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Autore: verystar02    19/07/2017    2 recensioni
Dopo la battaglia tra esorcisti e satana che aveva quasi distrutto la True Cross un nuovo male colpisce l'umanità.
Il mondo è, ancora una volta, in pericolo.
Esorcista o demone? Solo te puoi decidere cosa essere.
Un nuovo arrivo sconvolgerà le vite degli studenti di esorcismo e non solo.
Cosa potrebbe comportare convivere con dei re demoni, parecchio possessivi, di Gehenna?
Riuscirà una ragazza a tenergli testa o si farà sottomettere da quest'ultimi?
Inoltre che segreti nasconde nel suo passato la novizia e cosa la lega a Gehenna e agli otto re?
"Il male é un punto di vista, Dio uccide indiscrimatamente e cosi' faremo noi, perché nessuna creatura di dio é come noi, nessuno simile a lui quanto noi "
La storia ha raiting orange ma ci saranno scene esplicite di sesso, violenza, splatter, triangolo, quindi penserò bene se cambiarlo in futuro.
Se vi ho incuriositi, accomodatevi pure.
I commenti sono bene acetti anche perchè è la mia prima fic su Ao no exorcist.
[...]Dai primi capitoli.
«Sei salato sulla mia auto in corsa?» Chiese Mephisto alla figura appena "salita" a bordo della limousine.
«Si. Perchè?» Rispose ingenuemente il ragazzo.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amaimon, Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Rin Okumura, Satana
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Threesome, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Davanti all'entrata non c'era però nessuno.
Ne macchine, ne persone, il vuoto assoluto.
Di fronte a lei e alla sua sinistra c'erano due strade, quella dinnanzi era deserta e procedeva lungo la sua destra fin dove il suo sguardo arrivava.
Oltre alla strada di dirimpetto c'era invece un parcheggio vuoto circondato da alberi e arbusti.
Il fatto che non ci fosse alcun suono era anormale.
Tutto questo silenzio la inquietava.
Nel frattempo, non vedendo arrivare nessuno Ryse decise di sedersi,  teneva entrambe le mani tra i capelli, e i denti a torturarsi il labbro inferiore facendo saettare lo sguardo da una parte all'altra della strada.
Dove può essere... si chiedeva mentre si arrotolava attorno a un dito una ciocca bionda.
Quando improvvisamente qualcosa attirò la sua attenzione; un uomo sulla quarantina iniziò a camminare verso di lei dalla parte opposta della strada, dove si trovava il parcheggio.
Ryse dovette currugiare lo sguardo per scrutarlo a dovere.
Era pelato, e barcollava pesatemente, aveva una camicia aperta e una bottiglia di vetro nella mano sinistra, ma la cosa che la scioccava di più era la sua errezione in bella vista essendo sprovvisto di mutande.
Spaventata la ragazza risalì subito in piedi raccogliendo la propria roba e indietreggiando, cercando di aprire la porta di legno dietro di lei, senza risultati.
Essa infatti era chiusa e si poteva aprire solo dall'interno o utilizzando una chiave che lei ovviamente, avendola lasciata alla reception prima di uscire, non possedeva.
Cercò di coprirsi la profonda scollatura della magietta chiara che indossava utilizzando la propria giacca, per fortuna quella mattina aveva deciso di indossare jeans lunghi nonostante la sotile brezzolina estiva e non la gonna che Penelope le aveva consigliato di mettere.
Ryse era paralizzata dalla paura non riusciva a pensare a nulla, avrebbe voluto solo scappare ma le gambe non glielo permettevano.
Si girò per vedere se l'uomo ci fosse ancora, ma quando lo intravise era solo a pochi metri da lei.
«Eddai bella ragazza, divertiamoci un pò, io e il mio amichetto abbiamo tanta voglia di "giocare" con te.» Parlò l'uomo e un conato di vomito salì in gola alla ragazza.
Si sentiva la puzza dell'alcol che aveva ingerito quello schifoso da lontano metri, alcol con cui probabilmente si era anche sporcato quella lurida camicia.
La bionda indietreggiò ancora di più stringendosi alla porta di legno, e pregando che qualcuno venisse ad aiutarla.
Poi udì la sgommata delle ruote di un auto e venne abagliata da dei potenti fanali che le fecero chiudere a forza gli occhi.
Quello che udì in seguito furono solo urla di dolore rumore di ossa frantumate e il suono degli schizzi di sangue che colpiscono fragorosamente la strada.
