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Autore: Francy_Kid    19/07/2017    3 recensioni
~ Sequel di "Masque tombé" e di "Amour masqué" ~
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L'estate sta finendo e presto i nostri eroi dovranno tornare a scuola. Papillon è stato sconfitto ed ora convive "pacificamente" con Ladybug e Chat Noir, che ha scoperto essere Marinette e Adrien, suo figlio.
Lila, dopo la sua ultima battaglia contro i due eroi parigini è riuscita a rubare il Miraculous della volpe ottenendo nuovi poteri, ma un giorno si presenterà a lei una donna nel suo bar preferito che le promette ciò che vuole: vendetta e potere.
L'italiano accetta ed i possessori si ritroveranno in una battaglia contro una creatura mai vista.
Molti segreti sulla creazione dei kwami verranno svelati e le bugie che si erano raccontate per anni cadranno.
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Aggiorno il mercoledì ^^
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Maestro Fu, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The masked serie'
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«Di' "mamma". Dai un piccolo sforzo. "Mam-ma".» esclamò la donna, scandendo bene le lettere.

«Pappa...»

«No. "Mam-ma".»

«Pappa!» esclamò felicemente il bambino comodamente seduto nel seggiolone, mentre guardava la madre con luminosi occhi verdi.

«È inutile Martine, sono io il suo preferito.» esclamò trionfante Gabriel, entrando in cucina con un sorriso divertito.

La donna mise il broncio. «Comunque dice "pappa". Preferisce il cibo a noi...» mugugnò offesa, mettendosi dritta per essere circa allo stesso livello del marito.

«Ma sono io che gli do gli omogeneizzati e le pappette per i bambini, ergo si riferisce a me.» puntualizzò Gabriel con una nota d'orgoglio, avvicinandosi alla moglie.

«Chi lo ha allattato fino alla settimana scorsa?» lo sfidò lei, incrociando le braccia al petto.

«Beh, io no di certo.» ridacchiò, tastandosi il petto. «Dai, a volte ti cerca ancora per un po' di latte materno.»

«Ecco, quindi "pappa" è per me. Vuole me.» disse vittoriosa, puntando con l'indice il naso dell'uomo.

 

Gabriel rise e abbracciò la moglie alla vita, facendo ridere anche il piccolino.

 

«Guardalo, si diverte.» disse sorridendo Gabriel, ancora abbracciando la moglie.

«Perché sa che siamo una famiglia felice, e sempre lo saremo.»

 

I due si baciarono, sorridendo nel sentire il loro pargoletto ridere un'altra volta.

 

 

 

 

 

 

Mattine rientrò a casa con un sorriso smagliante, salutando Nathalie, la nuova segretaria del marito, assunta poiché malgrado Gabriel fosse diligente ed un grande lavoratore, non aveva tempo materiale per occuparsi di tutto lui –il lavoro e la famiglia– e rischiava di scordarsi alcuni incontri se non li scriveva sull'agenda del cellulare.

 

Mattine selezionò le persone migliori, ma stava a Gabriel decidere chi l'avrebbe seguito nel suo lavoro e non poté fare scelta migliore di Nathalie Sancœur: una giovane donna intraprendente e diligente, che non sbagliava mai nulla e che, molte volte, si offriva anche di aiutare ad amministrare la giornata lavorativa e dell'educazione del figlio.

 

Martine non aveva mai immaginato che potessero esistere persone del genere, ma si doveva ricredere.

 

Salì le scale che conducevano all'ufficio del marito, bussando un paio di volte prima che Gabriel le disse l'ok per entrare.

 

Sapeva quanto indaffarato fosse, ma c'era una cosa urgente che doveva riferirgli.

 

«Ciao Tesoro.» esclamò felice Gabriel dalla sua scrivania, interrompendo il lavoro per parlare con lei.

«Ciao.» rispose semplicemente, dandogli un bacio sulle labbra. «Come va il lavoro?»

