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Autore: I_love_villains    12/08/2017    0 recensioni
Dory decide di restare con i vampiri. Mentre la sua amicizia con loro cresce, qualcosa dentro di lei si fa più forte ...
Dal testo:
"Quindi ... c’è un rimedio sicuro? Eccetto la morte, ovvio.”
Reiji non rispose subito: “Forse. Forse qualcosa c’è per annullare la sua presenza.”
Dory si mordicchiò il labbro, riflettendo a sua volta.
“Ma non sarei più Eve? Insomma, il mio sangue non sarebbe più così, giusto?”
“Forse, difficile dirlo. La pratica a volte si discosta dalla teoria. Presto i miei fratelli saranno qui. Devi raccontare tutto anche a loro.”
“Certo, scendo subito. Ora scusa ma mi sta implodendo la vescica.”
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dieci vampiri solo per me'
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Dory si svegliò rannicchiata sul fianco sinistro. Pian piano ricordò ciò che era successo il giorno prima. Doveva parlarne con i ragazzi, ma allo stesso tempo si vergognava molto di essersi lasciata sopraffare da Cordelia e desiderava rimandare la chiacchierata. Si girò, agitata, e spalancò gli occhi. Laito era disteso accanto a lei, la testa poggiata sulla mano e il gomito sul cuscino. Aveva gli occhi chiusi, ma Dory era sicura che non stesse dormendo. Infatti, appena si mosse per mettersi a sedere, lui aprì gli occhi e le sorrise.
“Buongiorno, puttanella.”
“Buongiorno.”
Il vampiro rimase in silenzio, allungando una mano per giocherellare con i capelli corvini di lei. Dory quasi credeva di stare ancora sognando. Forse la sera prima gli era passata davanti e non se ne era accorta. Certo non si sarebbe mai aspettata un gesto simile da lui. Sorrise dolcemente.
“Perché sorridi?”
“Mi sono resa conto di una cosa.”
“Cosa?”
“Mi piace che tu sei la prima persona che vedo quando mi sveglio.”
Laito la fissò stupito, poi tornò a sorridere e si protese, baciandole lievemente la fronte. Dory socchiuse gli occhi, felice.
“Non ho mai incontrato una ragazza come te, mia dolce puttanella. Restiamo a letto fino a mezzogiorno?”
“Oh, la proposta è davvero allettante, ma vi devo parlare ...”
“Capito. Ci vediamo di sotto” disse Laito alzandosi con un unico movimento aggraziato.
“Aspetta ... Prima mi aiuteresti a strappare questo vestito?”
“Strappare vestiti a giovani umane carine è una mia specialità, puttanella.”

Dory espose ai vampiri cosa era avvenuto con Richter.
“Non capisco ... perché proprio due giorni? Cosa succede dopodomani?” si chiese Reiji.
“Compio gli anni” rispose la ragazza. “Il tredici dicembre è il mio compleanno e farò diciotto anni.”
“Ora è chiaro. Si spiega anche perché tutte le spose che arrivavano erano sempre minorenni.”
“Tutte le spose?” ripetè Dory. Comprese, orripilata. “K- Kanato ... le tue bambole ...?”
“Sono vecchi sacrifici, sì” la precedette lui smettendo di giocare con Teddy per osservare la sua reazione.
“Non ci credo ... tutte quelle povere ragazze morte per quella donna” mormorò lei, disgustata.
“Comprenderai che Richter mentiva sull’ucciderti” fece Shuu. “Quella non è certo morta ieri e lui non intenderà rovinare l’unico corpo che finora è sopravvissuto al risveglio.”
“Sì, però può fare del male a voi.”
“Scrofa, siamo dieci contro uno” ghignò Yuma.
“Tu sei qui, siamo preparati, non riuscirà nemeno a toccarti” aggiunse Kou ammiccando.
“Non lo sottovalutate” li ammonì Subaru.
“Bah, di lui se ne può occupare benissimo il sottoscritto” affermò Ayato, ignorando l’avvertimento del fratello.
“Non è lui che mi preoccupa, quanto Cor ... ok, quella donna” si corresse Ruki ad un’occhiataccia del rosso.
“Oh, lei non si farà sentire che dopodomani” assicurò Dory. Raccontò del patto.
“Quindi ... se lei prenderà il sopravvento ... sarà per sempre?” domandò Azusa.
“Sì ... annienterà la mia volontà ed in un certo senso morirò. Ma tanto Reiji sta lavorando ad un rimedio dalla prima volta che ho visto Richter, quindi dobbiamo solo assicurarci che lui non la aiuti in qualche maniera.”
“Lo farò fuori” promise Ayato.
“Ti aspetto nel mio laboratorio fra un’ora” disse Reiji a Dory prima di recarvisi.
“Non possiamo far altro che affidarci a Reiji, dunque” osservò Laito.

