Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: samv_s    22/07/2017    2 recensioni
Jimin continuò ad osservarlo con sguardo scettico: uno come Yoongi non era solito aiutare le persone, eppure in quel momento gli stava offrendo una mano per conquistare il rosso.
"Accetto." Disse, quindi. Tentar non nuoce, no?
Vmin//Yoonmin. Accenni Namjin
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“È ora di andare.” Aveva detto Yoongi, bloccando le urla entusiaste di Hoseok. Aveva salutato i suoi amici, aveva afferrato la mano di Jimin ed erano usciti dalla saletta. In poco tempo si erano ritrovati nuovamente in strada e con poche falcate, raggiunsero la moto salendoci sopra.
Il viaggio dal centro fino a casa del corvino era avvenuto in religioso silenzio: Jimin non aveva proferito parola, e Yoongi era troppo stanco ed insoddisfatto per aprire un discorso. Certo, era riuscito a fare ingelosire Taehyung – la faccia cupa che aveva messo su nel momento del bacio ne era stata la prova – ma aveva miseramente fallito con Hoseok: quel ragazzo sembrava, anzi, approvava la sua “frequentazione” con Jimin. Doveva pensare a qualcosa che lo spingesse a mettere in dubbio i suoi sentimenti per il rosso, qualcosa che lo facesse vacillare.
Jimin, dal canto suo, aveva la testa bombardata da mille pensieri ed aveva paura che se solo avesse aperto bocca, avrebbe finito col dire cose che non pensava realmente.
Avrebbe tanto voluto picchiare Yoongi in quel momento, e non cingergli i fianchi per non cadere dal suo motorino. Sapeva che la sua stupida idea avrebbe portato a cose del genere, ma mai si sarebbe aspettato che accadesse così velocemente. Ed aveva voglia di picchiarlo perché non gliene aveva fatto parola, non lo aveva preparato psicologicamente e fisicamente a vedere la faccia distrutta di Taehyung. Ma voleva picchiarlo anche perché la sua gentilezza lo aveva colpito e mandato in confusione: il modo in cui gli aveva poggiato le mani sulle guance, lo sguardo che gli aveva rivolto, il tocco leggero delle sue labbra. Tutti modi di fare che Jimin non pensava che il grigio potesse mai avere: e ciò lo mandava in bestia, perché sapeva che quelli erano stati soltanto gesti dettati dalla situazione. E per un momento, sentì un moto di gelosia attanagliargli lo stomaco perché aveva notato come l’atteggiamento del maggiore cambiasse in presenza di Hoseok e Taehyung. Aveva notato come si comportasse da amico con loro due. Per un breve istante, mentre il leggero vento serale gli scompigliava quei pochi capelli che sfuggivano da sotto il casco, Jimin pensò che con la giusta dose di volontà, avrebbe potuto avere anche lui un rapporto simile con Yoongi.

