<<
Mamma sono qui! >> e sorridendo Bella entrò
nell’atrio della villa che Renèe aveva trasformato
in bed and breakfast qualche
anno prima dopo il divorzio dal marito e dopo il loro arrivo a New
Orleans:<< Sono in cucina tesoro! >> la
chiamò la voce allegra di
sua madre ma prima che potesse aprire la porta sentì
Renèe scoppiare in una
fragorosa risata:<< Oh non così Edward!
>> Edward? Che ci faceva il
suo amico lì?
Appoggiando
la mano sulla porta Bella l’aprì piano
sbirciando all’interno, la scena che le si
presentò davanti tuttavia era un po'
diversa da quella che si era immaginata: il rampante avvocato Edward
Cullen con
uno dei grembiuli di sua madre intento a pulire i gamberi per il
Gumbo:<<
Ehi che sta succedendo qui? >> domandò
entrando e guardandosi intorno,
sentendo la sua voce Ed alzò gli occhi e per un istante, un
brevissimo istante
Bella vide l’imbarazzo passare sul suo volto, ma poi il suo
viso tornò serio e
lui prese uno straccio per pulirsi le mani:<< Ciao Bella
>>
<< Ciao straniero >> lui alzò il
labbro in quel sorrisetto sghembo
che l’aveva fatta arrossire già dal loro primo
incontro:<< Oh andiamo
sono sempre io >> lei incrociò le braccia sul
petto:<< Tu? Davvero?
L’Edward Cullen che conosco io non se ne va in giro con
grembiuli a fiori
preparando Gumbo >> lui di nuovo le fece quel suo piccolo
irresistibile
sorriso:<< Appunto per questo sono venuto a chiedere
aiuto a tua madre,
voglio fare colpo su una ragazza e vorrei prepararle qualcosa di
speciale
>> Bella fece spallucce:<< Portala a cena
in un bel ristorante, a
chi non piacerebbe >> Ed fece per aprire bocca ma
Renée si mise in mezzo
con un sorriso:<< Tutti sono capaci di spendere soldi e
fare bella figura
Bella, pochi invece hanno la voglia e la tenacia di preparare qualcosa
con le
proprie mani per la persona a cui tengono >> Isabella
restò immobile
davanti a quelle parole così accorate ed Edward si
sentì un po’ in imbarazzo,
non era mai stato molto a suo agio con certi complimenti
così gratuiti anche se
sapeva che Renée aveva ragione.
<<
Beh sì, ognuno fa quello che può signora Swan
>> Renèe gli tirò
un’affettuosa pacca sul braccio:<< Edward
chiamami Renèe quante volte te lo devo ripetere?!
>> << Mi scusi
signora…Renèe >> si corresse alla
fine continuando a tenere lo sguardo su
Bella, stava per dire qualcosa quando il suo cellulare prese a
squillare e lui
si allontanò per rispondere:<< Sì,
sì ho capito Leah, vengo subito in
ufficio, non fate niente finché non arrivo>>
poi chiudendo il telefono si
voltò verso le due donne:<< Scusate devo
scappare, hanno bisogno di me in
studio >> Bella annuì e Renèe fece
altrettanto facendo promettere ad
Edward che sarebbe tornato un’altra volta per
cena:<< Su Bella accompagna
Edward alla porta intanto che io finisco di preparare qui
>> la ragazza
annuì accompagnandolo fino alla porta della locanda dove
entrambi si fermarono
sotto al portico senza sapere bene cosa dirsi:<< Beh buon
lavoro allora
>> commentò lei con un sorriso
timido:<< Sì, credo che sarà una
giornata lunga, stiamo lavorando ad un caso difficile >>
Bella
annuì:<< Spero vada tutto bene
>> fu il turno di Edward di
annuire:<< È solo burocrazia, ma niente di
troppo complicato >>
<< Perché vuoi imparare a cucinare il Gumbo?
