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Autore: Grimilde Deveraux    11/07/2017    1 recensioni
I matrimoni sono il posto migliore dove rimorchiare o trovare comunque un po' di compagnia; è una regola d'oro che tutti conoscono e che molti cercano di applicare, ma cosa succede quando il matrimonio è quello del tuo storico ex fidanzato? E se colui che doveva essere solo una piacevole distrazione diventa all'improvviso qualcosa di più?
Potranno mai conciliarsi due mondi tanto diversi come una pasticceria nel cuore di New Orleans e una base militare in Virginia?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Clan Cullen, James, Jasper Hale, Peter | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, James/Victoria
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Capitolo 3

<< Mamma sono qui! >> e sorridendo Bella entrò nell’atrio della villa che Renèe aveva trasformato in bed and breakfast qualche anno prima dopo il divorzio dal marito e dopo il loro arrivo a New Orleans:<< Sono in cucina tesoro! >> la chiamò la voce allegra di sua madre ma prima che potesse aprire la porta sentì Renèe scoppiare in una fragorosa risata:<< Oh non così Edward! >> Edward? Che ci faceva il suo amico lì?

Appoggiando la mano sulla porta Bella l’aprì piano sbirciando all’interno, la scena che le si presentò davanti tuttavia era un po' diversa da quella che si era immaginata: il rampante avvocato Edward Cullen con uno dei grembiuli di sua madre intento a pulire i gamberi per il Gumbo:<< Ehi che sta succedendo qui? >> domandò entrando e guardandosi intorno, sentendo la sua voce Ed alzò gli occhi e per un istante, un brevissimo istante Bella vide l’imbarazzo passare sul suo volto, ma poi il suo viso tornò serio e lui prese uno straccio per pulirsi le mani:<< Ciao Bella >> << Ciao straniero >> lui alzò il labbro in quel sorrisetto sghembo che l’aveva fatta arrossire già dal loro primo incontro:<< Oh andiamo sono sempre io >> lei incrociò le braccia sul petto:<< Tu? Davvero? L’Edward Cullen che conosco io non se ne va in giro con grembiuli a fiori preparando Gumbo >> lui di nuovo le fece quel suo piccolo irresistibile sorriso:<< Appunto per questo sono venuto a chiedere aiuto a tua madre, voglio fare colpo su una ragazza e vorrei prepararle qualcosa di speciale >> Bella fece spallucce:<< Portala a cena in un bel ristorante, a chi non piacerebbe >> Ed fece per aprire bocca ma Renée si mise in mezzo con un sorriso:<< Tutti sono capaci di spendere soldi e fare bella figura Bella, pochi invece hanno la voglia e la tenacia di preparare qualcosa con le proprie mani per la persona a cui tengono >> Isabella restò immobile davanti a quelle parole così accorate ed Edward si sentì un po’ in imbarazzo, non era mai stato molto a suo agio con certi complimenti così gratuiti anche se sapeva che Renée aveva ragione.

