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Autore: Orihimechan    24/08/2017    10 recensioni
Magnus aveva la terribile abitudine di non memorizzare i numeri in rubrica.
Non se ne era mai preoccupato più di tanto, liquidando sempre la faccenda con una scrollata di spalle fin troppo teatrale.
Un giorno però sbaglia numero di telefono e si imbatte in uno sconosciuto dall'aria interessante.
Cosa succede quando una telefonata – apparentemente – sbagliata si rivela essere quella che state aspettando da tutta la vita?
Magnus sta per scoprirlo.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO:
Magnus rimase di nuovo in silenzio "allora chi sei?" indagò
"Alec" gli rispose genuinamente
L'uomo - non tanto più - sconosciuto trattenne il respiro "quello era davvero il tuo nome?"
"Così dice il mio certificato di nascita"
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Do we know each other?

 
 
 
New York, 13 agosto 2012
 
 

<< Pronto? >>
<< Ti prego, dimmi che ho davvero sbagliato numero l'unica volta che avevo tutte le intenzioni di farlo e che non sei quel grandissimo rompicoglioni di Raphael! >> civettò Magnus alle 20,30 spaccate di quel sabato sera di agosto.
Alec rise.
Lo stava aspettando disteso lungo la poltroncina reclinabile posta fuori dal balcone.
Quella sera faceva davvero caldo, ed il giovane Lightwood aveva deciso di concedersi un po' di sano relax al chiaro di luna, sorseggiando una birra ghiacciata mentre si godeva quell'arietta leggera che gli scompigliava i capelli corvini.
In realtà Izzy e Jace lo avevano scongiurato di seguirli al Pandemonium ma quando Alec aveva accennato all'appuntamento telefonico con Magnus si era velocemente guadagnato un pugno nello stomaco da parte di Jace ed un timpano rotto per via delle urla di apprezzamento di sua sorella.
Alla fine, dopo una serie di sproloqui sconnessi, si erano prodigati entrambi a suggerirgli improbabili - ed anche alquanto imbarazzanti - domande che avrebbe potuto rivolgere a Magnus, ma quando Alec si era limitato a dar loro le spalle ignorandoli spudoratamente avevano afferrato l'antifona e si erano volatilizzati in quattro e quattr’otto.
<< Il tuo amico è al corrente delle lusinghe verbali che gli rifili ogni volta?  >> domandò divertito in tutta risposta.
<< Allo stesso modo in cui io lo sono delle sue >>
Alec increspò le labbra << avete davvero uno strano modo di dimostrare affetto, voi due >>
<< Sono particolarmente avvezzo allo scambio di effusioni>> confermò suadente << vuoi una dimostrazione pratica? >>
Gli occhi del ragazzo quasi schizzarono fuori dalle orbite << n-no! >> sbottò sgomento << non è necessario >> precisò poco dopo
<< Devo dirtelo, mio bellissimo Dente di leone >> esordì Magnus fingendosi contrariato << quasi rimpiango di non aver chiamato Raphael >> poi sospirò con fare teatrale << ed in genere preferisco di gran lunga sacrificare una delle due ore settimanali con la mia massaggiatrice thailandese piuttosto che stare ad ascoltare la sua voce molesta >>
Alec rise << sono molto impressionato, in effetti >>
<< Vorrei ben vedere! >> proruppe subito l’altro << le mani di Yanin farebbero resuscitare persino i morti >>
Il giovane Lightwood roteò gli occhi << non è quello che intendevo >>
Magnus parve sorprendersi << ah no? >>
<< No >> confermò << mi stupisce che la tua telefonata non sia stata frutto di una fortuita coincidenza >> lo accusò velatamente
<< Così mi ferisci >> tubò oltraggiato
Alec inarcò il sopracciglio sinistro << ho forse scalfito la tua scintillante corazza? >>
<< Mi trovi d’accordo sullo scintillante >> confermò subito << un po' meno sulla questione armatura, è molto più resistente di quel che sembra. Inoltre, tendo sempre a ricordare tutto ciò che mi interessa >>
Le guance di Alec si accesero di un tenue vermiglio e prese a mordersi il labbro distrattamente.
Magnus intuì l’imbarazzo del suo interlocutore e sorrise << anche se >> continuò scaltro << in questo caso potrei aver dato una leggera spinta alla fortuna >>
Alec aggrottò la fronte << in che modo? >>
<< Memorizzandoti in rubrica ovviamente! >> rispose, quasi come se gli avesse appena rivolto una domanda fin troppo elementare.
