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Autore: dragun95    16/08/2017    1 recensioni
[Attenzione i fatti e la trama, di questa storia non seguiranno quelle dei libri. Così come i personaggi che sono miei OC]
Da un po di tempo a Parigi si stanno verificando molte sparizioni di persone, la cosa non sarebbe strana se a distanza di poco tempo si rilevassero breve presenze di auree demoniache.
Proprio per questi fatti che Molock un cacciatore e ultimo membro del gruppo dei templari in questo mondo moderno è stato mandato ad indagare, ad aiutarlo nelle indagini e come guida al suo fianco ci sarà uno stregone, a cui il cacciatore vorrebbe tagliare la testa non appena apre bocca.
Tra le vie di Parigi questo improbabile due riuscirà a risolvere il mistero e capire che sta succedendo alla città della torre di ferro.
Genere: Azione, Erotico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Capitolo 9



Dopo il breve scontro, i quattro tornarono alla tomba a mausoleo, da cui Grace era uscita come una furia qualche minuto prima, ed ora ci si trovava seduta sui gradini insieme alla sua migliore amica Nadine, intenta a bere dal suo polso per dissetare un po di sete che ancora attanagliava la sua gola, mentre Molock e Mayling li guardavano, con la ragazza che teneva la coda dell'occhio sul ragazzo, come a studiarlo sentendo un leggero bruciore al petto, ma non era qualcosa di doloroso. Quando la castana finì di dissetarsi si rivolse hai presenti,

-Mi spiace per il casino chi vi ho causato- disse in imbarazzo grattandosi la testa ed abbassando lo sguardo,

-Tranquilla, succede con tutti i nuovi vampiri- disse la ragazza orientale sorridendo alla nuova figlia della notte, che ricambiò il sorriso, mentre Nadine si rivolgeva al ragazzo,

-Tu sei il cacciatore che la notte scorsa ha creato casino al club!- affermò la rossa, lanciando uno sguardo diffidente e di rabbia contro il cacciatore, per averla spaventata pensando che avrebbe ucciso la sua migliore amica, il tono non sfuggì all'interpellato che sospirò rumorosamente,

-Non avrei ucciso la tua amica se non fossi stato costretto- rispose guardando la vampira negli occhi leggendo la sua rabbia,

-Be questo è rassicurante, davvero pensare che qualcuno che vuole far fuori chi è diventato un vampiro da poco è esilarante- scherzò furiosa la vampira, ottenendo uno sguardo di rabbia dal moro che la fece sussultare davanti a quegli occhi,

-Ehy, se vuoi prendertela con qualcuno, prenditela con me. Ho chiesto io a Nadine che se fossi morta, di farmi diventare una vampira- disse Grace decisa rimettendosi in piedi barcollando, ma comunque pronta a difendere la sua amica, a quelle parole di amicizia, sul volto del ragazzo si dipinse un sorriso, al ricordo dello stesso sentimento di amicizia che provava un tempo per qualcuno, lentamente si girò camminando verso ad una lapide,

-Trasformata per il forte sentimento di qualcuno eh!- affermò poggiandosi contro una lapide a croce attirando l'attenzione delle tre ragazze,

-Un tempo sentì una storia. Di un vampiro di nobile stirpe che si era invaghito di una mondana, lui andava a trovarla tutte le notti osservandola dormire dalla finestra desideroso di poter stare con lei. Quando un giorno lui decise di presentarsi a lei come una persona normale, i due iniziarono a fare amicizia finché anche lei non si innamorò di lui- disse prendendo un respiro per poi continuare il racconto -Anche quando lui gli rivelò la sua natura i sentimenti di lei non cambiarono, anzi si rafforzarono ancora di più, il vampiro era così felice di poter bere dalla persona che amava, ma....- si fermò bruscamente,

-Ma cosa?- chiese Mayling la quale stava ascoltando attentamente il racconto insieme alle due vampire,

-...una notte lei venne attaccata da due giovani vampiri che volevano nutrirsi, ma essendo inesperti finirono solo per ucciderla. Quando il vampiro vide i due giovani sul corpo senza vita della donna che amava...c'è chi dice che l'inferno tremò per l'ardore della sua rabbia...si avventò sui due vampiri pestandoli a sangue fino a ridurli in fine di vita e gli strappò via le zanne a mani nude- a quelle parole le due vampire rabbrividirono pensando al dolore che quei due poveracci dovevano aver provato,