<< Beh sì, ognuno fa quello che può signora Swan >> Renèe gli tirò un’affettuosa pacca sul braccio:<< Edward chiamami Renèe quante volte te lo devo ripetere?! >> << Mi scusi signora…Renèe >> si corresse alla fine continuando a tenere lo sguardo su Bella, stava per dire qualcosa quando il suo cellulare prese a squillare e lui si allontanò per rispondere:<< Sì, sì ho capito Leah, vengo subito in ufficio, non fate niente finché non arrivo>> poi chiudendo il telefono si voltò verso le due donne:<< Scusate devo scappare, hanno bisogno di me in studio >> Bella annuì e Renèe fece altrettanto facendo promettere ad Edward che sarebbe tornato un’altra volta per cena:<< Su Bella accompagna Edward alla porta intanto che io finisco di preparare qui >> la ragazza annuì accompagnandolo fino alla porta della locanda dove entrambi si fermarono sotto al portico senza sapere bene cosa dirsi:<< Beh buon lavoro allora >> commentò lei con un sorriso timido:<< Sì, credo che sarà una giornata lunga, stiamo lavorando ad un caso difficile >> Bella annuì:<< Spero vada tutto bene >> fu il turno di Edward di annuire:<< È solo burocrazia, ma niente di troppo complicato >> << Perché vuoi imparare a cucinare il Gumbo? >> era più forte di lei, voleva sapere quale misteriosa ragazza avesse spinto Edward Cullen a fare una cosa del genere, lui che con il suo lavoro e i soldi della sua famiglia poteva permettersi più di una cena di lusso:<< Perché come ha detto tua madre tutti sono capaci di portare una ragazza fuori a cena in un bel ristorante, ma solo chi ci tiene davvero si prende la briga di preparare qualcosa con le proprie mani >> << Devi tenerci proprio a questa ragazza >> Edward sorrise passandosi una mano nei capelli:<< Sì, in effetti ci tengo molto >> per un istante a quelle parole Bella si sentì morire, non lo aveva mai visto così determinato e invidiava non poco la fortunata in questione:<< Beh in bocca al lupo allora >> lui la guardo immobile per un attimo, avrebbe tanto voluto dirle qualcosa, cancellare quell’espressione delusa dal suo viso, consumare quelle labbra a suon di baci oppure… il suo telefono squillò di nuovo e interruppe il momento:<< Sì Leah sono per strada, dammi 10 minuti >> poi scostandosi il telefono dall’orecchio avvicinò le labbra al viso di Isabella sfiorandole la guancia:<< Ti chiamo dopo >> mimò con le labbra mentre la sua collega continuava a sbraitare dall’altra parte del telefono.

Bella lo guardò andare via chiedendosi che cosa stava succedendo ma poi uno stupido sorriso le sbucò sulle labbra ripensando al bacio di Edward…dio era proprio cotta!

 

<< Alice cara! >> sentendo quella voce stridula la piccola Cullen ringraziò di avere in mano solamente il coltello di plastica che usava per scolpire la pasta di zucchero perché se fosse stata davvero armata la sua ospite avrebbe fatto decisamente una brutta fine:<< Ciao Victoria >> salutò poi cercando di sembrare calma e rilassata:<< Non ti ho disturbato vero cara? Perché mi sono venute in mente un sacco di idee fantastiche per la torta e volevo parlartene visto che avevo un buco in agenda >> Alice capì che per il momento non avrebbe potuto continuare quel delizioso capolavoro a cui stava lavorando e, rassegnata, si voltò a guardare la sua ospite indesiderata/cliente:<< Dimmi pure Victoria… >> poi avvicinandosi ad un vecchio comò aprì un cassetto prendendo un quaderno dalla copertina a fiori e una matita:<< Ma non dovrebbe esserci anche James per decidere? >> la rossa agitò una mano con noncuranza:<< Oh Jam si fida ciecamente di me, sa che ho un gusto impeccabile...l’organizzazione del matrimonio è tutta in mano mia >>

ah bene, siamo a posto! Pensò Alice sforzandosi più che poteva per non alzare gli occhi al cielo, doveva ricordarsi che per quanto fosse odiosa e lei morisse dalla voglia di vederla sparire Victoria era una cliente e come tale doveva trattarla, in fondo non era la prima cliente difficile che aveva, poteva cavarsela.

<< Bene, allora che ne dici di cominciare dal gusto, che cosa avevi in mente per il ripieno? >> domandò cercando di concentrarsi sul lavoro, era più facile se si parlava di argomenti del genere, poteva evitare di commettere un omicidio:<< Oh il ripieno non è importante, quello che voglio è che sia enorme, gigantesca >> e mentre parlava Victoria cominciò a gesticolare quasi fosse su un palcoscenico di Broadway:<< Sì certo, sarà grande quanto vuoi, di quanti invitati stiamo parlando? >> << Duecento o giù di lì, non mi hanno ancora confermato tutti la loro presenza >> poi tornando a concentrarsi riprese il suo monologo:<< Dicevo: enorme con almeno tre o quattro piani, direi qualcosa di rosa cipria in modo che si intoni al mio vestito, poi magari ci metterei dell’oro o dei glitter, sai per dare quel tocco di luce in più >> glitter? Rosa e oro? Dio ma cos’era una festa di liceali o un matrimonio? Tuttavia come lei sapeva bene non era la pasticcera, vale a dire lei, a decidere ma gli sposi, in questo caso semplicemente Victoria con il suo eccellente gusto visto che James sembrava non aver voce in capitolo.

