Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: SophLandd    08/08/2017    2 recensioni
«Derek, promettimi che troverai qualcosa per non mollare.
Promettimi che troverai qualcuno da amare. Promettimelo.»
Gli scongiura Stiles, sull'orlo delle lacrime.
Derek aumenta la stretta, sorpreso dalle sue parole.
Non si volevano sucidare dopo tutto questo?
E adesso lo sta pregando di vivere?
«Io...te lo prometto, Stiles. Ma solo se tu farai altrettanto.» Sospira.
Le loro mani si illuminano di rosso, e Stiles sorride tristemente, annuendo.
«Te lo prometto anch'io, Derek.»
E scioglie le loro mani, alzandosi di botto, e scappando da quel posto, dopo essersi infilato velocemente la maglia. Derek non riesce a dire nulla, e pensa che probabilmente quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe visto quel ragazzino.
Oh, quanto si sbagliava.
// Tratto dal Capitolo 2.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

«Due bottiglie di spumante, grazie.» Chiede Stiles, appoggiato al bancone del pub, mentre una musica rilassante comincia ad infondersi nel locale.

Derek sta accanto al ragazzino, ma non lascia sfiorare i loro corpi, come se avesse paura potesse prendere una scossa elettrica.
In realtà non é mai stato un tipo caloroso, e non ama affatto le dimostrazioni di affetto.

Odia gli abbracci, i baci, e considera gli amici solo una perdita di tempo. 
Inoltre, non riesce a vivere in pace con se stesso, perché dovrebbe riuscirci con altre persone?

Ma Stiles non è proprio un amico, solo l'ultima persona con cui passerà del tempo prima di morire.
Che poi che senso ha farsi degli amici, se poi diventerá cenere e non sará più niente? Non sarà mai più in grado di pensare a nulla.
Cambierá qualcosa aver passato del tempo con questo ragazzino?
Non lo crede, ma ormai ha accettato la proposta, e non può tirarsi indietro.

«Non posso dare nulla a te.» Ribatte il cameriere, un omone alto e robusto, fissando malevole Stiles, il quale si finge offeso.

«Sono maggiorenne.» Mente, anche se di poco, facendo il broncio. 
Derek nota che non gli riesce affatto mentire, e capisce che anche il cameriere se ne è accorto.

«E allora fammi vedere i documenti.» Lo sfida, impazientito.

«Ascolti, le compro io, va bene?» Interviene Derek, stanco di sentire i due battibeccare, e tira fuori una banconota da cinquanta.

Il cameriere annuisce, portando loro quello richiesto, e Derek si prende il resto, per poi uscire con le bottiglie in mano.

«Sembro così piccolo?» Si lamenta Stiles, camminandogli attorno.

Derek osserva i movimenti impacciati che Stiles fa con le mani, gesticolando, e le occhiaie fin troppo evidenti alla luce dei lampioni. Ha dei lineamenti così dolci, che lo fanno sembrare forse più giovane, ma il suo sguardo gli dà un'aria così da adulto. 
Possibile che fosse l'unico a pensarlo? Ad accorgersi quanto quel ragazzino dovesse essere cresciuto mentalmente troppo presto, rispetto ai suoi coetanei?

«Dove stiamo andando?» Cambia argomento Derek, seguendo il ragazzino, che sembra guardarsi intorno, come alla ricerca di qualcosa.

«Conosco un posto poco lontano da qui, nel bosco. Ci venivo sempre da piccolo...» Non conclude il discorso, come se si fosse giá spinto troppo, rimanendo con lo sguardo fisso in un punto invisibile, per poi come risvegliarsi.

Nel bosco? Derek non c'è stato spesso, più che altro per correre, per mantere il suo fisico in forma. A volte una corsa all'aperto lo fa rilassare molto di più rispetto alla palestra.

Si chiede a cosa sia servito mantenere questo fisico se poi l'intenzione é quello di mettere fine a tutto.

Stiles dopo una decina di minuti si inoltra nel bosco, e Derek fa di tutto per non perdere le sue traccie, e per tenere al sicuro le due bottiglie, visto che é così buio che non riesce neanche a vedere dove mette i piedi.