***

Anche il tragitto a piedi di Hoseok e Taehyung avvenne in religioso silenzio. Le loro abitazioni distavano poco dal centro – circa venti minuti a piedi – e in quel momento entrambi avevano bisogno di una passeggiata per schiarirsi le idee. In particolare Taehyung, che non faceva che pensare alla situazione in cui si era cacciato. Ormai era chiaro che gli piacesse Jimin – quel bacio di poco prima lo aveva scosso abbastanza – e adesso non sapeva che fare. Se solo avesse mandato avanti la relazione con Hoseok, avrebbe soltanto illuso quello che in primis era un suo migliore amico; se avesse deciso di far finire lì la loro relazione, avrebbe perso per sempre l’amicizia del maggiore. In entrambi i casi, se ne usciva distrutti e con un rapporto di amicizia mandato a quel paese. Taehyung si sentiva uno schifo, si riteneva uno verme. Sapeva che era tutta colpa sua e del suo stupido cuore, che si era invaghito di una persona adesso irraggiungibile.
Hoseok, dal canto suo, aveva notato che c’era qualcosa che non andava: Taehyung non era più affettuoso come prima, era sempre molto distratto e specialmente era molto triste. Ma i tasselli erano combaciati dopo quella serata: dopo il bacio di Yoongi e Jimin, l’arancio aveva notato come il viso del suo fidanzato si fosse incupito. E non impiegò più di tanto a comprendere la situazione.
A Taehyung piaceva Jimin, e lui non poteva fare nulla se non lasciarlo andare.
“Siamo arrivati. Grazie per avermi accompagnato.” La voce bassa di Taehyung lo riportò alla realtà ed Hoseok si girò nella sua direzione posando lo sguardo su un sorriso stanco ma sincero dell’altro. Aveva sempre amato quel sorriso rettangolare così particolare. Chissà se a Jimin piace, si ritrovò a pensare.
“Taehyung, aspetta! – una sua mano avvolse il polso del minore facendolo voltare. Il rosso prese ad osservarlo confuso. – Io...io so che ti piace Jimin.” Nel sentire quelle parole, Taehyung sentì il sangue gelarsi nelle vene. Non poteva essere vero, come aveva fatto Hoseok a capirlo?
“Hyung…” Provò a spiegare, ma Hoseok gli fece segno di fermarsi e di ascoltarlo. Così, senza farselo ripetere, il minore di ammutolì.
“In quest’ultimo periodo ho notato un cambiamento nel tuo carattere: eri spesso assente e mi sembravi…stressato. All’inizio avevo pensato che fosse solo stress dovuto alla scuola e quindi ho preferito non dirti nulla perché pensavo avessi bisogno dei tuoi spazi, come ogni studente sotto verifica. Ma poi ho notato che il tuo malessere iniziava quando incrociavi le figure di Yoongi e Jimin, e ciò mi ha confuso. Ho iniziato ad osservarti, ho iniziato a notare gli sguardi che indirizzavi a Jimin. Ho notato i tuoi pugni serrarsi in un moto di gelosia, quando lo vedevi parlare con Yoongi. E stasera, dopo il bacio, ho finalmente capito che ti piace Taehyung. Ma non te ne faccio una colpa, dopo tutto quando ci mettemmo assieme ti forzai io. La tua era una semplice infatuazione, ma ciononostante accettasti di metterti con me: forse l’avrai fatto per non ferire i miei sentimenti. Ma ora, continuare così mi sembra inutile.” Hoseok concluse tirando un sospiro di sollievo. Aveva sputato fuori tutto ciò che per giorni si era accumulato.
“Hyung…io non volevo. – Riuscì a rispondere Taehyung, gli occhi che gli pizzicavano per le lacrime che di lì a poco sarebbero scese. – Non avrei voluto ferirti in questo modo. Quando sei partito per il Giappone, hai lasciato un vuoto enorme. Lo stesso vuoto che solo tu sei riuscito a colmare quando sei tornati: in quel momento ho pensato che i miei sentimenti per te andassero oltre l’amicizia. Così, quando mi hai baciato, ho pensato che avessimo potuto provare assieme. Mi sbagliavo Hoseok hyung, e questo mio sbaglio ti ha solo ferito. Non so come chiederti scusa per tutto ciò, perché nonostante tutto tu sei uno dei miei migliori amici.” L’arancio incatenò il suo sguardo a quello di Taehyung, sorridendogli rassicurante. Poi, tirò il suo polso avvolgendolo in un caldo abbraccio.
Aveva sempre odiato vedere i suoi migliori amici piangere. Aveva sempre odiato vedere Taehyung piangere.
“Non preoccuparti Tae, adesso va tutto bene. Sappi che ti aiuterò con Jimin, meriti di essere felice. Adesso entra che è tardi!” E con queste ultime parole, asciugò le guance bagnate dell’amico incitandolo ad entrare. Si abbracciarono nuovamente, prima che il rosso gli sorridesse ed entrasse in casa sua.
Quando si fu assicurato che il minore fosse entrato, Hoseok si lasciò andare e pianse sulla strada del ritorno.

***

La domenica mattina, Jimin fu svegliato dalla suoneria del suo cellulare. Il corvino si giro controvoglia in direzione del rumore, mugugnando contro chiunque avesse osato svegliarlo in un giorno di totale riposo. Quando poi si stropicciò gli occhi e lesse il nome di Yoongi lampeggiare sul suo display, il suo disappunto non fece che aumentare.
“Anche di domenica mattina devi disturbarmi?” Chiese irritato, la voce roca ed ancora impastata dal sonno.
“Sono le undici e mezza, alzati e vieni ad aprirmi la porta.” Rispose semplicemente l’altro, sempre con quel suo tipico tono scocciato. Jimin chiuse la telefonata, infilò le pantofole e sbuffando, si diresse al piano inferiore.
La casa era avvolta nel silenzio, segno che sua madre non era ancora tornata dall’uscita domenicale. Il corvino si affrettò alla porta aprendola e rivelando la figura del grigio.
“Questo è per il disturbo.” Disse Yoongi allungandogli un sacchetto: sul davanti vi era il logo di una caffetteria poco distante da casa del minore.
“G-grazie.” Balbettò Jimin colpito dal gesto. I due si spostarono in cucina, dove il minore prese a consumare il contenuto della busta: un muffin al cioccolato ed un cappuccino, ora leggermente tiepido.
“Cosa devi dirmi?” Bofonchiò il corvino fa un boccone e l’altro. Di sicuro era successo qualcosa in quelle ore, qualcosa di legato alla loro uscita con Taehyung e Hoseok. A quel pensiero, sentì un brivido percorrergli la spina dorsale.
“Hoseok mi ha tenuto a telefono questa notte, era in lacrime. Mi ha detto che lui e Taehyung si sono lasciati.” Jimin per poco non sputò un sorso della bevanda.
“L-lasciati? Ma come!?” Chiese nervoso.
“Hoseok ha detto che si era reso conto degli sguardi che tu e Taehyung vi lanciate, e mi ha anche detto che farà di tutto per aiutarlo. Tipico di Hoseok. – Disse Yoongi mentre si spostava una ciocca di capelli all’indietro. – Ed ora che sappiamo cosa fare, dobbiamo essere più aggressivi Jimin. Se Taehyung si è reso conto dei suoi sentimenti per te, vorrà dire che cercherà di farci lasciare. Questo avverrà, ma dovrai fargli sudare sette camicie se vuole averti per davvero. Intesi?” Jimin deglutì, preoccupato ed in soggezione per lo strano luccichio che si poteva scorgere nello sguardo di Yoongi. Più volte aveva pensato, da quando conosceva meglio il maggiore, che ci fosse qualcosa di poco umano in lui: troppo subdolo e pianificatore per essere un normale adolescente di diciassette anni.
“Sei sicuro?” Chiese titubante.
“Sicurissimo, adesso vado. Ho la mia occasione di consolare un Hoseok leggermente distrutto, tu cerca di metterti in contatto con Taehyung. Inventati una bella storiella e iniziate a parlare!” E con quelle parole, Yoongi si richiuse la porta di casa Park alle spalle.
Jimin sbuffò piano prima di passarsi la mano sul viso ed imprecare contro Min Yoongi: quel ragazzo gli stava complicando la vita.