<< Dunque vediamo se ho capito bene: tre piani, rosa cipria e oro, glitter c’è altro che vuoi metterci? >> << No, non direi…per il momento è tutto ma se mi venisse in mente altro te lo farò sapere >> Victoria stava quasi per andarsene quando Alice la fermò, non voleva farlo ma era il suo lavoro, l’aveva sempre fatto al meglio e stavolta non sarebbe stato diverso:<< Se sei ancora indecisa sul ripieno posso farti un piccolo assaggio di prova delle mie torte da matrimonio così mi dirai quella che preferisci >> gli occhi della rossa brillarono:<< Oh sì sarebbe squisito cara! >> ok se la chiamava cara un’altra volta Victoria sarebbe morta soffocata dalla prima cosa che lei avesse trovato:<< Lo dirò a Jam, lui va matto per i tuoi dolci, me ne parla continuamente >> poi avvicinandosi alla porta che dava sul davanti del negozio rientrò in sala muovendosi come se fosse la padrona:<< Ho lasciato la mia agenda in ufficio, ti farò sapere quando possiamo organizzare l’assaggio >> Alice annuì:<< Sì, ti lascio il numero della pasticceria e… >> Victoria si passò una mano nei ricci smuovendo i capelli:<< Oh non ti preoccupare cara chiederò il numero a Jam, ce l’ha ancora sai…dice che può sempre tornargli utile >> stava quasi per andarsene quando i suoi occhi si focalizzarono sulla vetrina dove Alice aveva esposto alcuni dolci tra cui i famosi brownies al cioccolato che James amava tanto:<< Ora che ci penso…passerò da Jam per pranzo, mi prepareresti una scatola con qualcuno di quei cosi? Lui li adora e sono sicura che apprezzerà, sai sa sempre come essere riconoscente…non so se mi spiego >> per un attimo Alice dovette trattenersi dal vomitare, non le interessava la vita privata, anzi intima, di quei due! Faceva decisamente a meno di certi dettagli!

Preparando velocemente il pacchetto con i dolci lo porse a Victoria che stava per mettere mano al portafoglio:<< Lascia stare, offro io >> avrebbe fatto qualsiasi cosa per levarsela di torno il prima possibile:<< Sei un tesoro cara! Davvero! >> poi ancheggiando verso la porta aggiunse poco prima di uscire:<< A presto! >> possibilmente no pensò l’altra ma sapeva bene che non sarebbe stato così.

 

Virginia, dintorni di Little Creek

<< Ehi ma che fine avevi fatto amico? >> e Ryley lo accolse con un gran sorriso non appena lui entrò nel pub:<< Già, ci stavamo preoccupando di doverti venire a recuperare >> gli diede man forte Peter facendo segno al barista per un altro giro:<< Ragazzi sono appena le undici, quanto avete già bevuto? >> domandò Jasper scuotendo la testa poco prima di sedersi al tavolo:<< Oh stai zitto Jaz. Siamo in licenza fino a domani e ho intenzione di godermela appieno! >> replicò Peter mandando giù il bicchierino del liquido scuro, probabilmente scotch, che aveva davanti:<< Sarete anche il licenza ma se Swan o il comandante vi beccano conciati così niente vi salverà da un bel richiamo ufficiale e un doppio turno in lavanderia >> Ryley fece una smorfia:<< Ehi Jaz sei un amico terribile! >> << Già, tu si che sai come rovinare una bella bevuta! >> rincarò la dose l’altro allontanando l’ennesimo bicchierino da sé e guardandolo come se fosse il diavolo:<< Sapete che lo faccio per voi, ora però andiamo, dovete aiutarmi >> i due drizzarono le orecchie come due cani da caccia: Jasper Whitlock era la perfezione personificata, non aveva mai bisogno dell’aiuto di nessuno e le volte in cui lo aveva chiesto Peter e Ryley le contavano sulle dita di una mano quindi, da bravi “amici”, non si sarebbero persi quell’occasione per niente al mondo!