-Ma lui non voleva separarsi da lei, così la trasformò, in modo che potessero stare insieme per l'eternità. Ora questa storia non so se sia vera o no, ma capisco che anche voi provate sentimenti molto forti verso altre persone e che volete averle con voi, quindi non vi biasimo se li trasformate volontariamente- concluse iniziando ad incamminarsi verso il cancello del cimitero, lasciando le tre ancora sorprese del suo racconto.
Mayling non sapeva se credere a quella storia o no, ma non gli importava poi molto, sebbene comprendesse il tenere molto a qualcuno di molto caro, ripensando alla sua "Padrone" Elise, per poi scuotere la testa rivolgendosi alle due vampire,

-Voi due che farete, venite al club?-,

-Credo che resteremo qui ancora uno o due giorni. Almeno finché Grace non si riprende del tutto- disse Nadine,

-E poi, dritte a scatenarci sulla pista da ballo e a caccia di bei vampiro sexy- disse la castana muovendo il bacino e le anche come a ballare, facendo ridere l'amica, per poi lanciare uno sguardo nella direzione in cui era sparito il cacciatore,

-Comunque Nadine. Devo ammettere che quel cacciatore è davvero un figo da paura!- esclamò, poggiando una mano sulla guancia,

-Già su questo devo darti ragione. Chissà se è bravo anche sotto le coperte?- chiese la rossa ghignando,

-Io dico di si- concordò l'amica, quando Mayling attirò l'attenzione battendo le mani,

-Io torno al club ed informo Elise dalla situazione è del vostro arrivo, tra qualche giorno. Buona notte ragazze- così dicendo si girò dirigendosi verso l'uscita con le guance un po imporporate è una rabbia crescerle dentro, dopo aver sentito quelle parole, ma la corvina non sapeva per quale motivo la stesse provando.
Nel frattempo il Molock era appena uscito dal cimitero scavalcando il muretto, frustrato per non aver risolto niente, digrignando i denti ruotò su se stesso tirando un potente calcio creandoci delle crepe nel muretto,

-Sempre incazzato?- chiese Mayling di fianco a lui, il ragazzo sospirò togliendo il piede dal muro e lei poté vedere che aveva lasciato il segno del suo stivale da dove si irradiavano le crepe,

-Hai una forza sorprendente- si complimentò lei, guardando il moro che sospirava,

-Perché eri qui?- chiese poi ad un tratto attirando la sua attenzione,

-Avevo ricevuto un'indizio ed ero venuto a verificare sui furti di resti avvenuti. Credo che c'entrino con il mio caso- rispose per poi notare che le gambe di lei era fasciate,

-Che hai fatto alle gambe?-

-Niente di che solo dei tatuaggi. Se abbiamo finito qui allora ti auguro una buona notte- così dicendo fece per allontanarsi, quando si sentì trattenere per il polso, voltandosi vide il volto del ragazzo che la fissava, lasciandola confusa e incapace di ragionare,

-Senti non è che mi potresti portare da questo tatuatore. Vorrei farmi un tatuaggio- disse lui serio, 

-Perché dovrei?- chiese guardandolo negli occhi,

-Perché al momento il mio "Nagivatore" non è qui e tu sembri conoscere bene la città- rispose, mentre lei dall'espressione corrucciata sul viso, passava ad un'espressione dolce con un sorriso, per poi poggiarsi con la testa al suo petto, strusciandosi a lui,

-Pensavo che potrei anche guidarti, ma voglio qualcosa in cambio!- affermò guardandolo negli occhi con espressione seducente con le labbra arricciate, che fece deglutire il ragazzo mentre lui la guardava coma a chiedergli "cosa volesse"

-Pensavo a qualcosa di molto dolce...- avvicina piano le labbra alle sue fino ad un centimetro -...come una gelato- concluse ridendo e staccandosi da lui, lasciando il ragazzo confuso, imbarazzato e deluso.



La ragazza lo considero per tutta la zona nord della città, attraversando vie ed arrivando fino ad un piccolo negozio di tatuaggi, tra due negozi, la corvina sia avvicinò alla porta aprendola con una piccola spinta entrando dentro, seguita dal templare che si guardò intorno, sembrava tutto normale come un qualunque studio di tatuaggi,

-Vra.tto ci sei?- domandò la ragazza guardandosi in giro come a cercare qualcuno è infatti quel qualcuno non si fece attendere, dalla porta del bagno uscì un uomo sui trentacinque anni dal fisico leggermente muscolo dalla carnagione bianca quasi cadaverica, con dei capelli neri a spazzola, occhi neri e un cercine con una catena al labbra che si collegava all'orecchino, non appena vide la ragazza l'uomo sorrise mostrando i canini appuntiti, tipici dei vampiri,

