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Autore: Bluereddino    22/08/2017    3 recensioni
Un cuore marcio non può essere recuperato, è destinato solo a sbriciolarsi e a divenire cenere. E il cuore di Silver era ormai marcio da tempo.
Sonic x Silver
Genere: Angst, Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Knuckles the Echidna, Shadow the Hedgehog, Silver the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Pronto, qui parla Knuckles! Chi è?"

"Ehi, Knux! Sono Silver!" delle casse dello smartphone era provenuta la solita voce graffiata, timida.

"Oh! Ciao!" aveva salutato contento l'echidna "Credevo a quest'ora dormissi. Non ti ho mai visto in centro alle undici di notte, tanto meno online sui social.". Aveva storto il naso per un momento, pensando a tutte le volte in cui il riccio bianco non aveva risposto ai suoi messaggi o telefonate, perché intento a riflettere. A malapena credeva che si possa essere tanto distratti da non sentire le persone attorno, ma Silver era la prova che la distrazione non ha confini.

"Potrei dire lo stesso di te, come mai sei ancora in piedi?" aveva risposto con fare sbrigativo. Nel suo parlare si poteva intendere un pizzico di nervosismo e fretta.

"Allenamento. Hanno lasciato le chiavi della palestra a Shadz, visto che siamo prossimi a una gara di kick boxing, e mi sto preparando con lui.".

Quella gara era il loro principale pensiero da parecchi mesi, e man mano che il grande giorno si avvicinava, erano sempre più impegnati nelle loro lotte fisiche. Shadow aveva deciso di sprecare le sue ferie estive per poter estendere l'orario del suo allenamento ad intere giornate, invece di fare un bel viaggio, come faceva ogni anno. Era arrivato a fare anche 14 ore di seguito, ma persino la più instancabile delle creature ad un certo punto si deve concedere un minimo riposo... il giorno dopo era stato costretto a letto fino alla sera, troppo stanco e dolorante anche per andare a passeggiare con la ragazza che da mesi corteggiava. Forse avrebbe sprecato tutti i suoi tentativi di conquistarla, disdicendo l'appuntamento al ristorante, ma non si reggeva in piedi. E comunque il successo nella gara era più importante di quello in amore. Era così importante per lui, che da due mesi prendeva una sola giornata di riposo ogni 7, di cui, suo malgrado, quella settimana aveva dovuto sprecare il pomeriggio per discutere con Silver. E alla fine era comunque tornato in palestra.
Knuckles invece, molto più nervoso dell'altro, ma non tanto energico e resistente, aveva ordinato una sacca da boxe, rigorosamente rossa, che aveva fatto installare in camera sua. Non andava in palestra tanto quanto il maggiore, ma spesso si svegliava negli orari più improbabili della notte per dare qualche pugno antistress al sacco.

"Oh, figo.". aveva ribattuto Silver con un tono ancora più scocciato. "Senti, quando pensate di finire?"

Dal fondo della piccola sala bianca, il classico grugnito del porcospino nero aveva richiamato Knuckles:

"Chi è? Non possiamo stare qua tutta la notte, sai anche tu che dopo ho un appuntamento. Digli di muoversi.". Aveva iniziato a prendere a pugni una sacca blu, saltellando avanti e indietro, con il sudore che gli inzuppava la pelliccia scura. "Su, riaggancia, sono carico."

"Non ne ho idea, Silver" e aveva fatto capire all'altro di chi si trattava. Sentendo quel nome, il riccio si era improvvisamente rabbuiato e cautamente si era avvicinato al compagno, ordinandogli di mettere in vivavoce. Poteva intuire quale sarebbe stato l'argomento, eccome. Il ragazzino gli aveva fatto venire il mal di testa a furia di domande, e lui stesso si era reso conto, una volta in automobile, di aver detto fin troppo.

"Un orario approssimativo? Vorrei parlarti di una cosa...".

"Non me lo puoi dire ora? Non c'è bisogno di incontrarci..."

"Ma è piuttosto importante!"

"Dimmi di che si tratta!" aveva sbuffato il giovane dagli aculei scarlatti, Shadow sempre più attento.

"Sonic! Senti, non ti voglio raccontare tutto così, ho bisogno di privacy e Shadow, che probabilmente sta ascoltando la cosa dall'altro lato della palestra, non è il massimo della privacy."