Poco dopo si ritrovano su un piccolo spazio, con un enermo masso, e con davanti un pendio, e si trovano probabilmente sotto un fossato.
E una parte di Beacon Hills davanti ai loro occhi, che sembra essere costellata da centinaia di puntini luminosi.

«É meraviglioso.» Afferma Derek, mentre Stiles si siede sul masso, senza prestare troppa attenzione al paesaggio che lo circonda. Probabilmente perchè è abituato a tutto questo, ormai, pensa Derek.

Derek gli si siede accanto, continuando però a guardare avanti.

«Mi racconti qualche altra tua cazzata? Ti prego, se devo morire voglio almeno farlo da persona acculturata.» Ironizza Stiles, beccandosi un'occhiataccia dal più grande, che però decide di accontentarlo. 
Strano, di solito non fa quello che la gente gli dice.

«Sai la leggenda che c'é dietro questo bosco?» Fa Derek, sistemandosi più comodo sul masso. Stiles scuote la testa, mostrandosi attento.

«Una volta c'era un solo albero, in mezzo ad edifici secondari, che portavano solo smog e inquinamento...» Comincia a parlare, mentre Stiles dischiude la bocca, quasi meravigliato.

«... Solo che abitava una fenice, su questo albero. Un giorno i più ricchi della cittá volevano tagliare anche l'ultimo albero rimasto, per poi costruire al posto di esso una piccola riserva. Così una sera vennero qui di soppiatto, e uccisero la fenice...»

«E poi?» Chiede Stiles, sembrando davvero un bambino. Derek sorride.

«Fammi finire, Stiles. La fenice si dice risorge dalle sue ceneri, ma gli uomini di questo non erano a conoscenza. Così rinacque, e diventò una creatura malefica, volendosi vendicare. Cominciò allora a distruggere tutti questi edifici, quando finalmente tutti gli abitanti riuscirano a fermare il suo intento. Ma questa volta dalle sue ceneri non rinacque lei, ma migliaia di alberi...»

«...ed è così che é nati questo bosco.» Conclude Stiles, ammaliato dalle sue parole, e continuando a fissarlo.

«É solo una leggenda, ragazzino.» Lo prende in giro Derek, godendosi il suo sguardo meravigliato.

«Ti diverti a prendermi in giro, ragazzaccio?» Lo guarda male lui, per poi portare lo sguardo sulle stelle. 
La sua maglia si confonde con il buio.

«Diciamo di sì.» Ammette, beccandosi una gomitata dal più piccolo, che ovviamente non gli fa nulla.
Questa notte ci sono così tante stelle nel cielo, è così tutto magico, riflette Derek.

«Secondo te diventeremo delle stelle, dopo la morte?» Chiede d'un tratto Stiles. Derek lo guarda di nascosto.

«Diventeremo cenere e basta, Stiles.»

«Preferisco credere che diventeremo delle stelle, sarebbe fantastico.» Replica lui.

«Io ovviamente sarei la più brillante.» Scherza Derek, ma Stiles resta qualche secondo in silenzio. Non è da lui, per quanto lo possa conoscere.

«Mia madre é la stella più brillante di tutte...» Sussura, e Derek si ritrova a fissarlo con tenerezza.

«È...per questo che vuoi morire, Stiles?» Ha il coraggio di chiedergli, senza staccargli gli occhi di dosso.
Stiles sorride tristemente.

«É morta gente a causa mia, Derek, e tu? Perchè vuoi morire?»

Derek sussulta alle sue parole. 
Anche lui si sente responsabile della morte di qualcuno? 
Gli sembra di stare sognando.

«Siamo più simili di quanto tu possa pensare, Stiles.» Risponde semplicemente, stupendosi anche lui delle sue stesse parole.

Stiles sembra capire, e accenna un sorriso.

«Allora, vogliamo bere qualcosa?» Se ne esce subito dopo, afferrando le due bottiglie, e offrendone una a Derek, il quale si limita ad inarcare un sopracciglio.

