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Autore: paige95    14/08/2017    3 recensioni
Al piccolo Goten sorge un dubbio: perché nessuno gli ha mai raccontato che fine hanno fatto i suoi nonni paterni? Questa semplice domanda porterà Goku ad una conoscenza molto speciale ed emozionante.
Spero possa piacervi! Buona lettura :)
Dedicata a Marlena_Libby, grazie alla quale questa storia è stata scritta
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bardack, Chichi, Gine, Goku, Goten
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Album di famiglia
 
Era una giornata uggiosa e il piccolo Goten dovette rimanere in casa a studiare. Non un animale, piccolo o grande che fosse, dichiarava la sua presenza. Dalla finestra, che si trovava dietro la scrivania, si poteva solo intravedere qualche filo d’erba, ingiallito dal freddo e ghiacciato dalla brina.
Quel clima così triste non favoriva di certo la concentrazione del piccolo sayan e poi la matematica, quella sconosciuta, non gli entrava proprio in testa, così decise di arrogarsi il diritto di concedersi un momento di pausa.
Scese lentamente dalla sedia, prestando attenzione a non fare alcun rumore brusco: se solo sua madre si fosse accorta di quella trasgressione, l’avrebbe chiuso in camera per almeno una settimana. Si avviò sempre lentamente verso la porta ed uscì lasciandola aperta.
Raggiungere suo padre nel bosco non era una buona idea, anche se aveva una gran voglia di allenarsi. Percorse il corridoio, passando davanti alla stanza dei suoi genitori, la porta era socchiusa, così, dopo un rapido sguardo intorno a sé, sperando di non essere visto dallo sguardo onnipresente della madre, decise di entrare. Era stato poche volte in quella camera, non perché Goku e Chichi glielo avessero esplicitamente vietato, ma semplicemente perché non aveva avuto alcun motivo per farlo.
Goten iniziò a scrutarne ogni angolo, ma non trovò nulla di interessante, così decise di aprire le ante dell’armadio: un mucchio di vestiti di sua madre di ogni forma e colore; il bambino stava per richiudere il mobile, quando il dorso di quello che sembrava un libro attirò la sua attenzione: era in un angolo, mezzo nascosto da un vestito di Chichi; si chinò e lo prese fra le mani. Era un album di foto, almeno quello annunciava la scritta dorata che spiccava in copertina.
 
Album di foto della famiglia Son
 
Il piccolo sayan non lo aveva mai visto, così decise di assecondare la sua infantile curiosità: la prima foto raffigurava Chichi e Goku con abiti molto eleganti e a Goten scappò un sorriso, immaginando la sofferenza del padre ad indossare quel genere di vestiti. Proseguì nella consultazione e riconobbe un bimbo molto piccolo tra le braccia dei suoi genitori, dedusse che poteva solo che essere Gohan. Altre foto raffiguravano sua madre e il nonno Juman con in braccio un altro fagottino, quello doveva proprio essere lui, perché il suo papà non era presente alla sua nascita e di questo ne era pienamente al corrente. Le ultime foto dell’album immortalavano il matrimonio del suo fratellone e successivamente la nascita della sua nipotina Pan.
 
Terminata quella consultazione, Goten rimase perplesso, quello era l’album della sua famiglia, o almeno la famiglia che lui aveva sempre conosciuto e con cui aveva sempre vissuto, ma vederla così tutta raggruppata in quelle foto, gli fece sorgere dei dubbi: non c’era ombra dei suoi nonni, l’unico nonno che conobbe fu Juman, il papà di sua madre, ma degli altri, ad esempio dei genitori di suo padre, non vi era traccia e nessuno nemmeno si era preso il disturbo di parlargliene.
 
