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Autore: heythereimliah    26/07/2017    0 recensioni
I NUOVI EROI - LA LANCIA DI GUNGNIR
LIBRO 1
[Ispirato alla saga di Rick Riordan: Percy Jackson, questa storia può essere letta anche da chi non conosce la saga, poichè non ci sono collegamenti diretti ad essa]
In un mondo in cui gli Dèi Norreni sonon reali e hanno dei figli con dei mortali ed i mostri tentano di rendere la vita impossibile ai semidei, la pace di due secoli viene interrotta da delle misteriose sparizioni di oggetti magici.
L'arrivo di un nuovo ragazzo al "Campo Midhgard" crea molta agitazione e il fatto che anche la lancia di Gungnir sia scomparsa, rompe completamente il vetro di pace che si era creato.
-Atteggiamenti e relazioni omosessuali
-Nessuna azione di sesso o atti carnali esplicita
-Presenza di violenza/Sangue/morte
Genere: Azione, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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I NUOVI EROI

LIBRO 1

 

LA LANCIA DI GUNGNIR

 

 

 

 

Introduzione

 

 

 

 

Ognuno di noi, fin da piccolo, ha paura di scoprire qualcosa di sé che non aveva mai notato. Questo particolare se così lo possiamo definire, potrà cambiarci la vita in modo significativo o meno; proprio come per Vitangelo Moscarda in “Uno nessuno e cento mila” l'opera teatrale di Pirandello, il solo fatto di aver notato dopo anni, di aver il naso pendente verso destra, lo ha modificato, trasformando l'uomo burbero che era in un uomo dolce e pieno di fede.

Vi starete chiedendo perché vi dico tutto questo, ebbene ve lo spiegherò.

Immaginate che tutte le divinità norrene siano reali, proprio come quelle Greche, Romane ed Egizie e che anche loro, abbiano avuto numerosi figli.

Ora, prima di entrare nei dettagli, voglio solo avvertirvi che sarà proprio di alcuni di questi semidei che parlerò e della loro prima impresa e che prima di tutto, sarà meglio mettervi al corrente di alcune cose interessanti della mitologia norrena.

 

Come si legge nell'Edda: “ All'inizio dei tempi non c'era la terra, né in alto si vedeva il cielo, non c'erano il mare e le spiaggie , non v'erano piante, né erba, né altre creature viventi. Dovunque si spalancava il Ginnungagap “.

 

Il Ginnungagap è rappresentato come un enorme e sconfinato abisso, un nulla caotico, oscuro e senza forma, controllato da potenti ed incontrollabili energie.

A Nord di esso di trova la “ Regione dei ghiacci eterni “, dominata dal gelo e dalla nebbia, chiamata Nifleheim, la “ Casa della nebbia “. Qui è presente un pozzo le cui acque, ribollendo agitate ad altissime temperature, danno origini agli undici fiumi primordiali (“ Elivagar “), questi fiumi precipitano copiosamente nel vuoto del Ginnungagap.

A Sud si trova Muspellsheim, la terra del fuoco, infatti, lava e ghiaccio si riversavano e scontravano continuamente all'interno del Ginnungagap, formando delle particelle di gelo fuso che diedero vita a due gigantesche creature: Ymir, un gigante androgino grosso quanto la terra, animato da un fuoco potentissimo e la mucca Adhumula , che lo nutriva.

 

Ymir, sostanzialmente era un neonato, le cui uniche occupazioni erano mangiare e dormire. Così, nel sonno, cominciò a sudare : dal sudore del suo braccio sinistro generò due giganti, maschio e femmina, mentre dalle sue gambe generò Thrudhgelmir, un gigante a sei teste, che generò poi Belgermir.

 

Ymir andò avanti a sudare per molto tempo, generando una vera e propria armata di giganti del gelo, anche detti Jotun. Dalle montagne di ghiaccio, da cui la mucca si nutriva, nacque una forma umana: Buri, il primo degli Dèi; egli, solo, creò un figlio chiamato Bor, che si unì poi con la gigantessa Bestla, figlia di uno dei giganti di Ymir.

 

Fu da questa strana unione che si generarono : Odino, Vili e Vè, esseri fortissimi, pieni di intelligenza e bramosi di potere. Uccisero Ymir con un colpo alla testa , il sangue che uscì generò un diluvio che uccise tutti i giganti, tranne Belgermir, che si salvò insieme alla moglie.

IL corpo di Ymir fu utilizzato per creare il mondo degli uomini: il gigante cadde del Ginnungagap, ma dalla sua carcassa fuoriuscirono vermi nei quali Odino e i suoi fratelli infusero l'intelligenza e la coscienza. I vermi si trasformarono in nani, abili artigiani abitanti del sottoterra, che crearono molti tesori per gli Dèi.

