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Autore: DaisyChan    27/06/2017    3 recensioni
Quattro ragazze, quattro punti di vista, quattro vite intrecciate in un'unica storia... Lucy, Levy, Juvia e Cana si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto e a frequentare l'ultimo anno di liceo della Fairy Tail High School (FTHS). Tra nuove amicizie, amori infranti, promesse, bugie e verità, affronteranno insieme questo anno movimentato che porterà loro molte sorprese.
Paring presenti: NaLu, GaLe, Gruvia, Baccana. Accenni Gerza, Lories e Miraxus.
Tratto dal prologo:
"Lucy chiusa dentro il bagno a frignare come una bambina. Cana davanti alla porta, pronta a sfoggiare il suo fantastico dizionario di parolacce e bestemmie contro quel pezzo di legno bianco che fa da porta del bagno. Cosa ci vuole di più dalla vita?
- Lucy apri la porta! - gridò sconsolata Levy.
- No! -
Un rumore metallico fece presagire l'arrivo di un'altra inquilina di quella casa. Ed ecco che fece capolino una ragazza dai lunghi capelli blu con in mano una macchina fotografica.
- Juvia è a casa! - esclamò la blu.
- Ciao, Juvia - sorrise falsa Levy.
Perfetto: è arrivata Juvia! Ora sì che siamo nei guai. "
[N.d.A. Salve a tutti! Sono nuova e questa è la prima volta che pubblico qualcosa...passate a dare un'occhiata. Ciao!]
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kana Alberona, Levy McGarden, Lluvia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo

7

P.o.v. Lucy (parte 1)

Guardo le onde dei fluenti capelli blu che si creano ad ogni passo che la mia amica compie, allontanandosi sempre di più da me. Vorrei fermarla, ma mi impongo di trattenermi. Spero con tutto il cuore che cambi idea da un momento all’altro e decida di non lasciarmi sola.

Juvia, non mi abbandonare!

Ormai la sagoma della ragazza è diventata irriconoscibile tra la moltitudine di gente. Ho la sensazione che la serata non proseguirà bene. Probabilmente mi ritroverò definitivamente sola. Cana è giustamente presa da Bacchus. Non mi considererà per tutta la serata e quasi sicuramente sarò un peso per loro. È normale che tra fidanzati si tenda a preferire di stare insieme da soli. Se rimanessi con loro, sarei solo un terzo incomodo.

Sposto i miei occhi su Levy, la mia migliore amica. La vedo sorridere euforica e buttare la testa all’indietro. Ride senza controllo, coinvolgendo anche Gajeel, l’amico di Juvia. Ha cominciato a trangugiare una bottiglia di birra dopo l’altra, senza freni, presa dalla voglia di dimostrare al ragazzo di essere capace di reggere l’alcol. Che poi il vero alcol è altro...cioè, la birra contiene una percentuale alcolica nettamente inferiore alla Vodka, o al Jack Daniel’s, o alla Tequila. Credo che Levy diventerebbe istantaneamente ubriaca con un solo bicchiere di uno di questi superalcolici. È impossibile gestirla quando alza un po’ il gomito. Già noto la sua instabilità...spero che smetta presto di bere. Averla ammonita precedentemente non è servito a nulla. Quando si fissa su qualcosa nessuno potrà mai smuoverla da quell’idea.

- Ehi, gamberetto, non ti sembra che sia il caso di smetterla? – le suggerisce l’amico di Juvia.

- Ststo bbbbenoneeeee! – grida troppo euforica Levy, facendo fatica a comporre la frase.

Osservo che è davvero presa da Gajeel. In altre occasioni avrebbe lasciato perdere e mandato il ragazzo a quel paese, senza degnarlo di uno sguardo. Invece qualcosa sembra essere scattato in lei. Al contrario, non riesco a comprendere le intenzioni di questo tipo vestito in maniera eccessivamente punk. Non capisco qual è il suo obbiettivo. Perché accettare la sfida di una ragazza minuta, nonostante sappia perfettamente che ha già vinto dal principio? Ripenso al battibecco che hanno avuto i due. L’atteggiamento, le parole, le espressioni del ragazzo non mi piacciono per niente. Offendere in questo modo Levy...ma che diavolo di amici ha Juvia?! D’altronde Juvia è abbastanza strana. È generalmente fredda e ingenua, ma in alcune occasioni ha dimostrato un calore ed un'intelligenza al di fuori dall'immagine che ci si fa di lei. Mi preoccupo un po' per la sua nuova ossessione "Gray-sama!". Mi sembra eccessivamente presa dalla situazione. Non si conoscono per niente! È matematicamente impossibile che quel ragazzo si ricordi di lei. Non voglio essere pessimista, ma chi si ricorderebbe di una ragazza che hai accidentalmente urtato? Io, sinceramente, no. Non darei peso alla situazione e continuerei a vivere la mia vita, scordandomi di quella persona.

