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Autore: chrono storm01    08/08/2017    2 recensioni
(Storia ad OC, iscrizioni chiuse)
Il campo Mezzosangue attraversa finalmente un periodo di pace, Gea e Crono sono definitivamente sconfitti, ma come al solito, l'idillio non è destinato a durare.
Estia, disperata, informa Rachel Elisabeth Dare e Chirone della sparizione del Vaso di Pandora affidatole dopo la guerra contro Crono, che avviene in contemporanea con la sparizione degli eroi della guerra contro Gea. Il tutto, senza nemmeno una profezia di preavviso.
Al centauro non resta così che informare i semidei del furto del vaso, che potrebbe rivelarsi più pericoloso e grave del previsto se finisse nelle mani di qualcuno in grado di controllarlo e a decidere di organizzare un'impresa congiunta con il Campo Giove per recuperarlo.
Ma cosa vuole veramente il ladro? C'entra qualcosa con la sparizione dei Sette della Profezia? Perché ha deciso di servirsi del vaso? Ma soprattutto, riuscirà il campo a vivere almeno un anno intero senza che qualcuno tenti di distruggere il mondo?
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: I sette della Profezia, Nuova generazione di Semidei
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando le dissero che suo fratello Mark aveva preso il comando dell’Impresa, Alex pensò che le stessero facendo uno scherzo poco credibile. Mark, lo stesso ragazzo che si faceva fatica a distinguere dalla tappezzeria di una stanza, il figlio di Atena più asociale che si fosse mai visto, che disprezzava un po’ tutti quanti, non avrebbe mai avuto il coraggio di farsi avanti come leader. E con una come Lou Sue nelle vicinanze, oltretutto. Quando lei e Darren erano chiusi nella bolla, Alex aveva dato per scontato che sarebbe stata la figlia di Zeus a prendere il comando della spedizione, per quanto la cosa non la entusiasmasse affatto.
Infatti, come Fabiana ed Avery avevano pazientemente loro, quando erano spariti era stata Lou Sue a prendere il comando, ma solo in un primo momento. Dopo lo scontro con il mastino infernale e una brutta esperienza con un albero (prima di raccontare quella parte sia Fabiana che Avery avevano controllato che Lou Sue non fosse nei paraggi) la figlia di Zeus aveva gettato la spugna e la leadership era passata a Cyrus e, incredibile ma vero, Mark. Secondo le due narratrici, l’improvviso exploit del ragazzo era dovuto ad Arthur, scomparso insieme a Becky ed, ringraziando tutti gli dei, Adelaide, durante lo scontro con la signora O’Leary. Tutti credevano che i tre fossero finiti nelle grinfie di Percy e pensavano di trovarli insieme a Darren ed Alex, ma così non era stato. Adesso nessuno aveva la più pallida idea di dove fossero finiti i tre ragazzi, lo stesso Percy non sembrava sapere niente di loro.
Alex non era sicura di aver capito bene ogni passaggio di quello che era successo, ma aveva afferrato le informazioni principali: gli altri avevano trovato un piano per rintracciare Percy e il comando della spedizione era affidato ad uno che voleva solo salvare il fidanzato e se ne infischiava degli altri. Doveva intervenire il prima possibile.
Così, il giorno dopo il loro salvataggio, quando i pegasi erano già stati sguinzagliati e stavano conducendo la nave verso Percy, la figlia di Atena fece irruzione in sala riunioni, dove Mark e Cyrus stavano discutendo su come comportarsi contro Percy.
-Alex- si illuminò Cyrus non appena la vide – Stavamo appunto pensando di venirti a chiamare, ci vogliono tutte le nostre abilità strategiche in questo momento, vero Mark?-
-Già, non vedevamo l’ora che arrivassi- commentò Mark, falso come pochi – Eravamo proprio disperati senza di te-
-Lasciamo perdere i salamelecchi e passiamo alle cose importanti- lo ignorò Alex – Mi hanno detto del vostro piano per trovare Percy, e devo ammettere che mi sembra una buona idea-
-Finalmente qualcuno che la apprezza!- esultò il figlio di Mercurio – Sapessi quanto hanno protestato gli altri-
-Ma…- aggiunse Alex
-Lo sapevo, era troppo strano che approvasse una mia scelta- sbuffò Mark
-Trovare Percy non serve a niente senza una strategia su come…come posso dirlo in modo elegante? Ah sì, farlo a pezzettini e rispedirlo a calci nel sedere nel Vaso di Pandora-
-In effetti stavamo appunto discutendo di questo- ammise Cyrus – Da quello che ci hanno detto Lou Sue, Esmeralda e Fabiana, pare che Percy si sia trovato molto in difficoltà durante lo scontro, tanto da doversi ritirare-
-Sì, me ne hanno parlato- commentò Alex prendendo posto al tavolo – Se non sbaglio però, è successo di punto in bianco, e nessuna di loro ha capito il perché-
-Ebbene sì, non abbiamo idea di come sia successo, non sappiamo come sconfiggere Percy e gli unici indizi che abbiamo sono le visioni di Avery- sbottò Mark -È questo che volevi sentirti dire, giusto? Che senza di te non sappiamo neanche da che parte cominciare per risolvere i nostri problemi. Avanti sorellina cara, illuminaci e rivelaci il tuo geniale piano per salvare il mondo-
Alex rimase colpita da tutto quel veleno. Sapeva di non essere mai andata particolarmente a genio a Mark, ma non credeva che il fratello provasse tutto quell’astio nei suoi confronti. Aveva sempre pensato che lui non volesse in alcun modo essere un leader, che per lui fosse solo una seccatura e, doveva ammetterlo, non le era mai importato molto di lui. Eppure, nel sentire quelle parole, Alex avvertì chiaramente il senso di inferiorità che il fratello provava nei suoi confronti. Gli altri avevano affidato a lui il comando della spedizione solo perché lei era stata rapita, e non appena era tornata Alex aveva subito reclamato il proprio posto, tentando inconsapevolmente di spodestare Mark. La ragazza si ripromise di riparlarne con lui, ma al momento era più importante decidere come agire con Percy.
-In realtà non ho alcun piano- esclamò la ragazza – Qualunque sia il suo punto debole, Percy è stato bravo a nasconderlo, né io né Darren ci siamo mai accorti di nulla-
-Vuoi dire che siamo da capo?- chiese incredulo Cyrus – Speravo che durante la vostra prigionia fossi riuscita a capire il suo punto debole-
-Mi dispiace ragazzi, non si è lasciato sfuggire niente- ammise Alex – Però, se facciamo mente locale su tutto ciò che sappiamo, forse riusciremo a capire cosa nasconde. Quand’è che Percy è stato veramente in difficoltà?-
-Uhm…- rifletté Cyrus – Credo solo durante lo scontro con Lou Sue, dato che la prima volta che l’abbiamo incontrato è stato il veleno di Neos a farlo fuggire-
-Quindi abbiamo già almeno due punti di partenza- commentò Alex interessata – Lo scontro con Lou Sue e le visioni di Avery. Credo che dovremmo parlare con entrambe e farci raccontare dettagliatamente quello che hanno visto. Venite con me?-
-Contaci- assicurò Cyrus alzandosi
-Spiacente, io passo- mugugnò offeso Mark – Potete farcela anche senza di me-
-Oh no, tu adesso vieni- Alex lo prese per mano per farlo alzare – Sei tu che hai avuto l’idea di usare i pegasi per trovare Percy. Chissà che non ti venga in mente anche come sconfiggerlo -
I tre ragazzi andarono a cercare Lou Sue in camera sua, ed Alex la costrinse a raccontare tutto lo scontro per filo e per segno.
-Hai per caso notato in quali momenti Percy ha iniziato a perdere colpi?- chiese Alex
-La prima volta è successo quando i pegasi hanno disarcionato Esmeralda e Fabiana- ricordò la figlia di Zeus – Dopo quel momento, Percy è diventato un po’ più lento a rispondere alle mie stoccate. Poi, è successo di nuovo, quando ha distrutto accidentalmente la bolla che vi teneva prigionieri, e in quel caso sembrava quasi prosciugato di ogni sua forza, tanto che ha dovuto ritirarsi, altrimenti gliele avrei suonate di santa ragione-
-Capisco- commentò Alex, che in realtà non aveva capito niente. La situazione era allo stesso punto di prima.