 

Ora, forse tutto questo sembra una stupida lezione di storia, ma fidatevi che vi sarà tutto molto utile per capire. La gente ne sa fin troppo sui soliti Dèi dell'Olimpo, sui romani o sugli Egizi; gli Dèi norreni sono forti, forse più degli altri, sono astuti e cattivi, hanno importanti valori da rispettare e mantengono sempre la loro parola.

 

Ma torniamo al corpo di Ymir, vi starete chiedendo come abbiano fatto a mutarlo nella Terra.

Il cranio, venne trasformato nella volta celeste, sorretta da quattro nani chiamati come i punti cardinali: Austri, Vestri, Nordhi e Sudhri.

I frammenti infuocati del Muspellsheim si trsformarono nelle stelle, il sole e la luna.

Lo scheletro fu modellato fino a diventare le catene montuose e il sangue, fu utilizzato per creare i mari, fiumi e laghi.

I capelli, servirono per creare le foreste.

I frammenti di cervello crearono le nuvole.

Successivamente la terra venne sollevata dai tre fratelli dagli abissi marini, e alle estremità venne creato il Jutonheim, il luogo in cui sarebbero andati a finire tutti i giganti rimasti.

 

Midhgard, cioè la terra di mezzo, era il territorio degli uomini separato da quello dei giganti con una grossa muraglia creata con le sopracciglia di Ymir.

 

Gli Dèi figli di Bor crearono poi gli uomini utilizzando due alberi che erano stati trasportati dalla corrente su una spiaggia: li intagliarono e modellarono, fino a crearne un uomo e una donna, dopodiché Odino infuse loro l’anima e la vita, Vili l’intelligenza e Vè i sensi. L’uomo fu chiamato Askr, “frassino”, mentre la donna si chiamò Embla, “olmo o vite”, ed andarono ad abitare nel Midhgard: da loro si originò la razza umana.

Un giorno, uno di questi primi abitanti dell’universo, Mundilfari, ebbe due splendidi figli, un maschio e una femmina. Egli diede loro due nomi che riflettessero la loro bellezza: chiamò quindi la bambina Sol, “sole”, e il maschio Mani, “luna”. Gli Dèi però non sopportarono che un comune mortale, guidato dall’orgoglio, si appropriasse dei nomi delle loro creazioni. Presero quindi entrambi e li posarono nel cielo: Sol fu posta a guidare il carro che trasporta il sole, mentre il fratello Mani fu posto alla guida del carro che trasporta la luna, determinandone il sorgere o il calare. Ogni giorno l’imponente carro guidato dalla bellissima Sol si muove da est verso ovest ed è inseguito dal lupo Skoll, il “traditore”, mentre Mani è inseguito dal lupo “Hati”, “odio”o “nemico”. Ogni mese, si dice, Hati riesce a mordere la luna staccandone un pezzo, ma la luna ogni volta riesce ad allontanarsi e a ricrescere.

Si racconta poi di un gigante, uno dei primi che si stabilirono nello Jotunheim, che ebbe una figlia, Nat, “notte”, spaventosa ma bellissima, con la pelle e i capelli color pece. Nat ebbe a sua volta un figlio, Dagr, “giorno”, dal colorito candido e luminoso, con i capelli color del sole. Gli Dèi vollero festeggiare tanta bellezza e regalarono a Nat due cavalli, così veloci che potevano compiere un giro intero della Terra in dodici ore, e un bellissimo carro. Nat ogni giorno compie un giro intorno alla Terra con il suo cavallo, che alla fine della cavalcata lascia pendere dei sottili fili di bava che, adagiandosi sull’erba, formano la rugiada mattutina; non appena Nat ritorna, Dagr sale sull’altro cavallo e cavalca per dodici ore. La criniera del cavallo di Dagr, composta da filamenti sottilissimi color dell’oro, rimanda sulla Terra la luce solare, illuminando e riscaldando tutto il creato.

 

 

 

Ed è così, che secondo i Norreni, è stato creato il nostro mondo. Per quanto sembri tutto rosa e fiori, c'è da ricordarsi che non esistono solo creature di luce, ma anche demoni e mostri creati per cacciare e ostacolare gli Dèi e i loro figli.

 

E fidatevi di me, ritrovarsi in un mondo come questo, senza saperne assolutamente nulla non è affatto divertente.

Parola di Byun Baek-hyun.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo di Jule:

Ehy, spero che la storia vi abbia incuriosito e che continuerete a seguirla. Fatemi sapere.

Purtroppo sono costretta, ogni tanto, a fermare un capitolo in modo da chiarire alcune cose sulla mitologia norrena che non tutti conoscono molto bene.

Nel caso abbiate delle domande su quello che avete letto, vi incuriosisce o non sapete qualche cosa, fatemi tutte le domande che volete e sarò disposta a rispondervi.

Inoltre se durante il corso della storia, credete sia necessario farmi delle critiche, saranno ben accette insieme a tutti i vostri consigli che mi porteranno a migliorarla.

Un beso,

Jule xx 

   
 
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