>> era più forte di
lei, voleva sapere quale misteriosa ragazza avesse spinto Edward Cullen
a fare
una cosa del genere, lui che con il suo lavoro e i soldi della sua
famiglia
poteva permettersi più di una cena di lusso:<<
Perché come ha detto tua
madre tutti sono capaci di portare una ragazza fuori a cena in un bel
ristorante, ma solo chi ci tiene davvero si prende la briga di
preparare
qualcosa con le proprie mani >> << Devi
tenerci proprio a questa
ragazza >> Edward sorrise passandosi una mano nei
capelli:<< Sì, in
effetti ci tengo molto >> per un istante a quelle parole
Bella si sentì
morire, non lo aveva mai visto così determinato e invidiava
non poco la
fortunata in questione:<< Beh in bocca al lupo allora
>> lui la
guardo immobile per un attimo, avrebbe tanto voluto dirle qualcosa,
cancellare
quell’espressione delusa dal suo viso, consumare quelle
labbra a suon di baci
oppure… il suo telefono squillò di nuovo e
interruppe il momento:<< Sì
Leah sono per strada, dammi 10 minuti >> poi scostandosi
il telefono
dall’orecchio avvicinò le labbra al viso di
Isabella sfiorandole la
guancia:<< Ti chiamo dopo >>
mimò con le labbra mentre la sua
collega continuava a sbraitare dall’altra parte del telefono.
Bella
lo guardò andare via chiedendosi che cosa stava
succedendo ma poi uno stupido sorriso le sbucò sulle labbra
ripensando al bacio
di Edward…dio era proprio cotta!
<<
Alice cara! >> sentendo quella voce stridula
la piccola Cullen ringraziò di avere in mano solamente il
coltello di plastica
che usava per scolpire la pasta di zucchero perché se fosse
stata davvero
armata la sua ospite avrebbe fatto decisamente una brutta
fine:<< Ciao
Victoria >> salutò poi cercando di sembrare
calma e rilassata:<<
Non ti ho disturbato vero cara? Perché mi sono venute in
mente un sacco di idee
fantastiche per la torta e volevo parlartene visto che avevo un buco in
agenda
>> Alice capì che per il momento non avrebbe
potuto continuare quel
delizioso capolavoro a cui stava lavorando e, rassegnata, si
voltò a guardare la
sua ospite indesiderata/cliente:<< Dimmi pure
Victoria… >> poi
avvicinandosi ad un vecchio comò aprì un cassetto
prendendo un quaderno dalla
copertina a fiori e una matita:<< Ma non dovrebbe esserci
anche James per
decidere? >> la rossa agitò una mano con
noncuranza:<< Oh Jam si
fida ciecamente di me, sa che ho un gusto
impeccabile...l’organizzazione del
matrimonio è tutta in mano mia >>
ah bene, siamo a posto!
Pensò Alice sforzandosi più che poteva per non
alzare gli occhi al cielo,
doveva ricordarsi che per quanto fosse odiosa e lei morisse dalla
voglia di
vederla sparire Victoria era una cliente e come tale doveva trattarla,
in fondo
non era la prima cliente difficile che aveva, poteva cavarsela.
<<
Bene, allora che ne dici di cominciare dal gusto, che
cosa avevi in mente per il ripieno? >> domandò
cercando di concentrarsi
sul lavoro, era più facile se si parlava di argomenti del
genere, poteva
evitare di commettere un omicidio:<< Oh il ripieno non
è importante,
quello che voglio è che sia enorme, gigantesca
>> e mentre parlava
Victoria cominciò a gesticolare quasi fosse su un
palcoscenico di
Broadway:<< Sì certo, sarà grande
quanto vuoi, di quanti invitati stiamo
parlando? >> << Duecento o giù
di lì, non mi hanno ancora
confermato tutti la loro presenza >> poi tornando a
concentrarsi riprese
il suo monologo:<< Dicevo: enorme con almeno tre o
quattro piani, direi
qualcosa di rosa cipria in modo che si intoni al mio vestito, poi
magari ci
metterei dell’oro o dei glitter, sai per dare quel tocco di
luce in più
>> glitter? Rosa e oro? Dio ma cos’era una
festa di liceali o un
matrimonio? Tuttavia come lei sapeva bene non era la pasticcera, vale a
dire
lei, a decidere ma gli sposi, in questo caso semplicemente Victoria con
il suo eccellente gusto visto che
James
sembrava non aver voce in capitolo.