Quando poi il rumore secco cessò riaprì lentamente gli occhi e si dovette trattenere dall'urlare.
Era rimasta abbastanza sconvolta da ciò che era successo.
L'uomo che si era avvicinato con l'intento di stuprarla si trovava ora, con il cranio frantumato l'intestino schizzato fuori reversato sul cemento e con una pozza di abbondante sangue intorno, sotto le ruote di una lussuosissima limousine rosa.
Era sbalordita non sapeva che fare.
«Hai intenzione di entrare Ryse-chan o vuoi aspettare ancora molto e restare li con la bocca spalancata?» Esclamò una voce dall'interno della limousine.
La riconosceva era del numero che aveva chiamato pochi minuti prima al cellulare.
Velocemente con la valigia in mano si diresse verso la limousine cercando di non sporcarsi le scarpe con il sangue che imbrattava il marciapiede.
Prima ancora di afferare la maniglia della portiera quest'ultima si aprì da sola e lei ci si precipitò dentro di fretta richudendosela alle spalle.
«Quanta fretta.» La canzonò la voce roca dell'individuo che non aveva ancora notato all'interno della limousine.
«Ti supplico possiamo partire... non voglio più vedere questo posto.» Implorò Ryse senza guardarlo negli occhi ma tenedo lo sguardo fisso sul pessimo motel.
«Ogni suo desiderio è un ordine Ryse-chan.» Risponde lui ridendo e alzando le braccia come segno di resa.
La limousine partì e Ryse allora potè finalmente schiarirsi le idee e focalizzare ciò che era appena successo negli ultimi cinque minuri.
Un uomo ha tentato di stuprarla, lo stesso uomo poi è stato investito da una limousine su cui poi lei è entrata senza esitare.
"Molto sconsiderato da parte tua cara Ryse" si trovò a pensare per poi guardarsi in torno.
Era uno spazio accogliente, total black, con sedili in pelle e apposito minibar ben fornito, inoltre c'era anche una finestra sul tettuccio che lasciava intravedere il cielo scuro.
Poi dopo qualche secondo si ricordò anche del suo "salvatore" e si girò col volto a fissarlo.
Aveva un aspetto particolare e se ne stava li nell'ombra a guardarla curioso.
Era vestito esageratamente elegante, con smoking bianco e cravatta rosa.
Teneva sulle ginocchia un buffo cilindro bianco con un cinturino del colore della cravatta.
A  incorniciare il suo look bizzarro si univano il pizzetto curato e i capelli, da cui spuntava un ciuffo come ad uncino in cima, entrambe viola.
Nonostante l'aspetto inusuale aveva un qualcosa che l'attraeva molto, forse quell'aria misteriosa o quegli occhi smeraldo, ma non poteva negare che aveva provato un brivido di piacere appena l'aveva visto.
«Te dovresti essere Mephisto-sawn giusto?» Domandò a quel punto Ryse incrociando le braccia al petto e fissandolo negli ipnotici occhi.
Lui udita la domanda le si accomodò accanto, rovesciando la testa indietro, contro lo schienale, e chiudendo gli occhi.
lo sguardo di Ryse vagava su di lui, apprezzando ogni suo minimo particolare: le ciglia, il profilo degli zigomi, la perfetta linea della mandibola… Le sue labbra catturarono l'attenzione della ragazza facendola non accorgere che il ragazzo aveva aperto gli occhi e che la stava osservando.
Il ragazzo le si avvicinò ulteriormente per poi infilare la testa nell'incavo del suo collo e inspirare forte il suo profumo.
«Esatto sono io» Gli sussurrò provocatorio all'orecchio non riuscendo a trattenersi dal leccargli il lobo provocandole un mugugno di piacere.
Si staccò desolato da lei solo dopo averglielo tormentato per una buona manciata di minuti.
"E' davvero lei quindi? E' lei che mi fa provare questo?! Le profezie non sbaglivano..."Pensava i ragazzo nella sua mente per poi rimettersi seduto composto e con lo sguardo perso nel vuoto.
Ryse era stordita quel semplice tocco le aveva mandato il cervello in pappa.
Ma a ricondurla con i piedi per terra fu il tonfo che si sentì sul tettuccio della limousine.
Visibilmente scossa fu compito di Mephisto tranquillizzarla.
«Tranquilla è solo mio fratello minore Amaimon che, come me, vuole fare la tua conoscenza» Gli disse calmo mentre apriva il finestrino sul soffitto dell'auto e faceva entrare uno strano individuo.
