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Autore: HaikyuuUshijima    25/08/2017    0 recensioni
Yuri Plisetsky aveva un dono molto singolare, un segreto di cui nessuno ne era a conoscenza.
1 capitolo partecipante al Contest Au is the only way indetto da meryl watasesul forum di Efp.
1584 words
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Otabek Altin, Yuri Plisetsky
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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«Scusa Yuri, dove potrei passare la notte?»

«Che razza di domande fai Otabek? Da me. Vuoi per caso vivere per strada?»

«Non volevo distur..»

«Sta un po’ zitto. Questa settimana sono in ferie. Dobbiamo fare shopping per te.»

Yuri lo interruppe prima che l’altro potesse replicare qualsiasi cosa, aveva un lieve sorriso stampato sul suo angelico viso al pensiero che Otabek sarebbe rimasto a vivere con lui. Il kazako distolse lo sguardo dal biondo con fare un po’ impacciato.

Yuri cambiò immediatamente discorso mentre prendeva due bicchieri di vetro e prendeva tutto il necessario per preparare quello che aveva in mente. Dopo una cena un po’ improvvisata da Pizza Hut voleva concludere la serata con un qualcosa di “frizzante”. Prese da un mobile una bottiglia riconoscibilissima per l'etichetta, rappresentante il gaucho, tradizionale mandriano delle pampas, che spazia a cavallo per le sconfinate praterie venezuelane.

Il russo versò il Rum, aggiungendo metà crema di cocco e fragole, frullando in seguito il tutto per avere una consistenza densa. Versò il composto in entrambi i bicchieri di vetro. Pulì il frullatore e ripeté gli stessi passaggi con banana, la seconda metà di crema di cocco, il succo d’ananas e ghiaccio. Questo era necessario fosse frullato alla perfezione. Versò il composto bianco nel bicchiere con molta cautela e vide il composto rosso che salì lungo i lati del bicchiere dando l’effetto ottico della lava. Guarnì il bordo dei bicchieri con una fetta di ananas e infilò nei cocktail due cannucce azzurre.

«Shopping..? A proposito, se permetti, che mestiere svolgi?»

«Si, dobbiamo comprare dei vestiti per te ma per ora ti presterò i miei. Non puoi mica andare in giro vestito da soldato! Qui non esiste nemmeno un esercito! Lavoro da starbucks e nel tempo libero vado a surfeare.»

«Mi sdebiterò con te appena mi assumeranno in un lavoro.»

Il kazako rimase in religioso silenzio per un po’. Era sovrappensiero e, ovviamente invaso da vari dubbi, non faceva atro che riflettere. “Quindi in Costa Rica non c'è esercito. L’idea di arruolarmi di nuovo in un esercito non mi piaceva affatto già da prima, ora che ho trovato Yuri nemmeno se ne parla. Non posso perdere tempo a chiedermi come mai mi sia capitata una fortuna del genere.”

«Oi Otabek!»

La voce spazientita di Yuri lo riportò alla realtà. Probabilmente lo stava richiamando da tempo ma non lo aveva sentito, assorto dai troppi pensieri.

«Oh? Ah, ti ringrazio. Non pensavo bevessi..»

Ammise Otabek seguendo con lo sguardo l’altro porgergli il cocktail dal bell’aspetto che subito prese.

«Non è come credi. Quella testa di cazzo, Viktor Nikiforov, mi si è presentato con questa bottiglia di Rum in mano dicendo che l’aveva presa direttamente dalla Spagna, voleva regalarmela. Non volevo accettare.»

«..Però hai accettato. Chi è Viktor?»

«Viktor è uno degli stranieri, o come direbbero qui, uno de los “gringos”, più forti nel surf. Mi si è avvicinato solo perché ha visto la mia tavola con raffigurata la bandiera russa. Avrò pur accettato il suo regalo ma di certo non la sua amicizia. È un ubriacone..»

Nell’espressione corrucciata di Yuri si poteva chiaramente leggere un po’ di irritazione mentre raccontava chi fosse Viktor. Tuttavia, poco dopo il suo viso si rilassò quando Otabek propose un brindisi.

«Questo brindisi è per la mia, la nostra nuova vita!»

«A questa nuova vita!»

Suggellarono il brindisi creando il classico tintinnio faccio picchiettando delicatamente il bordo del bicchiere contro l'altro, entrambi si guardavano negli occhi. Yuri guardandosi dritto negli occhi. Yuri guardava dritto negli occhi di Otabek, quelle sinceri iridi lo ammaliavano sempre. Gli occhi, lo specchio dell’anima. Entrambi bevvero un sorso del Lava Flow; all'olfatto stupí per le note dolci speziate di stecca di cannella e chiodi di garofano, con accenni di tabacco e caffè tostato mischiato con i vari frutti esotici. L'assaggio pungente ma avvolgente, con un’importante nota alcolica in evidenza e numerosi rimandi legnosi che lo rendono perfetto. Un cocktail fresco, dolce ed estivo. Fortunatamente entrambi reggevano bene l’alcool.