<<
Dunque vediamo se ho capito bene: tre piani, rosa
cipria e oro, glitter c’è altro che vuoi metterci?
>> << No, non
direi…per il momento è tutto ma se mi venisse in
mente altro te lo farò sapere
>> Victoria stava quasi per andarsene quando Alice la
fermò, non voleva
farlo ma era il suo lavoro, l’aveva sempre fatto al meglio e
stavolta non
sarebbe stato diverso:<< Se sei ancora indecisa sul
ripieno posso farti
un piccolo assaggio di prova delle mie torte da matrimonio
così mi dirai quella
che preferisci >> gli occhi della rossa
brillarono:<< Oh sì sarebbe
squisito cara! >> ok se la chiamava cara
un’altra volta Victoria sarebbe morta soffocata dalla prima
cosa che lei avesse
trovato:<< Lo dirò a Jam, lui va matto per i
tuoi dolci, me ne parla
continuamente >> poi avvicinandosi alla porta che dava
sul davanti del
negozio rientrò in sala muovendosi come se fosse la
padrona:<< Ho
lasciato la mia agenda in ufficio, ti farò sapere quando
possiamo organizzare
l’assaggio >> Alice
annuì:<< Sì, ti lascio il numero
della
pasticceria e… >> Victoria si passò
una mano nei ricci smuovendo i
capelli:<< Oh non ti preoccupare cara chiederò
il numero a Jam, ce l’ha
ancora sai…dice che può sempre tornargli utile
>> stava quasi per
andarsene quando i suoi occhi si focalizzarono sulla vetrina dove Alice
aveva
esposto alcuni dolci tra cui i famosi brownies al cioccolato che James
amava
tanto:<< Ora che ci penso…passerò
da Jam per pranzo, mi prepareresti una
scatola con qualcuno di quei cosi?
Lui li adora e sono sicura che apprezzerà, sai sa sempre
come essere
riconoscente…non so se mi spiego >> per un
attimo Alice dovette
trattenersi dal vomitare, non le interessava la vita privata, anzi
intima, di
quei due! Faceva decisamente a meno di certi dettagli!
Preparando
velocemente il pacchetto con i dolci lo porse a
Victoria che stava per mettere mano al portafoglio:<<
Lascia stare, offro
io >> avrebbe fatto qualsiasi cosa per levarsela di torno
il prima
possibile:<< Sei un tesoro cara! Davvero!
>> poi ancheggiando verso
la porta aggiunse poco prima di uscire:<< A presto!
>> possibilmente no
pensò l’altra ma sapeva
bene che non sarebbe stato così.
Virginia, dintorni di Little Creek
<<
Ehi ma che fine avevi fatto amico? >> e Ryley
lo accolse con un gran sorriso non appena lui entrò nel
pub:<< Già, ci
stavamo preoccupando di doverti venire a recuperare >>
gli diede man
forte Peter facendo segno al barista per un altro giro:<<
Ragazzi sono
appena le undici, quanto avete già bevuto? >>
domandò Jasper scuotendo la
testa poco prima di sedersi al tavolo:<< Oh stai zitto
Jaz. Siamo in
licenza fino a domani e ho intenzione di godermela appieno!
>> replicò
Peter mandando giù il bicchierino del liquido scuro,
probabilmente scotch, che
aveva davanti:<< Sarete anche il licenza ma se Swan o il
comandante vi
beccano conciati così niente vi salverà da un bel
richiamo ufficiale e un
doppio turno in lavanderia >> Ryley fece una
smorfia:<< Ehi Jaz sei
un amico terribile! >> << Già,
tu si che sai come rovinare una
bella bevuta! >> rincarò la dose
l’altro allontanando l’ennesimo
bicchierino da sé e guardandolo come se fosse il
diavolo:<< Sapete che lo
faccio per voi, ora però andiamo, dovete aiutarmi
>> i due drizzarono le
orecchie come due cani da caccia: Jasper Whitlock era la perfezione
personificata, non aveva mai bisogno dell’aiuto di nessuno e
le volte in cui lo
aveva chiesto Peter e Ryley le contavano sulle dita di una mano quindi,
da
bravi “amici”, non si sarebbero persi
quell’occasione per niente al mondo!