L'echidna aveva girato di scatto la testa verso il compagno, che era improvvisamente sbiancato e si era ritrovato -senza riflettere sul da farsi, ma seguendo il suo istinto da 'continua a scappare dai problemi'- a prendere il cellulare altrui per chiudere la telefonata e scaraventare l'apparecchio verso un muro. Poi, in silenzio, sotto lo sguardo basito del padrone del telefono, lo aveva recuperato e assicurandosi dell'integrità dello schermo, ringraziando la forza mistica che non lo aveva fatto sfracellare in mille pezzi, lo aveva restituito al proprietario.

"Oh, Shadow, sei nella merda." Gli aveva urlato il ragazzo dal pelo rosso afferrandogli il polso.

"Non si è graffiato." Aveva puntualizzato.

"Non fare il finto tonto, sto parlando di Silver, ovviamente." Aveva allentato la presa lentamente, attendendo spiegazioni. "Che caspita è successo?! Ti avevo detto di spiegargli come stanno le cose e basta!"

"Ci ho provato!" la menzogna era troppo evidente per venire ignorata. Knuckles lo aveva esaminato lapidario. "A modo mio, ma ci ho provato. Ti giuro, non era in sé quando ci siamo incontrati, non sapevo nemmeno come rispondere!"

"Ti ha puntato un coltellino alla gola, minacciandoti di morte?"

"No." Aveva sospirato l'altro. "Senti, non c'eri, non puoi sapere con che tono mi diceva le cose... frasi, tra l'altro, molto improbabili da parte sua."

"Oh, certo, e chissà quali occhi spiritati ti hanno scrutato quello schifo di personalità che ti ritrovi!" aveva definitivamente lasciato il braccio altrui, solo per mimare la scena. "Shaaadow! Ti risucchio l'anima!"

"Tu ridi e scherzi, ma quei cazzo di occhi un giorno o l'altro glieli caverò. Porca troia, ogni volta la stessa storia, mi giro a guardarlo e mi sento come se avessi un peso enorme nel cuore."

"Mi sembra giusto, visto come lo tratti." Aveva messo in luce l'echidna. "E tutto questo casino per un ritardo?!".

Si erano messi a sedere sul pavimento scuro della sala.

"Ora ti spiego il suo ragionamento." Aveva iniziato Shadow, per chiarire che comunque non era totalmente colpa sua, se il riccio bianco aveva deciso di rovinarsi la vita nel tentativo di conquistare l'inconquistabile. "Non è che crede che quel bacio sia l'inizio della relazione. Pensa praticamente che Sonic voglia essere conquistato e che lui comunque deve provarci, anche se io gli ho ovviamente detto che non è così. Cioè, lui vuole iniziare una relazione con Sonic perché gli sembra possibile che un giorno s'innamorino l'uno dell'altro.".

"Beh, allora è diverso." Aveva riflettuto il venticinquenne stringendo il mento tra pollice e indice. "Lo vuole fare per suo egoismo personale?"

"Credo." Aveva risposto l'altro facendo spallucce. "Comunque ciò che mi preoccupa maggiormente è il perché abbia scelto Sonic. Cioè, è ovviamente colpa mia e di quel cazzo di bacio! Rischio di mettermi contro entrambi, se Silver inizia a fare l'imbecille. E non mi fido di lui, per niente, soprattutto dopo la storia della saliva."

"Io non mi preoccuperei tropp- aspetta, che storia della saliva?".

Shadow aveva sospirato pesantemente, convincendosi che forse spiegare come si era comportato poco prima il ragazzino, era l'unico modo di far capire a Knuckles in quale situazione terribile rischiavano di immischiarsi:

"Niente di particolare, semplicemente mi ha dato da mangiare un po' di gelato, ma la palettina era tutta slinguazzata. Coperta della sua fottuta saliva. E perché? Voleva solo vantarsi di avermi baciato e provarmi che baciarsi con i ragazzi è bello.". Ripensando alla scena un brivido gli aveva percorso tutto il corpo. Nessuno lo aveva mai preso per i fondelli in quella maniera e il fatto che fosse stato Silver, il fortunato che ci era riuscito, non gli era andato tanto a genio. "Non smetteva di dirmi che io in realtà sono frocio, insisteva!". L'echidna aveva riso divertito.