-Ma perché mi fate queste domande?- chiese Lou Sue incuriosita - Non avrete mica trovato un modo per ferire quell’imbecille di Jackson?-
-Ci stiamo lavorando- ammise Cyrus – Ma non abbiamo ancora trovato niente-
-Beh, se volete posso aiutarvi- propose la figlia di Zeus alzandosi di scatto – In fondo sono l’unica che ha messo in difficoltà Percy-
Mark aprì la bocca per dire qualcosa, ma Alex, temendo che fosse un commento ironico sulla ragazzo, lo precedette: - Sarà un vero piacere. Il tuo aiuto potrebbe farci molto comodo. Adesso ci converrà andare a parlare con l’unica altra persona che potrebbe darci degli indizi su come sconfiggere Percy-
-Uno psichiatra esperto nella sindrome del Narciso?- propose Lou Sue
-Non esattamente- rispose la figlia di Atena guadagnando la porta – Forza venite, la camera di Avery è da questa parte-
Quando vide i quattro nella propria stanza, sul volto di Avery si dipinse per un istante un’espressione di puro panico,ma la ragazza fu in grado di ricomporsi quasi subito.
-Scusa per l’invasione- esordì Alex sedendosi accanto a lei sul letto – Ma abbiamo bisogno delle tue visioni-
-Okay, adesso  vi dirò la stessa cosa che ho detto a praticamente tutti gli altri- sospirò rassegnata Avery – Non posso avere visioni a comando, non posso prevedere quale sarà il biglietto vincente della lotteria, non posso prevedere cosa andrà di moda nella prossima stagione né come finirà Teen Wolf. E sì, mi hanno fatto tutte queste domande-
-In realtà siamo qui per parlare di tutt’altro- spiegò Alex
-Però la cosa della lotteria potrebbe essere una buona idea, vedi di lavorarci- si intromise Lou Sue
-Lasciala perdere- Alex lanciò un’occhiataccia all’altra semidea – Quello di cui ti vogliamo parlare sono le visioni che hai già avuto, ovvero quelle sui Sette della Profezia e il Vaso di Pandora-
-Oh, quelle- Avery fece una smorfia – Mi piacerebbe potervi aiutare con quelle visioni, purtroppo non ho la più pallida idea di cosa possano significare-
-Motivo in più per cercare di capirlo insieme- commentò Cyrus con un sorriso. Il figlio di Mercurio avrebbe dovuto fare il life coach come professione, era la persona più brava a motivare che Alex avesse mai conosciuto – Facciamo così: tu ci racconti quello che hai visto e noi tentiamo di capire cosa significa-
-E va bene- concesse Avery – Credo che l’unica mia visione che potrebbe esserci utile sia quella che ho avuto durante il primo attacco di Percy, quando eravamo bloccati a terra in attesa dei pegasi-
-Quella della luce che usciva dal vaso?- chiese scettico Mark
-Quella- confermò la figlia di Ecate – La luce usciva dal vaso e andava a colpire un’aura oscura, fondendosi con essa e diventando un’unica massa grigia, che tornava nel Vaso di Pandora. Sono abbastanza sicura che l’aura nera simboleggiasse il finto Percy, ma la luce che esce dal vaso… non so cosa rappresentasse, e sinceramente neanche quella massa grigia-
-Secondo me il grigio è il vero Percy- commentò come se nulla fosse Mark – In fondo una persona non è mai totalmente buona né del tutto cattiva, siamo tutti grigi, e Percy non fa eccezione-
-E quindi la luce era la parte buona di Percy, quella rimasta chiusa nel vaso!- Alex  scattò in piedi – Ma certo! Abbiamo decifrato la visione! Mark, sei veramente un genio-
-Dimmi qualcosa che non so- rispose il fratello
-Ehm… mi dispiace rompere le uova nel paniere- Avery alzò timidamente la mano come se fossero a scuola – Ma non sappiamo ancora come far scattare la parte buona di Percy in modo che lui torni normale. E inoltre, quella che stiamo affrontando noi è una fotocopia di Percy, una parte della sua anima. Se liberassimo anche l’altra parte lui sarebbe liberato?-
-No- rispose Cyrus con sicurezza – Infatti la tua visione prevede che una volta tornato normale l’anima di Percy ritorni nel vaso. Ciò che dobbiamo fare noi è far sì che le sue due anime si uniscano di nuovo, per poi farle tornare nuovamente nel vaso-
-Sì, ma come?- chiese Lou Sue – Mettiamo caso di riuscire a indebolire il Percy malvagio e di liberare la sua parte buona. Poi cosa dovremmo fare per farlo tornare nel vaso?-
-La prima volta che lo abbiamo incontrato il falso Percy ha detto di non poter essere ucciso perché l’anima di quello vero avrebbe continuato a dargli forza vitale- ragionò Alex – D’altro canto, una volta riunite le due anime sarebbero comunque legate al Vaso di Pandora-
-Ora che mi ci fate pensare- ammise Avery – Nella visione la luce esce dal Vaso di Pandora, ma non si stacca mai del tutto da esso, il che significa che probabilmente Percy sarebbe comunque legato in qualche modo al Vaso di Pandora-
-Inoltre, probabilmente siamo noi ha richiamare in qualche modo il vero Percy- aggiunse Lou Sue – Perché il falso Jackson sembrava indebolito in alcuni momenti, ma si è ritirato proprio per recuperare le forze-
-È un boomerang- ragionò Alex – Noi attiriamo la parte buona di Percy in qualche modo, ma poi essa viene risucchiata nuovamente nel Vaso di Pandora, sconfitta da quella cattiva-
-Quindi dobbiamo intervenire nei momenti in cui vediamo Percy indebolito- intuì Cyrus – Perché in quei casi abbiamo richiamato la luce su di lui e lo abbiamo reso indeciso e confuso. E prima che la parte malvagia abbia la meglio, noi dobbiamo farle tornare entrambe nel vaso-
-Beh, sono contento per tutti i passi avanti che abbiamo fatto- commentò Mark alzandosi – Rimangono  fuori dei piccoli particolari però-
-Ossia?- chiese Alex
-Innanzitutto, non sappiamo ancora come attivare la parte buona di Percy- fece notare il figlio di Atena – E in secondo luogo, non abbiamo idea di come rimandare Jackson nel Vaso di Pandora a calci nel sedere-
-Sì, in effetti questi dettagli mi erano sfuggiti- ammise Alex. La ragazza sapeva che quelli erano le uniche parti del piano che contavano veramente e che avrebbero dovuto essere messe in pratica in fretta durante il successivo scontro con Percy, ma se non altro erano riusciti a capire a grandi linee cosa dovevano fare.
La discussione venne interrotta dall’improvviso arrivo di Neos, che si precipitò nella stanza pensando probabilmente di trovarci solo Avery.
-Wow, che ci fate tutti qui, fate una festa e non mi invitate nemmeno?- chiese ironico il ragazzo – Presto, venite in sala riunioni, i pegasi si sono fermati, abbiamo trovato Percy-
-Come?- presa com’era dalla discussione, Alex non si era accorta che avevano smesso di muoversi, ma la nave aveva viaggiato per tutta la notte e per buona parte della giornata, perciò dovevano aver fatto molta strada – E dove siamo esattamente-
-Siamo ad Atlanta- rispose Neos – I pegasi si sono fermati sopra l’acquario. Percy gioca in casa-
 
 
 
Il clima in sala riunioni era tutto tranne che rilassato, Fabiana lo capì subito. Gli undici semidei si erano riuniti per decidere come comportarsi, e nessuno riusciva a nascondere la tensione per il terzo scontro con il falso Percy, considerando che i precedenti due non erano andati poi benissimo.
