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Autore: paige95    07/07/2017    0 recensioni
Una vendetta porta Goku a finire in un turbinio di eventi da cui non sarà facile uscire.
Era solo. Completamente solo. Una luce abbagliante davanti a lui e niente di più. Il vuoto totale fuori e dentro di sè. Provava una paura strana e nuova: la paura dell’abbandono.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku, Goten, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: 18/Crilin, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una realtà da incubo
 
Da settimane ormai nella sua mente comparivano sempre le stesse immagini, solo che le persone in apparente pericolo erano diverse: tutti i suoi cari avevano attraversato quei dannati incubi, ma lui non riusciva a capire, iniziava paurosamente a pensare che fosse una premonizione, ma si augurava davvero di sbagliarsi.
 
Nonostante tutto, la sua vita non era cambiata, continuava ad allenarsi, anzi con quella sensazione in corpo di pericolo imminente aveva intensificato i suoi allenamenti, non voleva farsi trovare impreparato.
Erano gelide giornate invernali, la neve ricopriva ogni centimetro di terra ed anche gli alberi ne erano totalmente ricoperti. Goku però il freddo non lo percepiva, il suo corpo era sempre caldo da tanta energia emanava.
 
 
Ritornava a casa dopo un lungo pomeriggio di lontananza. Desiderava solo tornare dalla sua famiglia e come ogni sera cenare con loro. Adorava quei momenti nei periodi di pace. Lui, che aveva sempre vissuto come un girovago, finalmente, da quando, anni prima, si era sposato, aveva trovato quella giusta stabilità che lo faceva sentire amato, sempre accolto e aveva trovato un luogo che potesse chiamare casa.
 
Quel pomeriggio però era ben diverso dagli altri, una tetra sorpresa lo stava attendendo.
Era quasi nei pressi della sua abitazione, quando distinse una figura immobile fra la neve, era una donna. Si avvicinò sempre di più aumentando il passo. Quando si trovò circa un metro da lei la riconobbe.
“Chichi!”
Era riversa supina, i suoi lunghi capelli neri contrastavano con il bianco candido dei fiocchi. Non c’era sangue.
Goku era paralizzato dalla paura: quella stessa sensazione dei suoi sogni. Aveva paura a girarla, non sapeva cosa le fosse accaduto e temeva di farle ancora più male toccandola.
Poi però decise che non poteva stare a guardare, quella era la realtà e non uno dei suoi sogni, quindi la prese per le spalle e dolcemente la posò sulle sue ginocchia piegate. Iniziò ad accarezzarle il viso, era gelida, ma la fronte era bollente.
“Oh Chichi, ti prego dimmi che non”
Ovvio che doveva essere viva, altre opzioni dovevano essere categoricamente escluse.
Si stava agitando, stava iniziando a piangere, un brutto presentimento lo invadeva, ma non poteva mollare, doveva essere forte per entrambi.
Prese in braccio la donna e si affrettò a portarla in casa. Saliva tre gradini alla volta per quelle infinite scale. Arrivato finalmente in cima la posò delicatamente sul loro letto. Era combattuto, non sapeva se scaldarla o abbassare la temperatura della febbre. Ma non c’era nemmeno il tempo per avere quei dubbi. Rovistò ovunque per cercare qualche coperta, poi riempì un bacile con dell’acqua fredda e delle garze.
L’aveva per bene coperta per scaldarla e poi si era dedicato a bagnarle delicatamente la fronte con l’acqua. Probabilmente stava sbagliato tutto, ma non conosceva altri modi per soccorrerla tempestivamente.
Dopo più di un quarto d’ora di agonia, sia per Goku che per Chichi, la donna aprì gli occhi. Il sayan non riusciva a crederci di averla salvata.
“Chichi! Amore mio, stai bene?”
Non gli rispondeva. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, lo guardava, ma non lo vedeva.
Goku temeva si fosse nuovamente alzata la febbre e fece per sentirle la fronte con la mano, ma la donna la allontanò. Era spaventata.
“Tesoro? Sono io, non devi avere paura. Che cosa ti è successo? Chi ti ha fatto del male?”
Chichi si guardava intorno come in cerca di un riparo, aveva l’aria di chi si sentiva in trappola.
Il sayan si avvicinò a lei per tranquillizzarla.
“Stammi lontano!” si era rannicchiata il più possibile contro la parete, a cui era accostato il letto
“Chichi scusami, non sapevo come altro aiutarti, ho fatto il possibile” attribuiva l'atteggiamento della moglie alle cure forse poco consone che le aveva prestato, lei sicuramente avrebbe saputo fare meglio
“Io non so chi tu sia, non avvicinarti”
Uno shock negli occhi di Goku.
“M-ma sono tuo marito. Che cosa dici?”
Lo stava guardando con aria di sfida.
“No, tu non sei mio marito. Che cosa mi hai fatto?”
Diverse ipotesi si stavano facendo largo nella mente di Goku: probabilmente aveva battuto la testa e aveva una “piccola” amnesia, anche se non ricordarsi di lui non gli sembrava tanto una cosa da niente.
 “Chichi, io non ti ho fatto nulla, come potrei farti del male?!” Cercò di assecondare la sua condizione, mantenendo la calma “Non ti sto mentendo. Guarda, hai la fede. C’è scritto il mio nome”
Ancora una grande diffidenza negli occhi della donna.
“Se non mi credi, almeno credi ai tuoi occhi. Ti prego, guardaci” cercava di essere comprensivo e molto dolce
Chichi si sfilò lentamente la fede. A Goku fece un certo effetto quel gesto, non ricordava di aver mai visto la moglie toglierla dal dito, l’unico ricordo era di quando le aveva infilato l’anello nel giorno del loro matrimonio.
La donna fece girare la fede tra le dita, sembrava convinta del nome che avrebbe letto, forse voleva solo accontentare quell’uomo, che ai suoi occhi era semplicemente il suo aggressore.
“Qui c’è scritto il nome di mio marito, Hachiro”
“Cosa???” Goku rimase paralizzato
No, non poteva essere vero. Insomma, che cosa era cambiato da quella mattina? Quando era uscito di casa, sua moglie lo aveva amorevolmente salutato e si erano dati appuntamento per cena.
Il sayan sperava di svegliarsi da un momento all’altro. Quello doveva essere uno dei suoi tantissimi incubi, niente di più e niente di meno. Si sarebbe svegliato nel suo letto con accanto la sua Chichi. Le cose sarebbero andate così, doveva andare in quel modo.
Mentre sperava che fosse tutto una terrificante visione, lo sguardo cadde sulla sua mano. La sua fede non c’era più.
“Ora vattene!”
Goku non aveva più alcuna argomentazione per replicare, non poteva far altro che andarsene. Si avviò verso la porta lentamente, forse sperava ancora in un miracolo, sperava davvero che sua moglie lo richiamasse indietro e lo abbracciasse per essere consolata dalla disavventura che aveva vissuto. Aprì la porta e uscì sempre lentamente, era incredulo e le forze gli mancavano.
 
Rimase sulla porta. Non ci poteva credere: quei sogni, quei terribili incubi, che si erano impossessati delle sue notti, stavano diventando realtà e lui stava iniziando veramente a sentirsi solo.
 
Continua…
   
 
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