Prendo il cellulare e accendo lo schermo per controllare l'ora.

Sono le 22:08...la serata è ancora lunga...

Questa festa è completamente diversa dalle mie aspettative. Immaginavo un tipico ballo scolastico americano, invece sembra quasi di essere in una discoteca improvvisata. Per di più le musiche sono fastidiose. Il volume è troppo alto e il ritmo è sempre lo stesso, monotono e orrendo. Scorgo il Dj sul palco. Tiene una cuffia appoggiata all’orecchio e sposta le mani da un lato all’altro della consolle. Ha un sorriso stampato sul volto, mentre nota ballare quella miriade di persone al di sotto del palco seguendo il tempo e le melodie che propone. Non è per niente bravo. Avrebbero dovuto chiedere di interpretare questo ruolo a Sting Eucliffe della C o a Luxus Dreyar, il fidanzato di Mira. Sbuffo annoiata. A giudicare dalle facce dei vari studenti, sembrano tutti divertirsi un mondo. Forse il problema sono io... Questa sera non ho proprio voglia di fare nulla. Mi chiedo come sono riuscita a farmi convincere. Sarei dovuta rimanere a casa.

Che senso ha tutto questo?!

Mi sembra tutto falso, inutile e stupido. Mi sento fuori posto. Questa allegria, queste risate, questa baldoria non mi appartengono.  

Che ci faccio io qui?

Doveva essere una delle serate più belle di quest’anno e invece... inevitabilmente penso a lui. Perché non riesco a rilassarmi, ad evadere dai miei pensieri? Perché mi viene sempre in mente l’immagine della stessa persona?  

Dannazione!

Mossa quasi da una forza primordiale, mi guardo attorno alla ricerca di quella zazzera leonina dai riflessi arancioni. Il mio cuore spera così tanto di incontrarlo...

Smettila, Lucy!

Devo riuscire a dimenticarlo. Di certo non posso pretendere da me stessa di sotterrare i miei sentimenti in così poco tempo, però non voglio rovinarmi quest’ultimo anno di scuola per una storia d'amore che non posso ottenere. Loki non mi ama. Non lo farà mai. Questa è la realtà dei fatti.

Accettalo, Lucy! Accettalo!

Tutto questo fa male. Dentro di me avevo sempre saputo che Loki mi avrebbe vista sempre e solo come una semplice amica. Se avessi potuto evitare di innamorami di lui, lo avrei fatto. Ma come dice una famosa frase: “Al cuore non si comanda”.

Cosa ha Aries in più di me?

Aries, in poco tempo, è riuscita ad ottenere il cuore del mio migliore amico. Io ho miseramente fallito, nonostante lo conosca meglio delle mie tasche. Mi viene da piangere. Vorrei nascondermi in un angolino buio e cedere alle mie lacrime. Non resisto più.

Mi volto, ma improvvisamente Levy poggia violentemente la testa sul tavolo, provocando un suono forte, ma poco percettibile a causa della musica troppo alta. Mi avvicino di corsa a lei, imitata da Cana.

- Levy-chan, basta bere! –

Comincio ad entrare nel panico. Non la vedo dare segni di vita. Continuo a chiamarla,alzando di volta in volta la voce. Sono in ansia, respiro a fatica.

Non va bene...Non va bene...Non va bene...

La continuo a scrollare.- Levy, ti prego, rispondi! –

Cazzo. Cazzo. Cazzo.

Dovevo fermarla a tutti i costi. Non dovevo assolutamente permetterle di bere. Potrebbe finire in coma etilico. Le afferro il braccio sinistro e la scuoto per vederla in faccia e, a causa della mia foga, faccio cadere le due bottiglie di vetro  da 66 cl quasi del tutto vuote. Inspiro accidentalmente l’odore acre di birra che sale dai contenitori. Tiro ancora la mia migliore amica che sembra essere su un altro mondo, incosciente, mentre Cana le dà dei piccoli schiaffetti sulle guance. Bacchus, da dietro il bancone, toglie le due bottiglie e ci guarda, non sapendo cosa fare. Gli chiedo di darmi una pezza bagnata o un po’ di ghiaccio da mettere sulla fronte della mia migliore amica. Alzo lo sguardo e fisso Gajeel con astio. Se non fosse per lui Levy starebbe benissimo.

- È tutta colpa tua! – gli dico furibonda e fuori di me. Avverto il sangue ribollire nelle vene e un forte calore mi si spande in tutto il corpo. Sono certa che le mie guance e la punta delle mie orecchio siano visibilmente rosse.

