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Autore: ino _ chan    14/06/2009    2 recensioni
un manoscritto trovato da una ragazza che racconta la storia di un'amore tanto proibito quanto immutabile nel tempo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le memorie della regina dei demoni / il diario della regina dei demoni

 

Passai il tempo tra la felicità, ma anche tra la solitudine. Si, perché Sesshoumaru doveva controllare un vasto territorio e quindi era spesso via per lunghi viaggi, che potevano durare mesi e mesi. Per tutto il tempo che era lontano io diventavo triste, ma cercavo di reprimere questi miei sentimenti non facendoli vedere a nessuno. Solo Jaken si accorse del mio stato d’ animo e cercò più volte di rincuorarmi e di farmi distrarre.

Passai la maggior parte del mio tempo in biblioteca a leggere degli antichi scritti o a occuparmi del giardino del palazzo, mentre quando il tempo era bello facevo lunghe passeggiate nelle valli che circondavano quella che io consideravo oramai la mia casa.

Mi piaceva anche, durante l’ inverno, rimanere nelle mie stanze a dondolarmi su una seggiola a dondolo vicino al camino ed ammirare quelle scintille che ardevano imperturbabili come il mio amore, e li aspettavo il suo ritorno.

Ogni qual volta rincasava dai suoi pellegrinaggi io ero li ad aspettarlo a qualsiasi ora, anche a quella più tarda, nelle sue stanze.

Una volta, essendo notte fonda, mi addormentai sul divanetto posto nella stanza di Sesshoumaru. Lui entrando e vedendomi assopita mi prese con il suo unico braccio e mi depositò sul grande letto.

Quando mi svegliai alla mattina con mia sorpresa e imbarazzo mi ritrovai circondata dal suo braccio che mi avvolgeva il bacino mentre la mia testa era posta sul suo petto; da li potevo chiaramente sentire il suo profumo.

Nell’istante in cui lo guardai, lui si svegliò e mi rivolse un impercettibile sorriso, poi dolcemente si spostò da parte a me e mi regalò un bacio lunghissimo e sussurrò:

- Buongiorno amore -

- ‘Giorno -

- Ieri quando sono tornato ti ho vista che dormivi sul divano e non volendo svegliarti ho pensato di farti dormire in modo più comodo -

- Ti ringrazio ma ora sarà meglio alzarsi - dissi io, ma lui me lo impedì.

- Non pensarci neanche, sai ieri quando ti ho visto eri bellissima e non ti ho svegliata perché volevo ammirarti in tutto il tuo splendore - così dicendo mi fece arrossire e approfittando del mio imbarazzo mi baciò e mi costrinse a rimanere a letto per tutto il giorno.

Una cosa che adoravo in Sesshoumaru era che quando tornava da un viaggio dedicava  tutto il suo tempo solo a me.

Il mio signore era dolce e premuroso e mi ricopriva di attenzioni, alla faccia di chi credeva che fosse un demone spietato e gelido, anche se infondo potevo capirli: visto che si comportava così solo in mia presenza.

Il nostro amore era ogni giorno più grande e vivo dentro di noi, quando però accade qualcosa che non mi sarei mai aspettata.

Ricordo con nitidezza che era un assolata giornata di primavera. Il sole splendeva in alto nel cielo terso e riscaldava tutto con i suoi potenti raggi. Al palazzo c’ era una calma che durava oramai da mesi e mesi, infatti come accadeva molto spesso Sesshoumaru era partito per una delle tante terre che egli controllava e non avrebbe fatto ritorno a casa ancora per molto.

Come sempre mi occupavo del palazzo e del giardino, che adoravo particolarmente, però proprio mentre stavo salendo le scale ebbi un giramento di testa e caddi. Per mia fortuna un servo vedendomi mi prese e quando mi svegliai mi ritrovai nelle mie stanze.