«Sei salato sulla mia auto in corsa?» Chiese Mephisto alla figura appena "salita" a bordo della limousine.
«Si. Perchè?» Rispose ingenuemente il ragazzo.
«Sei un pazzo! Spero tu non mi abbia strisciato l'auto» Lo rimproverò Mephisto iniziando una lite noiosissima per il nuovo arrivato.
Intanto mentre i due, a quanto pare, fratelli bisticciavano Ryse potè prendersi alcuni minuti per ammirare il nuovo ragazzo.
Ne osservo ogni particolare, dal colore tenue della carnagione al colore più evidente dei capelli verdi. Gli occhi erano azzurri, un bellissimo azzurro e parevano quasi surreali da quanto erano belli. Il suo abbigliamento come quello del fratello era discutibile.
Una cosa si notava particolarmente, era più giovane di Mephisto e come il fratello il suo fare misterioso l'attirava non poco.
Indossava una lunga camicia marrone che terminava con due  lunghe punte, un gilet beage, dei pantaloni anch'essi marroni ma con dei poins e una cravatta a righe bianche e gialle.
Era caduta in un circo?!
Era così distratta nei suoi pensieri che non si era accorta che i due avevano smesso con il breve litigio e che ora avevano entrambe gli occhi su di lei.
Lo sguardo del verde era curioso, come se non avesse mai visto un essere umano mentre quello del viola era più rilassato e tranquillo.
«E così lei e davvero Ryse?» Domandò all'improvviso il verde portandosi un lecca lecca alla bocca e facendo cessare il silenzio imbarazzante che si stava creando.
«Penso di si, non l'ho ancora testato, ma ha chiamato il mio numero chiedendo aiuto e dicendo che di chiamava Ryse Miyoshi, quindi non penso ci sia stato un errore.» Rispose Mephisto lisciandosi il pizzetto.
«Miyoshi? Che cognome ridicolo le hanno scelto in quel angusto luogo» Esclamò ridendo di gusto e battendo ripetutamente la mano sulla spalla del fratello che di rimando gli laciò uno sguardo truce.
Scelto?... Effettivamente i tutori dell'orfanatrofio le avevano comunicato che al suo arrivo aveva con se solo un bigliettino con il nome, non avevano accennato anche a un cognome, ma questo come facevano a saperlo?.
«Io...» Tentennò lei a corto di parole incontrando il suo sguardo incuriosito, il verde si aspetta davvero che lei dicesse qualcosa?
 Lui la osservò a lungo, le labbra che gli si schiusero e formarono un sorriso.
Ryse ricambiò imbarazzata indecisa sul da farsi quando a rompere il silenzio questa volta fu Mephisto.
«Per ora quello che devi sapere è che ti stiamo portando alla True cross, una città scuola di cui io sono il preside dove svolgerai i corsi; li resterai tuttavia sotto il nostro totale controllo perchè dobbiamo assicurarci la tua totale incolumità, questo vuol dire che io e Amaimon ci alterneremo nel venirti a prendere e nell'accompagnarti a lezione, potremmo anche decidere di venire direttamente con te o di controllarti tramite altri mezzi. Oltre a questo tu non potrai dormire in un dormitorio come fanno gli studenti normalmente, ma dovrai abitare con me e mio fratello nel mio castello, in cima alla true cross, fidati ti sentirai subito a casa. Se ti chiedi perchè facciamo tutto questo è per controllarti e proteggerti da gente di cui non possiamo ancora dirti il nome.»
«Io...non ho capito nulla, ma non importa a me basta che non mi facciate più tornare in quel posto orribile.» Ammette, inizialmente scherzando per poi incupirsi e abbassare lo sguardo sul pavimento dell'auto man mano che terminava la frase.
Questo cambio improvviso di umore fece sbalordire i due fratelli non noti alle emozioni umane.
«Nessuno ti farà più del male.» Sussurrò in modo pacato Amaimon sedendosi accanto a lei seguito poi da Mephisto che si sedette nel lato opposto sempre affianco alla ragazza che tra un sbadigio e un'altro si addormentò sulla spalla del minore.


 

Angolino di Veronique

Ecco il secondo capitolo ho portato modifiche anche a esso ma in modo minore rispetto al precedente capitolo.
Già si capiscono alcune cose in più sulla cara Ryse.
Chissà che legame ha con i nostri due cari fratellini demoni?
Chiedo perdono per aver creato un Amaimon troppo occ e la setssa cosa con Mephisto.
Continuate a leggere, vi adoro.
  
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