Non appena furono al completo, Alex spiegò in che modo lei, Cyrus, Lou Sue, Mark ed Avery avevano interpretato le visioni di quest’ultima, lasciando tutti stupidi e confusi.
-Quindi- riassunse Esmeralda – Qualcosa che abbiamo fatto ieri ha richiamato la parte buona di Percy?-
-Crediamo di sì- confermò Lou Sue
-Quindi noi dovremmo sfidare Percy basandoci solo su queste supposizioni?- chiese Blaine – Senza sapere oltretutto né come indebolirlo né tantomeno come annientarlo?-
-Purtroppo- rispose Cyrus – La chiave di tutto è nelle visioni di Avery. Richiamando il vero Percy indeboliremo quello falso, e poi dovremo farlo tornare nel vaso-
-Tante belle parole, ma pochi fatti- analizzò Neos – In pratica dovremo arrangiarci e sperare di ricevere un’illuminazione divina-
-Più o meno- convenne Alex – Passando ad altro, qualcuno ha idee su come entrare nell’acquario?-
-Potremmo mischiarci al pubblico durante l’orario di apertura- propose Darren – E nasconderci da qualche parte-
-Oppure io potrei scassinare la porta e farci entrare una volta che l’acquario sarà chiuso- si offrì Cyrus – Sono piuttosto bravo con le serrature-
-Ma non c’è il rischio di far scattare qualche allarme?- fece notare Esmeralda
“Lo silenzio io” scrisse Fabiana, felice di potersi finalmente rendere utile “Sarò velocissima, non lo sentirà nessuno”
-Mi sembra un buon piano- approvò Alex – Qualche obiezione?-
Nessun ebbe niente da ridire: - Bene, allora io scassinerò la serratura e Fabiana zittirà l’allarme- sancì Cyrus – Prepariamoci allo scontro, sento che questa sarà la resa dei conti!-
-Ed è una cosa positiva?- sussurrò incerta Esmeralda
Mentre gli altri semidei lasciavano ad uno ad uno la stanza delle riunioni, Cyrus si avvicinò a Fabiana con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
-Grazie per avermi appoggiato- disse grattandosi la nuca con fare imbarazzato – Se non altro, per una volta potrò usare a fin di bene le abilità ereditate da mio padre-
“A proposito, non hai più rubato niente, vero?” chiese Fabiana con uno sguardo che avrebbe voluto essere ammonitore, ma che probabilmente risultò più imbarazzato che altro. Ultimamente quando lei e Cyrus restavano da soli la figlia di Tacita Muta di sentiva in grande imbarazzo.
-Senti, io ci provo, ma a volte è più forte di me. Sento il bisogno patologico di rubare qualcosa, anche privo di alcun valore. Ho rubato una freccia dalla faretra di Avery e mi sono sentito come se fossi riuscito a scassinare Fort Knox- le spiegò Cyrus con il senso di colpa stampato sul volto. Sembrava un cucciolo abbandonato, e Fabiana non poté fare a meno di essere dispiaciuta per lui.
“Hai mai pensato di farti aiutare?” scrisse la ragazza
-E da chi?- rispose lui – Non abbiamo il tempo di fermarci e di andare da uno psichiatra adesso-
“No,ma ne abbiamo una specie di psicologo qui a bordo” gli ricordò la romana “Magari lui può aiutarti”
-Intendi Neos?- domandò Cyrus – Ma quello ti stordisce di chiacchiere pure se gli chiedi l’ora!-
“Beh, provare non costa nulla” scrisse ancora Fabiana “Potrebbe farti bene”
-E va bene, ci penserò- garantì l’amico – Ora vado a prepararmi per stasera, sono sicuro che il piano funzionerà, in fondo noi siamo sempre una bomba quando lavoriamo insieme, no?-
Fabiana era abituata ai complimenti di Cyrus, il ragazzo li faceva sempre a tutti, ma quello in particolare riuscì a seccarle del tutto la bocca e a farla arrossire, ma fortunatamente il ragazzo non se ne accorse perché era già uscito dalla sala.
Fabiana non sapeva in che modo prepararsi per lo scontro con Percy, considerando che la sua unica arma erano i suoi coltelli con le impugnature arcobaleno che tornavano che una volta usati tornavano nel fodero, regalo di una sua amica del campo figlia di Vulcano. Non se la cavava nemmeno male con l’arco, ma entrambe le sue abilità erano inutili di fronte a Percy, e in nessuna delle battaglie precedenti Fabiana era riuscita a rendersi particolarmente utile, così come non ci era riuscito nessuno. A pensarci bene, solo Neos e Lou Sue erano riusciti effettivamente a tenere testa a Percy, anche se solo momentaneamente.
La figlia di Tacita Muta andò nella sala degli allenamenti ad esercitarsi nel lancio dei coltelli e nel tiro con l’arco, tutto ciò che poteva fare, e ci rimase fino all’ora di cena.
La cena fu consumata in silenzio, erano tutti molto tesi per la missione che li aspettava, e inoltre il fatto che Percy fosse rintanato in quell’acquario e non fosse invece venuto a cercarlo innervosiva tutti. Il figlio di Poseidone avrebbe potuto controllare l’acqua di ogni singola vasca, e Darren non sarebbe riuscito a proteggerli dall’annegamento per molto. Eppure, dovevano farlo. Percy era l’unica cosa che li legava al ladro del vaso, e forse sconfiggendolo avrebbero potuto risalire a lui.
Lo stesso clima di tensione aleggiò tra i ragazzi mentre scendevano dalla nave in sella ai pegasi, e anche quando arrivarono davanti all’enorme acquario di Atlanta. Fu proprio lì che Neos ruppe il silenzio.
-L’acquario di Atlanta…- rimuginò il semidio – Perché sono sicuro di averlo già sentito nominare prima?-
-Strano, ho la stessa sensazione- ammise Blaine – Mi sembra di averlo sentito proprio al campo-
-In effetti anche a me suona familiare- confermò Avery – Forse è solo suggestione-
Anche Fabiana pensava di aver già sentito nominare l’acquario di Atlanta al campo Giove, ma non riusciva proprio a ricordare in merito a cosa.
Se non altro, il commento di Neos aveva stemperato un po’ la tensione. Cyrus scrollò le spalle e fece segno a Fabiana di avvicinarsi a lui.
-Bene, adesso io scassino la serratura e apro la porta- spiegò il figlio di Mercurio – Tu riesci a silenziare tutto quanto l’acquario ma lasciare che si sentano le nostre voci?-
“Sì, dovrei poterci riuscire” azzardò Fabiana “Però dovremo restare molto vicini per sentirci a vicenda”
-Bene, allora io apro- annunciò Cyrus iniziando ad armeggiare con un fil di ferro e la serratura dell’ingresso – Tieniti pronta-
La romana si concentrò e con un gesto repentino della mano zittì tutto l’acquario. Non era sicura di quanto sarebbe durato l’effetto, non aveva mai messo il suo potere alla prova più di tanto, ma sperava che sarebbe bastato almeno per trovare Percy.
Quache istante dopo Cyrus aprì la porta con un gesto fluido: - Prego, entrate pure- disse sorridendo trionfalmente.
Gli undici semidei si infilarono nel silenziosissimo acquario, e una volta entrato Cyrus si richiuse la porta alle spalle. Non appena lo fece, Fabiana avvertì un brutto presentimento, come se si fossero appena andati ad infilare in una trappola
Esmeralda si guardò intorno confusa: - Non ci vorrà un po’ troppo tempo a controllare tutto l’acquario?-
-Forse, ma dobbiamo farlo per forza- rispose Alex – Percy è da qualche parte qui dentro, e forse ci sono anche Becky, Arthur ed Adelaide-
-Giusto, seguendo la Signora O’Leary quei tre potrebbero essere finiti qui- ipotizzò Neos – Ma se così fosse, Percy non sarebbe riuscito a catturare anche loro? Ieri non sapeva nemmeno che fossero scomparsi-
-Ehm… ragazzi…- balbettò Avery picchiettando sul braccio di Neos per richiamare l’attenzione.