-Mayling, come stai tesoro?- chiese abbracciando la ragazza che ricambio la stretta,

-Sei venuta a togliere le bende?- chiese ancora il vampiro guardando le bende che fasciavano le gambe della ragazza, lei annuì, così lui la condusse vicino ad uno specchio a figura intera, dove iniziò a rimuovere le bende che gli fasciarono le gambe, quando ebbe finito i tatuaggi vennero finalmente alla luce: sulla gamba sinistra vi era il tatuaggio di un drago dalle scaglie blu scuro con sfumature nere, che si attorcigliava intorno alla gamba, con la grossa testa che fissava l'altra gamba, sulla quale c'era uno sfondo notturno con sopra un pipistrello bianco come la neve con una corono cima d'oro sulla testa ed a difenderlo vi erano due tigri, una dal manto normale e l'altra bianca che ringhiavano contro il drago, il tutto in un'armonia perfetta di colori e simbiosi tra i due disegni.

-Stupendi, grazie- lo ringraziò Mayling osservando i suoi tatuaggi, facendo sorridere il tatuatore,

-Niente male- fischiò Molock è solo in quel momento il vampiro si accorse di lui, squadrandolo da capo a piedi notando i marchi sulla sua pelle, simboli dei cacciatori,

-Vra.tto, lui si chiama Molock. L'ho portato qui perché vorrebbe un tatuaggio- lo informò la ragazza orientale, mentre i due uomini si guardavano a vicenda, per poi stringersi la mano,

-Piacere Jampierre Lunguard, ma tutti mi chiamano Vra.tto- si presentò il tatuatore stringendogli la mano,

-Piacere mio, ho visto il tatuaggio della cinesina e credo che farai un'ottimo lavoro!- affermò ricambiando la stretta di mano,

-Sicuro, dimmi dove vuoi farlo e il tipo di tatuaggio che vorresti?- chiese il vampiro sedendosi ad un tavolino e discutendo un per qualche istante con il cacciatore, che subito dopo si tolse la maglietta restando a torso nudo e sedendosi sulla poltrona per tatuaggi, aspettando Vra.tto, che stava finendo lo schizzo, da qualche metro appoggiata al muro Mayling osservava il fisico scolpito del cacciatore come ipnotizzata, sperando che lui non se ne accorgesse, quando il rumore della porta si aprì risvegliandola, mentre il tatuatore vampiro si scrocchiò le nocche sedendosi vicino al ragazzo, prendendo la macchinetta con i colori e mettendosi a lavoro.
Mentre Vra.tto lavorava al tatuaggio sulla pelle del cacciatore questo se ne stava completamente immobile senza emettere un fiato, sapeva che il dolore della pelle che veniva bucata dall'ago era come se venisse sfregata tanto da bruciare, eppure il moro non emetteva alcun fiato,

-Hai una buona resistenza al dolore. Non emetti neanche una smorfia, considerando la parte delicata in cui sto lavorando!- affermò ripassando il contorno del tatuaggio con precisione chirurgica,

-Questo dolore è sopportabile!- affermò lui, sentendo la pelle sfregata, ma sapeva bene perché voleva quel tatuaggio, così liberò la sua mente dal dolore,

-Credo ci vorrà un po', quindi vado a prendermi qualcosa da bere. Con permesso- disse Mayling alzandosi ed uscendo dal negozio chiudendo la porta, sotto lo sguardo del vampiro che scosse la testa,

-Non sembra avere molta pazienza, sebbene per i suoi tatuaggi ho impiegato quasi cinque ore buone. Ho notato che ne hai altri- disse notando quello grosso maori che gli ricopriva schiena e spalle, oltre che le due croci rosse che gli ornavano i polsi,

-Ti piacciono le croci o sei semplicemente religioso?- chiese alludendo al numero di croci rosse che portava sul suo corpo e sul suo vestiario,

-Discendo dai templari. Questo è il nostro simbolo- rispose Molock rimanendo calmo ed impassibile, guardando davanti a se, senza battere ciglio alcuno,

-Oh, pensavo che quell'ordine fosse estinto da secoli ormai. Anche se io sono morto e resuscitato solo, trent'anni fa quindi non saprei che dire-,