<<
E in cosa dobbiamo aiutarti Mr Perfection? >>
Jaz fece una smorfia sentendo il vecchio soprannome che il loro
istruttore gli
aveva affibbiato ai tempi di West Point:<< Tra due mesi
c’è il matrimonio
di mia cugina >> << Ah sì, la
bellissima Victoria >> commentò
Ryley che, anche se non l’avrebbe mai ammesso, aveva avuto
una cotta per la
rossa in questione:<< Sì Ryley, conosciamo
già i tuoi monologhi su quanto
il mondo sia ingiusto per averti tolto la donna della tua vita
>> commentò
Peter acido per poi tornare a guardare Jasper:<< Ora
andiamo avanti; a
che ti serviamo noi? >> << Dovete venire
con me, io sono un
disastro in certe occasioni, non so come comportarmi, come vestirmi,
cosa dire…non
posso andare laggiù da solo con amici e parenti che vorranno
sapere che cosa
faccio per vivere, perché non mi sono ancora sposato e via
dicendo, non mi va
>> gli altri due si guardarono in silenzio per un attimo
poi Peter fece
un sorriso:<< Insomma ti serve una spalla, potevi dirlo
subito amico mio
>> Jasper fece un piccolo sorriso di gratitudine,
conosceva Peter dal
loro primo giorno insieme a West Point e lui era l’unico che
conoscesse tutta
la sua storia e quanto per lui fosse difficile relazionarsi con il
resto del
mondo da quando era rimasto orfano e si era trasferito a Washington
dagli zii;
in fondo Jasper aveva scelto la carriera militare proprio per quello:
usare il
cervello e tenere sotto controllo tutto ciò che poteva, meno
aveva a che fare
con le emozioni e gli sbalzi d’umore delle persone e meglio
era.
<<
Uhm…una licenza a New Orleans…sicuro che il
comandante non avrà niente in contrario? >>
domandò Ryley pensandoci
su:<< Io ho una settimana ma voi potreste chiedere
solamente un giorno o
due per il matrimonio >> stava quasi implorando e per
certi versi la cosa
era quasi comica, ma loro erano amici, commilitoni, fratelli, insomma
erano
troppo legati per fargli pesare una cosa del genere:<<
Faremo domanda
appena torneremo alla base così non ci saranno problemi
>> commentò Peter
poi alzandosi in piedi aggiunse:<< Ma visto che abbiamo
ancora un paio d’ore
direi che è il caso di pensare ad una cosa molto importante
amico mio >>
poi sogghignando divertito aggiunse:<< Che diavolo ti
metterai a quel
matrimonio? >> Ryley alzò gli occhi al cielo e
Jasper stava per fare
altrettanto ma il terzo borbottò:<< Oh non
fare quella faccia, mi ringrazierai
quando tutte le invitate non riusciranno a toglierti gli occhi di dosso
e ti
troverai una bella della Louisiana con cui passare la notte
>> inutile
andare avanti su quel discorso, l’ossessione di Peter per la
moda e i bei
vestiti era una cosa nota in tutta la base e che gli aveva fatto
guadagnare il
soprannome di Dummy (manichino) per quanto se la tirava quando non
indossava la
divisa della US Navy.
<<
Non avrai carta bianca, sono stato chiaro? Niente di
quelle tue strampalate camice colorate o quei due dannati cravattini
>>
lo ammonì Jasper mentre lui e Ryley si alzavano dal
tavolo:<< Oh stai
tranquillo amico mio, solamente pochi hanno la classe per indossare
certe cose,
tu sei più un tipo – ci pensò un attimo
passandosi una mano sul mento –
classico se così vogliamo dire, troveremo sicuramente
qualcosa non ti
preoccupare >> Jaz voltò la testa verso
Ryley:<< Ti prego sparagli
se continua così >>
l’amicò sorrise e annuì pagando il
conto e uscendo
dal bar.