It's hiding in the dark
It's teeth are razor sharp
There's no escape for me
It wants my soul, it wants my heart
No one can hear me scream
Maybe it's just a dream
Maybe it's inside of me
Stop this monster


“La tua soglia dell’attenzione è molto bassa. Ti ho chiesto quante zollette vuoi.”
“Ehm, tre. Scusa, ma Monster acquista un altro significato in questa situazione.”
Reiji le versò le zollette e le tese la tazza. Dory lo ringraziò. Non si aspettava che le offrisse del tè con tanto di pasticcini. Si mise a girare il cucchiaino, prestando nuovamente ascolto alla sua canzone preferita degli Skillet.

I've gotta lose control, here's something radical ...

Si augurava che a lei non capitasse. Sospirando, bevve un sorso di tè. Sorrise per il suo buon sapore e bevve ancora. Prese anche un pasticcino.
“Allora, hai capito perché ti ho invitata qui?”
“Certo, il tuo piano è evidente: vuoi farmi ingrassare così Cordelia non vorrà più il mio corpo” scherzò lei servendosi di un altro pasticcino.
“Ignorante” mormorò lui aggiustandosi gli occhiali. “Guarda a sinistra.”
Dory obbedì. Su un tavolo vicino al muro bolliva una pozione viola.
“Sto distillando ciò che ti sarà utile il tredici.”
“Oh … grazie. Avrà lo stesso sapore di questo tè?”
“Ho sentito parlare del ridere per non piangere, ma vorrei che ti concentrassi.”
Lei fece una risatina nervosa.
“Veramente questo è ridere per non morire di paura.”
“Temi che non funzionerà?”
“No … Ho capito che quando la gente dice di rivolgersi ad uno bravo si riferisce a te. Mi spaventa la fine che posso fare se qualcosa va storto.”
La giovane abbassò la tazza. Le mani le tremavano. Guardò pensierosa la pozione.
“Volevo chiederti se sei davvero certa che Cordelia rimarrà in disparte” proseguì Reiji, facendo finta di non aver udito il complimento o di aver notato la sua paura.
“Credo di sì. Ora non la percepisco, però non so se può vedere e sentire lo stesso.”
“Capisco …”
Il vampiro rifletté in silenzio. Dory si mordicchiò il labbro. Non che non si fidasse di Reiji o della sua bravura, ma proprio non poteva fare a meno di pensare che fra meno di quarantotto ore sarebbe potuta morire. Nel caso, di certo non voleva darla vinta a Cordelia.
“Reiji … scusa la domanda … ma non è ancora pronta?”
“Mh? No. In questi giorni ho appreso come prepararla e ho recuperato gli ingredienti, anche se ne manca qualcuno. Ma sarà pronta al momento giusto.”
“E non ne dubito. Solo che … se così non fosse … ci sarebbe un solo altro modo per batterli, vero? Prima non ne abbiamo parlato …”
Dory si sforzava di parlarne come se si trattasse di qualcun altro, magari di un personaggio di qualche romanzo fantasy. Reiji sapeva cosa intendeva. Non ne aveva discusso con gli altri perché in pochi avrebbero accettato quell’idea. Richter non avrebbe mai ucciso Dory, ma se la pozione non funzionava avrebbero dovuto farlo loro, perché tanto la ragazza non sarebbe comunque esistita più. Almeno, quello era ciò che gli diceva la logica. Lui aveva un altro parere.
Il vampiro si alzò e si chinò davanti la giovane, guardandola negli occhi.
“Tu sei arrivata qui per essere la nostra sposa sacrificale, non Eve o altro. Se si procede in quel modo loro perdono, è vero, ma anche noi. Ed io detesto i pareggi. Quella quindi non è un’opzione da considerare.”
Dory gli sorrise, come aveva sorriso bevendo il tè. Lui si voltò e lei non seppe con sicurezza se avesse ricambiato il sorriso. Optò per un sì: in fondo non era davvero un automa, come diceva scherzando con gli altri. Prima che potesse ringraziarlo ancora, il volume dello stereo fu alzato. Riconobbe I’m the Purple Guy. Le faceva piacere che Ayato avesse inserito un suo Cd con canzoni rock, ma ora si chiedeva se non volesse semplicemente infastidire Shuu. Il volume si abbassò.
“Ehi, Senza-Tette, Kanato è il Purple Guy!” urlò il rosso dal soggiorno.
Lei rise, attenta a non versare il tè.
“Ma bravo, ci hai messo quasi due mesi per arrivare a questa battuta!”
Dory finì il tè, prese un altro pasticcino e ringraziò Reiji per tutto.
Il vampiro annuì distrattamente e la guardò andar via. Quella fanciulla era una sua responsabilità; non avrebbe permesso a Richter di trasformarla nella sua amante. E poi i suoi complimenti strambi ma sinceri gli piacevano.

