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Autore: Thebravest666    10/08/2017    2 recensioni
Lottavo contro me stesso da mesi, ormai; il mio corpo respingeva ogni tipo di cibo solido o liquido, ero arrivato al punto di rottura.
"Louis, ho provato a fartelo capire, ma se continui in questo modo morirai."
Pensandoci bene, forse avrei voluto morire e non mangiare era l'unico modo per farlo senza sembrare un pazzo suicida.
La vita però mi diede un altra scelta e mi affiancò lui; entrò nella mia vita nella stessa facilità con cui poi ne uscì, la mandò a puttane, ero solo, veramente solo.
Non ebbi più paura di morire.
||Tematiche delicate|LouisxHarry|LouisxZayn|
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Aprii gli occhi lentamente e ci misi qualche minuti prima che i miei occhi mettessero a fuoco tutto ciò che mi circondava; ero quasi sicuro di essere in un ospedale, sentivo
l'odore di disinfettante inebriarmi le narici ed ero quasi sicuro di sentire le gocce provenienti dalla sacca per la flebo.
Mi sforzai maggiormente di voltare la testa e sì, ero decisamente in un ospedale.
Gemetti, frustato e feci per alzarmi ma una fitta alle tempie mi fece ritornare in posizione supina; strinsi gli occhi con forza, cercando di ricordarmi di tutto quello che fosse successo l'ultima volta che avevo visto la luce e quando realizzai tutto, sperai di svenire una seconda volta e magari non svegliarmi più.
"Ma sì, ti stavo raccontando che ieri, Michael mi-Oh." Una ragazza, sulla ventina, entrò nella stanza e chiuse immediatamente la chiamata, mettendo il cellulare in tasta. "Mh, vedo che ti sei svegliato."
Annuii impercettibilmente e socchiusi gli occhi mentre lei si avvicinava a me con un ampio e dolce sorriso, aveva dei bellissimi capelli biondi che le ricadevano mossi sulle spalle e i suoi occhi glaciali erano così vivi e vispi che un po' la invidiavo.
"Ora chiamo il dottor. Walson, così ti dirà esattamente cosa è successo. Se vuoi intanto faccio entrare tua madre."
Sgranai gli occhi e inclinai la testa di lato, sorpeso, mia madre? 
Era quasi impossibile che l'avessero contattata, ero quasi sicuro al cento per cento di aver lasciato lo zaino con i documenti e il cellulare nel bagno a scuola, come diavolo avevano fatto a trovarla?
Mi ritrovai comunque ad annuire, più che altro per curiosità, così la bionda si afferrò il labbro fra i denti prima di voltarsi per uscire dalla stanza.
"Lo hanno capito vero?" Sussurrai con un filo di voce, facendola fermare immediatamente.
Si girò nuovamente verso di me e sul suo sguardo c'era un chiaro segno di tristezza e compassione, che non riuscii proprio a reggere. Cercò di non capire immediatamente,
inclinando la testa verso sinistra e aggrottando le sopracciglia folte.
"Hanno capito che-" Tossicchiai per schiarirmi la voce. "C-Che non mangiavo da un po'."
Abbassai definitivamente lo sguardo sulle mie mani, mi sentivo così terribilmente nudo ed esposto ad uno sguardo sconosciuto che si sentiva sull'orlo di una crisi di pianto, aveva
dispratamente voglia di correre in bagno e vomitare.
"Non sono un medico, solitamente è il dottor. Walson ad occuparsi di queste cose, ma devo essere sincera-" Fece scorrere un momento lo sguardo sulla cartellina plastificata che aveva in mano. "Louis,  sei arrivato qua in sotto peso di dieci chili, dopo uno svenimento improvviso e le tue analisi erano molto sballate. Non voglio mettersi nessun tipo di paura addosso, devi stare tranquillo e fidarti del dottore, ti vogliamo solo aiutare."
Non riuscii a ribattere, così l'infermiera si congedò con un sorriso amaro stampato  sul volto, il nodo alla gola mi impediva di respirare e il vuoto che sentivo alla bocca dello stomaco mi fece rabbrividire, non riuscivo nemmeno a deglutire, avevo troppa voglia di piangere, le lacrime spingevano agli angoli degli occhi e dopo qualche secondo fu' impossibile trattenerle.
Piansi per minuti, che mi sembrarono ore, la testa fra le mani piccole ed ossute e le spalle tremanti per i singhiozzi, piangevo per me, per Zayn, per tutta quella situazione che mi era sfuggita di mano o piangevo
perché forse, infondo, non volevo essere salvato?
I miei singhiozzi vennerò bruscamente interroti dal cigolio della porta, alzai gli occhi ancora colmi di lacrime e il mio cuore smise di battere quando incontrai gli occhi verdi di Harry.
Harry era lì, nella mia stanza, assieme ad una donna, che collocai subito come sua madre, vista la somiglianza, lei teneva fra le mani delle rose rosse mentre lui se ne stava sull'uscio della porta, le mani
nella testa dei jeans e la testa abbassata sulla punta delle scarpe.
Mi pulii dai residui di lacrime con i dorsi della mano e presi un grosso respiro, prima di sedermi come dio comanda, mettendo il busto in posizione eretta.
"Harry?"
La mia voce, più alta di due ottavi, risultò spezzata e debole, e la donna lo notò, avvicinandosi a me e sedendosi ai piedi del letto bianco, stringendo a se il mazzo
di rose rosse.
Solo in quel momento mi resi conto che quella era una delle uniche volte in cui parlai al riccio.
Contro ogni mia aspettativa a parlare però fu la donna, che si presentò immediatamente, togliendo le parole di bocca dal figlio.