"Se solo sapesse che ti fai la sua migliore amica...".

"Spero solo che non lo venga a sapere da qualcun altro, voglio essere io a farglielo capire. Non vedo l'ora di limonarmela davanti a lui, solo come vendett-."

"E solo per far scoppiare l'ennesimo putiferio. Molto maturo, Shadz, molto maturo."

Il cellulare era squillato ancora una volta, stesso numero della prima telefonata. Dopo aver premuto nuovamente l'icona verde, Knuckles aveva subito impostato il vivavoce, sperando che il porcospino a strisce non si prendesse la briga di urlare come un indemoniato 'Non sono finocchio!'. Prima che il ragazzo che lo aveva contattato potesse iniziare a lamentarsi, si era immediatamente giustificato:

"Wo Silvs! È caduta la linea e non sono riuscito a ricontattarti! Devo aver finito il credito. Tutto ok?"

"Circa." Aveva ribattuto nervoso, esattamente come poco prima. "Allora, a quando?"

"Tra pochissimo, dammi qualche minuto per farmi una doccia, vestirmi e arrivare da te. Sei a casa?".

"Mi lasci qua da solo?!" aveva sussurrato il compagno di lotta con voce troppo bassa per essere sentito, sia dal ragazzo al suo fianco, sia dall'interlocutore telefonico.

"Si, sono a casa, Blaze uscirà tra non molto, quindi volendo possiamo anche stare in soggiorno. Ti aspetto."

.....

"Ciao ragazzi, mi raccomando non distruggete la casa mentre sono via." La gatta aveva preso la sua borsetta firmata dalla poltrona locata accanto alla porta e aveva abbassato la maniglia, per poi sparire dall'altra parte delle mura.

"Ci vediamo Blaze! Divertiti!" aveva salutato contento Knuckles, che da quando era giunto nella casa dei due amici non aveva ancora avuto modo di accomodarsi. Nella stanza c'era qualcosa di diverso: per quanto poco spaziosa potesse essere stata la prima volta che la aveva visitata, ora la superficie era diminuita ancora a causa di un cumulo di scatole, alcune grandi, altre di dimensioni più ridotte.
Senza attendere il consenso del proprietario della casa, si era seduto sul solito divano floreale, aspettando l'arrivo del riccio, correntemente nella cucina. 
Anche se la credenza non era vicina, aveva notato che le foto conservate nei suoi ripiani erano state spostate o rimosse. Le fotografie di Venice, che inizialmente pensava essere mancanti, erano stipate in un altro piano d'appoggio del mobile, insieme a quelle dei genitori. Nel vecchio spazio invece erano comparse nuove foto di Silver, da solo o accompagnato da Blaze e addirittura una con tutti i ragazzi del gruppo; sicuramente le aveva fatte sviluppare da poco. Oltre alla presenza di quelle raffiguranti i giovani, non aveva messo mano su quelle della nonna, che erano rimaste indisturbate al loro posto. Dopo una più approfondita analisi, aveva scorto anche una foto della coppia di fratelli argentati da piccoli, ennesima immagine non presente in passato.

"Eccomi!" Silver aveva fatto capolino dalla porta alla sua sinistra. Aveva immediatamente preso posto accanto all'altro. "Perdonami, non ho nulla da offrirti... vuoi che vada al bar a comprarci qualcosa da bere?"

"Oh, no, non ce n'è bisogno. Ho già avuto le mie dosi di caffeina e taurina quotidiani, sono apposto così." Lo aveva immediatamente rassicurato Knuckles. "Una domanda, prima di iniziare." Aveva detto controllando nuovamente le scatole sul pavimento. "Non starai mica pensando di trasferirti!?"

"No, assolutamente!" aveva subito assicurato, lasciando sprofondare il suo gracile corpo tra i cuscini. "Sto riordinando un paio di cose. Ieri ho trovato una scatola con vecchie 'reliquie' appartenute a Venice e a mia madre, quindi questa mattina ho iniziato a fare una cernita per dividere ciò che vorrei tenere e ciò a cui darò fuoco. L'obbiettivo è rendere l'ambiente un po' più accogliente."

"Figo." Aveva risposto l'amico abbandonandosi a sua volta alla morbidezza retrostante. Non aveva chiesto delle foto, poiché era palese che avesse semplicemente voluto chiudere il suo passato in un'area diversa da quella della felicità in cui sostavano le foto più recenti.