<< Sbaglio oppure hai detto che non lo fai mai? >>
<< L'ho detto, sì. Ho anche detto che non avrei mai più colorato le ciocche dei miei capelli di rosa fenicottero eppure l'ho fatto. A mia discolpa posso dire che quel colore mi dona molto. A parte questo, ho dovuto sudare sette camicie ed un paio di foulard di Mcqueen per estorcerti una conversazione del tutto volontaria, non volevo proprio rischiare di vanificare i miei sforzi. Sono un tipo previdente >>
<< Un opportunista vorrai dire >> lo corresse subito, sorseggiando la sua birra.
<< Dipende dai punti di vista >> ritorse Magnus << piuttosto, come stanno i fratelli Lightwood? Ci sono superstiti? Ti prego, dimmi che non dovrò aiutarti a fare a pezzettini i loro corpi e nasconderli nella parete del salotto. Non credo di possedere l'abbigliamento adatto, per non parlare dello smalto, potrebbe rovinarsi e non posso proprio permettermi una catastrofe del genere >>
<< Nessun cadavere >> lo rassicurò Alec << le tue unghie sono salve >>
<< Lo sapevo che infondo hai anche tu un animo nobile, fiorellino >>
<< Stai velatamente suggerendo che questa caratteristica appartiene anche a te? >> disse allora l'altro
<< Non essere ingiusto, Alexander >> civettò Magnus << te l'ho detto. Sono una persona molto dotata >> fece una pausa << sotto ogni punto di vista >>
Alec arrossì, innanzitutto per il modo in cui aveva pronunciato il suo nome di battesimo completo - facendo scivolare la lingua tra i denti in un modo che gli provocò un brivido lungo la schiena - secondariamente per ciò che gli aveva sottilmente fatto intendere.
Magnus sospirò di nuovo << scusami fiorellino, ci andrò piano con te >>
Le guance del ragazzo si colorarono fino all'inverosimile.
<< Ehm.. allora.. s-sei >> si schiarì la voce << dove sei? >>
<< A casa, nel mio loft. Sto valutando l'ipotesi di strangolare Presidente >> rispose Magnus meditabondo
Alec corrugò la fronte ed accavallò le gambe << chi? >>
<< Presidente Miao. Il mio gatto. Ha tentato di distruggere il mio boa zebrato e ho dovuto letteralmente minacciarlo di morte per farlo desistere dai suoi intenti malvagi >>
Il ragazzo assottigliò lo sguardo dubbioso << possiedi un boa zebrato? >>
<< Ne ho parecchi in realtà, ma a questo ci sono particolarmente affezionato. Ad Oscar verrebbe un infarto se sapesse che ne sono in possesso >>
<< Oscar? >> ripeté l'altro, sempre più confuso
<< Oscar de la Renta >>
Alec arricciò le labbra non riuscendo a nascondere il disappunto << è un tuo ex? >> chiese, sperando che il suo tono di voce apparisse il più disinteressato possibile.
Magnus quasi urlò << sono una persona dalle ampie vedute e dalle idee piuttosto liberali ma i bipedi in via di estinzione non suscitano il mio interesse. Però mi sento di escludere dalla categoria la sua progenie, in particolar modo il più piccolo, è ancora un po’ acerbo, ma sospetto che ci riserverà grandi cose >>
<< Hai avuto una relazione con lui? >> domandò Alec pentendosene subito dopo
Magnus rise << me lo chiederai di ogni persona che menzionerò? >>
Il ragazzo chiuse gli occhi maledicendosi mentalmente << uhm.., no. Ero.. ehm, sono solo curioso >>
<< La curiosità uccise il gatto, Alexander >>
<< Non ti piace parlare della tua vita privata? >> chiese prima di posare la bottiglia di birra sul piccolo tavolino in teak alla sua destra.
<< Perché me lo chiedi? >> domandò Magnus, improvvisamente serio.
Alec alzò le spalle come se quello potesse vederlo << non volevo essere invadente >> si scusò
<< Non lo sei stato >> lo rassicurò dolcemente
<< Quante relazioni hai avuto? >> chiese allora, incoraggiato dalla sua risposta.
Magnus liberò un’altra risata << sei un tipo piuttosto curioso non è vero? >>
<< Ad ognuno i suoi difetti >>
<< Quale sarebbe il mio? >>
Il ragazzo incurvò le labbra << cosa ti fa credere di averne solo uno? >>
<< Ed io che pensavo di possedere solo infiniti pregi >> rispose drammaticamente.
Alec sollevò la schiena e raccogliendo le gambe poggiò i gomiti sulle ginocchia << non hai risposto alla mia domanda >> lo ammonì bonariamente
<< Sei proprio sicuro di volerlo sapere? >> domandò Magnus, una leggera punta di ironia nella voce.