Il metallaro inarca appena il sopracciglio nero pece, facendo brillare i vari piercing che ne delineano la forma.- Guarda che così le fai male –

Non capisco a che cosa si riferisce e quello sguardo da strafottente mi urta profondamente. Potrebbe sfuggirmi di mano il poco controllo che mi resta e mi impongo di mantenere la calma qualunque cosa succeda.

- Cosa? – gli chiedo il più gentilmente possibile, nascondendo l’accento sprezzante che impregna ogni lettera che mi esce dalla bocca.

Il ragazzo sposta lo sguardo sulla mia mano destra ed io, involontariamente, lo seguo con gli occhi. Mi ritrovo a fissare le nocche della mia mano quasi totalmente bianche e mi accorgo solo ora che stringo vigorosamente il polso sinistro della mia migliore amica. Allento immediatamente la presa, rilassando i muscoli delle dita. Torno a fissare gli occhi vermigli del metallaro e sento che la mia rabbia è aumentata vertiginosamente. Tutti i miei freni sono andati definitivamente a farsi fottere e preparo la mia lingua velenosa a comporre parole letali contro Gajeel. La stazza del ragazzo non mi fa per niente paura. È seduto con le gambe rivolte verso Levy e il gomito destro appoggiato sul tavolo. La testa è storta, retta dalla mano destra e quelle fessure rosse circondate da piercing mi scrutano, mentre la sua mano sinistra tiene una Ceres da 66 cl. Aspetta una mia mossa.

Come fa ad essere così calmo, mentre Levy è praticamente svenuta?

Riempio i polmoni di aria e mi preparo a parlare. Le vene delle mie tempie pulsano velocemente. Dischiudo leggermente le mie labbra colorate da un leggero rossetto rosso.

- La tua amica ama vincere, eh? –

Lo guardo e resto sorpesa. Cosa c'entra questa domanda in questo contesto?!

- Non credo che questo sia utile per risolvere la situazione –

Mi ignora. Rivolge il suo sguardo sui capelli mossi di Levy. Si avvicina lentamente a lei fin quando non sfiora con il mento i ciuffi turchini della mia migliore amica. Lo vedo fare dei piccoli respiri uno dietro l’altro. I muscoli della sua fronte sono leggermente corrugati e noto solo adesso che la sua mano sinistra trema leggermente, facendo oscillare la poca birra che sbatte contro le pareti di vetro della bottiglia. Sembra in tensione.

Allunga il collo verso l’orecchio di Levy. - Non hai ancora vinto, gamberetto –

Improvvisamente Levy mugugna. Cana l’aiuta a mettersi dritta. Io sono ancora incapace di lasciarle il polso. Bacchus mi porge una pezza bagnata che subito poggio sulla fronte della mia amica. Non so fino a che punto questo sia utile.

Cana, reggendo ancora Levy, si rivolge a Bacchus. – Amore, dalle un bicchiere d’acqua –

Ha avuto un’ottima idea! Ho letto su qualche rivista che l’acqua è utile per far passare la sbornia: aiuta a reidratare l’organismo e a ripristinare i liquidi perduti a causa dell’alcol. 

Bacchus frettolosamente riempie un bicchiere di plastica e lo porge a Levy che lo beve tutto d’un fiato. Vederla così attiva mi fa sentire meglio. Mi rilasso appena, ma non ancora a sufficienza. Potrebbe vomitare da un momento all’altro o, peggio, perdere nuovamente conoscenza.

Tolgo la pezza bagnata dalla fronte della mia amica. - Levy, ti va di andar a prendere una boccata di aria fresca? –

Non appena arriviamo a casa le farò una sfuriata che si ricorderà per il resto della vita. Non deve più accadere una cosa del genere.

Aspetto impaziente la risposta che probabilmente non arriverà mai. Levy, infatti, è del tutto concentrata a fissare un punto imprecisato sul tavolo. Forse non ha nemmeno ascoltato la mia proposta che, in realtà, celava un’imposizione. Le afferro il braccio e, decidendo di prendere il suo silenzio per un “Sì”, la tiro un po’ per farla alzare e portarla fuori. Improvvisamente, però, la mia migliore amica fa resistenza. Si libera dalla mia stretta e velocemente si volta per guardare le pupille incorniciate dall’iride rossa del tipo punk.

- Sono più forte io! - urla in maniera piuttosto acuta Levy a Gajeel con voce instabile, ignorandomi del tutto. Strabuzzo gli occhi.

Ha già bevuto due bottiglie da 66cl! Qui si mette male. Devo farla uscire da qua. La situazione sta degenerando.