-Avery, non abbiamo tempo per le divagazioni adesso, che c’è?- le domandò scocciato il figlio di Ebe
-Quello non è Percy?- chiese la ragazza perplessa
All’istante, tutti si voltarono nella direzione indicata da Avery, e Fabiana vide per un secondo una figura maschile che spariva nei corridoi dell’acquario.
-Sei sicura che fosse lui?- chiese Alex scuotendo Avery per le spalle.
La ragazza annuì debolmente.
-Presto allora, dobbiamo seguirlo!- la figlia di Atena partì subito in quarta e corse nella direzione indicata dalla figlia di Ecate, subito seguita da Lou Sue, Drake e Cyrus.
-Aspettate!- tentò di richiamarli Esmeralda, ma a causa del silenziatore di Fabiana imposto sull’acquario, i quattro non la sentirono – Anch’io ho visto Percy, ma stava andando da tutt’altra parte!-
-Ci sono due Percy?- chiese Blaine perplesso – Non credo sia possibile-
-Mi sembra semplice, loro seguiranno il primo Percy mentre noi il secondo!- spiegò Neos – Forza, andiamo di là-
I sette semidei rimasti seguirono il Percy visto da Esmeralda per i labirintici corridoi dell’acquario.
-C’è qualcosa di strano in questo posto- confermò Mark – Non mi piace per niente-
“Concordo” scrisse Fabiana
-Inoltre, qualcuno mi spiega perché sono giorni che non facciamo che dividerci e perderci?- domandò Blaine – La cosa è snervante-
-Ragazzi, io non vorrei creare falsi allarmismi- aggiunse Avery – Però sento una traccia di Foschia provenire da qui vicino-
-Oh, allora la senti anche tu!- sospirò quasi di sollievo Darren – Pensavo di essere diventato pazzo-
-Eccolo!- quasi gridò Esmeralda – Percy sta andando di là!- esclamò indicando uno dei corridoi dell’acquario, che sembravano tutti identici fra di loro.
La ragazza e Neos corsero dietro al semidio malvagio. Gli altri stavano per fare lo stesso, ma Avery esitò.
-La traccia della Foschia viene da questa parte- spiegò indicando un corridoio dell’acquario poco visibile – Forse è meglio andare a controllare-
La figlia di Ecate, seguita subito da Darren e poi da Blaine e Mark, seguì la traccia della Foschia, lasciando perdere Percy e gli altri.
Fabiana, rimasta sola, non sapeva cosa fare. Seguire Avery e i suoi presentimenti oppure Neos ed Esmeralda alla ricerca di Percy. L’istinto le diceva di seguire gli altri quattro ragazzi, ma non poteva lasciare due suoi amici da soli contro un potente semidio, sempre che quello fosse il vero falso Percy (okay, le cose si stavano complicando un po’ troppo per i suoi gusti).
Così, la figlia di Tacita Muta corse dietro ad Esmeralda e Neos, sperando di non perderli di vista. Riuscì ad individuarli, ma quello che vide la lasciò senza fiato. I due semidei erano stati attaccati da un branco di Telchini. I mostri anfibi, sicuramente più di una decina, avevano circondato i due, senza lasciare loro vie di scampo. Era uno spettacolo orribile, a causa del suo potere sul silenzio le grida dei ragazzi, così come quelle dei mostri, non potevano essere avvertite. Era una scena grottesca, una battaglia feroce nel perfetto silenzio. Nessuno sarebbe arrivato in soccorso dei due, e tutto per colpa sua.
Neos si batteva come un leone, lanciava le sue frecce avvelenate a destra e a manca, ed era riuscito a battere un paio dei mostri anfibi, mentre un altro cadde sotto i colpi del suo chackram. Esmeralda invece era l’immagine della disperazione: la figlia di Eros cercava di evitare gli attacchi dei telchini, ma non riusciva a reagire ai loro colpi, non essendo in grado di colpirli. Le mani le tremavano, aveva incoccato una freccia ma non sembrava in grado di scagliarla. Ben presto, la ragazza fu tramortita da uno dei telchini, e svenne. Neos la seguì poco dopo.
Solo allora Fabiana riuscì a riprendersi dallo shock. Istintivamente, per impedire che i mostri toccassero i suoi amici inermi, lanciò un coltello contro uno di loro, abbattendolo, ma così facendo riuscì solo a farsi individuare dagli altri, che la raggiunsero subito con la loro strana camminata ondeggiante.
-Un altro bocconcino!- disse uno di loro – Papà sarà contento!-
-Oh sì, ci darà un ricco premio!- confermò un altro ondeggiando di gioia – Gliene porteremo ben tre su undici, quindi praticamente la metà!-
Fabiana avrebbe voluto lanciargli un coltello in faccia (e anche scrivergli di fare ripetizioni di matematica), ma era incuriosita da ciò che stavano dicendo quei mostri. Chi era loro padre? E cosa centrava con l’acquario di Atlanta? E perché continuava ad avere la sensazione di aver già sentito nominare quel posto in uno dei racconti di… Frank Zhang!
Come un lampo, la verità colpi la figlia di Tacita Muta. Percy aveva degli alleati, e potenti anche. Doveva avvisare gli altri, assolutamente!
Con una velocità di cui si sorprese lei stessa, la ragazza lanciò tre coltelli ad altrettanti telchini, facendone dissolvere due e ferendo gravemente il terzo. Sommati a quelli fatti fuori da Neos ne rimanevano solamente cinque, ancora troppi per riuscire a scappare.
La ragazza sfoderò l’arco e tenne sotto tiro i mostri anfibi, iniziando ad allontanarsi a piccoli passi da loro.
I telchini sembravano parlare tra loro, ma a causa del silenzio che aveva imposto nell’acquario, la ragazza non riusciva a sentirlo. La ragazza pensò seriamente di ridare la voce all’acquario, tanto quella stratagemma aveva portato solo guai, ma c’era il rischio serio che suonasse l’allarme. Tanto meglio, avrebbe distratto ancora di più i telchini.
Con un gesto impercettibile della mano, la ragazza smise di imporre il silenzio a tutto l’acquario e, con suo sommo stupore, non suonò nessun allarme.
In compenso, riusciva a sentire le voci dei telchini.
-Pensa veramente di riuscire a scappare, che tenera-disse uno di loro
-Già, quegli ottimisti sono sempre più divertenti da sconfiggere- rispose un altro.
Fabiana non riusciva a capire come facessero ad essere così tranquilli. In fondo, li aveva tutti e quattro sotto tiro e…
Solo allora la romana si ricordò che dopo il suo lancio dei coltelli i mostri in piedi erano ancora cinque. Subito dopo, qualcosa la colpì alle spalle, e in un istante, tutto divenne nero.
 
 
Drake non poteva credere di essere accompagnato da gente veramente così imbecille.
Fabiana aveva imposto il silenzio sull’acquario e aveva spiegato che dovevano restare vicini per continuare a sentirsi l’un l’altro. E poi, qualcosa come tre secondi dopo, gli altri cretini non li avevano seguiti alla ricerca di Percy. Dei veri geni.
Così ora il ragazzo si ritrovò da solo con Alex, Lou Sue e Cyrus, gli unici che avevano avuto quel minimo di presenza di spirito necessario per non restare indietro.
Come se non bastasse il fatto di essere rimasti solo in un acquario di notte con persone che non gli stavano neanche tanto simpatiche (il che non era esattamente nella lista delle cose da fare di Drake), i quattro ragazzi avevano pure perso di vista il finto Jackson, e al momento stavano vagando per l’acquario senza una vera e propria meta.