<< E in cosa dobbiamo aiutarti Mr Perfection? >> Jaz fece una smorfia sentendo il vecchio soprannome che il loro istruttore gli aveva affibbiato ai tempi di West Point:<< Tra due mesi c’è il matrimonio di mia cugina >> << Ah sì, la bellissima Victoria >> commentò Ryley che, anche se non l’avrebbe mai ammesso, aveva avuto una cotta per la rossa in questione:<< Sì Ryley, conosciamo già i tuoi monologhi su quanto il mondo sia ingiusto per averti tolto la donna della tua vita >> commentò Peter acido per poi tornare a guardare Jasper:<< Ora andiamo avanti; a che ti serviamo noi? >> << Dovete venire con me, io sono un disastro in certe occasioni, non so come comportarmi, come vestirmi, cosa dire…non posso andare laggiù da solo con amici e parenti che vorranno sapere che cosa faccio per vivere, perché non mi sono ancora sposato e via dicendo, non mi va >> gli altri due si guardarono in silenzio per un attimo poi Peter fece un sorriso:<< Insomma ti serve una spalla, potevi dirlo subito amico mio >> Jasper fece un piccolo sorriso di gratitudine, conosceva Peter dal loro primo giorno insieme a West Point e lui era l’unico che conoscesse tutta la sua storia e quanto per lui fosse difficile relazionarsi con il resto del mondo da quando era rimasto orfano e si era trasferito a Washington dagli zii; in fondo Jasper aveva scelto la carriera militare proprio per quello: usare il cervello e tenere sotto controllo tutto ciò che poteva, meno aveva a che fare con le emozioni e gli sbalzi d’umore delle persone e meglio era.

<< Uhm…una licenza a New Orleans…sicuro che il comandante non avrà niente in contrario? >> domandò Ryley pensandoci su:<< Io ho una settimana ma voi potreste chiedere solamente un giorno o due per il matrimonio >> stava quasi implorando e per certi versi la cosa era quasi comica, ma loro erano amici, commilitoni, fratelli, insomma erano troppo legati per fargli pesare una cosa del genere:<< Faremo domanda appena torneremo alla base così non ci saranno problemi >> commentò Peter poi alzandosi in piedi aggiunse:<< Ma visto che abbiamo ancora un paio d’ore direi che è il caso di pensare ad una cosa molto importante amico mio >> poi sogghignando divertito aggiunse:<< Che diavolo ti metterai a quel matrimonio? >> Ryley alzò gli occhi al cielo e Jasper stava per fare altrettanto ma il terzo borbottò:<< Oh non fare quella faccia, mi ringrazierai quando tutte le invitate non riusciranno a toglierti gli occhi di dosso e ti troverai una bella della Louisiana con cui passare la notte >> inutile andare avanti su quel discorso, l’ossessione di Peter per la moda e i bei vestiti era una cosa nota in tutta la base e che gli aveva fatto guadagnare il soprannome di Dummy (manichino) per quanto se la tirava quando non indossava la divisa della US Navy.

<< Non avrai carta bianca, sono stato chiaro? Niente di quelle tue strampalate camice colorate o quei due dannati cravattini >> lo ammonì Jasper mentre lui e Ryley si alzavano dal tavolo:<< Oh stai tranquillo amico mio, solamente pochi hanno la classe per indossare certe cose, tu sei più un tipo – ci pensò un attimo passandosi una mano sul mento – classico se così vogliamo dire, troveremo sicuramente qualcosa non ti preoccupare >> Jaz voltò la testa verso Ryley:<< Ti prego sparagli se continua così >> l’amicò sorrise e annuì pagando il conto e uscendo dal bar.