Due giorni dopo…
<<
Jasper! Ciao! >> e la faccia allegra e
sorridente, forse troppo sorridente per i suoi gusti, di Victoria
comparve
sullo schermo:<< Ciao Vic, allora come procedono i
preparativi? >>
il viso di lei si illuminò, amava essere al centro
dell’attenzione e il suo
matrimonio era solo l’ennesimo modo per
farlo:<< A meraviglia, ho trovato
dei centro tavola dorati davvero unici e poi…
>> << Vic…Vic…
>> non aveva voglia di sorbirsi il resoconto dei
preparativi, soprattutto
se si trattava di centro tavola e bouquet:<< Vic ti ho
chiamato per
chiederti un favore >> la ragazza tornò
immediatamente seria, se c’era
una cosa che adorava più dell’essere al centro
dell’attenzione era dispensare
favori, non che amasse farlo ma era bello che le persone fossero in
debito con
lei:<< Dimmi, se posso fare qualcosa per il mio cugino
preferito >>
Jaz cercò di non fare smorfie, odiava tutte quelle smancerie
da quattro
soldi:<< Sì, in effetti
c’è una cosa >> poi sapendo bene
quali
corde toccare continuò:<< Potrei portare due
amici con me al matrimonio? So
di chiederti molto ma sei la persona più organizzata che
conosco e sono certo
che troverai una soluzione >> Victoria parve pensarci
su:<< Due amici?
>> lui annuì guardando la
webcam:<< Sì, Peter e Ryley >>
sul
viso di Victoria passò un’ombra fugace ma poi la
ragazza si illuminò come un
albero di natale:<< Altri due SEAL…oh
sarà emozionante, Jessica e Lauren
impazziranno all’idea e sono giusto senza
cavaliere… >> <<
Vic…non
li porto per… >> << Oh andiamo
Jasper me lo devi! E anche tu farai
da accompagnatore, non voglio single il giorno del mio matrimonio!
>> sapeva
bene che c’era uno scotto da pagare, sapeva che gli sarebbe
costato caro ma per
nessun motivo al mondo si sarebbe presentato là senza i suoi
amici a fargli da
ancora di salvezza:<< D’accordo come vuoi, ci
vediamo al matrimonio
>> << Certo! Ah chiama il B&B per
chiedergli altre due camere
per i tuoi amici, io non ho il tempo di farlo, ti mando il numero
più tardi
>> poi salutandolo velocemente chiuse la chiamata e il
logo di Skype
tornò sullo schermo mentre lui si chiedeva se davvero la sua
salute mentale
valesse tutto quello sforzo.
<<
Moon River B&B, sono Bella in cosa posso
aiutarla? >> << Salve, mi chiamo Jasper
Whitlock, dovreste avere
una prenotazione a mio nome per l’ultima settimana di ottobre
>> Bella
fece scorrere velocemente le pagine dell’agenda che sua madre
si ostinava a
tenere invece di digitalizzare il tutto:<< Mi scusi
può ripetermi il
cognome? >> non riusciva a trovarlo ma era anche vero che
Renée aveva una
grafia terribile:<< Whitlock, Jasper Whitlock
>> le ripeté la voce
dall’altra parte con calma:<< Ah sì
ecco qui…Whitlock… >> poi
decifrando i geroglifici di sua madre aggiunse:<< Una
singola con vista
sul fiume per una settimana, in cosa posso aiutarla signor Whitlock?
>>
Jasper prese un piccolo respiro:<< Mi chiedevo se aveste
a disposizione
altre due camere per il weekend, due amici mi raggiungeranno e hanno
bisogno di
un posto dove stare >> due singole? Cavolo con la scusa
del matrimonio di
Barbie e Ken il Moon River era quasi al completo:<<
Ehm…mi spiace ma la
sola camera disponibile è una matrimoniale, se ai suoi amici
può andare bene…
>> Jasper sorrise guardando il suo riflesso allo
specchio: Ryley e Peter
in una matrimoniale anche se solamente per una notte sarebbe stato a
dir poco
comico:<< Se la faranno andare bene >>
commentò poi
asciutto:<< Mi spiace ma non abbiamo altre
possibilità al momento
>> << Non si preoccupi non avremo problemi
>> in fondo i suoi
amici erano soldati, si sarebbero adatti:<< Metta pure la
camera a mio
nome >> << Perfetto, ci vediamo ad ottobre
signor Whitlock,
arrivederci e buona giornata >> <<
Arrivederci >> Bella
riattaccò prendendo nota della prenotazione per poi chiudere
l’agenda e tornare
ad occuparsi della lista della spesa, doveva andare al mercato prima
che fosse
tardi e ordinare ciò che serviva per le ricette di sua madre.