Aprono insieme le bottiglie, e si limitano per il momento a berne metà, ritrovandosi poco dopo su di giri.
Derek si sente girare leggeremente la testa dopo una mezz'oretta, e Stiles è giá più logorroico, disteso a terra, accanto ai suoi piedi.

I suoi occhi noccioli sono puntati sul cielo, e ha un piccolo sorriso sulle labbra. 
Derek si ritrova inconsapevolmente a pensare che è un peccato che verrà a mancare un sorriso simile.

«Derek, la luna si è doppiata, o è solo una mia impressione?» Chiede perplesso il ragazzino, suscitando la risata del più grande.

«Credo semplicemente che ti sei ubriacato ben bene.» Risponde lui, bevendo un altro sorso.

Stiles sorride a sua volta, alzandosi in piedi, ma barcollando, instabile.
Derek si alza giusto in tempo per impedirgli di cadere.

«Stai attento, ragazzino...» Fa per riprenderlo, tenendolo sotto le braccia, quando perdono l'equilibrio entrambi, ritrovandosi a terra. Ridono, come se fosse tutto tremendamente divertente, e non stessero pensando di morire fino a poco fa.

Derek si ritrova con il volto poco distante da quello di Stiles, e tutto quelo che riesce a pensare é che vorrebbe vedere quegli occhi alla luce del sole. Per vedere se assumono davvero lo stesso colore del miele.

Stiles si rialza, destando Derek dai suoi pensieri, e si avvicina sempre di più al pendio.

«Attento!!» Esclama Derek, sentendo un forte mal di testa.

Ma Stiles non sembra aver intenzione di suicidarsi, e si ferma poco prima, aprendo con poca grazia le braccia.

«Vaffanculo!» Grida, con il poco fiato che ha, per poi scoppiare a ridere.
Derek si ritrova al suo fianco, e guarda Beacon Hills, ritrovandosi anche lui ad urlare, con l'alcool nello stomaco:

«Morite tutti!!»

Si ritrovano a ridacchiare, senza un valido motivo, e tornano ad urlare al cielo, alle stelle e alla luna. 
Parole spesso incomprensibili, ma che li caricano di un brivido d'emozione, e li portano irrimediabilmente a ridere.
Come se fosse la cosa più divertente del mondo.

«Sai perchè la luna si chiama così??» Cerca di parlare Derek, con una finta voce da intellettuale. Non è molto lucido per neanche solo ragionare.

Stiles si volta a guardarlo, sorridendo come un bambino:

«No, perchè?»

«Non ne ho idea, credevo lo sapessi tu!» Esclama Derek, per riprendere poi a ridere, toccandosi la pancia. 
Da quanto tempo non rideva così? Forse da una vita, prima che succedesse quello che è successo.
E sarà anche l'alcool, sicuro, ma non si sente così leggero da molto tempo.

«Fai lo spogliarello, Derek! Lo spogliarello!!» Urla d'un tratto Stiles, tra una risata e l'altra, mentre finisce di scolarsi la bottiglia. 
Derek fa finta di riflettere un attimo sulle sue parole, per poi togliersi senza neanche pensarci la maglia, rimanendo in jeans.

La lancia per terra, vicino al masso, e sente tutti i suoi muscoli rilassarsi. 
Non è poi così freddo. 
Stiles ha la bocca semi aperta, e lo sta fissando senza pudore, probabilmente se fosse un tantino più in se stesso cercherebbe di non farsi notare, per lo meno.

Derek sente la luna su di sè, e rimane un attimo immobile, beandosi lo sguardo del ragazzino sul suo corpo. Alla fine non é stata proprio inutile la palestra.

«Così mi fai sentire infeeriore, Dereek.» Si lamenta Stiles, con voce stridula.
Derek ride, senza sapere neanche lui perchè, e si avvicina al ragazzino, anche se rischia di cadere una o due volte.

«Non vale così Stiiiles, devi toglierti anche tu la maaglia!» Replica Derek, arrivando ad un passo da lui. 
Stiles fa quello che gli ha appena detto, come se fosse un'automa.