-Ci siamo persi, vero?- chiese il figlio di Morfeo
-Ho paura di sì- ammise Cyrus – Non vedo più Percy da nessuna parte-
-Questo posto mette un po’ i brividi, non trovate?- Alex si guardò intorno – E poi, anche a me sembra di aver già sentito parlare dell’acquario di Atlanta-
-Bah, qualche semidio avrà sconfitto un mostro da queste parti- minimizzò Lou Sue – Cosa può esserci di pericoloso in un acquario?-
-Non lo so- rispose Cyrus – Però non ci tengo a scoprirlo. Non sarà il caso di tornare a cercare gli altri? Tanto più che non sappiamo che fine abbia fatto Percy-
-Non diciamo sciocchezze, dobbiamo trovare quell’ammasso di alghe ammuffite e capire dove si nasconde- rispose la figlia di Zeus con ben poca delicatezza
-Per una volta, sono d’accordo con il parafulmini umano- approvò Drake – Che si arrangino, sono stati loro che non ci hanno seguito, non il contrario-
 -Sì, ma…- sbuffò Alex – Non so quanto possa essere una buona idea dividerci. Già tutti insieme abbiamo fatto fatica a tenere testa a Percy-
-Ma per favore, io sono riuscita ad incalzare quell’imbecille da sola- ricordò Lou Sue, con una modestia che avrebbe fatto indivia allo stesso Percy – Evidentemente dipende solo dalle abilità dei semidei-
-Non mi pareva che le tue abilità siano state poi così utili, durante lo scontro con la Signora O’Leary- le ricordò Drake
L’occhiata che gli lanciò Lou Sue avrebbe potuto far rabbrividire perfino Efesto, il dio del fuoco: - Hai veramente così tanta voglia di fare un giro al Tartaro, Watson?-
-Okay, team out!- li bloccò Cyrus – L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno adesso è un incontro di boxe clandestino. Non potreste evitare di litigare almeno in questa occasione? Sapete com’è, da qualche parte qui dentro c’è un semidio malvagio che vuole ucciderci!-
-E va bene- concesse Drake – Ora non ho voglia di sconfiggerla come al campo-
-Sai cosa succede a giocare con l’elettricità, Watson?- chiese minacciosa la figlia di Zeus – Non vedo l’ora di avere l’occasione di fartelo vedere-
Cyrus ed Alex si scambiarono degli sguardi rassegnati, considerando probabilmente l’eventualità di mollarli lì entrambi.
Per qualche minuto, i quattro semidei continuarono a camminare nel silenzio più totale, cercando tracce che indicavano la presenza del falso Percy.
-Eppure, continua a sfuggirmi qualcosa- fu Alex a rompere il silenzio – Sento che la soluzione per sconfiggere Percy è più semplice di quanto sembri-
-Senti, io ti ho detto tutto quello che sapevo- si difese la figlia di Zeus – Mentre combattevo contro di lui, Percy ha ordinato ai pegasi di disarcionare Fabiana ed Esmeralda. Io le ho salvate sorreggendole con delle correnti d’aria e lui ha iniziato improvvisamente a sembrare debole e fiacco-
-E la seconda volta quando è successo?- insistette l’altra ragazza
-Fabiana ed Esmeralda hanno indotto Percy a lanciare contro di loro un getto d’acqua- raccontò Lou Sue – E si sono gettate di lato, abbandonando la sicurezza delle correnti, per far sì che la bolla che vi teneva prigionieri venisse distrutta, ricordi? E io ho evitato a tutti e quattro un carpiato nell’Hudson. Solo allora Jackson è diventato ancora più incerto e indebolito-
-Uhm…- rifletté Alex – Continuo ad avere l’impressione che mi sfugga qualcosa-
-Beh, avete notato che Jackson ha perso potenza solo quando Lou Sue ha sostenuto gli altri con le correnti d’aria?- commentò Drake – Forse quello che indebolisce Percy sono gli atti di amicizia fatti da una megalomane egoista-
-Dovresti fare il cabarettista- fu l’unica risposta di Lou Sue – Le tue battute non sono male, e ammetto che la tua faccia fa molto ridere-
-In realtà potrebbe aver ragione- precisò Alex – Lasciando perdere la parte della megalomane egoista, intendo-
-Stai veramente dicendo che possiamo sconfiggere Percy con la forza dell’amicizia?- domandò incredula Lou Sue – Cioè, sei seria?-
-No, io ho detto che forse possiamo indebolire Percy sfruttando ciò che lo rende umano e vulnerabile- Alex aveva un sorriso a trentadue denti, evidentemente aveva avuto una di quelle sue illuminazioni da figlia di Atena  - Il suo Difetto Fatale-
Tutti al Campo Mezzosangue conoscevano il Difetto Fatale di Percy Jackson, che durante le battaglie contro Crono e Gea aveva seriamente rischiato di fargli fare una brutta fine. Tutti gli eroi ne avevano uno, e tutti rischiavano di venire distrutti da esso. Jackson era troppo leale nei confronti degli altri, tendeva a cercare di salvare sempre quante più persone possibili, amici o nemici che fossero.
-Il suo Difetto Fatale?- chiese confuso Cyrus – E sarebbe?-
-La lealtà- gli occhi di Alex sembravano scintillare nella penombra dell’acquario – Lou Sue non ha permesso che io, Darren, Fabiana ed Esmeralda facessimo una brutta fine, così come Percy ha sempre cercato, nelle sue imprese, di non abbandonare mai nessuno al proprio destino-
-Ripeto, secondo te noi dovremmo sconfiggere Percy con la forza della lealtà o di quel che è?-
-Non credo che potremmo rispedirlo nel vaso di Pandora in questo modo- ammise Alex – Ma forse questa è la chiave per indebolirlo-
Drake rifletté sulla cosa. Effettivamente aveva senso. Il Difetto Fatale era ciò che rendeva vulnerabili gli eroi, ciò che avrebbe potuto portarli ad una fine ben poco piacevole. Forse potevano davvero sfruttarla per sconfiggerlo. Nonostante l’intuizione di Alex però, i ragazzi non avevano ancora idea di come far sì che il semidio malvagio se ne tornasse nel Vaso di Pandora con la coda tra le gambe.
Durante tutto il ragionamento della ragazza, Cyrus era apparso distratto e si era allontanato di qualche passo dagli altri tre. Il romano ritornò dai compagni con un gran sorriso.
-Ragazzi, forse ho una traccia!- annunciò in pompa magna il semidio – Poco più avanti il pavimento è bagnato, forse Percy è passato di qui-
-Che sia veramente così stupido da lasciare tracce palesi?- si chiese Alex
-Ti rispondo io- sbuffò Lou Sue – Lo è. Seguiamo quel mollusco-
-No, dico sul serio- continuò la figlia di Atena – Temo che sia una trappola-
-Se anche fosse, dobbiamo comunque seguirlo- spiegò Cyrus – Non abbiamo altre tracce di Percy, questo è l’unico indizio-
-Io non mi fido- insisté Alex
-Neanche io- ammise Drake
Nonostante ciò, i due ragazzi seguirono comunque Lou Sue e Cyrus, che a loro volta stavano seguendo le tracce lasciate dal falso Jackson. Tracce che portarono fino ad una delle porte inaccessibili al pubblico, che portavano in una stanza da dove si faceva manutenzione delle vasche, o roba per la pulizia o roba del genere, Drake non era abbastanza esperto di acquari per capire cosa si nascondesse dietro una porta chiusa.
-Che dite, l’apriamo?- chiese il figlio di Mercurio
-Dubito che possa esserci dietro Percy- commentò Drake – E anche se ci fosse, probabilmente sta aspettando solo noi, non credete?-
-Motivo in più per aprire la porta- Lou Sue sfoderò i suoi pugnali d’oro imperiale, e Cyrus fece lo stesso con la sua spada. La ragazza si avvicinò alla maniglia della porta e si preparò a spalancarla.
-E va bene- sospirò Alex prendendo il suo coltello nascosto – Però vi avviso che se ci faremo uccidere non vi perdonerò mai-
-Correrò il rischio- sorrise la figlia di Zeus
Drake fece appena in tempo ad afferrare la propria collana e trasformarla in una spada di bronzo che la semidea spalancò la porta con violenza e si lanciò dentro la stanza tagliando in due con un fendente… una ramazza per le pulizie.