-Siamo rimasti in sette, me incluso, che seguono gli insegnamenti templari- disse il moro.
La ragazza tornò allo studio di tatuaggi, qualche ora dopo, tanto per dare il tempo al vampiro di finire, quando varcò la porta trovò Vra.tto che stava dando gli ultimi ritocchi al disegno, per poi staccarsi, rialzarsi dalla sedia e notare che la corvina era tornata,

-Oh sei tornata, comunque ho finito. Dai un'occhiata- disse al ragazzo, che si alzò dalla poltrona dirigendosi allo specchio per poi ammirare il lavoro svolto, sul pettorale sinistro all'altezza del cuore vi era il disegno, della testa di un cinghiale dal manto nero con sfumature metalliche, il muso e al testa erano coperti da un'elmo di ferro su misura per l'animale con sopra una croce rossa, le zanne che spuntavano dalla bocca erano ripiegate ad uncini in puro ferro, gli occhi di un color zaffiro, ed intorno alla testa vi era un cerchio con all'interno delle linee che si incatenano l'uno all'altra in un motivo celtico.
Il cacciatore ammirò il tatuaggio allo specchio ad occhi sgranati, per poi girare la testa verso il vampiro,

-È stupendo amico- disse sorridendo soddisfatto alzando la mano verso Vra.tto che la strinse subito per poi attirare il cacciatore in abbraccio amichevole e veloce, mentre Mayling che aveva assistita alla scena storceva le labbra, serrando appena la mascella per poi rimanere a guardare il cacciatore che lentamente si avviava a bendare il tatuaggio, mentre lei si godeva lo spettacolo del fisico del ragazzo.



Dopo che i due uscirono dallo studio di tatuaggi, come promesso il moro pagò il gelato alla ragazza, riuscendo a trovare una gelateria aperta fino a tardi, riuscendo a prendere quello che lei gli aveva chiesto come prezzo per fargli da guida,

-Che buono- sorrise leccando il suo con gelato al gusto di amarena e fragola, mentre camminava per le strade notturne parigine, illuminate solo dalla luce dei lampioni, con a qualche passo dietro di lei, il cacciatore che gli aveva comprato il quel buon dolce, ma al contrario di lei, lui l'aveva preso al Rhum e  menta,

-Un cinghiale non è qualcosa che si farebbero tutti!- affermò ad un tratto la corvina guardandolo negli occhi,

-È un simbolo- disse solo chiudendo gli occhi, riprendendo a camminare,

-Della tua stupidità?- chiese Mayling ridendo, ma a quella domanda lui si voltò di scatto guardandola negli occhi, con fare serio e deciso, che lasciarono di stucco  la ragazza che girò lo sguardo imbarazzata, subito lui infilò la mano libera nei pantaloni estraendone il ciondolo ed aprendolo mostrando all'interno due foto.
La prima era lui con un'altro ragazzo, dal viso con i tratti abbastanza femminili dalla carnagione chiara leggermente ambrata, incorniciato da dei capelli lunghi fino alle spalle di un color marrone chiaro quasi arancione con un ciuffo che gli copriva l'occhio sinistro, mentre dal l'unico occhio visibile si poteva notare che era di colore ambrato e con un ghigno divertito in volto mentre abbracciava Molock che aveva un'espressione scocciata.
L'altra foto vedeva ancora il moro, sempre con l'espressione scocciata, ma questa volta ad abbracciarlo da dietro vi era il viso di una ragazza che poggiava sulla sua testa, i lineamenti erano identici a quelli del ragazzo nell'altra foto, con gli stessi occhi, carnagione e colore dei capelli, ma questa li aveva a riccioli, con un ciuffo a coprirle l'occhio destro, e con un sorriso caloroso in volto coperto da del rossetto.

-Chi sono?- chiese confusa guardando prima il ragazzo nella foto è poi la ragazza, erano pressoché identici, ed a intuizione pensò che si trattasse di gemelli, ma vedere il moro nella foto con quella ragazza le fece provare un piccolo moto di rabbia, quando poi si accorse che gli occhi dei due assomigliavano molto a quelli di una persona che conosceva "Elise", con uno scatto il moro richiuse il ciondolo,

-Si chiamano Regan e Oona, lui era una delle poche persone che avrei chiamato amico- disse abbassando lo sguardo triste,cosa che non sfuggì alla ragazza,

-E la ragazza è la sua gemella, sono due gocce d'acqua- disse la corvina ripensando a quanto i due nella foto si assomigliarono, ma a quelle parole Molock rise di gusto, 