 

Due giorni dopo…

<< Jasper! Ciao! >> e la faccia allegra e sorridente, forse troppo sorridente per i suoi gusti, di Victoria comparve sullo schermo:<< Ciao Vic, allora come procedono i preparativi? >> il viso di lei si illuminò, amava essere al centro dell’attenzione e il suo matrimonio era solo l’ennesimo modo per farlo:<< A meraviglia, ho trovato dei centro tavola dorati davvero unici e poi… >> << Vic…Vic… >> non aveva voglia di sorbirsi il resoconto dei preparativi, soprattutto se si trattava di centro tavola e bouquet:<< Vic ti ho chiamato per chiederti un favore >> la ragazza tornò immediatamente seria, se c’era una cosa che adorava più dell’essere al centro dell’attenzione era dispensare favori, non che amasse farlo ma era bello che le persone fossero in debito con lei:<< Dimmi, se posso fare qualcosa per il mio cugino preferito >> Jaz cercò di non fare smorfie, odiava tutte quelle smancerie da quattro soldi:<< Sì, in effetti c’è una cosa >> poi sapendo bene quali corde toccare continuò:<< Potrei portare due amici con me al matrimonio? So di chiederti molto ma sei la persona più organizzata che conosco e sono certo che troverai una soluzione >> Victoria parve pensarci su:<< Due amici? >> lui annuì guardando la webcam:<< Sì, Peter e Ryley >> sul viso di Victoria passò un’ombra fugace ma poi la ragazza si illuminò come un albero di natale:<< Altri due SEAL…oh sarà emozionante, Jessica e Lauren impazziranno all’idea e sono giusto senza cavaliere… >> << Vic…non li porto per… >> << Oh andiamo Jasper me lo devi! E anche tu farai da accompagnatore, non voglio single il giorno del mio matrimonio! >> sapeva bene che c’era uno scotto da pagare, sapeva che gli sarebbe costato caro ma per nessun motivo al mondo si sarebbe presentato là senza i suoi amici a fargli da ancora di salvezza:<< D’accordo come vuoi, ci vediamo al matrimonio >> << Certo! Ah chiama il B&B per chiedergli altre due camere per i tuoi amici, io non ho il tempo di farlo, ti mando il numero più tardi >> poi salutandolo velocemente chiuse la chiamata e il logo di Skype tornò sullo schermo mentre lui si chiedeva se davvero la sua salute mentale valesse tutto quello sforzo.

 

<< Moon River B&B, sono Bella in cosa posso aiutarla? >> << Salve, mi chiamo Jasper Whitlock, dovreste avere una prenotazione a mio nome per l’ultima settimana di ottobre >> Bella fece scorrere velocemente le pagine dell’agenda che sua madre si ostinava a tenere invece di digitalizzare il tutto:<< Mi scusi può ripetermi il cognome? >> non riusciva a trovarlo ma era anche vero che Renée aveva una grafia terribile:<< Whitlock, Jasper Whitlock >> le ripeté la voce dall’altra parte con calma:<< Ah sì ecco qui…Whitlock… >> poi decifrando i geroglifici di sua madre aggiunse:<< Una singola con vista sul fiume per una settimana, in cosa posso aiutarla signor Whitlock? >> Jasper prese un piccolo respiro:<< Mi chiedevo se aveste a disposizione altre due camere per il weekend, due amici mi raggiungeranno e hanno bisogno di un posto dove stare >> due singole? Cavolo con la scusa del matrimonio di Barbie e Ken il Moon River era quasi al completo:<< Ehm…mi spiace ma la sola camera disponibile è una matrimoniale, se ai suoi amici può andare bene… >> Jasper sorrise guardando il suo riflesso allo specchio: Ryley e Peter in una matrimoniale anche se solamente per una notte sarebbe stato a dir poco comico:<< Se la faranno andare bene >> commentò poi asciutto:<< Mi spiace ma non abbiamo altre possibilità al momento >> << Non si preoccupi non avremo problemi >> in fondo i suoi amici erano soldati, si sarebbero adatti:<< Metta pure la camera a mio nome >> << Perfetto, ci vediamo ad ottobre signor Whitlock, arrivederci e buona giornata >> << Arrivederci >> Bella riattaccò prendendo nota della prenotazione per poi chiudere l’agenda e tornare ad occuparsi della lista della spesa, doveva andare al mercato prima che fosse tardi e ordinare ciò che serviva per le ricette di sua madre.