-Ma cosa…- balbettò Lou Sue confusa guardandosi intorno nella stanza vuota – Ma non c’è niente di strano qui dentro-
-Non è esatto- una voce femminile fece fare un salto a tutti e quattro. Drake, Alex e Cyrus si voltarono di scatto, ritrovandosi davanti ad una ragazza sulla ventina con occhiali, apparecchio e capelli neri e crespi – Qualcosa c’è-
Prima che i quattro potessero riprendersi dallo shock e farle anche solo una semplice domanda, la ragazza schioccò le dita e un istante dopo Lou Sue, ancora dentro la stanza, era intrappolata in una bolla gigante.
-No, non di nuovo!- gridò esasperata Alex mentre la bolla d’aria si espandeva a vista d’occhio, intrappolandoli tutti e quattro.
-Pacco di semidei in arrivo!- ridacchiò la ragazza – State tranquilli, vi tratteremo come ospiti di tutto rispetto. Vi permetterò perfino di giocare con i miei cuccioli-
-I tuoi…- ripeté Alex – Oh no, adesso ricordo dove avevo già sentito parlare di questo posto! Tu sei Ceto, la dea delle creature marine!-
-Esattamente- la ragazza iniziò a camminare con sicurezza per i corridoi dell’acquario, e la bolla che teneva prigionieri i ragazzi la seguì  – Ma non preoccupatevi, non ho alcuna intenzione di farvi del male, lo faranno i miei adorati. Pensate che stanno già giocando con i vostri amichetti in giro per l’acquario-
Lou Sue e Drake cercarono disperatamente di liberarsi, mentre Cyrus si guardava intorno alla ricerca di una via di fuga. Alex invece si era lasciata cadere rassegnata sul pavimento della bolla di sapone: - Lasciate perdere, non ci riuscirete- sospirò la ragazza – Questi cosi sono impenetrabili-
-State tranquilli, non resterete lì dentro per molto- spiegò Ceto con un sorrisetto malvagio – Abbiamo altri progetti per voi, e sono sicuro che saranno molto divertenti. Per noi-
-Qualsiasi sia il vostro piano, non la farete franca!- la minacciò Drake – I nostri compagni ve la faranno pagare!-
-Certo, come no- ridacchiò la dea delle creature marine – L’importante è crederci-
 
 
 
Avery sentiva la Foschia, la sentiva chiaramente. Proveniva dal corridoio seminascosto che Neos  ed Esmeralda avevano superato senza neanche guardare. La ragazza non voleva separarsi dagli amici, ma il potere della Foschia la stava come chiamando, e non poteva assolutamente ignorarlo.
-Ragazzi, non so come spiegarlo- ammise la figlia di Ecate  - Ma sento che da questa parte dell’acquario c’è una fissa presenza di Foschia-
I semidei che l’avevano accompagnata, ovvero Darren, Blaine e Mark, la seguivano guardandosi intorno straniti.
-La sento anch’io, anche se debole- ammise Darren – Che siano Becky e gli altri?-
-Speriamo, sono preoccupatissimo per Arthur- esclamò Mark – Non l’ho detto ad alta voce, vero?-
-Sì l’hai fatto, ma tanto l’avevamo capito tutti- specificò Blaine con la sua solita delicatezza
La figlia di Ecate avanzava in cima al gruppo, sperando di non aver condotto i suoi compagni d’impresa dritti nelle fauci del lupo Percy, ma era troppo incuriosita dalla scia di Foschia che sentiva e non poteva ignorarla.
Tutti i dubbi della ragazza si dissiparono non appena il gruppetto raggiunse la prima vasca del corridoio nascosto, occupata da un ben poco simpatico serpente marino.
-Ehm… ragazzi, temo di aver capito per cosa veniva usata la Foschia- impallidì la figlia di Ecate scrutando anche la vasca accanto, stranamente vuota.
-Dubito fortemente che questa parte dell’acquario sia accessibile ai visitatori- commentò Blaine
-Non l’avrei mai detto- ironizzò Darren guardando indeciso la vasca con il serpente marino, come se cercasse di ricordare qualcosa – Continua a sfuggirmi qualcosa però. Acquario di Atlanta… mostri marini… non vi suona familiare?-
-Lo ammetto, tutto questo mi ricorda qualcosa- ammise il figlio di Afrodite
-Credo che sia almeno la decima volta che lo dite!- sbuffò Mark – Invece di fare congetture inutili perché non andiamo avanti a vedere se troviamo il trio scomparso?-
-Tranquillo, anche se l’avessero catturato, il tuo fidanzato non va da nessuna parte- rispose Darren beccandosi un’occhiataccia del figlio di Atena.
-Mark ha ragione, qui non risolveremo niente- approvò Avery lasciando perdere la vasca del serpente marino – Andiamo avanti, sono sicura che troveremo qualcosa di interessante-
I quattro continuarono a percorrere il corridoio, che si rivelò ben presto stracolmo di mostri marini: tra serpenti marini, granchi giganti e piovre attaccate al fondo della vasca che tentarono di fiondarsi contro il vetro quando li avvistarono.
Ben presto il quartetto di semidei raggiunse una vasca molto più grossa delle altre, che ospitava un serpente marino enorme, il qualche occupava quasi tutto lo spazio disponibile nella vasca. Avery fece appena in tempo a notare una strana figura vicino al serpente marino e altre ancora sopra il pelo dell’acqua, che Blaine li spinse tutti e tre di lato.
-Cos’era quello?- chiese scocciato Darren – Non sono riuscito a vederlo bene-
-Io sì- balbettò Blaine incredulo
-E io pure- anche Mark sembrava sotto shock – Quello nella vasca… era Percy, e stava coccolando un serpente marino!-
-E se ho visto veramente quello che ho visto…- proseguì Blaine – Beh, la situazione non è propriamente delle migliori-
-Volete spiegarci una buona volta cosa avete visto?- sussurrò Avery
Prima che Mark o Blaine potessero rispondere, la voce di Percy li raggiunse.
-Non trovate che sia molto scortese tentare di origliare una conversazione tra i padroni di casa?- chiese il semidio, facendo venire i brividi ad Avery – Venite pure avanti, ci siamo preparati per ore per accogliervi-
I quattro ragazzi si guardarono l’un l’altro, incerti sul dal farsi. Scappare non sarebbe servito a niente, l’unica cosa logica da fare era raggiungere Percy e cercare un modo per sconfiggerlo.
Darren fu il primo a muoversi, rassegnato all’idea di ritrovarsi davanti al suo aguzzino, gli altri tre lo seguirono subito dopo.
La visione che si presentò davanti ad Avery fu a dir poco catastrofica: Percy se ne stava tranquillamente a mollo nella vasca, e accarezzava il serpente marino come un cattivo di un film d’azione faceva con il suo gatto. Davanti al vetro invece c’erano due tizi bizzarri che Avery non aveva mai visto, accompagnati dalla Signora O’Leary, rigorosamente ipnotizzata. La cosa peggiore però, era il ponticello sospeso che attraversava la vasca del serpente, a cui erano attaccate delle corde che tenevano legati come salami tutti e nove i loro compagni, compresi Adelaide, Becky e Arthur. Non appena li videro, i semidei iniziarono ad agitarsi, tentando di urlare qualcosa in direzione degli amici.
-Benvenuti, ultimi superstiti- ridacchiò Percy – Voi quattro siete gli unici ad aver imbroccato il corridoio giusto e a non aver incontrato nessuno degli amichetti della cara Ceto-
-Ma certo!- gridò improvvisamente Darren – Loro sono Ceto e Forco, i figli di Gea che hanno cercato di imprigionare Percy e Frank durante la loro visita!-
-Vedo che almeno uno di voi ha studiato- commentò Forco, che pareva lusingato dal fatto che Darren li conoscesse
-Lascia subito andare i nostri amici!- Avery non aveva mai visto Mark così arrabbiato, ma Percy lo ignorò completamente.