- Ma se sei già ubriaca! –

Gajeel ride e appoggia la sua Ceres sul bancone. Lo osservo di bieco. Mi irrita davvero molto. I muscoli del suo volto sono contratti per formare un sorriso, ma la ruga che precedentemente mostrava sulla fronte non c’è più. Pare più rilassato.

Che si sia preoccupato per Levy?

Levy sbuffa. Porta la testa all’indietro e muove il viso di scatto. Fissa Bacchus che è rimasto con la bottiglia d’acqua in mano. - Un'altra birra! –

Sto per ribattere e intervenire, ma il metallaro mi precede.

- Ehi! Non esagerare! Tu non reggi bene l'alcol. Mi farai sentire in colpa per aver accettato una sfida che non potevi sostenere ed esserti ridotta in questo stato –. Colgo un po’ d’inquietudine nella sua voce.

Allora non è bravo soltanto con gli insulti: qualche volta sa ragionare e dire le parole giuste.

Le poso una mano sulla spalla. - Levy-chan, su, basta! Per sta sera hai bevuto abbastanza –

Si scrolla di dosso la mia mano e batte un pugno sul tavolo. - Zittaaaa, Lussccccy. Bacchus, dammi un'aaaltra bottiglia! –

Il ragazzo guarda Cana. - Dovrei dargliela? -

Cana incrocia il mio sguardo. - No. Assolutamente no. Non vedi in che stato si trova? Levy è astemia –. Poi mi sorride come per dire “Stai tranquilla, Lucy. Troveremo una soluzione”. Sono nell’ansia più totale. Non riuscire a far ragionare Levy in nessun modo mi sta mandando nel panico. Ho paura che possa farsi sul serio molto male e se succedesse non riuscirei mai a perdonarmelo.

Col cazzo che troviamo una soluzione. Se non ci sbrighiamo Levy comincerà a stare sul serio male!

Levy si sporge all’indietro con lo sgabello, tenendosi con le mani al bancone. Piega la testa verso la mia amica e le sorride, mentre i capelli turchini le vanno sugli occhi. Scoppia a ridere e  per poco non si soffoca. Il suo sguardo non lucido vaga dal viso della castana al mio. - Cannna, cazzzzzo, sto bbeneee

La mia ansia è aumentata. Devo assolutamente risolvere questa situazione. Mi avvicino alla mia amica e l’aiuto a rimettersi composta. - Levy siediti bene. Rischi di cadere se continui a stare in questa posizione –

Cana si allontana da Levy per guardarla meglio negli occhi - Esistono altri modi per dimostrare a questo ragazzo che sei tu la più forte –

Levy sembra illuminarsi. Per un attimo sembra essere tornata lucida. Solo per un attimo. Uno strano sorrisetto le vela le labbra rosso fragola. Scende dallo sgabello su cui è seduta e si muove instabilmente verso Gajeel che occupa il posto accanto. Gli arriva quasi addosso e, a causa della sbornia, è costretta ad appoggiare una mano sul banco per rimanere in equilibrio. Io stringo i pugni. Sono pronta ad intervenire. Quella smorfia che ancora le attraversa il viso non mi piace per niente. Rimango a guardare la scena appena qualche passo più indietro. Noto che nonostante l'amico di Juvia sia seduto, riesce ad essere sempre imponente e soprattutto più alto di Levy. La mia migliore amica si accorge di questa palese differenza e si mette in punta di piedi, rendendo il suo equilibrio ancora più precario. In questo modo riesce a raggiungere quasi la stessa altezza del ragazzo che la fissa interrogativo e dubbioso. Come me, è confuso e aspetta guardingo la prossima mossa di Levy. Lentamente il viso della turchina si avvicina sempre di più a quello di lui. Strabuzzo gli occhi, ma rimango ancora a fissarli.

Che diavolo ha intenzione di fare? Vuole forse...baciarlo?!

Ormai c'è pochissimo spazio tra i nasi dei due. Le guance del ragazzo si imporporano leggermente e subito allontana lo sguardo dagli occhi castani della mia amica.

- Ti ssffiddo a brasssccio di ferrrrro - gli soffia con voce suadente.

Vedo Gajeel allontanarsi un po’ dalla faccia di lei non appena l’alito della mia amica, impregnato dell'odore di alcol e menta, gli ferisce le narici. - Puzzi di birra...-

Levy sembra capire di essere un po’ troppo vicina al volto dell'amico di Juvia e arrossendo si allontana.

- Comunque, non vincerai! Come credi di battermi a braccio di ferro? -. Gajeel ride e contrae il muscolo del braccio destro per mostrare il bicipite scolpito.

