoko guardò la fonte del brutto tiro, le tre fecero spallucce e ci mancava poco che spuntasse l'aureola da angioletti
Kaito non riuscì a resistere e le porse la mano. << Posso chiederle un ballo, mademoiselle? >>.
<< Certo, monsieur! >>.
La portò sulla pista da ballo, le fece fare una giravolta e iniziarono a ballare sul posto. Le tre compagne si guardarono, soddisfatte del piano riuscito.
Aoko cercava di contenersi, il cuore le stava per schizzare fuori dal petto. Ma niente era paragonabile a quello che stava provando Kaito, stava per cedere la sua poker face, la sua sicurezza, il suo autocontrollo. Solo Aoko aveva questo potere su di lui.
<< Grazie >>, le sussurrò.
<< Volevo solo che tu fossi felice >>.
Kaito si disse che non doveva, non poteva permettersi un altro sbaglio. Lui era Ladro Kid, Aoko lo odiava. Come poteva permettersi di amarla, di stare con lei e tenere la sua doppia vita? Come poteva mettere a repentaglio la sua esistenza, come già era successo?
Le fece fare una piroetta, stranamente Aoko non gli aveva ancora pestato i piedi. Appoggiò il viso sulla spalla di Kaito. Il profumo del ragazzo era la sensazione familiare e di sicurezza che la faceva stare bene. La risposta era lì, che scalciava nella sua testa per essere ascoltata. Perché si ostinava a non prestarle attenzione? L'istinto le diceva di non farlo.
Kaito accarezzò i capelli di Aoko, strinse il braccio intorno alla vita per avvicinarla a sé. La mano destra era intrecciata alla sua.
No! Non posso essere egoista, non di nuovo!
La canzone sfumò lentamente verso la fine e la traccia successiva fu un pezzo rock. I due rimasero immobili sulla pista immaginaria, sotto lo sguardo dei presenti.
<< Aoko... >>.
<< Sì? >>. Ormai respirava a malapena.
<< Io... Anch'io vorrei che tu fossi sempre felice >>.
Non ce l'aveva fatta. Non dirle che l'amava era il più grande atto d'amore nei suoi confronti. Se disgraziatamente avessero scoperto la sua identità, i nemici avrebbero potuto puntare ad Aoko e farle del male. Lei non doveva pagare per le sue scelte, la ingannava ogni giorno e solo per questo meritava di tenersi la sofferenza che provava.
Aoko annuì un po' delusa, ma comunque contenta per la frase. Sciolsero l'abbraccio e il ballo finì.
L'umore di Kaito calò a picco e desiderò solo che la festa finisse per restare solo con il suo malumore. Pian piano gli invitati cominciarono ad andarsene.
<< È stata una bella festa >>, disse Keiko.
<< Mi sono divertita anch'io >>, aggiunse Akako. Vederlo tirarsi indietro nel confessare i sentimenti ad Aoko aveva riacceso la speranza di conquistare il cuore del ladro del secolo, anche se cominciava a non dispiacergli la presenza di Saguru.
<< Ci rivedremo presto >>, disse Saguru.
Kaito contraccambiò il tono provocatorio con un sorriso di sfida. << Puoi contarci >>.
Aoko salutò l'ultimo invitato e chiuse la porta, restando sola con lui.
<< Sono distrutta >>, confessò, sospirando.
<< Dai, ti do una mano >>.
<< Pulirò domani >>, si ricordò di una cosa. << Devo ancora darti il tuo regalo! Ce l'ho in camera, aspettami sul vecchio dondolo in giardino! >>.
Salì in fretta al piano di sopra e Kaito le obbedì. Fissava il cielo stellato, oscillando dolcemente, ripensando a quei minuti stretto a lei.
Potrebbe essere sempre così, se lo volessi.
Dopo aver baciato Aoko come Ladro Kid si era reso conto sempre più della difficoltà della missione. L'assassinio di suo padre era un tarlo, un'ossessione, voleva vedere le persone che l'avevano ucciso dietro le sbarre per tutta la loro vita. Pandora doveva essere distrutta.
Ma Pandora esiste?
Si era chiesto se Pandora esistesse davvero, se non fosse solo una vecchia leggenda presa troppo sul serio. Voleva crederci anche perché, in caso contrario, Toichi era morto inutilmente e un bambino era rimasto orfano per una storiella. Si disse che una volta trovata Pandora avrebbe rispeso la sua vita, avrebbe potuto confessare ad Aoko i suoi sentimenti e stare con lei. E se ci mettessi anni?

Aoko era bellissima, dolce. Un altro sarebbe arrivato prima di lui e gliela avrebbe portata via. Il solo pensiero gli provocò una fitta di dolore. Un qualunque belloccio di buon carattere l'avrebbe fatta cadere ai suoi piedi e lui sarebbe rimasto a guardare?
<< Di nuovo buon compleanno! >>.
Aoko gli tese una busta colorata, Kaito la prese e lei si sedette al suo fianco. La ragazza si accorse che portava al polso il souvenir che gli aveva comprato a Parigi e sorridere fu spontaneo.
Kaito ne estrasse un mazzo di carte, era piuttosto datato. Lo guardò perplesso finché non notò una scritta sulla prima carta. Sgranò gli occhi.
<< Tu sei matta! Questo è... >>, non riusciva a parlare dall'emozione. << Come l'hai trovato?! >>.
<< Papà ha delle conoscenze, che a sua volta hanno delle conoscenze... >>, rimase vaga lei, ridendo della sua reazione scioccata.
<< Aoko deve esserti costato un mucchio di soldi! Questo è un mazzo autentico autografato da Harry Houdini! >>.
<< Molto meno di quanto tu creda. Te l'ho detto, conoscenze su conoscenze >>.
La frase di Chikage di quella mattina aveva un senso. Dovevano essere sue, tutte quelle conoscenze misteriose.
<< Non potevi farmi regalo più bello. Questo mazzo è stato usato dal più grande mago di tutti i secoli! >>.
<< Quando sarai un grande mago anche tu spero ti porti tanta fortuna >>.
Kaito l'abbracciò in un empito di felicità, era uno dei regali più belli che avesse mai ricevuto. Solo chi lo conosceva nel profondo poteva sapere che avrebbe gioito per un vecchio mazzo di carte con una scritta. Aoko lo strinse, chiudendo gli occhi, e desiderando che durasse a lungo. Kaito avvolgeva il busto di Aoko e lei gli cingeva le spalle, guardandosi intensamente.
Potrebbe essere sempre così, se lo volessi.
Ma Pandora esiste?
E se ci mettessi anni?