-I vostri amici hanno provato a difendersi, ma purtroppo non ne sono proprio stati capaci- spiegò il semidio malvagio – Pensate addirittura che i vostri amici scomparsi pensavano addirittura di poterci spiare senza essere visti. Glielo abbiamo fatto credere, e non appena sono usciti dall’acquario li abbiamo catturati subito. Poverini, erano così stupiti-
Becky, Arthur ed Adelaide parvero agitarsi ancora di più a quelle parole, ma tutto ciò che ottennero fu rischiare di cadere nella vasca.
-Invece la ragazzina incapace di combattere e mister crema idratante sono stati sopraffatti dai telchini della cara Ceto!- continuò Percy – La muta ha tentato di salvarli, ma è rimasta talmente stupida quando ha tolto l’incantesimo del silenzio e non è suonato nessun allarme che ha permesso ad un telchino di sorprenderla-
-Abbiamo tolto gli allarmi proprio per voi, volevamo facilitarvi le cose!- ridacchiò Ceto – Abbiamo addirittura mandato i miei piccoli come comitato di accoglienza-
-Gli altri quattro imbranati invece si sono fatto catturare da una bolla- ridacchiò il semidio malvagio – Pensavano di seguirmi, invece era Ceto che lasciava delle finte tracce al posto mio-
I quattro semidei in questione parevano particolarmente contrariati dalla cosa, soprattutto Lou Sue, che si divincolò come non mai per tentare di liberarsi, inutilmente.
-E adesso, anche voi siete qui- finalmente Percy si degnò di guardarli – Gli ultimi semidei prescelti ad arrivare, gli unici che avranno il privilegio di sfidarmi e soccombere sotto i miei attacchi-
-Questo lo vedremo, sbruffone!- ringhiò Blaine – Prima fatti sotto-
-Non posso certo combattere così contro chiunque- precisò però Percy – Avrete il privilegio di sfidarmi… ma solo dopo uno scontro preliminare con la Signora O’Leary-
Con un semplice gesto, Percy richiamò l’attenzione dell’ipnotizzato mastino infernale, che con un balzo si posizionò davanti ai quattro semidei.
-Oh, ma per favore, hai seriamente pensato che non avremmo elaborato un piano contro quel cane?- Blaine si fece avanti e iniziò a sfregare tra di loro i suoi bracciali di lapislazzuli, per poi rivolgersi direttamente alla signora O’Leary – L’ipnosi non avrà mai più effetto su di te, sei troppo forte per continuare a farsi comandare-
La voce di Blaine era calda e convincente, il ragazzo stava mettendo nella sua voce tutta la sua lingua ammaliatrice.
-Tu non vuoi seguire il tuo padrone anche se è ipnotizzato, tu vuoi rifugiarti al campo Mezzosangue, dove Chirone ti accoglierà senza problemi-
La signora O’Leary sembrava confusa. Invece di snudare i denti contro di loro come le aveva ordinato Percy, il mastino si voltò a guardare il semidio, e i suoi occhi iniziarono a tornare normali.
-Cosa stai aspettando, stupido cane?-inveì Percy – Oh, sai che ti dico? Togliti pure dai piedi se vuoi, così mi sei solo d’intralcio!-
Le parole di Percy scossero il cane, quello vero non si sarebbe mai rivolto così a lei. L’ipnosi scomparve del tutto, un po’ grazie a Blaine e un po’ perché Percy stesso aveva mollato il colpo su di lei. Il mastino iniziò a correre verso un angolo in penombra della stanza, scomparendo.
-E fuori uno- Blaine incrociò le braccia – Sotto a chi tocca-
Ceto e Forco si tolsero di mezzo, raggiungendo un angolino sicuro.
-I patti sono patti Jackson!- gridò Ceto – Noi ti abbiamo offerto il rifugio e abbiamo sguinzagliato i miei piccoli, ma non andremo a combattere contro dei semidei. In compenso, posso chiamare loro!-
Con un fischio, la ragazza richiamò a sé cinque telchini che si diressero subito ondeggiando verso i quattro semidei.
Uno di loro non ci arrivò mai, colpito a morte da una delle frecce di Avery. Darren e Blaine stavano per sfoderare le loro armi di fronte agli altri quattro, ma Mark li precedette tutti quanti, e con un urlo belluino si lanciò verso i telchini, abbattendone due senza problemi, per poi evitare gli affondi di quelli rimasti.
Sotto lo sguardo stupido dei tre ragazzi (e anche di Percy), il figlio di Atena sfogò tutta la sua rabbia repressa sui poveri telchini, che contro di lui non avevano alcuna speranza. In pochi istanti, il semidio uccise i due telchini rimasti con un urlo selvaggio, per poi rivolgere la propria lama contro Ceto e Forco, che lo guardavano inorridito.
-Forza, fatevi sotto!- li invitò il ragazzo, ma i due non avevano alcuna intenzione di farlo.
-Okay, questa non me l’aspettavo- ammise Percy stupito – Vi siete guadagnati il privilegio di sfidarmi, ma vi conviene sapere che non ci andrò affatto piano con voi-
Ad un suo cenno, il serpente marino sbatté violentemente la coda contro il vetro della vasca, provocando una ragnatela di crepe nella barriera che divideva i quattro da Percy, i loro compagni d’impresa e, soprattutto, dal serpente marino.
Il vetro si infranse, lasciando fluire l’acqua fuori dalla vasca. Percy la raccolse tutta in un enorme bolla d’acqua in cui iniziò a nuotare anche il serpente marino.
-Vediamo un po’, lascio a voi la scelta- concesse Percy – Acqua o serpente marino, quale volete affrontare per primo?-
Senza nemmeno dare ai ragazzi il tempo di rispondere, Percy divise in due la bolla d’acqua, e rimase in una delle due metà insieme al serpente, mentre l’altra venne lanciata verso i quattro semidei.
-Dietro di me!- gridò Darren facendosi avanti e alzando le mani davanti al getto d’acqua. Gli ci volle uno sforzo non indifferente, e per un istante Avery pensò che il ragazzo avrebbe ceduto, ma alla fine il figlio di Selene riuscì a proteggerli tutti riuscendo ad evitare che venissero colpiti.
-Non so per quanto potrò resistere- balbettò Darren – Qualcuno distragga Percy, per carità!-
Con la sua lingua ammaliatrice, Blaine distrasse il serpente marino e riuscì a far sì che si lanciasse contro Percy, distraendolo. Il figlio di Poseidone perse la presa sul getto d’acqua e Darren poté respirare, ma ben presto Percy riprese il controllo sia sull’acqua che sul mostro.
-Ragazzi, noi possiamo distrarlo quanto volete, ma voi dovreste cercare almeno di uccidere quel serpente- commentò Blaine prima di riusare la lingua ammaliatrice mentre Darren faceva lo stesso con i suoi poteri.
-Forse ho un’idea- spiegò Avery rivolgendosi a Mark– Io posso colpirlo con le mie frecce, ma temo che quelle scaglie le respingano. Bisognerebbe trovare il punto debole del serpente, e chi meglio di un figlio di Atena potrebbe farlo?-
-Mi piacerebbe poterti aiutare- ammise il ragazzo – Ma non sono sicuro che la sua corazza di scaglie abbia un punto debole. In compenso, sono abbastanza sicuro che colpirlo negli occhi e nella bocca potrebbe essere un buona idea-
-Hai ragione!- Avery incoccò una freccia – Blaine, fallo voltare verso di noi!-
Il figlio di Afrodite eseguì l’ordine, e con un rapido gesto la ragazza scagliò la freccia dritta nell’occhio destro del serpente. A causa del dolore, il mostro impazzì, spinse Percy fuori dalla bolla d’acqua e iniziò ad agitarsi tentando di uscire anche lui per attaccare.
-Stupido mostro, eri la mia arma segreta!- sbuffò Percy – Fa niente, me la caverò da solo-
Con un fendente rapido, il semidio malvagio colpì il serpente proprio in bocca con Vortice, uccidendolo del tutto.
-E adesso veniamo a noi, state iniziando a stufarmi!- Percy si voltò verso di loro e lanciò un getto d’acqua più forte degli altri. Darren riuscì a deviarlo, ma così facendo venne sbalzato via, e finì dritto contro una parete, dove Percy lo bloccò schiacciandolo con l’acqua, pur lasciandogli la possibilità di respirare.