<<
Bella! >> lei si voltò a quella voce
baritonale che la chiamava:<< Emmett! >> e
sorrise vedendo l’uomo
avvicinarsi cercando di tenere in equilibrio la tracolla di pelle che
aveva
sulla spalla e le cartellette colorate strette sotto il
braccio:<< Ciao! Ma
che ci fai da queste parti? Credevo fossi a scuola >> lui
sorrise
indicando una bancarella a pochi passi da loro:<< Insegno
mia cara, oggi
lezione interattiva: visita al mercato cittadino >>
osservando più
attentamente la bancarella Bella si accorse del nutrito gruppetto di
bambini
che era intento ad ascoltare le spiegazioni del venditore mentre la
collega di
Emmett li controllava:<< Un giorno proporrò a
tua madre una giornata al
Moon River con i miei piccoli allievi >> Bella
sorrise:<< Mamma lo
adorerebbe! Ama i bambini >> << Beh forse
aspetta solo che gliene
dia uno tu con cui divertirsi >> le guance della ragazza
divennero due
pomodori a quelle parole, possibile che Emmett non conoscesse un minimo
di
pudore? Forse era per quello che era l’insegnante
più amato del suo asilo: in
fondo in fondo era solamente un bambino un po’ cresciuto!
<<
Ma che cosa dici? Io non…ho solo ventiquattro anni!
>> lui fece spallucce:<< Infatti, hai
già ventiquattro anni
>> la prese in giro ridendo:<< Idiota
>> lo insultò facendogli
la linguaccia:<< Sempre a disposizione >>
poi tornando
incredibilmente serio la guardò fisso negli
occhi:<< Senti Bella…c’è
un
favore che devo chiederti… >> tornò
seria anche lei:<< Dimmi pure
>> << Sabato ci sarà la cena a
casa dei nostri genitori >>
<< Sì, Rose e Alice mi hanno accennato
qualcosa >> << Mi
piacerebbe che ci fossi anche tu >>
Bella rimase perplessa:<< Cosa? E
perché? >> << Non
vuoi venire? Andiamo conosci mamma e papà, gli
farà piacere rivederti >>
Isabella cercò di capirci qualcosa, c’era qualcosa
che Emmett
nascondeva:<< Certo, lo so…quello che non
capisco è perché tu vuoi che
venga anche io >> << Perché sono
tuo amico e ti sto chiedendo un
favore >> non le avrebbe detto altro e lo sapevano
entrambi, ma li
sembrava tenerci molto e quindi non vedeva perché
rifiutare:<< D’accordo,
verrò. A che ora? >> Emmett fece per
rispondere quando la sua collega lo
chiamò per far spostare la classe alla bancarella
successiva:<< Chiama
Ed, ti darà lui tutti i dettagli >>
<< Come? Oh andiamo Em!
>> << Chiama lui, anzi magari venite
insieme così una volta tanto
lui sarà puntuale >> poi salutandola
velocemente tornò ai suoi marmocchi.
<<
Cioè fammi capire bene: rosa cipria, oro e
lustrini? D’accordo che siamo a New Orleans, ma questo
è davvero pacchiano
>> e facendo una smorfia Rose arricciò il naso
mentre Alice stava
raccontando alle amiche del suo incontro con Victoria di due giorni
prima:<<
Bella? Bella stai bene? >> domandò poi la
piccola Cullen guardando l’amica
che non aveva quasi aperto bocca da quando si erano sedute al
bancone:<<
Cosa? >> << Stai bene? Sembri su un altro
pianeta >> commentò
Rosalie allungando una mano per stringere la sua:<<
Sì, sì tutto bene,
stavo solo pensando all’invito di Emmett >>
sentendo nominare il suo
ragazzo Rosalie sorrise:<< Che cos’ha fatto
stavolta quell’orso? >>
Bella sorrise appena:<< Niente di che, mi ha invitato
alla cena di sabato
a casa loro >> poi sbuffando nervosa
aggiunse:<< Oh andiamo che
cosa centro io in una cena di famiglia dai Cullen? >> le
altre due si
guardarono per un attimo poi Alice si avvicinò
all’amica sorridendo:<<
Bella tu sei mia amica, anzi fai parte della famiglia…tutti
noi saremmo molto
felici di averti a cena con noi >> <<
Sì, ma sono le vostre cene di
famiglia, sono private che… >> Rose non la
lasciò finire:<< Alice
ha ragione, fai parte della famiglia e se te lo dice una che
è stata accolta
dai Cullen nonostante sia una perfetta rompiscatole credici!