Quelle domande rimbombarono nella testa, quasi a dirgli prendere una decisione ora, in quel frangente.
<< Grazie >>.
<< Di niente... >>. Era in preda a mille emozioni che si mescolava insieme. Kaito aveva un fascino innato, in ogni cosa che faceva e ne era consapevole, anche quando non faceva niente. Aoko avrebbe giurato di vedere tantissime ragazze guardarlo per i corridoi e udirne i complimenti. A San Valentino aveva ricevuto montagne di cioccolata.
Kaito le accarezzò la schiena e prese un profondo respiro, pronto a dirle quello che provava. << Aoko io ti... >>.
<< Uh uh >>.
Il tossicchiare ebbe lo stesso effetto di una secchiata d'acqua gelida.
L'ispettore Nakamori era in piedi in mezzo al salotto, non l'avevano sentito entrare. Aoko aveva voglia di piangere, sia per l'imbarazzo, sia per l'occasione sfuggita. Kaito lasciò immediatamente la mano di lei e prese le giuste distanze.
<< Auguri, anche se in ritardo >>.
<< Grazie ispettore >>. Kaito si alzò dal dondolo. << Credo sia meglio che vada a casa >>.
<< Lo credo anch'io >>, concordò il signor Nakamori. << Buonanotte >>.
<< Noi ci vediamo >>, disse Aoko, riacquistando un minimo di controllo.
<< Sicuro, a presto >>.
Padre e figlia rimasero soli.
Aoko fece finta di sbadigliare, voleva solo fuggire nella sua stanza. << Che sonno... Andrò a dormire. Buonanotte papà! >>.
<< Aoko >>.
La figlia si fermò sulla soglia. Si girò a guardarlo. << Dimmi >>.
Nakamori rivolgeva lo sguardo al muro. << Kaito è un bravo ragazzo >>.
Altra secchiata d'acqua gelida, quella serata era piena di sorprese. << Lo penso anch'io >>.


Kaito andò in cucina a prendersi un bicchiere d'acqua e lo vuotò in un secondo, poi ne prese un altro, aveva la bocca completamente secca. Sbatté il bicchiere sul bancone per la frustrazione e salì velocemente in camera.
Il ritratto del padre lo fissava e Kaito lo girò per scendere nella stanza segreta. Guardò gli attrezzi, le carte, la macchina. Era Ladro Kid da un anno ed era sempre più difficile scegliere tra Aoko e la sua missione, tra l'odio e l'amore.
Avrebbe mai smesso, un giorno, di essere Kid
<< Papà cosa devo fare? >>.
Il jukebox si attivò e mise un disco. Kaito non poteva chiedere di meglio della rassicurante voce del padre, in quella profonda crisi interiore.
<< Buon compleanno Kaito >>, iniziò il disco. << Oggi compi 17 anni e in poco tempo sarai adulto. Questa è la fase in cui decidi tu cosa essere e cosa diventerai. Ricordati sempre che la vita è fatta di scelte e tutte comportano una conseguenza. Ma ricordati anche che una scelta non significa necessariamente giusto o sbagliato: può essere entrambe. Come mago inganni il pubblico e lo stupisci allo stesso tempo. Non rinunciare mai all'amicizia e all'amore, sono due pilastri fondamentali della vita.
Se desideri davvero qualcosa, se porti a fondo una scelta perché vuoi ottenere qualcosa allora la porterai a termine. Sii sempre sicuro di te stesso, della tua persona e delle tue capacità. Tanti auguri figliolo >>.
Il disco finì e ritornò al suo posto. Kaito non si era perso una sola parola di quel discorso, come se lo avesse lì, nel nascondiglio. L'armadio con l'abito di Ladro Kid salì e lo fissò.
Kaito annuì, deciso. << Hai ragione papà. Io sono Ladro Kid! Ora ho un motivo in più per portare a termine la mia missione! >>.
Aoko troverò Pandora e ti confesserò i miei sentimenti! È una promessa.


Capo, la nostra fonte inconsapevole ci ha fornito dati importanti per la nostra ricerca. La nostra fonte all'interno delle forze di polizia ci ha detto che Ladro Kid pare essersi preso una breve pausa. Un particolare gioiello arriverà in città e sicuramente vorrà rubarlo. Le ho inviato un file contenente una strategia, la password la conosce. Attendo ordini
Il personaggio in ombra aprì il file e lo lesse attentamente. Si lasciò sfuggire una risata e poi scrisse una sola parola in risposta.

Procedete


Angolo autrice!


Salve lettori!
In questo capitolo il nostro mago ha avuto un attimo (ma giusto un attimo eh) di incertezza se continuare ad essere o no Ladro Kid! La trama del prossimo capitolo sarà divisa in due parti :)
Shinici e Ran amore: grazie come sempre per le tue recensioni e i complimenti!
A presto :D




   
 
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