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Autore: Fantasy is magic    25/08/2017    0 recensioni
Non dovevano esistere eppere erano lì respiravano e avevano gli occhi aperti. Cos'era successo e come mai fossero in quel luogo era un mistero. Chi era colui che li aveva portati lì e perchè? Forse quell'entità nascosta voleva da loro qualcosa di molto importante.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18. Adunata!

Zenit, Caffé Luna Nera. Ore 9.00 p.m.

Volavano bicchieri, sedie ed armi da taglio di vario genere… era appena scoppiata una rissa e il motivo non era ancora chiaro. D’improvviso uno dei grossi cyborg seduti al bancone aveva iniziato a sfogare la sua furia su un ragazzetto di circa sedici anni con la carnagione olivastra e questi sembrava divertirsi un mondo a balzare come una scimmia per il locale schivando tutti i colpi. Poco dopo al combattimento si aggiunsero gli altri cyborg e, nel giro di neanche un minuto, tutto il locale. Nessuno da fuori, però, era in grado di sentire o vedere ciò che stava succedendo, il proprietario del caffé, un gran furbastro, aveva insonorizzato la sala e utilizzava degli ologrammi per camuffare i movimenti dei clienti e nascondere l’insegna. Il Caffé Luna Nera, infatti, era un locale clandestino in cui si rifugiavano e si riunivano tutti i brutti ceffi di Zenit, sotto il naso delle forze dell’ordine e del sovrano. L’unico modo per arrivarci era sapere dove si trovava e conoscere il codice d’accesso, e il biondo che era appena entrato nella stradina era uno dei tanti ad avere queste informazioni; digitò il codice con disinvoltura, come se lo avesse fatto un milione di volte, ed entrò. Sotto la tiepida luce delle lampade del caffé, si poteva notare che l’uomo era completamente vestito di nero e che portava sulla testa un cappello a falda larga. L’uomo non fece in tempo a guardarsi intorno che dovette schivare una bottiglia volante che poi si infranse sulla porta, poi spostandosi in un punto del locale dove non rischiava di essere colpito, iniziò a scrutare la stanza coi suoi occhi grigi. Gantlos non ci mise molto a trovare il ragazzetto con la pelle olivastra e i capelli neri e arruffati, era molto concentrato sul rubare ogni singolo centesimo dei presenti, che avevano stupidamente lasciato i portafogli e i portamonete nei cappotti abbandonati sulle sedie; lo stregone si avvicinò al giovane “Ti diverti molto a rubare, eh? ” il ragazzo spaventato si mise sulla difensiva e tentò di tirare un pugno allo stregone, che lo bloccò prontamente. “Non ti preoccupare, sarò muto come un pesce! Ma dimmi non ti andrebbe di impiegare le tue energie in qualcosa di produttivo? Se mi seguirai ti verrà insegnato qualcosa che solo in pochi sanno e che, un domani, potrebbe fruttarti parecchio. ” il giovane iniziò a pensarci su, atteggiandosi in un modo molto familiare a Gantlos, poi con voce cristallina disse “Affare fatto!”.

Solaria, Centro raccolta Kuro, ore 8.00 p.m.