 

<< Bella! >> lei si voltò a quella voce baritonale che la chiamava:<< Emmett! >> e sorrise vedendo l’uomo avvicinarsi cercando di tenere in equilibrio la tracolla di pelle che aveva sulla spalla e le cartellette colorate strette sotto il braccio:<< Ciao! Ma che ci fai da queste parti? Credevo fossi a scuola >> lui sorrise indicando una bancarella a pochi passi da loro:<< Insegno mia cara, oggi lezione interattiva: visita al mercato cittadino >> osservando più attentamente la bancarella Bella si accorse del nutrito gruppetto di bambini che era intento ad ascoltare le spiegazioni del venditore mentre la collega di Emmett li controllava:<< Un giorno proporrò a tua madre una giornata al Moon River con i miei piccoli allievi >> Bella sorrise:<< Mamma lo adorerebbe! Ama i bambini >> << Beh forse aspetta solo che gliene dia uno tu con cui divertirsi >> le guance della ragazza divennero due pomodori a quelle parole, possibile che Emmett non conoscesse un minimo di pudore? Forse era per quello che era l’insegnante più amato del suo asilo: in fondo in fondo era solamente un bambino un po’ cresciuto!

<< Ma che cosa dici? Io non…ho solo ventiquattro anni! >> lui fece spallucce:<< Infatti, hai già ventiquattro anni >> la prese in giro ridendo:<< Idiota >> lo insultò facendogli la linguaccia:<< Sempre a disposizione >> poi tornando incredibilmente serio la guardò fisso negli occhi:<< Senti Bella…c’è un favore che devo chiederti… >> tornò seria anche lei:<< Dimmi pure >> << Sabato ci sarà la cena a casa dei nostri genitori >> << Sì, Rose e Alice mi hanno accennato qualcosa >> << Mi piacerebbe che ci fossi anche tu >>  Bella rimase perplessa:<< Cosa? E perché? >> << Non vuoi venire? Andiamo conosci mamma e papà, gli farà piacere rivederti >> Isabella cercò di capirci qualcosa, c’era qualcosa che Emmett nascondeva:<< Certo, lo so…quello che non capisco è perché tu vuoi che venga anche io >> << Perché sono tuo amico e ti sto chiedendo un favore >> non le avrebbe detto altro e lo sapevano entrambi, ma li sembrava tenerci molto e quindi non vedeva perché rifiutare:<< D’accordo, verrò. A che ora? >> Emmett fece per rispondere quando la sua collega lo chiamò per far spostare la classe alla bancarella successiva:<< Chiama Ed, ti darà lui tutti i dettagli >> << Come? Oh andiamo Em! >> << Chiama lui, anzi magari venite insieme così una volta tanto lui sarà puntuale >> poi salutandola velocemente tornò ai suoi marmocchi.

 

<< Cioè fammi capire bene: rosa cipria, oro e lustrini? D’accordo che siamo a New Orleans, ma questo è davvero pacchiano >> e facendo una smorfia Rose arricciò il naso mentre Alice stava raccontando alle amiche del suo incontro con Victoria di due giorni prima:<< Bella? Bella stai bene? >> domandò poi la piccola Cullen guardando l’amica che non aveva quasi aperto bocca da quando si erano sedute al bancone:<< Cosa? >> << Stai bene? Sembri su un altro pianeta >> commentò Rosalie allungando una mano per stringere la sua:<< Sì, sì tutto bene, stavo solo pensando all’invito di Emmett >> sentendo nominare il suo ragazzo Rosalie sorrise:<< Che cos’ha fatto stavolta quell’orso? >> Bella sorrise appena:<< Niente di che, mi ha invitato alla cena di sabato a casa loro >> poi sbuffando nervosa aggiunse:<< Oh andiamo che cosa centro io in una cena di famiglia dai Cullen? >> le altre due si guardarono per un attimo poi Alice si avvicinò all’amica sorridendo:<< Bella tu sei mia amica, anzi fai parte della famiglia…tutti noi saremmo molto felici di averti a cena con noi >> << Sì, ma sono le vostre cene di famiglia, sono private che… >> Rose non la lasciò finire:<< Alice ha ragione, fai parte della famiglia e se te lo dice una che è stata accolta dai Cullen nonostante sia una perfetta rompiscatole credici! >> in un attimo le tre scoppiarono a ridere e fu proprio così che le trovò Edward quando entrò nella pasticceria alla ricerca della sorella.