La seconda vittima designata da Percy fu Avery, a cui il ragazzo lanciò un secondo getto d’acqua ad altissima velocità. La figlia di Ecate si preparò ad essere colpita, ma Blaine le si mise davanti per proteggerla, e Mark la spinse via dalla traiettoria del colpo. I due semidei vennero quindi imprigionati insieme in una bolla d’acqua.
-No!- gridò Avery, caduta a terra dopo la spinta di Mark. Era rimasta sola contro Percy, e non sapeva più come difendersi, né come difendere gli altri.
La ragazza si guardò intorno, ma Darren era ancora intrappolato, e lo stesso valeva per gli altri due. D’altra parte però, Percy sembrava improvvisamente affaticato dal combattimento. Avery cercò di ragionare il più velocemente possibile: per esclusione, doveva essere stato il gesto di Blaine e Mark a indebolirlo in qualche modo. Istintivamente, mentre Percy preparava un terzo getto d’acqua e diceva qualche cosa che Avery non ascoltò, la ragazza guardò Alex, ancora legata sopra la vasca ormai rotta, e si ricordò delle sue parole. Le parve che la ragazza stesse cercando di dirle qualcosa.
Avery era confusa, l’altruismo di Mark e Blaine era riuscito ad indebolire il semidio malvagio, e allo stesso tempo quel gesto l’aveva salvata, lasciandola come unica speranza dell’intera impresa. I ragazzi le avevano dato fiducia, e lei non poteva deluderli.
-La situazione è davvero divertente!-ridacchiò Percy – Cosa fare per prima cosa? Direi di uccidere i tre acquatici come prima cosa, voglio godermi il tuo sguardo spaventato ancora per un po’-
-No!- Avery si alzò, e iniziò ad avanzare in direzione di Percy, parandosi davanti alla bolla dove erano bloccati i suoi due amici – Tu non farai proprio niente! Non ti permetterò di uccidere nessuno dei miei amici finché sarò ancora in vita!-
La ragazza incoccò una freccia, pur sapendo quanto fosse disperata quella resistenza. D’altra parte, era lei ad aver avuto le visioni, ad aver fatto credere ad Alex e gli altri di poter sconfiggere Percy, ed era sempre lei a non saper interpretare le visioni in modo corretto.
-Dovrai passare sul mio cadavere!- gridò la ragazza raccogliendo tutto il suo coraggio – Non potrai neanche sfiorarli con un dito!-
Fu come se avessero colpito Percy con un colpo di spada. Il semidio cadde improvvisamente a terra, e la guardò incredulo.
-No, non è possibile!- balbettò il semidio – Non può essere, non può…-
Improvvisamente, una luce viola squarciò la penombra dell’acquario, portando tutti tranne Avery ad alzare lo sguardo. La ragazza sentiva come un senso di serenità, contrapposto all’adrenalina che aveva provato fino a quel momento. Sentiva una presenza familiare, e la sua intuizione venne subito confermata.
Dal soffitto dell’acquario, un prisma che stava dividendo le luci artificiali dell’acquario in sette tonalità di viola, la più chiara simile al bianco e la più scura color ossidiana. Il prisma, sotto lo sguardo attonito dei presenti, levitò fino ad arrivare davanti al naso di Avery, e quando la ragazza istintivamente lo toccò brillò ancora più intensamente.
Avery perse quasi il controllo. Sentiva la magia di Ecate che fluiva dal prisma ed entrava in lei, sua madre le aveva voluto consegnare il medaglione proprio in quel momento. La ragazza non riusciva a pensare, e si affidò completamente all’istinto, lasciando andare tutto il potere del cristallo. Intorno a lei, le frecce della sua faretra si sollevarono e formarono un semicerchio sopra la testa della ragazza, puntando contro Percy.
Avery, impietosa, guardò il semidio malvagio negli occhi, e in un attimo seppe cosa fare.
-Colpite- un ordine secco, che venne eseguito immediatamente. Le frecce partirono all’istante, e alcune colpirono in pieno Percy, mentre altre si diressero a liberare i nove semidei intrappolati, che rimasero sospesi in aria,sorretti dal potere del cristallo.
Il Percy malvagio gridò di sofferenza, ed iniziò a scomparire, emettendo una luce grigia.
Un istante dopo, Avery si ritrovò con il cristallo spento in mano, il semidio malvagio scomparso e tutti i suoi compagni liberati e fuori pericolo. Di Ceto e Forco invece, non c’erano tracce.
-Che diamine hai fatto?- Alex corse subito verso di lei – Hai ucciso Percy?-
-No- Avery scosse la testa, improvvisamente aveva compreso le sue visioni – Ho fatto quello che dovevo fare. Ho indebolito Percy con il suo Difetto Fatale, e poi l’ho rispedito nel vaso, scacciando la sua parte malvagia-
 Né Alex né gli altri ebbero le forze per fare altre domande sul momento, dato che nessuno aveva voglia di rimanere ancora a lungo in quel posto. Così i quattordici ragazzi, finalmente di nuovo insieme, uscirono dall’acquario. Mark abbracciò strettissimo Arthur di sua spontanea volontà, Darren e Becky improvvisarono un balletto della felicità, nessuno si filò Adelaide, ma lei sembrava contenta così.
Neos, Blaine ed Alex rimasero per tutto il tempo vicino ad Avery, a guardare incantati il prisma di vetro, il Medaglione divino della ragazza.
Tornati all’ingresso dell’acquario, i ragazzi raggiunsero la Argo II in groppa ai pegasi. Avery era talmente incredula e felice di avere il Talismano che non si spaventò neanche lungo il tragitto in groppa all'equino.
Quando i semidei raggiunsero la nave però, trovarono qualcuno sul ponte di comando. Quando capì di chi si trattava, Avery impallidì
-Non posso crederci- balbettò la ragazza – M-madre?-
 
 
 
 
 
-E così, la prima pedina è caduta- disse rassegnata la figura incappucciata seduta sul letto di una scadente camera d’albergo, rivolgendosi ad uno strano vaso posizionato sul pavimento – La progenie di Poseidone si è rivelata più deludente del previsto, e gli eroi della profezia hanno capito come contrastare il vaso-
Con un sospirò, la figura si alzò con fare annoiato, e si avvicinò al vaso, mettendo una mano sopra esso.
-State tranquilli- proclamò solennemente il ladro del vaso – Presto tutto vi sarà chiarito, ma prima dobbiamo occuparci di quegli eroi irritanti-
Il ladro mise anche l’altra mano sopra il suo bottino, che iniziò ad agitarsi e tremare.
-Sorgi, progenie di Atena…- recitò – Sconfiggi i nemici con la tua astuzia, ingannali con la tua intelligenza, e non farli mai arrivare a me-
Il vaso si illuminò, e una figura femminile uscì da una minuscola fessura che il ladro aveva osato aprire nel cavo.
-Potrei chiederti quali sono i tuoi ordini- commentò Annabeth con un sorriso – Ma preferisco chiederti… cosa mi offri?-
 
 
 
Angolo Autore
Ed eccomi, rigorosamente in ritardo!
Lo scontro con Percy è concluso, anche se non so quanto sia venuto bene. Adesso è il momento del nuovo nemico, che è… che suspense vero? Chi sarà mai? Se lo stanno chiedendo tutti in sala (cit.)
Come avrete notato, Avery è la stata la prima a prendere il medaglione, e nei prossimi capitoli capiremo meglio come funziona. La scelta è stata quasi obbligata, dato che insieme a quello di Darren era l’unico talismano pronto, ed Avery è stata determinate per scoprire come sconfiggere Percy, perciò mi sembrava giusto darle questo ruolo.
Spero che il capitolo vi piaccia, io vi ricordo che potete sempre darmi delle idee o mandarmi tramite messaggio privato il Talismano dei vostri oc.
L’Uragano Temporale
 
 
 
   
 
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