"Allora." Il riccio aveva dato inizio alla prefazione del suo discorso. "Come già sai, ti vorrei parlare di Sonic. Probabilmente Shadow ti avrà spifferato tutto a proposito della nostra discussione..."

"In realtà no." L'aveva corretto "Shadow mi ha raccontato solamente del tuo atteggiamento... particolare. Devo ammettere che mi è sembrato piuttosto turbato, complimenti."

"Oh..." aveva sospirato il minore portandosi una mano alla bocca "Caspita, a malapena ricordo cosa ho detto."

"Cosa io ho detto, intendi." Aveva sorriso interiormente la coscienza. Il padrone del corpo non aveva risposto, ma sbuffando, per accontentare il bisogno di attenzione dell'ego maniaco che era il suo subconscio, aveva aggiunto:

"Non ero proprio in me. Sai, Shadz pensava di potermi allontanare da Sonic dicendomi semplicemente che lui non è interessato a me. Deve aver fatto qualche stronzata grave, non si comporta così, solitamente..."

"Ah, se solo sapessi in quali guai si sta cacciando in questo periodo..." l'intenzione iniziale era quella di mettere in chiaro quali gravi errori avesse commesso il porcospino nero in quel tempo e sopratutto in relazione a Silver, poi però aveva optato per reinventare la frase in modo da non peggiorare la situazione "Lavoro, amore, cose così. Non gli fa bene tutto questo stress."

"Amore?" aveva chiesto l'altro incuriosito.

"Niente di importante, seghe mentali che si fa quando ha un po' di tempo libero. Non ti viene mai il sospetto che anche lui, uomo sacrosanto e purissimo, stia, come noi umili mobiani, a pensare a quanto tempo disponibile gli rimane per trastullarsi pensando a certe ragazze? Se ne avrai voglia, chiediglielo, un giorno.".

"Sarà fatto. Ho natato che non è molto presente ultimamente." Aveva ridacchiato "Comunque non devo parlarti di lui."

"Si, giusto, Sonic. Allora, dimmi cosa ti frulla nel cervello."

"Ho qualche speranza?" domanda molto diretta.

"Con lui? Mah, non lo so.". la risposta secca aveva subito trafitto il porcospino, il quale aveva abbassato le orecchie, deluso. "No, ma non in quel senso!" si era corretto immediatamente il maggiore "Devi solo lavorarci un bel po'. Da quello che so, sta cercando un partner, ma non è proprio la più disponibile delle persone, eh. Io punterei su Shad-"

"Non dirlo." Lo aveva scrutato lapidario. "Neanche per scherzo."

"Come mai? Insomma, Shadow alla fine potresti anche riuscire a cambiarlo, basta saper usare le giuste parole e le giuste moine..."

Il porcospino scuro non era troppo aperto all'amore, anzi, paveva quasi lo speventasse, però, perlomeno agli occhi dei suoi amici maschi, dava l'impressione di poter essere maleato molto più facilmente dello spirito forte dell'oggetto dei desideri di Silver. Il fatto che continuasse a negare la sua omosessualità lo rendeva una preda ancora più succulenta, quel suo balbettare imbarazzato quando un ragazzo gli si avvicinava per sussurrargli frasi poco pulite lo faceva sembrare il bottino perfetto. Sembrava quasi che sottometterlo fosse la cosa più semplice e appetibile da fare, con lui. 
Non era assolutamente vero. Shadow era come i tarocchi: una carta, due significati. Debole, soggiogato, allettante; forte, ribelle, opprimente. Nessuno sapeva quale fosse la sua vera sessualità, non si era mai capito se negasse l'omosessualità per paura delle critiche e delle discriminazioni, oppure perché non trovava stimolante il corpo maschile o il suo essere. Dato di fatto restava la sua relazione con Blaze. Avendoli scoperti nell'atto di farsi le coccole al parco, lei comodamente sdraiata sulle gambe del partner, Knuckles poteva più che assicurare che il riccio non era assolutamente una bambola sottomessa sotto gli artigli della ragazza. Non aveva mai visto Shadow così carismatico, nonostante quasi sempre riuscisse a far trasparire parte del suo charme. Virilità, fortezza, prontezza mentale, sentimento, perfezione.