Sposto il mio sguardo sul fisico del metallaro. Nonostante indossi una maglietta nera degli Ac/Dc, si distinguono molto bene i muscoli che delineano il suo corpo palestrato e atletico, gonfiandolo un po’. Tutto sommato il suo aspetto è gradevole. Di certo non è pompato come certi ragazzi che vanno in palestra solo per aumentare massa muscolare.

Levy non ha speranze di vittoria...

Accenno un sorriso. - Levy, forse è meglio lasciare perdere...-

Fa finta di non sentirmi. - Lo veeeedremooo! –

Comincio a scaldarmi un po’. Perché deve ignorarmi in questo modo?! Sembra come se questo ragazzo, conosciuto da appena qualche minuto, abbia risucchiato tutta la sua attenzione

- Accetto volentieri questa sfida inutile, gihgihgih! –

Getto uno sguardo disperato a Cana. Lei, di rimando, scuote la testa. Non si può far nulla se non stare a vedere come si evolverà questa situazione. Levy è veramente testarda.

Cana prende per mano il fidanzato e lo avvicina a sé. - Bacchus, perché non andiamo a fare un giro fuori? –

Mi si gela il sangue nelle vene.

- Volentieri! –

Cana, non penserai di abbandonarmi anche tu!? Rimani qui! Non lasciarmi da sola! Come farò a controllare Levy?!

Mi sorride affettuosamente, cosciente di stare per lasciarmi da sola a gestire la situazione. - Lucy, ti mando un messaggio non appena sto per ritornare. Il passaggio me lo dà Bacchus... Ci vediamo a casa! –. Io le sorrido inebetita, cercando le parole giuste per farla restare.

- M-ma...-

Mi schiocca un bacio sulla guancia sinistra - Ti affido Levy! Ciao! -. Prende per mano il fidanzato ed insieme si dirigono verso la porta della palestra, senza lasciarmi nemmeno il tempo di ribattere.

Incredibile! Mi ha veramente lasciata da sola! Cana non la passerà liscia, così come Juvia e Levy. Dov’è finito il “Questa sera ci divertiremo tutte insieme”?!

Intanto Levy sposta le bottiglie di birra e alcuni bicchieri dal tavolo per creare un po’ di spazio.

È davvero intenzionata a sfidare Gajeel?! Fa sul serio?

Sono piuttosto allibita. Decido di allontanarmi. Mi sono stancata di rimanere in piedi a guardare la mia migliore amica fare la stupida. La posso benissimo tenere sotto controllo da lontano. Tanto sono perfettamente cosciente che il mio ruolo per sta sera sarà “Fare da balia” a Levy. Mi avvicino al muro bianco segnato dalle impronte di alcune pallonate poco distante dal bancone e vi appoggio la schiena. Da questa posizione posso osservare tutta la stanza. Le luci ad intermittenza fanno sembrare i movimenti della gente discontinui. La sala ospita davvero moltissime persone. Scorgo un paio di coppiette abbracciate ed alcune che si scambiano baci non proprio appropriati in questo contesto.

Chissà se anche Loki ed Aries...No! Lucy, non devi pensarci! Pensa ad altro! Rifletti sulla scuola, oppure sulla tua vita, o sul gelato che prendi sempre al bar accanto al parco, o ancora sul palloncino rosso che volava solo nel cielo sta mattina...qualunque cosa! L'importante è che non sia su Loki. Ecco! Ci ho pensato di nuovo. Porca puttana! No...Lucy, non dire parolacce. Tu sei una persona pulita, casta e pura...le parolacce non si dicono, cazzo! Merda...ne ho pensata un'altra ed un'altra ancora...sono un caso disperato.

Provo a concentrare tutta la mia attenzione su Levy e Gajeel. La mia migliore amica ha poggiato il gomito destro sulla tovaglia bianca. Gajeel è piuttosto divertito. Nonostante la musica alta, riesco comunque a capire cosa si stanno dicendo.

- Guarda che così non si può giocare...dovresti essere di fronte a me - le fa notare l'amico di Juvia con fare ovvio.

- Uffaaaa! Quanti problemiii! - sbuffa irritata Levy e aggiunge - sposta la sedia, buzzzuzzurro! -

- Sempre gentile, eh? Perché non la sposti tu la sedia, gamberetto? –

Lo guarda inferocita e con gli occhi stretti. Prova pronunciare bene i vocaboli, ma a causa del troppo alcol ingerito fa molta fatica e a malapena si riescono a distinguere le varie parole. - Non ssssono un gammmmberetto! –

Gajeel la fissa sorridendo sornione. - Non si direbbe, gihgihgihgih! –

Levy alza la voce. Ha le guancia rosse e lo guarda con aria prepotente. - Idiota! Sposta la sedia! –

- Non ci penso nemmeno! -

La mia migliore amica si alza ed afferra la sedia, pronta a trasportarla dietro il bancone. - Gajeel, sei stupido. Devo fare tutto io! -