***

Il grigio aveva raggiunto casa di Hoseok circa una ventina di minuti dopo, bussando alla porta del minore reggendo in mano una busta piene di schifezze varie: quella mattina sembrava avesse preso i panni di un fattorino.
Poco dopo, si ritrovò davanti la faccio dell’arancio ancora mezza assonnata. Ma al grigio non passarono inosservati gli occhi gonfi per il pianto.
“Prepara la play, passeremo ore a smanettare con i joystick.” Disse il grigio facendosi spazio ed entrando in casa di Hoseok. L’altro, lo seguì a ruota sorridendo leggermente: per sua fortuna, aveva persone come Yoongi su cui contare in quel momento.
Passarono così le due ore successive a ridere, ad imprecare contro i personaggi virtuali da loro scelti e a mangiare patatine e noccioline. Questo fino a quando Hoseok non si addormentò sul divano in pelle nera, e Yoongi lo coprì con una coperta che giaceva sulla poltrona lì vicino.
Il maggiore prese ad accarezzargli il volto, passando lentamente le dita sulle guance dell’altro. Poi, prese ad accarezzargli i capelli arancioni morbidi al tatto.
In tutto quel tempo che Hoseok e Taehyung erano stati assieme, Yoongi aveva sempre immaginato cosa si potesse provare a compiere gesti così semplici ma allo stesso tempo, ricchi di emozioni. Sorrise considerandosi fortunato per poterlo fare adesso. Eppure, non poté che sentirsi in colpa quando i suoi pensieri si focalizzarono su Taehyung: in quell’ultimo periodo lo aveva trascurato moltissimo, mettendo al primo posto sempre il piano. Che razza di amico era uno che si concentrava semplicemente sulla sua felicità? Si ripromise che quello stesso pomeriggio lo avrebbe telefonato o si sarebbe direttamente presentato a casa sua. Hoseok non era l’unico ad aver sofferto.
In quel momento però, colse l’occasione per chinarsi ed avvicinarsi lentamente al viso ancora dormiente del minore. Appoggiò piano le sue labbra su quelle dell’arancio, pressandole leggermente in un bacio casto. Poi chiuse gli occhi godendosi quel momento che da sempre aveva sognato.
In un angolino remoto della sua mente però, qualcuno gli stava urlando che le labbra di Hoseok non erano morbide come quelle di Jimin.





 

Tra la spiaggia, il mare e pisolini vari, ho terminato anche questo ottavo capitolo.
​Ammetto che non ne sono pienamente soddisfatta: avrei voluto rendere meglio un paio di cose, ma cercherò di chiarirle al meglio nel prossimo capitolo. Consideriamo questo come uno di passaggio, giusto per capire cosa succede dopo l'appuntamento a quattro.
​Hoseok e Taehyung, sono colpiti ed affondati. Qui si parla maggiormente di Hoseok e di come stia soffrendo come un cane - non volevo farti soffrire, scusami - ma nel prossimo vedremo anche come non​ se la passa Taehyung.
​Jimin sempre dolcino, mentre Yoongi sembra essere - sia lodato il cielo - più umano rispetto alle altre volte. Chissà cosa farà per farsi perdonare da Taehyung.
​L'accenno alla yoonmin finale non poteva mancare. Per quello ho sorriso come una perfetta ebete.
​Mi scuso se il capitolo non è questo granché, ma qui il caldo mi dà alla testa (ed anche il cibo buonissimo che sto mangiando e di cui mi pentirò quando finirò col pesarmi lol).
​Grazie mille a tutti quelli che leggono, che recensiscono, che inseriscono la storia fra le preferite/seguite/ricordate. 
​Un bacione a tutti voi e vi auguro di passare un bellissimo weekend.
​Sam.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: samv_s