L'echidna si era ricordato del fatto che proprio in quel momento l'amico stava amoreggiando in chissà quale bar con Blaze, e aveva ripreso in mano il discorso 'riccio blu', evitando di reinserire il maggiore del gruppo nella situazione per tutto il resto del discorso. "Come mai vorresti conquistare Sonic?"

"I-i suoi occhi..." aveva bisbigliato Silver "Penso sia stato amore a prima vista, solo che non me ne sono reso conto subito, forse ho tentato di negarlo a me stesso... sono stato attratto da lui fin dal primo istante."

"Mh, interessante." Aveva commentato l'altro, che poi si era girato verso il minore e gli aveva poggiato le mani sulle spalle "Ascolta, se proprio ci tieni così tanto, ti posso aiutare. Non so quanto io possa essere utile, visto che con Sonic non parlo tanto quanto Blaze, e in amore non me la cavo troppo bene, quindi il mio primo consiglio sarebbe proprio quello di andare a chiedere consigli d'amore a Blaze o Amy. Però..." aveva immediatamente aggiunto "se ti rivolgi a Miss. Rosa, non dirle assolutamente che è di Sonic che ti sei innamorato, sarebbe un errore madornale. Chiedile semplicemente qualche consiglio sui ragazzi, cosa gli piace e cosa non devi fare. Sai, per colpa sua Tails-"

"Si, lo so, lo so." Aveva sospirato affranto "Tu non mi puoi proprio aiutare?"

"Beh, una cosa che ti posso consigliare è di portarlo a fare una passeggiata con te, dopotutto lui ama correre e passeggiare. È impegnato solo la mattina presto generalmente, quando va al campo per tentare di battere i suoi record."

"Si, buona idea!"

"E se posso anche consigliarti un posto dove portarlo, devi sapere che in città ogni anno si organizza un festival di musica blues e ricade questa settimana. Sono riuscito a entrare nell'organizzazione, e lavorerò in biglietteria, quindi se hai bisogno sarò a tua disposizione. Se proprio non riesci ad avvicinarti a me, ci sarà anche la ragazza del bar."

"Quale delle due?" aveva chiesto Silver pensando alla pipistrella e alla collega chipmunk, che invece di servire ai tavoli lavorava al bancone.

"Pelliccia bianca, ali, figa stratosferica, due tette così" e aveva simulato con le mani la grandezza dei seni della giovane, esagerandone le proporzioni e facendo ridere con gusto il compagno.

"Rouge?"

"Si." Aveva risposto sognante "Lei. Quando ha saputo che avrei lavorato nell'organizzazione, ha deciso di chiedere se c'era bisogno per il servizio bar, solo per stuzzicarmi. Quella zocc-"

"Stareste bene insieme." Aveva osservato il riccio, che modestamente credeva potesse nascere qualcosa tra i due.

"Io e Rouge!? Non mi fare ridere!"

"Che c'è di male, mi sembra una bella donna e anche parecchio carismatica."

"Appunto, secondo me è un po' troppo per me." Aveva brontolato abbatuto.

"Andiamo, sei uno dei ragazzi più attraenti che conosco, se non mi fossi infatuato così di Sonic, avrei fatto un pensierino anche su te."

"Lo prenderò come un complimento." Aveva risposto lusignato l'echidna. "Solo che a me piacciono le tette. E non poco."

"Peccato" aveva ribattuto l'amico facendogli l'occhiolino. Poi alzandosi in piedi lo aveva ringraziato per il sostegno morale, aggiungendo un 'meno male che non sei come Shadow.'. Knuckles si era messo in piedi a sua volta, e salutando si era diretto verso la sua bicicletta poggiata accanto all'entrata.

"Ci vediamo!" aveva gridato iniziando a pedalare. Il riccio bianco aveva fissato l'amico scomparire dietro una curva, e mentre finalmente realizzava di quale peso di era liberato grazie all'ausilio di Knuckles, Mister Simpatia era tornato:

"Sei proprio sicuro di quello che stai per fare? Secondo me dicendoti di chiedere a Amy, sta cercando di mandare tutti i tuoi piani a quel paese."

"Taci." Aveva risposto Silver sorridendo "Finalmente ho qualcuno dalla mia parte. Di lui mi fido."

"Forse un po' troppo.".

   
 
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