"Zio! Zio! Portami di sotto daiii" Quando Hisoka Kanou passava il tempo con suo zio, erano sempre in ospedale; l'adulto era un medico eccezionale e adorava strabiliare il nipote Hisoka facendolo assistere alle operazioni. Fino ai dodici anni anni Hisoka ebbe una vita quasi normale; era un ragazzino con i capelli castano chiari a caschetto e gli occhi nocciola, aveva due genitori amorevoli e la sua famiglia era molto importante; infatti possedevano il policlinico Kanou. Hisoka era sempre stato attratto da quel luogo; adorava assistere segretamente alle operazioni, anche a soli dieci anni. Un giorno, quando lo zio stava operando un paziente a cuore aperto, il bambino venne scoperto e fu allontanato. Dopo l'operazione lo zio consolò il nipote permettendogli di osservare ogni suo intervento; ora che l'adulto sapeva della presenza del nipote e gli aveva dato il permesso, gli altri medici non avrebbero detto nulla. Hisoka adorava suo zio, lo divinizzava; desiderava diventare come lui una volta cresciuto. Tutto trascorreva tranquillo nella vita del bambino, fino ad una triste sera di primavera. Il padre di Hisoka aveva ricevuto una promozione e per festeggiare cenarono in un ristorante; finito di mangiare era molto tardi e in macchina Hisoka si addormentò e non si accorse di nulla. Un tir, il cui autista si era addormentato, colpì la parte anteriore dell'auto; uccidendo i genitori sul colpo. Hisoka battè la testa e svenne nel sonno. Dopo l'incidente andò a vivere con lo zio; quest'ultimo per rendere felice il nipote lo viziava. Un pomeriggio, a casa del dottore, Hisoka udì dei rumori provenire dal seminterrato. Sembravano grida e decise di scoprire chi le stesse emettendo, così scese al piano sottostante. Ciò che vide avrebbe scioccato qualsiasi bambino, ma non lui. Vide lo zio colpire ripetutamente un braccio di una ragazza, rinchiusa in una gabbia. Lei urlava, mentre il dottor Kanou alzava e calava un oggetto molto grande sul braccio della ragazza, fino a quando quella non rivelò il sekigan. Hisoka ne fu attratto e chiese allo zio cosa stesse facendo. Kanou, sorpreso, dapprima rimproverò il nipote per essere sceso senza prima chiedere ma poi, vedendo che il nipote era interessato gli spiegò che stava facendo esperimenti per trasformare esseri umani in Ghoul, ma che quella ragazza era un fallimento siccome non riusciva a liberare il kagune. "Zio! Zio! Portami di sotto daiii" Hisoka da quel giorno scese sempre più spesso ad aiutare lo zio e, dopo qualche anno, lo aiutò anche nei trapianti di kakuhou. Vedendo però i numerosi insuccessi dello zio, quel sentimento di ammirazione si tramutò disprezzo. Hisoka voleva raggiungere la perfezione, senza fallimenti. La notte del diciannovesimo compleanno il ragazzo decise allora di fuggire. Mentre lo zio era in ospedale per un emergenza, lui scese al piano inferiore, rubò molti oggetti e fuggì nella notte. Mentre correva senza voltarsi indietro, si imbattè in un ragazzo seduto in mezzo alla strada che piangeva disperato mentre teneva tra le braccia un ragazzino più piccolo che perdeva sangue da numerose ferite. "Chi sei?" Domandò Hisoka, ma non udendo risposta cercò di tranquillizzarlo; aveva notato che i due ragazzi erano Ghoul. "I-io sono un medico, mi chiamo Hisoka Kanou e so curare anche i Ghoul! Purtroppo sto scappando anche io ma se vieni con me potrò aiutarvi!" Il ragazzo Ghoul, confuso e impaurito, udì in lontananza le voci degli investigatori. Si fece coraggio, si mise la sua maschera da gatto e, con voce decisa disse: "Va bene, ti seguirò, basta che salvi mio fratello. Chiamami Cat". Così corsero nella notte, lontano e cercando di sfuggire alle colombe. Mentre scappavano però un investigatore si mise tra loro e la salvezza. "Tieni mio fratello e va avanti, io ti raggiungo dopo" disse estraendo il suo kagune, un bikaku. Hisoka corse, con uno zaino pieno di strumenti sulle spalle e un ragazzino Ghoul in braccio. Giunse nelle fogne, fino ad una grande ed ampia stanza. Li non arrivavano le acque di scarico e decise che si sarebbe fermato li. Un ora più tardi, arrivò anche Cat con qualche ferita ma vivo. "Ho eliminato l'investigatore; ora tu salva mio fratello".