-No, in realtà sebbene fossero le foto di due ragazzi, in realtà sono non ce ne sono due, ma uno solo- rispose sapendo che tutti facevano lo stesso sbaglio, mentre la povera ragazza orientale inclinava la testa confusa, credendo di aver capito male e che il ragazzo si fosse espresso male, vedendo la sua espressione lui si affrettò a spiegare,

-Hai capito bene e non ho sbagliato a spiegarmi se è quello che pensi. Regan e Oona sono la stessa persona, diciamo il mio amico, si vestiva e comportava da ragazza ogni volta che poteva- spiegò lui, chiudendo gli occhi e ritornando con la mente indietro nel tempo, ripensando ai momenti passati insieme ai "due",

-Davvero, questo è un tipo strambo e di sesso confuso allora!- affermò lei per poi sentirsi afferrato al collo con una presa ferrea, mentre incrociava lo sguardo azzurro del templare che la fissava con un'espressione di rabbia in volto,

-Non provare neanche a insultarli. Non te lo permetto- sibilò stringendo la presa con la mano, mentre la corvina gli afferrava il braccio con la mano libera, sentendosi uno schifo per le parole che lei stessa aveva appena pronunciato

-Lui/loro non era solo il mio migliore amico....ma anche il mio Parabatai- lasciando andare il collo della ragazza e dandole le spalle, lei lo guardò toccandosi il collo, sapeva che i parabatai era il nome dato ad una coppia di due cacciatori che combattevano insieme come partner per tutta la vita, uniti da un giuramento e dalla runa dell'amicizia e del legame,

-Vuol dire che è...?- chiese non riuscendo a finire la frase,

-Tre anni fa è caduto per mano di un demone- rispose stringendo forte i pugni per la rabbia, a quel gesto lei si avvicinò guardandolo comprensiva,

-Questo tatuaggio è in suo onore perché lui/loro, dicevano sempre che il mio animale simbolo era un cinghiale che nella tradizione celtica rappresentava la forza, coraggio, caparbietà ma allo stesso tempo guerra e caos. Regan/Oona era irlandese per ciò i simboli celtici e il significato sono in sua/loro memoria- gli spiegò, non sapendo neanche lui per quale motivo, forse voleva solo sfogarsi con qualcuno e quella ragazza in quel momento gli sembrava ideale, lei portò istintivamente la mano a sfiorargli il braccio,

-Mi dispiace...deve essere terribile perdere qualcuno- disse lei, a quelle parole Molock si ritrovò a sorridere impercettibilmente, per poi fare un passo in avanti come ad avvicinarsi a quella ragazza, quando, improvvisamente mise il piede in fallo rischiando di cadere così portò la mano avanti per tenersi ma quando trovò un'appoggio, fu troppo tardi, portando l'attenzione davanti a se, vide la mano con cui teneva il gelato che aveva usato per frenare la caduta era finita sul petto della ragazza sporcandole la maglietta di gelato e allo stesso tempo sentiva la sua mano stringerle il seno, lui arrossì di colpo mentre alzava lo sguardo vedendo che Mayling dopo un momento di immobilità arrossiva vistosamente per poi portare su di lui uno sguardo assassino, subito agli afferrò la mano togliendola dai suoi seni, per poi alzare l'altra è spiaccicare sulla testa del moro il suo gelato e postargli la mano sul ventre usando la sua tecnica per spingerlo creando una piccola esplosione d'onda d'urto mandandolo al tappeto, ringhiando la ragazza orientale girò il viso sbuffando e andandosene, lasciando il ragazzo disteso sulla strada.









Note dell'autore

Nuovo capitolo, e qui scopriamo il perché le due vampire hanno fatto in patto per restare insieme, per amicizia, dopo aver raccontato una storia strappalacrime e romantica su un vampiro, il cacciatore lascia il cimitero, mentre Mayling si sente strana nei confronti di lui (chissà cosa può essere?).
Subito dopo vediamo i due andare da un tatuatore vampiro, che fa al nostro Molock un tatuaggio molto simbolico per lui e mentre mangiano il gelato scopriamo anche di chi erano gli occhi che tormentavano il cacciatore da quando aveva visto quelli di Elise è un pezzo del suo passato.
Già Regan/Oona era/erano il Parabatai del mio templare, un tipo davvero inusuale e strano, lo ammetto, ma l'idea mi è venuta così e ho pensato perché no dai è una novità.
Alla fine "l'appuntamento" è finito in modo imbarazzante e doloroso per uno di loro.
Con questo finisco qui l'angolo autore, Dragun vi da appuntamento al prossimo capitolo, a presto.
  
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