«Il tuo gatto ha approvato.»

«Eh? Ti sei per caso ubriacato?»

«No!»

Otabek rise scuotendo la testa negativamente, e proferì nuovamente parola dando una spiegazione logica a quell’affermazione.

«Se desidero posso percepire anche i suoi pensieri. Prima era geloso. Ora.. no. Come l’hai chiamato?»

«..Potya»

La voce di Yuri era incredula, sbalordita. Otabek diede una dolce carezza al felino che gli gironzolava attorno. Potya si strusciò sulle sue gambe ronfando affettuosamente a quella piccola coccola.

«Puoi davvero farlo!?»

Esordì Yuri profondamente meravigliato; aveva sempre desiderato poter comunicare con gli animali ma non lo credeva pensabile. Possibile che Otabek lo sorprendesse sempre? Il suo nuovo coinquilino annuì accennando un sorriso a fior di labbra.

«Io credo che tu abbia il potenziale per poterci riuscire.»

«Dici sul serio?»

«Certo, ti insegnerò se vorrai. Ma ancora non è il momento, per riuscirlo a fare dovremmo entrare in stretto contatto spirituale e mentale.»

Il moro finí bevendo in una sola botta il cocktail, alzandosi poi per lasciare il flûte sul lavandino e voltarsi di nuovo verso il suo interlocutore.

«Dove dovrei dormire?»

Yuri non ci aveva pensato. Diede una rapida occhiata all’orario; 23:59.

Il divano che aveva era troppo piccolo per poterci dormire. L’unica soluzione era quella di dormire insieme, si; il suo letto a due piazze era l’unica alternativa.

«Maledizione, non ci avevo pensato. L’unica possibilità è dormire entrambi nel mio letto.. ma prometto che sistemerò presto questa situazione. Non provare a farti strane idee o ti prenderò a testate in bocca!»

Si sentiva le guance infiammate e incredibilmente in imbarazzo. Perché Altin gli faceva quell’effetto!?

«Va bene così, davvero non ti preoccupare. Ti dispiace se vado a fare una doccia?»

«Prendi un asciugamano nel secondo cassetto e dopo prendi dei vestiti puliti, quelli stesi.»

Lui annuì e scomparse chiudendosi nel bagno.

Yuri finí il proprio cocktail e dopo aver preso il pezzetto di ananas che diede al proprio ragdoll, Potya, mise il bicchiere ormai vuoto nel lavandino, dirigendosi poi in camera sua e buttarsi a peso morto nel materasso, sguardo fisso sul soffitto. Sentiva il rumore dell’acqua scorrere nella doccia. Yuri non aveva voglia di alzarsi per cambiare vestiti e mettere qualcosa di più comodo. Allungò il braccio verso il proprio cellulare e controllò le varie notifiche svogliatamente, mentre con la mano libera accarezzava il pelo morbido e setoso del suo gattino. Sentí una presenza avvicinarsi ma la ignorò pensando che si dovesse trattare di Otabek.

«Yuri.. scusami ma ho bisogno di uno spazzolino per lavare i denti. Ne hai uno in più da prestarmi?»

«Dovrebbe essercene uno nuovo nel primo cas..»

Alzò lo sguardo dallo schermo del cellulare e sgranò gli occhi quando vide la figura di otabek mezzo nudo. Si irrigidì per un istante.

«..cassetto»

Terminò la frase cercando di ricomporsi mentalmente. Lo aveva appena visto con un solo asciugamano legato alla vita, le goccioline d'acqua scorrergli sul petto delineando ogni suo muscolo scolpito e i suoi capelli mori umidicci che incorniciavano quei lineamenti così mascolini e orientali. Non riusciva a staccare gli occhi su quel fisico così atletico che quasi pareva essere una statua di un Dio greco. Affondò gli incisivi sul labbro inferiore tentando di smetterla con quei pensieri poco casti.

«Grazie»

Mormorò Otabek con tono umile e grato prima di fare dietrofront e tornare nel bagno e cercare nel primo cassetto, come gli era stato detto, lo spazzolino.

Prese il dentifricio e premendo appena il tubetto ne fece uscire una piccola quantità applicata poi sullo spazzolino.

Spazzoló delicatamente i denti seguendo un movimento breve e verticale, passando in seguito alla lingua. Risciacquò la bocca prendendo con le mani sotto il rubinetto aperto un sorso d'acqua. Fece uno sciacquo e sputò sul lavabo.

Non aveva intenzione di dormire con i vestiti di Yuri, preferiva arrangiarsi. Stava facendo già troppo per lui.

Quando tornò in camera Yuri già dormiva.

Otabek si sdraiò piano accanto a lui cercando di non fare troppo rumore. «Buonanotte, Yuri.» sussurrò contro la sua fronte lasciando su di essa un piccolo bacio.

Si stese su un fianco volto nella sua direzione.

“Ha il profumo di un angelo.”

Pensò Otabek mentre chiudeva piano gli occhi cadendo dopo poco nelle braccia di Morfeo.



 
   
 
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