<< Così tanti? >>
<< Non mi sono mai precluso nulla >>
Alec annuì sovrappensiero << immagino abbia senso >>
<< Dimmi qualcosa di te >> lo incitò Magnus << anche tu avrai avuto delle storie, in passato >>
<< Meno di quelle che pensi >> rispose con sincerità 
<< Troppo esigente? >>
Il ragazzo roteò gli occhi << non direi >>
<< Troppo riservato? >>
<< Non eccessivamente >>
<< Non dirmi che sei uno di quegli uomini che vive solo per il lavoro? >>
<< Cosa c'è di male nell'amare il proprio lavoro? >> ritorse Alec punto nel vivo.
Magnus sbuffò sonoramente << chiedimelo tra settant'anni quando avrai bisogno della dentiera e di un bastone e non ci sarà nessuno disposto ad assecondare i tuoi capricci >>
<< Mi piace quello che faccio >> obiettò Alec alzandosi e raggiungendo il balcone << ma questo non vuol dire che io non abbia una vita sociale >>
<< Izzy ed il biondino non la pensano così >>
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e poggiò i gomiti sulla ringhiera << il loro parere non conta >>
<< Perché allora non sei andato al Pandemonium con loro, questa sera? >> indagò
Alec batté le palpebre e si immobilizzò.
Sapeva che i suoi fratelli e Magnus avessero iniziato a sentirsi con una cadenza regolare ma non pensava che la loro amicizia si fosse evoluta a tal punto.
<< Izzy aveva invitato anche me >> continuò quello << sospetto volesse tenderti un'imboscata >>
Il volto del ragazzo si adombrò << tipico di mia sorella >>
<< Combinarti un appuntamento? >>
<< Intromettersi nella mia vita privata >> rettificò
Magnus sorrise, il fatto che Alec avesse iniziato a parlare di lui come qualcuno che faceva parte della sua vita lo rallegrò << che vuoi farci, alle sorelle piace avere il controllo della situazione. È geneticamente testato. Per dipiù, posso capirti, anche la mia esistenza è costantemente tormentata da un individuo simile, se togliamo quelle spine nel fianco di Raphael e Ragnor >>
Alec prese ad osservare i grattacieli newyorkesi che si stagliavano di fronte a lui e le innumerevoli macchine che scorrevano senza sosta lungo le strade della città.
<< Hai anche tu una sorella? >> domandò, improvvisamente bisognoso di conoscere quante più cose possibili di quell'uomo.
<< Non lo dire davanti a Catarina. Potrebbe staccarti la testa a morsi solo per aver ipotizzato che il suo sangue scorra nelle mie vene >> rispose Magnus divertito.
Alec corrugò la fronte << tipi piuttosto particolari, i tuoi amici >>
Magnus rise << non immagini neanche quanto. Due estati fa, in Guatemala, abbiamo rischiato di invecchiare dietro le sbarre, con l'accusa di aver premeditamene tentato di distruggere il parco nazionale del Tikal. Dopo aver passato la notte a prosciugare le riserve alcoliche di tutti i bar della zona abbiamo avuto la brillante idea di organizzare una festa sulle rovine. Raphael negherà fino alla morte ma sono sicuro di averlo visto ballare la lambada attaccato alle pareti del Tikal, quella sera. Di Ragnor ho ricordi piuttosto sfuocati, penso abbia perso i sensi immediatamente dopo aver provato a cimentarsi in una ridicola danza della poggia. Catarina, si è assicurata di immortalarci tutti in situazioni alquanto compromettenti così da estorcerci qualche favore, di tanto in tanto, in cambio del suo silenzio. L'arguzia di quella donna è pari solo a quella di Satana in persona >>
Il ragazzo aveva ascoltato quell'aneddoto con l'ombra di un sorriso tra le labbra, non fu sorpreso dal suo racconto, al contrario, si ritrovò a pensare che non avrebbe potuto aspettarsi niente di meno da un tipo come Magnus.
Si chiese poi, se una persona come lui - la cui massima esperienza nella vita era stata giocare a minigolf con alcuni suoi colleghi - avrebbe potuto reggere uno stile di vita tanto movimentato.
<< Come ne siete usciti? >> chiese destreggiandosi tra la miriade di pensieri
<< Le mie doti persuasive sono famose in tutto il mondo >> rispose con supponenza << anche se è stato il mio Rolex a convincere del tutto la guardia carceriera. Alla fine, neanche dodici ore dopo eravamo già su un aereo diretti in Costa Rica >>