«Potrebbe andare meglio. Ho inviato la scaletta degli abiti da presentare alla sfilata, ma quello stupido di Pierre l'ha persa, quindi ho dovuto rifarla, e poi mi hanno chiesto di disegnare degli abiti estivi basandomi sugli scacchi. Ora dimmi come posso fare a trasformare il cavallo e la torre in dei costumi da bagno?!» esclamò esasperato l'uomo, lasciando andare la matita sul tavolo.

Martine sorrise dolcemente, baciandogli la guancia. «Tranquillo, so che ce la farai. Ora vado a controllare Adrien, è da stamattina che non vedo il mio bambino.»

«Ha quindici anni, ormai è un adolescente.»

«Ma rimarrà sempre il mio bambino.» rispose lei risoluta, uscendo dall'ufficio del marito.

 

La donna si poggiò contro la porta appena chiusa, accarezzandosi il ventre.

 

Chissà come Gabriel avrebbe reagito alla notizia, pensò divertita, per poi portare la mano all'altezza del cuore, sfiorando il gioiello che usava come spilla a forma di coda di pavone.

 

Glielo avrebbe detto appena sarebbe tornata dalla sua missione, appena avrebbe reso il mondo un posto più sicuro per suo figlio.

 

 

 

 

 

Il campanello di Villa Agreste riportò alla realtà Gabriel mentre tentava di creare l'ennesimo capo d'abbigliamento dopo aver trovato l'ispirazione grazie ad uno strano libro trovato nel cassetto della moglie insieme alla sua sulla a forma di coda di pavone.

 

L'aveva lasciata a casa poco prima di partire per un viaggio di piacere in Tibet, un Paese che lei aveva sempre desiderato visitare.

 

Sapeva che non doveva sbirciare nelle sue cose, soprattutto perché rispettava la sua privacy, ma quel libro aveva acceso la sua curiosità.

 

Una volta aperto aveva trovato solo segni incomprensibili seguiti da delle immagini di quelli che sembravano persone con dei strani costumi.

 

Il leggero tocco di Nathalie che bussò alla porta del suo ufficio attirò la sua attenzione e, dopo il suo consenso ad entrare, notò che era seguita dal commissario della polizia, entrambi con sguardo dispiaciuto e triste sul volto.

 

«Buongiorno, è successo qualcosa?» domando curioso, preoccupato degli occhi lucidi dell'assistente.

«Signor Agreste, si tratta di sua moglie.» disse con calma, non volendo metterlo in allarme prima della notizia.

«Martine? Cosa le è successo?» rispose incaricato, alzandosi dalla scrivania.

«Ci è giunta notizia dalla polizia in Tibet che non ha preso il volo prenotato. Hanno tentato di contattarla e cercarla nell'hotel in cui era...»

«Vada al punto.»

«Ha avuto un incidente. Un ubriaco l'ha investita.»

 

Il sangue di Gabriel si gelò nelle vene e sentì le gambe cederli; crollò sulla sedia, sentendo come se un treno merci lo avesse appena investito.

 

L'ispettore lo salutò, immaginando il suo stato d'animo e, dopo che Nathalie lo accompagnò fuori, la donna tornò nello studio, trovando Gabriel ancora con lo sguardo fisso sulla spilla della moglie, unico oggetto lasciatogli prima di sparire.

 

Non poteva credere a quelle parole, sembrandogli tutto un incubo, eppure era successo realmente.

 

La sua famiglia era distrutta, tutto da quello stupido viaggio.

 

Strinse il gioiello tra le dita, volendo sentire almeno la sua presenza in quel piccolo oggetto.

 

«Nathalie, di' all'ispettore Raincomprix di mobilitare tutti i poliziotti in Tibet per trovare quel maniaco.» esclamò in tono serio. «E chiama Adrien.»

«Vuole dargli la notizia?» esclamò sorpresa, asciugandosi una lacrima che le ricava la guancia.

 

Anche lei era rimasta scossa dalla scomparsa della signora, essendoci affezionata per il suo buon cuore.

