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Autore: hymnftwe    29/08/2017    0 recensioni
Ti ho fatta andare via? Bene, so cosa dirai
Dici "Oh, cantane una che conosci"
Ma ti prometto questo
Ti proteggerò sempre
Questo è quello che farò
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte e i giorni seguenti li passai da Wade per restare sola nel mio appartamento con la mia impulsività. Gli raccontai tutto quello che era successo con Nick fino a quel momento. "Avrebbe potuto spiegarsi meglio" disse porgendomi una fetta di torta "Ma dovresti parlarci". Forse Wade aveva ragione, forse dovevo essere io a scusarmi, a dirgli quello che provavo, che ci ero rimasta male, che mi mancava. Il problema era solo uno: io non sapevo quello che stavo provando. Non risposi limitandomi a guardarlo sedersi accanto a me. "C'è una cosa che devo dirti". Sembrava divertito e preoccupato allo stesso tempo. "Se è una brutta notizia puoi anche andartene" scossi la testa quando rise. "Lucas mi ha chiesto di te ieri, vorrebbe portarti fuori" poi mi accarezzò la testa "Sapevo che avresti fatto girare la testa a tutti qui". Lucas aveva chiesto di me?
Ragazzo giusto, forse, al momento sbagliato. "E perchè non me l'ha chiesto lui?" dissi, prendendogli la mano che aveva su di me. "Ha paura della tua risposta" mi guardò con aria sospetta "Che cosa gli hai fatto?". Risi. Wade conosceva la mia estrema bravura nell'uscire le palle quando serve. "Niente, davvero" poi lo abbracciai, notando la sua espressione addolcirsi. Ero sovrappensiero, anche troppo per affrontare un qualsiasi altro argomento. Volevo che la mente si liberasse, volevo che fosse più leggera, ma non ci riuscivo. Nick e la sua espressione mi frullavano in testa ogni minuto di più.

Wade mi portò fuori per fare una camminata. Stare con lui mi rilassava e questo mi faceva sentire bene.
Mi circondò le spalle con il suo braccio prima di parlare. "Non puoi uscire con Lucas e pensare a Nick" scosse la testa. Aveva ragione, ma ci stavo pensando decisamente troppo. "E se mi aiutasse a non pensarci?" alzai le spalle in segno di resa. Camminammo per più di dieci minuti fino a quando il mio passo si fermò.
Vidi Nick distinguersi tra la folla e venire nella nostra direzione, perciò strinsi la presa di Wade impulsivamente.
Sentii lo sguardo di Wade seguire il mio. "Non ti ho mai vista così" affermò sorpreso mentre Nick si avvicinava sempre di più. Incrociò il mio sguardo e per un momento lo vidi quasi superarci, poi cambiò idea affiancando Wade. "Ciao Alex" disse con un filo di voce.
Accennai un sorriso guardandolo e notai la sua espressione interrogativa contro quella tranquilla di Wade. Lo squadrò osservando il suo braccio ancora sulla mia spalla e per un momento mi sentii a disagio. Mi allontanai lentamente da Wade quasi in segno di risposta, poi lo guardai e lui annuii capendo. "Ci vediamo in giro" disse, lasciandomi un bacio sulla guancia prima di andarsene nella direzione opposta.
"E' il tuo ragazzo?" chiese con tono malinconico. Come poteva essere così tranquillo?
"No" lo guardai confusa "Che ti è successo?"
Sospirò prima di sedersi ai piedi di un albero. Lo guardai dall'alto, sembrava stanco.
"Mi hanno chiamato da Seattle, devo firmare gli ultimi documenti per chiudere questa cazzo di storia" disse, amareggiato. Provai un grande senso di sollievo mentre mi abbassai per sedermi di fronte a lui.
"E' una cosa bella, no?" mi guardò accennando un sorriso. "Lo è, ma ho un esame il giorno dopo, la macchina si è rotta e l'ultimo treno mi lascerebbe a piedi" prese un filo d'erba e lo strinse tra le mani guardando in basso. Quella situazione lo innervosiva, lo faceva sentire a disagio e potevo percepirlo.
"Ti presto la macchina, non è un problema" lo guardai alzando le spalle.
Il suo sguardo si fece più intenso quando incrociò il mio, poi sorrise. "Sei la mia salvezza" si avvicinò stringendomi in un abbraccio.
Ricambiai sorpresa dal suo gesto, dalla sua semplicità. Vederlo così mi faceva stare male e bene allo stesso tempo.
"Perchè non vieni con me?" mi guardò. Sorrisi annuendo.
Quello che pensavo fosse un problema, forse, era la mia unica soluzione.
   
 
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