Alec si passò il pollice sul sopracciglio destro << penso di non voler sapere cosa avete combinato una volta arrivati lì >>
Magnus rise di gusto << non credo neanche di ricordarlo >>
Il ragazzo sospirò e sollevò gli occhi al cielo, era costellato da una quantità indefinita di stelle quella sera.
Ad Alec piaceva la notte e la profonda intimità che ne scaturiva.
Rimanere solo con i suoi pensieri e camminare indisturbato tra la gente era un qualcosa abituato a fare sin da bambino.
<< Dimmi qualche altra cosa >> gli sussurrò Alec.
Magnus era un tipo estremamente vulcanico e molto diverso da tutte le persone che aveva conosciuto fino a quel momento, però aveva un carisma che lo affascinava ed Alec fu costretto ad ammettere che sarebbe rimasto ad ascoltarlo per ore.
<< Beh, sai già che ho tendenze omicide quando si tratta del mio guardaroba, che la mia pazienza rasenta i mini termini consentiti e che sono circondato da pessime persone. Ti ho raccontato del mio boa zebrato, delle ciocche color rosa fenicottero, della mia tendenza ossessiva compulsiva verso lo shopping e non sei ancora scappato a gambe levate. Sai tutti i miei segreti più reconditi, per non parlare delle imbarazzanti figure che ho collezionato da quando ti ho telefonato la prima volta sino ad ora, e oh! Quasi dimenticavo il tizio con l’alitosi del secondo appuntamento. Mi conosci meglio di Presidente, Alexander >>
Alec si lasciò sfuggire una risata genuina.
Le vibrazioni attraversarono il telefono e raggiunsero dispettose le orecchie di Magnus facendogli rizzare persino le punte dei capelli.
Quel ragazzo aveva decisamente un cattivo ascendente sui suoi ormoni.
Si sentiva emozionato come un bambino di fronte alla sua prima cotta ogni volta che parlava con lui.
<< Eppure qualcosa mi dice che hai appositamente scelto di tenere il meglio per te >> lo prese in giro Alec
Magnus sorrise << mi hai scoperto. In realtà sono un omicida con tendenze schizofreniche che adesca giovani uomini e li costringe a fare yoga con un tutù rosa e il cappello a bombetta prima di staccargli tutte le dita dei piedi, ucciderli e rivendere i loro organi al mercato delle pulci >>
Alec sollevò le sopracciglia sino all'attaccatura dei capelli << hai davvero una fervida immaginazione >>
<< Non sono sicuro fosse un complimento, ma ti ringrazio. È forse la cosa più tenera che mi sia mai stata detta. La tengo volentieri, fa curriculum. Inoltre il mio ego aveva proprio bisogno di un incentivo, ultimamente è stato parecchio trascurato. Nel dispensare lodi sei un candidato migliore di Raphael comunque >>
<< Inizio a pensare che tu abbia davvero tendenze schizofreniche >> ritorse Alec prima tornare a sedersi sulla poltroncina ed afferrare un trancio freddo di pizza abbandonato sul tavolino.
<< Non potrai dire di non essere stato avvisato. E poi sai, ti suggerisco di non lasciarti sfuggire un’esperienza simile. Studi certificati affermano che noi squilibrati riscuotiamo un certo successo >>
<< Per il fascino dell'infermità mentale? >> lo prese in giro Alec
Magnus sollevò i lati della bocca così tanto da rischiare una paralisi << più che altro per il brivido del pericolo >>
Il ragazzo si mordicchiò le labbra ed assottigliò lo sguardo << stai indirettamente tentando di convincermi ad uscire con te, non è così? >>
L'uomo rise << non poi così tanto sottilmente a quanto pare. Ci sto riuscendo? >>
Alec scosse la testa e sorrise << non ancora >>
Magnus si animò << questo è un bene >>
<< Dici? >> ritorse il ragazzo aggrottando le sopracciglia
<< Non hai detto di no >> gli fece notare
<< Ma neanche si >> puntualizzò il giovane Lightwood
<< Ci sto lavorando >> rispose Magnus pieno di sé << e poi sono sicuro che un uomo brillante come te non si farà di certo scappare un’occasione simile. Sono un ottimo investimento, te lo assicuro. Lo dice anche il mio libretto di istruzioni. Soddisfatti o rimborsati >>
Alec non riuscì più a trattenersi.
Liberò una risata così autentica e sincera che dovette poggiare la schiena contro la poltroncina reclinabile per evitare di capitolare sul pavimento.
<< Lieto di procurarti un tale gaudio >> continuò Magnus