<< Ehi ho interrotto qualcosa? >> domandò poi avvicinandosi e sentendosi leggermente osservato:<< No Ed assolutamente! >> commentò Rose con un gran sorriso che le si allargava sul viso:<< Stavamo solo parlando dell’invito che Emmett ha fatto a Bella per la cena di dopo domani >> il ragazzo annuì:<< Sì, mi ha mandato un messaggio prima per ricordarmelo >> poi guardando Isabella aggiunse:<< La cena è alle otto, ti va se ti passo a prendere io così andiamo insieme? >> << Non devi disturbarti, non serve che… >> << Sono di strada, davvero nessun disturbo >> le ricordò allegro e, messa alle strette dagli sguardi delle sue amiche, Bella annuì:<< D’accordo allora, ci vediamo sabato >> Edward annuì a sua volta:<< Ora però scusatemi ma devo parlare un attimo con la mia sorellina preferita >> immaginando che ci fosse qualcosa sotto Alice lo fulminò:<< Che ti serve fratellino caro? >> tanto valeva rendergli le cose difficili:<< Possiamo parlarne in privato? >> << Uuhhhh in privato…allora è una cosa seria >> commentò Rose ridendo per poi guardare Isabella:<< Andiamo visto che non siamo ben accette >> poi afferrandole la mano la tirò giù dallo sgabello trascinandola fuori dal locale.

Rimasti soli Alice guardò il fratello:<< Allora? Che cosa c’è? >> << Mi serve il tuo aiuto >> << Per fare cosa? >> << Emmett ha invitato Bella alla cena di sabato >> << Sì questo lo so >> << Ma io volevo saltare la cena di mamma per invitarla fuori, volevo chiederle di uscire ma quell’impiccione non è mai capace di farsi gli affari suoi >> inaspettatamente Alice, incapace di trattenersi oltre, scoppiò a ridere di gusto:<< Oh Eddy! >> era raro che qualcuno della sua famiglia lo chiamasse ancora così da quando aveva finito le elementari:<< Cosa? >> cercando di riprendere il controllo di sé la ragazza si passò le mani sul viso smettendo di ridere:<< Quanti anni ci hai messo ad arrivarci? >> << Non sei divertente, avevo chiesto a Renée di insegnarmi a cucinare il piatto preferito di Bella e volevo chiedere a te di prepararmi quella tua fantastica creme brulée... >> Alice gli si avvicinò poggiandogli una mano sul braccio:<< Calmati campione, forse possiamo trovare una soluzione… >> << Vale a dire? >> lei sorrise malefica e per un istante lui si chiese dove fosse la sua dolce e adorabile sorellina:<< Sabato prenditi la giornata libera, forse possiamo ancora organizzare qualcosa >>


Grimilde's

Povero Edward! Sembro un po' cattiva ma mi sto divertendo troppo con questa sua versione un po' sfortunata...In fondo credo che se non ci fossero Emmett ed Alice quel poveraccio ci metterebbe una vita a dichiararsi! Chissà magari la cena di famiglia farà il miracolo...
E così Jasper non verrà da solo al matrimonio...anche se Victoria lo ha già accoppiato con qualcuna delle sue amiche ciò non toglie che avrà un piacevole incontro appena arrivato in città,
in fondo è ora di far incontrare i nostri piccioncini ma tutto questo nel prossimo capitolo!
A presto.
   
 
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