The honeymoon
Il sole le
scaldava la pelle
mentre la brezza marina la accarezzava piano.
Teneva gli occhi chiusi, Emma,
dietro gli occhiali da sole acquistati in un mercatino il giorno
prima, il sorriso impresso sulle labbra e un'espressione di pace e
assoluta beatitudine sul volto. Killian era al timone e la osservava
spesso, incantato. Non smetteva mai di stupirsi della fortuna di
averla al suo fianco, così come non riusciva a rimanere
stregato
dalla bellezza di quella donna. Il mare era calmo, la giornata serena
e soleggiata ma fortunatamente non eccessivamente calda. Gli
bastò
un breve attimo di distrazione che fu catturato dalle magre braccia
della bionda, che si era portata silenziosamente alle sue spalle,
abbracciandolo dolcemente, le mani unite sul suo petto. Il pirata
sorrise, la salvatrice gli posò un bacio sulla spalla destra.
«Te la cavi bene, per avere una
mano sola», commentò ironica la Swan, il mento
sulla spalla di lui.
«Ti dirò, Swan, il segreto è
proprio l'uncino: ero un pessimo marinaio prima di averlo!»
Scherzò
di rimando Killian, scuotendo appena la testa con una risata.
«Mi avevi promesso che mi
avresti insegnato come manovrare la nave. La luna di miele è
giunta
al termine e non hai ancora mantenuto la parola.» Emma non
fece in
tempo a finire la sentenza, che l'uomo si fu voltato, prendendola per
i fianchi e baciandola teneramente sulle labbra, rapido.
«Quando hai ragione hai
ragione», disse, «coraggio, vieni qua.»
L'attimo seguente, la
salvatrice si ritrovò al timone, la mano del pirata sulla
sua e
l'uncino ad aiutarla a stabilizzarlo. «Non devi pensare
troppo», le
sussurrò all'orecchio, guardandola mentre volgeva lo sguardo
da una
parte all'altra, forse alla ricerca di concentrazione,
«chiudi gli
occhi, lasciati guidare.» Emma seguì il
suggerimento espirando
piano e in poco tempo si rilassò. Killian, ora, la teneva
stretta a
sé, le labbra a inumidirle il collo in piccoli baci sparsi
lungo la
sua pelle. «Oh, ma guardati. Hai un talento
naturale!» Emma
sorrise, assaporando le parole che già una volta si era
sentita
dire, durante il loro primo ballo.
«Vorrei che questo viaggio non
finisse mai», affermò la donna, ad un certo punto,
con vena
malinconica nella voce. Quando Killian le aveva proposto di partire a
bordo della Jolly Roger era stata un po' riluttante all'idea di
lasciare la sua famiglia dietro ai vari sortilegi che regnavano su
Storybrooke, adesso, invece, sarebbe rimasta a bordo di quella nave
per sempre.
«Abbiamo ancora un intero
giorno davanti a noi, Swan», la rassicurò l'uomo,
salendo con le
labbra fino alla sua guancia, «e poi possiamo ripartire
quando
vogliamo. Magari potremmo portare Henry, con noi.»
Emma non poté non sorridere a
quell'immagine: lei, suo marito e suo figlio. La sua famiglia, quella
che aveva tanto sognato da bambina, la promessa che tutte le favole
che aveva letto le avevano sussurrato durante i suoi sogni finalmente
mantenuta.
«Gli piacerebbe molto»,
mormorò piano, tastando quel momento di pace con ogni suo
senso.
Angolo
dell'Autrice: Sentivo il bisogno di scrivere qualche riga
sulla loro luna di miele, io la immagino così, loro due a
bordo della Jolly Roger, a navigare per mari e regni città
da esplorare. Grazie a tutte coloro che hanno deciso di seguire questa
storia, non mi aspettavo un tale seguito lol Tra l'altro ho quasi
finito di scrivere il capitolo di Meant To Be, quindi dovrei aggiornare
nel giro di una settimana - se siete interessati, ovvio.
Alla prossima,
Sà