Il ragazzo si grattò la nuca, ancora l'ombra di un sorriso dipinto sul volto << gaudio? Andiamo Magnus, non dirmi che stai cercando di impressionarmi con paroloni altolocati? >>
<< Si? >>
<< Dovrai impegnarti di più >>
<< Lo sai che i tuoi modi diplomatici non mi scoraggiano affatto vero? >> gli sussurrò Magnus
La sua voce roca spinse Alec ad inspirare tutta l'aria circostante.
Si sarebbe gettato dalla finestra se solo Magnus glielo avesse chiesto in quel modo così seducente.
Inspirò di nuovo e chiuse gli occhi, sperando ardentemente che il suo interlocutore non si fosse accorto dell'ascendente che quel tono aveva su di lui.
<< Oppure stai facendo il prezioso appositamente per farti desiderare? >> continuò << perché, in tal caso, posso dirti che sei perfettamente riuscito nel tuo intento circa quattro telefonate fa, Alexander >> soffiò.
Alec fu investito da una serie di scariche elettriche che lo fecero rabbrividire. Mai nessuno, neanche nei momenti di intimità più appassionati, era mai riuscito a scatenargli emozioni così vigorose e destabilizzanti, men che meno con la sola forza della voce.
Oltretutto, aveva sempre odiato fino all'inverosimile le persone che lo chiamavano utilizzando il suo nome di battesimo.
Fino a quando non aveva conosciuto Magnus.
Alec si era dovuto conficcare svariate volte le unghie nei palmi delle mani per non supplicarlo di ripeterglielo fino allo sfinimento.
Il suo nome pronunciato da quella bocca lo attirava con la stessa potenza di un metallo con il proprio magnete.
Sospirò rassegnato. Si era proprio cacciato in un bel casino.
<< Sul serio, cosa ti blocca, Alexander? >> gli domandò Magnus intuendo i suoi pensieri.
Il ragazzo riaprì gli occhi e tornò a stendersi lungo la poltroncina, inclinò il capo e fissò il manto stellato indeciso sulla possibilità di rilevargli o meno tutti i suoi dubbi.
<< Il fatto è che siamo così diversi >> iniziò pensieroso
<< E questo è un male? >> chiese l'altro
Alec assottigliò le labbra << non lo so >> rivelò, poi sentì un leggero fruscio dall'altra parte della cornetta, come un movimento inconsulto.
<< Io sono disposto a scoprirlo >> gli sussurrò Magnus.
Di nuovo quel tono di voce che induceva Alec a fare pazzie.
<< Come fai a dirlo? Alla fine non ci conosciamo affatto. Non sai neanche se possa piacerti davvero. Sono veramente un tipo ordinario, Magnus, non mi piacciono i posti troppo affollati, odio le feste, farfuglio quando sono imbarazzato - cosa che succede più volte di quanto immagini -, e si, amo il mio lavoro, la dedizione verso la mia professione ha fatto naufragare quasi tutte le relazioni che ho avuto e francamente, non credo proprio di valere neanche dieci minuti del tuo tempo >> sputò Alec, respirando affannosamente e stupendosi per la facilità con cui aveva dato voce ai suoi pensieri.
Quello era stato forse il discorso più lungo non solo di tutte le loro conversazioni ma probabilmente anche della sua intera vita.
<< Se permetti, stabilisco io il modo migliore per trascorre il mio tempo, Alexander >> lo contraddisse mellifluamente Magnus << oltretutto abbiamo già appurato che la tua bellezza esteriore non è sindacabile >>
<< Pensavo stessi scherzando! >> tubò Alec sbigottito << non mi hai mai visto, come fai ad esserne certo? >>
<< E tu invece come fai a sostenere il contrario se neanche mi permetti di prenderne atto? >> ritorse prontamente Magnus senza lasciarsi intimidire da quelle domande.
Alec sospirò << tu non capisci >> disse avvilito
<< Permettimi di farlo >> continuò allora Magnus
<< Deluderò sicuramente le tue aspettative >>
<< Ti sottovaluti troppo, Alexander >> poi si lasciò sfuggire una risata sommessa << è un vero peccato che tu non abbia ereditato un po’ della superbia di tuo fratello >>
Il ragazzo sorrise << temo che Jace si sia accalappiato tutta quella esistente >>
<< Credo di essere in parte anche io responsabile di questa fortuita carenza >>
<< Probabile >> soffiò, poi si morse il labbro inferiore assorto << ci penserò su >> disse senza specificare alcunché, certo che Magnus avrebbe sicuramente intuito cosa volesse intendere.
<< Posso accettarlo >> rispose infatti compiaciuto
<< Buona serata >> si congedò allora Alec
<< A presto, Alexander >>
 