"Ciao tesoro, io sono Anne. Sono la donna che ti ha soccorso appena sei svenuto." Anuii mandandole un finto sguardo di ringraziamento. "Sono la mamma di Harry, è stato grazie a lui se ora hanno tutti i tuoi dati e il tuo nome."
Arricciai il naso e puntai subito lo sguardo sul ragazzo, che in quel momento mi stava fissando intensamente.
Come diavolo, Harry Styles, poteva conoscere così bene i miei dati?
Decisi di ignorare la mia paranoia, tanto non avrei mai avuto risposte.
 "Mi sono finta tua madre, mi dispiace ma volevo sape
re come stavi, mi sembravi così bisognoso di affetto.Improvvisamente sentii così tanta pena per quella donna, che a fatica
riuscii ad avvicinarmi a lei per stringerla in un dolce abbraccio.
Riuscivo a sentire Harry dietro di noi, guardarci con interesse e quasi dolcezza, e per un attimo mi fece quasi sorridere; poi però mi arrivò tutto addosso come una secchiata di acqua gelida, lui era amico di Zayn e il fidanzato di Ashley, doveva per forza sapere di tutto, quindi in parte era anche colpa sua.
"Tu e il mio bambino avrete un sacco di cose di cui parlare scommetto, quindi andrò un attimo a bermi un caffè al bar." Sussurrò Anne al mio orecchio, poi prima id uscire rivolse un dolce sorriso a suo figlio ed uscì velocemente dalla stanza.
Rimanemmo in silenzio per minuti che sembrarono decenni, io continuavo a fissare le mie mani con insistenza e mi trattenevo dal piangere, mentre sentivo il suo sguardo bruciarmi sulla pelle come mille lame taglienti.
Feci per parlare, ma le parole mi morirono in gola e quindi scossi la testa, mi distesi nuovamente e senza degnarlo di mezzo sguardo gli diedi spalle.
Quando, però, pensavo se ne stesse per andare sentii uno; "Zayn è una testa di cazzo" da parte sua, che mi fece girare di scatto, con gli occhi sbarrati e le sopracciglia corrugate.
Cioè, stavamo parlando dello stesso Zayn?
"Sì, so che la colpa è anche mia, lo sapevo e anche Ashley, ma non sono mai stato d'accordo con questa puttanata, sappilo. Non so perché abbia voluto prendere di mira te, è che sei sempre sembrato così fragile, che sei stato per lui una preda facile. Non che voglia scusarlo." 
Rimasi un po' sorpreso dalle sue parole, lui e il moro erano migliori amici dai tempi delle medie e non credevo che potessero essere così diversi, anzi, in realtà credevo che il peggiore forsse Harrry, però non dissi niente, accennai un sorriso e  mi rimisi in posizione eretta, sedendomi sul letto.
Sapevo che dal suo sguardo, stava aspettando una mia risposta, ma non sapevo cosa dire ed ero troppo debole per parlarne veramente senza scoppiare a piangere o tentare di uccidermi con qualcosa di appuntito.
Mi sentivo ancora stordito, mi tremavano le spalle e sentivo di avere lo stomaco sottosopra, ma cercavo di non pensarci, per non vomitare proprio ora che le acque sembravano essersi messe apposto.
"Tutto bene?" Domandò con un pizzicò di preoccupazione nella voce, si sedette accanto a me nel letto e portò la mano fra i miei capelli, facendomi sussultare.
Non ero abituato ad essere toccato dagli estranei e, dopo l'ultima volta con Zayn, mi ero ripromesso dal non farlo fare a nessuno, ma ormai la sua mano era lì e decisi che ci stava più che bene.
Socchiusi gli occhi e per distrarmi dal dolore, guardai il piercing che stringeva le sue labbra, gli stava bene, ma secondo me il suo viso sarebbe stato più bello senza ferro inutile.
"S-Sì, sto be-"Non riuscii a continuare, il mio stomaco ebbe uno spasmo e io mi cercai di scansare dal suo corpo e portare le mani alla bocca per fermare il getto di vomito, ma fu' tutto inutile.
Vomitai per metà sulle coperte e per metà in un secchio, che Harry teneva fra le mani, sotto la mia testa, mentre con l'altra mano non aveva abbandonato la mia testa e passava le dita fra essa e il collo, facendo 
movimenti circolari.
Volevo allontanarlo da me e piangere in santa pace, ma era stato così carino che un senso di colpa mia avvolse al solo pensiero di allontanarlo.
"M-Mi dispiace." Borbottai mentre mi pulivo la bocca con il dorso della mano.
Sorrise con tanto di fossette e scrollò le spalle, come per dirmi che non c'era niente di cui preoccuparmi. Allungò le mani sul lembo della coperta e senza che riuscissi a concepire quello che stava per fare, mi ritrovai
senza coperta, con indosso solo uno stupido camice che   lasciava intravedere le mie gambe estremamente grasse.
Sentii le lacrime pungere agli occhi e urlai un "No." coprendo i miei arti inferiori con il busto, infilai la testa fra le ginocchia, lasciandomi poi sfuggire un singhiozzo spezzato.
"No, no, no, ehi." Portò il braccio tatuato attorno alle mie spalle e mi avvicinò al suo busto. "Louis, ho visto anche le foto di Zayn e fidati, sei davvero bello, non c'è niente che tu debba nascondere."




Salve, mi dispiace tantissimo di non aver potutto aggiornare prima, ma sono stata piena di impegni ed ora è l'unico momento libero che ho trovato, probabilmente il capitolo sarà troppo corto e sopratutto sgrammaticato visto che non ho avuto il tempo di controllare, e mi scuso per questo.


 
   
 
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