Nel pomeriggio le canzoni erano diventate decisamente più allegre e/o romantiche. Cantando, la giovane si muoveva in cucina per preparare la cena. Kanato la osservava, seduto vicino a Teddy.
Just one look look and I can hear a bell ring, one more look and i forget everything, ooooh ...
“Come quando sei andata a sbattere contro la porta solo perché lui si ravviava i capelli?”
“Kou!!” strillò Dory spaventata e irritata. “Esci, sto cucinando!”
“Ma Kanato può restare!”
“Teddy mi sorveglia” disse il viola.
“Ecco, tu invece ti spazzoleresti via tutti i biscotti.”
“Fai sul serio, Gattina Masochista?”
“Ho una padella e non mi faccio scrupoli ad usarla.”
Kou incrociò le braccia e si appoggiò allo stipite della porta, contrariato.
“Se porto di là i dolci posso mangiare adesso qualche biscotto?” le chiese Kanato.
“D’accordo.”
“Allora anche io se li porto a casa mia” risolse il biondo, soddisfatto.
“Va bene, golosoni.”
Kanato passò accanto a Kou con il vassoio tra le mani e Teddy sottobraccio. Si fermò a guardarlo tipo ti conviene rispondere bene a questa domanda.
“Anche tu vuoi che Dory sposi Laito?”
Per poco la ragazza non rovesciò i takoyaki. Il biondo ridacchiò divertito.
“Sì, perché no?”
Il viola se ne andò.
“Hai trovato qualcuno che ti shippa con il Sakamaki.”
“Oh, sta’ zitto. Kanato è tanto dolce e ci tiene che siamo felici.”
“Ehi, io sono tuo amico, no? Anche io voglio che ti vada bene.”
“Grazie” fece Dory, intenerita. “Puoi farmi un favore?”
“Per un extra di biscotti certamente.”
“Sei incorreggibile” rise lei. “Ok. Ora mi faccio un taglietto e tu me lo rimargini.”
“Che idea è questa?” domandò lui stupito.
“È una sorpresa per Laito. Caso vuole che conosco il suo piatto preferito.”
Dory si ferì il polso. Riempì un bicchierino di sangue, poi tese il braccio verso Kou. Il vampiro leccò la ferita, accorgendosi che la qualità del suo sangue era aumentata ulteriormente, ma non commentò. Sgranocchiò la sua ricompensa in attesa che lei finisse di cucinare, dopodiché prese i piatti e tornò a casa.
La giovane ripose sul tavolo anche i takoyaki. Per fortuna nessuno a parte Kanato aveva ancora notato qualcosa. Corse di sopra e bussò. Laito aprì la porta. Dory reggeva un vassoio con un piatto coperto.
“Ciao. Ho pensato che ti devo ancora una cena … la scorsa volta me ne sono andata via senza motivo, così ora rimedio” spiegò in fretta.
Ancora confuso, il vampiro si spostò per farla passare. Lei entrò contenta e depose il vassoio sul tavolino al centro della camera.
“Credevo cucinassi per tutti, puttanella.”
“Infatti, solo che mangiamo cose diverse. Di sotto ci sono takoyaki, biscotti e un paio di dolci.”
“E qui?”
“Sorpresa.”
Dory sorrideva, in attesa. Era ansiosa di vedere come avrebbe reagito. Laito, incuriosito, sollevò il coperchio. Sul piatto erano disposti macarons di diversi gusti e colori a formare una piramide.
“Come lo sai?” domandò sorpreso.
“Me lo ha detto un uccellino” rise lei. “Ma non so come sono venuti.”
Il vampiro si sedette, prese il macaron in cima e lo mangiò. La ragazza attese, trattenendo il respiro senza accorgersene.
Très bon, mon doux petit chienne.
“Oh, sai il francese. E ... hai detto che è molto buono?”
Qui.
Dory sospirò, sollevata. Si sedette sul bracciolo della poltrona. Il rosso mangiò altri macarons.
“E il resto che significava?”
“Mia dolce puttanella.”
“Ah ... Come mai sai il francese?”
“Mi piace la Francia.”
“Ci sei mai stato?”
“No, secondo Reiji se ci allontaniamo da soli combiniamo guai.”
“Io ci sono stata con papà l’agosto scorso. Lui doveva lavorare e quindi non abbiamo girato molto, ma è stato bello. Potremmo andarci noi, che ne dici? Sarebbe tutta un’altra cosa!”
“Forse. Apri la bocca.”
Obbediente, lei si fece imboccare. Si augurò che al piano di sotto e nell’altra villa i vampiri stessero apprezzando gli altri dolci.
“Li devo mangiare tutti?”
“Come vuoi. Quello al centro è speciale.”
Laito mangiò e la fece mangiare fino ad arrivare ad un macaron rosso.
“Puttanella, questo è …”