- Sei stata tu che mi hai sfidato e quindi adesso ti assumi le responsabilità -

La turchina si ferma e guarda stranita il ragazzo. Nonostante la sbronza che ha ancora addosso sembra essere un po’ lucida. - Che c'entra? Non è queszztione di responsabilità -

Lui scuote la testa, come per cercare di acquisire maggiore pazienza possibile. - Gamberetto, muoviti! Non ho voglia di aprire inutili discussioni –

- Guarda che io non apro nessuna discussione. Hai tirato tu fuori l'argomento. Io non ho fatto nulla. Prenditi tu le tue responsabilità! -

Gajeel ridacchia, ma poi aggiunge con voce più seria, cercando di nascondere una leggera irritazione - Gamberetto, stai rompendo le scatole. La finisci?! Sposta la sedia ora. Ho voglia di batterti immediatamente -

- Guarda che sei tu quello che sta rompendo le scatole! Tu e il tuo modo di fare così grezzo e rozzo! -

Non la finiranno mai di litigare...

Gajeel si alza e sposta la sedia dietro il bancone, ignorando le lamentele dei membri dello staff che si irrigidiscono immediatamente, notando la stazza imponente del ragazzo.  - Ho capito. Qui si fa mattina se non la sposto io la sedia. Gamberetto, sei proprio seccante, sai?! –

Si siede. – Bene, sei pronta a perdere? –

Levy si mette a ridere. È davvero ubriaca. - Guarda che quello che perderà sei tu! -

Gajeel, poggia il gomito destro sulla tovaglia e attende che Levy faccia altrettanto.

- Giochiamo da alzati! -

- Allora, perché cazzo mi hai fatto spostare la sedia? -

- Ehm...-

Scrolla la testa, facendo muovere i folti capelli corvini. - Non importa! Gamberetto, sbrighiamoci a fare questa partita, sto perdendo la pazienza. Ti avverto, però, che non ci andrò piano con te. Ti batterò entro due secondi -

- Io non ne sarei così sicuro...non ti sopravvalutare. Comunque, anche io darò il meglio di me. Su! Giochiamo -

Levy afferra la mano di Gajeel. I due cominciano a fare forza l'una contro l'altro, ma entrambi si accorgono che non si può giocare bene con la tovaglia.

- Gamberetto non si può fare una partita a braccio di ferro con la tovaglia di sotto -

Levy sbatte le palpebre velocemente. - Grrr! Toglila allora! Sempre problemi! -

- Non è colpa mia! -

Il ragazzo dai capelli neri solleva la tovaglia, lasciando, così, scoperto una parte del legno scuro del tavolo. Gajeel ignora gli sguardi furenti degli studenti dietro il bancone addetti a servire bibite di ogni genere agli invitati. Non osano ribattere. Non li biasimo. Nemmeno io riuscirei a dire qualcosa, soprattutto dopo aver osservato gli incredibili muscoli che l’amico di Juvia possiede e il fisico palestrato che lo rendono un gran figo.

Finalmente Levy e Gajeel si rimettono in posizione per giocare. Intrecciano le loro mani e cominciano a fare pressione. Sono piuttosto sorpresa da ciò che vedo. Per i primi tre secondi, le forze dei due si eguagliano. La faccia di Levy è paonazza e le sfuggono alcuni gemiti dovute allo sforzo.

Levy è incredibile! Io sarei stata sconfitta immediatamente. Forse sarà stato l’alcol ancora in circolo nelle sue vene a darle la capacità di tener testa a quella specie di mostro pompato.

Gajeel la guarda e resta sorpreso, non si aspettava che Levy riuscisse in qualche modo a tenergli testa. Rimane per un po’ in silenzio, osservandole i ciuffi sbarazzini di capelli che si muovono ad ogni gemito che emette. - Però! Niente male per un gamberetto! –

Un leggero sorriso di soddisfazione vela le labbra della mia migliore amica. Si distrae per un momento e Gajeel ne approfitta e contrae maggiormente il muscolo della mano destra prendendo il sopravvento. Così, con voce strozzata Levy  pronuncia un flebile: - Mi hai distratto appositamente! -

Levy prova a rimediare alla situazione, aumentando la presa al massimo delle sue forze, ma ormai è evidente il risultato. Inutili sono i mugugni e le smorfie di dolore che compaiono sul volto della turchina e in pochi istanti Gajeel vince.

Era scontato.

Entrambi sciolgono le loro mani e Levy scrolla il braccio destro indolenzito.