Un gruppo di ragazzi stava lì, fermo nel cortile comune. Erano tutti scalzi e nudi dalla vita in su, la loro pelle aveva perso il proprio colore mentre le loro labbra e le unghie stavano diventando cianotiche; battevano i denti e si stringevano le spalle, credendo di potersi riscaldare un po’ e contrastare così il gelo della notte. Il motivo per cui erano stati lasciati là fuori era tanto semplice quanto assurdo: si erano rifiutati di bere la brodaglia che servivano, perché quella porzione in particolare era stata condita, secondo loro, con un potente veleno: il Logosick, veleno che attacca il sistema nervoso centrale e lo neutralizza. Il fatto che li avessero buttati fuori era un chiaro segno che ciò era vero, soprattutto per colui che per primo aveva ipotizzato che nel pasto fosse stato aggiunto del Logosick. Il giovane era biondo, teneva i capelli legati in un codino, la sua figura era scarna e la pelle, già molto pallida di suo, era ancora più chiara in quel momento, sembrava patire il freddo più di tutti gli altri. “Ne è valsa la pena- si disse- almeno nessuno dei presenti diventerà un burattino in mano ai soldati ”. Il Logosick mandando in pappa il cervello, rendeva chi lo aveva assunto più docile e più propenso ad obbedire a qualsiasi tipo di ordine. Era per questo che era stato vietato in tutto il mondo magico, ma i soldati non esitavano a servirsene quando uno dei prigionieri si opponeva a loro. Il re ne era a conoscenza? No, non era possibile, non avrebbe mai permesso ai suoi soldati di usare un veleno proibito, ciò avrebbe messo gli altri sovrani sul piede di guerra. D’un tratto si sentì un tonfo, qualcosa anzi qualcuno era atterrato nel cortile, l’uomo si muoveva a grande velocità, era così veloce che era invisibile ai soldati, i quali tentando di acciuffarlo finirono distesi sui ciottoli del cortile. L’intruso aprì le porte della struttura e sotto la fredda luce delle lampade si fece vedere: era vestito d’un turchese smorto su cui spiccavano la carnagione scura e la maglia rossa, i suoi dread erano raccolti in un codino, ciò che però sorprendeva i giovani che stavano entrando era che non avesse il fiato corto nonostante avesse corso molto. Rientrarono tutti tranne uno, il giovane dalla pelle candida e i capelli biondi, che fu fermato dall’intruso e che decise di seguirlo.

Azulis *, Grotta di cristallo, ore 9.00 p.m.

La botta lo aveva reso incapace di muoversi, era scivolato sui cristalli ed era caduto in quel baratro. Era stato un imbecille, un idiota, non doveva credere a quelle storie assurde ed ora per colpa sua anche la sua amica era in pericolo. Si era sporta per afferrarlo ed era caduta anche lei, ed ora era lì a pochi metri da lui, immobile e gemente per il dolore. Era colpa sua, si erano scavati la fossa con le loro mani a causa sua; nessuno sarebbe venuto a cercarli in quel buco, era in una zona delle grotte dove nessuno si avventurava “Lillie… Lillie ti prego perdonami! Avrei dovuto sapere che era una bufala. Mi dispiace, mi dispiace così tanto.” Il giovane disse ciò piangendo, tentando di raggiungere a gattoni l’amica, la quale dal canto suo lo aveva già perdonato, infondo la storia del tesoro nascosto era piuttosto convincente. La speranza di essere trovati si affievoliva ad ogni minuto che passava, ma quando iniziarono a pensare di essere spacciati ecco che sentirono una voce “Mi raccomando, non allentare la presa sulla corda Duman. Ricorda che quando darò uno strattone alla corda, dovrai iniziare a tirare ” pochi minuti dopo videro un uomo dai lunghi capelli rossi calarsi nel dirupo per soccorrerli. Gli legò la corda attorno alla vita, poi le diede uno strattone e l’uomo in cima al precipizio li tirò su. I due uomini portarono i ragazzi fuori dalla grotta, ma invece di portarli a casa, aprirono un portale che conduceva chissà dove, il giovane prese le sue ultime forze e chiese: “D-dove ci state portando?” l’uomo con la cresta porpora rispose “In un posto in cui potrete guarire e diventare parte di qualcosa di importante. Ed ora fa silenzio risparmia le forze per il viaggio”. Dopodichè entrarono nel portale e furono portati in una rocca, che nonostante le pareti di pietra era calda e accogliente, i due giovani erano meravigliati, per quante avventure avessero vissuto e per quanti posti avessero visitato non avevano mai visto niente del genere. Furono condotti in una sala dove vennero visitati e curati dalle proprie ferite. Ogron si sentì finalmente libero di tirare un sospiro di sollievo e depennò i nomi dei due da una lista. “Bene signori. Con questi due abbiamo finito. È giunto il momento di ritornare!”. 

N.d.A.
* Azulis: pianeta della dimensione magica conosciuto per la grande quantità di cristalli presenti nel sottosuolo. Si pensa che grazie ai cristalli gli abitanti di Azulis possiedano grandi capacità telepatiche e telecinetiche.    

   
 
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