>> in un attimo
le tre scoppiarono a ridere e fu proprio così che le
trovò Edward quando entrò
nella pasticceria alla ricerca della sorella.
<<
Ehi ho interrotto qualcosa? >> domandò poi
avvicinandosi e sentendosi leggermente osservato:<< No Ed
assolutamente!
>> commentò Rose con un gran sorriso che le si
allargava sul
viso:<< Stavamo solo parlando dell’invito che
Emmett ha fatto a Bella per
la cena di dopo domani >> il ragazzo
annuì:<< Sì, mi ha mandato un
messaggio prima per ricordarmelo >> poi guardando
Isabella aggiunse:<<
La cena è alle otto, ti va se ti passo a prendere io
così andiamo insieme?
>> << Non devi disturbarti, non serve
che… >> << Sono
di strada, davvero nessun disturbo >> le
ricordò allegro e, messa alle
strette dagli sguardi delle sue amiche, Bella
annuì:<< D’accordo allora,
ci vediamo sabato >> Edward annuì a sua
volta:<< Ora però scusatemi
ma devo parlare un attimo con la mia sorellina preferita
>> immaginando
che ci fosse qualcosa sotto Alice lo
fulminò:<< Che ti serve fratellino
caro? >> tanto valeva rendergli le cose
difficili:<< Possiamo
parlarne in privato? >> << Uuhhhh in
privato…allora è una cosa
seria >> commentò Rose ridendo per poi
guardare Isabella:<< Andiamo
visto che non siamo ben accette >> poi afferrandole la
mano la tirò giù
dallo sgabello trascinandola fuori dal locale.
Rimasti soli Alice
guardò il fratello:<< Allora? Che cosa
c’è? >> << Mi serve il
tuo aiuto >> << Per fare cosa?
>> << Emmett ha invitato Bella alla cena di
sabato >>
<< Sì questo lo so >>
<< Ma io volevo saltare la cena di
mamma per invitarla fuori, volevo chiederle di uscire ma
quell’impiccione non è
mai capace di farsi gli affari suoi >> inaspettatamente
Alice, incapace
di trattenersi oltre, scoppiò a ridere di
gusto:<< Oh Eddy! >> era
raro che qualcuno della sua famiglia lo chiamasse ancora
così da quando aveva
finito le elementari:<< Cosa? >> cercando
di riprendere il
controllo di sé la ragazza si passò le mani sul
viso smettendo di
ridere:<< Quanti anni ci hai messo ad arrivarci?
>> << Non
sei divertente, avevo chiesto a Renée di insegnarmi a
cucinare il piatto
preferito di Bella e volevo chiedere a te di prepararmi quella tua
fantastica
creme brulée... >> Alice gli si
avvicinò poggiandogli una mano sul
braccio:<< Calmati campione, forse possiamo trovare una
soluzione…
>> << Vale a dire? >> lei
sorrise malefica e per un istante
lui si chiese dove fosse la sua dolce e adorabile
sorellina:<< Sabato
prenditi la giornata libera, forse possiamo ancora organizzare qualcosa
>>
Grimilde's
Povero Edward! Sembro un po' cattiva ma mi sto divertendo troppo con questa sua versione un po' sfortunata...In fondo credo che se non ci fossero Emmett ed Alice quel poveraccio ci metterebbe una vita a dichiararsi! Chissà magari la cena di famiglia farà il miracolo...E così Jasper non verrà da solo al matrimonio...anche se Victoria lo ha già accoppiato con qualcuna delle sue amiche ciò non toglie che avrà un piacevole incontro appena arrivato in città, in fondo è ora di far incontrare i nostri piccioncini ma tutto questo nel prossimo capitolo!
A presto.