Lei sbuffa arrabbiata e ancora rossa in viso, ma in certo senso sento che è felice. - Sgrunt! Non è giusto! Dammi la rivincita! –

- Wow! Sono davvero sorpreso! Non pensavo che anche con la mia forza minima saresti comunque riuscita a non perdere subito. Sono colpito, stupefatto! -

Levy sorride orgogliosa. - E sarai ancora più sorpreso quando la prossima volta vincerò -

- Okay, rigiochiamo. Tanto non ho di meglio da fare -

Sono di nuovo con i gomiti destri poggiati fermamente sulla scura superficie lignea. Si guardano negli occhi e con le labbra tirate all’insù danno il via ad un nuovo incontro.

La situazione credo che procederà per le lunghe. Non c’è alcuna possibilità che Levy possa vincere e, sicuramente, testarda com’è, vorrà la rivincita.

Mi giro e guardo i vari ragazzi ballare a tempo su L'Amour Toujours di Gigi D’Agostino. Osservo in particolar modo un gruppo di cinque ragazzi della D che hanno preso in spalle un tipo minuto con gli occhiali e lo fanno saltare a ritmo di musica, cantando a squarcia gola. Il poveretto probabilmente non voleva essere sollevato e ora tenta in tutti i modi di scendere e di non perdere gli occhiali. Mi viene da ridere guardando la scena. Qui alla FTHS non ci si annoia mai. Forse il trasferirmi da Harujion a Magnolia è stata una delle scelte migliori della mia vita. Harujion è una di quelle cittadine vicino al mare, affollate solo d’estate. Conta davvero pochissimi abitanti e la noia regna sovrana tra le strade lastricate di sampietrini. Ci sono molto legata perché lì ho vissuto la mia infanzia, ma non mi manca veramente. Magnolia è davvero stupenda. Qui ho incontrato tantissime persone simpatiche ed eccezionali con le quali ho vissuto dei momenti indimenticabili. Levy, Cana, Juvia, Erza, Loki...potrei continuare la lista fino a raggiungere l’infinito. Certo, è faticoso conciliare lavoro e studio contemporaneamente, ma tutto sommato vedo più lati positivi che negativi di questa situazione. Ad Harujion, a parte la mia famiglia e mia sorella Michelle, non ho lasciato nessuno. Qui a Magnolia ho avuto la possibilità di ricominciare e di dare una svolta alla mia vita. Devo ringraziare Levy, perché senza di lei probabilmente non sarei qui. Lei mi ha spronato a cercare una casa in affitto e di andare a vivere insieme, dividendoci le spese. 

Levy vive lontano della sua famiglia già dal primo anno di liceo. I rapporti con i suoi non sono proprio dei migliori. Non mi ha mai raccontato molto, ma da quanto ho capito ha litigato con il padre. Ricordo che al primo anno abitava in una casa piccola e malandata. Era uno di quegli appartamenti antichi, con i mobili presi dal fondo della bottega di un rigattiere. L’ambiente era umido e buio e l’intonaco era scrostato. Levy faceva del proprio meglio per trasformare quel buco in una reggia. Si era data parecchio da fare e in qualche occasione le avevo addirittura dato una mano, ma la casa rimaneva orrenda. Sembrava rispecchiare l’orribile carattere del padrone di casa. Lo ricordo a malapena. Un ometto tarchiato, con l’espressione da ebete che sgranava gli occhi e tirava su le labbra facendo intravedere i denti gialli non appena qualche ragazza carina passava di fronte a lui. Ero disgustata da quell’individuo e ho provato a convincere la mia migliore amica a cercare un altro appartamento. Levy, però, non mi ascoltava. Rimaneva lì poiché l'affitto era basso e conveniente e lei non si poteva permettere di abitare in una casa migliore.

Poi però le cose cambiarono. Levy mi convinse a trasferirmi a Magnolia e cominciammo a cercare casa. Fortunatamente ci imbattemmo in un annuncio: una studentessa cercava due ragazze come coinquiline per dividere le spese. Io e Levy incuriosite andammo a visitare l’appartamento e ad aprirci la porta fu una ragazza dagli ondulati capelli marroni con un debole per l'alcol: Cana. Levy e Cana si conoscevano già e per me fu semplice fare amicizia con la castana. Le varie spese e il costo dell'affitto erano accessibili e la casa ci piacque. Non aveva niente a che fare con quella vecchia catapecchia sgangherata in cui viveva la migliore amica. Dopo meno di una settimana io e Levy ci trasferimmo. Qualche mese dopo iniziò la scuola e durante il primo periodo del secondo anno conobbi Juvia. Cercava casa e così le proposi di venire ad abitare con noi, dato che avevamo a disposizione una stanza libera. Dividere le spese in quattro sarebbe stato meno costoso e Juvia mi faceva simpatia. In questo modo diventammo tutte e quattro coinquiline.