“Al sangue, sì.”
“Mmh, è delizioso.”
“Grazie.”
Il vampiro la fece girare in modo tale che i piedi della giovane si trovarono sull’altro bracciolo. Dory si aggrappò allo schienale della poltrona per non cadere. Laito iniziò ad accarezzarle le gambe languidamente. Lei pian piano si rilassò, scivolando su di lui. Chiuse gli occhi e lo lasciò fare, troppo felice per fare qualcosa oltre che godere delle sue carezze. Laito sentì il cuore della ragazza accelerare, ma non ci badò. Avvertiva di nuovo il calore dell’altro giorno. E anche pace e gioia. Stava davvero bene. La strinse a sè, annusandole inconsciamente la gola. Non voleva fare niente per sciupare quel momento tanto piacevole. Dory ridacchiò.
“Mi fai il solletico.”
“È che il tuo profumo è irresistibile.”
“Neanche tu scherzi sai?”
“Mh?”
“Sai di buono” esclamò allegramente lei dopo aver inspirato il suo odore.
“È la prima volta che me lo dice un’umana.”
“Qualche vampira te l’ha detto?”
Laito rise, percependo una punta di gelosia nella domanda della ragazza.
“In effetti no, sei la prima. D’altronde stamattina l’ho detto che non ho mai incontrato una ragazza come te.”
“Anche tu per me sei unico.”
“Sai, è strano” fece il vampiro. Riprese ad accarezzarla mentre rifletteva ad alta voce. “Molte spose sacrificali si sono rifiutate di venire a letto con me e quando finalmente le convincevo … me ne disinteressavo. Invece di te non mi stanco, puttanella.”
Dory lo guardò con uno sguardo carico di aspettattiva, ma lui non disse altro.
“N- non sai il perché?”
“Beh, sarà perché sei Eve, no?”
“Già … certo …” acconsentì abbassando il capo.
Non aveva il coraggio di rivelargli il suo amore. Il vampiro la fece scivolare sulla poltrona, mentre lui si inginocchiò e prese a risalirle le gambe bacio dopo bacio. La giovane avvampò, fremendo per ogni contatto delicato. Laito si fermò.
“Puoi aver saputo dai miei fratelli che mi piacciono i macarons, ma come sapevi che mi piacciono le tue gambe?”
“Non lo sapevo ... Forse ho messo la gonna per intuito femminile.”
“Ad Halloween te le ho guardate molto mentre ti muovevi sul palco. E anche a scuola ... Che bella la nostra uniforme” rise Laito.
Dory ridacchiò e chiese: “Quindi tu sei più interessato alle gambe delle ragazze?”
“Mh mh. Ayato invece guarda le tette.”
La ragazza scoppiò a ridere.
“Dovevo immaginarlo. Ma ti prego, non dirmi certe cose.”
“Va bene. Quale parte di me ti piace di più?”
Laito attese la risposta poggiando la testa sulle mani, posate sulle cosce di lei. Dory gli prese il cappello con la mano destra e passò la sinistra fra i suoi capelli.
“Credo la combinazione fra i tuoi capelli e i tuoi occhi. Sai ... senza cappello stai meglio.”
“E tu stai meglio con i capelli sciolti.”
“Vuoi sciogliermeli tu?” domandò lei in tono civettuolo.
Il rosso sorrise alla proposta. Strisciò su di lei fino a mettersi a cavalcioni e le tirò via gli elastici, per poi gonfiarle i capelli passandovi più volte le dita.
“Hai delle mani così delicate” mormorò Dory, abbracciandolo.
Laito continuò a carezzarle i capelli, dalla cima alla punta, poi le mani scesero dal collo lungo la spina dorsale. La prese in braccio, e la ragazza si strinse più forte, aiutandosi anche con le gambe, finchè non si ritrovò distesa sul letto.
“Pronta a seguirmi fino all’inferno?” domandò il vampiro al suo orecchio, con voce sensuale.
“Fin dove vuoi” soffiò lei, ammaliata.
Lui rise piano. Strofinò la guancia contro la sua e domandò ancora: “Rinunci al tuo dio per me?”
“Non vedo come la mia fede sia inconciliabile con te.”
“Beh, se mi segui all’inferno ...”
“Ti seguo, non soggiorno lì” dichiarò Dory, per poi ridere della sua espressione. Gli baciò piano il naso.
“Lasciamo perdere. Non mi intendo di religione e ho troppa fame di te per ragionare.”
La giovane lo aiutò a spogliarsi e a spogliarla, fra baci e carezze, e gli lasciò ancora una volta la libertà di fare di lei ciò che voleva.

   
 
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