Sempre sovrappensiero il nostro piccolo sayan decise di chiedere spiegazioni a Chichi, dimenticandosi per un momento i suoi propositi di nascondere quell’attimo di trasgressione alla madre.
Scese le scale con quell’album fra le mani ed entrò in cucina dove era certo di trovarla a quell’ora di sera. Cercò di attirare la sua attenzione.
“Mamma?”
La donna era intenta a preparare la cena, ma alla voce del figlio si voltò.
“Goten, hai finito i compiti?”
Non sapeva cosa risponderle per evitare che si arrabbiasse.
“Quasi” si affrettò a proseguire per minimizzare “Ho trovato questo album”
Chichi spense i fornelli e si avvicinò al figlio.
“Questo era in camera nostra, cosa ci sei entrato a fare?”
Non era arrabbiata, solo curiosa di sapere.
“P-passavo da quelle parti”
La donna prese l’album ed iniziò anche lei a sfogliarlo, sorridendo ad ogni singola foto che passasse davanti ai suoi occhi.
Il figlio scrutava le sue reazioni ed alla fine decise di porgerle la fatidica domanda.
“Mamma, perché in quelle foto non ci sono i genitori di papà ed io non li ho mai nemmeno conosciuti?”
La madre a quella domanda alzò gli occhi su Goten. Lei sapeva la tragica fine dei suoi suoceri, ma non poteva di certo traumatizzare in quel modo un bambino di 9 anni. Si chinò per arrivare all’altezza del figlio.
“Ecco, vedi tesoro, nemmeno tuo padre ha conosciuto i tuoi nonni”
“Ma come sono morti?”
Un bambino fin troppo perspicace per la sua età, Chichi avrebbe dovuto aspettarselo che la conversazione non sarebbe finita con poche semplici parole di giustificazione.
 
Per fortuna in quel momento Goku fece ritorno e ovviamente la prima direzione che prese fu quella della cucina.
“Ciao!”
La moglie fu grata della sua presenza, tirò un sospiro di sollievo.
“Ciao, papà!”
Quando il sayan vide quella scena, pensò che stesse succedendo qualcosa.
“Che mi sono perso?”
Goten, per tutta risposta, gli corse incontro ed iniziò a tirargli i pantaloni.
“Papà, mi racconti come sono morti i tuoi genitori?”
Goku rimase sorpreso di quella domanda e, dopo un attimo di perplessità, posò lo sguardo su Chichi in cerca di aiuto, ma la donna per tutta risposta gli fece spallucce. Così ritornò a concentrarsi sul bambino.
“E perché mai vorresti saperlo?”
“Perché non me ne avete mai parlato”
Risposta piuttosto ovvia e forse anche la domanda non era nemmeno così strana.
Goku si sedette e Goten gli salì sulle ginocchia.
“Ecco, vedi, figliolo, neppure io li ho conosciuti. Sono morti appena dopo la mia nascita” non era solito ripensarci, ma quel ricordo, non vissuto ma raccontatogli, gli provocava un certo dolore
“Sì, mamma me lo ha detto. Ma come sono morti?”
Come faceva a dirgli che erano esplosi insieme al suo pianeta?
“L-li ha uccisi una persona malvagia” non voleva rivelare il nome dello spietato Freezer, non voleva che suo figlio fosse spinto da sentimenti di vendetta, così cercò di cambiare discorso “Che ne dici di cenare? Chichi, è pronto?” più una supplica che una domanda, tanto sapeva che durante la cena ci sarebbe stato ben poco tempo per la conversazione
“Quasi”
“Papà, perché non li hai mai resuscitati con le sfere del drago?”
“Perché” ma si bloccò, lui per la verità non aveva una risposta a quella domanda, anzi cominciava a farsela lui stesso, perché non lo aveva mai fatto?
 
Continua…
 
Spazio dell’autrice
 
Salve di nuovo a tutti! 😊
Innanzitutto ringrazio Marlena_Libby, che ha spronato la mia immaginazione a scrivere questa storia <3
Spero possa piacervi e come sempre lasciatemi un vostro parere, a me fa piacere sia positivo che negativo 😊
Se vi va, a presto 😊
Baci :3
 

 
   
 
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