Derek si ritrova a rimirare il corpo del più giovane, che nonostante non sia come il suo è comunque affascinante. È forse troppo magro sì, ma quella pelle bianca illuminata dalle stelle sembra così delicata, quasi preziosa, e si vedono meglio i muscoli del collo, i quali si flettono. 
Tutto in Stiles sembra prezioso, in quel momento.

E si mettono a parlare di cose senza senso, sfiorandosi spesso con i corpi, e rischiando di scontrarsi diverse volte, quando dopo un tempo interminabile arrivano i primi sintomi della sbronza.

Stiles, che sembra essere dei due colui che ne soffre di più, raggiunge l'albero più vicino, per poter regurgitare tutto.

Derek invece si trattiene, sentendo il mal di testa passare piano piano, e si avvicino al ragazzino, per assicurarsi vada tutto bene.
Gli passa una mano tra i capelli, ignorando che sta vomitando pesantemente così vicino a lui.
Quei capelli così morbidi lo ammaliano per qualche minuto, fino a quando Stiles da accuciato non si alza del tutto, mostrando due occhiaie da paura.

Forse anche Derek mostra segni di stanchezza, ma poco gli importa.

Si appoggiano con la schiena al grande masso, uno vicino all'altro, stravolti.
L'alcool ormai sta lasciando i due corpi, e si ritrovano a rimirare Beacon Hills.

«Cosa credi sia la morte, Derek?» Domanda improvvisamente Stiles. Sono ancora senza maglia, e al momento non sembrano intenzionati a rimettersela.

«Un'equazione indeterminata.»

Stiles lo guarda confuso.

«Cosa? Un'equazione?»

«La matematica regola tutta la natura, Stiles.» Si limita a replicare, ancora leggermente stordito.

«E l'amore, Derek?»

Derek sussulta.

«Non sono fatto per amare, Stiles, non più.» Mormora, sconfitto, abbassando il volto.

«Ma l'amore è l'unica cosa che ti farebbe venir voglia di resistere in questo posto di merda!» Esclama Stiles, quasi incazzato per le sue parole, ma gli esce subito dopo un'imprecazione per il mal di testa che è appena ritornato.

'L'amore era negli occhi di Laura, quando mi diceva che ero il suo fratellino preferitoNegli occhi di mia madre, quando da piccolo mi faceva sempre lo zaino la mattina, augurandomi buona giornata
Negli occhi di mio padre, quando tornava ogni volta dal lavoro stanco, non vedendo l'ora di abbracciare i suoi figliE io ho distrutto l'amore, come posso essere più in grado di amare?' 
Pensa Derek, dentro di sè, e si limita a scuotere la testa.

Rimangono così, corpo uno accanto all'altro, con la sbronza che non é ancora passata del tutto, in silenzio.
Non sanno per quanto tempo, tutto sembra passare velocemente, e quando arriva l'alba dei riflessi rossi e rosa cominciano a diffondersi nel cielo.

Ormai è passato tutto, a parte la stanchezza, e capiscono che non possono rimanere tutto il tempo così.

Stiles si gira verso Derek, e lui lo imita, portando i loro nasi quasi a sfiorarsi, mentre Derek nota che il ragazzino è illuminato dalle sfumature rossastre dell'alba. Quasi si confonde.

Stiles gli afferra una mano, e Derek lascia fare, intrecciando le loro dita, sanza sapere dove la cosa vada a finire.
Stiles ha gli occhi lucidi.

«Derek, promettimi che troverai qualcosa per non mollare. 
Promettimi che troverai qualcuno da amare. Promettimelo.» Gli scongiura, sull'orlo delle lacrime.
Derek aumenta la stretta, sorpreso dalle sue parole. 
Non si volevano sucidare dopo tutto questo? 
E adesso lo sta pregando di vivere?

«Io...te lo prometto, Stiles. Ma solo se tu farai altrettanto.» Sospira.

Le loro mani si illuminano di rosso, e Stiles sorride tristemente, annuendo.

«Te lo prometto anch'io, Derek.»

E scioglie le loro mani, alzandosi di botto, e scappando da quel posto, dopo essersi infilato velocemente la maglia. Derek non riesce a dire nulla, e pensa che probabilmente quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe visto quel ragazzino.

Oh, quanto si sbagliava.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: SophLandd