Non mi sentivo molto bene, avevo un forte senso di nausea e fui costretta a rimanere a letto per alcuni giorni. Quando però stetti ancora male Jaken mi convinse a chiamare il medico che visitandomi mi disse:

- Mia signora, la malattia che vi ha colpito in questi giorni non è niente di grave semplicemente voi presto darete alla luce l’ erede del sommo Sesshoumaru - sentendo queste parole rimasi esterrefatta: aspettavo un bambino il mio sogno di diventare madre si sarebbe presto avverato e per di più quel figlio apparteneva a Sesshoumaru. Ero al settimo cielo, ma chiesi al dottore di non dire niente a nessuno perché volevo essere io ha informare personalmente il mio amato.

Arrivò qualche giorno più tardi, io stavo male e per questo ero rimasta a letto. Lui aprì la porta delle mie stanze, perché aveva saputo che nel periodo in cui era lontano non stavo molto bene. Allora preoccupato era subito venuto da me e visto che stavo riposando, pazientemente vegliò sul mio sonno fino a quando mi svegliai a pomeriggio inoltrato.

Quando aprii gli occhi, volsi lo sguardo alla mia destra e vidi il voto del mio amato concedermi uno dei suoi sorrisi che mai a nessuno altro aveva mostrato, poi parlò:

- Ben svegliata mia signora -

- Ciao…come è andato il viaggio? - dissi ancora assonnata.

- Bene, ma tu come stai??? Mi hanno riferito che in questi giorni non sei stata bene -

- Ora sto meglio, ho avuto qualche mancamento a causa della stanchezza, niente di cui preoccuparsi, ma non dirmi che sei rimasto qui fino ad adesso -

- Beh…diciamo che ero venuto a salutarti -

- Ma Sesshoumaru sarai stanco, infondo il viaggio è stato lungo se vuoi puoi… - dissi arrossendo perché non ero ancora abituata a fare certe proposte.

- Io posso cosa? - disse il mio signore divertito

- Beh…ecco…tu… - ma lui capì perfettamente ciò che volevo dirgli e mi disse:

- Posso coricarmi qui con te??? – e senza dire niente alzai la coperta dove lui dopo essersi spogliato si coricò. E poi mi disse:

- Mia signora sono stato via a lungo e dobbiamo recuperare il tempo perduto -

- Avete perfettamente ragione - e così dicendo mi diede un dolcissimo bacio che via a via divenne sempre più profondo.

 

Mi svegliai qualche ora più tardi accoccolata sul suo torace, mente mi continuavo a chiedere perché non gli avevo detto niente riguardo la mia gravidanza. Lo so, era stupido perché sapevo che lui mi amava, però avevo paura che lui non avrebbe accettato la cosa e mi avrebbe allontanata, ma la mia era solo una paranoia.

Il flusso dei miei pensieri venne interrotto da dei baci che vennero posti nell’ incavo della mia spalla. Allora alzando lo sguardo vidi Sesshoumaru, che intanto aveva cominciato ad accarezzarmi un braccio e poi mi disse:

- A cosa stai pensando?-

- A niente non preoccuparti-

- A beh, allora tesoro sto tranquillo- mi disse con ironia, rimanendo poi per un po’ abbracciati. Quando decidemmo di alzarci e dopo essermi quasi completamente rivestita, lui si avvicinò a me e mi abbracciò da dietro per poi farmi voltare e baciarmi.

Prese qualcosa dalla tasca del suo kimono e poi mi fece aprire la mano e lentamente porse in essa una collana.

Era bellissima, tutta in argento con un cuore diviso a metà. Me la allacciò al collo e mi disse mormorandomi all’ orecchio:

- Questa collana l’ ho fatta confezionare apposta per te da un orefice, il migliore a mio avviso, che ho trovato durante il mio viaggio -

- Non dovevi -

- Perché scusa non ti piace? -

- No, non è per questo. E’ magnifica, solo non ce ne era bisogno -

- Invece ti sbagli dovevo regalartela perché questa simboleggia tutti i sentimenti che io provo nei tuoi confronti. Vedi questo è un cuore diviso a metà e per formare un cuore completo ci vuole l’altra sua metà – disse tirando fuori dalla tasca del kimono un altro cuore, che fatto combaciare con quella allacciata mio collo si univano perfettamente.