 

«Deve sapere, non gli ho mai mentito. E d'ora in poi cambieranno parecchie cose.»

 

 

 

 

 

 

 

«No! È impossibile! Tu non sei mia madre!» urlò scioccato Adrien, stringendo i pugni.

«Eppure è così, moccioso.» ghignò Null, guardandosi le unghie affilate con nonchalance. «Stai tranquillo. Lo sarò ancora per poco.»

«Cosa intendi?»

«Adrien.» lo chiamò Wayzz attirando la sua attenzione. «Ti ricordi cos'acevamk detto dei poteri di Null?»

«Lui prende il possesso del corpo e della mente della persona, esaurendo la sua energia vitale.» spiegò nuovamente Nooroo vedendo lo sguardo scioccato del ragazzo.

«No... non è possibile...»

«Eppure è così, ragazzino. Tua mamma è davvero una donna forte, ma non invincibile.» puntualizzò il mostro sempre con un ghigno.

 

Adrien scattò in avanti, ma, nuovamente, il padre lo fermò, tremando per la collera.

 

«Mi consolo con un esperimento del signor Mark.» aggiunse. «Fai entrare il ragazzo.»

 

Lo scienziato annuì e prese un telecomando, premendo il pulsante al centro e facendo aprire le porte alle sue spalle, rivelando un ragazzo pallido dai capelli bianchi.

 

Il ragazzo camminò con passo lento e sicuro fino a raggiungere il fianco di Null.

 

La creatura sorrise. «Ecco qua il degno successore di tua madre. Lui è Dagon.» lo presentò, mettendogli una mano sulla spalla pallida.

 

Rutti rimasero senza parole. Il suo sguardo emanava pura cattiveria, malgrado il suo viso era calmo ed i suoi lineamenti erano rilassati.

 

Marinette sentì un brivido percorrerle la spina dorsale nel vedere quegli occhi policromatici.

 

«Bell'entrata, ma noi siamo in sei, mentre voi in tre. Che sperare di fare contro di noi?» esclamò Christian, applaudendo in modo sarcastico.

«Sicuro?» chiese Null inclinando la testa di lato.

 

Catherine camminò verso di loro, sistemandosi sul lato destro del marito, per poi guardare Lila.

 

La ragazza si mosse, dirigendosi verso il nemico.

 

«Lila! Che storia è questa?» urlò Marinette indignata, oltre che sorpresa.

«Semplice, voglio il potere.»

«Io credevo che fossimo diventati amici. Ci fidavamo di te.» esclamò Adrien.

«Mi dispiace per te, carino, ma il potere mi stuzzica di più degli amici, di cui non so di che farmene!» esclamò la mora con divertimento, mettendo la mano sul fianco.

Null ghignò. «Bene, ora direi che siamo noi in maggioranza. Senza contare che non credo il vecchietto combatterà.» disse indicando Master Fu.

«Beh, non ha tutti i torti...» rispose con imbarazzo, grattandosi il collo.

«Non importa, la proteggeremo noi.» esclamò determinata Marinette. «Null, faremo di tutto pur di sconfiggerti. Tikki, trasformami!»

 

I quattro portatori arrivarono i loro Miraculous, ed ora, Null, poté vedere con i suoi occhi la Ladybug e lo Chat Noir del ventunesimo secolo.

 

La creatura si leccò le labbra, scattando con la testa e rivelando l'intero volto, facendo irrigidire gli eroi.

 

«Bene.» ghignò. «Diamo inizio ad un'altra battaglia. Vediamo chi sopravviverà questa volta.»

 

 

 

 

 

 

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ZAN ZAN!

 

Prossimo capitolo battaglia! :D 

 

Tenetevi pronti🌚🌚🌚

 

Sorratemi, ma ho i pittori in casa... ma almeno camera mia è più figa U^U

Perdonatemi anche se la pubblicazione fa schifo, ma non avendo ancora montato il computer devo fare tutto da cellulare. Sistemerò il capitolo domani ^^

 

A mercoledì prossimo :D

 

Francy_Kid

  
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