Accendo il display del cellulare. Sono le 22:41.

Che serata noiosa! Devo ancora aspettare che si faccia mezzanotte prima di poter tornare a casa.

Mi annoio. Non ho assolutamente idea di che cosa fare per passare il tempo. Rimanere con la spalle appoggiate al muro ad osservare la gente investita da luci colorate non è una bella attività.

Il Dj mette Cupid Shuffle. Immediatamente si forma un ingorgo di persone sotto il palco che cominciano a ballare seguendo i passi di Erza e Mirajane che da sopra coordinano la massa. Accenno istintivamente anche io qualche movimento, ma subito dopo mi blocco.

Se andassi a ballare? Ma no! È fuori discussione. Ballare con chi, poi? No, mille volte meglio rimanere qui. Forse è meglio giocare a Ruzzle. Meno male che non ho cancellato quel gioco dal cellulare, nonostante la memoria sia completamente piena. Però non voglio stare in piedi. Devo cercare un posto dove sedermi.

Mi volto più e più volte alla ricerca di un spazio libero. Ci sono alcuni divanetti neri e qualche puff posizionati lungo il perimetro della stanza, ma sono tutti occupati. Comincio a farmi strada, urtando gente più o meno sconosciuta. Ogni tanto riconosco il volto di qualche studente, ma non mi fermo a salutare o a scambiare quattro chiacchiere. Nel mio continuo girovagare, scansare individui, venire sballottata tra la folla, noto la trave di legno che qualche volta ho usato durante la lezione di ginnastica. Mi dirigo verso quel pezzo di legno lucido con un sorriso ebete.

Beh, non sarà il massimo, ma è certamente più comoda di rimanere alzata.

Agli estremi della trave sono seduti alcuni ragazzi che parlano con altri in piedi. Il centro è completamente libero. Sembra lasciato apposta per me.

 

***NOTE DELL’AUTRICE***

Salve genteee! È Daisy che vi parla [mentre si sta sciogliendo a causa del caldo]!

Okay, non aggiorno da taaaaaantissimo, ma sono stata parecchio impegnata. L’importante è continuare ad aggiungere i capitoli di tanto in tanto, no?! [Sì, certo, ma non si può aggiornare una storia ogni due mesi!]. Lasciamo perdere, eheheheh...

Come detto già nella precedente N.d.A., ho dovuto dividere il P.o.v. di Lucy in due parti. È già abbastanza lungo questo capitolo (circa 13/14 pagine Word), immaginate quanto sarebbe diventato se avessi aggiunto anche l’altra parte.

Questo parte è dedicata principalmente alla GaLe (o Gajevy), infatti l’attenzione è puntata su di loro per la maggior parte del capitolo. La “fantastica” sbronza di Levy è tratta dalla mia esperienza personale [lo ammetto: sono astemia e non reggo nulla!]. Ma la sua sbornia non finisce qui. Quando riprenderò il P.o.v. di Levy ne succederanno delle belle.

Lucy è stata lasciata completamente sola. Cana va via con Bacchus, Levy che la ignora a causa di Gajeel e Juvia, invece, che va alla ricerca di  Gray...[amiche fantastiche e dove trovarle!]. Insomma, potete ben intuire che adesso tocca a Lucy incontrare qualcuno eheheheheh...

Comunque, ci tengo a sottolineare che Gajeel si è davvero preoccupato per Levy quando non dava praticamente segno di vita. Non l’ho evidenziato molto perché Lucy è prevenuta nei confronti del metallaro e quindi non ha fatto molto caso al vero stato d’animo di quest’ultimo. Insomma, guardando la situazione dall’esterno, chiunque sarebbe prevenuto nei confronti di un ragazzo che comincia a litigare offendendo pesantemente la propria migliore amica!

Breve anticipazione: il litigio tra Levy e la sua famiglia è piuttosto importante all’interno della storia e cela un bel segreto [che scoprirete solo leggendo]. Tutto ciò porterà alla comparsa di un personaggio (presente sia nell’anime che nel manga) inaspettato.  

Bene, bene, bene...mi sembra che non ho più nulla da dire!

Ringrazio calorosamente marythepotatogirl per la sua recensione (sempre entusiasmante ^^) e ci risentiamo al prossimo aggiornamento.

DaisyChan

Ps: Grazie mille a tutti i lettori silenziosi che seguono questa storia!! [Ah! Penso che sia abbastanza chiaro che le parole scritte in corsivo pronunciate da Levy non siano degli errori di battitura! Sono fatti apposta proprio per sottolineare il fatto che Levy è completamente andata, tanto da non riuscire nemmeno a parlare bene eheheheh! Bye]

   
 
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