Ora non avevo più alcun dubbio, era sicura e pronta a dire al mio gelido signore la lieta novella.

- Sesshoumaru, devo parlarti- dissi facendomi molto seria

-Dimmi, cosa c’è??? –

- Riguarda la causa del perché in questo ultimo periodo non sono stata bene -

-….- non sentendo il mio signore dire niente lo accolsi come un invito a continuare.

- Vedete mio signore, il medico visitandomi ha detto ch… - ma prima di riuscire a finire di parlare fui interrotta.

- Come??? il medico ha me non ha detto niente, lo farò uccidere immediatamente -

- No, ti prego non prendertela con lui, sono io che gli ho chiesto di non dire niente, perché volevo comunicartelo di persona - dopo un lungo respiro dissi - Mio signore, aspetto un figlio da voi - dissi guardandolo negli occhi, anche rimasi preoccupata della sua reazione, visto che per un lungo periodo di tempo mi fissò senza dire una parola per cui con mia immensa sorpresa disse – Rin è fantastico! – mai avevo sentito pronunciare tali parole dal mio amato e ne rimasi profondamente colpita.

Così passarono tranquilli e tra le più attente cure di Sesshoumaru i nove mesi di gravidanza.

Il primogenito ed erede del vasto impero degli ino-youkai si chiamava Ino-Taisho ed era un mezzo demone! Assomigliava in tutto e per tutto a Sesshoumaru nei lineamenti del viso. Unica eccezione erano però le due orecchie a punta che spuntavano impertinenti.

Con il tempo, crescendo si notò che non solo il suo aspetto era identico al padre ma anche il suo carattere non era da meno. Freddo e glaciale, molto composto. Mi sembrava di vedere Sesshoumaru in miniatura  e in più era estremamente abile nell’uso della spada, ed era l’orgoglio di suo padre.

Rimpiango con rammarico quei giorni di felicità che scorrevano inesorabili.

 

Ora invece, non mi rimane quasi più niente, se non la collana che il mio principe mi aveva regalato.

Le cose che però mi mancano di più sono proprio Sesshoumaru e Ino-Taisho.

Sesshoumaru è morto in battaglia e Ino-Taisho è stato catturato e ucciso.

Io invece, sono stata il giocattolo di molti demoni, ma per fortuna ora nessuno bada molto a me che sono solo una semplice nigen.

Dell’ impero e delle gesta degli Ino-youkai resta solo il ricordo e le leggende che vengono narrate tra gli uomini.

E’ buffo però che nelle storie ci sono anche io “una principessa umana che il demone, incantato dalla sua bellezza, rapì e la portò nel suo castello dove nessun altro poteva arrivare”.

Io che sono qui, in una cella logora che è oramai diventata la mia casa. Però nonostante tutto aspetto con impazienza il momento in cui potrò rincontrare il mio amato, perché io sono morta in quel giorno di pioggia con lui e una parte di me aspetta solo il nostro ricongiungimento definitivo.

Però di fronte a questi mostri che ogni tanto vengono a trovarmi io mi comporto adottando la naturale freddezza del mio signore. Non voglio mostrare un minimo segno di cedimento perché per tutti sono e sarò per sempre

 

                                                                                                                                                Rin la signora dei demoni

 

 

 

- Fine -

 

 

 

oOo - SPAZIO AUTRICE - oOo

Finalmente sono riuscita a finirla, ce ne è voluto di tempo xDxD però sono troppo impegnata per riuscire a scrivere con costanza xDxD .

E’ finita un po’ male…anche se non era nelle mie intenzioni all’inizio.

Alla prossima ^_-

   
 
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