 

Sproloqui mentali di Orihime.
 
Siete liberissimi di lanciarmi pomodori e carciofi in faccia. Ripetutamente.
Non mi opporrò.
Mi sembrava corretto farvelo sapere.
Questo capitolo è stato un vero e proprio travaglio, anche per questo l’aggiornamento è arrivato con un leggero ritardo rispetto alle previsioni iniziali.
In realtà lo avevo già terminato da tempo (così come tutti gli altri) ma tra gli impegni quotidiani, gli innumerevoli imprevisti, le ferie, il mare, gli imprevisti, il sole, gli imprevisti ed i miei neuroni che si rifiutavano di collaborare ho impiegato un po' di tempo per venirne a capo.
Il fatto è che – rivisitazioni e correzioni a parte -  non mi sentivo (e non lo sono tutt’ora) pienamente soddisfatta di ciò che era venuto fuori. C’è un particolare passaggio, una parte del dialogo iniziale, che mi sembra ridondante e credo appesantisca un po' lo sviluppo della storia.
Ho provato a vederla e rivederla più e più volte ma alla fine ho deciso di pubblicarla senza incartarmi oltre.
Ciò che avete appena letto è il risultato finale.
Accetto – in via del tutto eccezionale – anche la lapidazione.
Comunque sia, a parte questo dubbio amletico, in questo capitolo Alec compie un altro piccolo passo verso di Magnus. Forse più per esasperazione che per reale dichiarazione d’intenti mette a nudo la sua anima, rivelando finalmente tutti i suoi dubbi e le sue innumerevoli paure.
Sono consapevole che lo sviluppo delle dinamiche stiano procedendo a rilento ma il tutto è perfettamente consapevole. Volevo dare alla storia un’impronta reale ed io – personalmente – non riuscirei a sviluppare una connessione con uno sconosciuto in quattro e quattr’otto, avrei bisogno di tempo per conoscerlo, per capirlo meglio, per studiarlo e stabilire con lui una sorta di feeling, specialmente se posseggo un’indole diffidente come quella di Alec.
Okay, la smetto con tutte queste paranoie. Mi sto dilungando troppo.
Allora? Pareri? Opinioni?
Come pensate si evolveranno le cose tra di loro? E soprattutto, cosa ne pensate del capitolo?
Posso già anticiparvi che il prossimo sarà un aggiornamento importante.
Sarà il capitolo della svolta.
La storia conta in tutto sette capitoli, perciò ci stiamo avvicinando alla conclusione.
Quasi dimenticavo: Oscar de la Renta non è più tra noi dall'ottobre del 2014, proprio per questo ho deciso di ambientare la storia nel 2012.
Non so se abbia o meno figli - non sono molto aggiornata in materia - pertanto tutto ciò che dice Magnus è unicamente frutto della mia fantasia.
Sapete che tengo tantissimo al vostro parere e grazie, GRAZIE, GRAZIE ed ancora GRAZIE per tutto l’affetto che mi dimostrate.
Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite, seguite o ricordate. Grazie ai lettori silenziosi, grazie a chi invece non manca mai di farmi sapere la sua preziosissima opinione.
Grazie, di nuovo 
Scrivo per hobby, non per professione, e sapere che molti di voi apprezzano quello che il mio cervellino svitato partorisce mi rende felice.

Ah, ma senza i Malec ed il sorriso splendente di Daddario come ci arriviamo a gennaio senza morire?
A presto,
Un abbraccio <3 

 
 
 

 
  
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